pan ha scritto:1) Qui tocchi un punto nodale. E' verissimo che ci sono state tante rivoluzioni industriali risoltesi con la crescita, ma questa volta la cosa è diversa in quanto il pianeta è al limite delle sue possibilità di sopportare ulteriori miliardi di consumatori di tipo occidentale, ammesso che si trovasse il modo di redistribuire con un minimo di equità i frutti del lavoro dei robot.manigliasferica ha scritto:il problema del lavoro è un problema che tocca tutto il mondo. nazioni molto più ricche dell'Italia stanno provando ad affrontarlo coinvolgendo la politica, finanza, sociologhi, psicologi.
i problemi sono fondamentalmente 3:
1) nuove tecnologie come per esempio robots etc. Se ho una fabbrica dove lavorano 100 persone e con un macchinario nuovo mi fa il lavoro di 30 persone, è chiaro che qualcuno lo dovrò lasciare a casa.
non è successo in passato con mani poi bastone poi zappa poi aratro poi trattore?
Problemi di abitudini e sensibilità cambiate profondamente nelle persone
2) certi lavori, certi sacrifici, fastidi la gente non vuole più farli ne provarli. Il famoso esempio della aria condizionata. Quanti di voi hanno l'aria condizionata in casa? Fuori 50 gradi, voi accendete l'aria e avete 23 gradi in tutti gli ambienti. Tornereste indietro a vivere senza? Attaccati al ventilatore, pregare per un filo di vento la notte. le zanzare. passare le giornate al centro commerciale per sfuggire all'afa
3) nuove generazioni. bombardate 24 su 7 da internet, notizie, social, sempre connessi. pensavate che non avrebbero avuto nessun effetto sulle menti delle persone (noi non più giovani compresi) ?
teniamo conto che tante persone sono nate e cresciute avendo tutto gratis: film gratis. porno gratis. musica gratis. notizie gratis.
Difficile far capire il valore di certe cose, dell'impegno etc.
Infatti tutti vogliono fare solo certi lavori. Vogliono la fama. I soldi.
Come in tutte le cose quando si estremizza troppo il sistema si ingolfa e/o salta.
Poi se qualcuno preferisce pensare che il problema sta nei redditi di cittadinanza è libero di farlo.
Gli altri punti mi sembrano più marginali rispetto al problema sollevato. Per l'aria condizionata vale il discorso di Blif : serve solo a rinfrescare la propria aria immettendone altrettanta (o forse più) nell'ambiente già gravemente surriscaldato. I condizionatori multimediali sono sempre esistiti, ma oggi si è perso il senso critico indispensabile alla loro fruizione. In Italia c'è un grosso problema di analfabetismo di ritorno.
il discorso sull'aria condizionata è un esempio, intendo che la gente è cambiata profondamente e certe situazioni e disagi che erano normali anche solo 20/30 anni fa adesso non la gente non li accetta più.
lavorare in fabbrica, 30 anni fa, 1989. il mondo occidentale stava bene, c'era benessere.
la gente andava a lavorare in fabbrica, posti dove si fatica e muore di freddo nei periodi freddi e si muore di caldo nei caldi più la fatica. una piccola parte faceva il ragionamento: "si ma lavorare in fabbrica è schiavitù! sono sfruttato! a conti fatti mi danno 6mila lire o 6 franchi o 6 fiorini o 6 marchi all'ora!" (sono cifre esempio) la maggior parte delle persone che decideva di fare quel lavoro magari ci pensava allo sfruttamento etc etc però alla fine andava a lavorare in fabbrica.
30 anni dopo, 2019, il mondo occidentale è in crisi da un pò, ma lavorare in fabbrica si può ancora fare, leggevo l'articolo su Fincantieri che cerca 6000 mila operai ma non li trova. Leggo i commenti: "si ma lavorare in fabbrica è schiavitù!" "ci vadano loro (i padroni) a lavorare per €1600 al mese al caldo d'estate e al freddo d'inverno"
capisci la cosa? 30 anni fa chi si lamentava dello sfruttamento era una nicchia minoranza che è sempre esistita e sempre esisterà.
30 anni dopo, è la maggioranza che si lamenta dello sfruttamento. la situazione si è ribaltata.
e questo vale anche lavori più "leggeri" come fare il barista. leggo di offerte per quel lavoro, e leggo i commenti: "no ma io per meno di €10 all'ora non mi alzo nemmeno!" e la maggioranza sono di quell'opinione.
per carità, legittimi, ognuno da valore al suo tempo ed impegno come meglio crede, ma capisci che se prima su 100 persone 15 erano i "ribelli" e adesso sono diventati "85" su 100, qualcosa non torna più.
il sistema collassa.
e non è per la cosa del reddito di cittadinanza perchè il problema è del mondo occidentale non solamente italiano. comunque per rispondere a chi accusa il rdc di essere la causa di tutti i lazzaroni: per averlo devi fare una trafila mica da poco, per essere accettati, e poi non è che ti danno tutte ste cifre. tante persone non ha la voglia ne lo sbattimento di fare tutte ste menate per 4 soldi.
allora si arrangiano in nero? certo, può essere.
ma perchè 30 anni fa la gente non lavorava in nero? c'era chi risultava nullafacente e faceva il nero. chi aveva un lavoro regolare + 1 lavoro in nero.
è proprio cambiata la gente. certe cose non le accetta più. in alcuni casi fa bene perchè in effetti alcune situazioni lavorative era "schiavitù".
ma in altre situazioni sta decisamente esagerando. e appunto come in ogni situazione quando si estremizza troppo si ingolfa tutto.