[O.T.] Crisi economica

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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10051 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

OSCAR VENEZIA ha scritto:
Painkiller ha scritto:
Leone ha scritto:davvero? quindi i terremotati dell'Irpinia sono stati trattati come oggi vengono trattati gli stranieri che arrivano sulle nostre coste?
non mi pare proprio...
L'Irpinia non so, è roba di 30 anni fa, un altro tempo, un altro mondo. Quelli dell'Acquila te li sei già dimenticati? sono stati ospitati a migliaia negli alberghi, alcuni ci sono ancora adesso.

Meno propaganda populista o cazzate e più fatti, grazie.
Quelli dell'Irpinia se li fregò' Ciriaco De Mita , te lo può confermare qualsiasi archeologo o storico della preistoria

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Leone
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10052 Messaggio da Leone »

Painkiller ha scritto:
Leone ha scritto:davvero? quindi i terremotati dell'Irpinia sono stati trattati come oggi vengono trattati gli stranieri che arrivano sulle nostre coste?
non mi pare proprio...
L'Irpinia non so, è roba di 30 anni fa, un altro tempo, un altro mondo. Quelli dell'Acquila te li sei già dimenticati? sono stati ospitati a migliaia negli alberghi, alcuni ci sono ancora adesso.

Meno propaganda populista o cazzate e più fatti, grazie.
a proposito di propaganda, sciocchezze e fatti...

http://ilcentro.gelocal.it/regione/2014 ... -1.9976616

nel caso degli immigrati pare non ci siano problemi di pagamento, infatti nessun albergatore si lamenta...

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10053 Messaggio da Salieri D'Amato »

Painkiller ha scritto:
marziano ha scritto:Torniamo un attimo in topic.
IO sono d'accordissimo con l'abbassamento della pressione fiscale.
Mi domando, però, da dove cominciare.
E, sinceramente, prima di toccare IMU e TASI io - ceteris paribus - eliminerei l'IRAP e abbasserrei le imposte sui redditi (IRES e IRPEF).
inoltre IMU su (prima) casa e IMU su beni strumentali tipo capannoni sono cose diverse, le imposte patrimoniali le toccherei al ribasso dopo.
sono le imprese a fare lo sviluppo e più soldi restano in capo alle imprese più investimenti e sviluppo fanno.

quale è la vostra opinione? da dove comincereste ad abbassare? quali leve? io dico quella reddituale più di quella patrimoniale.
il sondaggio è volutamente limitato a questa macroalternativa, visto che in Italia di imposte ce ne sono oltre 100 e quindi si potrebbe sfoltire dappertutto.
(il bestiario del fisco al 2011 è qui: http://www.italiacheraglia.com/wp-conte ... aliano.pdf)
Il problema è a monte. Un abbassamento delle pressione fiscale vero si può fare solo in tre modi:1) abbassando le spese; 2) aumentando il deficit e quindi il debito pubblico; 3) aumentando il PIL.

La 3) dipende solo in minima parte dall'azione del governo. La 2) è una falsa soluzione in quanto sposta solo in avanti nel tempo il problema, aggravandolo.

L'unica soluzione razionale è la 1) ma bisogna avere il coraggio di dire che questo equivale a mandare sul lastrico migliaia di persone. Ecco perchè tutte le spending review sono fallite miseramente.
Mi sembra un po' semplicistica questa divisione. Analizzando:

1) si possono abbassare le spese, e a mio avviso si dovrebbe come soluzione prioritaria, senza tagliare i servizi e far perdere lavoro alle persone. La macchina statale negli anni è gonfiata a dismisura non nelle persone impiegate, che negli ultimi 10 anni si sono ridotte, ma nel proliferare di enti inutili, sovrastrutture e moltiplicazione di poltrone e prebende, che al confronto il Cristo era un dilettante allo sbaraglio.
In questo caso non si perderebbero posti di lavoro di uscieri e impiegati, dato che questi (pochi) si potrebbero rimpiegare in altre amministrazioni, dove organici funzionali per la comunità hanno subito pesanti tagli; ma si risparmierebbe sui compensi spropositati di una miriade di pseudo-amministratori, consiglieri o altre cariche inutili, oltre che sui costi gestionali, soprattutto gli affitti, che questi enti comportano.
Oppure tagliano spese di armamenti inutili, costosi e spesso superati (vedi i costi spropositati e assurdi degli F35), magari reinvestendone una parte nel potenziamento delle forze dell'ordine sul territorio.
Far finalmente diventare operativi i costi standard e tutta una serie di meccanismi che razionalizzino le spese senza operare semplicemente dei tagli.
Insomma vi sono una miriade di modi per risparmiare senza perdere posti di lavoro o servizi, ma solo impedendo che casta politica e grassatori vari del sistema si arricchiscano. Ed è proprio per questo che le varie spending rewiew non sono fallite, ma non sono mai state applicate, se non in maniera parziale. Da quello che si vede, l'importante per i governi, di qualunque colore essi siano, è la propaganda politica, è il predisporre una spending rewiew ... poi per l'applicabilità è un altro paio di maniche.

2)3) L'innalzamento del deficit è collegato forzatamente al primo punto, e al terzo. Se lo Stato finanzia opere, progetti ed iniziative private che effettivamente hanno una ricaduta reale sull'occupazione e sulla produzione, avremo un aumento della spesa pubblica e del deficit, ma contemporaneamente si dovrebbe mettere in modo un meccanismo per cui aumenta la produzione,e conseguentemente il PIL, quindi più benessere generalizzato e maggiori gettiti fiscali verso lo Stato, che dovrebbe così recuperare l'investimento iniziale. Chiaro che parlare di investimenti o finanziamenti mirati ed equilibrati in Italia fa quasi ridere, ma teoricamente sarebbe una soluzione percorribile ed auspicabile.

Semplicmente, in un mondo normale, non dominato da un sistema politico/economico arraffone e clientelare, che pensa solo all'oggi e mai al domani, ci dovrebbe essere una strategia economica/fiscale di lungo periodo con steep nel breve/medio, e questa dovrebbe utilizzare tutti gli strumenti a disposizione tra quelli da te citati, uno non escludendo l'altro. ......in un mondo normale! :(


PS: questo è il mio modesto pensiero, in attesa di Bella che ci rispiegherà, a noi duri di comprendonio, come gira il mondo e le semplici regole dell'economia! :-D :wink:
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Painkiller
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10054 Messaggio da Painkiller »

Salieri D'Amato ha scritto:
Painkiller ha scritto:
marziano ha scritto:Torniamo un attimo in topic.
IO sono d'accordissimo con l'abbassamento della pressione fiscale.
Mi domando, però, da dove cominciare.
E, sinceramente, prima di toccare IMU e TASI io - ceteris paribus - eliminerei l'IRAP e abbasserrei le imposte sui redditi (IRES e IRPEF).
inoltre IMU su (prima) casa e IMU su beni strumentali tipo capannoni sono cose diverse, le imposte patrimoniali le toccherei al ribasso dopo.
sono le imprese a fare lo sviluppo e più soldi restano in capo alle imprese più investimenti e sviluppo fanno.

quale è la vostra opinione? da dove comincereste ad abbassare? quali leve? io dico quella reddituale più di quella patrimoniale.
il sondaggio è volutamente limitato a questa macroalternativa, visto che in Italia di imposte ce ne sono oltre 100 e quindi si potrebbe sfoltire dappertutto.
(il bestiario del fisco al 2011 è qui: http://www.italiacheraglia.com/wp-conte ... aliano.pdf)
Il problema è a monte. Un abbassamento delle pressione fiscale vero si può fare solo in tre modi:1) abbassando le spese; 2) aumentando il deficit e quindi il debito pubblico; 3) aumentando il PIL.

La 3) dipende solo in minima parte dall'azione del governo. La 2) è una falsa soluzione in quanto sposta solo in avanti nel tempo il problema, aggravandolo.

L'unica soluzione razionale è la 1) ma bisogna avere il coraggio di dire che questo equivale a mandare sul lastrico migliaia di persone. Ecco perchè tutte le spending review sono fallite miseramente.
Mi sembra un po' semplicistica questa divisione. Analizzando:

1) si possono abbassare le spese, e a mio avviso si dovrebbe come soluzione prioritaria, senza tagliare i servizi e far perdere lavoro alle persone. La macchina statale negli anni è gonfiata a dismisura non nelle persone impiegate, che negli ultimi 10 anni si sono ridotte, ma nel proliferare di enti inutili, sovrastrutture e moltiplicazione di poltrone e prebende, che al confronto il Cristo era un dilettante allo sbaraglio.
In questo caso non si perderebbero posti di lavoro di uscieri e impiegati, dato che questi (pochi) si potrebbero rimpiegare in altre amministrazioni, dove organici funzionali per la comunità hanno subito pesanti tagli; ma si risparmierebbe sui compensi spropositati di una miriade di pseudo-amministratori, consiglieri o altre cariche inutili, oltre che sui costi gestionali, soprattutto gli affitti, che questi enti comportano.
Oppure tagliano spese di armamenti inutili, costosi e spesso superati (vedi i costi spropositati e assurdi degli F35), magari reinvestendone una parte nel potenziamento delle forze dell'ordine sul territorio.
Far finalmente diventare operativi i costi standard e tutta una serie di meccanismi che razionalizzino le spese senza operare semplicemente dei tagli.
Insomma vi sono una miriade di modi per risparmiare senza perdere posti di lavoro o servizi, ma solo impedendo che casta politica e grassatori vari del sistema si arricchiscano. Ed è proprio per questo che le varie spending rewiew non sono fallite, ma non sono mai state applicate, se non in maniera parziale. Da quello che si vede, l'importante per i governi, di qualunque colore essi siano, è la propaganda politica, è il predisporre una spending rewiew ... poi per l'applicabilità è un altro paio di maniche.
Più o meno stiamo dicendo la stessa cosa.




Salieri D'Amato ha scritto:
Painkiller ha scritto:
marziano ha scritto:Torniamo un attimo in topic.
IO sono d'accordissimo con l'abbassamento della pressione fiscale.
Mi domando, però, da dove cominciare.
E, sinceramente, prima di toccare IMU e TASI io - ceteris paribus - eliminerei l'IRAP e abbasserrei le imposte sui redditi (IRES e IRPEF).
inoltre IMU su (prima) casa e IMU su beni strumentali tipo capannoni sono cose diverse, le imposte patrimoniali le toccherei al ribasso dopo.
sono le imprese a fare lo sviluppo e più soldi restano in capo alle imprese più investimenti e sviluppo fanno.

quale è la vostra opinione? da dove comincereste ad abbassare? quali leve? io dico quella reddituale più di quella patrimoniale.
il sondaggio è volutamente limitato a questa macroalternativa, visto che in Italia di imposte ce ne sono oltre 100 e quindi si potrebbe sfoltire dappertutto.
(il bestiario del fisco al 2011 è qui: http://www.italiacheraglia.com/wp-conte ... aliano.pdf)
Il problema è a monte. Un abbassamento delle pressione fiscale vero si può fare solo in tre modi:1) abbassando le spese; 2) aumentando il deficit e quindi il debito pubblico; 3) aumentando il PIL.

La 3) dipende solo in minima parte dall'azione del governo. La 2) è una falsa soluzione in quanto sposta solo in avanti nel tempo il problema, aggravandolo.

L'unica soluzione razionale è la 1) ma bisogna avere il coraggio di dire che questo equivale a mandare sul lastrico migliaia di persone. Ecco perchè tutte le spending review sono fallite miseramente.
2)3) L'innalzamento del deficit è collegato forzatamente al primo punto, e al terzo. Se lo Stato finanzia opere, progetti ed iniziative private che effettivamente hanno una ricaduta reale sull'occupazione e sulla produzione, avremo un aumento della spesa pubblica e del deficit, ma contemporaneamente si dovrebbe mettere in modo un meccanismo per cui aumenta la produzione,e conseguentemente il PIL, quindi più benessere generalizzato e maggiori gettiti fiscali verso lo Stato, che dovrebbe così recuperare l'investimento iniziale. Chiaro che parlare di investimenti o finanziamenti mirati ed equilibrati in Italia fa quasi ridere, ma teoricamente sarebbe una soluzione percorribile ed auspicabile.
Il moltiplicatore keynesiano è molto meno moltiplicatore di quanto appaia in teoria

http://noisefromamerika.org/articolo/mo ... ici-favole

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10055 Messaggio da Salieri D'Amato »

Chiaro che l'applicabilità delle teorie non è sempre facile e fattibile, occorrono correttivi e i risultati sperati non sempre corrispondono alle aspettative. Le variabili poi sono infinite.
Diciamo che si dovrebbe tendere e comunque programmare delle strategie politico-economiche; ma se in Italia, solo per fare un esempio, manca da tanti anni anche uno strumento imprescindibile come il Piano industriale, non ci si può aspettare niente ma proprio niente dalla politica, se non slogan e provvedimenti finanziari estemporanei scollegati da ogni logica di lungo periodo.
Ma si può stare tranquilli, tanto fra poco avremo la Legge elettorale definitiva, senza la quale il Paese si sente smarrito e confuso! 8)
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dboon
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10056 Messaggio da dboon »

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Re: [O.T.] Crisi economica

#10057 Messaggio da Drogato_ di_porno »

questo articolo può aiutarvi a capire il peso della burocrazia in Italia (l'oggetto è il rinnovo per il gp di Monza)

http://www.formulapassion.it/2015/09/f1 ... -topolino/
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Re: [O.T.] Crisi economica

#10058 Messaggio da dboon »

domenica si vota
altra martellata nei coglioni ?

http://www.ilpost.it/2015/09/13/elezioni-grecia-2015/

:bonk:
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10059 Messaggio da hoover »

Debito pubblico in calo...e anche oggi l'Italia fallisce domani. Quando arriverà questo famoso default che Grillo ormai annuncia da anni? :lol:

ps. Ovviamente questo leggero ribasso non significa nulla se non è continuativo nel tempo, però è un segnale...


http://www.corriere.it/economia/15_sett ... resh_ce-cp
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10060 Messaggio da Capitanvideo »

hoover ha scritto:Debito pubblico in calo...e anche oggi l'Italia fallisce domani. Quando arriverà questo famoso default che Grillo ormai annuncia da anni? :lol:

ps. Ovviamente questo leggero ribasso non significa nulla se non è continuativo nel tempo, però è un segnale...


http://www.corriere.it/economia/15_sett ... resh_ce-cp
A Novembre, se non sbaglio, il debito cala sistematicamente di un 20 miliardi come minimo. Prepariamo i fuochi artificiali?
l'Italia può andare avanti accumulando debito ancora per un bel po', dipende tutto dalla fiducia.
Quando c'era berlusconi il debito era inferiore, la disoccupazione inferiore, tutti i parametri migliori, eppure sembrava che il default fosse imminente. Anzi, lo era.

La situazione sembra in via di miglioramento, i media fanno a gara per trasmettere qualche notizuola che sbatta un +0,2% in prima pagina.

In realtà si sta vivacchiando e leggerissimamente migliorando qualche parametro sotto fantastiliardi di moneta stampata dalle Banche centrali (tra poco toccherà assorbire anche le sofferenze bancarie, come fece la cermania qualche anno fa. ma non esistono pasti gratis. Meglio ricordarlo), le borse che cominciano a scoppiettare, le materie prime a prezzi ridicoli.

Notizie come i bail-in per legge non vengono riportate, come anche il fondo creato da Banca d'Italia e ABI per raccogliere contante in caso di bank-run.

Se tutto va così bene, perché farlo?

Lo sanno anche loro. Stanno giocando con l'unica arma che hanno, manipolare. Ma nemmeno loro ne conoscono le conseguenze.

Il cigno nero, o una bella famigliola di cigni, quello ci vuole. Può essere qualunque cosa.

Nel frattempo c'è un'assicurazione che tentano in tutti i modi di sbeffeggiare e martoriare, cioè l'oro.

Fisico, ovviamente.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Re: [O.T.] Crisi economica

#10061 Messaggio da hoover »

Non è proprio così...quando c'era Berlusconi di solito il debito esplodeva, quando governavano altri diminuiva. Il debito pubblico italiano l'hanno creato in gran parte i governi di questi tre personaggi: Andreotti-Craxi-Berlusconi.

Comunque, il tempo dirà se l'Italia fallirà o meno (e non fallirà). Sul fatto di strombazzare dati, nessuno dice che siano ottimi, però vanno comunicati così come quando venivano comunicati quelli negativi e si partiva con il conto alla rovescia per il deafult, puntualmente smentito dai fatti.

E con questo non voglio assolutamente dare chissà quali meriti al governo attuale, voglio solo dire che Grillo e tutti quelli che pronosticavano il default lo facevano a caso, senza avere dati certi.
Capitanvideo ha scritto: Notizie come i bail-in per legge non vengono riportate, come anche il fondo creato da Banca d'Italia e ABI per raccogliere contante in caso di bank-run.

Se tutto va così bene, perché farlo?
Non è che le cose vadano bene, ci sono sempre insidie, secondo me era una mossa giusta da fare nel caso saltasse la Grecia. In quel caso nessuno poteva sapere le conseguenze esatte...per precauzione hanno preso questa misura (ma ripeto, è solo una mia ipotesi personale).
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10062 Messaggio da cicciuzzo »

le cose non vanno meglio, se non leggerissimamente meglio. e qualche decimale di punto non permette il recupero di quanto si è perso negli ultimi anni. ma anche io penso che un segno + sia meglio di un segno -. e che di fallire non si fallisce grazie a quanto hanno saputo accumulare gli italiani nel tempo (il risparmio privato) e ha una capacità di adattamento che il popolo italiano ha in misura maggiore rispetto ad altri popoli. sappiamo tutti, lo abbiamo letto, ma se pensiamo alle nostre conoscenze ne abbiamo ulteriore conferma, che gli italiani quest'anno hanno fatto più vacanze rispetto all'anno scorso. a parità di durata sono andati in un posto più figo o a parità di località hanno fatto qualche giorno in più. sono stati attenti, hanno trattato sul prezzo, ma così è stato. qualcosa vorrà dire.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#10063 Messaggio da Leone »

Forse il vero problema dell'economia e della origine di questa crisi economica è un altro. L'economia, che dovrebbe essere quello della massima razionalità, per come viene trattato dal pensiero dominante è a tutti gli effetti una pseudo-scienza che si basa su due presupposti impliciti, non dichiarati e assolutamente falsi, che esista qualcosa di definibile come l’interesse globale della società e che le vicissitudini economiche, l’andamento dei mercati, siano qualcosa di imprevedibile e indipendente dai comportamenti umani, come se parlassimo di meteorologia.

E’ invece vero che all’interno di qualsiasi società esistono interessi in conflitto, che una ristretta minoranza di persone appartenenti allo strato più alto del capitalismo bancario e finanziario può agire e di fatto agisce per il proprio personale tornaconto a danno dell’interesse, del benessere, del futuro di tutti gli altri, e che le crisi sono provocate e manipolate allo scopo di impadronirsi delle risorse prodotte dalla società, di trasformare il lavoro di molti nella ricchezza di pochi.

Ad avviare la società italiana e quelle del resto dell’Europa sulla strada di quella che ormai dal 2008 non è più una crisi ma, a meno di radicali cambiamenti, un declino irreversibile, a creare le premesse di questo declino, i “compagni”, i marxisti, quella sinistra verso la quale per atavica abitudine una parte dei ceti lavoratori da ancora il proprio appoggio ignara del fatto che essa ha smesso di tutelare da gran tempo i loro interessi, ha dato e continua a dare un contributo non disprezzabile. Per decenni hanno fatto una guerra senza quartiere agli imprenditori, ignorando o facendo finta di ignorare che il tessuto produttivo italiano è composto principalmente di piccola industria, e che ogni ditta che fallisce significa decine o centinaia di lavoratori sul lastrico, permettendo così ai grossi gruppi industriali, alle grandi catene di distribuzione, alle banche, alla finanza di acquisire più facilmente le aziende, e oggi che il grande capitalismo bancario e finanziario mascherato dietro le istituzioni “europee” con cui sono sempre stati complici, sferra il suo attacco decisivo alla proprietà, al benessere al futuro di tutti, fanno finta di non vedere e proclamano per bocca del loro guru Walter Veltroni che “la lotta di classe non esiste”.

Il dominio dell’economia che dovrebbe essere quello della massima razionalità, è invece dominato da componenti irrazionali, scaramantiche, superstiziose, stregonesche. Prendiamo quello che ha tutta l’apparenza di un dato oggettivo, il famoso (o famigerato) PIL. Oggi che siamo in recessione, il nostro PIL è regredito, è tornato – ci dicono – al livello di vent’anni fa. La nostra situazione economica è uguale a quella di allora? Ne siamo sicuri? Prendiamo una famiglia tipica, chiamiamola così: quattro persone e due redditi da lavoro. Venti-venticinque anni fa si avevano figli piccoli, si pagavano la baby sitter e il mutuo e si riusciva a mettere qualcosa da parte. Oggi si stenta ad arrivare a fine mese. Io credo che chiunque abbia più di trent’anni non fatichi a ricordare situazioni dello stesso genere.

Il PIL di alcuni Paesi del Terzo Mondo come il Brasile o l’India registra – ci dicono – incrementi tra il 5 e il 10% l’anno. Se il dato fosse reale, costoro dovrebbero aver ormai raggiunto il livello di benessere dei Paesi industrializzati. Mah! Se andate a vedere alla periferia di Rio De Janeiro o a quella di Calcutta, trovate le stesse favelas, le stesse bidonville miserabili che c’erano venti, cinquanta, settanta anni fa, dove vive un’umanità in condizioni di degrado ai limiti della sopravvivenza, e sia chiaro che – come nel passato – ci entrate a vostro rischio e pericolo.

Io ho l’impressione che questo famigerato PIL sia un indice fittizio o per meglio dire manipolato, la cui esistenza serve a veicolare l’essenza dell’ideologia progressista: sono possibili occasionali e temporanei ritorni all’indietro, come sta avvenendo in Europa dal 2008, ma la tendenza globale sul lungo periodo è ascendente: se le cose oggi non vanno meglio di ieri, vanno pur sempre meglio dell’altro ieri e domani saranno ancora migliori.

Io mi domando come sia possibile pensare che in un mondo che non aumenta certo di dimensioni, ma ogni giorno è come se si riducesse, sempre più sfruttato, inquinato, devastato, impoverito, e dove la specie umana continua la sua espansione demografica, sia possibile una crescita della disponibilità di risorse pro capite. La logica e il semplice buon senso ci dicono che se si deve dividere una torta fra più persone, aumentando il numero dei commensali, si ridurrà la fetta di ciascuno. Ma la logica e il buon senso non sembrano avere corso tra i “maghi” dell’economia.

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Re: [O.T.] Crisi economica

#10064 Messaggio da GeishaBalls »

hoover ha scritto:
Capitanvideo ha scritto: Notizie come i bail-in per legge non vengono riportate, come anche il fondo creato da Banca d'Italia e ABI per raccogliere contante in caso di bank-run.

Se tutto va così bene, perché farlo?
Non è che le cose vadano bene, ci sono sempre insidie, secondo me era una mossa giusta da fare nel caso saltasse la Grecia. In quel caso nessuno poteva sapere le conseguenze esatte...per precauzione hanno preso questa misura (ma ripeto, è solo una mia ipotesi personale).
Sono norme europee, che riprendono concetti anche americani. Se una azienda fallisce, chi ci rimette? Nel caso delle banche fino ad ora pagava lo Stato.

Mentre con il Bail in ci rimettono in ordine: I soci per primi (gli azionisti), i fornitori e chi gli ha fatto prestiti (chi ha comprato i bond, le abitazioni), e per ultimi nel caso delle banche i correntisti salvo la assicurazione sotto i 100.000 €.

Ripeto, sono recepimenti di direttive europee, come tutto quello che succede sulla banche che ormai sono vigilate da BCE

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Leone
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#10065 Messaggio da Leone »

A proposito di crisi economica occorre anche dire che oggi le economie dei Paesi europei sono sotto un vero e proprio attacco da parte di quelli che ormai sono indicati come gli euro-vampiri, ma la loro pressione compromette prima di tutto chi è più debole, e per quanto riguarda noi Italiani, essa va a sommarsi o agire su una serie di debolezze puramente endogene. Di debolezze, in settant’anni, sotto una “guida” politica democratica mai minimamente preoccupata del futuro dei propri concittadini, l’Italia ne ha accumulate tante: un debito pubblico spropositato, conseguenza diretta del saccheggio delle risorse nazionali compiuto dalla corruzione partitocratica, la mancata innovazione tecnologica diretta conseguenza della mancanza di investimenti nella ricerca di base che da noi è a livelli di Terzo Mondo: abbiamo puntato tutto sulle produzioni a bassa tecnologia con il risultato che oggi non siamo in grado di competere con il Terzo Mondo la cui produzione è favorita dai bassissimi costi della manodopera.

Quando in ossequio ai dogmi liberisti uno stato si priva dei mezzi per imporre la gestione dell’economia (e ricordiamo quel vero delitto che è stato la demolizione dell’IRI, “eredità fascista” distrutta da Romano Prodi), l’unico strumento che gli rimane per procurarsi risorse è la leva fiscale, ma è uno strumento che si trasforma facilmente in un boomerang. Quando sorpassa un certo limite che noi abbiamo da tempo oltrepassato, l’aumento della pressione fiscale non incrementa ma fa diminuire gli introiti nelle casse dello stato, perché diventa causa diretta di recessione: i contribuenti falliscono, finiscono sul lastrico e ovviamente smettono di produrre gettito. Solitamente ciò porta a ulteriori aumenti della pressione fiscale che, ben lungi dal produrre i risultati attesi, prosciugano ancora di più l’economia reale e peggiorano i conti pubblici in un circolo vizioso davvero diabolico. E’ un vero peccato che in genere gli economisti manchino di cultura storica: anche la disintegrazione dell’impero romano nel III secolo d. C. è cominciata così, con un’OPPRESSIONE fiscale smodata. :o

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