Sì sì ricordo, ma non trovo altre ipotesi che mi convincanoGiulio Tremonti ha scritto:Drogato, mi spiace vedere che leggi ancora quel complottista di Marcello Foa che scrive cose incoerenti. Abbiamo avuto uno scmbio di opinioni, ricordi?
OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
sempre stato contrario alla guerra a saddam.Bardamu ha scritto:Ma l'Iraq di Saddam era uno stato laico.
In quel caso si fece la guerra perchè gassava i curdi e nascondeva armi chimiche e aveva dei baffi di merda.
Io comprendo i meccanismi che portano a una guerra, e comprendo anche i meccanismi che portano a trovare giustificazioni per una guerra. Solo non li accetto. E' una mia scelta, non sono ingenuo o idealista.
Mi da fastidio sentire espressioni come "guerra umanitaria", "bombe intelligenti".
D'accordo, bombardami, liberami dal male, ma non prendermi anche per il culo.
molto più accondiscendente se aprono il culo a quel filonazista di ahmadinejad che nel 2012 appende gli omosessuali in piazza, simpaticamente nega l'olocausto per simpatizzare con i vicini e rasserenare il clima nel mediterraneo.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
p.es. Foa sostiene che i cables di wikileaks dimostrerebbero che dietro le rivolte c'erano gli Usa. Tutto ciò che dimostrano è che ci sono stati contatti con oppositori al regime ma sono gli americani stessi a considerare le loro ambizioni irrealistiche:Drogato_ di_porno ha scritto:Sì sì ricordo, ma non trovo altre ipotesi che mi convincanoGiulio Tremonti ha scritto:Drogato, mi spiace vedere che leggi ancora quel complottista di Marcello Foa che scrive cose incoerenti. Abbiamo avuto uno scmbio di opinioni, ricordi?
- “Comment: We have no information to corroborate that these parties and movements have agreed to the unrealistic plan xxxxxxxxxxxx has outlined.
Comment: xxxxxxxxxxxx offered no roadmap of concrete steps toward April 6's highly unrealistic goal of replacing the current regime with a parliamentary democracy prior to the 2011 presidential elections.”
Il sostegno a gruppi antagonosti di regimi di mezzomondo non sono una novità. Si è fatto nei regimi sovietici nell'America latina, in MO e in Africa, ma non significa che ogni cosa che accada da quelle parti sia volontà del Grande Burattinaio. Oltretutto, sarebbe un burattinaio un po' maldestro, dato che al potere ci sono finiti gli altri.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Su questo concordo. Credo che nel mondo ci siano tanti piccoli/grandi complotti, neanch'io credo al Complotto con la "C" maiuscola: la Spectre che sa tutto, vede tutto.

Ma come diceva George Bush Junior: "La politica energetica e la politica estera degli USA sono la stessa cosa"
É un bello scherzo di Dio aver messo tutto quel petrolio sotto il culo degli islamici. Non poteva metterlo sotto il culo degli scintoisti o degli animisti? Proprio lì, cazzarola. Dio non ha il senso dell'umorismo.

Ma come diceva George Bush Junior: "La politica energetica e la politica estera degli USA sono la stessa cosa"

É un bello scherzo di Dio aver messo tutto quel petrolio sotto il culo degli islamici. Non poteva metterlo sotto il culo degli scintoisti o degli animisti? Proprio lì, cazzarola. Dio non ha il senso dell'umorismo.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Sai cosa sarebbe cambiato?Drogato_ di_porno ha scritto:Su questo concordo. Credo che nel mondo ci siano tanti piccoli/grandi complotti, neanch'io credo al Complotto con la "C" maiuscola: la Spectre che sa tutto, vede tutto.
Ma come diceva George Bush Junior: "La politica energetica e la politica estera degli USA sono la stessa cosa"![]()
É un bello scherzo di Dio aver messo tutto quel petrolio sotto il culo degli islamici. Non poteva metterlo sotto il culo degli scintoisti o degli animisti? Proprio lì, cazzarola. Dio non ha il senso dell'umorismo.
Avremmo avuto degli islamici più tranquilli e degli scintoisti più incazzati.
Tra l'altro, gli scintoisti ed i buddhisti giapponesi erano incazzosi come gli altri, all'epoca

Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
trovo molto rassicuranti tutte queste teorie dei complotti
presuppongono che chi ci governa (nell'ombra) abbia un piano per il futuro -- invece di andare a tentoni
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
A chi chiedeva maggiori delucidazioni sul mio pensiero espresso qualche pagina fa l'interpretazione autentica e': io sono ateo, tutte le religioni mi fanno schifo, l'islam fa particolarmente schifo perche' rappresenta una minaccia per l'umanita', e' intollerante verso cio' che islam non e', farebbe sprofondare l'umanita' in una specie di medioevo barbaro....
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
il punto di vista di quel moderato di luttwak:
Professor Edward Luttwak, l'attentato di Bengasi riapre il conflitto tra l'islam e gli Stati Uniti?«Il conflitto non è tra il mondo islamico e gli Stati Uniti, ma tra il mondo islamico e l'intero mondo non islamico.
A Mindanao attaccano i filippini cristiani, il Pakistan è in conflitto con l'India, ovunque c'è l'islam in contatto con il non-islam, l'incitamento alla violenza da parte dei predicatori ha il suo effetto. Per fortuna in pochi ricorrono alla violenza, ma tutti gli altri stanno a guardare, compresi eserciti e forze dell'ordine».
È molto carico l'economista statunitense di origine romena, 69 anni, conosciuto per le sue pubblicazioni sulla strategia militare e la geopolitica, che segue con grande attenzione le vicende italiane e parla benissimo la nostra lingua. Pessimista e provocatorio lo è sempre stato; che sia contrario al buonismo del dialogo con i sordi e alle missioni di pace in genere non è certo una novità.
Eppure stavolta c'è qualcosa di più: a migliaia di chilometri di distanza da noi, la sua rabbia serena, se si può dire così, stavolta si percepisce anche attraverso il filo del telefono. Forte e chiara. Per lui ogni sforzo di venire a patti con l'islamismo è sciocco e vano. E inutilmente cercheremo raggi di luce nel corso dell'intervista.
Un quadro cupo, il suo...«Ma non è mica un quadro cupo, è la realtà».
Dove potrà arrivare la reazione degli Stati Uniti?«Guardi, c'è un macrotrend evidente, che è quello di lasciare gli islamici cuocere nel loro brodo. Gli Stati Uniti sono riluttanti a intervenire in Libia, in Siria, perché è chiara ormai l'inutilità di certe azioni. Basti pensare all'Irak, all'Afghanistan. Grandi spese, nessun risultato. Una perdita di soldi e di tempo. Me lo lasci dire, in alcuni casi si tratta di barbari che governano selvaggi. È tutto inutile. L'ambasciatore Chris Stevens rappresentava quell'entusiasmo per la questione mediorientale che ora, con la sua uccisione, sarà sempre meno convincente e avrà sempre meno riscontro nella realtà».
Questo è il macrotrend, come lo chiama lei. Ma nell'immediato qualcosa l'Occidente può fare?«Certo: possiamo liberarci del linguaggio falsificante. Ad esempio non c'è una nuova democrazia in Libia, perché se non c'è rispetto della persona non può esserci democrazia. E non credo che le cose potranno cambiare per un secolo o due. Per ora islam e democrazia sono due parole incompatibili».
Ma ci sono esempi di islam democratico, pensi alla Turchia...«Certo, ma lì c'è democrazia nella misura in cui ci sono regimi anti-islamici. Ma appena sale al potere un partito islamico, e con Erdogan ci siamo quasi, bye-bye alla democrazia turca».
L'attentato all'ambasciata Usa a Bengasi ha colpito l'Occidente senza varcare i confini libici. Possiamo attenderci di essere colpiti prossimamente anche all'interno dei nostri confini? Ci potrebbe essere un altro 11 settembre?«Solo nei limiti delle possibilità degli islamisti, che per fortuna solo limitate. Del resto l'11 settembre è stato fabbricato in Occidente, basti pensare a Mohammed 'Atta, uno degli attentatori, un ingegnere egiziano che lavorava in Germania. Quando invece gli attentati sono progettati in questi Paesi non arrivano a questo livello di organizzazione.
Gli islamici sono incapaci anche nella violenza».
Neanche l'Italia corre rischi a suo giudizio?«L'Italia e tutta l'Europa non hanno nulla da temere, soprattutto se agiranno con moderazione».
Ecco, qual è il ruolo in tutto questo dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo e in particolare dell'Italia?«Nessun ruolo. I Paesi del Mediterraneo hanno solo la sfortuna di essere più vicini geograficamente all'islam, dovranno turarsi il naso per non sentire la puzza di integralismo, di ideologia, di selvaggeria. Mentre noi negli Stati Uniti abbiamo il lusso di essere lontani da tutto ciò».
Beh, c'è sempre la diplomazia. Possibile non possa fare nulla?«Certo, bisogna essere diplomatici, ma non cretini. Quando trattiamo con i Paesi islamici è giusto essere cauti e moderati. Ma quando parliamo tra di noi occidentali è meglio non prenderci in giro, almeno nell'uso delle parole».
Professor Edward Luttwak, l'attentato di Bengasi riapre il conflitto tra l'islam e gli Stati Uniti?«Il conflitto non è tra il mondo islamico e gli Stati Uniti, ma tra il mondo islamico e l'intero mondo non islamico.
A Mindanao attaccano i filippini cristiani, il Pakistan è in conflitto con l'India, ovunque c'è l'islam in contatto con il non-islam, l'incitamento alla violenza da parte dei predicatori ha il suo effetto. Per fortuna in pochi ricorrono alla violenza, ma tutti gli altri stanno a guardare, compresi eserciti e forze dell'ordine».
È molto carico l'economista statunitense di origine romena, 69 anni, conosciuto per le sue pubblicazioni sulla strategia militare e la geopolitica, che segue con grande attenzione le vicende italiane e parla benissimo la nostra lingua. Pessimista e provocatorio lo è sempre stato; che sia contrario al buonismo del dialogo con i sordi e alle missioni di pace in genere non è certo una novità.
Eppure stavolta c'è qualcosa di più: a migliaia di chilometri di distanza da noi, la sua rabbia serena, se si può dire così, stavolta si percepisce anche attraverso il filo del telefono. Forte e chiara. Per lui ogni sforzo di venire a patti con l'islamismo è sciocco e vano. E inutilmente cercheremo raggi di luce nel corso dell'intervista.
Un quadro cupo, il suo...«Ma non è mica un quadro cupo, è la realtà».
Dove potrà arrivare la reazione degli Stati Uniti?«Guardi, c'è un macrotrend evidente, che è quello di lasciare gli islamici cuocere nel loro brodo. Gli Stati Uniti sono riluttanti a intervenire in Libia, in Siria, perché è chiara ormai l'inutilità di certe azioni. Basti pensare all'Irak, all'Afghanistan. Grandi spese, nessun risultato. Una perdita di soldi e di tempo. Me lo lasci dire, in alcuni casi si tratta di barbari che governano selvaggi. È tutto inutile. L'ambasciatore Chris Stevens rappresentava quell'entusiasmo per la questione mediorientale che ora, con la sua uccisione, sarà sempre meno convincente e avrà sempre meno riscontro nella realtà».
Questo è il macrotrend, come lo chiama lei. Ma nell'immediato qualcosa l'Occidente può fare?«Certo: possiamo liberarci del linguaggio falsificante. Ad esempio non c'è una nuova democrazia in Libia, perché se non c'è rispetto della persona non può esserci democrazia. E non credo che le cose potranno cambiare per un secolo o due. Per ora islam e democrazia sono due parole incompatibili».
Ma ci sono esempi di islam democratico, pensi alla Turchia...«Certo, ma lì c'è democrazia nella misura in cui ci sono regimi anti-islamici. Ma appena sale al potere un partito islamico, e con Erdogan ci siamo quasi, bye-bye alla democrazia turca».
L'attentato all'ambasciata Usa a Bengasi ha colpito l'Occidente senza varcare i confini libici. Possiamo attenderci di essere colpiti prossimamente anche all'interno dei nostri confini? Ci potrebbe essere un altro 11 settembre?«Solo nei limiti delle possibilità degli islamisti, che per fortuna solo limitate. Del resto l'11 settembre è stato fabbricato in Occidente, basti pensare a Mohammed 'Atta, uno degli attentatori, un ingegnere egiziano che lavorava in Germania. Quando invece gli attentati sono progettati in questi Paesi non arrivano a questo livello di organizzazione.
Gli islamici sono incapaci anche nella violenza».
Neanche l'Italia corre rischi a suo giudizio?«L'Italia e tutta l'Europa non hanno nulla da temere, soprattutto se agiranno con moderazione».
Ecco, qual è il ruolo in tutto questo dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo e in particolare dell'Italia?«Nessun ruolo. I Paesi del Mediterraneo hanno solo la sfortuna di essere più vicini geograficamente all'islam, dovranno turarsi il naso per non sentire la puzza di integralismo, di ideologia, di selvaggeria. Mentre noi negli Stati Uniti abbiamo il lusso di essere lontani da tutto ciò».
Beh, c'è sempre la diplomazia. Possibile non possa fare nulla?«Certo, bisogna essere diplomatici, ma non cretini. Quando trattiamo con i Paesi islamici è giusto essere cauti e moderati. Ma quando parliamo tra di noi occidentali è meglio non prenderci in giro, almeno nell'uso delle parole».
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Drogato_ di_porno ha scritto:Proprio lì, cazzarola. Dio non ha il senso dell'umorismo.

secondo me ne ha un sacco. Dio, che simpatico pazzerellone
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Questa lurida puttana omicida causerà morti a non finire.....Drogato_ di_porno ha scritto:Scusa Drzaius, se gli americani sono intervenuti "dopo, poco convinti", come spieghi quanto riportato da link della mia risposta precedente: ad es. la dichiarazione del 27 febbraio (2 mesi prima) della Clinton:
“L’amministrazione Obama è pronta a offrire ‘ogni genere di assistenza’ ai libici che cercano di espellere Moammar Gadhafi. Credo sia troppo presto per dire come le cose si svilupperanno. Ma noi siamo pronti e preparati per offrire ogni tipo di assistenza che chiunque desideri avere dagli Stati Uniti”.
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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Non scrivere di cose che non sai o hai solo sentito dire o hai leggiucchiato sui giornali.cicciuzzo ha scritto: per non parlare della guerra civile in Algeria, quella di dieci anni fa, quando GIA e FIS sgozzavano a destra e manca, e l'esercito e la polizia LAICA (composta anche da donne ad esempio, ma questo lo sanno in pochi) reagiva di conseguenza....

"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Ma se sei un liberista di siniiistraaaaaa...cicciuzzo ha scritto:A chi chiedeva maggiori delucidazioni sul mio pensiero espresso qualche pagina fa l'interpretazione autentica e': io sono ateo, tutte le religioni mi fanno schifo






"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Adesso se la pigliano con noi?
Girato su un set di Hoollywood, lo stesso di 'Iron man' e delle serie tv 'Csi' e 'Jag', da un regista porno, Alan Roberts. Il mistero sul film anti-islam che ha infiammato i paesi della primavera araba non sembra sciogliersi, almeno non del tutto: il film - secondo quanto riferito da Steve Klein, consulente della sceneggiatura e portavoce del film che si descrive come un "James Bond non sofisticato" - sarebbe stato proiettato per la prima volta al Vie Theatre di Los Angeles in giugno, con il titolo iniziale di 'L'innocenza di Bin Laden'. Una delle poche certezze è che Nakoula Basseley Nakoula, un copto cristiano che sarebbe fra i produttori del film, è stato sentito dalle autorità americane, inclusa l'Fbi.
Nakoula, prelevato dalla sua abitazione dopo la mezzanotte californiana, è stato sentito volontariamente: ha lasciato la sua casa a Cerritos, nelle vicinanze di Los Angeles scortato dalla polizia e con il volto interamente coperto per evitare di diventare bersaglio di eventuali minacce di morte che hanno già raggiunto il consulente della sceneggiatura e portavoce del film, Steve Klein. L'Fbi "mi vorrebbe nascosto ma io detto no" afferma Klein, sottolineando che il film doveva essere proiettato solo a Hollywood e per pubblicizzarlo erano stati distribuiti "volantini nelle moschee della California dove era risaputo che si nascondesse una piccola percentuale di terroristi, di persone che ritengono che Osama Bin Laden fosse un bravo ragazzo". Joseph Nasralla, amico di Klein e presidente dell'organizzazione no profit Media for Christ alla quale si ricondurrebbe la richiesta per il permesso a girare il film, sarebbe già nascosto.
La richiesta è stata avanzata per girare quello che inizialmente era conosciuto come 'Desert Warriors'. Il film è stato realizzato da Alan Roberts, il 65enne regista di film porno e a budget ridotto, quali 'La giovane Lady Chatterley II' e 'Karate Cop'. Il vero nome di Roberts sarebbe Robert Brownell: è lui che avrebbe selezionato il cast del film 'Desert Warriors', questo il nome usato per richiedere il permesso a girare. A introdurlo alle regia del film sarebbe stato lo stesso Nakoula.

Girato su un set di Hoollywood, lo stesso di 'Iron man' e delle serie tv 'Csi' e 'Jag', da un regista porno, Alan Roberts. Il mistero sul film anti-islam che ha infiammato i paesi della primavera araba non sembra sciogliersi, almeno non del tutto: il film - secondo quanto riferito da Steve Klein, consulente della sceneggiatura e portavoce del film che si descrive come un "James Bond non sofisticato" - sarebbe stato proiettato per la prima volta al Vie Theatre di Los Angeles in giugno, con il titolo iniziale di 'L'innocenza di Bin Laden'. Una delle poche certezze è che Nakoula Basseley Nakoula, un copto cristiano che sarebbe fra i produttori del film, è stato sentito dalle autorità americane, inclusa l'Fbi.
Nakoula, prelevato dalla sua abitazione dopo la mezzanotte californiana, è stato sentito volontariamente: ha lasciato la sua casa a Cerritos, nelle vicinanze di Los Angeles scortato dalla polizia e con il volto interamente coperto per evitare di diventare bersaglio di eventuali minacce di morte che hanno già raggiunto il consulente della sceneggiatura e portavoce del film, Steve Klein. L'Fbi "mi vorrebbe nascosto ma io detto no" afferma Klein, sottolineando che il film doveva essere proiettato solo a Hollywood e per pubblicizzarlo erano stati distribuiti "volantini nelle moschee della California dove era risaputo che si nascondesse una piccola percentuale di terroristi, di persone che ritengono che Osama Bin Laden fosse un bravo ragazzo". Joseph Nasralla, amico di Klein e presidente dell'organizzazione no profit Media for Christ alla quale si ricondurrebbe la richiesta per il permesso a girare il film, sarebbe già nascosto.
La richiesta è stata avanzata per girare quello che inizialmente era conosciuto come 'Desert Warriors'. Il film è stato realizzato da Alan Roberts, il 65enne regista di film porno e a budget ridotto, quali 'La giovane Lady Chatterley II' e 'Karate Cop'. Il vero nome di Roberts sarebbe Robert Brownell: è lui che avrebbe selezionato il cast del film 'Desert Warriors', questo il nome usato per richiedere il permesso a girare. A introdurlo alle regia del film sarebbe stato lo stesso Nakoula.

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Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
"L'attacco al consolato Usa a Bengasi non è mai avvenuto". Le dichiarazioni shock del freelance Jim Stone
Secondo il giornalista freelance Jim Stone, l'attacco al consolato di Benghazi è inventato e spiega le ragioni di questa dichiarazione nel suo blog. Innanzitutto, il giornalista premette la non esistenza di un consolato Usa a Benghazi in quanto, secondo il sito ufficiale del Dipartimento di Stato Usa, l'unica ambasciata in Libia risulta essere quella di Tripoli (lista ambasciate e consolati Usa nel mondo). In sostanza, il consolato di Benghazi non esisterebbe. Anche su Google Maps non risultano ambasciate/consolati Usa a Benghazi, inoltre dalla lista delle ambasciate Usa pubblicata su wikipedia, viene confermata la presenza dell'unica ambasciata Usa in Libia situata a Tripoli.
Nella rete ci sono diverse foto di questa ambasciata/consolato a Benghazi ma il freelance afferma che queste sarebbero false in quanto nessuno può verificarne la veridicità: data la presunta non esistenza del consolato, si possono mettere in rete foto di qualunque edificio distrutto e nessuno può affermare il contrario.
Come afferma il freelance: "Sarete preoccupati di ciò che potrà succedere in futuro. Ci stanno dando il "proiettile d'argento" e dovremmo usarlo contro i media che divulgano tutto ciò. Questa menzogna è talmente ovvia che potremmo mirare la credibilità di Cnn, Fox, Abc e quant'altro. Non perdiamo questa occasione."
Il freelance posta nel suo sito alcuni autorevoli giornali che parlano dell'attacco a Benghazi: entrambi danno due location differenti per l'ambasciata
http://www.guardian.co.uk/world/interac ... nteractive (cliccare su next)
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2012/09/ ... 72x684.jpg
Questo va ad avvolarare la tesi della non veridicità della notizia, in quanto è incerta la sede di questo consolato.
Fonte: http://it.ibtimes.com/articles/35942/20 ... nzione.htm
Secondo il giornalista freelance Jim Stone, l'attacco al consolato di Benghazi è inventato e spiega le ragioni di questa dichiarazione nel suo blog. Innanzitutto, il giornalista premette la non esistenza di un consolato Usa a Benghazi in quanto, secondo il sito ufficiale del Dipartimento di Stato Usa, l'unica ambasciata in Libia risulta essere quella di Tripoli (lista ambasciate e consolati Usa nel mondo). In sostanza, il consolato di Benghazi non esisterebbe. Anche su Google Maps non risultano ambasciate/consolati Usa a Benghazi, inoltre dalla lista delle ambasciate Usa pubblicata su wikipedia, viene confermata la presenza dell'unica ambasciata Usa in Libia situata a Tripoli.
Nella rete ci sono diverse foto di questa ambasciata/consolato a Benghazi ma il freelance afferma che queste sarebbero false in quanto nessuno può verificarne la veridicità: data la presunta non esistenza del consolato, si possono mettere in rete foto di qualunque edificio distrutto e nessuno può affermare il contrario.
Come afferma il freelance: "Sarete preoccupati di ciò che potrà succedere in futuro. Ci stanno dando il "proiettile d'argento" e dovremmo usarlo contro i media che divulgano tutto ciò. Questa menzogna è talmente ovvia che potremmo mirare la credibilità di Cnn, Fox, Abc e quant'altro. Non perdiamo questa occasione."
Il freelance posta nel suo sito alcuni autorevoli giornali che parlano dell'attacco a Benghazi: entrambi danno due location differenti per l'ambasciata
http://www.guardian.co.uk/world/interac ... nteractive (cliccare su next)
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2012/09/ ... 72x684.jpg
Questo va ad avvolarare la tesi della non veridicità della notizia, in quanto è incerta la sede di questo consolato.
Fonte: http://it.ibtimes.com/articles/35942/20 ... nzione.htm
Re: OT - I am an anti-Muhammad - Anarchy in Maghreb!
Rivoluzione CULOrata?
Sono passati cinque giorni dall’assassinio dell’Ambasciatore statunitense in Libia, Christopher Stevens e, faticosamente, i particolari del suo omicidio stanno venendo a galla.
Una sola o più versioni della verità?
La prima versione dell’accaduto parla della morte per soffocamento dal fumo provocato dall’incendio appiccato dai dimostranti, poi era stato detto che invece Stevens e la sua scorta erano morti all’interno del SUV blindato che era stato centrato da due razzi RGP e che la folla inferocita aveva preso l’ambasciatore, probabilmente ancora vivo, e trascinato a forza per le strade, colpendolo ripetutamente con calci e oggetti contundenti. Oggi si parla di sodomizzazione. Forse iniziano ad essere troppo tre versioni dello stesso fatto in così poco tempo.
www.tayyar.com

Sono passati cinque giorni dall’assassinio dell’Ambasciatore statunitense in Libia, Christopher Stevens e, faticosamente, i particolari del suo omicidio stanno venendo a galla.
Una sola o più versioni della verità?
La prima versione dell’accaduto parla della morte per soffocamento dal fumo provocato dall’incendio appiccato dai dimostranti, poi era stato detto che invece Stevens e la sua scorta erano morti all’interno del SUV blindato che era stato centrato da due razzi RGP e che la folla inferocita aveva preso l’ambasciatore, probabilmente ancora vivo, e trascinato a forza per le strade, colpendolo ripetutamente con calci e oggetti contundenti. Oggi si parla di sodomizzazione. Forse iniziano ad essere troppo tre versioni dello stesso fatto in così poco tempo.
www.tayyar.com

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