Husker_Du ha scritto:Il paragone secondo me non regge tantissimo. E' ovvio che la societa' in cui nasci ti influenza. Ma se nasci in un posto malfamato ad alta disoccupazione, le vie per trovare un lavoro sono poche e quindi sei quasi costretto a fare certe cose per sopravvivere.
Qui si parla di malessere personale e di timidezza cronica che porta ad un isolamento. Ora, in questo caso, hai molta piu' influenza tu nel poter cambiare atteggiamento indipendentemente dal contesto sociale in cui vivi.
Non credo sia solo l'influenza al crimine a essere condizionata dall'ambiente circostante ma più o meno ogni lato della nostra personalità: se fossi cresciuto in un quartiere popolarissimo campano invece che in una villetta della brianza avrei passato l'infanzia a giocare a pallone invece che a leggere e giocare con i lego ed oggi, probabilmente, sarei un estroverso spacciatore di droga.
E' un discorso probabilistico, l'ambiente di facilita certe scelte e certi modi di essere piuttosto che altri, poi chiaramente ciascuno ci mette il suo.
Quante volte gli psicologi dicono che chi ha subito violenza sessuale infantile a sua volta è portato alla devianza? Che cos'è questa se non un'influenza esterna? (certo non della società ma di un altro individuo). Nessuno è responsabile al 100% delle proprie azioni.
Ma non vorrei portare il topic OT.
Husker_Du ha scritto:Sicuramente super, ma avere la possibilita' di decidere personalmente il 50-60% di cio' che ti succede, non e' mica male come percentuale.
Su questo sono d'accordo anche io, contestavo l'idea che siamo responsabili al 100% (percentuale che finisce per colpevolizzare in maniera eccessiva i portatori di introversione malinconica e malessere generico).
Il sesso è come il bridge: se non hai un buon partner, devi avere una buona mano. (Charles Pierce)