Fidanza-tata la badante dell'amore

[alternativeone]

Ziggy, Vittorio ha bisogno di iniziare a vivere nell'attesa della dipartita della cara mammina. Che sia il bar, il night, il circolo del fumetto, l'oratorio o qualsiasi altra cosa.
Stare a casa H24, senza neanche il fardello del lavoro, abbrutisce e manda in pappa il cervello.
A Roma, a Grosseto o Bangkok deve ricominciare a respirare la vita vera, quella vissuta e non quella letta sui libri o su internet.
Basta tenerlo in una teca ed aspettare l'inaspettato.

[manigliasferica]

esatto. quello che ho scritto e' chiaro.
invece di attaccarmi sul personale che veramente non capisco perche' lo fai sempre ziggy. ma che problemi hai con me? sono da anni che mi tiri fuori papiri nemmeno se ci conoscessimo...no non sono io il tizio che ti ha bucato il pallone da bambino.

qui si e' tutti a cercare di trovare il metodo migliore per aiutare Vittorio.
uscire e stare in mezzo alle persone e' un'idea valida.
meglio sicuramente che l'attuale secolare vivere sempre in casa: pc divano tv frigorifero - ripetere.

[ziggy7]

questo pero' e' altro discorso. Che ci sia un bisogno di questo tipo voi lo concludete sulla base di quello che lui scrive qui. Resta da capire in quanta parte quello che scrive e' voluta caricatura ironica e in quanta verita' rassegnata.

Concordo in linea generale, ma e' necessario farlo in modo costruttivo, in un modo che per lui, e non per voi, significhi godersi la luce del sole sorridendo.
Non basta dire vai, buttati in mezzo, cosa puo' succedere? Possono succedere parecche porcherie nel concreto. E puo' comunque finire disilluso, che, per me, per quanto poco dannoso possa sembrare, sarebbe un gran male. Reputo comunque che per l'ultima abbia l'ironia che serve a non finirci.

Riconosco le Vostre buone intenzioni. Ma se per Voi il progetto e' ficcarlo davanti al banco di una pasticceria romana, con un maritozzo in mano a sporcare il vestito bianco di panna e osservare chi porta avanti e indietro il carretto infiocchettato della sua vita, potete sognare di piu'.
Meglio il lambrusco piuttosto.

[alternativeone]

Questo topic ha 5 anni e non è cambiato assolutamente niente.
Vittorio era infelice, impotente e sotto il giogo di mammina 5 anni ed è infelice, impotente e sotto il giogo di mammina ora con la differenza di avere 5 anni in più e di aver probabilmente ulteriormente aggravato il suo stato di salute.
Ha ricevuto consigli, sfottò, incitamenti, insulti, pietà, odio, amore ma tutto gli è scivolato addosso. Forse a lui sta bene così, crogiolarsi nella sua infelicità e pianificare avvenimenti che non si avvereranno mai.

[Il Fede]

E magari si mangia un gelato all'amarena, perche' poi e' buona, l'amarena. Ha quel bianco striato cosi' elegante, ma il gusto e' dolce, un poco alcolico, un poco proibito, un poco immorale.

Offri uno spunto interessante, forse già in passato venne toccato questo argomento, non mi suona nuovo nel forum. È una questione bizzarra quella dell'amarena, un frutto ignorato in qualsiasi menù ma stranamente presente in tante tipologie di gelato. La domanda è quella solita di sempre: perché?

Non si è mai sentita una dieta dove vengano consigliate amarene. È buona abitudine mangiare un frutto a fine pasto, ma esiste forse qualcuno che mangerebbe amarene al termine di un pranzo o di una cena? No, non c'è, però se al bar dobbiamo scegliere un gelato sarà molto facile imbattersi in qualcosa che le contenga. Avete mai visto al supermercato qualcuno mettere le amarene nel carrello? Mai, non è una cosa che succede. Le persone comprano le arance, le fragole, le mele, i limoni, ma le amarene mai. Ecco, sarebbe più coerente visto l'uso che ne viene fatto se esistessero gelati alla mela, per dire, ma non me esistono, o comunque sono talmente rari da non fare neppure statistica. L'amarena c'è sempre nei frigoriferi di baretti e circoli, ma è pressoché invisibile per tutte le altre situazioni della normale vita civile. Ricordo, da piccolissimo, di aver mangiato qualche granulato all'amarena, poi mi resi conto che quel sapore di ciliegia un po' marcia, quell'odore pregno, invadente, dolciastro e stucchevole era sostituibile con qualcos'altro, così smisi completamente di aver a che fare con questo frutto e mi dedicai ad altre creme, ma ancora oggi la domanda ogni tanto rimbomba nella mia testa: perché esistono i gelati all'amarena?

[alternativeone]

Perché sennò le dovevano buttare

[manigliasferica]

questo pero' e' altro discorso. Che ci sia un bisogno di questo tipo voi lo concludete sulla base di quello che lui scrive qui. Resta da capire in quanta parte quello che scrive e' voluta caricatura ironica e in quanta verita' rassegnata.

Concordo in linea generale, ma e' necessario farlo in modo costruttivo, in un modo che per lui, e non per voi, significhi godersi la luce del sole sorridendo.
Non basta dire vai, buttati in mezzo, cosa puo' succedere? Possono succedere parecche porcherie nel concreto. E puo' comunque finire disilluso, che, per me, per quanto poco dannoso possa sembrare, sarebbe un gran male. Reputo comunque che per l'ultima abbia l'ironia che serve a non finirci.

Riconosco le Vostre buone intenzioni. Ma se per Voi il progetto e' ficcarlo davanti al banco di una pasticceria romana, con un maritozzo in mano a sporcare il vestito bianco di panna e osservare chi porta avanti e indietro il carretto infiocchettato della sua vita, potete sognare di piu'.
Meglio il lambrusco piuttosto.

si ma Vittorio ha 50 anni, non e' un bambino e nemmeno un handicappato. come lo descrive sembra...dai...uno che non sa muoversi comportarsi...o uno estremamente sensibile uno che se le cose non vanno come vuole si infastidisce subito.
cosa dovremmo fare? ok Vittorio vai al circolo ma vai accompagnato da XXX? XXX sta defilato e interviene se la situazione diventa brutta?
teniamo conto che Vittorio ha una moglie, non puo' uscire con lei? Iscriversi a qualche circolo insieme, non e' possibile Vittorio? Chiedo perche' la relazione con tua moglie non e' troppo chiara...se state insieme perche' vi volete bene, perche' vi siete trovati e per pigrizia/abitudine/convenienza state insieme ma vite e hobby separati.
Se con tua moglie ce un bel rapporto potreste fare le cose insieme.
Se non ce...boh ecco perche' chiedevo a Vittorio se aveva un amico, boh un ex compagno di classe cose cosi'...con cui fare le cose insieme oltre ad avere uno che lo porta e riporta cosa da non poco nella sua situazione di uomo che vive un po' fuori dalla citta'.

[ziggy7]

invece di attaccarmi sul personale che veramente non capisco perche' lo fai sempre ziggy. ma che problemi hai con me? sono da anni che mi tiri fuori papiri nemmeno se ci conoscessimo...no non sono io il tizio che ti ha bucato il pallone da bambino.

la miseria, ti ha punto qualcosa?

io non ti attacco sul personale, rileggi il post che hai scritto, ho risposto a quello e alle idee che c'erano dentro. Le uniche offese che leggo sono menagramo, e non la ho scritta io. Non mi ritengo comunque offeso

Quanto ai papiri e agli anni, credo tu stia esagerando, rispondo a te come ad altri quando leggo qualcosa che mi stimola la risposta. Positiva o negativa che sia. Lo riterrei una mia liberta', e continuero' a farlo nella misura in cui mi va. Al momento credo mi vada poco, se puo' esserti di conforto

non so bene come rispondere alla cosa del pallone da piccolo, mi verrebbe da essere ironico a istinto, ma colgo anche un certo giudizio intrinseco su di me...nemmeno ci conoscessimo

[manigliasferica]

hai fatto una menata accusandomi qua e la.
quando poi e' arrivato alternative a spiegarti, quello che avevo scritto che era chiaro fin da ieri.
sei sempre in malafede. questa cosa non mi va.
perche' ti ergi a difensore di Vittorio, ok fallo. ma non farmi passare come uno che si diverte a dare consigli solo per prendere in giro.

resta al tuo posto. te l'avevo gia' detto in passato quando mi punzecchiavi con la tua ironia senza un perche'

[Salieri D'Amato]

Comunque, per quello che ho capito di Barabino, dopo anni di approfonditi studi e analisi, lui non è una persona da stare troppo in mezzo alla gente, ne tantomeno ai circoli dove si socializza genericamente. E' assimilabile ad un orso, ma ha una propria particolare sensibilità e un tipo di comunicazione che può essere compresa solo da chi ha affinità simili (vedi il ristretto circolo del fumetto, anche se dalle foto pubblicate non sembrava perfettamente integrato pure lì).
Vive una simbiosi non perfetta, ma decisamente buona con la moglie e preferisce sostanzialmente una vita riflessiva piuttosto che attiva, sognatore più che viaggiatore reale.

In questo credo che ziggy si sia avvicinato abbastanza.


Al, Vittorio non è sotto il giogo di mammina, se non nel gioco di ruolo che si è imposto (forse inconsciamente) di rappresentare. Se poi non dargli libero accesso alle disponibilità patrimoniali è paragonabile ad un giogo, diciamo pure così.

[Il Fede]

"quelli sono degli sfigati io sono migliore e allora me ne sto a casa". "perche' a casa da solo non mi succede niente e non rischio nessuna figura bella o brutta che sia"
Condizione che colpisce molti, comincia alle superiori/adolescenza di solito, che alla fine si sentono cosi' diversi e migliori o inferiori dalla "massa" e dicono sempre di no e poi si trovano a passare la loro vita da soli.

C'è la convinzione errata che per essere felici occorra necessariamente circondarsi di persone. Se si acquisisce una reale autonomia mentale il bisogno di ridurre il numero della gente da frequentare arriva in maniera del tutto spontanea, senza per questo essere "snob" o altre cazzate. Più un gruppo è numeroso e più la caratterialità di ognuno dei singoli individui che lo compone viene frammentata e ripartita in parti più o meno uguali tra i vari membri, condizione questa inaccettabile e per nulla vantaggiosa, se di questo parliamo, per molti.

Se l'alternativa tra passare una vita da "soli" (ma occorre spiegare meglio: soli vuol dire senza amici? Senza fidanzata? Senza parenti?) è accollarsi persone alle quali non si ha nulla da dire ma che fanno comodo perché non si sa come fare a passare la giornata, direi che è meglio la prima opzione.

Tra il "soli" e il "non soli" ci passa un mondo, credo che il massimo della solitudine sia stare accanto a persone e interlocutori per nulla interessanti dal punto di vista mentale. Tra stare in compagnia e parlare del nulla e stare da soli nel nulla è di sicuro più interessante la seconda.

[CanellaBruneri]

E magari si mangia un gelato all'amarena, perche' poi e' buona, l'amarena. Ha quel bianco striato cosi' elegante, ma il gusto e' dolce, un poco alcolico, un poco proibito, un poco immorale.

Offri uno spunto interessante, forse già in passato venne toccato questo argomento, non mi suona nuovo nel forum. È una questione bizzarra quella dell'amarena, un frutto ignorato in qualsiasi menù ma stranamente presente in tante tipologie di gelato. La domanda è quella solita di sempre: perché?

Non si è mai sentita una dieta dove vengano consigliate amarene. È buona abitudine mangiare un frutto a fine pasto, ma esiste forse qualcuno che mangerebbe amarene al termine di un pranzo o di una cena? No, non c'è, però se al bar dobbiamo scegliere un gelato sarà molto facile imbattersi in qualcosa che le contenga. Avete mai visto al supermercato qualcuno mettere le amarene nel carrello? Mai, non è una cosa che succede. Le persone comprano le arance, le fragole, le mele, i limoni, ma le amarene mai. Ecco, sarebbe più coerente visto l'uso che ne viene fatto se esistessero gelati alla mela, per dire, ma non me esistono, o comunque sono talmente rari da non fare neppure statistica. L'amarena c'è sempre nei frigoriferi di baretti e circoli, ma è pressoché invisibile per tutte le altre situazioni della normale vita civile. Ricordo, da piccolissimo, di aver mangiato qualche granulato all'amarena, poi mi resi conto che quel sapore di ciliegia un po' marcia, quell'odore pregno, invadente, dolciastro e stucchevole era sostituibile con qualcos'altro, così smisi completamente di aver a che fare con questo frutto e mi dedicai ad altre creme, ma ancora oggi la domanda ogni tanto rimbomba nella mia testa: perché esistono i gelati all'amarena?

Ci si potrebbe fare un topic: "l'amarena-tata la badante del sapore"

[OSCAR VENEZIA]

E’ vero che Vittorio non sta tanto bene e vive isolato, e’ vero che può provare a cambiare vita , ma mi sembra che lo dipingiate piu’ derelitto di quello che e’ in realtà.
Io non lo sento depresso.
Penso sia uno che dentro casa sa come non annoiarsi e poi se mette il naso fuori sta gia’ all’aria aperta.
Uno e’ anche come si sente e lui non e’ tipo da depressioni ha comunque una diuturna progettualità.
In quella zona c’è poco da fare l’uomo di mondo. Può darsi che ti fai una che gravita nei casolari limitrofi o un inquilina degli appartamenti, ma la realtà e’ quella che e’.
Se lui non c’è la fa più sarà il primo a spingere per andare via , se avrà’ bisogno di un consiglio lo daremo altrimenti farà da solo e parleremo d’altro. Di facial umiliation in per esempio.

[manigliasferica]

"quelli sono degli sfigati io sono migliore e allora me ne sto a casa". "perche' a casa da solo non mi succede niente e non rischio nessuna figura bella o brutta che sia"
Condizione che colpisce molti, comincia alle superiori/adolescenza di solito, che alla fine si sentono cosi' diversi e migliori o inferiori dalla "massa" e dicono sempre di no e poi si trovano a passare la loro vita da soli.

C'è la convinzione errata che per essere felici occorra necessariamente circondarsi di persone. Se si acquisisce una reale autonomia mentale il bisogno di ridurre il numero della gente da frequentare arriva in maniera del tutto spontanea, senza per questo essere "snob" o altre cazzate. Più un gruppo è numeroso e più la caratterialità di ognuno dei singoli individui che lo compone viene frammentata e ripartita in parti più o meno uguali tra i vari membri, condizione questa inaccettabile e per nulla vantaggiosa, se di questo parliamo, per molti.

Se l'alternativa tra passare una vita da "soli" (ma occorre spiegare meglio: soli vuol dire senza amici? Senza fidanzata? Senza parenti?) è accollarsi persone alle quali non si ha nulla da dire ma che fanno comodo perché non si sa come fare a passare la giornata, direi che è meglio la prima opzione.

Tra il "soli" e il "non soli" ci passa un mondo, credo che il massimo della solitudine sia stare accanto a persone e interlocutori per nulla interessanti dal punto di vista mentale. Tra stare in compagnia e parlare del nulla e stare da soli nel nulla è di sicuro più interessante la seconda.

io pero' non ho scritto questo.
prendo la situazione di Vittorio che vive con la moglie e vede la mamma, cosi' lui racconta. punto non ha altre interazioni.
e' felice di questa vita? no, a sentirlo parlare.
il suggerimento e' perche' non provi a frequentare altre persone che non vuol dire dare confidenza totale al primo che passa.
vuol dire che magari trova uno che ha gli stessi o un po' di interessi in comune, uno con cui puo' dire: oggi vado al cinema ti va di venire? ce la partita allo stadio, lo spettacolo a teatro, una pizza e 4 chiacchere.

e qui mi allaccio a quello che ha scritto Salieri, vero Vittorio ha un carattere da "orso" solitario. vero, questa e' la sua dimensione?
se e' cosi' cade l'idea di cazzo d'acciaio e ragazzine varie...perche' per conquistare queste o cerchi di fare un po' di chiacchera o non e' detto che funzioni, o le paghi ma e' una cosa che lui non vuole pagare.
Chi lo sa' abbiamo la controprova ma come sarebbe Vittorio se avesse un'amico con cui condividere opinioni e conoscere nuove situazioni?
A volte si aprono mondi nuovi...magari uno scopre una parte di se che non conosceva prende coraggio.

[ziggy7]

hai fatto una menata accusandomi qua e la.
quando poi e' arrivato alternative a spiegarti, quello che avevo scritto che era chiaro fin da ieri.
sei sempre in malafede. questa cosa non mi va.
perche' ti ergi a difensore di Vittorio, ok fallo. ma non farmi passare come uno che si diverte a dare consigli solo per prendere in giro.

resta al tuo posto. te l'avevo gia' detto in passato quando mi punzecchiavi con la tua ironia senza un perche'

mavaiacagareva. Te e il resta al tuo posto

quindi alternative sarebbe arrivato a spiegarmi il tuo post? A me pare che abbia espresso un proprio pensiero, senza nessun riferimento a te, ma si vede che ti fa comodo cercare comunella per tirare la ragione dalla tua parte

Io non ti punzecchio con la mia ironia, tanto meno sono in malafede mr. attentionwhore, scrivo a te come a naltro. Ma se vieni qua a vendere troiate convinto di insegnare come si vive la cosa piu' gentile che si possa fare e' ridere.
Che poi, tu che sei uomo di mondo avvezzo allo stare in mezzo alla gente, non vorrai mica andarmi in crisi per un paio di battute, vero?