Nazismo dilagante (OT)

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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1051 Messaggio da dostum »

Offizialen und Gentleman


BERLINO - Un post dell'esercito tedesco sull'account ufficiale di Instagram ha sollevato un nuovo caso in Germania: sul social network è stata divulgata infatti la foto di una divisa militare della Wehrmacht con tanto di stella uncinata e stella di ferro.



Si tratta di un pezzo non originale, preso da una mostra del museo storico di Dresda, cui il post era dedicato. «Anche la moda è un aspetto. Fino ad oggi gli elementi dello stile militare seguivano l'alta moda», il commento. Sul post compariva poi la scritta «retro» e il collegamento all'hashtag «Mode» ("Moda").

Materiale sufficiente per sollevare molte polemiche fino alle scuse della Bundeswehr e del ministero della Difesa, guidato da Annegret Kramp-Karrenbauer. Con la pubblicazione si intendeva in realtà dimostrare l'influenza che le divise militari hanno avuto sulla moda nella storia, in Germania, la spiegazione.

Ma la foto è stata chiaramente un modo errato di comunicare il concetto: «Ieri abbiamo fatto un errore inaccettabile», si è giustificata la Bundeswehr su Twitter. La foto è stata subito cancellata dall'account, ha detto una portavoce del ministero alla Dpa, porgendo le scuse «in ogni forma».
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1052 Messaggio da TeNz »

ho visto una trasmissione su byoblu in cui il filosofo e professore paolo becchi ( https://www.youtube.com/watch?v=BtWb2w-DOvc ) difendeva la produzione accademica di un altro professore di filosofia.

per curiosità ho cercato qualche tweet e qualche articolo sulla questione.

https://www.huffingtonpost.it/entry/non ... 0f32a83fdc

:lol: :lol:

io dico e mi riferisco a castrucci ma sei un professore universitario , un accademico , sei tradotto in vari paesi, ma che bisogno hai di lanciare questo tipo di messaggi twittando vignette antisemite e inneggianti al nazismo, come l'ultimo dei pischelli?

che figura di merda !
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1053 Messaggio da balkan wolf »

La demonizzazione è un boomerang

I nazy nella storia umana sono solo criminali tra i criminali ma, grazie alla faziosità antifa’, il loro mito è eterno... ok ok anche hugo e leni hanno dato una mano! ;)
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1054 Messaggio da TeNz »

sul fatto che la demonizzazione sia un boomerang credo proprio che tu abbia ragione.

il professore è un classico esempio di come demonizzare gli ebrei o il sionismo o israle paghi veramente poco e nel poco è compresa la figura di merda a livello nazionale e tutto l'ostracismo nei suoi confronti che ne conseguirà.

una vita accademica buttata nel cesso ma complimenti al professor castrucci, orà sarà un martire in qualche oscuro convegno di estrema destra.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1055 Messaggio da balkan wolf »

Il prof ha avuto palle e un evidente complesso dell’eroe fuori dal tempo... non essendo stupido sapeva cosa rischiava... ONORE EVOLIANO!

L’antisemitismo, tipo il mio, è uno sberleffo vintage non serve a un cazzo, hai ragione

Quei cazzo di ebrei poi ci si bullano nel mito del cattivo che trama e uccide... davvero! Ho parlato con isdraHELLiani e sono zozzi e maligni! XD
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1056 Messaggio da dostum »

Baalkkkann e di questo cosa pensi?

dottor Petiot è un giovane medico di venticinque anni che può fare solamente del bene con le sue aggiornate conoscenze di medicina: ecco perché i suoi pazienti hanno fiducia in lui”. Questo è quello che leggevano sul locale quotidiano nei primi anni Venti del Novecento i cittadini di Villeneuve-sur-Yonne – cittadina della Borgogna, nel cuore della Francia – a proposito del nuovo dottore appena arrivato in paese.

Il medico era Marcel Petiot, nato il 17 gennaio 1897 ad Auxerre, che già dall’infanzia aveva dimostrato di avere un carattere veramente difficile: derubava i compagni di classe, li tormentava con dispetti sempre più pesanti, arrivò fino a torturare e uccidere animali domestici come cani e gatti. Per questo motivo fu fatto visitare da uno psicologo. Quando la madre morì nel 1912, fu affidato a una zia e nel 1916 – in piena guerra mondiale – partì per il servizio militare.

Sotto le armi, il suo comportamento non migliorò e dopo numerosi furti e maltrattamenti dei commilitoni fu ricoverato in quanto ritenuto parzialmente insano di mente. Pur di farsi congedare si sparò a un piede e riuscì così nel suo intento. Quando il conflitto terminò, Petiot riprese gli studi, si laureò in medicina nel 1921 e lavorò per qualche mese in ospedale, fino al trasferimento a Villeneuve-sur-Yonne, dove proseguì la sua attività di medico.

La svolta nella sua vita avvenne nel maggio 1926, quando Petiot si recò a casa di Louise Delaveau, una sua giovane paziente benestante. Anziché visitarla, il dottore la fece a pezzi con un’ascia, ne mise le parti del corpo in un sacco portandole, con la sua auto, a un vicino fiume dove le gettò. Conservò solo alcune parti del cadavere.

Nei giorni successivi a questo primo omicidio, un altro paziente iniziò ad avere dubbi sul comportamento del dottore, avendolo visto entrare nella casa della Delaveau il giorno in cui era scomparsa. Petiot non perse tempo: entrato in casa dell’uomo lo colpì al petto con un lungo coltello, gli tagliò la gola fino quasi a decapitarlo, quindi sezionò il cadavere in più parti e ne nascose i resti dentro una buca.

Un paio di mesi più tardi, a luglio, riuscì a farsi eleggere sindaco: anche in questo caso furono numerosi gli apprezzamenti dei concittadini per le sue prime attività con quella carica. Un anno dopo sposò Georgette Lablais, la figlia ventitreenne di un ricco abitante di Villeneuve-sur-Yonne, e nel 1928 nacque Gerhardt il loro unico figlio.

Nel frattempo, si appropriò indebitamente di parecchio denaro delle casse comunali e pertanto fu sospeso dalla carica: convinto di aver subito un abuso e che la colpa della sua sospensione fosse di un avversario politico, Armand Debauve, nel marzo 1930 si introdusse nella casa del rivale dove sorprese la moglie che uccise accoltellandola all’addome per poi tagliarle la gola.

Nonostante fosse stato visto nei pressi del luogo del delitto, non furono trovate prove concrete nei suoi confronti e così Petiot tornò a fare il sindaco: ma quando un suo paziente lo accusò di aver abusato della figlia dopo averla drogata, prima che la notizia diventasse pubblica il dottore uccise l’uomo e ne fece sparire il corpo che fu ritrovato solo molti mesi dopo, decomposto in un fosso.

Nel gennaio 1933 Petiot e famiglia si trasferirono a Parigi dove iniziò a lavorare nello studio medico di un altro dottore prima di aprirne uno suo.

Durante il secondo conflitto mondiale convinceva i pazienti ebrei di andare a casa sua con la promessa di nasconderli e farli poi emigrare in Sud America. In realtà li avvelenava con cianuro spacciandolo per un vaccino, quindi smembrava i loro corpi con un’ascia e ne nascondeva i resti in buche scavate nel giardino o gettandoli nella Senna. L’indagine successiva all’arresto ha provato che Petiot caricava i resti delle sue vittime su un carrello attaccato alla sua bicicletta, con cui costeggiava il fiume, gettando le parti dei corpi senza smettere di pedalare.

Quando la polizia fece irruzione nella casa del dottore, chiamata dai vicini per l’insopportabile odore emesso dal camino, durante la perquisizione furono trovati ventisette corpi mutilati, in un pozzo c'erano altri resti umani con segni di torture, mentre in un armadio furono rinvenuti flaconi con vari tipi di veleno. Mentre la moglie e il fratello furono arrestati per complicità – e confessarono tutto, anche di aver acquistato cemento per coprire le fosse con i morti – Petiot riuscì a dileguarsi, rifugiandosi presso conoscenti della Resistenza ai quali confidò di nascondersi per aver ucciso un soldato tedesco.

Nonostante si fosse fatto crescere la barba e avesse documenti falsi, Petiot fu riconosciuto e arrestato il 31 ottobre 1944 in una stazione della metro di Parigi. Indagini più approfondite, portarono alla scoperta di numerosi altri cadaveri in stato di decomposizione nei dintorni di Villeneuve-sur-Yonne che portò il totale delle sue vittime a oltre 60 persone.

Durante il processo che si svolse nel 1946, l’avvocato difensore tentò di convincere i giudici che Petiot era un patriota in quanto i cadaveri ritrovati nel giardino erano soldati tedeschi e che gli ebrei dei quali si erano perse le tracce vivevano in Sud America. Le prove erano troppo evidenti e furono decisive per almeno 27 capi di imputazione: la camera di consiglio per la condanna a morte di Marcel Petiot fu una della più brevi della storia giudiziaria francese, pochi minuti soltanto.

Il medico killer fu ghigliottinato all’alba del 25 maggio 1946. Sembra che abbia apostrofato l’incaricato del boia che lo svegliò la mattina dell’esecuzione dicendogli “Tu mi fai incazzare” e che abbia affermato prima di salire sul patibolo: “Signori, vi chiedo solo di non guardare, la cosa non sarà carina”.

Alcune guardie presenti dichiararono che la testa finita nel cesto dei condannanti sorridesse ancora dopo la morte.
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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1057 Messaggio da dostum »

Baaalkaan sei stato in Argentina?
ero alla presentazione
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1058 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Ma sta storia di Liliana Segre ?
Non l’ho seguita bene.
Adesso tutti i comuni gli dovrebbero dare la cittadinanza onoraria perche’ l’hanno insultata via web ?
C’è la polizia postale che fa il suo lavoro. Questa corsa esagerata ed improvvisa alla cittadinanza onoraria mi sa tanto di strumentalizzazione del Pd con il ricatto che se non gliela dai sei bollato di collaborazionismo.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1059 Messaggio da dostum »

Nazzista pentito

VITTORIO VENETO - Al posto di una svastica, una fetta di torta. Sopra la scritta «W dux», un pezzo di grana. E, anziché un insulto, ecco una salsiccia. È la gastro-arte di un noto writer, trevigiano (Vittorio Veneto) di nascita e veronese (San Giovanni Lupatoto) di adozione, che ha fatto delle proprie capacità grafiche una missione sociale: cancellare gli slogan e i simboli di odio, che appaiono sui muri delle città, con fette di mortadella, insalate capresi, panini alla marmellata. Il problema è che, prima di essere “Cibo”, lo street artist è stato Pier Paolo Spinazzè, un ragazzo che almeno fino al 2016 scriveva sui social frasi xenofobe, antisemite, omofobe, misogine. «Non certo un esempio per i nostri giovani», tuonano i consiglieri regionali Andrea Bassi, Stefano Casali e Fabiano Barbisan (Centro Destra Veneto), in un’interrogazione che stigmatizza il recente intervento in una scuola di Bussolengo da parte del 37enne, il quale però ha intanto divulgato un video in cui chiede perdono per quei vecchi post: «Oggi me ne vergogno. E queste sono le mie scuse personali, di Pier, che ci tenevo a dirvi. Non ho nessuna difficoltà a capire com’ero, i miei limiti, a capire dove ho sbagliato e a chiedere scusa. Di questa cosa me ne vergogno, ma chi mi diffama, chi ha messo in piedi tutta questa cosa qui, arriverà mai al punto di vergognarsi?». Parole che inevitabilmente infiammano il dibattito sulla questione.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1060 Messaggio da apache »

Alcuni criminali nazi fatta franca. .... Aiutati dalla chiesa.
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1061 Messaggio da dostum »

La vera mutua dei nazzisti è la CIA

Per decenni dopo la fine di una Seconda Guerra Mondiale combattuta ufficialmente per fermare la minaccia del nazi-fascismo e in difesa della democrazia, gli Stati Uniti hanno assoldato migliaia di ex membri del regime nazista da impiegare come spie, informatori o ricercatori, nonostante il passato da criminali di molti di loro fosse ben noto alle agenzie di intelligence americane.

La notizia è tutt’altro che nuova ma un libro pubblicato questa settimana negli Stati Uniti (The Nazis next door: how America became a safe haven for Hitler’s men) e scritto dal reporter del New York Times, Eric Lichtblau, racconta alcuni particolari nel dettaglio e rivela una collaborazione tra la CIA, così come altre agenzie governative, e gli ex nazisti decisamente più profonda rispetto a quanto era noto finora.

I piani più “aggressivi” per reclutare ex nazisti vengono attribuiti soprattutto agli sforzi messi in atto negli anni Cinquanta dall’FBI sotto la guida di J. Edgar Hoover e dalla CIA di Allen Dulles. Il desiderio di avere a disposizione indivdui ben addestrati in vari ambiti - da quello militare a quello scentifico o dell’intelligence - per essere utilizzati in funzione anti-sovietica aveva prevalso su qualsiasi altro scrupolo, tanto che Hoover, ad esempio, era solito respingere le accuse nei loro confronti come propaganda di Mosca.

Molti degli ex nazisti a cui fu garantito l’accesso negli Stati Uniti erano noti criminali di guerra e, ciononostante, i vertici della sicurezza nazionale americana non solo li avrebbero ingaggiati ma sarebbero giunti ad adoperarsi per ostacolare varie indagini nei loro confronti.

Il libro di Lichtblau si basa sul lavoro di un gruppo di ricerca negli Stati Uniti che si occupa di identificare e classificare documenti relativi ai crimini nazisti e del Giappone imperiale. Alcuni documenti analizzati dall’autore contribuiscono a fare maggiore luce anche sull’impegno del governo USA nel creare una nuova agenzia di intelligence nella Germania dell’Ovest (BND) dopo la fine del conflitto.

Già una ricerca di alcuni storici del 2004 aveva mostrato come il numero uno dei servizi segreti nazisti sul Fronte Orientale, generale Reinhard Gehlen, fosse stato scelto dai militari americani per mettere in piedi il primo nucleo dell’intelligence tedesco-occidentale. Gehlen scelse personalmente un centinaio di ex nazisti che avevano avuto incarichi di spicco nell’esercito o nei servizi segreti del Reich.

Il gruppo di spie finite successivamente sul libro paga della CIA includeva allo stesso modo ex nazisti che avevano operato ai vertici del regime di Adolf Hitler, come l’ex ufficiale delle SS, Otto von Bolschwing. Quest’ultimo era molto vicino ad Adolf Eichmann, del quale condivideva la teoria della “Soluzione Finale”, essendo stato autore di scritti programmatici sullo sterminio degli ebrei.

Dopo la guerra, scrive Lichtblau, Bolschwing era stato assoldato dalla CIA come spia in Europa e nel 1954 venne trasferito a New York assieme alla famiglia. L’agenzia di intelligence americana scriveva a proposito dell’ex SS che la residenza negli USA gli era stata offerta come “premio per i suoi fedeli servizi nel dopoguerra e alla luce dell’irrilevanza delle sue attività nel partito [Nazista]”.

La protezione della CIA non doveva tuttavia lasciare troppo tranquillo un uomo con il passato di Bolschwing, visto che l’ex nazista, dopo la cattura di Eichmann da parte degli israeliani in Argentina nel 1960, manifestò ai suoi nuovi padroni americani la preoccupazione di venire catturato allo stesso modo.

Anche la CIA stessa era in apprensione, poiché l’eventuale arresto di Bolschwing avrebbe potuto esporre il suo passato da “collaboratore” di Eichmann, risultando “imbarazzante” per il governo USA. Due agenti della CIA incontrarono però Bolschwing nel 1961 e gli assicurarono che l’agenzia non avrebbe rivelato i suoi legami con Eichmann. Bolschwing sarebbe così vissuto indisturbato per altri vent’anni prima di essere scovato e messo sotto accusa. Nel 1981 rinunciò alla cittadinanza americana e morì alcuni mesi più tardi.

Un altro caso raccontato dal libro appena pubblicato è quello del collaboratore dei nazisti in Lituania, Aleksandras Lileikis, collegato dagli stessi documenti della CIA al massacro di 60 mila ebrei a Vilnius. Nonostante i sospetti sulle sue responsabilità e il fatto che fosse “sotto il controllo della Gestapo durante la guerra”, Lileikis venne assunto dalla CIA nel 1952 per condurre attività di spionaggio in Germania dell’Est.

Quattro anni più tardi sarebbe stato anch’egli accolto negli USA, dove ha vissuto in pace per quasi quarant’anni prima di venire scoperto nel 1994. Il Dipartimento di Giustizia USA si sarebbe dovuto però scontrare con l’ostruzionismo della CIA, da dove si invitava a insabbiare il caso per evitare la diffusione di informazioni imbarazzanti per l’agenzia di intelligence.

Lileikis fu alla fine deportato in Lituania ma la CIA si sarebbe distina nuovamente per i suoi sforzi nel nascondere il passato criminale del proprio uomo. In una comunicazione classificata trasmessa alla commissione della Camera dei Rappresentanti per i Servizi Segreti, la CIA aveva infatti ammesso l’utilizzo di Lileikis come spia, negando però di essere a conoscenza delle sue “attività in tempo di guerra”.

Nel 1980 fu invece l’FBI a respingere le richieste del Dipartimento di Giustizia di consegnare documenti e informazioni relativi a 16 sospetti ex nazisti residenti negli Stati Uniti. L’atteggiamento dell’FBI era dovuto al fatto che i 16 individui erano stati tutti suoi informatori, resisi utili, tra l’altro, nel fornire notizie relative a “simpatizzanti comunisti”.

Tra le personalità legate al nazismo che collaborarono con la CIA ci sono stati anche svariati scienziati che il governo USA sapeva essere coinvolti in esperimenti pseudo-medici su esseri umani. Gli scienziati nazisti furono reclutati a partire dal 1945, quando il precursore della CIA - l’Office of Strategic Services (OSS) - fu autorizzato dall’amministrazione Truman a mettere in atto il cosiddetto progetto “Paperclip”.

In base a questo piano giunsero negli USA almeno 1.500 scienziati tedeschi legati al regime hitleriano. A costoro sarebbe stata garantita la possibilità di continuare a svolgere l’attività scientifica nella loro nuova patria dopo avere firmato una dichiarazione nella quale erano tenuti a spiegare le ragioni dell’adesione al Partito Nazista.

Tra gli scienziati ingaggiati dalla CIA figurava il dottor Hubertus Strughold, fortemente sospettato di avere condotto raccapriccianti esperimenti anche su bambini. Strughold era stato messo sotto indagine nell’ambito del processo di Norimberga ma le accuse furono lasciate cadere nel 1947. Di lì a poco, il medico nazista sarebbe stato trasferito in Texas, dove gli fu garantito un impiego per l’aeronautica militare americana, mentre alcune successive inchieste avviate nei suoi confronti dal sistema giudiziario degli Stati Uniti non avrebbero avuto alcun successo.

Complessivamente, i documenti citati dal giornalista del New York Times indicano almeno un migliaio di ex nazisti al servizio della CIA, dell’FBI e di altre agenzie USA dopo la Seconda Guerra Mondiale. Secondo gli stessi ricercatori, tuttavia, il numero reale deve essere molto superiore, dal momento che parecchi documenti restano tuttora classificati.

Il recentissimo studio, assieme a molti altri pubblicati in passato, contribuisce dunque a rivelare l’atteggiamento indiscutibilmente benevolo nei confronti del nazismo da parte delle sezioni più potenti e influenti della clase dirigente americana dopo la Seconda Guerra Mondiale.

A motivare la collaborazione con individui macchiatisi di crimini atroci, e che incarnavano un’ideologia e un sistema di potere dittatoriale che gli Stati Uniti e i loro alleati sostenevano dovessero essere annientati con la forza, era in sostanza il timore dell’Unione Sovietica e dei fermenti rivoluzionari seguiti al conflitto.

L’impiego senza scrupoli di criminali nazisti per il raggiungimento degli obiettivi dell’imperialismo americano rende infine evidente come i valori della “democrazia” e della lotta al nazi-fascismo - con una eco inquietante che ricorda l’attuale “guerra al terrore” - fossero per il governo di Washington poco più di espedienti retorici per mobilitare l’opinione pubblica e intervenire in una guerra da combattere in difesa di interessi decisamente meno nobili.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1062 Messaggio da balkan wolf »

La segre ( gazione? ) non la conoscevo manco io... che fa oltre alla macchietta sdrucita male della bimpa juden zopravvizuten? Non sono ironico perché é senatrice a vita?
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1063 Messaggio da dostum »

Baaalkaan questo dovevi mettere su Instagram ,ed interpretavi tu la parte del nazzista che muore (SBORRANDO) a fine film
https://it.xvideos.com/video8169768/gue ... _lektor_pl_
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1064 Messaggio da dostum »

balkan wolf ha scritto:La segre ( gazione? ) non la conoscevo manco io... che fa oltre alla macchietta sdrucita male della bimpa juden zopravvizuten? Non sono ironico perché é senatrice a vita?
Cosa poteva fare Adolf da solo contro un intero pianeta?
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1065 Messaggio da dostum »

Baaalkkaaaaaaaaaannnnnnnnnnnnnnnnn vai subito in pellegrinaggio !!!!! E'UN SEGNO CHE IL SECONDO AVVENTO SI AVVICINA
https://www.dw.com/en/grave-of-high-ran ... a-51685541
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