[O.T.] ISLAM
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L’ex rettore della facoltà di Sharia del Cairo: «La nudità rende nullo il matrimonio»
La fatwa dello sceicco: «Il sesso? Solo vestiti»
Sheikh Rashad Hassan Khalil, ex rettore alla facoltà di Sharia della prestigiosa università di Al Azhar, probabilmente non pensava di sollevare un simile vespaio: «Essere nudi durante l’atto sessuale - ha sancito con una fatwa, o parere giuridico - rende invalido il matrimonio». Parola di uno dei massimi esperti di legge islamica, appunto. Ma interpretazione dei sacri testi quantomeno discutibile. E infatti al Cairo - nonostante una certa atmosfera puritana nell’aria da tempo - la «fatwa sul nudo» è diventata oggetto di polemiche e dotte disquisizioni. In privato ma anche su Dream TV , il primo canale satellitare egiziano, noto per affrontare temi tabù come la masturbazione e la corruzione del governo. E su Al Masry Al Yaum , il giovane e unico quotidiano indipendente dell’Egitto, più simile ai giornali occidentali che all’istituzionale e noiosa stampa di regime. «Gli sposi possono vedersi nudi, purchè non guardino gli organi sessuali», ha scritto sheikh Abdallah Megawer, capo della commissione fatwa di Al Azhar. «Niente affatto, qualsiasi cosa avvicini tra loro gli sposi e rafforzi il loro amore è lecito», è invece l’opinione di Suad Saleh, direttrice del dipartimento femminile di studi islamici della stessa università . E Abdel Mooty del Centro studi islamici precisa: «Nulla è proibito nell’atto sessuale tra sposi, salvo ovviamente la sodomia».
Non è certo la prima volta che l’Islam dibatte questioni di sesso, entrando anche in dettagli tecnici. Fatwa di anziani sheikh barbuti su come e quando sia lecito ad esempio il sesso orale sono frequenti, anche sui media del Paese più severo, l’Arabia. E il celebre quanto controverso telepredicatore di Al Jazira sheikh Yusef Qaradawi ha più volte affrontato questi temi. Ma lui come la maggior parte dei giuristi moderni sostengono che oltre al sesso extramatrimoniale (proibitissimo) solo la sodomia e il rapporto durante le mestruazioni della donna sono haram . Tutto il resto, nudità compresa, va bene. Perchè «l’Islam, a differenza di altre religioni, non è sessuofobo, riconosce la potente natura sessuale della donna - spiega Nawal Al Saadawi, famosissima femminista egiziana -. Peccato che proprio per questo la imprigiona tra le mura di casa e la costringe ad esprimere la sua sessualità solo con il marito». Ma al puritano sheikh Rashad, a quanto pare, nemmeno questo va bene.
Cecilia Zecchinelli
La fatwa dello sceicco: «Il sesso? Solo vestiti»
Sheikh Rashad Hassan Khalil, ex rettore alla facoltà di Sharia della prestigiosa università di Al Azhar, probabilmente non pensava di sollevare un simile vespaio: «Essere nudi durante l’atto sessuale - ha sancito con una fatwa, o parere giuridico - rende invalido il matrimonio». Parola di uno dei massimi esperti di legge islamica, appunto. Ma interpretazione dei sacri testi quantomeno discutibile. E infatti al Cairo - nonostante una certa atmosfera puritana nell’aria da tempo - la «fatwa sul nudo» è diventata oggetto di polemiche e dotte disquisizioni. In privato ma anche su Dream TV , il primo canale satellitare egiziano, noto per affrontare temi tabù come la masturbazione e la corruzione del governo. E su Al Masry Al Yaum , il giovane e unico quotidiano indipendente dell’Egitto, più simile ai giornali occidentali che all’istituzionale e noiosa stampa di regime. «Gli sposi possono vedersi nudi, purchè non guardino gli organi sessuali», ha scritto sheikh Abdallah Megawer, capo della commissione fatwa di Al Azhar. «Niente affatto, qualsiasi cosa avvicini tra loro gli sposi e rafforzi il loro amore è lecito», è invece l’opinione di Suad Saleh, direttrice del dipartimento femminile di studi islamici della stessa università . E Abdel Mooty del Centro studi islamici precisa: «Nulla è proibito nell’atto sessuale tra sposi, salvo ovviamente la sodomia».
Non è certo la prima volta che l’Islam dibatte questioni di sesso, entrando anche in dettagli tecnici. Fatwa di anziani sheikh barbuti su come e quando sia lecito ad esempio il sesso orale sono frequenti, anche sui media del Paese più severo, l’Arabia. E il celebre quanto controverso telepredicatore di Al Jazira sheikh Yusef Qaradawi ha più volte affrontato questi temi. Ma lui come la maggior parte dei giuristi moderni sostengono che oltre al sesso extramatrimoniale (proibitissimo) solo la sodomia e il rapporto durante le mestruazioni della donna sono haram . Tutto il resto, nudità compresa, va bene. Perchè «l’Islam, a differenza di altre religioni, non è sessuofobo, riconosce la potente natura sessuale della donna - spiega Nawal Al Saadawi, famosissima femminista egiziana -. Peccato che proprio per questo la imprigiona tra le mura di casa e la costringe ad esprimere la sua sessualità solo con il marito». Ma al puritano sheikh Rashad, a quanto pare, nemmeno questo va bene.
Cecilia Zecchinelli
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Vignette su Maometto:
- assaltata e occupata ambasciata danese a Giakarta
- assaltata da uomini armati la sede UE a Gaza
- licenziato il direttore di France Soir...
Ma dove vogliamo andare a finire di questo passo.....
http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni ... neonu.html
- assaltata e occupata ambasciata danese a Giakarta
- assaltata da uomini armati la sede UE a Gaza
- licenziato il direttore di France Soir...
Ma dove vogliamo andare a finire di questo passo.....
http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni ... neonu.html
"George, George... Ukraine is NOT a country..."
mi associo alla richiesta: possiamo pubblicarle qui?Despe1 ha scritto:Fabrizio, Pimpi,
abbiamo problemi a pubblicarle qui?




You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità non mi emozionano" (Breglia)
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Prostitute per forza
di Ayesha Akram
United Press International, 16 novembre 2005
Nazioni Unite (UPI) - Un osservatore esperto del Medio Oriente, Robert Fisk, dice che i civili iracheni sono preoccupati di come salvare le proprie mogli perché non diventino prostitute.
"Vasti eserciti di mafiosi operano attualmente in Iraq", dice Fisk. "Le donne vengono vendute come prostitute in Siria e in Yemen".
Fisk, corrispondente dal Medio Oriente per l'Independent di Londra, si è incontrato venerdì scorso con alcuni membri della United Nations Correspondent Associations [l'associazione che raggruppa i giornalisti accreditati presso le Nazioni Unite NdT], al quartier generale delle Nazioni Unite a New York.
"Mentre siamo seduti a New York o a Londra, immersi nelle notizie sul referendum costituzionale iracheno, nelle loro case gli iracheni non parlano della costituzione. Parlano di come proteggere le proprie mogli", dice Fisk
Negli ultimi due mesi, un numero sempre maggiore di articoli sulla prostituzione in Iraq ha cominciato a guadagnare i titoli dei giornali. Usa Today [importante quotidiano Usa NdT] ha pubblicato di recente un articolo sull'aumento dei ‘matrimoni di piacere' [costume diffuso nell'Islam sciita, che consente all'uomo di prendere una donna per un periodo di tempo limitato senza sposarla NdT] in Iraq.
"I ‘matrimoni di piacere' erano stati messi fuori legge sotto Saddam Hussein, ma hanno iniziato a prosperare di nuovo. I contratti, che ovunque durano da un'ora a 10 anni, in genere stabiliscono che l'uomo pagherà la donna in cambio di intimità sessuale", dice USA Today.
Sotto Saddam Hussein, i fedayin, guerriglieri arabi, avevano la mano pesante con prostitute, magnaccia e chiunque fosse sospettato di vendere ragazze all'estero. Nel 2000, si dice che Saddam abbia fatto decapitare 200 donne dichiarate colpevoli di prostituzione. In assenza dei fedayin, la prostituzione sembra aver ottenuto un via libera.
"E' un problema grave, perché ci sono ragazzine che lo fanno -di 11, 12, 13 anni", dice Abdelhamid el Ouali, rappresentante dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite [UNHCR] per i rifugiati.
Il governo siriano e l'UNHCR stimano il numero dei rifugiati iracheni in Siria in circa 700.000.
Secondo la Women`s International League for Peace and Freedom, la polizia siriana o non ha dati o non vuole divulgare alcuna cifra sulla prostituzione
Il "Rapporto sul traffico di esseri umani" 2005 del Dipartimento di Stato Usa ammette il problema.
"Ci sono stati alcuni resoconti che indicano che le donne irachene potrebbero essere costrette a sfruttamento sessuale nella prostituzione in Siria per mano di reti criminali irachene, ma questi resoconti non sono stati confermati", dice il rapporto.
Secondo il Toronto Star [quotidiano canadese NdT], il prezzo attuale per una prostituta irachena è di 10.000 dinari iracheni (7 dollari).
Anche se alcune donne stanno abbracciando la prostituzione per dare da mangiare alle loro famiglie, altre vengono vendute contro la loro volontà
L'Independent ha intervistato due donne che erano state rapite e poi vendute come prostitute.
"Dato che non ero sposata, sono stata venduta per 6.000 dollari, e Sajida per 3.000. Il mio imene aveva un prezzo - è allora che abbiamo capito che avremmo dovuto fare brutte cose con gli uomini. Eravamo terrorizzate", ha detto una delle donne all'Independent.
Una preoccupazione crescente di molte organizzazioni umanitarie è la giovane età delle prostitute irachene. In un articolo per la rivista Salon, una organizzazione che si occupa di bambine rifugiate a Damasco, il "Convento del Buon Pastore", ha detto di avere perso molte delle proprie studentesse.
"Durante l'anno passato, molte delle bambine che frequentavano il centro apprendimento del convento sono improvvisamente sparite", dice una suora della scuola.
Per impedire alle ragazze di diventare prostitute, il centro offre loro corsi di formazione in computer, e le aiuta a trovare lavoro in fabbriche di cucito e oreficeria. Ma la paga di solito è di circa 50 dollari al mese -- 100 nel migliore dei casi - in confronto ai 40-60 a notte che le lavoratrici del sesso possono guadagnare. "E le opportunità di lavoro sono molto rare", dice la suora. "Ho avuto una ragazza che ha aspettato tre anni per il lavoro in fabbrica".
Negli articoli dei giornali, assistenti sociali e agenzie umanitarie incolpano la comunità internazionale di non prendere sul serio il problema della prostituzione.
Un funzionario delle Nazioni Unite ha detto alla Women`s International League for Peace and Freedom che la comunità internazionale è rimasta in silenzio sul problema. Il funzionario ha detto che la "cospirazione del silenzio" che circonda la prostituzione mette in evidenza il più ampio fallimento da parte della comunità internazionale nel riconoscere le condizioni gravissime dei rifugiati iracheni e nel fornire loro un rifugio sicuro.
Mentre le forze della coalizione devono ancora mettere a punto una strategia per fermare la prostituzione, i vigilanti islamici hanno preso la cosa in mano, secondo un recente articolo di Newsweek.
"I vigilanti islamici stanno infliggendo punizioni che possono essere assai più severe di un breve soggiorno dietro le sbarre. I negozi di alcolici e i porno shop in tutto il paese hanno subito degli attentati con bombe, sono stati dati alle fiamme o persino attaccati con lanciagranate. Due clienti di un cinema porno a Mosul sono morti a settembre, quando degli aggressori non identificati hanno gettato una granata a mano attraverso una bocca di ventilazione sul soffitto", dice Newsweek.
La paura della prostituzione sta tenendo a casa molte donne, dice Hanny Megally, direttore esecutivo della divisione Medio Oriente e Nord Africa di Human Rights Watch. "Oggi donne e ragazze a Baghdad sono spaventate, e molte non vanno a scuola o al lavoro né cercano lavoro. Se le donne irachene devono partecipare alla società del dopoguerra, la loro sicurezza fisica deve essere una priorità urgente".
di Ayesha Akram
United Press International, 16 novembre 2005
Nazioni Unite (UPI) - Un osservatore esperto del Medio Oriente, Robert Fisk, dice che i civili iracheni sono preoccupati di come salvare le proprie mogli perché non diventino prostitute.
"Vasti eserciti di mafiosi operano attualmente in Iraq", dice Fisk. "Le donne vengono vendute come prostitute in Siria e in Yemen".
Fisk, corrispondente dal Medio Oriente per l'Independent di Londra, si è incontrato venerdì scorso con alcuni membri della United Nations Correspondent Associations [l'associazione che raggruppa i giornalisti accreditati presso le Nazioni Unite NdT], al quartier generale delle Nazioni Unite a New York.
"Mentre siamo seduti a New York o a Londra, immersi nelle notizie sul referendum costituzionale iracheno, nelle loro case gli iracheni non parlano della costituzione. Parlano di come proteggere le proprie mogli", dice Fisk
Negli ultimi due mesi, un numero sempre maggiore di articoli sulla prostituzione in Iraq ha cominciato a guadagnare i titoli dei giornali. Usa Today [importante quotidiano Usa NdT] ha pubblicato di recente un articolo sull'aumento dei ‘matrimoni di piacere' [costume diffuso nell'Islam sciita, che consente all'uomo di prendere una donna per un periodo di tempo limitato senza sposarla NdT] in Iraq.
"I ‘matrimoni di piacere' erano stati messi fuori legge sotto Saddam Hussein, ma hanno iniziato a prosperare di nuovo. I contratti, che ovunque durano da un'ora a 10 anni, in genere stabiliscono che l'uomo pagherà la donna in cambio di intimità sessuale", dice USA Today.
Sotto Saddam Hussein, i fedayin, guerriglieri arabi, avevano la mano pesante con prostitute, magnaccia e chiunque fosse sospettato di vendere ragazze all'estero. Nel 2000, si dice che Saddam abbia fatto decapitare 200 donne dichiarate colpevoli di prostituzione. In assenza dei fedayin, la prostituzione sembra aver ottenuto un via libera.
"E' un problema grave, perché ci sono ragazzine che lo fanno -di 11, 12, 13 anni", dice Abdelhamid el Ouali, rappresentante dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite [UNHCR] per i rifugiati.
Il governo siriano e l'UNHCR stimano il numero dei rifugiati iracheni in Siria in circa 700.000.
Secondo la Women`s International League for Peace and Freedom, la polizia siriana o non ha dati o non vuole divulgare alcuna cifra sulla prostituzione
Il "Rapporto sul traffico di esseri umani" 2005 del Dipartimento di Stato Usa ammette il problema.
"Ci sono stati alcuni resoconti che indicano che le donne irachene potrebbero essere costrette a sfruttamento sessuale nella prostituzione in Siria per mano di reti criminali irachene, ma questi resoconti non sono stati confermati", dice il rapporto.
Secondo il Toronto Star [quotidiano canadese NdT], il prezzo attuale per una prostituta irachena è di 10.000 dinari iracheni (7 dollari).
Anche se alcune donne stanno abbracciando la prostituzione per dare da mangiare alle loro famiglie, altre vengono vendute contro la loro volontà
L'Independent ha intervistato due donne che erano state rapite e poi vendute come prostitute.
"Dato che non ero sposata, sono stata venduta per 6.000 dollari, e Sajida per 3.000. Il mio imene aveva un prezzo - è allora che abbiamo capito che avremmo dovuto fare brutte cose con gli uomini. Eravamo terrorizzate", ha detto una delle donne all'Independent.
Una preoccupazione crescente di molte organizzazioni umanitarie è la giovane età delle prostitute irachene. In un articolo per la rivista Salon, una organizzazione che si occupa di bambine rifugiate a Damasco, il "Convento del Buon Pastore", ha detto di avere perso molte delle proprie studentesse.
"Durante l'anno passato, molte delle bambine che frequentavano il centro apprendimento del convento sono improvvisamente sparite", dice una suora della scuola.
Per impedire alle ragazze di diventare prostitute, il centro offre loro corsi di formazione in computer, e le aiuta a trovare lavoro in fabbriche di cucito e oreficeria. Ma la paga di solito è di circa 50 dollari al mese -- 100 nel migliore dei casi - in confronto ai 40-60 a notte che le lavoratrici del sesso possono guadagnare. "E le opportunità di lavoro sono molto rare", dice la suora. "Ho avuto una ragazza che ha aspettato tre anni per il lavoro in fabbrica".
Negli articoli dei giornali, assistenti sociali e agenzie umanitarie incolpano la comunità internazionale di non prendere sul serio il problema della prostituzione.
Un funzionario delle Nazioni Unite ha detto alla Women`s International League for Peace and Freedom che la comunità internazionale è rimasta in silenzio sul problema. Il funzionario ha detto che la "cospirazione del silenzio" che circonda la prostituzione mette in evidenza il più ampio fallimento da parte della comunità internazionale nel riconoscere le condizioni gravissime dei rifugiati iracheni e nel fornire loro un rifugio sicuro.
Mentre le forze della coalizione devono ancora mettere a punto una strategia per fermare la prostituzione, i vigilanti islamici hanno preso la cosa in mano, secondo un recente articolo di Newsweek.
"I vigilanti islamici stanno infliggendo punizioni che possono essere assai più severe di un breve soggiorno dietro le sbarre. I negozi di alcolici e i porno shop in tutto il paese hanno subito degli attentati con bombe, sono stati dati alle fiamme o persino attaccati con lanciagranate. Due clienti di un cinema porno a Mosul sono morti a settembre, quando degli aggressori non identificati hanno gettato una granata a mano attraverso una bocca di ventilazione sul soffitto", dice Newsweek.
La paura della prostituzione sta tenendo a casa molte donne, dice Hanny Megally, direttore esecutivo della divisione Medio Oriente e Nord Africa di Human Rights Watch. "Oggi donne e ragazze a Baghdad sono spaventate, e molte non vanno a scuola o al lavoro né cercano lavoro. Se le donne irachene devono partecipare alla società del dopoguerra, la loro sicurezza fisica deve essere una priorità urgente".
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- Husker_Du
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da repubblica.it:
"Musulmani, abbandonate la Danimarca". In Somalia, Hassan Abeb, l'imam di una delle principali moschee della capitale ha lanciato un monito ai fratelli islamici: "Tutti i musulmani devono tornare in patria; abbandonate quelle nazioni, in particolare la Danimarca, che mostrano totale ostilità verso la nostra religione".
Cazzarola i danesi hanno dimostrato totale ostilita' verso mussulmani per aver pubblicato 4 vignette......pero' suscettibili sti imam.....

"Musulmani, abbandonate la Danimarca". In Somalia, Hassan Abeb, l'imam di una delle principali moschee della capitale ha lanciato un monito ai fratelli islamici: "Tutti i musulmani devono tornare in patria; abbandonate quelle nazioni, in particolare la Danimarca, che mostrano totale ostilità verso la nostra religione".
Cazzarola i danesi hanno dimostrato totale ostilita' verso mussulmani per aver pubblicato 4 vignette......pero' suscettibili sti imam.....


"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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L'ho pensato anch'io.......e soprattutto se si pensa alla causa di tale cartellone......DELLE VIGNETTE SATIRICHE.........
Chissa' cosa avrebbero fatto se i danesi anziche' scrivere 4 cazzate li avessero presi a calci in culo.....non voglio saperlo.....ma prima o poi dovra' capitare.....
Chissa' cosa avrebbero fatto se i danesi anziche' scrivere 4 cazzate li avessero presi a calci in culo.....non voglio saperlo.....ma prima o poi dovra' capitare.....
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la cosa che più mi spaventa è che reazioni di questo tipo, così forti, non si vedono mai in quei paesi per faccende molto più serie di un paio di vignette... penso ai ragazzi uccisi in iran perchè omosessuali, alle persone sgozzate come fossero maiali, alle lapidazioni pubbliche, alle fustigazioni (soprattutto femminili) per questioni di relazioni amorose... al nucleare iraniano...eccHusker_Du ha scritto:L'ho pensato anch'io.......e soprattutto se si pensa alla causa di tale cartellone......DELLE VIGNETTE SATIRICHE.........
Chissa' cosa avrebbero fatto se i danesi anziche' scrivere 4 cazzate li avessero presi a calci in culo.....non voglio saperlo.....ma prima o poi dovra' capitare.....
la sinistra sbaglia...non ci si puó più riparare dietro frasi come "è la loro cultura", "dobbiamo rispettarli..."
certe pratiche sono indegne e barbare, e vanno contrastate con forza, che provengano dagli islamici o dai cattolici o da chiunque altro...
ben venga il monito...chi non sta bene, stia fuori dall'europa laica.
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"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
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- Località: Sicilia-Reggio Emilia (a/r)
Squirto ha scritto: la sinistra sbaglia...non ci si puó più riparare dietro frasi come "è la loro cultura", "dobbiamo rispettarli..."
Finchè "rispettiamo" le ingerenze della chiesa cattolica nella politica e nella società italiana non vedo perchè non dovremmo rispettare anche le culture più stronze che sono diffuse sul pianeta. Avessimo casa nostra perfettamente pulita potremmo anche cominciare a predicare agli altri.
Squirto ha scritto:ben venga il monito...chi non sta bene, stia fuori dall'europa laica.
Come sopra. In un Europa laica l'Italia dovrebbe stare fuori.
Un giudice si rifiuta di presiedere udienze in aule che espongono il crocifisso e viene sospeso dall'incarico: siamo in un paese laico?
"Se pensi che a nessuno al mondo importi che sei vivo prova a non pagare per 2 mesi la rata della macchina"
John Belushi
John Belushi
no, non siamo in un paese laico. e APPUNTO, dobbiamo batterci contro il pensiero teocratico, che venga dal papa o che venga da un imam, quando non addirittura da capi di governo (italiani e non).Piantadinoci ha scritto:Squirto ha scritto: la sinistra sbaglia...non ci si puó più riparare dietro frasi come "è la loro cultura", "dobbiamo rispettarli..."
Finchè "rispettiamo" le ingerenze della chiesa cattolica nella politica e nella società italiana non vedo perchè non dovremmo rispettare anche le culture più stronze che sono diffuse sul pianeta. Avessimo casa nostra perfettamente pulita potremmo anche cominciare a predicare agli altri.
Squirto ha scritto:ben venga il monito...chi non sta bene, stia fuori dall'europa laica.
Come sopra. In un Europa laica l'Italia dovrebbe stare fuori.
Un giudice si rifiuta di presiedere udienze in aule che espongono il crocifisso e viene sospeso dall'incarico: siamo in un paese laico?
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- Iscritto il: 30/11/2003, 21:56
- Località: United Kingdom
Dal corriere.it:
Il leader di Hamas: "La liberta' di stampa serve a colpire l'Islam"....
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Este ... amas.shtml
Commento tecnico:
ahahaahahahhahahaahahahahahaahhahaahahahahahahahahahah......
..ahaahahahahhaahahahahahaahahahahahahaahahahahahahahahaahahah....
Ma come cazzo si fa........
Il leader di Hamas: "La liberta' di stampa serve a colpire l'Islam"....
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Este ... amas.shtml
Commento tecnico:
ahahaahahahhahahaahahahahahaahhahaahahahahahahahahahah......
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Ma come cazzo si fa........

Ultima modifica di Husker_Du il 03/02/2006, 19:36, modificato 1 volta in totale.
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
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