appulos ha scritto:Nik non si possono candidare perché altrimenti si crea un precedente. Le regole vanno rispettate e loro devono portare a termine il mandato. Leggo da più parti De Vito. Non lo conosco bene ma dalle poche volte che l'ho seguito in TV non mi sembra male; sempre meglio di un attivista preso dalla strada visto che ha fatto due anni come consigliere di opposizione. Certo, per fare il sindaco ci vogliono 20 kg di attributi però credo che ad oggi nessuna figura politica di nessuno schieramento abbia la capacità di rivoltare Roma come un calzino.
Roma è mafiosa, Roma è allo sbando. Questo si sente dire dal M5S.
Ora dimmi, è più importante vincere o stare attenti a non creare un precedente?
Imho sono queste le stronzate del movimento.
Gridate al lupo al lupo e poi vi prendete il rischio di perdere per tenervi puri su regole ridicole. Se la situazione della capitale è così delicata perchè mettete in cima alle priorità un cavillo invece di aumentare le possibilità di vincere e risolvere i problemi (dei cittadini).
Lo so che potreste vincere lo stesso ma è palese che un Dibba ha più possibilità di farcela.
Giusto, se uno vale uno il nome non è importante, come allo stesso modo però non è importante il cavillo che un parlamentare rimanga a fare il parlamentare. (in fondo se uno vale uno al posto di Dibba in parlamento entrerà semplicemente il primo degli esclusi).
Vi attorcigliate su quisquiglie.
La verità è che in vista delle politiche del 2018 vi conviene non vincere in una città come Roma che sarà sotto i riflettori più di una Livorno qualsiasi.
Stesso schema del famoso accordo saltato con Bersani. Rimanendo fuori si rimane puri senza fatica.
Se Roma rimane "mafiosa" per quisquiglie significa che il suo futuro è un gradino sotto le vostre priorità. Non un bel modo di ragionare visto dall'esterno.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi