Il Fede ha scritto:quando arriverà il default (perché così la canna del gas è inevitabile, a chi non arriva a capirlo sarebbe eticamente giusto stracciare a vita la tessera elettorale, al pari di quelli che sono andati alle Poste a ritirare il rimborso dell'IMU col fogliettino di Berlusconi) Grillo potrà dire (avendo ragione), che la colpa sarà appunto di chi quei numeri non li ha voluti. E non sarebbe una falsità.
sì ma questo default sarebbe già dovuto arrivare tempo fa. come diceva Helmut non si può urlare all'infinito al default (che non si sa bene cosa sia esattamente): bisogna stabilire un limite, almeno un minimo di approssimazione: un giorno, mese, anno, decennio, secolo, millennio.
ad esempio dostum parla da anni di default, prima della crisi si riferiva agli Stati Uniti (postava foto di Obama che stampava i dollari), all'epoca di Monti postava foto di Monti e Draghi, infine da un anno e mezzo posta foto nuda della Merkel.
c'è gente che ha costruito una fortuna politica sull' "imminenza" o "inevitabilità" di un default che non arriva mai. intanto magari gira sugli yacht, nei resort di lusso, ha diverse ville in Italia e Svizzera, ha una bella macchina e una bella moglie che prima stava con un calciatore del Milan. Però dichiara imminente il "default".
Ti faccio notare che Grillo ha cambiato idea a seconda della convenienza (cioè ha preso per il culo): adesso dice che la colpa è dell'euro ma appena
UN ANNO FA (UNO) aveva cambiato idea:
il problema era diventato il debito (infatti la crisi americana del 2008 non è certo scoppiata per colpa dell'euro, in America non c'è l'euro). Le famose "soluzioni semplici per problemi complessi".
Grillo (che non sa un cazzo di economia) conta sul fatto che la gente non sa nulla della differenza fra "euro" e "debito". Dato però che Salvini negli ultimi mesi ha fatto fortuna sparando sull'euro (dopo averlo difeso fino a poco tempo fa) alè, tutti addosso all'euro per risalire nei sondaggi.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)