con rotelle da fissare con la brugola?
[OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
Naturalmente, nei paesi seri a scuola insegnano la brugola e la bietta, mica come da noi che tutti vogliono fare il dottore. 

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
Il Veneto resta zona gialla. https://www.ansa.it/veneto/notizie/2020 ... 4a8cc.htmlSoTTO di nove ha scritto: ↑13/11/2020, 19:44Insomma Emilia R.- Veneto e FVG hanno fatto un tavolo per concertare alcune restrizioni con l'avvallo di Speranza e nemmeno 24 ore dopo finisce tutto nel cesso perchè vanno tutte dritte in zona arancione.
Si vede che hanno voglia di chiacchierare in quei tavoli.
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
ho fatto tre anni di apprendistato a Bergamo alta, sono un uom di mondo
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
Si, avevo letto un articolo dove ci avevano messo anche il Veneto.Dogbert ha scritto: ↑13/11/2020, 20:16Il Veneto resta zona gialla. https://www.ansa.it/veneto/notizie/2020 ... 4a8cc.htmlSoTTO di nove ha scritto: ↑13/11/2020, 19:44Insomma Emilia R.- Veneto e FVG hanno fatto un tavolo per concertare alcune restrizioni con l'avvallo di Speranza e nemmeno 24 ore dopo finisce tutto nel cesso perchè vanno tutte dritte in zona arancione.
Si vede che hanno voglia di chiacchierare in quei tavoli.
Proprio stamattina ho incrociato il tipo del ristorante dove faccio il fantacalcio. Aveva fatto la spesa per domenica.
Al che gli ho fatto presente che era alto il rischio chiusura e lui mi ha fatto notare che l'ultima ordinanza (pubblicata dal sindaco ieri sera) li lasciava aperti.
Gli ho sorriso.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
un negazionista asintomatico, se ha investito denaro, energie e tempo per tentare di risolvere un problema (a cui non credeva). E se ha cercato di crederci, per fortuna arrivano le analisi puntuali sia alle sue azioni che alle sue intenzioni.SoTTO di nove ha scritto: ↑13/11/2020, 10:54solo un negazionista poteva credere che la curva si azzerasse con quei "finti" sacrifici.
sì ma lui non lo sa, avevi la mascherina.
Amicus Plato,
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
Garga le supercazzole scrivile in stampatello che magari le capisco.
Quella era una semplice iperbole per far capire come la situazione sia talmente fuori controllo che anche se si risolvesse magicamente in queste 3/4 settimane sarebbe comico riaprire tutto per festeggiare Natale e Capodanno.
Per finti sacrifici intendo le misure di contenimento che accompagnano le colorazioni. Misure che al massimo mantengono questo livello di allarme.
Nella migliore delle ipotesi la discesa sarà lenta, molto lenta, ma se poi l'accompagni con un liberi tutti a Natale rischizzerà in alto molto più velocemente.
Chiamale se vuoi analisi e prendi pure per il culo ma per ora non sono mai stato smentito dagli eventi. MAI.
e sono 9 mesi che mi sbilancio sulla base di semplici deduzioni.
Sulla storia dell'amico ristoratore è ovvio che il "sorriso" è stato accompagnato da una spiegazione di come l'ordinanza uscita tra le 3 regioni poche ore prima fosse carta straccia. e che era stato ingenuo nel pensare che non diventassimo almeno arancioni.
Quella era una semplice iperbole per far capire come la situazione sia talmente fuori controllo che anche se si risolvesse magicamente in queste 3/4 settimane sarebbe comico riaprire tutto per festeggiare Natale e Capodanno.
Per finti sacrifici intendo le misure di contenimento che accompagnano le colorazioni. Misure che al massimo mantengono questo livello di allarme.
Nella migliore delle ipotesi la discesa sarà lenta, molto lenta, ma se poi l'accompagni con un liberi tutti a Natale rischizzerà in alto molto più velocemente.
Chiamale se vuoi analisi e prendi pure per il culo ma per ora non sono mai stato smentito dagli eventi. MAI.
e sono 9 mesi che mi sbilancio sulla base di semplici deduzioni.
Sulla storia dell'amico ristoratore è ovvio che il "sorriso" è stato accompagnato da una spiegazione di come l'ordinanza uscita tra le 3 regioni poche ore prima fosse carta straccia. e che era stato ingenuo nel pensare che non diventassimo almeno arancioni.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
situazione grave ma non seria e viceversa
AL GRIDO DI ''LIBERTÀ! LIBERTÀ!'' UN GRUPPO DI MANIFESTANTI HA GIÀ BLOCCATO IL LUNGOMARE DI NAPOLI, NEI PRESSI DEGLI UFFICI DELLA REGIONE CAMPANIA. MA TANTO DON VINCENZO DE LUCA È ASSERRAGLIATO A SALERNO, DICONO - VIDEO
https://www.dagospia.com/rubrica-3/poli ... 252751.htm
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
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Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
SoTTO di nove ha scritto: ↑13/11/2020, 10:27Ancora quel genio di DiMaio.
“La Campania è fuori controllo e la necessità di allargare le zone rosse è evidente. Gli enti locali hanno mostrato poca lealtà. Ma ora basta. Lo Stato deve intervenire”.
Imbecille. Se le regioni attuano protocolli più stringenti del DPCM i ristori che ne derivano sono a carico degli enti locali (che non possono fare debito).
La magistratura non apre indagini su questa meschina melina del governo?
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
Cronache dall’Assurdistan: DAD & coprifuoco fino alla vittoria!
di Wu Ming 4
Ieri pomeriggio, insieme ai miei due soci, sono stato in Piazza Maggiore a Bologna, alla manifestazione per chiedere la riapertura delle scuole superiori. Considerato il clima plumbeo del paese, e la scarsa pubblicizzazione dell’evento – praticamente solo tam tam – e nessuna sigla di peso a organizzarla, è stata piuttosto partecipata. Faccio fatica a quantificare, perché dovendo stare distanziati occupavamo una superficie tripla rispetto al normale.
Tagliando un po’ con l’accetta, si può dire che abbiamo ascoltato due tipi di interventi. Quelli degli adulti – genitori e docenti – che spiegavano come la DAD non si possa in alcun modo considerare scuola e come le scuole siano luoghi più sicuri di altri, essendo sotto protocollo, dove ragazzi e ragazze sono più controllati anziché no; e quelli degli studenti delle scuole superiori, che dicevano la stessa cosa, ma parlando della propria esperienza diretta. Devo dire che i giovani mi sono parsi estremamente efficaci, benché la partecipazione fosse prevalentemente di adulti.
L’intervento più fuori contesto lo ha fatto l’unico studente universitario che è intervenuto. Credo che avesse sbagliato manifestazione, perché ha detto che la DAD può andare anche bene, se la scuola va tenuta chiusa teniamola chiusa, ma dobbiamo mobilitarci perché lo stato inverta la rotta e torni a investire nell’istruzione. Il poveretto non ha capito che la DAD è precisamente l’investimento che lo stato sta facendo sull’istruzione e che se non la combatti ora te la ritroverai integrata nel piano di studi dalle superiori all’università vita natural durante. Ecco, quello che in teoria doveva essere il più colto e, rispetto ai ragazzi delle superiori, il più politicizzato, ha espresso la posizione più retrograda e conciliante rispetto alle scelte del governo.
Questo mi ha confermato due cose:
1) se arriveranno segnali di rabbia e insorgenza politica contro la gestione dell’emergenza, è improbabile che vengano dall’università;
2) quei collettivi ed ensemble politici che hanno appoggiato il lockdown senza se e senza ma – «Lockdown fino alla vittoria!» – oggi nelle piazze non hanno niente da dire, sono del tutto fuori posto.
Tornato a casa ho scoperto che mio figlio maggiore era rimasto a cena da compagni di classe. Sono andato a recuperare lui e altri due suoi amici alle 21:30, prima che scattasse il coprifuoco.
Mentre attraversavo il quartiere in auto per riaccompagnare tutti a casa, vedevo gruppi di ragazzi della stessa età, mascherati, che si aggiravano per l’ultima mezz’ora, prima di salutarsi e andare a trascorrere il resto del sabato sera tra le mura domestiche, in famiglia. Ho pensato a cosa potessero pensare. Quale messaggio questo paese stesse trasmettendo loro. Allo scopo di combattere un contagio che minaccia di morte i loro nonni e rischia di far collassare il sistema sanitario nazionale per i troppi ricoveri, possono frequentarsi di persona soltanto fuori da scuola e fino alle dieci di sera. Dopo, tutti in casa. In quale modo questo possa incidere sul contrasto di un’epidemia non può spiegarglielo nessuno, perché ovviamente è una cosa senza senso. Ed è a questo vivere senza senso che li stiamo abituando.
È un effetto collaterale, sia chiaro, non premeditato. Vivete in Assurdistan, ragazzi, è un fatto. Un paese dove da febbraio comanda un sultano, insieme a un consiglio di «esperti» i cui atti sono secretati; un paese in cui durante una pandemia si è votato per dimezzare il numero dei parlamentari, ma di fatto li si è aboliti tutti; un paese in cui l’unico bilanciamento del potere centrale è quello di venti piccoli satrapi regionali che trattano separatamente con il sultano; un paese dove gli esercenti virtuosi che avevano applicato i protocolli covid a proprie spese sono stati chiusi per primi, mentre tutti gli altri vanno a lavorare; un paese che per primo ha chiuso le scuole, per ultimo le ha riaperte, per unico le ha richiuse. Eccetera.
Ho provato a mettermi nei loro panni, a liberarmi del cinismo, dell’assuefazione e della disillusione dei miei quasi cinquant’anni, e mi sono venuti i brividi. Stavamo attraversando una città deserta, alle nove e mezza di un sabato sera, e avrei voluto citare loro la scena di un vecchio film di Woody Allen che sicuramente non hanno visto: Il dittatore dello stato libero di Bananas. È la scena nella quale, dopo il trionfo della rivoluzione, il primo dpcm del nuovo presidente consiste nel proclamare lo svedese lingua nazionale e nell’obbligo per la popolazione di indossare la biancheria sopra i vestiti.
Invece non ho detto nulla, ho seguitato a guidare in silenzio, pensando a quanto potessero sentirsi spaesati (letteralmente) quei tre ragazzi, insieme a un’intera generazione. Una generazione colpevolizzata, abbandonata, reclusa nelle proprie camerette a far lezione in pigiama, videodipendente e a forte rischio di depressione.
Ma state allegri! In un’altra epoca o in un altro continente sarebbe potuto toccarvi di andare in guerra.
Bella consolazione.
di Wu Ming 4
Ieri pomeriggio, insieme ai miei due soci, sono stato in Piazza Maggiore a Bologna, alla manifestazione per chiedere la riapertura delle scuole superiori. Considerato il clima plumbeo del paese, e la scarsa pubblicizzazione dell’evento – praticamente solo tam tam – e nessuna sigla di peso a organizzarla, è stata piuttosto partecipata. Faccio fatica a quantificare, perché dovendo stare distanziati occupavamo una superficie tripla rispetto al normale.
Tagliando un po’ con l’accetta, si può dire che abbiamo ascoltato due tipi di interventi. Quelli degli adulti – genitori e docenti – che spiegavano come la DAD non si possa in alcun modo considerare scuola e come le scuole siano luoghi più sicuri di altri, essendo sotto protocollo, dove ragazzi e ragazze sono più controllati anziché no; e quelli degli studenti delle scuole superiori, che dicevano la stessa cosa, ma parlando della propria esperienza diretta. Devo dire che i giovani mi sono parsi estremamente efficaci, benché la partecipazione fosse prevalentemente di adulti.
L’intervento più fuori contesto lo ha fatto l’unico studente universitario che è intervenuto. Credo che avesse sbagliato manifestazione, perché ha detto che la DAD può andare anche bene, se la scuola va tenuta chiusa teniamola chiusa, ma dobbiamo mobilitarci perché lo stato inverta la rotta e torni a investire nell’istruzione. Il poveretto non ha capito che la DAD è precisamente l’investimento che lo stato sta facendo sull’istruzione e che se non la combatti ora te la ritroverai integrata nel piano di studi dalle superiori all’università vita natural durante. Ecco, quello che in teoria doveva essere il più colto e, rispetto ai ragazzi delle superiori, il più politicizzato, ha espresso la posizione più retrograda e conciliante rispetto alle scelte del governo.
Questo mi ha confermato due cose:
1) se arriveranno segnali di rabbia e insorgenza politica contro la gestione dell’emergenza, è improbabile che vengano dall’università;
2) quei collettivi ed ensemble politici che hanno appoggiato il lockdown senza se e senza ma – «Lockdown fino alla vittoria!» – oggi nelle piazze non hanno niente da dire, sono del tutto fuori posto.
Tornato a casa ho scoperto che mio figlio maggiore era rimasto a cena da compagni di classe. Sono andato a recuperare lui e altri due suoi amici alle 21:30, prima che scattasse il coprifuoco.
Mentre attraversavo il quartiere in auto per riaccompagnare tutti a casa, vedevo gruppi di ragazzi della stessa età, mascherati, che si aggiravano per l’ultima mezz’ora, prima di salutarsi e andare a trascorrere il resto del sabato sera tra le mura domestiche, in famiglia. Ho pensato a cosa potessero pensare. Quale messaggio questo paese stesse trasmettendo loro. Allo scopo di combattere un contagio che minaccia di morte i loro nonni e rischia di far collassare il sistema sanitario nazionale per i troppi ricoveri, possono frequentarsi di persona soltanto fuori da scuola e fino alle dieci di sera. Dopo, tutti in casa. In quale modo questo possa incidere sul contrasto di un’epidemia non può spiegarglielo nessuno, perché ovviamente è una cosa senza senso. Ed è a questo vivere senza senso che li stiamo abituando.
È un effetto collaterale, sia chiaro, non premeditato. Vivete in Assurdistan, ragazzi, è un fatto. Un paese dove da febbraio comanda un sultano, insieme a un consiglio di «esperti» i cui atti sono secretati; un paese in cui durante una pandemia si è votato per dimezzare il numero dei parlamentari, ma di fatto li si è aboliti tutti; un paese in cui l’unico bilanciamento del potere centrale è quello di venti piccoli satrapi regionali che trattano separatamente con il sultano; un paese dove gli esercenti virtuosi che avevano applicato i protocolli covid a proprie spese sono stati chiusi per primi, mentre tutti gli altri vanno a lavorare; un paese che per primo ha chiuso le scuole, per ultimo le ha riaperte, per unico le ha richiuse. Eccetera.
Ho provato a mettermi nei loro panni, a liberarmi del cinismo, dell’assuefazione e della disillusione dei miei quasi cinquant’anni, e mi sono venuti i brividi. Stavamo attraversando una città deserta, alle nove e mezza di un sabato sera, e avrei voluto citare loro la scena di un vecchio film di Woody Allen che sicuramente non hanno visto: Il dittatore dello stato libero di Bananas. È la scena nella quale, dopo il trionfo della rivoluzione, il primo dpcm del nuovo presidente consiste nel proclamare lo svedese lingua nazionale e nell’obbligo per la popolazione di indossare la biancheria sopra i vestiti.
Invece non ho detto nulla, ho seguitato a guidare in silenzio, pensando a quanto potessero sentirsi spaesati (letteralmente) quei tre ragazzi, insieme a un’intera generazione. Una generazione colpevolizzata, abbandonata, reclusa nelle proprie camerette a far lezione in pigiama, videodipendente e a forte rischio di depressione.
Ma state allegri! In un’altra epoca o in un altro continente sarebbe potuto toccarvi di andare in guerra.
Bella consolazione.
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
Primi due colleghi positivi in reparto.
Da oggi pomeriggio, turni aumentati, meno medici presenti in contemporanea.
Soprattutto paura che presto tocchi a qualcun'altro.
Questo è sentirsi come in guerra.
Questi son problemi per noi e per voi.
Non so se rendo l'idea
Da oggi pomeriggio, turni aumentati, meno medici presenti in contemporanea.
Soprattutto paura che presto tocchi a qualcun'altro.
Questo è sentirsi come in guerra.
Questi son problemi per noi e per voi.
Non so se rendo l'idea
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
eh ma che gufo !
nell'avatar il cesena ai playoff 2024-25.
Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
no no rendi benissimo l'idea
e credo di non essere il solo qua a rendersi conto, certo poi il trollone lo trovi sempre ,che ci vuoi fare?


Re: [OT] Elisir di SuperZeta: malattie, malati, cure, ipocondrie
markome devo andare a linkare i post in cui deridevi e attaccavi chi avvertiva di come sarebbe diventata la situazione nei mesi scorsi?
in cui lo chiamavi gufo !!!
e ora parli di pessimo gusto, hai veramente un bel coraggio !!!
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