[OT] Chi difende i difensori?

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alexora
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#106 Messaggio da alexora »

Sono tanti anni, ormai, che vivo nel Regno Unito e devo dire che ho osservato delle fondamentali differenze tra l'organizzazione delle forze di polizia anglosassoni ed italiane.

Come prima cosa, nel Regno Unito non esiste una "Polizia di Stato": ogni contea ha la propia forza di polizia e questa non dipende dal ministero degli interni. L'unica eccezione e' la Metropolitan police di Londra il cui capo (Commissioner) e' scelto da il ministro degli interni (Home Secretary) assieme al sindaco di Londra, ma per il resto del personale, e' la forza stessa ad assumere e gestire.

Tutti i poliziotti (e intendo propio tutti, compreso il capo della polizia) partono dal rango di semplice agente e devono farsi anni in questo grado prima di avere la possibilita' di accedere al grado successivo (sergente). Non si parte da "ufficiale" sotto nessuna circonstanza. Questo comporta anni di pattuglie, spesso a piedi e di notte, armati solo di manganello, in quartieracci dove ci sono dei coatti che uno manco se lo immagina.

L'avanzamento di grado non e' automatico: e' possibile svolgere servizio come semplice agente per una intera carriera di 30 anni.
Per avanzare di grado, e' necessario per un agente fare domanda per accedere agli appositi esami. Non tutti se la sentono di accollarsi le responsabilita' che questo grado comporta e rimangono quindi semplici agenti. In ogni caso, la paga e' invece soggetta a scatti di anzianita', per cui e' possibile che un agente con lungo servizio venga remunerato meglio di un sergente che ha passato meno tempo in polizia.

Il semplice agente, tuttavia, spesso agisce in maniera autonoma in investigazioni ed iniziative anticrimine (chiaramente con l'assenso dei superiori) ed ha un livello di responsabilita' personale molto alto. Vi sono semplici agenti del nucleo investigativo che hanno personalmente condotto iniziative anticrimine molto importanti, risultando nell'arresto di criminali di calibro grosso.

La stragrande maggioranza dei poliziotti non ha mai impugnato un'arma: quei pochi di loro che sono autorizzati all'uso delle armi sono intensamente e regolarmente soggetti a indagini psicologice. In ogni caso, le armi sono sempre custodite in armeria quando non in pattuglia: non esiste che ad un agente venga fornita un'arma che poi lui si porta a casa o che ci gira in libera uscita.

Un gran numero di personale civile lavora nei commissariati in varie qualita': segretarie, pulizie, mensa, meccanici in garage etc. Questi non sono lavori da poliziotto.

Non ci sono caserme: a parte per le reclute durante l'addestramento, gli agenti vivono a casa loro.

Poteri: per poter fermare un individuo per strada, il poliziotto deve avere comprovati motivi per fare cio'. Il semplice sospetto non basta, come e' completamente inaccettabile fermare qualcuno per via del suo aspetto (vestiti, capelli etc.). Come fermo, non intendo il 'fermo di polizia' come inteso in Italia. ma il semplice accostare un individuo, chiedergli nome, cognome ed indirizzo e cosa stia facendo (senza portare nessuno in comissariato). Nel regno Unito non esiste la carta d'identita', e se fermati dalla polizia, il cittadino si identifica a voce. Stesso vale quando alla guida: non e' necessario portarsi dietro la patente, libretto e certificato di assicurazione. Il bollo, invece, beve essere ben visibile sul veicolo.

Quando un individuo viene fermato, il poliziotto e' tenuto a spiegare il motivo del fermo prima di fare domande. Quando il poliziotto ha finito di chiedere questo domande, se non si procede oltre, deve rilasciare al cittadino una ricevuta scritta che riporta il luogo e l'ora del fermo, e l'identita' dell'agente. Al ritorno in commisariato, l'agente deve notificare il fermo in un database che prende anche atto della razza del fermato, caosi' da poter sapere se certi gruppi etnici vengono spropositatamente fermati.

Gli agenti di polizia sono spesso coaudiuvati da agenti della riserva, detti "Special Constables". Questi sono normali cittadini che volontariamente danno un paio di week-end al mese alla polizia. In genere vengono usati in occasioni dove occorrono un gran numero di divise (partite di calcio, concerti etc.). Quando sono in divisa, questi 'Specials' hanno pieni poteri.

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Drugo
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#107 Messaggio da Drugo »

Ottimo Alexora, molto utile per capire il concetto di "Forze dell'ordine" al di là della visuale che abbiamo noi. Vorrei aggiungere che in UK mi pare che le cose funzionino a dovere (non è che gli Hooligans li abbiano vinti solo con i celerini schierati a fare guerra civile) e se vedi la Police ferma a fare posti di blocco istintivamente non ti viene paura che possano incularti bensì ti fa piacere perchè son lì per fare sicurezza. In Australia è all'incirca lo stesso, con 2 corpi di polizia, "I nazionali ed i federali" ma complementari, diciamo che grossolanamente si dividono i campi d'azione.. girano per strada in gruppi numerosi (dai 3 ai 6-7) e molto raramente si sente di prepotenze o atti razziali, diciamo in una piccola percentuale fisiologicamente normale e comunque piuttosto contenuta. Dopotutto è pur sempre una ex colonia del regno unito, quindi le differenze sotto questi aspetti non sono molto grandi. Basta sapere su cosa lasciano correre e su cosa sono molto fiscali, tipo l'alcool.
"Bè,forse sei arrivato al punto. Forse hai appena trovato la definizione di vero amore. Amore è quando uno vuole il suo buco tutte le sere,ma dalla stessa ragazza..” Welsh
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Miro88
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#108 Messaggio da Miro88 »

alexora ha scritto:Sono tanti anni, ormai, che vivo nel Regno Unito e devo dire che ho osservato delle fondamentali differenze tra l'organizzazione delle forze di polizia anglosassoni ed italiane.

Come prima cosa, nel Regno Unito non esiste una "Polizia di Stato": ogni contea ha la propia forza di polizia e questa non dipende dal ministero degli interni. L'unica eccezione e' la Metropolitan police di Londra il cui capo (Commissioner) e' scelto da il ministro degli interni (Home Secretary) assieme al sindaco di Londra, ma per il resto del personale, e' la forza stessa ad assumere e gestire.

Tutti i poliziotti (e intendo propio tutti, compreso il capo della polizia) partono dal rango di semplice agente e devono farsi anni in questo grado prima di avere la possibilita' di accedere al grado successivo (sergente). Non si parte da "ufficiale" sotto nessuna circonstanza. Questo comporta anni di pattuglie, spesso a piedi e di notte, armati solo di manganello, in quartieracci dove ci sono dei coatti che uno manco se lo immagina.

L'avanzamento di grado non e' automatico: e' possibile svolgere servizio come semplice agente per una intera carriera di 30 anni.
Per avanzare di grado, e' necessario per un agente fare domanda per accedere agli appositi esami. Non tutti se la sentono di accollarsi le responsabilita' che questo grado comporta e rimangono quindi semplici agenti. In ogni caso, la paga e' invece soggetta a scatti di anzianita', per cui e' possibile che un agente con lungo servizio venga remunerato meglio di un sergente che ha passato meno tempo in polizia.

Il semplice agente, tuttavia, spesso agisce in maniera autonoma in investigazioni ed iniziative anticrimine (chiaramente con l'assenso dei superiori) ed ha un livello di responsabilita' personale molto alto. Vi sono semplici agenti del nucleo investigativo che hanno personalmente condotto iniziative anticrimine molto importanti, risultando nell'arresto di criminali di calibro grosso.

La stragrande maggioranza dei poliziotti non ha mai impugnato un'arma: quei pochi di loro che sono autorizzati all'uso delle armi sono intensamente e regolarmente soggetti a indagini psicologice. In ogni caso, le armi sono sempre custodite in armeria quando non in pattuglia: non esiste che ad un agente venga fornita un'arma che poi lui si porta a casa o che ci gira in libera uscita.

Un gran numero di personale civile lavora nei commissariati in varie qualita': segretarie, pulizie, mensa, meccanici in garage etc. Questi non sono lavori da poliziotto.

Non ci sono caserme: a parte per le reclute durante l'addestramento, gli agenti vivono a casa loro.

Poteri: per poter fermare un individuo per strada, il poliziotto deve avere comprovati motivi per fare cio'. Il semplice sospetto non basta, come e' completamente inaccettabile fermare qualcuno per via del suo aspetto (vestiti, capelli etc.). Come fermo, non intendo il 'fermo di polizia' come inteso in Italia. ma il semplice accostare un individuo, chiedergli nome, cognome ed indirizzo e cosa stia facendo (senza portare nessuno in comissariato). Nel regno Unito non esiste la carta d'identita', e se fermati dalla polizia, il cittadino si identifica a voce. Stesso vale quando alla guida: non e' necessario portarsi dietro la patente, libretto e certificato di assicurazione. Il bollo, invece, beve essere ben visibile sul veicolo.

Quando un individuo viene fermato, il poliziotto e' tenuto a spiegare il motivo del fermo prima di fare domande. Quando il poliziotto ha finito di chiedere questo domande, se non si procede oltre, deve rilasciare al cittadino una ricevuta scritta che riporta il luogo e l'ora del fermo, e l'identita' dell'agente. Al ritorno in commisariato, l'agente deve notificare il fermo in un database che prende anche atto della razza del fermato, caosi' da poter sapere se certi gruppi etnici vengono spropositatamente fermati.

Gli agenti di polizia sono spesso coaudiuvati da agenti della riserva, detti "Special Constables". Questi sono normali cittadini che volontariamente danno un paio di week-end al mese alla polizia. In genere vengono usati in occasioni dove occorrono un gran numero di divise (partite di calcio, concerti etc.). Quando sono in divisa, questi 'Specials' hanno pieni poteri.
Ora capisco meglio il tuo spirito critico verso le forze dell'ordine italiane..rispetto al modello inglese siamo indietro secoli, non immaginavo che ci fosse tanta diversità!
"It's a basic truth of the human condition that everybody lies. The only variable is about what."

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alexora
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#109 Messaggio da alexora »

Un altro appartenete alle forze dell'ordine caduto in servizio. Qesta volta si tratta dell'agente della Metropolitan Police di Londra, Yvonne Fletcher.

Immagine

il 17 Aprile 1984, l'agente Fletcher si trovava in servizio di ordine publico davanti all'ambasciata Libica a Londra.

Una manifestazione pacifica di Libici contrari al regime di Geddafi stava protestando di fronte a questa ambasciata quando, da una delle finestre, sono state esplose raffiche di mitraglietta: 11 dimostranti sono rimasti feriti e l'agente Fletcher mori poco dopo il trasporto in ambulanza.

Avvalendosi dell'immunita' diplomatica, il personale dell'ambasciata non fu perquisito o arrestato e, a conclusione di un assedio durato 11 giorni, furono invece scortati all'aeroporto dagli stessi colleghi della Fletcher. Da li tornarono in Libia e le relazioni tra i due paesi vennero interrotte.



A tutt'oggi, l'assassino, che cosi' vigliaccamente ha ucciso una ragazza di soli 25 anni, rimane impunito ma si spera che la caduta del regime dell'amico di Berlusconi porti eventualmente alla sua cattura.

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Lonewolf
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#110 Messaggio da Lonewolf »

alexora ha scritto:Sono tanti anni, ormai, che vivo nel Regno Unito e devo dire che ho osservato delle fondamentali differenze tra l'organizzazione delle forze di polizia anglosassoni ed italiane.

Come prima cosa, nel Regno Unito non esiste una "Polizia di Stato": ogni contea ha la propia forza di polizia e questa non dipende dal ministero degli interni. L'unica eccezione e' la Metropolitan police di Londra il cui capo (Commissioner) e' scelto da il ministro degli interni (Home Secretary) assieme al sindaco di Londra, ma per il resto del personale, e' la forza stessa ad assumere e gestire.

Tutti i poliziotti (e intendo propio tutti, compreso il capo della polizia) partono dal rango di semplice agente e devono farsi anni in questo grado prima di avere la possibilita' di accedere al grado successivo (sergente). Non si parte da "ufficiale" sotto nessuna circonstanza. Questo comporta anni di pattuglie, spesso a piedi e di notte, armati solo di manganello, in quartieracci dove ci sono dei coatti che uno manco se lo immagina.

L'avanzamento di grado non e' automatico: e' possibile svolgere servizio come semplice agente per una intera carriera di 30 anni.
Per avanzare di grado, e' necessario per un agente fare domanda per accedere agli appositi esami. Non tutti se la sentono di accollarsi le responsabilita' che questo grado comporta e rimangono quindi semplici agenti. In ogni caso, la paga e' invece soggetta a scatti di anzianita', per cui e' possibile che un agente con lungo servizio venga remunerato meglio di un sergente che ha passato meno tempo in polizia.

Il semplice agente, tuttavia, spesso agisce in maniera autonoma in investigazioni ed iniziative anticrimine (chiaramente con l'assenso dei superiori) ed ha un livello di responsabilita' personale molto alto. Vi sono semplici agenti del nucleo investigativo che hanno personalmente condotto iniziative anticrimine molto importanti, risultando nell'arresto di criminali di calibro grosso.

La stragrande maggioranza dei poliziotti non ha mai impugnato un'arma: quei pochi di loro che sono autorizzati all'uso delle armi sono intensamente e regolarmente soggetti a indagini psicologice. In ogni caso, le armi sono sempre custodite in armeria quando non in pattuglia: non esiste che ad un agente venga fornita un'arma che poi lui si porta a casa o che ci gira in libera uscita.

Un gran numero di personale civile lavora nei commissariati in varie qualita': segretarie, pulizie, mensa, meccanici in garage etc. Questi non sono lavori da poliziotto.

Non ci sono caserme: a parte per le reclute durante l'addestramento, gli agenti vivono a casa loro.

Poteri: per poter fermare un individuo per strada, il poliziotto deve avere comprovati motivi per fare cio'. Il semplice sospetto non basta, come e' completamente inaccettabile fermare qualcuno per via del suo aspetto (vestiti, capelli etc.). Come fermo, non intendo il 'fermo di polizia' come inteso in Italia. ma il semplice accostare un individuo, chiedergli nome, cognome ed indirizzo e cosa stia facendo (senza portare nessuno in comissariato). Nel regno Unito non esiste la carta d'identita', e se fermati dalla polizia, il cittadino si identifica a voce. Stesso vale quando alla guida: non e' necessario portarsi dietro la patente, libretto e certificato di assicurazione. Il bollo, invece, beve essere ben visibile sul veicolo.

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Alex, ottimo contributo...molto interessante. :wink:
Vedi, tu, anche se possiamo avere punti di vista molto distanti su molte cose, credo che sia una persona con cui valga la pena confrontarsi. Sappi che apprezzo molto quello che stai scrivendo qui dentro.
Ci vediamo, devo andare a rituffarmi dall'altra parte... :-D
"La regola d'oro : cazzo in tiro non c'ha coscienza."
(I. Welsh)
" Ti ho appena fatto un pompino, non è che puoi fare tanto il sostenuto." (cit.)
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OSCAR VENEZIA
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#111 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Io ho notato, invece, una differenza "tattica" nelle questioni di ordine pubblico fra Inghilterra ed Italia.
Mi spiego : in caso di tafferugli con una parte dei manifestanti che tirano sassi o altro contro la polizia, gli inglesi provano ad arrestarli tutti , bloccandoli uno per uno, senza manganellarli a meno che non le circostanze non lo rendano necessario.
Da noi in queste circostanze (esempio fuori dallo stadio) la polizia tenta di "gestire" e " contenere" il fenomeno.
In pratica anche se tirare sassi o dare fuoco ad auto è un reato l'obiettivo non è arrestarli tutti ma contenere i danni, evitare che raggiungano zone off limit, che ci scappi il morto.
Esempio tipico è la carica di allegerimento , se un manifestante inciampa e casca, si becca le manganellate, una punizione corporale in anticipo sul processo, ma se ce la fa a scappare spesso non è inseguito.
Ovviamente se quando tiri un sasso ad un poliziotto sei da solo ti inseguono, ti manganellano e ti arrestano.
La differenza tattica svela una differenza profonda nel modo di concepire il rapporto di cittadinanza, il principio di responsabilità ed anche il reciproco rispetto fra guardie e ladri.

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Lonewolf
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#112 Messaggio da Lonewolf »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Io ho notato, invece, una differenza "tattica" nelle questioni di ordine pubblico fra Inghilterra ed Italia.
Mi spiego : in caso di tafferugli con una parte dei manifestanti che tirano sassi o altro contro la polizia, gli inglesi provano ad arrestarli tutti , bloccandoli uno per uno, senza manganellarli a meno che non le circostanze non lo rendano necessario.
Da noi in queste circostanze (esempio fuori dallo stadio) la polizia tenta di "gestire" e " contenere" il fenomeno.
In pratica anche se tirare sassi o dare fuoco ad auto è un reato l'obiettivo non è arrestarli tutti ma contenere i danni, evitare che raggiungano zone off limit, che ci scappi il morto.
Esempio tipico è la carica di allegerimento , se un manifestante inciampa e casca, si becca le manganellate, una punizione corporale in anticipo sul processo, ma se ce la fa a scappare spesso non è inseguito.
Ovviamente se quando tiri un sasso ad un poliziotto sei da solo ti inseguono, ti manganellano e ti arrestano.
La differenza tattica svela una differenza profonda nel modo di concepire il rapporto di cittadinanza, il principio di responsabilità ed anche il reciproco rispetto fra guardie e ladri.
giusta osservazione.
Qualcuno ha mai visto come gestisce l'ordine pubblico in caso di disordini, la polizia tedesca? E c'è qualcuno che dice che quella italiana picchia...in Germania (ricordo un Dynamo Dresda - Lokomotiv Lipsia), picchiano senza pietà perfino le donne poliziotto.
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#113 Messaggio da Antonchik »

Ed è giusto, perchè in Germania fa sicuramente parte del piano operativo.

Ci metto la mano sul fuoco che, proprio in Germania, non è una licenza di "divertimento" o una terapia di gruppo. Veri e propri difensori insomma.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#114 Messaggio da alexora »

OSCAR VENEZIA ha scritto:Io ho notato, invece, una differenza "tattica" nelle questioni di ordine pubblico fra Inghilterra ed Italia.
Mi spiego : in caso di tafferugli con una parte dei manifestanti che tirano sassi o altro contro la polizia, gli inglesi provano ad arrestarli tutti , bloccandoli uno per uno, senza manganellarli a meno che non le circostanze non lo rendano necessario.
Un'altra tattica impiegata dalle forze dell'ordine Britanniche, e' di avvalersi di foto e filmati: a tutt'oggi, la polizia chiede ai quotidiani di publicare le foto di coloro che hanno commesso crimini nel corso di disordini cosi' che se un membro del publico riconosce qualcuno puo' notificare la polizia.

Solo ieri il principale quotidiano londinese (The Evening Standard, tiratura: 600.000 copie) ha pubblicato dozzine di immagini di persone a cui la polizia "vuole parlare" in rispetto dei seri incidenti di Agosto. In un unico quartiere di Londra, stanno cercando di identificare 400 persone: la polizia non molla e fanno di tutto per prenderli.

Dal Evening Standard di ieri:

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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#115 Messaggio da El Diablo »

Intanto La Russa è stato contestato.
Ascoltate bene le parole, non quelle del ministro.

http://youtu.be/2uHgCqNGAX4
"Più le cose cambiano, più restano le stesse"
"I lesbo sono migliori se leggermente asimmetrici" Gargarozzo

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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#116 Messaggio da alexora »

El Diablo ha scritto:Intanto La Russa è stato contestato.
Ascoltate bene le parole, non quelle del ministro.

http://youtu.be/2uHgCqNGAX4
Almeno gridano soltanto: in altri paesi, la polizia quando protesta si scontra con i colleghi...




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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#117 Messaggio da El Diablo »

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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#118 Messaggio da CanellaBruneri »

Conclusa l'operazione Lampedusa.

In un teatro difficilissimo, pochi feriti e di lieve entità.

Questo dimostra che le forze dell' ordine hanno lavorato bene
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)

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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#119 Messaggio da El Diablo »

Questo per me è un bellissimo ricordo, lui era l'erede di Provenzano.

Il racconto in diretta dell'irruzione nel covo dei Lo Piccolo
Il pm Gaetano Paci: "Si sono accorti di essere circondati"
"Nella villa troppo movimento,era il momento di entrare..."
di SALVO PALAZZOLO

PALERMO - "Alle 9.20, il funzionario della Sezione Catturandi della squadra mobile, Nuccio Incognito, ci ha avvertiti che c'era del movimento attorno a quel casolare di Giardinello che tenevamo sotto controllo da due settimane nell'ambito delle ricerche di Salvatore e Sandro Lo Piccolo".
Il sostituto procuratore Gaetano Paci inizia così il racconto dei momenti più difficili: "Gli investigatori hanno chiamato un'altra volta. Era arrivata un'auto nella villa. Con due personaggi che facevano di tutto per muoversi con circospezione. Ma i poliziotti li avevano riconosciuti comunque. Erano Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, entrambi pericolosi latitanti, il primo di Brancaccio, il secono di Carini, ormai nuovi quadri dirigenti dell'organizzazione mafiosa".
In Procura, era già in corso un vertice con il procuratore Francesco Messineo. Attorno a un tavolo, a ragionare sul da farsi, c'erano Paci, i colleghi Domenico Gozzo e Francesco Del Bene, poi il procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.

Alle 9.30 è scattato il blitz. "Sono stati momenti di grande trepidazione - racconta Gaetano Paci - abbiamo seguito ogni attimo dell'azione in diretta, dalla Procura. I ricercati si sono presto accorti di essere circondati. Hanno cercato rifugio in un magazzino. Si sono barricati dentro. Ma non avevano vie d'uscita. I poliziotti hanno sparato alcuni colpi in aria. Alla fine, dopo qualche interminabile minuto, i latitanti si sono arresi. Sono usciti con lo sguardo fiero. Sandro ha urlato: "Papà ti amo". Lo ha proprio urlato, perché tutti sentissero. Sandro Lo Piccolo, che ha trent'anni ed è già condannato all'ergastolo, era già un capo riconosciuto dell'organizzazione".

Al palazzo di giustizia di Palermo c'è l'euforia dei momenti migliori. "Non avevamo mai perso la speranza - dice ancora Paci - sapevamo che il lavoro della squadra mobile e di tutte le forze di polizia era ad altissimo livello. Sapevamo di essere sulla pista giusta. Non ci siamo sbagliati".

Dopo un altro veloce vertice in Procura, il pool Lo Piccolo parte per Giardinello, il cuore di quella provincia di Palermo che i padrini di Tommaso Natale avevano militarizzato. E' il momento della perquisizione. I boss avevano con sé bigliettini, documenti ed armi. "Probabilmente - spiega Paci - quello non era il covo di Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Era il luogo per le riunioni importanti. Per questa ragione, le indagini proseguono. Per individuare i luoghi della latitanza e la rete di protezione. Abbiamo arrestato i padrini più potenti di Palermo, che erano in piena operatività. E in quella riunione che avevano programmato a Giardinello dovevano di sicuro prendere delle decisioni importanti per il futuro dell'organizzaizone mafiosa. Ma la polizia è arrivata prima".

Le indagini sui Lo Piccolo proseguono soprattutto sul versante finanziario. Proprio qualche giorno fa, i magistrati di Palermo erano andati in Svizzera, doveva avevano sequestrato il conto da due milioni di euro di un insospettabile imprenditore della grande distribuzione, Paolo Sgroi, patron della catena Sisa. "Adesso - dicono i magistrati del pool Lo Piccolo - il nostro obiettivo è scoprire il tesoro dei nuovi padrini di Cosa nostra, che è la vera forza economica di una mafia ormai trasformata, anche grazie alle alleanza che Salvatore Lo Piccolo aveva già consolidato con i mafiosi americani".

(5 novembre 2007)


http://youtu.be/yB80qJ6oucI


http://youtu.be/O9we8IJjQE4
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Re: [OT] Chi difende i difensori?

#120 Messaggio da }}Tristan »

Carabiniere ferito da rapinatori in fuga
Con un collega era intervenuto dopo colpo ai danni di una coppia
25 settembre, 13:53

Carabiniere ferito da rapinatori in fuga (ANSA) - NAPOLI, 25 SET - Due carabinieri liberi dal servizio sono intervenuti per bloccare una rapina ai danni di una coppia: i due malviventi sono fuggiti ma uno di loro ha sparato un colpo di pistola, ferendo a un piede un militare. E' successo la scorsa notte. Due persone in sella ad uno scooter hanno avvicinato un'auto con a bordo una coppia: hanno rubato un orologio Rolex e una borsa. La scena e' stata notata dai due carabinieri che li hanno inseguiti ma uno dei due malviventi ha esploso un colpo.
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill

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