Helmut, dove vivi?
il mondo è pieno di lekkakulo, lobotomizzati...
anzi, ti diró di più; qualcuno pagherebbe per vendersi....
In effetti, gente come Rutelli, Mastella, Dini sembra abbiano scritto sulla fronte
"quanto mi dai ?".
La magistratura indaga eccome: ti ricordo quel fenomeno di Sergio De Gregorio?
Una faccia da porcello, passato a Forza Mafia, qualche mese dopo esser stato eletto con IdV?
Infatti, cè un'inchiesta sullo scambio di favori fra il suo passaggio di schieramento e i finanziamenti al suo movimento politico/malavitoso.
Poi, che bisongo hanno di esser pagati su un conto alle Cayman ?
A Baffino Dalema, Mondadori li pubblica i libri e Merdaset glie li pubblicizza!!
è pure alla luce del sole!!
Che inchiesta vuoi che si faccia?
poi, nella maggior parte dei casi, il pagamento avviene in tante di quelle forme mascherate da assunzioni, consulenze, Alitalia, presidenze di enti inutili, etc...
Ma a parte quelli in malafede, ce ne sono tanti che son coglioni per conto loro.
Guarda i rifondaroli; dopo la mazzata che hanno preso che fanno?
Sono in 4 e presentano 5 mozioni!
Qual'è la loro prima iniziativa di rilancio dopo la catastrofe? la grazia alla Franzoni ! ? ! ? !
Se poi ci aggiungi la basilare minkionaggine degli itaGliani, il quadro si fà completo.
[O.T.] Legge sulle intercettazionie (video)
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
- Scorpio
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 8603
- Iscritto il: 30/04/2001, 2:00
- Località: Piemunt liber
- Contatta:
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
- Scorpio
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 8603
- Iscritto il: 30/04/2001, 2:00
- Località: Piemunt liber
- Contatta:
guarda che il primo a calar le braghe è stato WC Weltroni!nik978 ha scritto: mah io non credo ci sia stata questa compra vendita..
semplicemnte per anni comunisti e comunardi hanno drogato la coalizione con slogan da rivoluzione russa e antiberlusocnismo dilagante..
ora a sinistra vogliono (dopo aver fatto fuori questi personaggi) dare l'immagine di quelli che non ciritcano berlusconi a priori..
tanto le elelzioni le hanno perse anche in passato con questa tattica e il poplo ragiona con la pancia.
quando hai un paese che cresce con lo 0% e con alcuni problemi per forza la gente va dietro al primo populista, gigione, fascistello..
e tu puoi fare tutte le campagne "anti" che vuoi, ma se non proponi un modello alternativo (che NON puo' derivare dal comunismo) le elezioni le perdi..
questo "buonismo" di ritorno dopo anni di calamento di braghe ai vari pecorari bertinotti etc per me ora fa ancora piu' danni..ma e' un passaggio obbligato
non e' che son stati comprati..han perso la faccia cosi tanto prima..non credo si possa fare di peggio
ah se si fosse avuto piu' coraggio e si fossero messi da parte certi personaggi/visione antistoriche prima....
In buona compania di tipe come la Finocchiaro.
Non dimenticare che nelle ultime elezioni, chi ha veramente vnto e preso tanti voti in più, son stati Di Pietro e i Legaioli!
Il berluskonismo non è poi avanzato ma l'antiberluskonismo sì!
Il problema vero stà nel realizzare l'antiberlusconismo;
la cosiddetta opposizione è stata ambigua, accomodante;
insomma, dei SENZA PALLE, che macchiavellicamente avrebbero dovuto spaccar il kulo al cainano e non farci gli inciuci ed inseguirlo nelle sue stupidaggini.
Berluskoni è sceso in campo dagli anni 80, con suo modo di lobotomizzare e creare gli itaGliani ad immagine catodica.
è questo il punto, non gli slogan senza costrutto, che un popolino ebete e senza cultura finisce pure per odiare.
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).
Art. 15.
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione puó avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
Da dove viene...???
Udite, udite o popolo...dalla Costituzione (nata dalla Resistenza, mica cazzi...
).
Che facciamo...???
La cambiamo...???
Ci vogliono i 2/3...
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione puó avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
Da dove viene...???
Udite, udite o popolo...dalla Costituzione (nata dalla Resistenza, mica cazzi...

Che facciamo...???
La cambiamo...???
Ci vogliono i 2/3...

"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Per cambiare le garanzie stabilite dalla legge, invece, basta l'ordine del nostro piccolo ometto al comando.Helmut ha scritto:Art. 15.
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione puó avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
Da dove viene...???
Udite, udite o popolo...dalla Costituzione (nata dalla Resistenza, mica cazzi...).
Che facciamo...???
La cambiamo...???
Ci vogliono i 2/3...
- CianBellano
- Storico dell'impulso
- Messaggi: 10219
- Iscritto il: 23/01/2008, 10:40
- Località: Vacante
Che lampo di genio!Helmut ha scritto:Art. 15.
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione puó avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
Da dove viene...???
Udite, udite o popolo...dalla Costituzione (nata dalla Resistenza, mica cazzi...).
Che facciamo...???
La cambiamo...???
Ci vogliono i 2/3...
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
Quello che sui giornali non leggerete più
"
...
Per scardinare, nell'opinione pubblica, la convinzione che gli ascolti telefonici, ambientali, telematici servano e non siano soltanto una capricciosa bizzarria di toghe intriganti e sollazzo indecente per cronisti ficcanaso, Berlusconi ha costruito nel tempo una narrazione dove si sprecano numeri iperbolici ed elaborate leggende. Dice: "Si parla di 350 mila intercettazioni, è un fatto allucinante, inaccettabile in una democrazia". Fa dire al suo ministro di Giustizia che gli italiani intercettati sono addirittura "30 milioni" mentre sono 125 mila le utenze sotto ascolto (le utenze telefoniche, non gli italiani intercettati). Alla procura di Milano, per fare un esempio, su 200 mila fascicoli penali all'anno, le indagini con intercettazioni restano sotto il 3 per cento (6136).
Altra bubbola del ministro è che gli ascolti si "mangiano" il 33 per cento del bilancio della giustizia mentre invece sfiorano soltanto il 3 per cento di quel bilancio (per la precisione il 2,9 per cento, 225 milioni di costo contro i 7 miliardi e mezzo del bilancio annuale della giustizia). Senza dire che, per inerzia del governo, lo Stato paga al gestore telefonico 26 euro per ogni tabulato, 1,6 euro al giorno per intercettare un telefono fisso, 2 euro al giorno per in cellulare e 12 per un satellitare e l'esecutivo non ha tentato nemmeno di ottenere dalle compagnie telefoniche un pagamento a forfait o tariffe agevolate in cambio della concessione pubblica (accade all'estero).
Nonostante questa inerzia, le intercettazioni si pagano da sole, anche con una sola indagine. Il caso di scuola è l'inchiesta Antonveneta. Costo dell'indagine, 8 milioni di euro. Denaro incassato dallo Stato con il patteggiamento dei 64 indagati, 340 milioni. Il costo di un anno di intercettazioni e avanza qualche decina di milioni da collocare a bilancio, come è avvenuto, per la costruzione di nuovi asili.
Comunque la si giri e la si volti, questa legge serve soltanto a contenere le angosce del premier e dei suoi amici, a proteggere le loro relazioni e i loro passi, a salvaguardare il malaffare dovunque sia diffuso e radicato. Per il cittadino che chiede sicurezza e vuole essere informato di quel accade nel Paese è soltanto una sconfitta che lo rende più debole, più indifeso, più smarrito.
Se la legge dovesse essere confermata così com'è al Senato, i pubblici ministeri potranno chiedere di intercettare un indagato soltanto quando hanno già ottenuto quei "gravi indizi di colpevolezza" che giustificherebbero il suo arresto. E allora che bisogno c'è delle intercettazioni? Forse è davvero la morte della giustizia penale, come scrive l'associazione magistrati. Certo, è l'eclissi di un segmento rilevante dell'informazione. Da oggi si potranno soltanto proporre dei "riassuntini" dell'inchiesta e delle prove raccolte. Non si potrà pubblicare più alcun documento, nessun testo di intercettazione.
La cronaca, queste cronache del potere, peró, non sono soltanto il racconto di imprese delittuose. Non deve esserci necessariamente un delitto, una responsabilità penale in questi affreschi. Spesso al contrario possono rendere manifesto e pubblico soltanto un disordine sociale, un dispositivo storto che merita di essere raccontato quanto e più di un delitto perchè, più di un delitto, attossica l'ordinato vivere civile.
Immaginate che ci sia un dirigente della Rai che, in una sera elettorale, chiama al telefono un famoso conduttore e gli chiede di lasciar perdere con gli exit poll che danno un risultato molesto per "il Capo". Immaginate che il dirigente Rai per essere più convincente con il conduttore spiega che quello è "un ordine del Capo". Non c'è nulla di penale, è vero, ma davvero è inutile, irrilevante raccontare ai telespettatori che la scena somministrata loro, quella sera, era truccata?
Bene, ammesso che questa sia stata una conversazione intercettata recentemente in un'inchiesta giudiziaria, non la leggerete più perchè l'ossessione del premier, diventata oggi legge dello Stato, la vieta. Chi ci guadagna è soltanto chi ha il potere. Chi deve giudicarlo non ne avrà più nè gli strumenti nè l'occasione."
repubblica.it
"
...
Per scardinare, nell'opinione pubblica, la convinzione che gli ascolti telefonici, ambientali, telematici servano e non siano soltanto una capricciosa bizzarria di toghe intriganti e sollazzo indecente per cronisti ficcanaso, Berlusconi ha costruito nel tempo una narrazione dove si sprecano numeri iperbolici ed elaborate leggende. Dice: "Si parla di 350 mila intercettazioni, è un fatto allucinante, inaccettabile in una democrazia". Fa dire al suo ministro di Giustizia che gli italiani intercettati sono addirittura "30 milioni" mentre sono 125 mila le utenze sotto ascolto (le utenze telefoniche, non gli italiani intercettati). Alla procura di Milano, per fare un esempio, su 200 mila fascicoli penali all'anno, le indagini con intercettazioni restano sotto il 3 per cento (6136).
Altra bubbola del ministro è che gli ascolti si "mangiano" il 33 per cento del bilancio della giustizia mentre invece sfiorano soltanto il 3 per cento di quel bilancio (per la precisione il 2,9 per cento, 225 milioni di costo contro i 7 miliardi e mezzo del bilancio annuale della giustizia). Senza dire che, per inerzia del governo, lo Stato paga al gestore telefonico 26 euro per ogni tabulato, 1,6 euro al giorno per intercettare un telefono fisso, 2 euro al giorno per in cellulare e 12 per un satellitare e l'esecutivo non ha tentato nemmeno di ottenere dalle compagnie telefoniche un pagamento a forfait o tariffe agevolate in cambio della concessione pubblica (accade all'estero).
Nonostante questa inerzia, le intercettazioni si pagano da sole, anche con una sola indagine. Il caso di scuola è l'inchiesta Antonveneta. Costo dell'indagine, 8 milioni di euro. Denaro incassato dallo Stato con il patteggiamento dei 64 indagati, 340 milioni. Il costo di un anno di intercettazioni e avanza qualche decina di milioni da collocare a bilancio, come è avvenuto, per la costruzione di nuovi asili.
Comunque la si giri e la si volti, questa legge serve soltanto a contenere le angosce del premier e dei suoi amici, a proteggere le loro relazioni e i loro passi, a salvaguardare il malaffare dovunque sia diffuso e radicato. Per il cittadino che chiede sicurezza e vuole essere informato di quel accade nel Paese è soltanto una sconfitta che lo rende più debole, più indifeso, più smarrito.
Se la legge dovesse essere confermata così com'è al Senato, i pubblici ministeri potranno chiedere di intercettare un indagato soltanto quando hanno già ottenuto quei "gravi indizi di colpevolezza" che giustificherebbero il suo arresto. E allora che bisogno c'è delle intercettazioni? Forse è davvero la morte della giustizia penale, come scrive l'associazione magistrati. Certo, è l'eclissi di un segmento rilevante dell'informazione. Da oggi si potranno soltanto proporre dei "riassuntini" dell'inchiesta e delle prove raccolte. Non si potrà pubblicare più alcun documento, nessun testo di intercettazione.
La cronaca, queste cronache del potere, peró, non sono soltanto il racconto di imprese delittuose. Non deve esserci necessariamente un delitto, una responsabilità penale in questi affreschi. Spesso al contrario possono rendere manifesto e pubblico soltanto un disordine sociale, un dispositivo storto che merita di essere raccontato quanto e più di un delitto perchè, più di un delitto, attossica l'ordinato vivere civile.
Immaginate che ci sia un dirigente della Rai che, in una sera elettorale, chiama al telefono un famoso conduttore e gli chiede di lasciar perdere con gli exit poll che danno un risultato molesto per "il Capo". Immaginate che il dirigente Rai per essere più convincente con il conduttore spiega che quello è "un ordine del Capo". Non c'è nulla di penale, è vero, ma davvero è inutile, irrilevante raccontare ai telespettatori che la scena somministrata loro, quella sera, era truccata?
Bene, ammesso che questa sia stata una conversazione intercettata recentemente in un'inchiesta giudiziaria, non la leggerete più perchè l'ossessione del premier, diventata oggi legge dello Stato, la vieta. Chi ci guadagna è soltanto chi ha il potere. Chi deve giudicarlo non ne avrà più nè gli strumenti nè l'occasione."
repubblica.it
Gli ultimi 195 metri di una maratona sono la ragione che ti spinge a correre i precedenti 42.000.