anxxur ha scritto:Giovanni dovrebbe avere più o meno la mia età. Quando ancora abitavo con i miei lo incontravo spesso. Capelli lunghi ma curati, baffetti, sempre vestito sportivo, mai trasandato. I suoi familiari lo seguivano con affetto, si vedeva.
Andava sempre in giro con il suo marsupio in vita, chissà cosa ci metteva dentro. E' sempre stato gentile ed educato, uno di quei ragazzi un po' ritardati che "non farebbero male ad una mosca". Lo ricordo, tanti anni fa, incuriosito alla vista di uno dei primi walkman a cassette, chiedere alla ragazza che lo ascoltava di poterlo provare. Giovanni non sapeva nemmeno cos'era, ma quello strano marchingegno lo attirava terribilmente. La ragazza glielo porse e lui ascoltò la musica, sorpreso ed estasiato, felice.
Era tanto che non lo vedevo, probabilmente da quando sono uscito da casa dei miei, tredici anni fa. E' invecchiato Giovanni. Anche io lo sono. Porta sempre i capelli lunghi, ora ingrigiti. E si è un po' incurvato. Ha in mano una lattina di birra da mezzo litro e sbraita parole incomprensibili, non l'avevo mai visto così. Disturba, i passeggeri dell'autobus cercano di stargli a distanza. Si avvicina ad una signora e le dice qualcosa. Lei è straniera, dalla parlata pare russa o giù di lì. Gli risponde seccata che lei non beve e le dà fastidio l'odore di birra. Si avverte una notevole tensione, sono quei momenti in cui non si sa che cosa fare. Giovanni la guarda a lungo, poi le dice "ti dà fastidio l'odore di birra? Allora mi sposto". Il tutto con i modi educati che conoscevo.
Va di fianco all'autista, gli dice "è rosso, bisogna fermarsi". L'autista lo guarda e con il capo gli fa cenno di sì.
L'autobus riparte. "E' caldo, molto caldo. Tanto domenica andiamo tutti al mare".
Scendo in centro, lui prosegue assorto nei suoi pensieri.
Ciao Giovanni, alla prossima.
In ogni città,in ogni paese, c'è un "Giovanni"; sono quelle persone a cui la vita ha dato quel mistero chiamto follia che,nel loro caso, assume toni di inoffensività assoluti.
Anche nella mia città ci sono questi uomini e ne ricordo uno in particolare.
Si chiamava,o meglio,era soprannominato "Maciste" e si diceva che fosse diventato matto a causa di una delusione d'amore. Aveva una forza fuori dell'ordinario e una particolarità che lo rendeva unico: era convinto che il suo compito fosse proteggere tutte le donne dagli uomini cattivi. Quindi bastava dirgli,che so :" Maciste? quel tizio sta rompendo le palle a quella ragazza" che Lui andava immediatamente a "sollevare" letteralmante per aria il poveraccio (quasi mai era vero, era solo un modo per vedere la scena ).
Maciste non ha mai fatto male ad una mosca e diceva sempre che "prima o poi mia moglie torna a casa".
Voglio bene a tutti i Maciste ,a tutti i Giovanni del mondo.
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.