ho letto tutto d'un fiato il topic... minchia come cazzo stavo ieri sera...
vabbè ero
"in vino veritas" come direbbe Kierkegaard, meglio così ho avuto modo di approfondire e gettare fuori con un filo di lacrima interiore lo stato d'animo che mi accompagna da un bel pó.
ci sono post che hanno posto l'accento sull'inevitabilità della solitudine, e anche sul suo fascino, verso l'accettazione. Ho notato anche consigli positivi e validi per ricostruire tutto. Evidentemente devo mettermi a tavolino con me stesso e decidere una soluzione, una via di uscita costruttiva e positiva, pur tenendo sempre conto della mia natura, nei lati positivi e in quelli negativi. Ed è giunto veramente il momento di farlo.
Graditissime le citazioni religiose di Helmut
p.s.
Mai parole furono meglio usate per esprimere il mio stato d'animo:
colpo ha scritto:
penso di aver capito: sei una polveriera inesplosa e ti senti esule in patria?
se devi cambiare fallo ora o resterai un residuato bellico.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.