[O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

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Helmut
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#121 Messaggio da Helmut »

pan ha scritto: penso a Che Guevara che si spostava in continuazione, ma sempre per fare rivoluzioni
Mi si perdoni il piccolo OT, ma non ho resistito: mi spieghi quale classe sociale ha sostituito l'altra, quale sistema di produzione è cambiato, quali rapporti di proprietà sono cambiati nelle "rivoluzioni" fatte dal Che e da te annunciate...??? :-?


NB Ecco come si creano i miti, le icone, i santi, le cappelle votive...e poi saremmo noi credenti i fessacchiotti... :DDD
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Voltaire
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#122 Messaggio da Voltaire »

Pimpipessa ha scritto: voltaire tu sei troppo simile a me,

Che faccio Pimpi, lo prendo come un complimento?
Se io non ci fossi, sarebbe meglio non inventarmi.

Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#123 Messaggio da Giulio Tremonti »

Pimpipessa ha scritto:
Giulio Tremonti ha scritto:Direi che non devi crucciarti per la tua scelta. L'Italia è il posto peggiore per chi prospetta di futuro economico a dei giovani e io credo che la base economica sia condizione necessaria, anche se non sufficiente, alla costruzione della felicità.
L'Italia è senza futuro, un Paese vecchio per vecchi.
certo perchè crucciarsi Tremonti
avere i propri figli, ancora piccoli, che crescono a più di 1000 km di distanza insieme solo alla propria compagna, è roba da nulla...

Le uniche preoccupazioni giustificate sono di tipo pratico-logistico: la lingua, l'adattamento, e lo capisco.
Però io sarei molto più preoccupato per il futuro dei miei figli se vivessero in un Paese a crescita zero, strozzato da un debito pubblico gigantesco che impedisce qualsiasi investimento, in cui tutte le risorse sono destinate a spese fisse non toccabili (pubblica amministrazione, una marea di pensionati pensionati che non crepano mai e che percepiscono pensioni più alte del montante contributivo versato) che implica tasse altissime per pagare tutta 'sta roba e stipendi bassi, in una spirale senza uscita. Conseguenze: infrastrutture ridicole, niente ricerca, niente nuove tecnologie (di poco tempo fa la notizia del taglio dei fondi della banda larga :-D), non si costruiscono case popolari da vent'anni, non ci sono asili nidi pubblici.

Il sistema Italia è tutto teso a garantire i privilegi di pochi e scarica la precarietà e la concorrenza sui giovani. Aggiungiamo che l'anzianità (concezione burocratica) e non il merito sta alla base del miglioramento in ambito lavorativo e abbiamo il ritratto di un Paese che fa una battaglia di retroguardia, che cerca di passare la nottata, che investe le proprie risorse, non sul futuro e sui giovani, ma per pagare le spese con i contributi dei giovani.
Oggigiorno, due ragazzi con uno stipendio medio che mettono su famiglia e hanno figli non possono permettersi di avere una casa loro partendo da zero. Per partire da zero intendo contando solamente sulle loro entrate, senza ricevere mai una lira dalle proprie famiglie, senza contare le entrate figurate dovute ai nonni che accudiscono i figli e permettono ai genitori di andare al lavoro.
Questa è l'Italia oggi, un Paese in declino. Ad un giovane italiano che non abbia una famiglia alle spalle che lo possa aiutare economicamente o che non abbia un'attività di famiglia, non si può dare migliore consiglio di fare le valigie e andare a lavorare in un Paese più civile come l'Olanda o la Danimarca dove senza troppo sforzo si possono tirare su 20/25 mila euro l'anno e cominciare a farsi una vita da zero.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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bigtitslover
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#124 Messaggio da bigtitslover »

Ma Berlino è un giovane italiano?
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sigile
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#125 Messaggio da sigile »

Pimpipessa ha scritto:
Voltaire ha scritto:
Pimpipessa ha scritto: scegliere e magari sbagliare è meglo che soffrire su qcosa che non abbiamo scelto
Scusa se mi permetto, ma su questo non sono d'accordo. Alle volte è meglio sgravarsi di una responsabilità, per quanto con conseguenze gravose, che dover rimproverarsi tutta la vita davanti allo specchio per aver preso la strada sbagliata.
voltaire tu sei troppo simile a me,
il tuo pensiero è quello che ha spesso mosso anzi non mosso la mia strada,
in realtà ho deciso che preferisco magari sbagliare ma per qcosa che ho scelto, piuttosto che sbagliare per aver non scelto
Temo di non aver molto da raccontare rispetto a questa discussione. Ho sempre affrontato ogni cambiamento con estrema consapevolezza di quanto facciano parte del gioco. La maggior parte sono stati scelti da me e da me soltanto, quindi testa bassa e niente lagne, quando li ho subìti (es. lutti, abbandoni e insuccessi) ho tenuto botta e ho aspettato, serenamente, che passasse il tempo necessario per rimettermi in forze e affrontare il cammino.

Quanto scritto sopra da Voltaire è quanto di più lontano esista dal mio modo di pensare e vivere. Mai al mondo sopporterei un rimpianto. Meglio (a dir poco) un rimorsetto o una scelta sbagliata. Mai tollererei un (mio) gesto di vigliaccheria, la certezza di aver mancato un'occazione per la paura di "una responsabilità" o di un errore. E 'sti cazzi, capita. Se vuole Dio ("e i Carabinieri" :P) avrò ancora 60 anni per rimediarvi, o evitare lo stesso sbaglio.
"Ciak Sigile" (Danny)

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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#126 Messaggio da Giulio Tremonti »

bigtitslover ha scritto:Ma Berlino è un giovane italiano?
Boh, i suoi figli sì, penso.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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pan
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#127 Messaggio da pan »

Helmut ha scritto:
pan ha scritto: penso a Che Guevara che si spostava in continuazione, ma sempre per fare rivoluzioni
Mi si perdoni il piccolo OT, ma non ho resistito: mi spieghi quale classe sociale ha sostituito l'altra, quale sistema di produzione è cambiato, quali rapporti di proprietà sono cambiati nelle "rivoluzioni" fatte dal Che e da te annunciate...??? :-?


NB Ecco come si creano i miti, le icone, i santi, le cappelle votive...e poi saremmo noi credenti i fessacchiotti... :DDD
A parte l'estrapolazione arbitraria (l'ironia dell'inserimento di quella immagine era pure sottolineata dalla faccetta :) che hai omesso di quotare), a Cuba dopo la Rivoluzione non si videro più americani spadroneggiare nelle piantagioni di tabacco o di zafra e nei bordelli, ma se ne videro altri (5.000 l'anno) che, privi di assistenza sanitaria nel loro Paese, andavano lì per farsi curare gratuitamente, mentre i loro cari si sdebitavano facendo vari lavori secondo le loro possibilità e senza alcun obbligo. I tassi di mortalità infantile decrebbero enormemente e quelli di scolarizzazione salirono altrettanto rapidamente. Mi paiono OTTIMI cambiamenti.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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CanellaBruneri
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#128 Messaggio da CanellaBruneri »

pan ha scritto:
Helmut ha scritto:
pan ha scritto: penso a Che Guevara che si spostava in continuazione, ma sempre per fare rivoluzioni
Mi si perdoni il piccolo OT, ma non ho resistito: mi spieghi quale classe sociale ha sostituito l'altra, quale sistema di produzione è cambiato, quali rapporti di proprietà sono cambiati nelle "rivoluzioni" fatte dal Che e da te annunciate...??? :-?


NB Ecco come si creano i miti, le icone, i santi, le cappelle votive...e poi saremmo noi credenti i fessacchiotti... :DDD
A parte l'estrapolazione arbitraria (l'ironia dell'inserimento di quella immagine era pure sottolineata dalla faccetta :) che hai omesso di quotare), a Cuba dopo la Rivoluzione non si videro più americani spadroneggiare nelle piantagioni di tabacco o di zafra e nei bordelli, ma se ne videro altri (5.000 l'anno) che, privi di assistenza sanitaria nel loro Paese, andavano lì per farsi curare gratuitamente, mentre i loro cari si sdebitavano facendo vari lavori secondo le loro possibilità e senza alcun obbligo. I tassi di mortalità infantile decrebbero enormemente e quelli di scolarizzazione salirono altrettanto rapidamente. Mi paiono OTTIMI cambiamenti.
Fuforse più merito dei Castro brothers che del Che.
Il "what if" è esercizio che ripugna gli storici, con ovvia ragione.
Ma un Cienfuegos vivo?
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)

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pan
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#129 Messaggio da pan »

CanellaBruneri ha scritto:Fu forse più merito dei Castro brothers che del Che.
Il "what if" è esercizio che ripugna gli storici, con ovvia ragione.
Ma un Cienfuegos vivo?
"Continuiamo così, facciamoci del male." :evil:

La domanda di Helmut verteva su quali cambiamenti avessero prodotto le rivoluzioni cui aveva partecipato il Che, adesso mi sottilizzi su chi, nel dettaglio, ne fu maggior artefice, questione troppo OT per trovare risposta qui.

Camilo vive en el corazòn de todos los cubanos e il 28 ottobre tutti in riva al mare a gettare una flor para Camilo, in ricordo del suo eroico sacrificio.

Senza IF e senza BUT.

Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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nik978
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#130 Messaggio da nik978 »

discussione "pesa"..
non facile...spesso "autogiudicarsi" risulta difficile..

scrvio da un jingjian inn di fronte all'aereporto di shenzhen..3 gg di entrare e uscite ad HK solo per enjoiare il mio ego con diverse femmine (freebuy..ovvio) con cui alla fine ho pure deciso di non farci nulla..orari assurdi, passaggi di frontiera alle 6 del mattino.....discoteche dove UDITE UDITE HO pure rimblazato una occidentale...:D
diciamo che se so che i cambiamenti mi portano a stare meglio o semplicemente mi appagano, non ho nessun problema..anzi li vivo con una certa immaturita' di fondo..come fossi un bimbo in gita...

diverso il discorso per cambiamenti imposti dall'esterno (vita e altro).
per i lutti, ho una sorta di autodifesa abbastanza forste: chi muore non esiste piu..inutile incazzarsi e tenersi il nervoso dentro..non ce lo riportano inditero..guardare avanti senza paura.in fondo se la persona era una persona vicina, sicuramente sarebbe stata contenta a vederci positivi..
di contro questo aspetto porta ad essere accusato di essere un freddo...(e probabilmente lo sono..)
non a caso anche con le ragazze sono sempre accusato di essere una "donna"..e tutte le mie ex mi han sempre detto che avevo un modo di fare troppo distaccato e "da femmina" nei loro confronti
astretto giro per le vicende sentimentali...qui ildiscorso e' piu complicato
ci patisco un botto a prescidnere ma spesso perche' perdo uno "ego strumento" (la donna..) piu che un affetto...e il patirci a volte me lo impongo per farmi compatire un po (moooolto meno che da pivello..ma ancora succede...)

per le scelte al buio
sono abbastanza restio a scegliere..sono un fifone o meglio, se mi creo una situazione che mi aggrada, faccio fatica a lasciarla se non ho la certezza che quella dopo sara' migliore (e questo mi dalla delle noie sul lavoro)

esempi..
1998 1 trasloco...
2005 prima esperienza in cina..la malattia della mamma e la morte nel 2006
2007 decisione di mollare l'universita'
2008 trasferimento qui definitivo e permanente (senza nessuna opzione di rientro..) e quindi 2 trasloco..poi 3 e 4..(:D)
rinuncia a 1 o 2 proposte di lavoro che potevano essere migliori, ma non ero certo......storia strana con una donna "ego strumento" incredibile che mi ha mollato in 24 ore senza spiegarmi il perche'

tutto il mondo sa che ero innamorato..io (e forse lei) che era solo quella classica SUPER donna che devo avere piu per sfoggiarla che per amarla

leggedno voi, tanto di cappello a chi nella vita ha dovuto fare veramente delle scelte...non sono paragonabili alla mia vita normalissima e ance un po fortunata se si guardano alcuni aspetti.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#131 Messaggio da Helmut »

pan ha scritto:A parte l'estrapolazione arbitraria (l'ironia dell'inserimento di quella immagine era pure sottolineata dalla faccetta :) che hai omesso di quotare), a Cuba dopo la Rivoluzione non si videro più americani spadroneggiare nelle piantagioni di tabacco o di zafra e nei bordelli, ma se ne videro altri (5.000 l'anno) che, privi di assistenza sanitaria nel loro Paese, andavano lì per farsi curare gratuitamente, mentre i loro cari si sdebitavano facendo vari lavori secondo le loro possibilità e senza alcun obbligo. I tassi di mortalità infantile decrebbero enormemente e quelli di scolarizzazione salirono altrettanto rapidamente. Mi paiono OTTIMI cambiamenti.
Certo, non si videro più americani spadroneggiare...si videro invece i russi, che imposero a L'Avana una quasi monocoltura di canna da zucchero (divisione del lavoro su scala internazionale) per poi comprare il 90% della produzione a prezzi superiori a quelli di mercato, al posto di investire in produttività e tecnologie...imperialismo puro...

...ecco spiegato il "miracolo sociale" di Cuba, tanto caro al "sinistraio" italico. :o

Poi nel 1989, caduto il gigante sovietico e finiti gli aiuti gonfiati, venne fuori tutta l'inefficenza di un sistema improduttivo e arretrato. :blankstare:



Ma vi capisco...in fondo ammiro la vostra Fede...è rassicurante, consolatoria, dà speranza...anche con tutti i sensi i colpa dovuti al grasso truogolo capitalista...!!! :-D
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Pim
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#132 Messaggio da Pim »

tornate al senso del topic

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pan
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#133 Messaggio da pan »

Non per mettermi sotto le gonne di Pimpi (forse meglio sotto le ali?), ma chiederei a Helmut e Canella di trasferirci altrove per parlare di storia della Rivoluzione cubana.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#134 Messaggio da Helmut »

pan ha scritto: ma chiederei a Helmut e Canella di trasferirci altrove per parlare di storia della Rivoluzione cubana.
Ben felice, caro pan. :-D

Direi qui, in un felice topic aperto dal sempre accorto balkan.

viewtopic.php?f=2&t=17721&hilit=castro
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Re: [O.T.] Il Cambiamento che ci cambia

#135 Messaggio da Pensiero Dominante »

Satana in autobus ha scritto:Un Battiato in gran forma relativista:

.....

Passano gli alimenti,
le voglie, i santi, i malcontenti.
Non ci si può bagnare
due volte nello stesso fiume,
né prevedere i cambiamenti di costume.
E intanto passa ignaro
il vero senso della vita.
Ci cambiano capelli, denti e seni,
a noi che siamo solo di passaggio.

....

[/i]
Ecco, più che i temuti grandi cambiamenti alla fin fine sono proprio questi quelli che ti fregano: i minuscoli, impercettibili cambiamenti di ogni giorno, ora, minuto, secondo. Tu, tutto preoccupato dalle tue grandi scelte di vita, dalle tue responsabilità, tutto intento nel valutare i possibili pro ed i contro delle tue decisioni nemmeno ci fai caso; poi alla fine arriva un giorno, un giorno all'apparenza uguale a tanti altri; ti guardi allo specchio ed esclami: "Cazzo! Sono diventato vecchio!".
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La gioventù resiste a tutto, ai re e alle poesie e all'amore. A tutto, ma non al tempo

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