La nostra eroina approda nelle edicole italiane il 12 marzo 1969, e vi resterà fino a settembre del 1982; sarà edita prima dalle Edizioni Erregi (in pratica la Editrice Sessantasei con il nome cambiato),casa editoriale dei già citati Barbieri e Cavedon. Nel 1972 però i due decidono di dividersi, causa differenti idee di gestione della casa editrice: Jacula rimarrà edita dalla nuova Ediperiodici (portata avanti dal solo Cavedon) sino alla sua chiusura con il numero 327, mentre Barbieri fonderà la Edifumetto, sigla di quelli che diventeranno i maggiori successi fumettistici sexy degli anni 70.
Caliamoci ora nell'atmosfera assai ingenua di Jacula: la storia è opera di Renzo Barbieri e dello sceneggiatore Rubino Ventura, mentre i disegni sono da attribuire allo studio Rosi (nello specifico Giorgio Cambiotti per le matite e Massimo Belardinelli per le chine). Ovviamente l'aspetto sexy è ancora solamente accennato: il confine si sposterà di pari passo con la rivoluzione sessuale e il comune senso del pudore, per arrivare, negli anni 80, a sfociare nel porno.
Ultima nota: la bella copertina è opera di Leandro Biffi.

