[O.T.] La felicità  ì reale solo quando condivisa?

Scatta il fluido erotico...

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cytherea
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#106 Messaggio da cytherea »

La questione della condivisione o meno della felicità  e il sostenere che esiste solo se è condivisa, è un po' come dire che ogni essere umano deve vivere in coppia piuttosto che da solo.

boh... a me pare che la felicità  esista a prescindere dal provarla in due, tre, quattro... oppure in uno.

E' bello condividere la felicità  ma anche no. Fare l'amore, leggere, ascoltare musica, cantare, scrivere, analizzare un testo, vincere una battaglia, costruire qualcosa, contemplare un quadro... sono eventi che producono uno stato di felicità  dentro il mio cervello. Solo nel caso di fare l'amore, per essere felice ho bisogno che l'altro sia felice quanto me; ma fare l'amore -condividendo lo stato di grazia che si crea dentro la mente- oppure analizzare un testo, o cantare, o guardare un quadro, o ascoltare musica, o leggere... mi procurano la stessa incredibile e travolgente sensazione, chiamata felicità .

Al mio grado di conoscenza e di esperienza affermo, dunque, che la felicità  esiste a prescindere, non è più autentica, nè reale, se viene condivisa, ma solo doppia nello spazio e nel tempo, in quanto provata anche da un'altra persona: è una felicità  x 2.

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pan
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#107 Messaggio da pan »

cytherea ha scritto:La felicità  è una serie di reazioni chimiche che avvengono nel nostro cervello in determinate circostanze: perchè mai dovrebbe essere condivisa per essere considerata tale?
Cytherea, ma così sembri Cita!
Endorfine e dopamina che impregnano il tuo cervello quando sei felice sono conseguenza di eventi esistenziali favorevoli e non la causa.

Chiaro che si puó essere felici anche da soli. Da soli anche all'interno di una coppia, aggiungo; ma questo non attesta in nessun modo che abbia una origine solo endogena, talchè se ci capita di essere felicissimi o tristissimi senza motivo, presto uno psichiatra entrerà  nella nostra vita, e con buone probabilità  di successo, visto che ha gli strumenti per rimettere a posto il meccanismo alterato delle reazioni chimiche.

E poi sono sicuro che non ci credi neanche tu.
L'impressione è che qualcosa ti sia girata storta e cerchi una vendetta contro la Felicità  riducendola a un fatto di neuroni e mediatori.

E ancora: mi sembra molto difficile stabilire il grado di condivisione della felicità . L'amore si fa benissimo anche da soli, per esempio, mentre nelle attività  di godimento solitarie che descrivi e che si riferiscono all'arte, possono entrare in gioco ricordi,esperienze, vissuti e, non ultima, la relazione che l'artista ha instaurato con te attraverso l'opera, che in precedenza aveva inteso condividere, nel momento stesso in cui aveva dato forma compiuta all'atto creativo.

Infine: la formula felicità  raddoppiata nel tempo e nello spazio (F X 2) mi sembra limitativa.

Mi spiego:

-Io ti amo
-Tu mi ami (difficile dopo questo intervento :cry: )

-Tu sei la causa della mia felicità  ed io della tua :-D :-D

Questa cognizione aggiuntiva da parte mia e tua( il fatto di essere ricambiati) deve necessariamente produrre un rinforzo e quindi un aumento della felicità  in una sinergia che certamente supera la somma aritmetica delle singole felicità  che traevamo l'uno dall'altra prima di sapere di essere ricambiati.
La spinta propulsiva esponenziale di una siffatta condizione è ben nota al sentire comune che conió appropriatamente l'espressione "raggiungere il settimo cielo" operazione che richiede moltissima energia e carburante da ripartire negli stadi.

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JackPilone
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#108 Messaggio da JackPilone »

cytherea ha scritto:
JackPilone ha scritto:Fontecedro ha tratto il titolo del topic dal film "Into the wild". Supertramp, il protagonista del film, scrive questa frase sul suo diario quando si rende conto che la felicità  che andava cercando era tale solo se condivisa. Solo la sua di felicità  aveva bisogno di essere condivisa? No, io penso che tutti noi siamo come Supertramp. Non abbiamo certo il coraggio di scelte estreme come la sua, ma ci rendiamo conto che se qualcosa ci piace è più gratificante condividerlo. E solo per il fatto di rendere partecipe e felice un'altra persona, ecco che la condivisione rende reale la felicità .
Condividere uno stato di benessere è generoso, ma è pur sempre una possibiltà .

E' sempre una scelta individuale decidere di condividere, decidere che è meglio essere in due piuttosto che in uno.

Non siamo tutti uguali.
Certo, è chiaro, non siamo tutti uguali. Ma Supertramp, nella sua spasmodica ricerca della felicità , dopo due anni passati randagio e solitario si rende conto che la condivisione è fondamentale. Vorrà  pur dire qualcosa...

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Drogato_ di_porno
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#109 Messaggio da Drogato_ di_porno »

sì ma dire che siamo animali sociali non risolve niente. io ad es. sono egoista e molto vanitoso. quindi ho bisogno degli altri per essere felice, del loro riconoscimento. ma una volta che qualcuno mi ha lodato e io son tutto contento, basta così. dove sta la condivisione (al max è lui che condivide, non io)? poniamo che per puro calcolo opportunistico elargisca un pó della mia gioia a qualcuno, facendogli un piacere. lui sarà  tutto contento e mi amerà  di più per il piacere resogli.

in questo caso c' è condivisione su basi puramente opportunistiche. (sono convinto che l' altruismo non esista, in ultima analisi si fa tutto per se stessi, per un tornaconto di qualunque tipo)

la condivisone puó aumentare la felicità  ma non è condizione necessaria.

io poi ho tutto il diritto di essere infelice, nessuno di voi potrà  impedirmelo, nazisti che non siete altro :)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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cytherea
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#110 Messaggio da cytherea »

pan ha scritto:
cytherea ha scritto:La felicità  è una serie di reazioni chimiche che avvengono nel nostro cervello in determinate circostanze: perchè mai dovrebbe essere condivisa per essere considerata tale?
Cytherea, ma così sembri Cita!
Endorfine e dopamina che impregnano il tuo cervello quando sei felice sono conseguenza di eventi esistenziali favorevoli e non la causa.

Chiaro che si puó essere felici anche da soli. Da soli anche all'interno di una coppia, aggiungo; ma questo non attesta in nessun modo che abbia una origine solo endogena, talchè se ci capita di essere felicissimi o tristissimi senza motivo, presto uno psichiatra entrerà  nella nostra vita, e con buone probabilità  di successo, visto che ha gli strumenti per rimettere a posto il meccanismo alterato delle reazioni chimiche.

E poi sono sicuro che non ci credi neanche tu.
L'impressione è che qualcosa ti sia girata storta e cerchi una vendetta contro la Felicità  riducendola a un fatto di neuroni e mediatori.

E ancora: mi sembra molto difficile stabilire il grado di condivisione della felicità . L'amore si fa benissimo anche da soli, per esempio, mentre nelle attività  di godimento solitarie che descrivi e che si riferiscono all'arte, possono entrare in gioco ricordi,esperienze, vissuti e, non ultima, la relazione che l'artista ha instaurato con te attraverso l'opera, che in precedenza aveva inteso condividere, nel momento stesso in cui aveva dato forma compiuta all'atto creativo.

Infine: la formula felicità  raddoppiata nel tempo e nello spazio (F X 2) mi sembra limitativa.

Mi spiego:

-Io ti amo
-Tu mi ami (difficile dopo questo intervento :cry: )

-Tu sei la causa della mia felicità  ed io della tua :-D :-D

Questa cognizione aggiuntiva da parte mia e tua( il fatto di essere ricambiati) deve necessariamente produrre un rinforzo e quindi un aumento della felicità  in una sinergia che certamente supera la somma aritmetica delle singole felicità  che traevamo l'uno dall'altra prima di sapere di essere ricambiati.
La spinta propulsiva esponenziale di una siffatta condizione è ben nota al sentire comune che conió appropriatamente l'espressione "raggiungere il settimo cielo" operazione che richiede moltissima energia e carburante da ripartire negli stadi.
:-D

Graziosa la tua teoria sulle mie risposte, Pan, ma del tutto errata!

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cytherea
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#111 Messaggio da cytherea »

Drogato_ di_porno ha scritto:sì ma dire che siamo animali sociali non risolve niente. io ad es. sono egoista e molto vanitoso. quindi ho bisogno degli altri per essere felice, del loro riconoscimento. ma una volta che qualcuno mi ha lodato e io son tutto contento, basta così. dove sta la condivisione (al max è lui che condivide, non io)? poniamo che per puro calcolo opportunistico elargisca un pó della mia gioia a qualcuno, facendogli un piacere. lui sarà  tutto contento e mi amerà  di più per il piacere resogli.

in questo caso c' è condivisione su basi puramente opportunistiche. (sono convinto che l' altruismo non esista, in ultima analisi si fa tutto per se stessi, per un tornaconto di qualunque tipo)

la condivisone puó aumentare la felicità  ma non è condizione necessaria.

io poi ho tutto il diritto di essere infelice, nessuno di voi potrà  impedirmelo, nazisti che non siete altro :)
Drogato, questa frase la leggo a mio padre appena lo rivedo, chissà  che non si illumini! :-D

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Husker_Du
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#112 Messaggio da Husker_Du »

La felicità ? àˆ una questione di DNA

Secondo uno studio scozzese dipende per il 50 per cento dal nostro corredo genetico

RICERCA pubblicata sulla rivista Psychological Science

http://www.corriere.it/salute/08_marzo_ ... c667.shtml
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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pan
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#113 Messaggio da pan »

cytherea ha scritto:
:-D



Graziosa la tua teoria sulle mie risposte, Pan, ma del tutto errata!
Infatti era un'impressione. Le teorie sono sopra e sotto la frase da te evidenziata. La verità  invece è... Boh!

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Mavco Pizellonio
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#114 Messaggio da Mavco Pizellonio »

cytherea ha scritto:
Drogato_ di_porno ha scritto:sì ma dire che siamo animali sociali non risolve niente. io ad es. sono egoista e molto vanitoso. quindi ho bisogno degli altri per essere felice, del loro riconoscimento. ma una volta che qualcuno mi ha lodato e io son tutto contento, basta così. dove sta la condivisione (al max è lui che condivide, non io)? poniamo che per puro calcolo opportunistico elargisca un pó della mia gioia a qualcuno, facendogli un piacere. lui sarà  tutto contento e mi amerà  di più per il piacere resogli.

in questo caso c' è condivisione su basi puramente opportunistiche. (sono convinto che l' altruismo non esista, in ultima analisi si fa tutto per se stessi, per un tornaconto di qualunque tipo)

la condivisone puó aumentare la felicità  ma non è condizione necessaria.

io poi ho tutto il diritto di essere infelice, nessuno di voi potrà  impedirmelo, nazisti che non siete altro :)
Drogato, questa frase la leggo a mio padre appena lo rivedo, chissà  che non si illumini! :-D
Beh, ma l'avete letta la mia firma? :)

(che poi nel mio caso sia usata in senso ironico è un altro paio di maniche)
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore

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