Nella zona franca del sesso
(in fuga da Prato e Firenze)
L'assedio delle prostitute dopo i provvedimenti dei due grandi Comuni. A Calenzano: «Qui possiamo stare anche nude, già a Campi no»
CALENZANO - «C'è la crisi, è tutta la notte che sono qui e non ho fatto ancora un cliente», dice la ragazza senegalese, che cammina a piedi nudi sul marciapiede e si stupisce delle nostre domande. Anche se a lei questa faccenda della lettera del sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli, in fondo interessa. Che ci sia troppa concorrenza? àˆ brutto metterla in questi termini, perchè dietro a queste ragazze che ti mandano baci, che ti chiamano amore e che sorridono, c'è un racket. Peró è stato proprio il sindaco, a dirlo, l'altro giorno, con tanto di comunicato stampa: prostitute e trans sono aumentati perchè fuggono delle ordinanze di Firenze e Prato. Che invece di risolvere il problema, lo spostano, in quella che è sempre stata un po' una zona franca. Ad ogni cosa peró c'è un limite, avrà pensato Biagioli. E ha pensato giusto, aggiunge Simona, un trans marocchino-tedesco che i clienti se li carica sulla bella macchina bordeaux e li porta direttamente in uno dei due appartamenti che ha affittato nelle palazzine di via San Quirico, a due-passi-due dallo Star Hotel Vespucci. «àˆ cinque anni che sono qui e devo dire che negli ultimi tempi trans soprattutto, ma anche le ragazze, sono aumentate. Perchè? Perchè diversamente da Prato e Firenze, tesoro, possiamo stare nude o vestite. Nessuno ci rompe le scatole».
«QUI POSSIAMO STARE ANCHE NUDE, A CAMPI NO» - Peró attenzione, racconta Simona. Sempre che tu non oltrepassi il «muro» che sembra separare Calenzano dai comuni vicini. «Dopo quella rotonda c'è Campi Bisenzio e lì non possiamo stare. L'unica volta che ho oltrepassato il confine sono arrivati i vigili che mi hanno detto: 'Qui non ti vogliamo più vedere, se continui ti mandiamo tutte le sere pattuglie in borghese'». Anche a Calenzano, peró, almeno nelle intenzioni del giovane sindaco Biagioli, multe e sanzioni verranno aumentate. E se poi i clienti non vengono più? «Vorrà dire che staremo giorno e notte al Vespucci. Non all'hotel ovviamente, ma nei condomini accanto pieni di brasiliane che stanno in 5 o 6 in una stanza». C'ha preso gusto Simona e ci sconsiglia di andare a parlare con le «colleghe» che stanno cento metri più avanti, quasi al limite con il muro di Campi: «Tanto non capiscono l'italiano», dice alzando le spalle, come se tra loro non corresse buon sangue. Invece non è così. Nella Calenzano by night , i trans si scambiano i clienti. Quasi per dovere di buon vicinato. «Ogni sera viene da me qualcuno che mi chiede dove stanno le donne, perchè i brasiliani sono femmine a tutti gli effetti. Pensa che una volta mi sono sbagliato anche io e clienti sono tornati indietro a lamentarsi...». Racconta, parla, gesticola e fa il segno dell'ombrello nel momento preciso in cui spiega che non c'è solo il marciapiede: «Parlano, parlano, ma tanto non fanno nulla e comunque anche se ci mandassero via da qua dovrebbero chiudere internet. àˆ che i politici non vogliono spendere soldi. Mettessero delle vetrine, facessero un bel quartiere come a Bruxelles e Amsterdam, faremmo i soldi noi, loro e sarebbe tutto più pulito. Anche se io, in un giorno guadagno come loro in un mese». In via di Pratignone, ma anche prima venendo da Sesto Fiorentino, vicino alle abitazioni " dove fioccano le raccolte di firme dei residenti " e soprattutto nella zona industriale tra lo stadio e i condomini di via San Quirico, Calenzano appare come un quartiere a luci rosse.
MANCANO SOLO LE VETRINE - I trans sono liberi di mettere in mostra seni e silicone, indossare soltanto un costume panterato che non copre nulla, ma fa scena. Decine e decine di prostitute, più o meno vestite, da sole o in gruppo, distratte dagli irrigatori dei giardini che nel caldo della zona industriale sono un ottimo rimedio per rinfrescarsi e rendere più attillati e trasparenti gli slip. Senza regole, in tutta tranquillità , con le macchine dei clienti con lo stereo a palla e in attenta perlustrazione. I trans sono tutti più o meno nudi, hanno leggi non scritte, ma ferree. C'è una stradina vicino allo stadio che è tutta loro. Impossibile contarli e descriverli. C'è quello con la barba incolta " non era un gigoló " in canottiera nera (perchè senza seno) e mutandine rosse. C'è quello brasiliano, invece, con le tette di fuori e una vestaglia inutile perchè trasparente. Stessa domanda anche per lui. Ma c'è davvero questo aumento di prostitute e trans? «In questa strada no, perchè non se puede». E perchè non si puó? «Perchè non si puó. Le mandiamo via se no siamo in troppe. Qui ci siamo noi e stiamo attente che sia tutto tranquillo. Nelle altre strade, invece, sono aumentate e infatti c'è casino». I trans abitano tutti o quasi nei condomini accanto allo Star Hotel di via San Quirico. E col passare della notte, verso le 3, si avvicinano sempre di più a casa. Sulle cassette delle lettere nomi e cognomi sono in gran parte «esotici» (Alvarez, Macheda, Guri, Dos Santos, De Jesus, Rosa...) e scritti col pennarello o appiccicati con gli adesivi. Su quasi tutti i balconi c'è una parabola.
VIA VAI DI AUTO - Il via vai di auto, trans e clienti è impressionante. Impossibile anche qui contare, se mai descrivere quello che non avevamo mai visto. Dal vecchietto in canottiera nera e pantaloncini militari che sembra in tenuta per un corso di sopravvivenza: in effetti è arrivato con un trans (guidava lei, ovviamente) che è il doppio di lui in altezza e larghezza. Poi c'è il cinese che se ne va dopo aver fatto le sue cose con un travestito biondo. E c'è un rumeno che quando ci vede, la prima cosa che fa è mettere mano al portafoglio: «Vi devo far vedere un documento?». Non importa. Ma com'è la situazione in questi palazzi? Ride e un po' in imbarazzo si limita a un «succedono cose strane. Ci sono tanti brasiliani che ogni tanto litigano, sono gelosi...Ma io non vedo nulla, lavoro dalla mattina alla sera». Sono le 3.30, passato il cartello «Calenzano », direzione Firenze, comincia a notarsi la differenza. A Novoli le prostitute, sia chiaro, ci sono ancora, anche se sembrano meno rispetto a qualche mese fa. Ci sono pochi trans e c'è una macchina dei vigili. Tre agenti che controllano i documenti di una ragazza: era in reggiseno e mutandine. Qui c'è il regolamento del Cioni.
Filippo Baffa
Alessio Gaggioli
27 luglio 2009
Lo stabile di via san quirico è quello davanti ai Gigli, dove c'è anche la clinica veterinaria..in effetti a vederlo pare proprio una notevole roccaforte di maiale
Ci ho fatto una discreta sgroppata, tra l'altro...a calenzano invece ci andavo in bici quando lavoravo da impiegato e uscivo nel turno notturno
Altri tempi...
p.s. la maialona che ha proposto il quartiere zozzo chi è? La voglio assessore!