Salieri D'Amato ha scritto: ↑12/11/2020, 14:57
pan ha scritto: ↑12/11/2020, 13:41
Il nodo è che gli enti locali non potevano allestire l'impossibile in tre mesi, e nemmeno il governo poteva farlo dopo decenni di incuria e devastazioni. Quindi spettava al governo stesso dare un'impronta di cautela in luogo di quella trionfalistica al momento delle riaperture di settembre.
Purtroppo le elezioni investivano anche (e forse soprattutto) l'attuale maggioranza.
Vero, nessuno poteva allestire l'impossibile in 3 mesi, ma non si è fatto neanche il possibile, come predisporre ad una riapertura edifici pubblici vuoti (spesso proprio ex ospedali) come possibili centri di terapia intensiva, ordinando ulteriori respiratori, piccole task force tecniche per monitorare e intervenire sulle criticità locali, investire o comunque pretendere un piano emergenziale sulle imprese di trasporto pubblico, invece che limitarsi a dare le percentuali sulla capienza, fregandosene poi del rispetto di queste e sui disservizi, ecc. ecc.. Niente di organico e trascendentale, che come hai detto richiederebbe anni e un approccio totalmente diverso alla gestione della cosa pubblica, dopo gli scempi degli ultimi decenni, ma cose fattibili.
Poi che si dovesse procedere con più cautela sono d'accordo, ma mi sembra che veramente nessuno fosse conscio dei rischi, il cicciuzzismo imperava e i Plo erano emarginati come gufacci persi nelle statistiche e nei numeri, perchè loro avevano il quadro reale della situazione, non quello teorico.
Il paradosso è che ora si assiste al fenomeno contrario, il catastrofismo è il pane giornaliero e chi vede il bicchiere non così vuoto appare come negazionista.
Elezioni o meno, non credo che sarebbe cambiato niente, o comunque non in maniera sostanziale, siamo sempre in campagna elettorale perenne e particolarmente sensibili a non urtare le varie fasce di elettorato.
Il problema della Sanità era ed è principalmente il personale. Anestesisti, emergentisti, intensivisti semplicemente non ve ne sono. La mia ex-ASL da un paio di anni fa avvisi pubblici e concorsi per tali branche: non si presenta nessuno. Quindi il governo doveva tenere conto di questa realtà nell'adottare una strategia quando era ora.
All'interno dello staff di riferimento vi erano molte voci che sostenevano il contrario (Gallo su tutti, ma anche Ricciardi) e comunque, nel dubbio, prepari un piano fattibile invece di farneticare sui tracciamenti o mandare ispettori nelle RSA per vedere se applicavano le loro linee guida deliranti (deliranti perché costruite coi copia-incolla di quelle dei paesi avanzati e impraticabili sui nostri piani di realtà di paese arretrato). Invece, pompati dai risultati delle amministrative e del referendum, hanno dato sfoggio di tutto il loro narcisismo ostentando la ministra a rotelle e pubblicando libri autocelebrativi sulla vittoria, immediatamente ritirati. Solo la faccia di culo di quei ministri ha impedito le dimissioni che avrebbero evitato a Speranza l'altra figura d merda con la sostituzione del commissario calabrese.
Il risultato è che ora la catastrofe è diventata il piano di realtà, perché questo è il Paese che si indebiterà di più avendo ottenuto tra le peggiori performance sul piano sanitario. Il peggio su entrambi i versanti. Neanche Lukashenko...