
[O.T.] SZ VIETNAM: diario di guerra nella giungla virtuale
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devo dire che sono migliorato con gli anniOrtheus ha scritto:Come eravamo (Parte IX)
MauroG
Ieri
Oggi
To be Continued......


Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non é cosi. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler Durden, Fight Club)
- The Mongoxxx
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DIARIO DI GUERRA
Giugno 2008
CAPITOLO PRIMO (LA LEGGENDA DEL FIUME ZETONG)
Alois - il mio macellaio - lui ti direbbe: se vuoi essere sicuro di avere a che fare con qualcosa di vivo, assicurati che sappia sanguinare.
Io, amico, so solo che stamane stavo ancora discutendo con l'infermiera Silente a proposito di morte e orgasmi - viewtopic.php?t=25086&start=60 - mentre in questo momento sudo freddo e prego Iddìo sottovoce...
Non è come al cinema o in televisione.
Lo abbiamo visto fare molte volte, ma non è esattamente come esserci dentro.
Guadare un cazzo di fiume che ti arriva alla vita non è per niente facile.
Procedi col tuo fucile sollevato sopra la testa perchè non si bagni,e intanto dai coglioni in giù è tutto uno sguazzare in una viscida, oleosa brodaglia più sporca del culo di un cane, che a tratti pare tingersi di rosso...

Non puoi nemmeno metterti a correre.
Se venissimo attaccati in questo momento, difendersi sarebbe come voler saltare chiusi in un armadio.
E di gettarsi sott'acqua non se ne parla proprio...

"Ma non doveva essere una semplice perlustrazione del cazzo?!" ha esclamato madball, avanzando nella merda metro dopo metro.
"Dio solo sa le bestie che nuotano qua dentro..." si è lamentato coaduramaipaura,"...E cosa cazzo ci staranno perlustrando..."
La giungla era stranamente silenziosa.
La vegetazione immobile. Come raggelata in uno sforzo troppo grande.
Avresti potuto udire solo lo sciabordìo dei nostri corpi affaticati che lottavano per conquistarsi spazio in quell'acqua contaminata...
Una leggenda viet dice che il fiume non abbia fine.
Che scorra ininterrottamente lungo un percorso circolare che attraversa tutta la Terra, come un serpente che strisci sinuoso inseguendosi la coda fino a mangiarsela...
Io non so se sia vero.
Quel che so per certo è che sul fondo di questo fiume silenzioso riposano più cadaveri che in un cimitero. E che molti di essi erano già qui da prima della guerra.
Perchè la leggenda è antica.
Molto,antica.
E non parla di alcuna guerra.
Le cose che dice sono ben altre...
"Non lo so mica per quanto ancora riusciró ad andare avanti..." ha rantolato Mr. Viz, "Dove cazzo è il punto d'uscita?!...Dove cazzo è il capitano?!..."
Ci sosteniamo a vicenda. Moralmente e fisicamente.
Afferriamo chi sta per cadere e lo tiriamo su prima che vada sotto, anche se questo comporta uno sforzo quasi sovrumano.
"Questo cazzo di fiume è peggio delle sabbie mobili, cristo!" ha urlato madball.
Ho visto Neil McCauley sputare e quasi inciampare nel farlo."Quest'acqua è come se mi stesse sfilando la pelle di dosso...Cazzo, sta persino perdendo il suo colore naturale...Sto sbiancando come un fottuto fantasma del cazzo!...Si puó sapere cosa cristo c'è, qui dentro?!"
"Ti si sta scolorendo pure il culo, Neil" ha detto diepa ridendo,"Un autentico sbiancamento anale, amico..."
"Come per la famosa Pasta del Capitano," è intervenuto Mavco Pizellonio,"Vi siete mai chiesti perchè renda i denti così bianchi? Ve lo dico io..." viewtopic.php?t=25899&postdays=0&postorder=asc&&start=0
Il fiume Zetong ha permesso a molti di noi di avere salva la vita evitando le insidie della giungla.
Per tanti altri, invece, si è rivelato una bara.
La leggenda viet dice proprio questo: il fiume è vivo.
E come tutte le cose vive, non puoi sapere se incontrarlo sarà la tua fortuna o la tua rovina.
A questo io ci credo.
L'acqua che in certi punti si colora di un rosso vivo è la prova di ció che dico.
La guerra procede nella sua marcia.
Il fiume sanguina.
Il fiume è vivo...

CAPITOLO SECONDO (IL SOGNO DEL PROF. FONTECEDRO)
Il Prof.Fontecedro sedeva su una vecchia poltrona mezza sfondata. L'imbottitura fuoriusciva dallo schienale e le molle cigolavano rumorosamente ogni volta che cambiava posizione.
"Raccontami questo sogno," ha detto il dottor Canella, "Perchè è di questo che si tratta, giusto?"
"Sì,doc. Un sogno. Un fottuto sogno a colori..."
"Su,allora. Raccontamelo..."
Il sogno del Prof.Fontecedro parla di un tempio nascosto nella giungla.
E' una costruzione antica e malridotta, ma ancora imponente.
I rampicanti le si sono avvinghiati addosso in un abbraccio silenzioso...



"Abbiamo dovuto usare i machete, per liberarne l'entrata" ha detto, "Tutt'intorno era pieno di serpenti...E di altre bestie schifose che sembravano grassi ratti di palude..."
"E voi cosa avete fatto?"
"Abbiamo sparato" ha risposto il Prof.Fontecedro, "Ai serpenti, soprattutto...Ne avremmo fatti secchi un centinaio, forse più...Ricordo che phoenix e il caporale Midian sparavano come fossero indemoniati...Mr.Viz ha detto che con tutti quei serpenti morti avremmo potuto aprirci una fabbrica di borse e cinture..."
Canella ha sorriso, continuando a prendere appunti seduto dietro il proprio tavolo da lavoro. "Cos'altro è successo?"
"Ricordo che c'era una stradina..." ha proseguito il Prof.Fontecedro,"...Era fatta di larghi mattoni gialli. Ce ne siamo accorti solo dopo averla ripulita da tutti quei cazzo di rettili...Una stradina,sì. Lastricata di larghi mattoni. Mattoni gialli...Non so perchè..."
Il dottore ha acceso la radio, tenendo il volume basso. "Non ti dà fastidio un po' di musica,vero?" http://it.youtube.com/watch?v=mz3WJ1l1dNM
"No, non mi disturba. Posso fumare, doc?"
"Certamente"
Nel sogno del Prof.Fontecedro, la stradina di mattoni gialli conduceva all'ingresso del tempio, all'interno del quale altri rampicanti si erano ormai impossessati di quasi tutto lo spazio a disposizione.
"Sembrava che la giungla volesse inghiottire quel tempio ma non avesse una bocca abbastanza larga per riuscirci..."
"E voi ci siete entrati, vero?" ha domandato Canella,"Siete entrati nel tempio,"
Il Prof.Fontecedro ha annuito, sfregando involontariamente la testa contro quell'imbottitura che pareva un cumulo di polvere condensata. "Il capitano Scorpio ha dato l'ordine di perlustrarlo da cima a fondo, casomai qualche viet vi si fosse rintanato...Ricordo che il canga ha chiesto come ci saremmo dovuti comportare, in quel caso,"
"E il capitano cos'ha risposto?"
"Lui niente. Il tenente Berlino ha fissato il canga dritto negli occhi come per sincerarsi se stesse scherzando o che...Quando si è accorto che non stava scherzando gli ha detto che se scovava un nemico doveva catturarlo, portarglielo e presentarglielo nel caso fosse stato un tipo simpatico..."
Il dottor Canella ha sorriso, continuando a scrivere su un piccolo taccuino dalla copertina di pelle. I riflessi del sole attraverso il vetro della finestra davano l'impressione che quella pelle fosse ricoperta di squame..."Va' avanti. Continua a raccontare..."
"Beh, l'interno del tempio somigliava ad un vecchio set cinematografico dismesso," ha detto il Prof.Fontecedro, "Ti dava l'idea che da un momento all'altro potesse saltar fuori un monaco, o una vergine da sacrificare,o non so che cazzo...C'era una forte sensazione di mistero,là dentro...E noi è già da un po' che c'intendiamo di misteri..." viewtopic.php?t=25790&highlight=voyager
"E ne avete trovati? Di nemici, intendo dire"
"No, doc. Non c'era anima viva, in quel luogo. Almeno non nel senso comune del termine..."
Il dottor Canella ha smesso per un istante di scrivere, alzando la testa dal taccuino. "Cosa intendi dire?"
"Le statue" ha risposto il Prof.Fontecedro,"Mi riferisco alle statue..."
Nel sogno del Prof.Fontecedro,il tempio era abitato da opache divinità di bronzo che fissavano mute i soldati attraverso il lento scorrere del tempo...
"Saintfan ha detto che quelle statue sembravano essere lì ad aspettarci...Sembravano guardarci, o forse no, forse è più giusto dire che sembravano seguire con lo sguardo ogni nostro movimento...Una cosa da mettere i brividi...E poi..."
"E poi cosa?"
Il Prof.Fontecedro ha aspirato profondamente la sigaretta, ha tossito e ha gettato il mozzicone sul pavimento, schiacciandolo con una pedata. "Poi le statue si sono animate," ha risposto,"So ch'è incredibile, ma in un sogno puó accadere qualunque cosa, non è così?"
"Certo, certo...Va' avanti,"
"Beh, le statue si sono alzate e hanno cominciato ad accerchiarci...Erano enormi...Molto più alte di noi...Abbiamo aperto il fuoco, ma i nostri colpi non servivano a niente...Era come sparargli addosso pallottole di carta da una cerbottana...E ad un tratto mi sono ritrovato solo...Completamente, solo. Tutti i miei compagni erano spariti..."
Nel sogno del Prof.Fontecedro, le statue lo hanno attaccato costringendolo in un angolo, ma non c'è altro da dire, perchè il sogno s'interrompeva lì...
"...e mi sono svegliato in un bagno di sudore,doc. Tremavo. Tremavo come un ragazzino, cazzo..."
Canella si è alzato in piedi, spostando la sedia davanti al paziente e sedendosi difronte a lui. "Paura di non farcela," ha detto, "Una sensazione comune, per chi è costretto a combattere. La cosa interessante è che questa paura tu la senta come una tua cosa esclusiva, come se tu fossi il solo, a combattere questa guerra...Ma naturalmente non è così...Non devi pensare all'IO, piuttosto devi pensare al NOI, perchè non sei affatto solo, capisci? Non IO, ma NOI...Credimi, l'IO è solo una barbarie..."
"Spiegati meglio, doc..."
"D'accordo. Ascoltami attentamente:" viewtopic.php?t=24458&postdays=0&postor ... &start=165
Quando ho bussato alla porta dell'ufficio del dottor Canella, il dottore era seduto dietro al proprio tavolo e il Prof.Fontecedro era in piedi al centro della stanza.
Sorrideva.
"Non volevo disturbare," ho detto io, "Ma è il tuo turno alle latrine"
Il Prof.Fontecedro mi si è avvicinato senza smettere di sorridere."Quest'uomo è davvero un tipo in gamba...Fottutamente in gamba..." mi ha bisbigliato prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Non avevo mai visto nessuno andare a pulire la merda con tanta soddisfazione dipinta in volto...
Canella aveva già riempito due bicchieri.
Mi sono seduto davanti a lui e ho preso il mio. "Hai fatto davvero un miracolo," gli ho confessato, "Solo ieri sembrava sul punto di crollare e invece guardalo adesso..."
"E' il mio lavoro," ha detto Canella, "Il vostro è fare a pezzi il nemico. Il mio è rimettere insieme i vostri".
Ho buttato giù un po' di liquore.
Mi ha fatto star bene all'istante.
Canella sembrava volesse dirmi qualcosa ma senza trovarne il coraggio.
"Su, amico," gli ho detto, "Se c'è qualcosa, sputala fuori"
"E' stato davvero così brutto come ho sentito dire?" mi ha domandato.
"Forse anche peggio," ho risposto, "Quel cazzo di tempio di merda era infestato di viet...Pareva un fottuto formicaio affamato...Non so nemmeno come abbiamo fatto a salvare la pelle, ma so che piacerebbe anche a me che fosse stato solo un brutto sogno..."
Canella si è sforzato di sorridere. "Ti credo, amico" ha detto, "Ti credo davvero...".
Giugno 2008
CAPITOLO PRIMO (LA LEGGENDA DEL FIUME ZETONG)
Alois - il mio macellaio - lui ti direbbe: se vuoi essere sicuro di avere a che fare con qualcosa di vivo, assicurati che sappia sanguinare.
Io, amico, so solo che stamane stavo ancora discutendo con l'infermiera Silente a proposito di morte e orgasmi - viewtopic.php?t=25086&start=60 - mentre in questo momento sudo freddo e prego Iddìo sottovoce...
Non è come al cinema o in televisione.
Lo abbiamo visto fare molte volte, ma non è esattamente come esserci dentro.
Guadare un cazzo di fiume che ti arriva alla vita non è per niente facile.
Procedi col tuo fucile sollevato sopra la testa perchè non si bagni,e intanto dai coglioni in giù è tutto uno sguazzare in una viscida, oleosa brodaglia più sporca del culo di un cane, che a tratti pare tingersi di rosso...

Non puoi nemmeno metterti a correre.
Se venissimo attaccati in questo momento, difendersi sarebbe come voler saltare chiusi in un armadio.
E di gettarsi sott'acqua non se ne parla proprio...

"Ma non doveva essere una semplice perlustrazione del cazzo?!" ha esclamato madball, avanzando nella merda metro dopo metro.
"Dio solo sa le bestie che nuotano qua dentro..." si è lamentato coaduramaipaura,"...E cosa cazzo ci staranno perlustrando..."
La giungla era stranamente silenziosa.
La vegetazione immobile. Come raggelata in uno sforzo troppo grande.
Avresti potuto udire solo lo sciabordìo dei nostri corpi affaticati che lottavano per conquistarsi spazio in quell'acqua contaminata...
Una leggenda viet dice che il fiume non abbia fine.
Che scorra ininterrottamente lungo un percorso circolare che attraversa tutta la Terra, come un serpente che strisci sinuoso inseguendosi la coda fino a mangiarsela...
Io non so se sia vero.
Quel che so per certo è che sul fondo di questo fiume silenzioso riposano più cadaveri che in un cimitero. E che molti di essi erano già qui da prima della guerra.
Perchè la leggenda è antica.
Molto,antica.
E non parla di alcuna guerra.
Le cose che dice sono ben altre...
"Non lo so mica per quanto ancora riusciró ad andare avanti..." ha rantolato Mr. Viz, "Dove cazzo è il punto d'uscita?!...Dove cazzo è il capitano?!..."
Ci sosteniamo a vicenda. Moralmente e fisicamente.
Afferriamo chi sta per cadere e lo tiriamo su prima che vada sotto, anche se questo comporta uno sforzo quasi sovrumano.
"Questo cazzo di fiume è peggio delle sabbie mobili, cristo!" ha urlato madball.
Ho visto Neil McCauley sputare e quasi inciampare nel farlo."Quest'acqua è come se mi stesse sfilando la pelle di dosso...Cazzo, sta persino perdendo il suo colore naturale...Sto sbiancando come un fottuto fantasma del cazzo!...Si puó sapere cosa cristo c'è, qui dentro?!"
"Ti si sta scolorendo pure il culo, Neil" ha detto diepa ridendo,"Un autentico sbiancamento anale, amico..."
"Come per la famosa Pasta del Capitano," è intervenuto Mavco Pizellonio,"Vi siete mai chiesti perchè renda i denti così bianchi? Ve lo dico io..." viewtopic.php?t=25899&postdays=0&postorder=asc&&start=0
Il fiume Zetong ha permesso a molti di noi di avere salva la vita evitando le insidie della giungla.
Per tanti altri, invece, si è rivelato una bara.
La leggenda viet dice proprio questo: il fiume è vivo.
E come tutte le cose vive, non puoi sapere se incontrarlo sarà la tua fortuna o la tua rovina.
A questo io ci credo.
L'acqua che in certi punti si colora di un rosso vivo è la prova di ció che dico.
La guerra procede nella sua marcia.
Il fiume sanguina.
Il fiume è vivo...

CAPITOLO SECONDO (IL SOGNO DEL PROF. FONTECEDRO)
Il Prof.Fontecedro sedeva su una vecchia poltrona mezza sfondata. L'imbottitura fuoriusciva dallo schienale e le molle cigolavano rumorosamente ogni volta che cambiava posizione.
"Raccontami questo sogno," ha detto il dottor Canella, "Perchè è di questo che si tratta, giusto?"
"Sì,doc. Un sogno. Un fottuto sogno a colori..."
"Su,allora. Raccontamelo..."
Il sogno del Prof.Fontecedro parla di un tempio nascosto nella giungla.
E' una costruzione antica e malridotta, ma ancora imponente.
I rampicanti le si sono avvinghiati addosso in un abbraccio silenzioso...


"Abbiamo dovuto usare i machete, per liberarne l'entrata" ha detto, "Tutt'intorno era pieno di serpenti...E di altre bestie schifose che sembravano grassi ratti di palude..."
"E voi cosa avete fatto?"
"Abbiamo sparato" ha risposto il Prof.Fontecedro, "Ai serpenti, soprattutto...Ne avremmo fatti secchi un centinaio, forse più...Ricordo che phoenix e il caporale Midian sparavano come fossero indemoniati...Mr.Viz ha detto che con tutti quei serpenti morti avremmo potuto aprirci una fabbrica di borse e cinture..."
Canella ha sorriso, continuando a prendere appunti seduto dietro il proprio tavolo da lavoro. "Cos'altro è successo?"
"Ricordo che c'era una stradina..." ha proseguito il Prof.Fontecedro,"...Era fatta di larghi mattoni gialli. Ce ne siamo accorti solo dopo averla ripulita da tutti quei cazzo di rettili...Una stradina,sì. Lastricata di larghi mattoni. Mattoni gialli...Non so perchè..."
Il dottore ha acceso la radio, tenendo il volume basso. "Non ti dà fastidio un po' di musica,vero?" http://it.youtube.com/watch?v=mz3WJ1l1dNM
"No, non mi disturba. Posso fumare, doc?"
"Certamente"
Nel sogno del Prof.Fontecedro, la stradina di mattoni gialli conduceva all'ingresso del tempio, all'interno del quale altri rampicanti si erano ormai impossessati di quasi tutto lo spazio a disposizione.
"Sembrava che la giungla volesse inghiottire quel tempio ma non avesse una bocca abbastanza larga per riuscirci..."
"E voi ci siete entrati, vero?" ha domandato Canella,"Siete entrati nel tempio,"
Il Prof.Fontecedro ha annuito, sfregando involontariamente la testa contro quell'imbottitura che pareva un cumulo di polvere condensata. "Il capitano Scorpio ha dato l'ordine di perlustrarlo da cima a fondo, casomai qualche viet vi si fosse rintanato...Ricordo che il canga ha chiesto come ci saremmo dovuti comportare, in quel caso,"
"E il capitano cos'ha risposto?"
"Lui niente. Il tenente Berlino ha fissato il canga dritto negli occhi come per sincerarsi se stesse scherzando o che...Quando si è accorto che non stava scherzando gli ha detto che se scovava un nemico doveva catturarlo, portarglielo e presentarglielo nel caso fosse stato un tipo simpatico..."
Il dottor Canella ha sorriso, continuando a scrivere su un piccolo taccuino dalla copertina di pelle. I riflessi del sole attraverso il vetro della finestra davano l'impressione che quella pelle fosse ricoperta di squame..."Va' avanti. Continua a raccontare..."
"Beh, l'interno del tempio somigliava ad un vecchio set cinematografico dismesso," ha detto il Prof.Fontecedro, "Ti dava l'idea che da un momento all'altro potesse saltar fuori un monaco, o una vergine da sacrificare,o non so che cazzo...C'era una forte sensazione di mistero,là dentro...E noi è già da un po' che c'intendiamo di misteri..." viewtopic.php?t=25790&highlight=voyager
"E ne avete trovati? Di nemici, intendo dire"
"No, doc. Non c'era anima viva, in quel luogo. Almeno non nel senso comune del termine..."
Il dottor Canella ha smesso per un istante di scrivere, alzando la testa dal taccuino. "Cosa intendi dire?"
"Le statue" ha risposto il Prof.Fontecedro,"Mi riferisco alle statue..."
Nel sogno del Prof.Fontecedro,il tempio era abitato da opache divinità di bronzo che fissavano mute i soldati attraverso il lento scorrere del tempo...
"Saintfan ha detto che quelle statue sembravano essere lì ad aspettarci...Sembravano guardarci, o forse no, forse è più giusto dire che sembravano seguire con lo sguardo ogni nostro movimento...Una cosa da mettere i brividi...E poi..."
"E poi cosa?"
Il Prof.Fontecedro ha aspirato profondamente la sigaretta, ha tossito e ha gettato il mozzicone sul pavimento, schiacciandolo con una pedata. "Poi le statue si sono animate," ha risposto,"So ch'è incredibile, ma in un sogno puó accadere qualunque cosa, non è così?"
"Certo, certo...Va' avanti,"
"Beh, le statue si sono alzate e hanno cominciato ad accerchiarci...Erano enormi...Molto più alte di noi...Abbiamo aperto il fuoco, ma i nostri colpi non servivano a niente...Era come sparargli addosso pallottole di carta da una cerbottana...E ad un tratto mi sono ritrovato solo...Completamente, solo. Tutti i miei compagni erano spariti..."
Nel sogno del Prof.Fontecedro, le statue lo hanno attaccato costringendolo in un angolo, ma non c'è altro da dire, perchè il sogno s'interrompeva lì...
"...e mi sono svegliato in un bagno di sudore,doc. Tremavo. Tremavo come un ragazzino, cazzo..."
Canella si è alzato in piedi, spostando la sedia davanti al paziente e sedendosi difronte a lui. "Paura di non farcela," ha detto, "Una sensazione comune, per chi è costretto a combattere. La cosa interessante è che questa paura tu la senta come una tua cosa esclusiva, come se tu fossi il solo, a combattere questa guerra...Ma naturalmente non è così...Non devi pensare all'IO, piuttosto devi pensare al NOI, perchè non sei affatto solo, capisci? Non IO, ma NOI...Credimi, l'IO è solo una barbarie..."
"Spiegati meglio, doc..."
"D'accordo. Ascoltami attentamente:" viewtopic.php?t=24458&postdays=0&postor ... &start=165
Quando ho bussato alla porta dell'ufficio del dottor Canella, il dottore era seduto dietro al proprio tavolo e il Prof.Fontecedro era in piedi al centro della stanza.
Sorrideva.
"Non volevo disturbare," ho detto io, "Ma è il tuo turno alle latrine"
Il Prof.Fontecedro mi si è avvicinato senza smettere di sorridere."Quest'uomo è davvero un tipo in gamba...Fottutamente in gamba..." mi ha bisbigliato prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Non avevo mai visto nessuno andare a pulire la merda con tanta soddisfazione dipinta in volto...
Canella aveva già riempito due bicchieri.
Mi sono seduto davanti a lui e ho preso il mio. "Hai fatto davvero un miracolo," gli ho confessato, "Solo ieri sembrava sul punto di crollare e invece guardalo adesso..."
"E' il mio lavoro," ha detto Canella, "Il vostro è fare a pezzi il nemico. Il mio è rimettere insieme i vostri".
Ho buttato giù un po' di liquore.
Mi ha fatto star bene all'istante.
Canella sembrava volesse dirmi qualcosa ma senza trovarne il coraggio.
"Su, amico," gli ho detto, "Se c'è qualcosa, sputala fuori"
"E' stato davvero così brutto come ho sentito dire?" mi ha domandato.
"Forse anche peggio," ho risposto, "Quel cazzo di tempio di merda era infestato di viet...Pareva un fottuto formicaio affamato...Non so nemmeno come abbiamo fatto a salvare la pelle, ma so che piacerebbe anche a me che fosse stato solo un brutto sogno..."
Canella si è sforzato di sorridere. "Ti credo, amico" ha detto, "Ti credo davvero...".
Ultima modifica di The Mongoxxx il 11/11/2008, 14:44, modificato 2 volte in totale.
La verità non si pulisce i piedi prima di entrare in salotto. (Derek Raymond)
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DIARIO DI GUERRA
Luglio 2008
CAPITOLO PRIMO (SALVATE IL SOLDATO IVANE)
Quando l'ordine è arrivato, stavo fumando sdraiato sulla mia branda ad ascoltare un po' di musica: http://it.youtube.com/watch?v=CR-ZAnil_Mw
"Il capitano ti vuole vedere" mi ha annunciato cicciuzzo.
"Sai anche il perchè?"
Cicciuzzo ha sfilato la sigaretta dalle mie labbra, ha fatto un tiro e l'ha rimessa al suo posto. "Se conoscessi tutte le risposte sarei un ufficiale anch'io" ha risposto.
"O forse non saresti qui ma a casa tua," ho ribattuto sollevandomi a fatica dal mio serraglio.
A rapporto dal capitano Scorpio c'erano già altri cinque o sei soldati.
Il capitano stava parlando, si è interrotto un istante e poi ha ricominciato. "Come stavo dicendo, non sarà affatto facile. Il topic dove lo tengono è ben sorvegliato e vie di fuga non ce ne sono. Come dire che dovrete tornare da dove siete arrivati..."
"Che sta succedendo?" ho domandato a bassa voce.
"Ivane" ha risposto Dave Bowman, "Pare sia caduto in un'imboscata e ora è prigioniero dei viet"
"E con questo?! Non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo..."
"Sembra che avesse importanti informazioni da comunicare al Comando...Poi, cosa vuoi che ti dica...Magari salta fuori ch'è solo il figlio o il nipote di un pezzo grosso..."
"Ma il resto della sua squadra?" ho chiesto, mentre la voce del capitano giungeva a me come un'eco lontana.
"Ha battuto in ritirata," ha risposto Dave Bowman,"Più tardi, alcuni dei nostri hanno seguito le tracce lasciate da Charlie individuando il nascondiglio..."
"E non mi dire che noi adesso..."
Dave Bowman ha annuito.
"...colpire, liberare l'ostaggio e abbandonare il topic il più velocemente possibile," stava dicendo il capitano Scorpio, "Ci sono domande?"
pan ha alzato una mano. "E' vero che siamo riusciti a fotografare l'ostaggio?"
Steiner74 ha allungato una busta al capitano, che l'ha aperta estraendone due fotografie a colori. "Radek è riuscito a scattare queste istantanee...L'ostaggio è vivo, per il momento, ma...beh, insomma, guardate voi stessi..." ha detto facendo circolare quelle due foto.


"CRISTO D'UN DIO!" ha esclamato Saintfan, "Devono averlo torturato di brutto, porca troia...Non ho mai visto uno sguardo tanto spento...Chi puó ridurre un essere umano in un simile stato?!...E perchè?!..."
"Mi sa ch'è proprio quello che dovremo scoprire," ha detto Mavco Pizellonio.
viewtopic.php?t=22691&postdays=0&postor ... start=1080
Siamo partiti prima del tramonto.
Una squadra di sei elementi in mimetiche nere.
Il piano era di prendere contatto col prigioniero poco prima dell'alba, quando il buio e la luce ancora si confondono montandosi a vicenda come amanti destinati ad inseguirsi in eterno...

Ci sono volute alcune ore di marcia, prima di raggiungere il nostro topic.
Il soldato Ivane era tenuto segregato in una specie di palafitta sospesa a circa tre metri sull'acqua.

Un solo sentiero conduceva alla misera costruzione, tutt'intorno alla quale non esisteva vegetazione in grado di fornirci riparo. Così, a tre quarti del sentiero ci siamo fermati. Alberi e piante si diradavano un centinaio di metri più in là , mentre il buio si preparava pian piano a scolorire come l'immagine di un vecchio poster da officina...
"Tutto quello che riesco a vedere è una sagoma seduta su un letto," ha bisbigliato Dave Bowman guardando fisso attraverso le lenti del binocolo, "Le braccia sono aperte...Probabilmente lo tengono legato per i polsi..."
Tre viet montavano la guardia: uno in fondo al sentiero; il secondo sul corridoio esterno della palafitta; l'ultimo su una canoa ormeggiata ad uno dei pali che sorreggevano la costruzione.
"Non possiamo escludere che ce ne siano altri all'interno," ha detto pan, "Potremmo ritrovarcene addosso sei o sette, e da postazioni differenti..."
Il caporale sonny masticava tabacco guardandosi intorno lievemente preoccupato. "Ok. L'attacco frontale puro è da escludersi...E così anche l'uso massiccio di armi da fuoco...A parte il numero, quei figli di puttana sono troppo distanziati uno dall'altro...Senza contare che potrebbero anche aver minato l'intera baracca del cazzo...Lei cosa ne pensa, sergente?"
"Penso questo:" ha sussurrato il sergente Ortheus,"Primo: o abbassate la voce o tanto vale accendere un fuoco e aspettare che vengano qui a farci il culo. Secondo: cosa cazzo vogliono veramente da Ivane per prendersi il disturbo di sequestrare un solo, semplice soldato? Terzo: perchè cazzo toccano sempre a noi 'sti incarichi di merda?!"

La luna era ancora issata nel cielo. Sembrava l'occhio di un ciclope.
I viet hanno continuato a sorvegliare il topic senza dare cenni di stanchezza o di allarme.
Noi abbiamo atteso.
Abbiamo atteso per ore.
La giungla era una macchia scura abitata da ombre.
Poi, poco per volta, un timido chiarore ha cominciato a farsi avanti...
Il sergente Ortheus ha dato ordine di avvicinarci,e così abbiamo fatto.
Mentre gli altri mi coprivano, ho sorpreso alle spalle la guardia in fondo al sentiero. Si è voltata un istante, ma la lama del mio coltello aveva già preso la strada delle sue viscere.
E in quel preciso istante la sorpresa è stata mia...

"Oh Cristo!..." ho sussurrato.
Quando il resto della squadra mi ha raggiunto, la donna giaceva riversa sulla schiena. I suoi occhio erano ancora aperti, mentre sotto di lei una chiazza scura andava allargandosi bagnando il terreno polveroso...
Il caporale sonny ha sputato un po' di tabacco, spostando il bolo dall'altra parte della bocca. "E chi cazzo se l'immaginava..."
"Ormai non fa differenza," ha detto il sergente Ortheus, "Ormai è andata. Muoviamoci..."
E' accaduto tutto abbastanza in fretta.
Il viet sulla palafitta è stato raggiunto in pieno petto dal coltello di Dave Bowman. Quello sulla barca da due raffiche incrociate di mitra. E in pochi secondi siamo saliti su quella cazzo di baracca sull'acqua...
"Cristo!" ha esclamato alex1jd1, rivoltando il cadavere all'ingresso, "Anche questa è una donna!"
Siamo entrati nella stanza dove Ivane era prigioniero.
E a parte lui - legato ad una branda - non c'era nessun altro nei paraggi.
"Tranquillo, fratello" ha detto il caporale sonny tagliando le corde dai polsi, "Tra poco ce ne andiamo...Saremo lontani da qui prima ancora che tu te ne accorga..."
Ivane non ha reagito.
Sembrava drogato, inebetito, forse sotto shock.
Era completamente nudo, e della sua uniforme non c'era traccia.
Mentre lo aiutavamo a rialzarsi, tutto quello che siamo risuciti a decifrare dai suoni che gli uscivano di bocca è questo: là dentro non c'erano altro che donne.
Notte e giorno, una dopo l'altra.
E quelle donne si davano il cambio.
"Il cambio nel farti la guardia?" ha domandato alex1jd1.
Ivane ha scosso la testa."Il cambio per scoparmi" ha risposto.
"Beh,ora sei libero e ce ne andremo di qui,"
"Dobbiamo fare in fretta..." ha rantolato Ivane, "Lei sta per tornare..."
"Lei chi?!"
"Il capo" ha risposto il nostro compagno, massaggiandosi i coglioni indolenziti, "La peggiore di tutte...E' andata a prendere viveri e munizioni, ma sta per tornare, io lo so, lo sento...Sta per tornare...Sta per tornare, io lo so..." ha continuato a ripetere,"Lei sta per tornare...Portatemi via, vi prego..."
In pochi minuti eravano tornati nel folto della giungla.
Ivane era nudo come un verme e camminava a fatica, ma un po' alla volta ha cominciato a riprendersi.
Ci ha confessato che quelle donne viet gli davano da bere non so quale intruglio quattro volte al giorno. L'effetto era un'erezione quasi permanente.
"Mi hanno portato alla consunzione...Credevo che sarei morto...Credevo che non sarei mai più uscito vivo da quel luogo maledetto...Hanno abusato di me giorno e notte, non so più quante volte..."
"Ma come hanno fatto a catturarti?" gli ha chiesto zagor67.
Ivane l'ha guardato con una strana espressione, una specie di muta richiesta d'aiuto e comprensione. "Mi sono attardato, Gesù mio.." ha risposto, "Mi ero fermato a pisciare...Io volevo solo pisciare, capisci?" ha insistito cominciando a piangere silenziosamente, "Stavo solo pisciando contro un albero...Con l'uccello di fuori, ma per forza, non vi pare?..."
Nessuno di noi ha detto niente.
Abbiamo proseguito in silenzio per un bel pezzo, finchè non siamo arrivati in prossimità della Base.
Sentivamo una radio suonare: http://it.youtube.com/watch?v=bcpXpQx9aLM
Il sole splendeva ormai alto nel cielo.
E l'uccello di Ivane indicava chiaramente che erano le 10 a.m. passate...
CAPITOLO SECONDO (DUE PIANI SOTTO L'INFERNO)
Dicono che la gente voglia sapere.
Dicono voglia essere informata.
Stravaccata sul divano di casa, distesa al sole, beatamente sdraiata nel proprio letto, seduta al ristorante o davanti alla TV, mentre sorseggia un cocktail o cammina scalza su un morbido tappeto persiano, quando prende appuntamenti o un autobus che le risparmi la fatica di muoversi, pare che la gente voglia conoscere ció che accade quaggiù, due piani sotto l'inferno...
Quando i nostri dispacci sembrano non bastare, ecco che ci mandano un inviato della carta stampata - giornalista o fotoreporter che sia - con la pretesa di descrivere e immortalare la nostra realtà quotidiana.
Ne abbiamo già visti crepare almeno una dozzina...

Non importa quanto siano coraggiosi, esperti o prudenti, e nemmeno quanto attenta possa essere la copertura che diamo loro, perchè la sfiga è sfiga e la guerra è guerra, e noialtri abbiamo altro a cui pensare che proteggere il culo di un estraneo che riprenderà un aereo per casa coi suoi presunti trofei da mostrare ad un pubblico anestetizzato che ci confonde con gli interpreti di una soap-opera...
"Io quei fottuti giornalisti li odio tutti," dice AlexSmith, "Non per il lavoro che fanno, ma insomma, che cazzo...Non posso mica mettermi in posa perchè se no gli svacco l'inquadratura, vi pare?!...Dove cazzo pensano di essere...A una fottuta sfilata di moda del cazzo?!"
Beh, qualche giorno fa è arrivata una giornalista.
Capelli castani, esile, sui trenta - trentacinque anni.
La Base si è animata come un formicaio il giorno delle pulizie.

La giornalista ha avvicinato parecchi di noi in cerca delle nostre impressioni più vere e più vivide.
"Posso farle qualche domanda?"
"Certo" ha risposto il soldato Speranzini.
"Lei è qui da molto?"
"No, non direi. Sono ancora un novizio, in confronto a tanti altri".
"Ed è già stato in battaglia?"
"Sì, signora"
"E cosa ne pensa? Ritiene che sia una cosa necessaria?"
"La guerra non so," ha riposto il soldato, "Ma la battaglia senz'altro, se vuoi uscire da quella giungla tutto intero"
La giornalista ha annuito. "E cosa l'ha impressionata di più, dellla battaglia?"
"L'odore. A volte è insopportabile. Molti di noi s'infilano un pezzo di sigaretta nelle narici, per riuscire a sopportarlo"
"Anche Lei?"
Speranzini ha sorriso. "Io no. Io odio, il fumo. Io per la verità uso questo..." ha detto estraendo una scatolina metallica da una tasca laterale della mimetica e aprendola davanti alla donna, "Due prese di questa roba nel naso e la puzza sparisce"
"E che cos'è?" ha domandato la giornalista infilandoci un dito.
"Smegma"
(ho poi saputo che Speranzini è finito a rapporto; non tanto per la faccenda della scatola, ma perchè alla domanda su cosa gli mancasse di più della Patria e della propria casa la risposta è stata "Sicuramente le battute di caccia al trans col mio amico Panda") viewtopic.php?t=10253&postdays=0&postor ... &start=765
La giornalista ha comunque continuato ad intervistare la truppa.
Si è aggirata per due giorni tra di noi scrutandoci con occhio professionale e raccogliendo parecchio materiale:
1) ha visto l'elmetto di fredelux con la scritta 'BORN TO FUCK (YOU)'
2) ha ascoltato una sorta di comizio da parte di Helmut circa la necessità d'impiegare i muli nella giungla, se si vuole davvero vincere questa guerra
3) ha assistito alla lite tra vertigoblu e gentiluomorm su chi dei due si fosse effettivamente scopato la pornostar amatoriale Manuela Imperato (lite risolta da vertigoblu infilando la testa di quell'altro in un buco della latrina...)
viewtopic.php?t=19443&postdays=0&postor ... &start=360
4) si è appartata col tenente Balkan Wolf dopo aver bevuto qualche bicchiere di assenzio
5) si è appartata col capitano Squirto senza neanche aver bevuto
6) ha registrato su nastro magnetico una decina di poesie di papageno trovandole tutte decisamente monotematiche
7) ha fumato erba ascoltando il tenente Berlino spiegarle il senso di una simile guerra nell'economia dello scorrere del tempo (dopodichè si sono appartati insieme)
() ha raccolto la testimonianza del soldato Luis Sfigo sul suo presunto incontro con la mostruosa creatura che abita nella giungla
9) è rimasta colpita dalle parole di tiffany rayne e Steiner74 su come la guerra somigli ad un film già visto e rivisto fino alla nausea (dopodichè pare che si siano appartati tutti e tre insieme)
10) ha scattato qualche foto di gruppo:

Questa sera abbiamo organizzato una festicciola.
Per domani si prevedono nuovi scontri. Truppe viet sono state avvistate non lontano dal nostro topic. Ma stasera vogliamo distrarci. Alcuni soldati hanno improvvisato una band viewtopic.php?t=25172&start=45 dandoci dentro col repertorio che piace a noi:
http://it.youtube.com/watch?v=qXGlNwLlk0k
http://it.youtube.com/watch?v=vReD2zryQmA
http://it.youtube.com/watch?v=WnjufR8GDcw
L'infermiera XClaraX, smessa l'uniforme, si è anche esibita in una danza sfrenata

Il dottor Canella, l'infermiera Lilith, HB ed io ci siamo seduti in disparte a bere e ad ascoltare la musica, quasi ci trovassimo in un Salotto...Ma siamo due piani sotto l'inferno, amico. Caldo, umidità e morte ci divorano lentamente. E non ne vediamo la fine...
"La lascio in buona compagnia," ha detto il capitano Donegal accompagnando la giornalista al nostro tavolo.
"Lei non si ferma con noi?"
"Io questi li sopporto già tutto il santo giorno," ha risposto il capitano, allontanandosi senza fretta con una birra per le mani.
La giovane giornalista si è seduta con noi. Ci ha sorriso. "Conoscervi è stata un'esperienza molto interssante," ha confessato con un certo imbarazzo.
Non abbiamo ribattuto. HB aveva un mezzo sorriso sulle labbra, nascosto dietro il fumo della sigaretta.
"Voi cosa ne pensate?" ha insistito la donna, "Voglio dire, cosa pensate che serva per far finire questa guerra?"
"Vincerla," ho risposto io, "Oppure perderla."
La giornalista è rimasta immobile a fissarmi. Il sorriso di HB, invece, ha preso a farsi strada attraverso il fumo.
"Se si vuole che la guerra finisca," è intervenuto Canella, "E' sufficiente rimandare a casa tutti i soldati"
La giornalista si è irrigidita, cercando di distrarsi con la musica sparata dagli altoparlanti a meno di venti metri da noi. "Il capitano Donegal ha deciso che potró venire in missione con voi," ha detto, forse cercando di cambiare discorso, "L'ho appena conosciuto, ma mi sembra un uomo molto in gamba..."
HB è scoppiato a ridere.
La donna l'ha guardato sorpresa. "Lei non lo pensa?"
"Certo che sì," ha risposto HB, "Stavo solo riflettendo sul fatto che la cerniera lampo dei suoi jeans è rimasta aperta..."
La gente vuole sapere.
E allora che sappia...

Luglio 2008
CAPITOLO PRIMO (SALVATE IL SOLDATO IVANE)
Quando l'ordine è arrivato, stavo fumando sdraiato sulla mia branda ad ascoltare un po' di musica: http://it.youtube.com/watch?v=CR-ZAnil_Mw
"Il capitano ti vuole vedere" mi ha annunciato cicciuzzo.
"Sai anche il perchè?"
Cicciuzzo ha sfilato la sigaretta dalle mie labbra, ha fatto un tiro e l'ha rimessa al suo posto. "Se conoscessi tutte le risposte sarei un ufficiale anch'io" ha risposto.
"O forse non saresti qui ma a casa tua," ho ribattuto sollevandomi a fatica dal mio serraglio.
A rapporto dal capitano Scorpio c'erano già altri cinque o sei soldati.
Il capitano stava parlando, si è interrotto un istante e poi ha ricominciato. "Come stavo dicendo, non sarà affatto facile. Il topic dove lo tengono è ben sorvegliato e vie di fuga non ce ne sono. Come dire che dovrete tornare da dove siete arrivati..."
"Che sta succedendo?" ho domandato a bassa voce.
"Ivane" ha risposto Dave Bowman, "Pare sia caduto in un'imboscata e ora è prigioniero dei viet"
"E con questo?! Non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo..."
"Sembra che avesse importanti informazioni da comunicare al Comando...Poi, cosa vuoi che ti dica...Magari salta fuori ch'è solo il figlio o il nipote di un pezzo grosso..."
"Ma il resto della sua squadra?" ho chiesto, mentre la voce del capitano giungeva a me come un'eco lontana.
"Ha battuto in ritirata," ha risposto Dave Bowman,"Più tardi, alcuni dei nostri hanno seguito le tracce lasciate da Charlie individuando il nascondiglio..."
"E non mi dire che noi adesso..."
Dave Bowman ha annuito.
"...colpire, liberare l'ostaggio e abbandonare il topic il più velocemente possibile," stava dicendo il capitano Scorpio, "Ci sono domande?"
pan ha alzato una mano. "E' vero che siamo riusciti a fotografare l'ostaggio?"
Steiner74 ha allungato una busta al capitano, che l'ha aperta estraendone due fotografie a colori. "Radek è riuscito a scattare queste istantanee...L'ostaggio è vivo, per il momento, ma...beh, insomma, guardate voi stessi..." ha detto facendo circolare quelle due foto.


"CRISTO D'UN DIO!" ha esclamato Saintfan, "Devono averlo torturato di brutto, porca troia...Non ho mai visto uno sguardo tanto spento...Chi puó ridurre un essere umano in un simile stato?!...E perchè?!..."
"Mi sa ch'è proprio quello che dovremo scoprire," ha detto Mavco Pizellonio.
viewtopic.php?t=22691&postdays=0&postor ... start=1080
Siamo partiti prima del tramonto.
Una squadra di sei elementi in mimetiche nere.
Il piano era di prendere contatto col prigioniero poco prima dell'alba, quando il buio e la luce ancora si confondono montandosi a vicenda come amanti destinati ad inseguirsi in eterno...

Ci sono volute alcune ore di marcia, prima di raggiungere il nostro topic.
Il soldato Ivane era tenuto segregato in una specie di palafitta sospesa a circa tre metri sull'acqua.

Un solo sentiero conduceva alla misera costruzione, tutt'intorno alla quale non esisteva vegetazione in grado di fornirci riparo. Così, a tre quarti del sentiero ci siamo fermati. Alberi e piante si diradavano un centinaio di metri più in là , mentre il buio si preparava pian piano a scolorire come l'immagine di un vecchio poster da officina...
"Tutto quello che riesco a vedere è una sagoma seduta su un letto," ha bisbigliato Dave Bowman guardando fisso attraverso le lenti del binocolo, "Le braccia sono aperte...Probabilmente lo tengono legato per i polsi..."
Tre viet montavano la guardia: uno in fondo al sentiero; il secondo sul corridoio esterno della palafitta; l'ultimo su una canoa ormeggiata ad uno dei pali che sorreggevano la costruzione.
"Non possiamo escludere che ce ne siano altri all'interno," ha detto pan, "Potremmo ritrovarcene addosso sei o sette, e da postazioni differenti..."
Il caporale sonny masticava tabacco guardandosi intorno lievemente preoccupato. "Ok. L'attacco frontale puro è da escludersi...E così anche l'uso massiccio di armi da fuoco...A parte il numero, quei figli di puttana sono troppo distanziati uno dall'altro...Senza contare che potrebbero anche aver minato l'intera baracca del cazzo...Lei cosa ne pensa, sergente?"
"Penso questo:" ha sussurrato il sergente Ortheus,"Primo: o abbassate la voce o tanto vale accendere un fuoco e aspettare che vengano qui a farci il culo. Secondo: cosa cazzo vogliono veramente da Ivane per prendersi il disturbo di sequestrare un solo, semplice soldato? Terzo: perchè cazzo toccano sempre a noi 'sti incarichi di merda?!"

La luna era ancora issata nel cielo. Sembrava l'occhio di un ciclope.
I viet hanno continuato a sorvegliare il topic senza dare cenni di stanchezza o di allarme.
Noi abbiamo atteso.
Abbiamo atteso per ore.
La giungla era una macchia scura abitata da ombre.
Poi, poco per volta, un timido chiarore ha cominciato a farsi avanti...
Il sergente Ortheus ha dato ordine di avvicinarci,e così abbiamo fatto.
Mentre gli altri mi coprivano, ho sorpreso alle spalle la guardia in fondo al sentiero. Si è voltata un istante, ma la lama del mio coltello aveva già preso la strada delle sue viscere.
E in quel preciso istante la sorpresa è stata mia...

"Oh Cristo!..." ho sussurrato.
Quando il resto della squadra mi ha raggiunto, la donna giaceva riversa sulla schiena. I suoi occhio erano ancora aperti, mentre sotto di lei una chiazza scura andava allargandosi bagnando il terreno polveroso...
Il caporale sonny ha sputato un po' di tabacco, spostando il bolo dall'altra parte della bocca. "E chi cazzo se l'immaginava..."
"Ormai non fa differenza," ha detto il sergente Ortheus, "Ormai è andata. Muoviamoci..."
E' accaduto tutto abbastanza in fretta.
Il viet sulla palafitta è stato raggiunto in pieno petto dal coltello di Dave Bowman. Quello sulla barca da due raffiche incrociate di mitra. E in pochi secondi siamo saliti su quella cazzo di baracca sull'acqua...
"Cristo!" ha esclamato alex1jd1, rivoltando il cadavere all'ingresso, "Anche questa è una donna!"
Siamo entrati nella stanza dove Ivane era prigioniero.
E a parte lui - legato ad una branda - non c'era nessun altro nei paraggi.
"Tranquillo, fratello" ha detto il caporale sonny tagliando le corde dai polsi, "Tra poco ce ne andiamo...Saremo lontani da qui prima ancora che tu te ne accorga..."
Ivane non ha reagito.
Sembrava drogato, inebetito, forse sotto shock.
Era completamente nudo, e della sua uniforme non c'era traccia.
Mentre lo aiutavamo a rialzarsi, tutto quello che siamo risuciti a decifrare dai suoni che gli uscivano di bocca è questo: là dentro non c'erano altro che donne.
Notte e giorno, una dopo l'altra.
E quelle donne si davano il cambio.
"Il cambio nel farti la guardia?" ha domandato alex1jd1.
Ivane ha scosso la testa."Il cambio per scoparmi" ha risposto.
"Beh,ora sei libero e ce ne andremo di qui,"
"Dobbiamo fare in fretta..." ha rantolato Ivane, "Lei sta per tornare..."
"Lei chi?!"
"Il capo" ha risposto il nostro compagno, massaggiandosi i coglioni indolenziti, "La peggiore di tutte...E' andata a prendere viveri e munizioni, ma sta per tornare, io lo so, lo sento...Sta per tornare...Sta per tornare, io lo so..." ha continuato a ripetere,"Lei sta per tornare...Portatemi via, vi prego..."
In pochi minuti eravano tornati nel folto della giungla.
Ivane era nudo come un verme e camminava a fatica, ma un po' alla volta ha cominciato a riprendersi.
Ci ha confessato che quelle donne viet gli davano da bere non so quale intruglio quattro volte al giorno. L'effetto era un'erezione quasi permanente.
"Mi hanno portato alla consunzione...Credevo che sarei morto...Credevo che non sarei mai più uscito vivo da quel luogo maledetto...Hanno abusato di me giorno e notte, non so più quante volte..."
"Ma come hanno fatto a catturarti?" gli ha chiesto zagor67.
Ivane l'ha guardato con una strana espressione, una specie di muta richiesta d'aiuto e comprensione. "Mi sono attardato, Gesù mio.." ha risposto, "Mi ero fermato a pisciare...Io volevo solo pisciare, capisci?" ha insistito cominciando a piangere silenziosamente, "Stavo solo pisciando contro un albero...Con l'uccello di fuori, ma per forza, non vi pare?..."
Nessuno di noi ha detto niente.
Abbiamo proseguito in silenzio per un bel pezzo, finchè non siamo arrivati in prossimità della Base.
Sentivamo una radio suonare: http://it.youtube.com/watch?v=bcpXpQx9aLM
Il sole splendeva ormai alto nel cielo.
E l'uccello di Ivane indicava chiaramente che erano le 10 a.m. passate...
CAPITOLO SECONDO (DUE PIANI SOTTO L'INFERNO)
Dicono che la gente voglia sapere.
Dicono voglia essere informata.
Stravaccata sul divano di casa, distesa al sole, beatamente sdraiata nel proprio letto, seduta al ristorante o davanti alla TV, mentre sorseggia un cocktail o cammina scalza su un morbido tappeto persiano, quando prende appuntamenti o un autobus che le risparmi la fatica di muoversi, pare che la gente voglia conoscere ció che accade quaggiù, due piani sotto l'inferno...
Quando i nostri dispacci sembrano non bastare, ecco che ci mandano un inviato della carta stampata - giornalista o fotoreporter che sia - con la pretesa di descrivere e immortalare la nostra realtà quotidiana.
Ne abbiamo già visti crepare almeno una dozzina...

Non importa quanto siano coraggiosi, esperti o prudenti, e nemmeno quanto attenta possa essere la copertura che diamo loro, perchè la sfiga è sfiga e la guerra è guerra, e noialtri abbiamo altro a cui pensare che proteggere il culo di un estraneo che riprenderà un aereo per casa coi suoi presunti trofei da mostrare ad un pubblico anestetizzato che ci confonde con gli interpreti di una soap-opera...
"Io quei fottuti giornalisti li odio tutti," dice AlexSmith, "Non per il lavoro che fanno, ma insomma, che cazzo...Non posso mica mettermi in posa perchè se no gli svacco l'inquadratura, vi pare?!...Dove cazzo pensano di essere...A una fottuta sfilata di moda del cazzo?!"
Beh, qualche giorno fa è arrivata una giornalista.
Capelli castani, esile, sui trenta - trentacinque anni.
La Base si è animata come un formicaio il giorno delle pulizie.

La giornalista ha avvicinato parecchi di noi in cerca delle nostre impressioni più vere e più vivide.
"Posso farle qualche domanda?"
"Certo" ha risposto il soldato Speranzini.
"Lei è qui da molto?"
"No, non direi. Sono ancora un novizio, in confronto a tanti altri".
"Ed è già stato in battaglia?"
"Sì, signora"
"E cosa ne pensa? Ritiene che sia una cosa necessaria?"
"La guerra non so," ha riposto il soldato, "Ma la battaglia senz'altro, se vuoi uscire da quella giungla tutto intero"
La giornalista ha annuito. "E cosa l'ha impressionata di più, dellla battaglia?"
"L'odore. A volte è insopportabile. Molti di noi s'infilano un pezzo di sigaretta nelle narici, per riuscire a sopportarlo"
"Anche Lei?"
Speranzini ha sorriso. "Io no. Io odio, il fumo. Io per la verità uso questo..." ha detto estraendo una scatolina metallica da una tasca laterale della mimetica e aprendola davanti alla donna, "Due prese di questa roba nel naso e la puzza sparisce"
"E che cos'è?" ha domandato la giornalista infilandoci un dito.
"Smegma"
(ho poi saputo che Speranzini è finito a rapporto; non tanto per la faccenda della scatola, ma perchè alla domanda su cosa gli mancasse di più della Patria e della propria casa la risposta è stata "Sicuramente le battute di caccia al trans col mio amico Panda") viewtopic.php?t=10253&postdays=0&postor ... &start=765
La giornalista ha comunque continuato ad intervistare la truppa.
Si è aggirata per due giorni tra di noi scrutandoci con occhio professionale e raccogliendo parecchio materiale:
1) ha visto l'elmetto di fredelux con la scritta 'BORN TO FUCK (YOU)'
2) ha ascoltato una sorta di comizio da parte di Helmut circa la necessità d'impiegare i muli nella giungla, se si vuole davvero vincere questa guerra
3) ha assistito alla lite tra vertigoblu e gentiluomorm su chi dei due si fosse effettivamente scopato la pornostar amatoriale Manuela Imperato (lite risolta da vertigoblu infilando la testa di quell'altro in un buco della latrina...)
viewtopic.php?t=19443&postdays=0&postor ... &start=360
4) si è appartata col tenente Balkan Wolf dopo aver bevuto qualche bicchiere di assenzio
5) si è appartata col capitano Squirto senza neanche aver bevuto
6) ha registrato su nastro magnetico una decina di poesie di papageno trovandole tutte decisamente monotematiche
7) ha fumato erba ascoltando il tenente Berlino spiegarle il senso di una simile guerra nell'economia dello scorrere del tempo (dopodichè si sono appartati insieme)
() ha raccolto la testimonianza del soldato Luis Sfigo sul suo presunto incontro con la mostruosa creatura che abita nella giungla
9) è rimasta colpita dalle parole di tiffany rayne e Steiner74 su come la guerra somigli ad un film già visto e rivisto fino alla nausea (dopodichè pare che si siano appartati tutti e tre insieme)
10) ha scattato qualche foto di gruppo:

Questa sera abbiamo organizzato una festicciola.
Per domani si prevedono nuovi scontri. Truppe viet sono state avvistate non lontano dal nostro topic. Ma stasera vogliamo distrarci. Alcuni soldati hanno improvvisato una band viewtopic.php?t=25172&start=45 dandoci dentro col repertorio che piace a noi:
http://it.youtube.com/watch?v=qXGlNwLlk0k
http://it.youtube.com/watch?v=vReD2zryQmA
http://it.youtube.com/watch?v=WnjufR8GDcw
L'infermiera XClaraX, smessa l'uniforme, si è anche esibita in una danza sfrenata

Il dottor Canella, l'infermiera Lilith, HB ed io ci siamo seduti in disparte a bere e ad ascoltare la musica, quasi ci trovassimo in un Salotto...Ma siamo due piani sotto l'inferno, amico. Caldo, umidità e morte ci divorano lentamente. E non ne vediamo la fine...
"La lascio in buona compagnia," ha detto il capitano Donegal accompagnando la giornalista al nostro tavolo.
"Lei non si ferma con noi?"
"Io questi li sopporto già tutto il santo giorno," ha risposto il capitano, allontanandosi senza fretta con una birra per le mani.
La giovane giornalista si è seduta con noi. Ci ha sorriso. "Conoscervi è stata un'esperienza molto interssante," ha confessato con un certo imbarazzo.
Non abbiamo ribattuto. HB aveva un mezzo sorriso sulle labbra, nascosto dietro il fumo della sigaretta.
"Voi cosa ne pensate?" ha insistito la donna, "Voglio dire, cosa pensate che serva per far finire questa guerra?"
"Vincerla," ho risposto io, "Oppure perderla."
La giornalista è rimasta immobile a fissarmi. Il sorriso di HB, invece, ha preso a farsi strada attraverso il fumo.
"Se si vuole che la guerra finisca," è intervenuto Canella, "E' sufficiente rimandare a casa tutti i soldati"
La giornalista si è irrigidita, cercando di distrarsi con la musica sparata dagli altoparlanti a meno di venti metri da noi. "Il capitano Donegal ha deciso che potró venire in missione con voi," ha detto, forse cercando di cambiare discorso, "L'ho appena conosciuto, ma mi sembra un uomo molto in gamba..."
HB è scoppiato a ridere.
La donna l'ha guardato sorpresa. "Lei non lo pensa?"
"Certo che sì," ha risposto HB, "Stavo solo riflettendo sul fatto che la cerniera lampo dei suoi jeans è rimasta aperta..."
La gente vuole sapere.
E allora che sappia...

Ultima modifica di The Mongoxxx il 11/11/2008, 14:51, modificato 1 volta in totale.
La verità non si pulisce i piedi prima di entrare in salotto. (Derek Raymond)
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DIARIO DI GUERRA
Agosto 2008
CAPITOLO PRIMO (LA CAMPANA A MORTO DI DON CAMISI)
La jeep si è fermata davanti al caseggiato del Comando.
La guidava Jesus Quintana, della Polizia Militare.

Ma l'uomo che n'è smontato vestiva abiti civili, con tanto di giacca, cravatta e occhiali da sole antiriflesso.
I suoi capelli erano corti, ma non come i nostri.
Voglio dire che a tagliarglieli doveva essere stato un vero barbiere.
Stavo bevendo una bottiglia di birra all'ombra, e la mano si è arrestata a metà del percorso...
La sigaretta di HB è scesa di colpo ad un angolo della bocca,mentre con sguardo obliquo il mio amico metteva a fuoco quell'estraneo rasato di fresco...
Sgrofo - il cuoco - si è affacciato dalle cucine della mensa-ufficiali con un coltello tra le mani...
papageno ha lasciato cadere il suo bloc-notes nella polvere...
Il tenente Balkan Wolf stava pulendo gli anfibi sputandoci sopra, quando la saliva gli si è improvvisamente seccata in gola...
MauroG è uscito dalle latrine con le braghe alle caviglie e un pezzo di carta igienica in mano...
bigtitslover è comparso sulla soglia della fureria, bianco come un lenzuolo steso ad asciugare...
Wardog ha imbracciato istintivamente il suo fucile, accorgendosi con stupore di non averlo ancora rimontato del tutto...
"E quello chi cazzo è?!" ha esclamato il caporale ronsard.
Quello è entrato nell'edificio del Comando senza nemmeno bussare.
Quando ha aperto la porta, ho intravisto lo stupore, sul viso della segretaria del colonnello Inchiostro Simpatico.

HB ed io ci siamo avvicinati in fretta.
Abbiamo visto l'uomo in abiti civili spalancare la porta dell'ufficio del colonnello e - senza tanti preamboli - ordinare a quest'ultimo di metterlo subito in comunicazione con l'Alto Comando.
In comunicazione col generale.
Il generale Super Zeta.
"E tu chi cazzo saresti?!" ha esclamato il colonnello abbassando il volume della sua radio: http://it.youtube.com/watch?v=ju57jb017k8
L'uomo si è guardato intorno senza nascondere un certo disgusto, forse provocato dalla vista di quell'arredamento così spartano. "Mi chiamo Don Camisi," ha risposto, "Sicurezza Nazionale. E adesso, se ha finito con le domande, componga quel numero di telefono e mi faccia parlare col generale. Lei lo sa comporre un numero di telefono, non è vero?"
Il colonnello Inchiostro Simpatico si è alzato in piedi, restando dietro la propria scrivania. Ha estratto la pistola d'ordinanza e gliel'ha puntata contro. "Dieci secondi," ha detto, "E' il tempo che ti concedo per uscire di qui e sparire. E siamo già scesi ad otto..."
"Ho paura che ci toccherà scavare un'altra fossa," ha detto HB, sbirciando nell'ufficio e tenendo per mano l'impaurita segretaria, "Prima peró ricordiamoci di controllare la taglia del vestito...Non è poi tanto male, no?"
"In effetti..." ho detto io, tenendo l'altra mano della segretaria, "Speriamo almeno che gli spari alla testa..."
Quel tale - il civile che sosteneva di essere un agente dei Servizi - si è tolto gli occhiali fermandosi ad un metro circa dalla scrivania del colonnello.
Il suo respiro si è fatto più pesante.
"Il Paese la osserva, colonnello," ha detto, "Il Paese osserva tutti quanti voi. E il Paese si è accorto che questa la guerra la state perdendo, e perdendo di brutto. E sa perchè?"
"Cinque..." ha risposto il colonnello.
"State perdendo perchè non conoscete affatto il vostro nemico," ha continuato l'uomo, "E forse nemmeno voi stessi. Siete del tutto digiuni di conoscenza, colonnello. Conoscenza dell'animo e della psiche umana, intendo. Ecco perchè state perdendo questa cazzo di guerra...E se vuole posso anche essere più preciso..."
"Due..." ha detto il colonnello.
L'uomo in abiti civili non si è scomposto. Anzi, ha cominciato a sparare cazzate come se in testa ne avesse un caricatore pieno:
viewtopic.php?t=26439&postdays=0&postorder=asc&&start=0
Il colonnello lo ha lasciato sfogare, dopodichè ha armato il cane. "I dieci secondi sono terminati...Non so chi cazzo sei e nemmeno perchè tu sia venuto fin qui a vomitare certe stronzate, ma ti prometto che puliremo per bene dopo averti fatto sparire..."
E' a quel punto che abbiamo udito lo squillo.
Ci ha colti tutti di sorpresa, tanto che nessuno ha detto o fatto niente per almeno mezzo minuto.
Una vera situazione di stallo, mentre il telefono continuava a squillare...
Il colonnello ha sollevato il ricevitore."Inchiostro Simpatico".
Sono trascorsi altri secondi di assoluto silenzio.
Il colonnello ha riposto la pistola nella fondina.
"Sì, signore...Qui davanti a me...No, nessun tesserino...No, non ancora, ma Lei li conosce i ragazzi...Come dice?...Sì, certo, subito signore...Vuole parlare con te," ha detto a quell'uomo, porgendogli la cornetta.
La conversazione tra il generale Super Zeta e l'uomo dei Servizi mi è poi stata riferita da Len801, il nostro addetto all'Ufficio Informazioni:
viewtopic.php?t=26439&postdays=0&postor ... &&start=45
Quel che invece ho visto di persona è stata quella cornetta del telefono tornare nella mano del colonnello che ha ascoltato ancora qualcosa annuendo varie volte.
Quando ha riattaccato, sul suo volto è apparso un sorriso in grado di rischiarare una grotta.
Ha chiuso la fondina, ha chiamato due dei suoi aiutanti e infine ha alzato il volume della radio: http://it.youtube.com/watch?v=2B2clFsLA3w
Amico, ho visto uomini con braccia e gambe maciullate.
Soldati con gli intestini di fuori che si cuocevano al sole in un'orgia di urla disumane.
Ho visto crani spappolati da una granata e tronchi umani in lacrime strisciare lentamente verso una salvezza che non avrebbero mai raggiunto.
Ho visto cavità oculari buie come buchi di culo, la carne dei miei commilitoni imputridire fino a decomporsi, arterie femorali esplodere come gavettoni gonfi di sangue, volti massacrati dai proiettili, schiene squarciate, materia cerebrale sparsa dappertutto come pioggia dal cielo, ma non è niente in confronto a quello cui ho assistito oggi...
Un uomo impiccato a testa in giù per i coglioni è uno spettacolo difficile da descrivere.
E anche digerirlo non è uno scherzo.
Ammetto che adesso siamo un po' preoccupati.
Non per il fatto che quell'uomo potesse essere o meno un agente della Sicurezza Nazionale.
E nemmeno perchè è uno spettacolo che toglie l'appetito.
Di averlo praticamente giustiziato, poi, non ce ne frega un cazzo.
Ció che ci preoccupa è a chi tra noi toccherà guardarlo da vicino quando arriverà il momento di tirarlo giù...
CAPITOLO SECONDO (QUANDO USCIRO' DI QUI.../REQUIEM)
Ci siamo sistemati in una piccola radura, montando turni di guardia in attesa di ricevere l'ordine di sgombero.
Gli elicotteri atterrano, caricano i feriti e decollano immediatamente...

Stiamo ripulendo un altro topic, ma non è ancora finita.
C'è un fiumiciattolo, qui vicino. L'acqua si è colorata di un rosso così intenso che penseresti che ci abbiamo versato dentro ettolitri di vino. E in quell'acqua riposano corpi amici e nemici, che adesso sono diventati uguali in tutto e per tutto...
"Cercate di darvi una mossa, Cristo santo!" ho sentito urlare GoreGasm, "Ogni minuto passato qui potrebbe significare un nuovo attacco di Charlie..."
Frank_Buzzurro è un Angelo Vendicatore, come chiamiamo i mitraglieri sugli elicotteri.

"Stiamo facendo il possibile," ha risposto Frank, "Oggi mi sono fatto già quattro viaggi, sopra questa zona...Ho fatto piovere tanto di quel piombo che in confronto il Diluvio Universale è un acquazzone primaverile...Sta' a sentire: è prevista una pulitura al napalm, entro la prossima mezz'ora...Noi ci schiodiamo prima e torniamo indietro. Quando l'operazione sarà terminata riceverete l'ordine di sgombero, sta' tranquillo...Troverete la strada verso casa pulita e deserta..."
La strada verso casa...
La stiamo cercando tutti...
Nessuno la sta trovando...
http://it.youtube.com/watch?v=IN1J5sMv28Q
"Speriamo che sia come dici," ha mormorato GoreGasm.
"STA' SU COL MORALE, FRATELLO" ha urlato Frank_Buzzurro, "ORMAI E' QUESTIONE DI POCO..."
Poi l'elicottero si è alzato in volo, e noi siamo rimasti soli ad aspettare...
Uno magari non ci pensa, ma la guerra è piena zeppa di momenti come questo.
Momenti d'attesa, voglio dire.
Ore, minuti e secondi durante i quali non puoi far altro che aspettare.
Aspettare rinforzi.
Aspettare comunicazioni via radio.
Una lettera da casa.
Una birra allo spaccio.
Una libera uscita.
Una batteria di supporto.
Un segno divino.
Aspettare nuovi ordini.
Aspettare che una ferita si rimargini.
Che smetta di piovere.
Che Charlie commetta un errore.
Che il compagno accanto a te ricarichi la sua arma per darti copertura.
Che il compagno davanti a te dia il segnale di via libera.
Oppure che muoia, quando più niente potrebbe salvarlo...

"Quando usciró di qui..." sento dire a qualcuno, e intanto continuiamo a sparare, a tenere il nemico a distanza, a difendere la nostra posizione, mentre aspettiamo quel benedetto segnale di sgombero...
QUANDO USCIRO' DI QUI è una delle frasi più ricorrenti.
Sembra quasi un tormentone, ma è un modo per coltivare la speranza ed esorcizzare la paura.
E' la promessa che facciamo a noi stessi.
La cartolina d'auguri che ci inviamo da soli.
Un talismano buono per tutte le occasioni.
Mentre solleviamo lo sguardo a questo cielo plumbeo, nella febbricitante vegetazione scossa dal vento, tutti noi piazzati alla cieca come pezzi su una scacchiera impazzita...

"Quando usciró di qui," dice Misro, "Ho in mente un'idea grandiosa, ragazzi...Comprare monolocali e appartamenti da affittare a prostitute...Che ne pensate? Non è una bella idea?" ci domanda nel frastuono assordante.
viewtopic.php?t=26343&postdays=0&postorder=asc&&start=0
"Come no," gli risponde qualcuno, "Una meraviglia..."
Misro scoppia a ridere, mentre il suo caricatore rutta proiettili senza un attimo di tregua. "VOI CHI DITE CHE CI DOVREI METTERE, IN QUEGLI APPARTAMENTI?" urla, "AVETE QUALCHE IDEA?"
"IO NE HO UNA INFALLIBILE..." urla il sergente zio, continuando a sparare in direzione della boscaglia là davanti a noi, "TE LO DICO IO COME DEVI FARE, FRATELLO...SENTI LA MIA IDEA..."
viewtopic.php?t=26343&postdays=0&postor ... &start=120
Siamo in attesa del napalm, amico.
Le 'Grandi Pulizie', come le chiamiamo da queste parti.
Nel frattempo, i morti qui intorno non si contano più.
Vedo Olivia Saint correre verso un cadavere, strappargli di dosso la targhetta di riconoscimento e spostarsi velocemente verso il cadavere successivo ripetendo la stessa operazione, volta dopo volta dopo volta...
Come sempre, quelle placche finiranno in fureria, dove bigtitslover tiene aggiornato il conto dei nostri morti:
viewtopic.php?t=26388
A volte teniamo la nostra, di placca, stretta tra le dita, sfregandola e tormentandola neanche fosse una lampada magica.
Forse anche noi, siamo morti.
Forse lo siamo senza neppure rendercene conto.
Magari è successo ieri, o la scorsa settimana, ma noi non lo sappiamo ancora...
Noi che di tanto in tanto pensiamo a quella foto scattata da Radek.
Quella foto ch'è rimasta imbrigliata nei nostri pensieri.
Che a volte, di notte, ci impedisce di prendere sonno.
Una foto che vale più di qualunque parola...

Agosto 2008
CAPITOLO PRIMO (LA CAMPANA A MORTO DI DON CAMISI)
La jeep si è fermata davanti al caseggiato del Comando.
La guidava Jesus Quintana, della Polizia Militare.

Ma l'uomo che n'è smontato vestiva abiti civili, con tanto di giacca, cravatta e occhiali da sole antiriflesso.
I suoi capelli erano corti, ma non come i nostri.
Voglio dire che a tagliarglieli doveva essere stato un vero barbiere.
Stavo bevendo una bottiglia di birra all'ombra, e la mano si è arrestata a metà del percorso...
La sigaretta di HB è scesa di colpo ad un angolo della bocca,mentre con sguardo obliquo il mio amico metteva a fuoco quell'estraneo rasato di fresco...
Sgrofo - il cuoco - si è affacciato dalle cucine della mensa-ufficiali con un coltello tra le mani...
papageno ha lasciato cadere il suo bloc-notes nella polvere...
Il tenente Balkan Wolf stava pulendo gli anfibi sputandoci sopra, quando la saliva gli si è improvvisamente seccata in gola...
MauroG è uscito dalle latrine con le braghe alle caviglie e un pezzo di carta igienica in mano...
bigtitslover è comparso sulla soglia della fureria, bianco come un lenzuolo steso ad asciugare...
Wardog ha imbracciato istintivamente il suo fucile, accorgendosi con stupore di non averlo ancora rimontato del tutto...
"E quello chi cazzo è?!" ha esclamato il caporale ronsard.
Quello è entrato nell'edificio del Comando senza nemmeno bussare.
Quando ha aperto la porta, ho intravisto lo stupore, sul viso della segretaria del colonnello Inchiostro Simpatico.

HB ed io ci siamo avvicinati in fretta.
Abbiamo visto l'uomo in abiti civili spalancare la porta dell'ufficio del colonnello e - senza tanti preamboli - ordinare a quest'ultimo di metterlo subito in comunicazione con l'Alto Comando.
In comunicazione col generale.
Il generale Super Zeta.
"E tu chi cazzo saresti?!" ha esclamato il colonnello abbassando il volume della sua radio: http://it.youtube.com/watch?v=ju57jb017k8
L'uomo si è guardato intorno senza nascondere un certo disgusto, forse provocato dalla vista di quell'arredamento così spartano. "Mi chiamo Don Camisi," ha risposto, "Sicurezza Nazionale. E adesso, se ha finito con le domande, componga quel numero di telefono e mi faccia parlare col generale. Lei lo sa comporre un numero di telefono, non è vero?"
Il colonnello Inchiostro Simpatico si è alzato in piedi, restando dietro la propria scrivania. Ha estratto la pistola d'ordinanza e gliel'ha puntata contro. "Dieci secondi," ha detto, "E' il tempo che ti concedo per uscire di qui e sparire. E siamo già scesi ad otto..."
"Ho paura che ci toccherà scavare un'altra fossa," ha detto HB, sbirciando nell'ufficio e tenendo per mano l'impaurita segretaria, "Prima peró ricordiamoci di controllare la taglia del vestito...Non è poi tanto male, no?"
"In effetti..." ho detto io, tenendo l'altra mano della segretaria, "Speriamo almeno che gli spari alla testa..."
Quel tale - il civile che sosteneva di essere un agente dei Servizi - si è tolto gli occhiali fermandosi ad un metro circa dalla scrivania del colonnello.
Il suo respiro si è fatto più pesante.
"Il Paese la osserva, colonnello," ha detto, "Il Paese osserva tutti quanti voi. E il Paese si è accorto che questa la guerra la state perdendo, e perdendo di brutto. E sa perchè?"
"Cinque..." ha risposto il colonnello.
"State perdendo perchè non conoscete affatto il vostro nemico," ha continuato l'uomo, "E forse nemmeno voi stessi. Siete del tutto digiuni di conoscenza, colonnello. Conoscenza dell'animo e della psiche umana, intendo. Ecco perchè state perdendo questa cazzo di guerra...E se vuole posso anche essere più preciso..."
"Due..." ha detto il colonnello.
L'uomo in abiti civili non si è scomposto. Anzi, ha cominciato a sparare cazzate come se in testa ne avesse un caricatore pieno:
viewtopic.php?t=26439&postdays=0&postorder=asc&&start=0
Il colonnello lo ha lasciato sfogare, dopodichè ha armato il cane. "I dieci secondi sono terminati...Non so chi cazzo sei e nemmeno perchè tu sia venuto fin qui a vomitare certe stronzate, ma ti prometto che puliremo per bene dopo averti fatto sparire..."
E' a quel punto che abbiamo udito lo squillo.
Ci ha colti tutti di sorpresa, tanto che nessuno ha detto o fatto niente per almeno mezzo minuto.
Una vera situazione di stallo, mentre il telefono continuava a squillare...
Il colonnello ha sollevato il ricevitore."Inchiostro Simpatico".
Sono trascorsi altri secondi di assoluto silenzio.
Il colonnello ha riposto la pistola nella fondina.
"Sì, signore...Qui davanti a me...No, nessun tesserino...No, non ancora, ma Lei li conosce i ragazzi...Come dice?...Sì, certo, subito signore...Vuole parlare con te," ha detto a quell'uomo, porgendogli la cornetta.
La conversazione tra il generale Super Zeta e l'uomo dei Servizi mi è poi stata riferita da Len801, il nostro addetto all'Ufficio Informazioni:
viewtopic.php?t=26439&postdays=0&postor ... &&start=45
Quel che invece ho visto di persona è stata quella cornetta del telefono tornare nella mano del colonnello che ha ascoltato ancora qualcosa annuendo varie volte.
Quando ha riattaccato, sul suo volto è apparso un sorriso in grado di rischiarare una grotta.
Ha chiuso la fondina, ha chiamato due dei suoi aiutanti e infine ha alzato il volume della radio: http://it.youtube.com/watch?v=2B2clFsLA3w
Amico, ho visto uomini con braccia e gambe maciullate.
Soldati con gli intestini di fuori che si cuocevano al sole in un'orgia di urla disumane.
Ho visto crani spappolati da una granata e tronchi umani in lacrime strisciare lentamente verso una salvezza che non avrebbero mai raggiunto.
Ho visto cavità oculari buie come buchi di culo, la carne dei miei commilitoni imputridire fino a decomporsi, arterie femorali esplodere come gavettoni gonfi di sangue, volti massacrati dai proiettili, schiene squarciate, materia cerebrale sparsa dappertutto come pioggia dal cielo, ma non è niente in confronto a quello cui ho assistito oggi...
Un uomo impiccato a testa in giù per i coglioni è uno spettacolo difficile da descrivere.
E anche digerirlo non è uno scherzo.
Ammetto che adesso siamo un po' preoccupati.
Non per il fatto che quell'uomo potesse essere o meno un agente della Sicurezza Nazionale.
E nemmeno perchè è uno spettacolo che toglie l'appetito.
Di averlo praticamente giustiziato, poi, non ce ne frega un cazzo.
Ció che ci preoccupa è a chi tra noi toccherà guardarlo da vicino quando arriverà il momento di tirarlo giù...
CAPITOLO SECONDO (QUANDO USCIRO' DI QUI.../REQUIEM)
Ci siamo sistemati in una piccola radura, montando turni di guardia in attesa di ricevere l'ordine di sgombero.
Gli elicotteri atterrano, caricano i feriti e decollano immediatamente...

Stiamo ripulendo un altro topic, ma non è ancora finita.
C'è un fiumiciattolo, qui vicino. L'acqua si è colorata di un rosso così intenso che penseresti che ci abbiamo versato dentro ettolitri di vino. E in quell'acqua riposano corpi amici e nemici, che adesso sono diventati uguali in tutto e per tutto...
"Cercate di darvi una mossa, Cristo santo!" ho sentito urlare GoreGasm, "Ogni minuto passato qui potrebbe significare un nuovo attacco di Charlie..."
Frank_Buzzurro è un Angelo Vendicatore, come chiamiamo i mitraglieri sugli elicotteri.

"Stiamo facendo il possibile," ha risposto Frank, "Oggi mi sono fatto già quattro viaggi, sopra questa zona...Ho fatto piovere tanto di quel piombo che in confronto il Diluvio Universale è un acquazzone primaverile...Sta' a sentire: è prevista una pulitura al napalm, entro la prossima mezz'ora...Noi ci schiodiamo prima e torniamo indietro. Quando l'operazione sarà terminata riceverete l'ordine di sgombero, sta' tranquillo...Troverete la strada verso casa pulita e deserta..."
La strada verso casa...
La stiamo cercando tutti...
Nessuno la sta trovando...
http://it.youtube.com/watch?v=IN1J5sMv28Q
"Speriamo che sia come dici," ha mormorato GoreGasm.
"STA' SU COL MORALE, FRATELLO" ha urlato Frank_Buzzurro, "ORMAI E' QUESTIONE DI POCO..."
Poi l'elicottero si è alzato in volo, e noi siamo rimasti soli ad aspettare...
Uno magari non ci pensa, ma la guerra è piena zeppa di momenti come questo.
Momenti d'attesa, voglio dire.
Ore, minuti e secondi durante i quali non puoi far altro che aspettare.
Aspettare rinforzi.
Aspettare comunicazioni via radio.
Una lettera da casa.
Una birra allo spaccio.
Una libera uscita.
Una batteria di supporto.
Un segno divino.
Aspettare nuovi ordini.
Aspettare che una ferita si rimargini.
Che smetta di piovere.
Che Charlie commetta un errore.
Che il compagno accanto a te ricarichi la sua arma per darti copertura.
Che il compagno davanti a te dia il segnale di via libera.
Oppure che muoia, quando più niente potrebbe salvarlo...

"Quando usciró di qui..." sento dire a qualcuno, e intanto continuiamo a sparare, a tenere il nemico a distanza, a difendere la nostra posizione, mentre aspettiamo quel benedetto segnale di sgombero...
QUANDO USCIRO' DI QUI è una delle frasi più ricorrenti.
Sembra quasi un tormentone, ma è un modo per coltivare la speranza ed esorcizzare la paura.
E' la promessa che facciamo a noi stessi.
La cartolina d'auguri che ci inviamo da soli.
Un talismano buono per tutte le occasioni.
Mentre solleviamo lo sguardo a questo cielo plumbeo, nella febbricitante vegetazione scossa dal vento, tutti noi piazzati alla cieca come pezzi su una scacchiera impazzita...

"Quando usciró di qui," dice Misro, "Ho in mente un'idea grandiosa, ragazzi...Comprare monolocali e appartamenti da affittare a prostitute...Che ne pensate? Non è una bella idea?" ci domanda nel frastuono assordante.
viewtopic.php?t=26343&postdays=0&postorder=asc&&start=0
"Come no," gli risponde qualcuno, "Una meraviglia..."
Misro scoppia a ridere, mentre il suo caricatore rutta proiettili senza un attimo di tregua. "VOI CHI DITE CHE CI DOVREI METTERE, IN QUEGLI APPARTAMENTI?" urla, "AVETE QUALCHE IDEA?"
"IO NE HO UNA INFALLIBILE..." urla il sergente zio, continuando a sparare in direzione della boscaglia là davanti a noi, "TE LO DICO IO COME DEVI FARE, FRATELLO...SENTI LA MIA IDEA..."
viewtopic.php?t=26343&postdays=0&postor ... &start=120
Siamo in attesa del napalm, amico.
Le 'Grandi Pulizie', come le chiamiamo da queste parti.
Nel frattempo, i morti qui intorno non si contano più.
Vedo Olivia Saint correre verso un cadavere, strappargli di dosso la targhetta di riconoscimento e spostarsi velocemente verso il cadavere successivo ripetendo la stessa operazione, volta dopo volta dopo volta...
Come sempre, quelle placche finiranno in fureria, dove bigtitslover tiene aggiornato il conto dei nostri morti:
viewtopic.php?t=26388
A volte teniamo la nostra, di placca, stretta tra le dita, sfregandola e tormentandola neanche fosse una lampada magica.
Forse anche noi, siamo morti.
Forse lo siamo senza neppure rendercene conto.
Magari è successo ieri, o la scorsa settimana, ma noi non lo sappiamo ancora...
Noi che di tanto in tanto pensiamo a quella foto scattata da Radek.
Quella foto ch'è rimasta imbrigliata nei nostri pensieri.
Che a volte, di notte, ci impedisce di prendere sonno.
Una foto che vale più di qualunque parola...

Ultima modifica di The Mongoxxx il 11/11/2008, 14:57, modificato 1 volta in totale.
La verità non si pulisce i piedi prima di entrare in salotto. (Derek Raymond)
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straquoto...Super Zeta ha scritto:Ho un rapporto strano con il mio forum
Ci sono momenti che non lo sento mio, che penso di chiuderlo o di venderlo, altri in cui lo scorro e penso quanto sia bello che un'idea nata diversi anni fa abbia generato così tante parole, pensieri, amicizie, alcuni amori e addirittura dei figli
Sono orgoglioso di ospitare interventi geniali di persone speciali
Topic così te li porti nel cuore
Non per lo stile, non per l'originalità ma per l'atto d'amore e di attenzione verso questo spazio che essi rappresentano
Grazie Mongoxxx
pazzesco: mi assento qualche settimana in vacanza e mi scopro Capitano, nientepopodimeno che del Canga!!!
Che esercito...