[O.T.] Quando non Brilli più

Scatta il fluido erotico...

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Drogato_ di_porno
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#106 Messaggio da Drogato_ di_porno »

faber-mi ha scritto:La filosofia, da sempre, ci insegna che tutto ciò che abbiamo è destinato a terminare, che siamo nati per soffrire, per essere infelici e soli, e che a questa sofferenza ed infelicità è meglio che ci abituiamo in fretta per non crearci falsi miti e false illusioni.
dissentoti faber. ciò che hai scritto lo afferma, per es., anche la religione cattolica. esistono poi correnti filosofiche che esaltano il successo, la guerra, il delirio di onnipotenza ecc...quella che hai descritto è solo una delle tante prospettive di pensiero. oltretutto moltissimi filosofi di gran vaglia erano degli sfigati ultra-repressi/depressi, cito ad es. dalla biografia di Nietzsche (con riferimento al 2 di picche ricevuto da Lou Salomè + annessa scopata di lei col migliore amico di lui):
1882: in febbraio visita di Rée a Genova; il 13 marzo Rée conosce a Roma, presso Malwida von Meysenburg, Lou Von Salomè; sia Rèe che la Meysenburg scrivono a Nietzsche della "giovane russa" (che in quanto russa era per forza figa, n.d. drogatodiporno). Ad aprile Nietzsche si reca a Messina, alla fine del mese è a Roma dove conosce Lou; insieme a Rée e a Lou progettano un periodo di studi in comune. Prima e improvvisa domanda di matrimonio a Lou, non accettata. In maggio Nietzsche, Rée e Lou si recano in Svizzera; seconda domanda di matrimonio respinta. in giugno a Naumburg, in luglio a Tautenburg, dove termina "La gaia scienza", che esce alla fine di agosto. In agosto Lou a Tautenburg, accompagnata da Elisabeth Nietzsche. Dissidi di Nietzsche con la madre e la sorella a causa di Lou. In ottobre a Lipsia ultimo incontro con Lou e Rée: i progetti del sodalizio di studi vengono formalmente ancora mantenuti. In novembre a Genova, e poi a Rapallo. In dicembre grave crisi nei rapporti con Lou e Rée, oltre che con la madre e la sorella; si accentua la depressione di Nietzsche. "Quest' ultimo boccone di vita è stato per me finora il più duro da masticare ed è pur sempre possibile ch'io ne rimanga soffocato[...]. Se non riesco a inventare l'espediente alchimistico di trasformare anche questo fango in oro, sono perduto"".
pensa solo alla spaventosa misoginia di Leopardi: viewtopic.php?f=2&t=23429

quanto a Schopenhauer è lui stesso il primo a rivendicare l'importanza della CHIRURGIA ESTETICA (Tratto da "L'arte di trattare le donne"):
"Quali misure? Un seno femminile turgido esercita un'attrattiva straordinaria sul sesso maschile perchè, stando esso in rapporto diretto con le funzioni riproduttive della donna, promette nutrimento abbondante al neonato. Invece le donne eccessivamente grasse suscitano in noi repulsione: la causa è che una tale costituzione indica atrofia dell'utero, cioè sterilità; e non è la mente, ma l'istinto a saperlo."
e ancora:
"Occhi, bocca, naso e lineamenti: la bellezza del volto di una donna costituisce solo l'ultimo criterio di scelta. Anche qui viene presa in considerazione anzitutto la struttura ossea; quindi si bada principalmente a un bel naso, e un naso corto e rincagnato rovina tutto. Una lieve incurvatura del naso, in giù o in sù, ha deciso, e ha ragione, della felicità della vita di innumerevoli ragazze; giacchè ne va del tipo della specie."
gli esempi di filosofi e artisti depressi non si contano.

purtroppo religione, arte, filosofia ecc non rendono immune dalla voglia di spararsi in testa più di una vita passata a leggere eva3000, una vita alla "Raffaella Fico". e poi diciamoci la verità, le donne soo inferiori intellettualmente al maschio ed eva3000 è il massimo che possono leggere. la figa esige il suo tributo di sangue.
non so niente, non mi importa niente, non mi occupo di niente, non credo niente e non voglio niente

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faber-mi
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#107 Messaggio da faber-mi »

La filosofia ci resta nel suo "star male", non cerca comode vie di fuga.
Non nega mai la realtà, mai.
Questo non impedisce di apprezzare comunque un bel culo o un bel seno.
Ma non sostuisce la paura di invecchiare, si invecchia coscientemente guardando un bel culo.
Che filosofi, pensatori, artisti fossero in gran parte depressi nasce proprio dal fatto che la realtà la guardano, non se la raccontano su misura, non cercano mai di accomodarsela.
Per quello c'è già Emilio Fede.
I miei problemi sono iniziati con la prima educazione. Andavo in una scuola per insegnanti disagiati.
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Satana in autobus
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#108 Messaggio da Satana in autobus »

scusa faber, ma dove ti sei formato?

la filosofia non è proprio un prodotto pronto da cucinare. in effetti dire che "la filosofia da sempre ci insegna che siamo nati per soffrire" e che "ci resta nel suo star male e non cerca comode vie di fuga" non è proprio corretto. La metafisica ha negato la realtà per secoli...
Inoltre moltissimi filosofi, pensatori e artisti se la sono raccontata e se la raccontano tuttora...
Insomma che caspita stai dicendo? :) :)
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Vale
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#109 Messaggio da Vale »

Torniamo in argomento?

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OSCAR VENEZIA
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#110 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Un sano ottimismo testosteronico (nel senso ormonale del termine) non conferisce sensibilità emotiva ed è di ostacolo per l'introspezione spingendo verso la concretezza più che verso la filosofia.
Ne sanno qualcosa i medici e psicologi militari che per selezionare soggetti per i corpi d'elite vanno a cercare _ con appositi questionari_ quelli con poca fantasia e sensibilità che pertanto risultano emotivamente più resistenti.
La depressione è una benedizione per filosofi,drammaturghi, poeti maledetti ecc.

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faber-mi
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#111 Messaggio da faber-mi »

Secondo Leopardi l'uomo è destinato per sua natura all'infelicità.
Foscolo con "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" tratta il tema del suicidio, con il protagonista che non regge più la crudeltà del mondo.
Orazio, trattando il tema dell'angoscia esistenziale, scrive a Bullazio parlando di "strenua nos exercet inertia", ossia, ci tormenta un'inerzia spossante.
Seneca passa un'intera esistenza a domandarsi perchè il male si abbatta sui buoni.
Lo spleen di Baudelaire.
Schopenhauer sostiene che la vita sia un pendolo oscillante tra noia e dolore.

Insomma, non mi pare che la leggerezza e la spensieratezza siano proprio di casa...
Personalmente grossi esempi di pensatori, filosofi, artisti, che vivano la vita in maniera leggera e frivola non ne conosco, ma non essendo onnisciente molto probabile che ne esistano a quintali ed io solo ne ignori l'esistenza.
I miei problemi sono iniziati con la prima educazione. Andavo in una scuola per insegnanti disagiati.
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Vale
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#112 Messaggio da Vale »

Questa è una bellissima foto.
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Frank_Buzzurro
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#113 Messaggio da Frank_Buzzurro »

faber-mi ha scritto:Secondo Leopardi l'uomo è destinato per sua natura all'infelicità.
Foscolo con "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" tratta il tema del suicidio, con il protagonista che non regge più la crudeltà del mondo.
Orazio, trattando il tema dell'angoscia esistenziale, scrive a Bullazio parlando di "strenua nos exercet inertia", ossia, ci tormenta un'inerzia spossante.
Seneca passa un'intera esistenza a domandarsi perchè il male si abbatta sui buoni.
Lo spleen di Baudelaire.
Schopenhauer sostiene che la vita sia un pendolo oscillante tra noia e dolore.
.
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#114 Messaggio da Drogato_ di_porno »

faber-mi ha scritto:Non nega mai la realtà, mai.
esatto faber, quindi dov'è la differenza?

La Muti e la Moric, con le lore facce gonfie come zampogne, i vari "Corona" e le giornate passate a toccarsi i capelli, dopo i 40 anni si deprimono perchè vien meno la loro unica ragione d'esistere: la figaggine.

Quel cazzone rancoroso di Nietzsche e quel finocchio di Leopardi - 2 misogini che VEDEVANO LA FIGA COL BINOCOLO - a 40 anni volevano ficcarsi un proiettile nel cranio.

Le prime 2 non avevano consapevolezza di tutto ciò, i secondi ne avevano a iosa, ma invertendo i fattori il prodotto non cambia: sempre di voglia di ammazzarsi si tratta. Stando così le cose, non è forse meglio vivere come la Muti "spensieratamente" o "vacuamente" troieggiando fino ai 40 alle feste di Briatore? almeno vivi solo la seconda parte di vita a culo, non tutta.
non so niente, non mi importa niente, non mi occupo di niente, non credo niente e non voglio niente

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JoaoTinto
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#115 Messaggio da JoaoTinto »

Il guaio è che nelle vecchie e laide non ci si è mai rispecchiato nessuno.
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
[L’Acerba - Cecco d’Ascoli]

I criteri della morale e del diritto non hanno senso se applicati ai processi storici.
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#116 Messaggio da Vale »

Drogato_ di_porno ha scritto:
faber-mi ha scritto:Non nega mai la realtà, mai.
esatto faber, quindi dov'è la differenza?

La Muti e la Moric, con le lore facce gonfie come zampogne, i vari "Corona" e le giornate passate a toccarsi i capelli, dopo i 40 anni si deprimono perchè vien meno la loro unica ragione d'esistere: la figaggine.

Quel cazzone rancoroso di Nietzsche e quel finocchio di Leopardi - 2 misogini che VEDEVANO LA FIGA COL BINOCOLO - a 40 anni volevano ficcarsi un proiettile nel cranio.

Le prime 2 non avevano consapevolezza di tutto ciò, i secondi ne avevano a iosa, ma invertendo i fattori il prodotto non cambia: sempre di voglia di ammazzarsi si tratta. Stando così le cose, non è forse meglio vivere come la Muti "spensieratamente" o "vacuamente" troieggiando fino ai 40 alle feste di Briatore? almeno vivi solo la seconda parte di vita a culo, non tutta.
Per favore: Nietzsche e Leopardi sono stati due dei massimi geni della storia. Evitiamo di insultarli così. ;)

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JoaoTinto
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#117 Messaggio da JoaoTinto »

Drogato_ di_porno ha scritto: non è forse meglio vivere come la Muti "spensieratamente" o "vacuamente" troieggiando fino ai 40 alle feste di Briatore? almeno vivi solo la seconda parte di vita a culo, non tutta.
A questo punto ci vuole prorio:


CANZONA DI BACCO


Quanto è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.
Questo è Bacco e Arïanna,
belli e l'un dell'altro ardenti:
perché el tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe e altre genti
sono allegri tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da·lloro essere ingannate:
non può fare ' Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate;
ora insieme mescolate
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.
Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi:
di doman nessun si paschi,
oggi siàn, giovani e vecchi,
lieti ognun, femine e maschi.
Ogni tristo pensier caschi,
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core:
non fatica, non dolore!
Ciò che ha esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia,
di doman non c'è certezza.


(Lorenzo de' Medici - Canti carnascialeschi)
Iudicio procede da savere, Cum scritta legge receve repulsa Ecceptuando 'l singular vedere. Per una vista iudicare 'l facto Sentenzia da vertute se resulta Erro e rasone se corrumpe 'l pacto. Non iudicare, se tu non vedi, E non serai ingannato se ciò credi.
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casta diva
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#118 Messaggio da casta diva »

JoaoTinto ha scritto:Il guaio è che nelle vecchie e laide non ci si è mai rispecchiato nessuno.
E già! Lo diceva pure Cecco Angiolieri! :DDD
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Sant'Agostino

"Lo smalto non mi piace, in compenso dovresti curare un po' le mani, iniziano a vedersi troppo i segni del tempo..." (cit.)

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Drogato_ di_porno
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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#119 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Vale ha scritto:Per favore: Nietzsche e Leopardi sono stati due dei massimi geni della storia. Evitiamo di insultarli così. ;)
sorry ma da quando balkan mi ha convertito al deboscio

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Re: (o.t.) Quando non Brilli più

#120 Messaggio da Stickman »

Vale ha scritto: Immagine
Se non fosse che è Nancy Brilli mi ci sarei già segato, sarà il topolino sarà il cameltoe saranno i capezzoli in trasparenza.

Sò messo male.

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