(O.T) Italia, europeismo e sovranità
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- alternativeone
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
E tu pensa al povero patriota Venezia che grazie ad un tweet acchiappagonzi è tentato di votare chi ha sempre lottato per disgregare l'unità nazionale da lui tanto amata.
Non deve essere una cosa bella.
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- OSCAR VENEZIA
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Che la frase di Mattarella sia stata una surreale boutade non ci piove.
Lo dimostra il fatto che l’opposizione non e’ entrata nel merito , cosa che peraltro non fa mai, e si e’ limitata a dirsi indignata.
Indignata di cosa ? Alla parata militare della festa della repubblica te ne esci che e’ la festa della sovranità dell’Europa ? Sei un situazionista o sei il presidente della repubblica ? In quale altro paese europeo si tollerano queste uscite ? Il bello e’ che volete assomigliare agli europei difendendo strenuamente ideologie e prassi che di europeo non hanno nulla.
Borghi mica ha detto una cosa intellligente, ha detto una banalità, un ovvietà che gli e’ stata servita su un piatto d’argento.Pero’ oggi in Italia grazie alla sinistra se dici una banalità vera sei un genio ed un coraggioso.
Non credo assolutamente che sia stata una mossa per prendere qualche voto .
A quali voti mirava Borghi? A quelli dei sovranisti ? Ma qui siamo in due ad accorgerci della colossale minchiata presidenziale. Voleva prendere due voti? E magari perderne 1000 dei federalisti del suo partito ?
Credo ingenuamente che quando sentì una cosa del genere ti viene spontaneo rettificare.
Ho l’impressione che le sinistre ci stanno portando in uno di quei periodi dove la sinistra fa scivolare l’Italia nel cupio dissolvi, nel delirio e nella follia. Come nell’ubriacatura marxista degli anni 70 del 900 e nel biennio rosso dei primi anni 20.
Oltretutto sta prendendo piede il dogma che il presidente non si discute.
Ma in quale democrazia succede questo ? Nemmeno nei regimi presidenziali con elezione diretta dove sono normalmente criticati.
Ovviamente sono tutti presidenti che penzolano a sinistra. A Cossiga venivano chieste le dimissioni continuamente.
Lo dimostra il fatto che l’opposizione non e’ entrata nel merito , cosa che peraltro non fa mai, e si e’ limitata a dirsi indignata.
Indignata di cosa ? Alla parata militare della festa della repubblica te ne esci che e’ la festa della sovranità dell’Europa ? Sei un situazionista o sei il presidente della repubblica ? In quale altro paese europeo si tollerano queste uscite ? Il bello e’ che volete assomigliare agli europei difendendo strenuamente ideologie e prassi che di europeo non hanno nulla.
Borghi mica ha detto una cosa intellligente, ha detto una banalità, un ovvietà che gli e’ stata servita su un piatto d’argento.Pero’ oggi in Italia grazie alla sinistra se dici una banalità vera sei un genio ed un coraggioso.
Non credo assolutamente che sia stata una mossa per prendere qualche voto .
A quali voti mirava Borghi? A quelli dei sovranisti ? Ma qui siamo in due ad accorgerci della colossale minchiata presidenziale. Voleva prendere due voti? E magari perderne 1000 dei federalisti del suo partito ?
Credo ingenuamente che quando sentì una cosa del genere ti viene spontaneo rettificare.
Ho l’impressione che le sinistre ci stanno portando in uno di quei periodi dove la sinistra fa scivolare l’Italia nel cupio dissolvi, nel delirio e nella follia. Come nell’ubriacatura marxista degli anni 70 del 900 e nel biennio rosso dei primi anni 20.
Oltretutto sta prendendo piede il dogma che il presidente non si discute.
Ma in quale democrazia succede questo ? Nemmeno nei regimi presidenziali con elezione diretta dove sono normalmente criticati.
Ovviamente sono tutti presidenti che penzolano a sinistra. A Cossiga venivano chieste le dimissioni continuamente.
- alternativeone
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Menomale che Borghi ha preso scoppole soprattutto destra, ma il problema è sempre e comunque della sinistra.
Ok.
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Il problema che anche Oscar sia convinto che Mattarella abbia detto che il 2 giugno è la festa della sovranità europea. Cioè hanno fatto un’operazione da leghisti, per elettori intellettuali leghisti e anche Oscar è caduto.alternativeone ha scritto: ↑04/06/2024, 1:11Menomale che Borghi ha preso scoppole soprattutto destra, ma il problema è sempre e comunque della sinistra.
Ok.
Mi pare la versione aggiornata di quando Bossi che non cantava l’inno nazionale perché diceva “schiava di Roma” e lui urlava che il nord non era schiavo di nessuno. Quanti andavano a vedere che era la “vittoria” ad essere cantata come schiava di roma? Non il leghista medio dell’epoca.
- OSCAR VENEZIA
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Il problema sollevato dal leghista c’è tutto compresa la logica conseguenza sul ruolo del presidente di una repubblica che si vergogna di se stessa
L’opportunità di dire queste cose a pochi giorni dalle elezioni e’ un problema che riguarda la politica politicante, i segretari di partito i catturatori di consensi che fanno il loro lavoro.
Io scientificamente ho rilevato il vulnus e lo confermo.
Sarebbe utile in queste circostanze avere dei giornalisti d’area che portano avanti il discorso mentre il segretario di partito ingoia il rospo e smentisce.
In realtà queste figure accessorie con funzioni di tenicalita’ politica fine mancano perché là sensibilità’ al tema e’ inesistente e quindi non si formano nel giornalismo competenze di questo tipo.
La cosa desolante e’ che stiamo parlando dei fondamentali che dovrebbero essere patrimonio della gente comune non di addetti ai lavori
Giustamente in assenza di consenso generale la Meloni si scusa , ma sono rospi che ingoia
L’opportunità di dire queste cose a pochi giorni dalle elezioni e’ un problema che riguarda la politica politicante, i segretari di partito i catturatori di consensi che fanno il loro lavoro.
Io scientificamente ho rilevato il vulnus e lo confermo.
Sarebbe utile in queste circostanze avere dei giornalisti d’area che portano avanti il discorso mentre il segretario di partito ingoia il rospo e smentisce.
In realtà queste figure accessorie con funzioni di tenicalita’ politica fine mancano perché là sensibilità’ al tema e’ inesistente e quindi non si formano nel giornalismo competenze di questo tipo.
La cosa desolante e’ che stiamo parlando dei fondamentali che dovrebbero essere patrimonio della gente comune non di addetti ai lavori
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Alla cerimonia di commemorazione dello sbarco in Normandia Macron che i cattocomunisti di casa nostra definiscono europeista ha detto che con quell’operazione hanno riconquistato ciò’ che avevano di più caro: “ La loro amata terra di Francia”.
La cosa interessante e’ che c’era pure Mattarella, il quale si è guardato bene dal dirgli che la cosa suonava un po’ troppo sovranista e di ricordarsi che con le elezioni europee celebreremo la sovranità dell’Europa.Anche perché in precedenza non veniva invitato a quella celebrazione.
Certe cose fuori contesto si possono dire solo quando sei sicuro di avere la claque unanimista a tuo favore che , come tradizione cattocomunista, e’ capace di sostenere anche che gli asini volano.Nella circostanza Macron : Borghi= Mattarella : zitto
Borghi sarà pure un leghista abietto ed uno che si mette abitudinariamente le dita nel naso, ma io guardo alla sostanza e dico che la logica e’ dalla parte di quello che ha detto in quella circostanza.Quando sono convinto di stare dalla parte giusta non ho paura di sfidare l’unanimita’ dei falsi e degli ipocriti perché sono un Uomo con la U maiuscola come sostiene Kipling nella sua celebre poesia “ Se..”
La cosa interessante e’ che c’era pure Mattarella, il quale si è guardato bene dal dirgli che la cosa suonava un po’ troppo sovranista e di ricordarsi che con le elezioni europee celebreremo la sovranità dell’Europa.Anche perché in precedenza non veniva invitato a quella celebrazione.
Certe cose fuori contesto si possono dire solo quando sei sicuro di avere la claque unanimista a tuo favore che , come tradizione cattocomunista, e’ capace di sostenere anche che gli asini volano.Nella circostanza Macron : Borghi= Mattarella : zitto
Borghi sarà pure un leghista abietto ed uno che si mette abitudinariamente le dita nel naso, ma io guardo alla sostanza e dico che la logica e’ dalla parte di quello che ha detto in quella circostanza.Quando sono convinto di stare dalla parte giusta non ho paura di sfidare l’unanimita’ dei falsi e degli ipocriti perché sono un Uomo con la U maiuscola come sostiene Kipling nella sua celebre poesia “ Se..”
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Esatto.alternativeone ha scritto: ↑04/06/2024, 1:11Menomale che Borghi ha preso scoppole soprattutto destra, ma il problema è sempre e comunque della sinistra.
Ok.
I'm a humanist. Maybe the last humanist.
In the long run we are all dead.
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Sarò banale ma spero che con gli stati uniti d'europa si ricominci a fumare in aereo o almeno a svapare in apposite aree.
Accetti di non inviare alcun tipo di offesa, oscenità, volgarità, calunnia, minaccia, messaggio a sfondo sessuale, o qualsiasi altro tipo di materiale che può violare una qualsiasi Legge del proprio Stato
Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
a me mi sta sul culo la fon der cazzen... sono anni che non voto, tutti dei quaquaracchequà... tranne quando devono metter gli amichetti nei giusti posti una volta al potere... voterò Vladimiro.
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Appunto.
Tanto vale votare Vladimiro "L'ultimo Zar" o Luxuria, a questo punto.
Stati Uniti d'Europa: una grossa cagata pazzesca.
Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
ovv.sacrosanto
Alfio Mastropaolo
Si moltiplicano le voci, anche autorevoli e in special modo a sinistra, che condannano l’astensione e gli astenuti. Tra così tanto discorrere di valori liberali, il troppo zelo come sempre disturba. Già, perché in una democrazia liberale l’astensione è una più che legittima manifestazione di volontà, va da sé dissenziente. Sempre che una legge democraticamente adottata non ne sancisca l’obbligo (che in Italia alcuni anni or sono si è voluto rimuovere), il voto resta sì un dovere civico, ma ciascuno è libero di interpretarlo a suo modo: anche non votare è un modo legittimo di esercitarlo.
Le motivazioni del non voto (come della scheda bianca) sono tante, ma, tutto sommato, due prevalgono. La prima è: non voto perché non mi riconosco, nemmeno approssimativamente (l’approssimazione è in materia inevitabile), in alcuna delle proposte avanzate in campagna elettorale.
La seconda motivazione è: non voto perché il mio voto non conta e non vale nulla. Ci si ricorda di me al momento delle elezioni, ma dei miei problemi ci si dimentica non appena i seggi si sono chiusi. Le due motivazioni possono benissimo cumularsi. In ogni caso, è piuttosto difficile definire infondate l’una e l’altra, ed è ovvio chiedersi come mai i tanti arcigni critici dell’astensione, non si soffermino a considerarne con un po’ di attenzione le ragioni e a chiedersi come si possa curarla.
Per prima cosa chiedendosi quale Europa promettono queste elezioni. La promessa della destra reazionaria è piuttosto chiara. Lo è molto meno quella di un’Europa federale cara alle forze grossolanamente definibili liberal-democratiche e progressiste.
Ora, la parola federalismo suona molto bene, ma i suoi significati sono parecchio diversi. Il federalismo è nato storicamente come solidarietà tra diversi. Questo era il senso del federalismo tedesco rivisitato nel dopoguerra e del quasi federalismo immaginato dai padri costituenti tramite le regioni. Chi sta più avanti soccorre chi sta più indietro.
Per contro a lungo andare è venuto di moda un altro federalismo, che ha la sua matrice nel federalismo reaganiano, in cui ciascuno pensa a sé e che è il remoto progenitore dell’autonomia differenziata.
Ebbene, di quale federalismo si parla? Non basta buttar lì la giaculatoria della coesione per dare qualche garanzia. In Europa, per chi non se ne fosse accorto, è in atto un micidiale duello tra paesi del nord e del sud, la cui posta è per ciascuno la salvaguardia del proprio sistema industriale. Vi rientrano le draconiane misure sul debito che i paesi del nord hanno imposto a quelli del sud (in special modo all’Italia) e che al momento sono il principale punto fermo dell’Europa prossima ventura. Altro che riconversione ecologica e consimili… Salvo dichiararsi apertamente per un rovesciamento radicale, allo stato degli atti, federalismo significa mantenere l’Europa attuale e anzi consolidare le sue ingiustizie.
Non bastasse, in questi mesi c’è un altro punto fermo che è stato piantato e che è perfettamente congruente con l’attuale federalismo. Con impressionante accelerazione, le istituzioni dell’Unione si vanno intrecciando con la Nato, la quale ha già in programma di trovarsi in guerra nel giro di tre-cinque anni. È una promessa a dir poco inquietante.
Allora, anziché prendersela con chi non vota, in via preventiva gettando la responsabilità di esiti elettorali sgraditi e imbarazzanti sul popolo dei non votanti, perché non prendersela con chi formula l’offerta politica e con chi, tra un’alternanza e l’altra, ha nel tempo apparecchiato questa Europa? Sono costoro la ragione dello sciopero degli elettori, e della travolgente avanzata dell’estrema destra nazionalsovranista. Con la quale qualcuno è già pronto a cooperare.
È prevedibile che le nuove regole sul debito distruggano ciò che resta dello Stato sociale in molti paesi. E soprattutto in Italia. Dove la responsabilità del debito è delle dirigenze politiche e non certo degli elettori, i quali, che votino o meno, quel debito lo pagheranno molto caro, seppure non nella stessa misura: i ricchi meno degli altri. In conclusione: questo non è affatto un invito ad astenersi. Per nulla. Intende solo dire che chi non vota ha ottime ragioni e merita rispetto. Votare non è molto più civico e democratico che astenersi.
Alfio Mastropaolo
Si moltiplicano le voci, anche autorevoli e in special modo a sinistra, che condannano l’astensione e gli astenuti. Tra così tanto discorrere di valori liberali, il troppo zelo come sempre disturba. Già, perché in una democrazia liberale l’astensione è una più che legittima manifestazione di volontà, va da sé dissenziente. Sempre che una legge democraticamente adottata non ne sancisca l’obbligo (che in Italia alcuni anni or sono si è voluto rimuovere), il voto resta sì un dovere civico, ma ciascuno è libero di interpretarlo a suo modo: anche non votare è un modo legittimo di esercitarlo.
Le motivazioni del non voto (come della scheda bianca) sono tante, ma, tutto sommato, due prevalgono. La prima è: non voto perché non mi riconosco, nemmeno approssimativamente (l’approssimazione è in materia inevitabile), in alcuna delle proposte avanzate in campagna elettorale.
La seconda motivazione è: non voto perché il mio voto non conta e non vale nulla. Ci si ricorda di me al momento delle elezioni, ma dei miei problemi ci si dimentica non appena i seggi si sono chiusi. Le due motivazioni possono benissimo cumularsi. In ogni caso, è piuttosto difficile definire infondate l’una e l’altra, ed è ovvio chiedersi come mai i tanti arcigni critici dell’astensione, non si soffermino a considerarne con un po’ di attenzione le ragioni e a chiedersi come si possa curarla.
Per prima cosa chiedendosi quale Europa promettono queste elezioni. La promessa della destra reazionaria è piuttosto chiara. Lo è molto meno quella di un’Europa federale cara alle forze grossolanamente definibili liberal-democratiche e progressiste.
Ora, la parola federalismo suona molto bene, ma i suoi significati sono parecchio diversi. Il federalismo è nato storicamente come solidarietà tra diversi. Questo era il senso del federalismo tedesco rivisitato nel dopoguerra e del quasi federalismo immaginato dai padri costituenti tramite le regioni. Chi sta più avanti soccorre chi sta più indietro.
Per contro a lungo andare è venuto di moda un altro federalismo, che ha la sua matrice nel federalismo reaganiano, in cui ciascuno pensa a sé e che è il remoto progenitore dell’autonomia differenziata.
Ebbene, di quale federalismo si parla? Non basta buttar lì la giaculatoria della coesione per dare qualche garanzia. In Europa, per chi non se ne fosse accorto, è in atto un micidiale duello tra paesi del nord e del sud, la cui posta è per ciascuno la salvaguardia del proprio sistema industriale. Vi rientrano le draconiane misure sul debito che i paesi del nord hanno imposto a quelli del sud (in special modo all’Italia) e che al momento sono il principale punto fermo dell’Europa prossima ventura. Altro che riconversione ecologica e consimili… Salvo dichiararsi apertamente per un rovesciamento radicale, allo stato degli atti, federalismo significa mantenere l’Europa attuale e anzi consolidare le sue ingiustizie.
Non bastasse, in questi mesi c’è un altro punto fermo che è stato piantato e che è perfettamente congruente con l’attuale federalismo. Con impressionante accelerazione, le istituzioni dell’Unione si vanno intrecciando con la Nato, la quale ha già in programma di trovarsi in guerra nel giro di tre-cinque anni. È una promessa a dir poco inquietante.
Allora, anziché prendersela con chi non vota, in via preventiva gettando la responsabilità di esiti elettorali sgraditi e imbarazzanti sul popolo dei non votanti, perché non prendersela con chi formula l’offerta politica e con chi, tra un’alternanza e l’altra, ha nel tempo apparecchiato questa Europa? Sono costoro la ragione dello sciopero degli elettori, e della travolgente avanzata dell’estrema destra nazionalsovranista. Con la quale qualcuno è già pronto a cooperare.
È prevedibile che le nuove regole sul debito distruggano ciò che resta dello Stato sociale in molti paesi. E soprattutto in Italia. Dove la responsabilità del debito è delle dirigenze politiche e non certo degli elettori, i quali, che votino o meno, quel debito lo pagheranno molto caro, seppure non nella stessa misura: i ricchi meno degli altri. In conclusione: questo non è affatto un invito ad astenersi. Per nulla. Intende solo dire che chi non vota ha ottime ragioni e merita rispetto. Votare non è molto più civico e democratico che astenersi.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
Questa campagna contro l'astensione mi ha convinto ad astenermi.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
vladimiro guadagno?
nell'avatar il cesena ai playoff 2024-25.
Re: (O.T) Italia, europeismo e sovranità
L'ultima che ho votato è stato proprio 5 anni fa alle europee. Piùeuropa. Pensa che coglione.SoTTO di nove ha scritto: ↑08/06/2024, 10:06Questa campagna contro l'astensione mi ha convinto ad astenermi.
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione