I Sardi possono stuprare

Scatta il fluido erotico...

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Squirto
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#106 Messaggio da Squirto »

tao ha scritto:vedi drogato, una peculiarità  fondamentale della società  tradizionale sarda in rapporto alla violenza perpetrata nei confronti del prossimo consiste spesso e volentieri nel processo di "deresponsabilizzazione" che investe il crimine violento..........

ossia il giudizio sociale assolve pressochè in toto il criminale dalle proprie colpe attribuendo le responsabilità  del compimento dell'atto violento o criminoso a cause di forza maggiore che sovrastano il libero arbitrio di ciascuno...............

uno sguardo d'insieme di stampo marcatamente relativista per cui il criminale sfugge all'esecrazione, alla riprovazione generale ed alla condanna sociale che altrove gli verrebbero riservate per finire ad essere etichettato molto piu sottilmente come "omine de mala sorte", ossia quasi alla stregua di una marionetta ostaggio della tirannide inclemente e perigliosa del caso...........

chiaro come la società  tradizionale prevedesse il cosidetto "connottu" ossia un codice non scritto che affrancava dal biasimo dallo sdegno e dalla riprovazione comuni determinate tipologie di reati, stigmatizzando invece altri frangenti e circostanze.........

ma d'altronde il criminale sardo rappresentava una sorta di ideale romantico, era il cavaliere solitario impegnato in una personalissima battaglia nichilista contro l'ordine costituito, un'immagine ed una figura di grande dignità ...............una dignità  che appare al giorno d'oggi irrimediabilmente perduta per effetto del contatto fatale e nefasto con le logiche del profitto che la modernita ha definitivamente imposto..........

tao, scusa se te lo dico, ma fai un uso improprio e mi tocca dire superficiale di diversi termini:

come fai a dire che "il criminale sardo rappresentava una sorta di ideale romantico"? quale criminale? di quali "crimini" si sta parlando?

quel che tu dici riguarda una ben specifica categoria di personaggi che anticamente - perchè vorrei ricordare che i balentes o i briganti non esistono più, e due teste di cazzo non fanno statistica - si ponevano contro un ordine costituito che era quello dei piemontesi, imposto dall'alto in terra non loro e spesso ferocissimo, dunque rifiutato da molti. il resto dei crimini (furto, offesa, etc.), non era certo visto come 'romantico'.

non è neanche vero che il criminale sfuggiva alla responsabilità  e che chi commetteva crimini violenti era 'deresponsabilizzato'.

una sorta di 'deresponsabilizzazione' si dava solo e unicamente nel caso di un "errore comprovato" o quando si agiva "in stato di necessità ".

il codice barbaricino, trascritto e codificato da Antonio Pigliaru in 23 articoli, testimonia proprio dell'enorme senso di responsabilità  attribuito al singolo (come al gruppo). un esempio:

6) La responsabilità  di chiunque si trova nella condizione di ospite è solo personale e deriva dalle eventuali azioni od omissioni di lui, in rapporto ai doveri particolari del suo stato.

http://web.tiscali.it/Banditismo/Codice ... ricino.htm
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Lemmy
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#107 Messaggio da Lemmy »

Sì, il mito del brigante contro i piemontesi è ridondante.
Anche le regioni del centro-sud sono piene di sti personaggi, dalla Calabria e dalla Puglia venivano fino qui a reclutare gente passando per gli Appennini.
''Maró lemmy che cazzone che era!!!''
CianBellano

Errato: Lemmy E'

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Squirto
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#108 Messaggio da Squirto »

aspetta, Lemmy, una cosa sono i fatti storici, e da questo punto di vista la Sardegna non è la Calabria e non è la Puglia, ha una storia molto diversa - e le lotte contro i piemontesi non sono affatto un mito.

così anche il 'balente' sardo è qualcosa di un po' diverso dai fenomeni del sud italia, poi degenerati in mafia (che in Sardegna non esiste).

peró è vero, parlarne in un certo modo ancora oggi è davvero un 'mito', nel senso che è una realtà  che non esiste più da troppo tempo per parlarne ancora in termini di contemporaneità .
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tao
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#109 Messaggio da tao »

squiretaccio (alla benigni), utilizzando il termine generico di criminale mi riferivo appunto al criminale sardo per eccellenza ed antonomasia, il latitante sardo (il bandito alla juanne tolu alla stocchino od in tempi più recenti alla mesina)......

chiaro come il prototipo di personaggio in questione fosse indubitabilmente avvolto da un'aura romantica per effetto della sua condizione di uomo solo, braccato che, ad armi impari, teneva testa all'ingranaggio repressivo che, alle sue calcagna, ne perseguiva le malefatte (da bambini alle elementari si faceva fatica ad identificarsi con rossi od antognoni come capitava ai nostri omologhi d'oltre tirreno mentre si favoleggiava un futuro avventuroso fatto di fughe dai carceri, armi e pistole sull'esempio tanto fulgido quanto concreto di grazianeddu)......

ebbene tale personaggio risultava in tempi antichi e recenti circondato dall'affetto, dalla benevolenza e dall'ammirazione popolare e ribadisco in un evidentissimo processo di deresponsabilizzazione che lo faceva apparire ai più come ostaggio della cattiva sorte, della sventura e degli accidenti esistenziali piuttosto che come vittima della propria volontà  maligna.......
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Squirto
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#110 Messaggio da Squirto »

secondo me la gente è molto più sveglia di come la dipingi tu ;)

e sa benissimo che non esiste solo il cattivo maligno o l'eroe romantico, e che la realtà  è fatta di persone che fanno cose anche ingiuste, e di sistema poliziesco-giudiziario non sempre perfetto.

imho oggi di bandito rimane solo il muto di gallura, che è un agriturismo (in cui tra l'altro si mangia benissimo) :)
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#111 Messaggio da Ortheus »

Squirto ha scritto:......imho oggi di bandito rimane solo il muto di gallura, che è un agriturismo (in cui tra l'altro si mangia benissimo) :)

Ahimè, si mangiaVA benissimo...... :cry: :cry:
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Squirto
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#112 Messaggio da Squirto »

davvero, Orth? cambiato gestione?
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australiano
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#113 Messaggio da australiano »

Australia Il premier Rudd: «Sono orripilato da casi come questo»
Stuprano una bimba: assolti
«Sono aborigeni, vanno capiti»
Per la giudice, la vittima di 10 anni «era d'accordo»

Sarah Bradley è una giudice australiana che crede nel rispetto della diversità  culturale. Di quelle che hanno lavorato per anni per tenere fuori dalle prigioni i criminali aborigeni. Deve essere per questo che, qualche settimana fa, ha lasciato liberi tre uomini e sei ragazzi, rei confessi dello stupro di una bambina di dieci anni: «Dovete capire"ha detto loro bonariamente" che non potete fare sesso con una minorenne. In questo caso ammetto che la ragazza coinvolta probabilmente era consenziente». Dopotutto, è l'assunto della giudice, la violenza sessuale è talmente diffusa nelle aree indigene, dove i neonati contraggono malattie veneree e i bambini mimano l'atto sessuale già  all'asilo, che i giovani potrebbero non percepirla come un reato e quindi vanno educati, non puniti.

Peccato per la vittima, una ragazzina magra con la faccia triste, nata con un lieve ritardo mentale a causa del troppo alcool bevuto da sua madre durante la gravidanza. A lei la vita non ha fatto nessuno sconto. Aveva sette anni quando subì la prima violenza. Per questo era stata allontanata dalla comunità  di Aurukun, nel Queensland settentrionale, e data in affidamento a una famiglia non indigena. Poi il ritorno a casa e lo stupro di gruppo: «àˆ sbagliato " aveva decretato il Dipartimento per la sicurezza del bambino " farla allevare da gente bianca, così le rubiamo la sua identità ». La triste storia della piccola Kylie (il nome è di fantasia), oggi dodicenne, ha sconvolto l'Australia. Il neo premier laburista Kevin Rudd, eletto qualche settimana fa, ha invocato la tolleranza zero: «Sono orripilato da casi come questo " ha detto ", di violenza sessuale contro donne e bambini».

Il procuratore generale del Queensland, Kerry Shine, ha promesso un appello immediato contro «una sentenza patetica che non riflette le aspettative di questa comunità  ». E la prima ministra dello Stato, Anna Bligh, ha ordinato che siano rivisti tutti i casi di stupro degli ultimi due anni: «Voglio essere sicura"ha detto " che non ci sia un diverso standard di giustizia per le comunità  indigene». Il sospetto, piuttosto forte, è che altre violenze sessuali non siano state segnalate dagli assistenti sociali. Nel caso di Kylie un funzionario del Dipartimento per la sicurezza del bambino è stato licenziato per aver nascosto alla polizia che la piccola aveva contratto la gonorrea. Lui si è difeso dicendo che non sapeva che fosse una malattia a trasmissione sessuale. Sei mesi fa un rapporto, commissionato dal Territorio del Nord, aveva evidenziato quanto l'alcolismo e la violenza fossero diffusi in tutte le comunità  indigene dello Stato. Ad Alice Spring, per esempio, la prima causa di morte tra le donne è l'omicidio. «àˆ una disgrazia nazionale " aveva sentenziato allora il ministro federale per gli Affari indigeni Mal Brough ". Qualcosa deve cambiare nel Paese». Ma finora è successo poco.

Certo non è stata più tollerata l'applicazione della tradizione tribale che consentiva all'anziano del villaggio di punire, a modo suo, i crimini commessi all'interno della comunità . Ma le autorità  locali non sembrano in grado di gestire la disperazione degli aborigeni, che rappresentano il 2,4% della popolazione australiana. La politica dell'autonomia ha fallito. Quella dell'assimilazione pure. «Una cosa è sicura"dice Boni Robertson, professore di politiche indigene alla Griffith University ". La cultura non puó essere usata per dire che nove uomini possono stuprare una bambina di 10 anni. Che tipo di messaggio stiamo dando ai pedofili?». In questi giorni a guidare l'Australia al posto di Rudd, in missione a Bali, c'è per la prima volta una vicepremier: «Nella nostra società  "ha detto ieri Julia Gillard " le donne possono fare qualsiasi cosa». Di certo non le aborigene.

Monica Ricci Sargentini
11 dicembre 2007


http://www.corriere.it/cronache/07_dice ... c53b.shtml

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#114 Messaggio da australiano »

quasi quasi me cambierei il nick...

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