Non mi convince, Antò.Antonchik ha scritto:In una società che basa le proprie strategie sulla comunicazione una dichiarazione fuori dal vaso come quella sulla competitività della rosa non può essere passata inosservata. Da un lato il mantra siamoapostocosì, il brand, la tournèè, il ritorno del bimbo d'oro, la maglia dorata, la facciata, dall'altro un banale quanto reale e sincero "non siamo all'altezza". Alle fine quando l'hanno ingaggiato hanno pensato che "conosce l'ambiente", "è di casa", "è una vecchia gloria". Poi li ha traditi così.Alessandro1976 ha scritto:Comunque sia, come ha scritto Lonewolf, qualcosa è successo per far cambiare idea alla dirigenza (forse rotture nello spogliatoio probabilmente anche a seguito di dichiarazioni magari ritenute offensive sulla rosa)...
Tu sei in Brasile, bello tranquillo a un passo dal ritiro. Ti arriva una proposta di allenare da parte della tua ex squadra, che sai comunque non passarsela troppo bene. Cazzo, saprai che non è cambiato un cazzo, da quando te ne sei andato via, nell' "ambiente che conosce", dove "sei di casa". E accetti la proposta senza avere garanzie, senza fare richieste specifiche?
O lui ha glissato su eventuali richieste, perché allettato dalla prospettiva di allenare il Milan e di essere il salvatore della patria, il deus ex machina, l'uomo del grande cambiamento, del Rinascimento rossonero. O Loro lo hanno attirato con l'inganno promettendogli cose che non potevano dargli, mentendo sapendo di mentire e allora casca l'asino sul fatto che Loro volevano quello che "conosce l'ambiente, che è di casa" (tradotto "che sa che stiamo con le pezze al culo e quindi non chiederà nulla).
Morale...qui qualcuno ha cagato e non vuole pulire.