zio ha scritto:scusate ma leggo troppe imprecisioni in giro.
io forse mischio troppo le analisi critiche con il mio tifo ma non è che in giro si leggano cose egregie a parte Termo e Drogato.
1- il milan di sacchi aveva una dimensione assolutamente mondiale. il suo gioco ha svoltato una cultura del fare calcio introducendo la componente del calcio totale olandese nel tatticismo italiano. dopo qualche anno, gli altri allenatori trovarono le contromisure. e fu proprio la juve di Lippi a trovare quelle contromisure sfruttando il calo generazionale e di stimoli del milan post sacchiano. dopo qualche anno fu superata anche la juve di lippi.
in genere le squadre terminano il ciclo per il doppio effetto di cause interne (stimoli e abitudine) ed esterni (accorgimenti tattici, forma, corsa).
di Zeman non parlo. ma dico solo che ogni squadra dovrebbe avere un paio di mesi di stage con un allenatore formato da zeman. forse i nostri giocatori imparerebbero il carattere di giocare sempre, comunque e con chiunque.
2- "la juve non ha raccolto quanto meritava in champions", lo si può dire per la juve di Lippi non per questa.
invero però le finali giocate da quella juve non sono state all'altezza del percorso fatto. quella col milan, ricordo persa ai rigori, fu nettamente a favore del milan. idem quella col Dortmund. forse quella col real no, e viziata dal gol in fuorigioco, ma la juve in finale sempre diversa dalla juve brillante delle partite eliminatorie precedenti.
3- qual'è il male della juve oggi? lo ha detto Sacchi ieri. la juve non corre. per vincere le partite in campionato, dove quasi sempre salvo rare eccezioni incontra squadre chiuse pronte solo al gioco veloce in contropiede, ha maggior sicurezza nel controllo del campo e nelle giocate del singolo che possono risolvere con una sola azione un'intera partita.
sia la difesa che il centrocampo è monolitico e non è abituato ad attaccare e fare pressing a tutto campo, cosa che invece contraddistingue le squadre internazionali (tranne forse l'atletico madrid) che privilegiano un atteggiamento positivo con l'avversario piuttosto ad uno negativo e chiuso per sfruttare le rare ripartenze.
in pratica ci vorrebbe una juve a due facce: una guardinga in campionato dove il successo si realizza punto su punto e con squadre chiusissime, ed una internazionale pronta al calcio totale.
altrimenti, l'altra possibilità è quella di avere un atteggiamento simile in europa, ma per farlo devi avere giocatori tecnicamente superiori agli altri. vedi mourinho all'inter. vedi, credo, ancellotti al Real.
gradirei commenti sui vari punti e non sfottò.
tanto che vuoi sfottere?
la roma ne ha presi 7. le altre big non giocano il martedì e il mercoledì. altre sono in euro per tribunale.
Posso anche capire che oramai i soldi girano in altre nazioni (Spagna'Germania,Regno Unito), quindi i campioni, i top vogliono andare a giocare dove sono più pagati, di conseguenza il livello tecnico delle nostre squadre scende in maniera notevole.
Però se non ci arrivi con la tecnica, arrivaci con l'agonismo, con la velocità, con il pressing, con tattica di gioco più accorta, ecc non posso acettare che una squadra (Greca,Turca,Russa,ecc) mi metta in difficoltà sul piano atletico, (corrono più di noi?) e sul piano tattico.
Abbiamo o non abbiamo (dicono) una squola di allenatori/tattici importante, non mi pare, sembra che spesso soffriamo dal punto di vista fisico (andrebbe bene con i tedeschi, ma non con i greci).
I casi sono due (a mio modo di vedere) a il calcio Italiano non è in grado di tenere il passo (atleticamente) degli avversari, colpa dei preparatori allenatori/ allenatori, oppure i calciatori che giocano in italia sono "appesantiti" da una vita da non atleta.
Cosa ne pensate?