[O.T.] Curiosità  su politica italiana anni 70

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nik978
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[b:0fcf0c687f]GENNAIO[/b:0fcf0c687f]

SABATO 1: a Roma due bottiglie molotov esplodono nell'atrio del cinema "Savoia" dove si sta proiettando La lunga notte di Entebbe, il film sul blitz israeliano nell'aereo francese dirottato dai palestinesi in Uganda. A Monza un ordigno con 8 chili di tritolo e pezzi di acciaio, avvolto in carta da regalo, viene fatto rotolare contro la caserma dei carabinieri dopo che alcuni colpi di pistola sono stati sparati verso l'ingresso.

LUNEDàŒ 3: a Treviso tredici detenuti, tra cui il BR Prospero Gallinari, evadono dal carcere di Santa Bona.

GIOVEDI 6: a Fossombrone evadono sei detenuti, tra cui il BR Massimo Maraschi.

VENERDàŒ 7: a Roma le Formazioni Armate Territoriali rivendicano l'attentato incendiario ai magazzini Standa di piazza San Giovanni di Dio.

SABATO 8: a Roma. dopo la riunione della Federazione romana, il Pci decide di organizzare una serie di iniziative per sconfiggere la violenza politica che vuole "scardinare lo Stato democratico nato con la Resistenza".

DOMENICA 9: a Roma tra domenica e mercoledì vengono compiuti otto attentati. Saltano numerose cabine dell'ENEL mentre a Ostia, in un albergo dove si era tenuto il congresso provinciale dell'Msi, esplode una bomba carta.

LUNEDàŒ 10: a Roma, nella notte tra domenica e lunedì, all'EUR, viene dato alle fiamme il Palazzo dei Congressi, che avrebbe dovuto ospitare il congresso nazionale dell'Msi. L'attentato viene rivendicato dai Nuovi Partigiani.

MARTEDI 11: a Roma, in serata, nel quartiere Prenestino, alcuni giovani di sinistra che affiggono manifesti contro il congresso dell'Msi si azzuffano con agenti di una volante in servizio nella zona. Sempre a Roma vengono compiuti due attentati incendiari in 24 ore: due bottiglie incendiarie distruggono l'auto del segretario di una sezione della Dc, e nel pomeriggio un tentativo di incendio viene compiuto all'archivio dell'INAM, a Primavalle. A Mestre, per uno spettacolo del cantautore Giorgio Gaber, centinaia di giovani che tentano di entrare senza pagare si scontrano con la polizia e vengono inseguiti nel centro della città , dove infrangono vetrine di negozi e danneggiano auto.

MERCOLEDàŒ 12: a Genova viene rapito dalle BR Piero Costa, rampollo di una delle più note famiglie di industriali e armatori della città . A Bologna vengono incendiate dalle BR le auto di un cronista giudiziario, Santini, e del segretario provinciale della Dc, Coliva.

VENERDI 14: a Roma avvengono numerosi incidenti durante la manifestazione indetta dalla Sinistra rivoluzionaria contro l'XI congresso del Msi, all'hotel Midas. Una parte dei manifestanti da corso Vittorio devia verso Prati. Numerose bottiglie incendiarie vengono lanciate contro la polizia. A piazza Risorgimento vengono fatti lanci di molotov anche contro la libreria Maraldi. Secondo la polizia i manifestanti avrebbero anche fatto uso di armi da fuoco, contro gli agenti e le volanti. Il sindaco Giulio Carlo Argan convoca in Campidoglio il Comitato per la difesa dell'ordine democratico.

SABATO 15: a Roma una bomba carta distrugge una centralina dell'ENEL in via Traili. A Firenze avvengono scontri tra polizia e femministe che contestano un convegno antiabortista. Le manifestanti, circa quattrocento, vengono trascinate fuori e alcune di esse vengono picchiate dai partecipanti al congresso "Per la difesa della vita nascente".

DOMENICA l6: a Roma, fra le 3 e le 6,30 prende fuoco la sede del Pci di via del Corallo.

LUNEDàŒ l7: a Napoli una partecipata assemblea studentesca decide una settimana di mobilitazione nell'Università contro la circolare Malfatti del 3 dicembre che abolisce la liberalizzazione dei piani di studio.Già il 24 dicembre '76, a Palermo gli studenti avevano occupato la facoltà di Lettere per protestare contro questa circolare.

MARTEDàŒ 18: a Roma esplode una molotov davanti all'ingresso della sezione della Dc di via Acireale. A Roma 2.000 femministe del MLD (Movimento di Liberazione della Donna) e del CISA (Centro Italiano Sterilizzazione e Aborto) protestano per la legge sull'aborto davanti a Montecitorio. A Roma il giocatore della Lazio Re Cecconi viene ucciso da un gioielliere mentre finge una rapina per scherzo.

MERCOLEDàŒ 19: a Milano nella notte una ventina di fascisti armati di pistole aggrediscono tre giovani di sinistra e fuggono nella sede del Msi-DN di viale Murillo. Il giorno seguente la questura ne arresta 19.

GIOVEDàŒ 20: a Genova le BR incendiano le auto di due dirigenti industriali.

VENERDàŒ 21: a Roma, per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata vengono condannati Daniele Pifano e Fabrizio Panzieri, già accusato di concorso morale nell'uccisione dello studente fascista Mikis Mantakas in via Ottaviano. Con un duro comunicato il Collettivo autonomo universitario attacca il PM, moglie del sostituto procuratore Luciano Infelisi, PM nel processo per i fatti di via Ottaviano.

LUNEDI 24 A Napoli migliaia di persone, tra personale precario, docenti e studenti, si riuniscono nuovamente in assemblea all'Università . A Torino viene catturato Domenico Di Napoli, militante dei NAP, evaso il 2 dal carcere di Treviso. A Torino le BR incendiano le auto di tre esponenti della Dc.

MARTEDàŒ 25: a Roma vengono esplosi colpi di arma da fuoco contro l'abitazione di un giovane di sinistra, Riccardo Boso, di 23 anni. Seguono alcuni incidenti a Montesacro tra fascisti e gruppi di autonomi. A Roma la Digos arresta lo studente di desta Bruno Giulianelli, che viene accusato di aver spedito al sindaco Giulio Carlo Argan un bossolo di mitragliatrice.

A Roma centinaia di donne presidiano in mattinata l'aula della I sezione penale della Corte d'appello, dove si svolge il dibattimento conclusivo per gli stupri e l'omicidio del 74 al Circeo, che termina con la conferma della condanna per i fascisti accusati. A Milano cinque giovani vengono condannati (a 8 anni complessivi) per il tentativo di autoriduzione e gli scontri del 7 dicembre '76 davanti al teatro alla Scala, quando i Circoli del proletariato giovanile avevano stupito l'opinione pubblica assediando a lungo il teatro per impedire la "prima" della stagione. Dopo una vana guerriglia, i fermati erano stati 250, i feriti circa 170.

GIOVEDàŒ 27: a Roma nella notte i fascisti assaltano la Casa dello Studente.

VENERDàŒ 28: a Roma i fascisti compiono un'incursione nella facoltà di Medicina.

DOMENICA 30: a Capalbio Scalo si tiene una manifestazione contro l'installazione della centrale nucleare a Montalto di Castro. Migliaia di persone occupano la stazione ferroviaria interrompendo per alcune ore il traffico sulla Roma-Torino.

LUNEDàŒ 31: ad Arrone (Terni) le BR attaccano una caserma dei carabinieri. A Latina i neo-fascisti Angelo Izzo e Gianni Guido, autori del massacro del Circeo, tentano di evadere e prendono in ostaggio una guardia. [A Madrid vengono arrestati tre fascisti ricercati dall'Interpol: Marco Pozzan, ricercato per la strage di piazza Fontana, Elio Massagrande e Eliodoro Pomar, ricercati per il golpe Borghese e la fondazione di Ordine Nuovo.]


[b:0fcf0c687f]FEBBRAIO[/b:0fcf0c687f]
MARTEDàŒ 1: a Roma, nella mattina, un gruppo di fascisti del FUAN, l'organizzazione studentesca del Msi, entra nella città universitaria e assalta la facoltà di Statistica, di Legge, di Scienze Politiche e di Lettere, dove è in corso una riunione del Comitato di lotta contro la circolare Malfatti. Tirano bottiglie incendiarie contro il Rettorato e sparano numerosi colpi di pistola. Guido Bellachioma, di 22 anni, intervenuto insieme ad altri militanti di sinistra, viene colpito alla nuca da un proiettile sparato da uno dei fascisti. Viene ricoverato in fin di vita al Policlinico. Anche un altro studente (Paolo Mangone) resta ferito. Nel pomeriggio, dopo un corteo di un migliaio di giovani che raggiunge la sede del Msi di via Livorno, viene occupata la facoltà di Lettere, a cui è iscritto Bellachioma. L'assemblea indetta dal Comitato di lotta stabilisce una mobilitazione antifascista per il giorno seguente.

MERCOLEDàŒ 2: Mentre a Roma, alla Camera, la commissione pubblica istruzione approva una risoluzione che impegna Malfatti a sospendere a tempo indeterminato la circolare sui piani di studio, cinquantamila giovani manifestano all'interno dell'Università e organizzano un corteo che passa per il Policlinico, dove è ricoverato in gravissime condizioni Guido Bellachioma. Verso le 12, dopo l'assalto alla sezione del FdG (Fronte della Gioventù) di via Sommacampagna (slogan: Sommacampagna è bruciata, la nostra vendetta è appena cominciata), un corteo di migliaia di studenti raggiunge piazza Indipendenza, diretto verso la facoltà di Magistero, che intanto è stata occupata. Improvvisamente, alla coda del corteo, una 127 bianca irrompe nella manifestazione. Ne escono due agenti in borghese, che cominciano a sparare raffiche di colpi d'arma da fuoco. è la prima apparizione dei poliziotti in borghese delle squadre speciali di Cossiga. Altri spari, a decine, vengono esplosi in diversi punti della piazza. Nella sparatoria uno degli agenti in borghese, Domenico Arboletti, viene gravemente ferito alla testa. Anche due studenti, Paolo Tomassini, di 24 anni, e Leonardo (Daddo) Fortuna, di 22 anni, vengono gravemente feriti. I due studenti saranno poi imputati di tentato omicidio nei confronti dell'agente. Vengono feriti anche un vigile urbano e l'autista di un pullman. Nel pomeriggio, sempre a Roma, al Trionfale, trecento giovani si scontrano con la polizia per protestare contro la presenza di Almirante nella locale sezione dell'Msi di via Assarotti. Nel quartiere Garbatella viene bruciata un'altra sezione dell'Msi. A Roma, sempre nel pomeriggio, si tiene all'Università un'assemblea con duemila partecipanti, indetta dal Comitato di lotta, che denuncia la trappola poliziesca di piazza Indipendenza e chiede: l'abrogazione della circolare Malfatti, l'autogestione dei seminari, garanzie per un non-intervento della polizia nell'Università , blocco delle lezioni contro il potere baronale, creazione di un servizio d'ordine contro le provocazioni. Alcuni incidenti si verificano anche a Torino. durante una manifestazione di protesta per l'assalto fascista all'Università di Roma e contro la riforma Malfatti. Vengono infrante le vetrine di un bar di corso re Umberto e di una libreria in piazza Carlo Felice. Vengono tirate bottiglie incendiarie contro le finestre della scuola privata Cairoli, in piazza Vittorio Veneto.

GIOVEDàŒ 3: mobilitazione generale in molte Università . A Roma quasi tutte le facoltà vengono occupate. Nel corso di una affollata assemblea convocata dai sindacati, nell'aula I di Giurisprudenza, l'area autonoma accusa il Pci di fare una politica ambigua e contraddittoria. Sull'Unità infatti appare una dichiarazione del sen. Pecchioli (Pci): "Il raid dei fascisti del Msi all'Università e le violenze dei provocatori cosiddetti ‘autonomi' sono due volti della stessa realtà .". Gli studenti autonomi gridano Via la nuova polizia e i Comitati Autonomi Operai scrivono, in una Lettera aperta a Pecchioli, che mentre le squadre speciali della polizia sparano nelle piazze il Pci difende gli organismi repressivi dello Stato in nome della "sicurezza e dell'ordine democratico". Intanto in molte città d'Italia sfilano cortei di studenti e numerose facoltà vengono occupate. A Pisa, durante un corteo, viene assalito il negozio del figlio di un consigliere missino. Un militante di Lc viene arrestato. A Milano e » Napoli decine di migliaia di studenti scendono in piazza in solidarietà con il movimento romano. Vengono occupate le Università di Trieste e di Padova.

VENERDàŒ 4: a Roma il movimento studentesco occupa altre quattro facoltà mentre la questura vieta tutte le manifestazioni, compresa quella che si sarebbe dovuta tenere il giorno seguente, 5 febbraio. A Roma. davanti il cinema "Ritz", vengono aggrediti tre giovani di destra. SABATO 5: a Roma tutta l'Università viene occupata. La polizia assedia la città universitaria e vieta ogni manifestazione. Una manifestazione cittadina viene indetta per mercoledì 9. La polizia e i carabinieri fermano e perquisiscono persone tutto intorno alla città universitaria, per un raggio di quasi un chilometro. Nove persone vengono arrestate. Nella notte, a Roma, vengono compiuti numerosi attentati: tra mezzanotte e le quattro della mattina di domenica esplodono decine di molotov contro macchine della polizia e di militanti missini. Viene colpito anche l'autoparco del ministero dell'Interno.









DOMENICA 6: a Roma l'Università occupata diventa nel pomeriggio un punto d'incontro per tutto il proletariato giovanile, con una festa a cui partecipano migliaia di giovani e alcuni gruppi musicali e di "Teatro Emarginato". Fanno anche la loro prima comparsa nel movimento studentesco gli indiani metropolitani. A Roma sull'espresso 710 della linea Napoli-Milano, fermo alla stazione Tiburtina, la polizia, avvertita da una informatrice, trova una bomba e la disinnesca, sventando una strage. Le indagini vengono insabbiate quando comincia ad emergere uno strano intreccio tra servizi di sicurezza, informatori ed esecutori.

LUNEDàŒ 7: a Roma, in un'assemblea alla facoltà di Lettere, viene approvata la mozione che afferma l'autonomia del movimento da qualsiasi partito. Nel pomeriggio migliaia di studenti occupano l'aula del Rettorato per l'assemblea d'ateneo. A Milano una ventina di fascisti sparano all'uscita degli studenti della scuola Varalli. A Stilano vengono trovati tre chili di esplosivo in una sezione del Pci. A Bologna viene occupata la facoltà di Lettere.

MARTEDI 8: a Roma la polizia carica i senzatetto di via Farini e piazza Esquilino. Le case di proprietà del Vaticano vengono prima sgomberate, e poi rioccupate. A Bologna vengono occupate le facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Magistero, Fisica e il Dams. Vengono occupati il Politecnico di Milano e le facoltà umanistiche di Genova. A Cagliari viene bloccata la didattica in tutte le facoltà ; a Bari e a Napoli si svolgono cortei studenteschi.

MERCOLEDI 9: a Roma trentamila studenti partono in corteo dall'Università e raggiungono piazza Navona. Lo striscione che apre il corteo dice: Paolo e Daddo liberi, fuori tutti i compagni arrestati. Non ci sono incidenti di rilievo salvo due spese proletarie compiute in due negozi durante il percorso del corteo (bombolette spray da un ferramenta e giubbotti da un negozio di abbigliamento). Il corteo smentisce le affermazioni di Trombadori e altri sull'Università occupata da poche decine di provocatori. Grida di Sceeemi anche sotto alla sede del Pdup che, sebbene sia presente alla manifestazione, ne prepara un'altra con la Fgci per il giorno dopo.



GIOVEDàŒ 10: a Roma circa trentamila studenti partecipano alla manifestazione indetta nel centro della città dai movimenti giovanili dei partiti di sinistra (Fgci, Fgr, Febbraio '74, Gioventù Aclista), dal Pdup e da AO. La polizia indossa un nuovo scafandro antiproiettile di nove chili e un casco di un chilo e mezzo. A Roma, nel pomeriggio, si tiene un presidio antifascista davanti all'istituto Fermi, contro il comizio di Almirante a Monte Mario. Alcuni fascisti della sezione di via Assarotti sparano contro i militanti di sinistra sotto gli occhi della polizia in divisa che presidia la sede missina. Verso le 17.30 alcune centinaia di giovani assaltano la sede dell'Msi in via Assarotti, a Monte Mario. Anche la polizia spara e alcuni giovani vengono feriti. Davanti all'istituto Fermi, una donna viene ferita alla mandibola da un colpo di pistola. Viene ferito ad una gamba anche un quarantunenne militante del Msi. Sul posto vengono ritrovati duecento bossoli di pistola. Un altro gruppo assale la sede della Lega di rinnovamento popolare, in via Bonacossa. Alle 19, in via Ojetti, una trentina di militanti di sinistra sfasciano le vetrine della Standa, mentre in via Collalto Sabino viene distrutto dalle Ronde Proletarie il magazzino "Electrolux". Nel pomeriggio, a Roma, dopo una festa all'interno dell'Università , alla facoltà di Lettere si tiene un dibattito sull'informazione, che poi si trasforma in un "processo" a Duccio Trombadori, redattore dell'Unità , che viene "condannato", per aver scritto notizie false e tendenziose, ed espulso dall'assemblea per le sue affermazioni "deliranti". A Bologna, dove quasi tutte le facoltà sono occupate, nel pomeriggio viene indetto un corteo cittadino del movimento, con circa ottomila partecipanti.

VENERDàŒ 11: a Roma si tiene il primo vertice sull'ordine pubblico. Intanto viene annunciata dalla Dc una riforma del codice di procedura penale, che prevede la chiusura dei "covi" e processi per direttissima per chi viene trovato armato. Nasce il sindacato di polizia (SIULP). A Modena viene occupata la facoltà di Economia e Commercio.

SABATO 12: a Roma. nella mattina, due giovani in vespa sparano contro studenti di sinistra fermi davanti il Liceo XIV di via di Vigna Murata. Nel pomeriggio gli stessi fascisti scorrazzano in macchina per il quartiere sparando ancora contro gli studenti. A Roma la Federazione del Pci fa sapere che ritiene "una necessità politica e democratica la ripresa delle attività didattiche e scientifiche" nell'Università occupata da undici giorni. Il Senato accademico diffonde un comunicato in cui si minaccia l'intervento della polizia. A Milano scendono in piazza 20.000 persone, contro l'attacco alla scala mobile e la politica antioperaia di Andreotti. A Bergamo viene compiuto un attentato contro le due palazzine del carcere modello che si sta costruendo alla periferia della città , rivendicato dalle Brigate Comuniste. Nella notte, a Firenze, scoppia una rissa tra fascisti e NAP nel carcere delle Murate.

DOMENICA l3: a Roma nella mattina, a via Giulia, le Brigate Rosse feriscono alle gambe Valerio Traversi, ispettore del Ministero di Grazia e Giustizia. A Roma la Digos arresta in via de' Foraggi Pier Luigi Concutelli, il neofascista assassino del giudice Occorsio. A Firenze, in mattinata, nel quartiere S. Croce, per due ore alcune centinaia di giovani si scontrano con la polizia, dopo la protesta contro una messa celebrata per commemorare i repubblichini di Salò. A Bologna in serata la polizia carica un corteo uscito dall'Università . A Roma al termine di una nuova giornata di festa (la terza) nella città universitaria, nell'aula magna del Rettorato si riunisce l'assemblea di ateneo per discutere come continuare l'occupazione delle facoltà . Nella notte ignoti entrano nei laboratori dell'Istituto d'Igiene e rubano ciclostili e volantini.

LUNEDàŒ 14: a Roma il ministro dell'Interno rimuove i controlli e i blocchi intorno all'ateneo. A Roma, alla facoltà di Magistero viene aggredito il sociologo Franco Ferrarotti, che trova rifugio in un negozio di profumeria. Il giorno dopo gli occupanti affermeranno in una conferenza stampa di non averlo "nemmeno toccato". Nel pomeriggio un'assemblea indetta a Lettere viene spostata al Rettorato, ma l'aula magna non viene aperta e vanno in frantumi alcune vetrate. Un corteo di autonomi fa irruzione nell'aula del Consiglio dove è in corso una seduta straordinaria del Senato accademico. Vengono minacciati Duccio Trombadori e Asor Rosa. A Torino comincia una mobilitazione di tre giorni che si concluderà il mercoledì seguente con un corteo cittadino. A Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, riprende l'occupazione; la didattica è bloccata e gli studenti picchettano gli ingressi. A Trento inizia l'occupazione della facoltà di sociologia, che durerà 25 giorni.

MARTEDàŒ l5: a Roma. in un appartamento sulla Cassia, viene arrestato Vallanzasca. A Roma. a piazza Navona, dieci giovani bastonano un diciassettenne apostrofandolo "sporco fascista". Nella mattina, a Roma. all'ospedale San Giacomo, si verificano incidenti tra la polizia e un centinaio di femministe militanti del CRAC (Comitato Romano Aborto Contraccezione). All'Università di Roma, nella mattina, trecento militanti del Pci, dopo aver forzato i picchetti del movimento ai cancelli della città universitaria, svolgono un'assemblea a Giurisprudenza. La facoltà , serrata dal preside, viene riaperta per l'occasione. è presente il segretario della Fgci Veltroni, che invita alla mobilitazione tutti gli studenti. Viene annunciato un comizio nel piazzale dell'Università del segretario della CGIL, Luciano Lama. A Roma intanto la protesta si estende alle medie. Mentre in molti istituti iniziano le autogestioni, viene occupato il liceo Malpighi, nei pressi di Forte Bravetta. A Palermo studenti e disoccupati scendono in piazza per unirsi ad un corteo sindacale. I militanti della FGCI si scontrano con i gruppi di autonomi, che i cordoni del servizio d'ordine cercano di tenere a distanza. Nel tafferuglio viene ferito alla testa con una bastonata il segretario provinciale della FGCI, Mario Azzolini. A Milano il consiglio di facoltà di Lettere e Filosofia decreta la serrata della Statale fino al 22 febbraio.

MERCOLEDàŒ l6: la "Giornata nazionale di lotta" promossa da Lc (Lotta continua) e dal MLS (Movimento dei Lavoratori per il Socialismo) coincide con alcune iniziative prese autonomamente dagli studenti, con cortei a Milano, Torino, Genova, Napoli, Cagliari e Bari. A Bologna gli studenti disertano completamente la manifestazione del Pci nella città universitaria, e il comizio del segretario della Federazione, Imbeni. A Roma, a Chimica, l'assemblea del movimento discute del comizio di Lama previsto per il giorno seguente. L'area "creativa" annuncia che "affronterà con le armi dell'ironia il Lama proveniente dal Tibet". L'assemblea generale degli occupanti, riunita a Lettere, si accorda su un comunicato con cui si invitano tutti gli studenti ad una mobilitazione per giovedì 17, alle ore 9. Il movimento scrive che "se Lama crede di venire all'Università per fare un'operazione di polizia il movimento saprà rispondergli in modo adeguato. Nel caso contrario sfidiamo Lama a rendere conto della linea di compromesso sindacale agli studenti in lotta".

GIOVEDàŒ l7: a Roma per il comizio di Lama all'interno dell'Università militanti del sindacato e del servizio d'ordine del Pci presidiano il piazzale della Minerva dalle 7,30 di mattina, cancellando tutte le scritte fatte dagli indiani metropolitani, prima fra tutte quella a caratteri cubitali accanto ai cancelli dell'ateneo: "I LAMA STANNO NEL TIBET". Mentre viene montato su un camion il palco per il comizio, gli indiani montano su una scala da biblioteca (con le ruote e un palchetto con ringhiere) un fantoccio a grandezza naturale per rappresentare il leader sindacale, con la scritta "NON LAMA NESSUNO". Intorno alla facoltà di Lettere gli indiani cominciano a scandire slogan: Sa-cri-fi-ci, sa-cri-fi-ci. Tra il servizio d'ordine del Pci e gli indiani aumenta sempre più la contrapposizione degli slogan. Lama inizia il comizio alle 10. A un certo punto dal "carroccio" degli indiani vengono tirati palloncini pieni d'acqua colorata (o di vernice) sui militanti comunisti. Il servizio d'ordine del Pci risponde caricando il carroccio degli indiani, ma, dopo aver travolto l'area "creativa" del movimento, entra in contatto e si scontra con l'area "militante" dei Collettivi e dell'Autonomia, che si riappropria del carroccio e lo usa per controcaricare. A Lettere viene organizzata un'infermeria di fortuna per i primi feriti. Quando però uno dei capi del servizio d'ordine della Federazione romana del Pci usa un estintore contro i militanti dei Collettivi, si scatenano gli scontri veri e propri. Alcuni banchi vengono rotti per fame bastoni. Alle 10,30 il sindacato decide di sciogliere la manifestazione mentre un'ultima carica spazza via il servizio d'ordine del Pci e dei sindacati. Al grido di "Via, via la nuova polizia", Lama viene cacciato dall'Università da alcune centinaia di giovani, che assaltano e demoliscono il camion che fa da palco. Gli studenti dei collettivi affrontano i militanti del Pci e dei sindacati, a bastonate, a colpi di spranga, di chiavi inglesi e a sassate, mentre il camion del sindacato viene capovolto, i vetri vengono rotti e le sponde laterali divelte. La calma torna solo quando i comunisti, usciti dall'Università , si schierano fuori dai cancelli. Il bilancio è di almeno una trentina di feriti. Nel pomeriggio, verso le 18, dopo un fitto lancio di lacrimogeni, la polizia occupa militarmente l'ateneo, mentre il movimento si ritira uscendo dagli ingressi laterali. Fino al primo marzo la città universitaria resterà chiusa con il pretesto della riparazione dei danni provocati dagli occupanti, mentre il movimento si riorganizzerà alla Casa dello Studente e nelle facoltà decentrate di Economia e Commercio, Architettura, Magistero. A Firenze. dove si sono molto estese le occupazioni di facoltà , circa diecimila studenti partecipano alla prima manifestazione indetta dal movimento. A Catania, dove le occupazioni durano da una settimana, viene contestato al termine di una manifestazione il comizio di Roscani, segretario nazionale della CGIL scuola. A Napoli viene emessa la sentenza della Corte d'assise che condanna a 294 anni di reclusione complessivi 22 esponenti dei NAP (due dei quali, Maria Pia Vianale e Franca Salerno, sono evase dal carcere di Pozzuoli). A Torino. in serata, viene ferito alle gambe dalle BR Mario Scoffone, direttore del personale della FIAT di Rivalta. Ad alcune ore di distanza, verso le 4, 30 del giorno seguente, una rudimentale bomba provoca lievi danni alla sede dell'FLM di Mirafiori. Mezz'ora dopo viene ferito alle gambe, dalle Squadre operaie armate, Bruno Diotti, caporeparto di una sezione meccanica della FIAT di Mirafiori.

VENERDàŒ 18: a Roma il governo approva un pacchetto di disegni di legge sull'ordine pubblico, da presentare in Parlamento, che prevede la chiusura immediata delle sedi di associazioni o gruppi "quando vi siano rinvenute armi o esplosivi, ovvero quando i locali stessi siano comunque pertinenti al reato", che per la detenzione di armi vengano aumentati i minimi delle pene e si escluda la concessione della condizionale. Le bottiglie incendiarie vengono punite in modo più pesante delle pistole. Intanto Cossiga, intervistato dal TG1 fa una vera dichiarazione di guerra: "Sappiano questi signori che non permetteremo che l'Università diventi icn covo di indiani metropolitani, freaks, hippies... ", arrivando poi ad insinuare che autonomi e studenti in genere sono vigliacchi, che a Roma, quando la polizia è arrivata armata di tutto punto, si sono rifiutati di combattere. A Roma, in mattinata, duemila studenti vanno in corteo al Comune insieme ai disoccupati organizzati per rivendicare alcune modifiche al piano della giunta per la creazione di posti di lavoro. L'assessore del Pci, Arata, si rifiuta di ricevere la delegazione. Nel pomeriggio si tiene un'affollatissima assemblea del movimento alla facoltà di Economia e Commercio. Il movimento approva una mozione di denuncia del comportamento "repressivo dello Stato e del gruppo dirigente del PCI". Viene decisa, in risposta alle provocazioni del sindacato e del PCI, una "manifestazione cittadina, pacifica e di massa, di lotta, che verrà garantita dalle strutture del movimento" per il giorno seguente, sabato 19, e un'assemblea nazionale delle Facoltà in lotta, per il 26-27 febbraio. A Roma. in mattinata, davanti al liceo scientifico "Francesco d'Assisi" a Centocelle, si scontrano militanti del Pci e dell'Autonomia. A Torino. alle sette di mattina, la polizia fa un'incursione in una sede dell'Autonomia operaia, il circolo "Alice", in via Po [frequentato da giovani di estrazione commontista]. Sette militanti vengono arrestati. Gli agenti della squadra politica trovano, oltre a numerosi volantini, una pistola scacciacani, alcune armi improprie e due macchine da scrivere che risultano sottratte agli uffici dell'Università .

SABATO 19: a Roma un corteo di cinquantamila studenti, aperto dallo striscione: "Unità degli studenti, degli operai, delle donne, e dei disoccupati contro il governo delle astensioni", percorre la città da piazza Esedra (piazza della Repubblica) a piazza Navona, gridando: "Ci hanno cacciato dall'Università , ce la riprendiamo con tutta la città ". La polizia blocca via delle Botteghe Oscure, dov'è la sede del Pci, presidiandola con un grosso contingente di uomini. Ma il corteo passa da piazza del Gesù, rovesciando una valanga di slogan contro la Dc e il governo. Davanti alla sede del Pdup viene fatto il solito coro ("Magri, scemo, guarda quanti semo"). A Milano, invece, avvengono scontri fra militanti dell'Autonomia operaia e il servizio d'ordine di AO (Avanguardia operaia), soprannominati "gli idraulici", che carica a colpi di chiave inglese un gruppetto di autonomi, mentre volano anche bottiglie incendiarie, durante un corteo dei collettivi che occupano l'Università , che termina con quattro feriti. Un comunicato congiunto di tutte le altre componenti politiche del movimento condanna AO e la federazione milanese del Pdup, che il 21 verranno "espulsi dal movimento". Vicino Settimo Milanese, sulla strada provinciale, viene fermato dalla polizia stradale un uomo (Enzo Fontana), che risponde sparando e uccide un agente. Dopo aver ferito un altro agente, si arrende dichiarandosi prigioniero politico.

DOMENICA 20: a Roma Cossiga annuncia nuove misure di polizia. Le "misure penali più severe" annunciate da Cossiga prevederebbero l'aumento delle pene, l'esclusione della libertà provvisoria per tutti i reati contro le forze dell'ordine (dall'oltraggio alla violenza), l'istituzione di carceri speciali per i detenuti più pericolosi. I progetti saranno presentati venerdì 25 al Consiglio dei Ministri, che però deciderà soltanto di affidare la vigilanza esterna delle carceri ai carabinieri del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

LUNEDàŒ 21: a Milano, alla facoltà di Lettere un'assemblea viene trasformata in processo al servizio d'ordine di Avanguardia operaia, espulsa insieme al Pdup dal movimento.

MARTEDI 22: a Roma un gruppo di giovani organizza una gigantesca spesa proletaria al grande magazzino "Telestore" di via del Tritone. Tra i 19 arrestati per il saccheggio c'è anche il figlio del presidente dell'ENI, Alessandro Sette. Saranno processati per direttissima. A Roma nei pressi di Valle Giulia gli studenti occupanti organizzano una festa. A Napoli, si svolge una grande manifestazione, in occasione di uno sciopero generale di quattro ore in tutta la provincia, con trentamila persone in piazza "contro il governo dei sacrifici e chi si astiene", divise però in due spezzoni separati. Dal corteo degli studenti e dei disoccupati, passato senza fermarsi nella piazza dove il sindacalista Giovannini tiene il comizio, si staccano alcuni gruppi che vanno a fare spese proletarie. Il circolo fascista "Controcorrente" viene assaltato. Poco dopo alcune squadre di fascisti aggrediscono militanti di sinistra isolati e assaltano un pullman. Cinque arresti (4 fascisti e un giovane dell'Autonomia operaia), numerosi feriti, molti colpi di pistola esplosi tra la folla. Più tardi, ancora a Napoli, uno studente viene accoltellato, perché ha sotto il braccio L'Unità e Paese Sera. A Torino ottomila studenti universitari e medi scendono in piazza, preceduti dagli operai della Singer di Leinì, in lotta contro i licenziamenti, in concomitanza con un convegno convocato a Torino, e poi spostato "per sicurezza", dalla corporazione dei professori universitari di ruolo (USPUR).

MERCOLEDàŒ 23: a Roma, all'Università , ancora presidiata dalla polizia, si svolgono le assemblee dei lavoratori sullo lo sciopero nazionale di tre ore per la vertenza dell'Università , indetto dai sindacati scuola e dal sindacato autonomo dei non docenti. Ad Economia e Commercio intanto proseguono i lavori delle commissioni delle varie facoltà e nel pomeriggio si tiene l'assemblea degli intercollettivi. A Bologna, nella sala dell'ex Borsa, in un'assemblea di quattromila persone, tra operai dei consigli di fabbrica e studenti, le forti critiche degli studenti al Pci vengono in parte rintuzzate dagli operai. [Tutti però condannano un manifestino dei tranvieri che definisce gli autonomi di Roma "teppaglia fascista"]. A Bari gli studenti fanno una manifestazione alternativa a quella sindacale e a Cosenza. durante una manifestazione dei sindacati contro la riforma Malfatti, il servizio d'ordine sindacale tenta di impedire agli studenti l'ingresso nella piazza, in cui parla il segretario della CGIL scuola (Roscani), dando il pretesto alla polizia per intervenire e fermare quattro giovani. A Udine una rissa tra gruppi di studenti e servizio d'ordine del Pci.

GIOVEDàŒ 24: a Roma, al Tiburtino e a Garbatella, le Unità Comuniste Combattenti assaltano e rapinano due armerie in meno di un'ora. Il bottino è di sei fucili e ventotto pistole. A Roma viene occupato anche il liceo Castelnuovo. Nel pomeriggio il movimento organizza una festa alla facoltà di Architettura. Intanto, sempre a Roma. il comitato centrale della Fgci, per rilanciare il partito nel movimento, decide di partecipare al convegno nazionale del movimento, non come organizzazione, ma attraverso i singoli militanti. Cortei si svolgono a Sassari, per l'occupazione, e a Trento, per protestare contro l'arresto del segretario provinciale di AO (Terzo Molari), accusato di rapina. A Bologna le BR incendiano le auto di due esponenti della Dc.

VENERDàŒ 25: a Roma viene emesso un mandato di cattura contro un militante del movimento, Enzo D'Arcangelo, di Lc, assistente a Statistica, accusato dell'aggressione di un fascista.

SABATO 26: a Roma inizia l'assemblea nazionale del movimento. Nell'aula magna della facoltà di Economia e Commercio, stracolma, metà delle persone, che vengono da tutta Italia, non riescono ad entrare. Nella mattina viene proiettato un filmato che mostra la "cacciata" di Lama dall'Università . Nel pomeriggio, nell'aula piena fino all'inverosimile si accendono spesso, in concomitanza con gli interventi più polemici, piccole risse e scambi di slogan, come "Via via la nuova polizia", diretto contro il settore della Fgci e del Manifesto-Pdup, che sono i più bersagliati e rispondono con "Via via la falsa Autonomia". A Napoli un corteo missino si scontra con giovani di sinistra. Vengono assalite due sezioni del Pci. [A Roma si spacca definitivamente il comitato centrale del Pdup e le due parti preparano assemblee nazionali separate]

DOMENICA 27: a Roma prosegue l'assemblea nazionale del movimento, in cui si scontano ancora linee politiche diverse. Nel pomeriggio un gruppo di femministe lascia l'aula protestando contro la sopraffazione subita, seguite dagli indiani metropolitani, che decidono di riunirsi in un'altra sede. Nell'assemblea centrale viene infine approvata una mozione divisa in quattro punti: si ribadisce il carattere proletario delle mobilitazioni, la libertà dei militanti comunisti, la lotta contro il lavoro nero e la politica dei sacrifici, e la convocazione di un corteo nazionale per il 12 marzo.

LUNEDàŒ 28: a Roma, alle 20,30 un commando di fascisti spara contro un gruppo di studenti davanti al liceo Mamiani. Due giovani, Stefano Pagnotti, di 20 anni, militante di Lc, e Mauro Maffioletti, di 16 anni, figlio di un senatore comunista, vengono feriti dai fascisti, uno in modo grave. A Genova vengono lanciate altre molotov contro il negozio "Luisa Spagnoli". L'attentato, contro lo sfruttamento delle detenute alle quali l'azienda pagherebbe poche lire per capi che rivende carissimi, viene rivendicato da un volantino firmato Lotta armata per il comunismo.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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nik978
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[b:16950a0925]MARZO[/b:16950a0925]

MARTEDàŒ 1: a Roma migliaia di studenti manifestano davanti al Mamiani e al Castelnuovo occupato. Al liceo Augusto un gruppo di missini della vicina sezione di via Noto aggredisce gli studenti con una fitta sassaiola. Poco dopo l'istituto viene occupato dagli studenti. Vengono occupati anche il S. Francesco d'Assisi e l'Istituto tecnico XIV. Alcuni incidenti avvengono anche al Cavour, al liceo Dante e davanti al liceo Kennedy. A Roma riapre l'Università , con assemblee nelle facoltà . A Roma vengono annunciate nuove misure di polizia ed entrano in funzione le bande chiodate nei blocchi stradali.

MERCOLEDàŒ 2: a Roma nove fascisti dell'Msi di piazza Tuscolo sparano contro gli studenti dell'Istituto magistrale Margherita di Savoia, nel quartiere Appio-Tuscolano. Nessun ferito. La polizia arresta otto iscritti all'Msi, tra cui lo squadrista "Angelino" Rossi, guardaspalle di Caradonna e Almirante, e il segretario della sezione di via Etruria, che viene perquisita. Intanto un corteo antifascista viene organizzato a piazza Cavour, per protestare contro l'assalto fascista davanti al Mamiani. A Roma nell'aula magna di Chimica le autonome del MLDA (Movimento di Liberazione della Donna Autonomo) cacciano dall'assemblea le femministe dell'UDI. A Roma un collettivo di donne di Torre Spaccata, vicine al Centro Primo Maggio, il circolo autonomo della zona, dopo aver trovato dei volantini firmati NOC (Nuclei orgiastici clandestini) processa e picchia un giovane anarchico di 19 anni. A Torino, dopo le nove, sfilano in piazza Solferino oltre duemila studenti medi in corteo, e molti militanti dei comitati di agitazione universitari, per una manifestazione indetta dai partiti di sinistra in risposta alle sparatorie fasciste di Roma. All'altezza di corso Vittorio Emanuele un gruppo di una decina di giovani assalta la sede dell'Unione monarchica. Il viso coperto da passamontagna, i dieci entrano nel portone e mentre tre di loro bloccano il custode, gli altri raggiungono i piani superiori esplodendo 11 colpi di pistola per le scale. Arrivati al secondo piano, dove ha sede l'Unione monarchica, lanciano 5 molotov. Dopo qualche minuto, mentre il corteo prosegue per le strade, altri gruppi di giovani rompono le vetrate dell'Hotel Suisse di via Sacchi, a pochi metri dalla stazione di Porta Nuova. Infine viene assaltata la sede di CL (Comunione e Liberazione) in via Po. Bilancio di danni di alcuni milioni. In seguito alcuni militanti della Fgci vengono aggrediti (con sacchi pieni d'acqua, poi anche con spranghe) e scacciati dall'assemblea a Palazzo Nuovo. Il giorno dopo il Pci schiera il suo servizio d'ordine davanti a Palazzo Nuovo e carica gli universitari raccolti sulla scalinata d'ingresso. Alla Cattolica di Milano viene scoperto un ordigno a base di clorato di potassio collegato ad una sveglia. A Padova è bloccato l'intero ateneo, in cui nuove facoltà vengono occupate. A Perugia vengono occupate le facoltà umanistiche.

GIOVEDàŒ 3: a Roma si celebra la fase finale del processo a Fabrizio Panzieri e Alvaro Lojacono, i due giovani di sinistra accusati di "concorso morale" nell'omicidio dello studente greco di estrema destra Mikis Mantakas. Dopo la sentenza, resa nota a tarda sera, che condanna Panzieri a 9 anni e 4 mesi di reclusione e assolve, invece, Lojacono, la polizia carica i militanti del movimento che aspettano fuori dall'aula la conclusione del processo; Umberto Terracini definisce la sentenza un assurdo giuridico. A Roma viene archiviato dal giudice istruttore Leonardo Zamparella un procedimento contro i Comitati Autonomi Operai di via dei Volsci. Secondo il giudice sono stati "perpetrati illeciti" che però sono "occasionali e non derivanti da intesa preordinata". Tuttavia gran parte degli imputati, tra cui Daniele Pifano, vengono rinviati a giudizio per alcuni episodi di violenza accaduti soprattutto al Policlinico. A Milano dopo le cariche ai picchetti di autonomi che protestano davanti all'ospedale di Niguarda, in una affollata assemblea sindacale il sindacato subisce una parziale sconfitta da parte dell'area autonoma. A Torino viene bloccato l'ateneo e simpatizzanti della FGCI vengono picchiati da gruppi di autonomi.

VENERDàŒ 4: a Roma si svolgono cortei con alcuni incidenti per l'occupazione della facoltà di Fisica. Il Rettore Ruberti, dopo la notizia dell'aggressione subita dal prof. Gianfranco Chiarotti, decide di far entrare la Celere per sgomberare la facoltà . In duemila i militanti del movimento escono dall'Università e raggiungono piazza Bologna. Dopo alcuni momenti di tensione davanti la sede dell'Msi di via Livorno, il corteo rientra nell'università . Nel pomeriggio una affollatissima assemblea del movimento decide di organizzare un corteo per sabato sotto il carcere di Regina Coeli in solidarietà con Panzieri. A Roma, in mattinata, alcuni rappresentanti del movimento intervengono in un'assemblea aperta alla FATME, una delle maggiori fabbriche della città . A Torino, dopo un fronteggiamento con i simpatizzanti della Fgci, gli autonomi lasciano l'ateneo e in un centinaio si barricano nel liceo Avogadro. Quattro colpi di pistola vengono esplosi da una finestra dell'Avogadro mentre la polizia tratta con gli occupanti. La polizia interviene facendo uso di lacrimogeni, ma gli autonomi la precedono abbandonando l'edificio, al cui interno vengono trovate decine di spranghe e catene. Tre persone vengono arrestate. A Milano un commando formato da tre donne e da due uomini fa irruzione negli uffici di via Varese dell'azienda "Mondial Lus" (penne a sfera, articoli di cancelleria, uno stabilimento a Saronno che occupa molte donne e appaltatrice di lavoro all'interno del carcere di San Vittore). Dopo aver legato e imbavagliato i quattro presenti impiegati le tre ragazze gettano acido sulle macchine da scrivere, sulle calcolatrici e sui telefoni per renderli inutilizzabili. Su un muro lasciano scritte contro il lavoro nero, firmandole Donne combattenti per il comunismo.

SABATO 5: a Roma la questura vieta la manifestazione per Panzieri e, mentre i delegati dei collettivi cercano di trattare, la polizia comincia a sparare lacrimogeni contro il corteo che si è formato all'interno della città universitaria. Mentre le prime file fronteggiano la polizia, circa diecimila persone escono da un altro ingresso e, aggirando l'accerchiamento della polizia, raggiungono compatte piazza Argentina, dove la polizia le raggiunge e le carica. A Campo de' fiori gruppi di dimostranti fronteggiano ancora la polizia. In serata la piazza di Campo de' fiori viene assediata dalla polizia, che fa uso di armi da fuoco e lancia lacrimogeni eseguendo un lungo rastrellamento. In via Arenula avviene una breve sparatoria tra poliziotti e militanti di sinistra. La polizia compie sette arresti. Un agente e un commissario di polizia restano leggermente feriti da colpi di pistola. A Torino manifestano diecimila persone contro la sentenza Panzieri. A Milano, mentre si svolge un corteo contro la sentenza Panzieri, vengono attaccate tre scuole private frequentate da fascisti. Al collegio San Carlo sassi e molotov vengono lanciati contro un convegno della DC contro l'aborto.

DOMENICA 6: a Roma il Rettore Ruberti e il Senato accademico, decidono di chiudere l'Università fino all'11 marzo, perché "sussiste una situazione di criticità per le persone e per le cose". In realtà l'Università riaprirà soltanto il 16, con un presidio di polizia all'interno. A Roma un comunicato degli indiani metropolitani rivendica il carattere di massa della risposta dei dimostranti nelle manifestazioni del 5 e ironizza sulla versione data dall'Unità , che attribuisce gli scontri a "bande di squadristi aderenti ai cosiddetti collettivi autonomi": "(...) Noi in effetti eravamo scesi in piazza credendo erroneamente di svolgere una manifestazione unitaria contro la sentenza Panzieri, ma in difesa delle istituzioni giuridiche. Non essendo abituati al libero arbitrio e mancando di una sana e salda guida, non abbiamo compreso che il lancio dei candelotti e le raffiche di mitra della polizia ci comunicavano che la manifestazione era illegale e così abbiamo seguito 50 autonomi con la seguente tecnica: 200 di noi dietro ognuno di loro. Riconoscibili dai rigonfiamenti a forma di pistola che avevano nella giacca, costoro ci hanno guidato a Campo de' fiori dove siamo stati raggiunti da cittadini che avevano risposto a un appello dell'emittente sovversiva Radio Città Futura scendendo in piazza contro la loro volontà : in questa manipolazione della coscienza degli ascoltatori ravvisiamo il reato di concorso morale. Questi 50 squadristi ci hanno poi convinti a tirare delle bottiglie contro le autoblindo che con nostro stupore si incendiavano. Mentre la più parte di noi ancora in stato confusionale e vittima delle sottili arti di persuasione occulta di questi criminali si trascinava al loro seguito, costoro iniziavano a distribuire fucili automatici spacciandoli per innocenti fiaccole (...) Firmato: I Raggirati del movimento". Gustavo Selva, direttore del GR2, fa finta di non capire o effettivamente non capisce e, il giorno seguente, nel corso di un notiziario, ne propone una geniale interpretazione: "(...) Si segnala un comunicato dei cosiddetti indiani metropolitani che addossa ad alcuni esponenti del movimento autonomo la principale responsabilità degli incidenti. Essi - dice il comunicato - ci hanno convinto a tirare bottiglie contro le autoblinda della polizia e ci distribuivano fucili automatici spacciandoli per fiaccole...".

LUNEDàŒ 7: a Roma si tiene al Policlinico un'assemblea del movimento. Nel pomeriggio il movimento si riunisce in assemblea alla Casa dello Studente, decidendo una settimana di mobilitazione fino al corteo nazionale del 12 marzo. A Roma i vigili urbani bloccano un'occupazione di case all'Esquilino. Nella notte, a Roma, tre attentati colpiscono la caserma dei carabinieri di via Felice Nerini, una sezione della Dc a Primavalle e la stazione della metro Colosseo. A Civitavecchia vengono arrestate sette femministe militanti del MLD durante l'occupazione simbolica della sede dell'Ente comunale assistenza. A Padova la polizia sgombera l'Università e ferma tutti gli occupanti di Magistero e Anatomia. Migliaia di studenti rispondono con un corteo, mentre un gruppo va a danneggiare lo studio del prof. Antonio Onnis, direttore della clinica ginecologica, che si è dato da fare per ottenere l'intervento della polizia. A Firenze viene sventato un nuovo attentato al PM Vigna.

MARTEDàŒ 8: a Roma nel pomeriggio, dopo la manifestazione svoltasi nella mattina, delle studentesse liceali, un agguerritissimo corteo di cinquantamila donne sfila per le vie della città . Mentre in circa 8.000 partecipano alla manifestazione indetta dall'UDI, oltre 20.000 si ritrovano con i collettivi femministi a piazza S. Maria in Trastevere. Intanto a Civitavecchia le femministe rioccupano l'ECA. A Roma, mentre si sta svolgendo una riunione del Consiglio comunale al Campidoglio, i senza casa occupano il Comune. Viene occupato il liceo Tasso per protesta contro la sentenza Panzieri.

MERCOLEDàŒ 9: a Roma trecento studenti protestano davanti la sede RAI contro l'informazione di regime e la falsa versione data sugli incidenti di sabato 5. A Padova si verificano alcuni incidenti durante un corteo. A Firenze si chiude la conferenza nazionale dei delegati metalmeccanici. Nei due giorni precedenti alcune delegazioni studentesche si sono riunite in commissione con alcuni delegati della FLM, riuscendo a trovare un accordo solo su un breve comunicato. Un grosso corteo del movimento fiorentino raggiunge il Palazzo dei congressi dove si svolge la conferenza e fa leggere un comunicato polemico rispetto alla logica del "confronto di vertice".

GIOVEDI 10: a Roma trenta fascisti assalgono e danneggiano il cinema "Rouge et noir", dove si proietta il film Salò e le 100 giornate di Sodoma. Quattro giovani armati entrano in un negozio di interruttori "Ticino" in via dell'Olmata, intendendo dimostrare contro l'utilizzo da parte della Ticino del lavoro nero carcerario. Nel pomeriggio il Senato accademico rimanda l'apertura dell'Università a lunedì 14, per motivi di ordine pubblico.

VENERDàŒ 11: a Bologna, dopo che quattro militanti del movimento vengono malmenati e cacciati da una assemblea di Comunione e Liberazione nella facoltà di Anatomia, una cinquantina di studenti autonomi si scontra con il servizio d'ordine del movimento cattolico integralista, che si barrica all'interno dell'aula, finché non arriva la polizia che li fa uscire scortandoli fuori dall'Università . A questo punto i carabinieri caricano il gruppo di giovani che stanno ancora vicino alla facoltà di Anatomia. Le cariche si ripetono in tutta la zona universitaria. Un giovane di 25 anni, militante di LC, Pier Francesco Lorusso, viene colpito a morte da un colpo di fucile sparato da un carabiniere. Quando si diffonde la notizia migliaia di militanti del movimento si riuniscono all'Università , finché, verso le 18, decidono di uscire in corteo. Mentre gli studenti occupano la stazione ferroviaria, scontrandosi duramente con la polizia, quattromila giovani si dirigono verso il centro della città sconvolgendola: danno fuoco ad una libreria, devastano negozi. Alla fine gli arresti sono 46. A Bologna le BR compiono un'incursione negli uffici dell'immobiliare Gabetti. A Roma, in seguito ai fatti di Bologna si riuniscono in assemblea, presso la Casa dello Studente, migliaia di giovani.



SABATO 12: a Roma in centomila, provenienti da tutte le parti d'Italia, scendono in piazza per una manifestazione nazionale dopo l'uccisione di Lorusso. Duri gli striscioni: "Violenza proletaria", "I nostri vessilli sono oggi a lutto. Per i compagni morti pagherete tutto". Il corteo parte da piazza Esedra, ma la polizia lo blocca già in via Nazionale. Dopo alcune trattative viene concesso un percorso alternativo. Il corteo, aperto da una folta delegazione bolognese, arriva a piazza del Gesù, dove un gruppo di autonomi lancia un grappolo di molotov contro la sede della Dc e la polizia carica il corteo lanciando lacrimogeni e spezzandolo. Il corteo riesce comunque a raggiungere piazza del Popolo, dove avrebbe dovuto concludersi. Anche qui i dimostranti, che lanciano bottiglie incendiarie contro il bar "Rosati" e il comando dei carabinieri, vengono caricati dalla polizia. Per ore il centro della città viene sconvolto da sparatorie, scontri, autobus rovesciati, macchine incendiate. Vengono saccheggiate due armerie. Vengono assaltate la caserma dei carabinieri della "Legione Lazio" a piazza del Popolo, il commissariato di PS di Borgo, la sede del Popolo e l'ambasciata del Cile presso la Santa Sede. Inoltre vengono devastate la filiale FIAT di via Flaminia, la Gulf del lungotevere, gli uffici della SIP di via Gianturco, l'hotel Palatino, il bar Rosati, e numerosi negozi vengono saccheggiati. Moltissime auto parcheggiate (di cilindrata superiore alla 500) hanno i vetri fracassati. 10 agenti, due dei quali in modo grave, sono stati feriti da colpi d'arma da fuoco. Feriti anche due dimostranti e un giovane, Eugenio Castaldi, che, fermato ad un posto di blocco, ha sparato ed è stato a sua volta colpito. In serata, soprattutto alla stazione Termini, la polizia e le squadre in borghese scatenano pestaggi e rappresaglie. Sono 126 i fermati, 31 dei quali trattenuti in stato d'arresto. L'Università viene chiusa nuovamente. In mattinata il corteo nazionale era stato anticipato da due cortei cittadini e da un assalto alla sezione Dc di Monte Mario. A Bologna, dopo uno sciopero di tre ore indetto dai sindacati e una manifestazione a piazza Maggiore, in cui il servizio d'ordine del Pci tenta di non far entrare il corteo di universitari, si verificano ancora, nel pomeriggio, gravi scontri tra polizia e studenti, nella zona dell'Università . Durante gli scontri viene appiccato il fuoco a un ristorante, un'armeria viene assaltata e saccheggiata e in qualche caso si risponde al fuoco della polizia. Vengono fermate una cinquantina di persone, la maggior parte delle quali viene poi arrestata. Alle 23 Radio Alice viene chiusa dalla polizia e cinque redattori vengono arrestati, [con l'accusa di "concorso in associazione per delinquere, in relazione all'attività di radiodiffusione illegale, nella circostanza di grave perturbamento dell'ordine pubblico"]. A Milano, durante la manifestazione indetta dalla nuova sinistra, alcuni gruppi di giovani si staccano dal corteo e assaltano l'Assolombarda con una cinquantina di molotov e colpi di pistola contro le vetrine. Un vigile urbano, minacciato a viso aperto, viene disarmato della rivoltella d'ordinanza. Un altro lancio di molotov colpisce la compagnia aerea spagnola "Iberia". Anche se numerose delegazioni partono per partecipare alla manifestazione di Roma, cortei per l'uccisione di Lorusso si svolgono in moltissime città , anche in piccoli centri, con una grande partecipazione degli studenti medi (a Palermo, Catania, Noto, Cagliari, Iglesias, Bari, Napoli, Firenze, Senigallia, Ravenna, Modena, Reggio Emilia, Cremona, Brescia, Varese, Como, Padova, Trento). A Torino si svolge un corteo, durante il quale vengono lanciate molotov contro una sezione della Dc, al grido di: "La sede della Dc deve essere bruciata, non ci accontentiamo della passeggiata". A Torino, verso le 8 della mattina, Giuseppe Ciotta, brigadiere della squadra politica della questura, viene ucciso in un attentato dalle Brigate Comuniste Combattenti.

DOMENICA l3: a Roma Cossiga vieta per 15 giorni tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi genere, mentre il comitato centrale del Pci chiede fermezza. Il Rettore Ruberti rinvia al 16 la riapertura dell'Università . A Bologna i carabinieri occupano con mezzi pesanti l'Università . Dalle 5,30 del mattino un migliaio di carabinieri armati fino ai denti e coperti da carri blindati, entrano nell'Università , trovandola vuota. Per tutto il giorno, nella città presidiata, piccoli gruppi di giovani cercano di radunarsi, ma vengono dispersi. In serata il bilancio è di un centinaio di fermi e 41 arresti.

LUNEDàŒ 14: a Bologna il prefetto vieta il corteo per il funerale di Francesco Lorusso e i suoi compagni possono accompagnare il feretro solo per alcuni metri, nei pressi del cimitero. Nel pomeriggio gli studenti vanno nei quartieri operai di San Donato e della Bolognina, tentando di organizzare assemblee, ma i carabinieri disperdono ogni assembramento e sparano nuovamente. A Genova tremila studenti vanno in corteo per partecipare ad una assemblea all'Ansaldo, a cui sono stati invitati dal consiglio di fabbrica, in occasione dell'apertura della vertenza nazionale.

MARTEDàŒ 15: a Roma, mentre si riapre l'ateneo, la lotta si estende tra gli studenti medi. Altre tre scuole vengono occupate, il Croce, il Salvemini e il XXV.

MERCOLEDàŒ 16: a Roma. alla riapertura dell'Università , a Lettere si tiene una partecipata assemblea studentesca che dichiara Cossiga responsabile delle violenze avvenute durante il corteo del 12 marzo. A Roma i fascisti assaltano l'istituto Valadier. Continuano le occupazioni nei licei, mentre il Virgilio sceglie l'autogestione. A Bologna quasi duecentomila persone partecipano alla manifestazione dei partiti contro la violenza. Quasi diecimila giovani del movimento, tenuti sotto controllo da un imponente servizio d'ordine, si riuniscono a pochi metri dalla manifestazione unitaria, in un contro-comizio in cui parla il fratello di Francesco Lorusso.

GIOVEDàŒ 17: a Roma i neofascisti militanti di Tradizione e libertà aggrediscono i giovani del Tecnico-navale. Al Righi il preside ordina la chiusura dell'istituto che è stato attaccato poco prima dagli squadristi. Il liceo Avogadro, dove era prevista una settimana di autogestione, viene dato alle fiamme da estremisti di destra. A Torino i carabinieri uccidono un giovane incensurato (Bruno Cecchetti, 20 anni, senza particolari simpatie politiche). A Lucca, poco dopo la mezzanotte, una carica di tritolo viene fatta esplodere alla base del muro di cinta che circonda la caserma dei carabinieri di San Concordio, contrada alla periferia della città . VENERDàŒ l8: i sindacati manifestano quasi in tutta Italia in occasione dello sciopero di quattro ore, generale al Sud, limitato ad industria e agricoltura al Nord. A Roma, dato il clima di tensione, lo sciopero è rinviato al 23 marzo. A Milano cinquecento giovani dell'Autonomia operaia assaltano la sede legale della Magneti Marelli e gli uffici della Bassani Ticino. Alla Marelli tre impiegati e il consigliere delegato sono costretti a consegnare i portafogli. Gli assalitori lanciano bombe incendiarie e fracassano a colpi di spranga tutti i mobili. Alla Bassani Ticino vengono esplosi colpi di pistola nelle stanze in cui lavorano gli impiegati. Non ci sono feriti. Poco dopo un agenzia di pubblicità , la "Lagrange", viene assaltata e data alle fiamme. Durante le incursioni viene scandito lo slogan: Lotta, violenza, sabotaggio, contro lo Stato sciopero selvaggio. A Firenze viene compiuto un attentato contro la Corte d'Appello e la Procura: alle 3,10 di notte due potenti cariche esplodono a qualche attimo l'una dall'altra. L'attentato è rivendicato con un volantino dall'organizzazione Lotta armata per il comunismo. A Bari in serata salta in aria una caserma della polizia.

SABATO 19: a Roma. si tiene nell'aula magna del Rettorato un'assemblea cittadina di migliaia di persone che decide di partecipare allo sciopero sindacale del 23 marzo se il sindacato permetterà ad una delegazione del movimento di parlare dal palco senza porre limitazioni all'accesso in piazza. La proposta non viene accettata dal sindacato. A Bologna, ‘Bifo' (Francesco Berardi) di radio Alice viene raggiunto da un mandato di cattura per associazione sovversiva e istigazione a delinquere.

DOMENICA 20: a Montalto di Castro si tiene la manifestazione nazionale contro la costruzione della centrale nucleare: a Pian de' Cangani, per la "festa della primavera", ventimila persone occupano pacificamente il luogo in cui l'ENEL intende installare la centrale nucleare.

LUNEDI 21: a Roma i sindacati e il governo raggiungono un accordo per l'Università , con 12.000 posti di insegnamento messi a concorso, riconoscimenti per il personale non docente, accordi sull'istituzione di dottorati di ricerca, "come forma di reclutamento del personale docente" e alcune indicazioni per la riforma dell'Università , sulla programmazione della ricerca, i dipartimenti, gli organi di gestione. A Padova vengono eseguite una trentina di perquisizioni domiciliari; con 13 arresti e un fermo, per lo più tra militanti dei Collettivi politici padovani per il potere operaio. Perquisita anche Radio Sherwood. Vengono denunciati, per associazione a delinquere, anche cinque ricercatori e docenti dell'istituto di Scienze Politiche, tra cui Toni Negri. Altrettante perquisizioni vengono eseguite a Venezia. A Cagliari, in serata, un gruppo di autonomi con i volti coperti, provenienti dalla zona universitaria, fa irruzione in una sezione missina, a trecento metri dall'Università , rovesciando i mobili e spaccando tutto. I quattro missini che si trovano all'interno riescono ad allontanarsi incolumi. Mentre rientrano all'Università , i giovani vengono raggiunti da una volante della polizia, contro cui lanciano pietre, circondandola e tentando di capovolgerla. Uno dei militari esce dall'auto e spara in aria una raffica di mitra. Sopraggiungono intanto altre auto della polizia e dei carabinieri e gli studenti si rifugiano nel recinto universitario, richiudendo il cancello con una catena. Carabinieri e polizia non operano alcun fermo. All'isola di Favignana un nucleo di detenuti, tra cui il BR Ognibene, fa un'incursione e tenta di appiccare un incendio all'interno del carcere. A Bologna vengono arrestati su un autobus sette studenti trovati in possesso di fazzoletti predisposti per coprirsi il viso e limoni con cui i dimostranti sono soliti cospargersi la parte esterna degli occhi per resistere agli effetti dei gas lacrimogeni. Sull'autobus viene trovata una fionda e bulloni di metallo. Accusati di adunata sediziosa, possesso di fazzoletti e porto d'armi improprie, verranno assolti il giorno seguente. MARTEDàŒ 22: a Roma uno studente di sinistra del "Genovesi" viene aggredito da alcuni fascisti. A Padova trentuno perquisizioni vengono eseguite in mattinata tra gli autonomi. Quasi tutto l'Istituto di Dottrina dello Stato dell'Università viene incriminato per "associazione a delinquere". A Roma. nella notte, a poche ore dall'inizio dello sciopero generale, i nappisti Maria Pia Vianale e Antonio Lo Muscio, entrambi latitanti, vengono riconosciuti su un autobus in via Portuense. L'agente Claudio Graziosi viene ucciso dopo che ha convinto l'autista a deviare la corsa verso il più vicino commissariato di polizia. Più tardi, una guardia zoofila (poliziotto volontario nelle notti romane) viene freddata per sbaglio da agenti della polizia che lo scambiano per uno dei nappisti sfuggiti all'arresto. A Milano cinquemila femministe assediano una clinica. Protestano per una donna morta durante la gravidanza dopo che le è stato negato l'aborto



MERCOLEDàŒ 23: a Roma, dove il prefetto concede una deroga al decreto che vieta di manifestare fino alla fine del mese, il sindacato e il Pci portano in piazza San Giovanni centomila persone per lo sciopero generale, di otto ore. Mentre Lama, Benvenuto e Macario parlano in piazza San Giovanni, ventimila studenti sfilano in corteo e senza incidenti da piazza Vittorio a piazza S. Croce in Gerusalemme. A Padova vengono arrestate delle femministe. A Sassari si verificano nuovi incidenti con i fascisti. A Bologna vengono eseguite perquisizioni nell'estrema sinistra.

GIOVEDàŒ 24: a Roma, in serata, sulla Laurentina, Lucia Carnevali, di 17 anni, militante della FGCI, viene sfregiata dai fascisti, che dopo averla picchiata le tagliuzzano il volto con un taglierino da compensato (17 tagli al volto e 9 al collo). A Roma le femministe si costituiscono parte civile contro sette giovani accusati di aver violentato una diciottenne. A Roma la polizia scopre una base dei NAP nel quartiere Gianicolense. Dopo un attentato, a Cassino resta bloccata per due giorni la produzione FIAT. A Milano, in un'assemblea, quattrocento femministe processano il maschio violentatore, uno studente del VI liceo scientifico "Donatelli". A Padova tremila persone manifestano contro gli arresti e le denunce.

VENERDàŒ 25: a Roma le femministe ottengono che il processo per la ragazza seviziata si svolga a porte aperte. A Roma il preside della facoltà di Magistero, prof. Petrocchi, si dimette a causa delle contestazioni del movimento.

SABATO 26: a Roma duemila giovani manifestano in corteo per la ragazza sfregiata. A Roma due studenti di sinistra vengono aggrediti da un gruppo di noti picchiatori fascisti nei pressi del liceo Azzarita. A Roma le Formazioni Combattenti Comuniste rivendicano l'attentato contro la caserma dei carabinieri a piazza del Popolo. A Venezia le femministe si mobilitano per Loredana, una studentessa fermata a Mestre e spogliata in questura dalla polizia. A Milano per la "settimana anticomunista" indetta dal FdG, si verificano alcuni incidenti. Dopo che nella notte i fascisti sparano contro il bar Magenta, luogo di ritrovo dei giovani di sinistra, un corteo di militanti di estrema sinistra percorre San Babila e aggredisce alcuni giovani di destra, dando fuoco alle loro moto. Anche un agente in borghese, scambiato per un missino, viene picchiato e disarmato. A Padova si svolge una manifestazione contro gli arresti e le denunce, con circa quattromila persone. A Brescia vengono occupate le scuole superiori.

LUNEDàŒ 28: a Roma, in via Calpurnio Fiamma, nel quartiere Tuscolano, alcuni giovani col volto coperto bloccano un furgone di un panificio e distribuiscono il pane gratuitamente ai passanti. A Roma, all'Università , i proff. Asor Rosa e Colletti vengono contestati dagli "indiani". Gli studenti dapprima interrompono una lezione di Asor Rosa, gridando ironicamente: Più studio, Più normalizzazione. Poi si recano nell'aula dove Colletti sta svolgendo esami di Storia economica, e ripetono i loro slogan "ironici" ("Colletti è mio e lo gestisco io", ecc.). Colletti però non accetta l'insolita contestazione: esce immediatamente dall'aula, seguito dai suoi assistenti, tutti esponenti di primo piano del vecchio movimento del '68. Gli "indiani" però non si rassegnano: lo seguono per i viali del l'Università gridando Colletti superstar, noi vogliamo solo studiar. A Bari viene incendiata dai fascisti la sede dei Radicali.

MARTEDàŒ 29: a Roma un commando di tre militanti delle Unità Comuniste Combattenti spara a Vittorio Morgera, direttore del Poligrafico di Stato. A Roma viene organizzato un corteo "contro la repressione", da piazza Cavour a piazzale Clodio, per il processo ai militanti arrestati il 12 marzo. All'Università , Carlo Salinari, preside della facoltà di Lettere, anche lui iscritto al Pci, fa scattare la sua circolare, che prevede la serrata in caso di interruzione delle attività dei docenti. Ma i cancelli, dietro a cui si raccoglie un migliaio di studenti, vengono riaperti dopo poche ore. Intanto alla facoltà di Fisica vengono interrotti gli esami scritti e vengono contestati i professori. Nel pomeriggio, a Roma. un gruppo di cinque persone fa irruzione nella sede della "Federlazio", minacciando con pistole gli impiegati presenti. A Roma una squadra di fascisti, delle sezioni del Msi di Ottaviano e Balduina, va all'assalto di un ristorante frequentato da militanti di sinistra ("Da Peppino"), a Borgo Pio. All'arrivo della polizia i fascisti si coprono la fuga sparando raffiche di mitra, provocando due feriti, un agente e una giovane di passaggio, nipote dell'ex ministro Scelba. Altri, intanto, riescono a fuggire in una chiesa di via della Conciliazione e dal tetto della chiesa sparano contro le volanti della polizia. La polizia arresta 11 neofascisti, tra cui il figlio del giudice Alibrandi, che saranno rilasciati dopo pochi giorni. A Roma si verifica anche un selvaggio episodio di violenza: mentre è in corso il processo per violenza, gli accusati seviziano a coltellate la femminista che li accusa, Claudia Caputi. A Prato gli uffici della "Tecnotessile" vengono assaliti dalle Unità Comuniste Combattenti. Anche a Firenze viene assalita dalle Unità Comuniste Combattenti, poche ore dopo, l'associazione dei piccoli industriali toscani.

MERCOLEDI 30: viene raggiunto a Roma un accordo tra il governo e i sindacati sul costo del lavoro. A Roma 5 condanne e 5 assoluzioni per la sparatoria fascista del 2 marzo all'Appio-Tuscolano. Viene condannato anche il fascista che aveva sparato, Danilo Simbari, arrestato il 28. A Napoli cortei e blocchi stradali. A Milano. alla "Bocconi", viene rinvenuta una bomba. A Torino vengono arrestati due evasi e una NAP. A Lucca viene scoperta una base delle BR.

GIOVEDàŒ 31: a Roma nel pomeriggio viene organizzato un corteo in Prati per protestare contro i raid fascisti dei giorni precedenti (slogan: Fascisti di Ottaviano uscite adesso, ve lo facciamo noi un bel processo). A Roma, nella facoltà di Lettere, una delegazione di docenti partecipa all'assemblea dei giovani discutendo la piattaforma e le proposte fatte nei giorni scorsi. Il prof. Rosario Romeo (Storia moderna) accusa il prof. Antonio Capizzi (Filosofia teoretica) di fiancheggiare gli "squadristi rossi". Il battibecco si fa talmente vivace che il Romeo schiaffeggia il Capizzi. Gli indiani metropolitani rincorrono Romeo gridando: Compagno Capizzi, te lo giuriamo, ogni Romeo preso te lo schiaffeggiamo. A Roma Bruno Giudici, iscritto al Pci e padre di Enzo, un diciannovenne militante dell'Msi coinvolto, in una pizzeria di Montesacro, in una rissa con giovani di sinistra, è ridotto in fin di vita in seguito alle percosse subite. A Roma quindicimila donne sfilano in corteo per la Caputi. A Bologna. alla vigilia del processo Curcio, le BR incendiano l'auto di un magistrato, Antonino Trizzino, presidente del Tribunale. A Firenze due arresti per gli attentati delle Unità Comuniste Combattenti.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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[b:c2d6a63b2d]APRILE[/b:c2d6a63b2d]

SABATO 2: a Roma la Digos arresta il diciassettenne Gabriele Della Rosa, che il 12 febbraio insieme a un complice sparò contro studenti di sinistra davanti il Liceo XIV. In serata, un gruppo di missini spara con mitra contro la polizia a Montesacro (4 arresti). A Roma si costituisce il docente militante di LC (Enzo D'Arcangelo), latitante e accusato del pestaggio di un fascista. Dopo cinque giorni gli verrà concessa la libertà provvisoria. A Roma Claudia Caputi viene accusata di simulazione della violenza. In tutta Italia viene compiuta una serie di attentati contro stazioni dei carabinieri e commissariati di polizia: a Milano mezzo chilo di esplosivo esplode sotto una finestra della caserma di via Podgora. A Venezia tre colpi di pistola vengono sparati contro la caserma dei carabinieri di Stra. A Torino una bomba scoppia davanti ad un commissariato di polizia. A Firenze due bottiglie incendiarie vengono lanciate contro la stazione dei carabinieri di via Marconi.

DOMENICA 3: Legge sulla riconversione industriale, 8.000 miliardi agli industriali. A Genova Piero Costa viene rilasciato dalle BR, a cui viene pagato un miliardo di riscatto.

LUNEDàŒ 4: a Roma vengono compiuti tre attentati incendiari con bombe molotov, contro la sezione Dc di Primavalle, contro quella di Torrevecchia e contro la porta della canonica della parrocchia di S. Cipriano. Vengono trovati volantini firmati Commando Comunista Mario Salvi (Mario Salvi, un giovane militante di Autonomia operaia, era stato ucciso il 7 aprile 1976, nei pressi del Ministero di Grazia e Giustizia, in via degli Specchi, dalla guardia carceraria in borghese Velluto). Altri ordigni vengono lanciati contro un centro culturale cattolico, sempre nella zona di Torrevecchia. A Roma, durante il processo contro i violentatori di Claudia Caputi, la polizia carica le femministe che assediano il tribunale a piazzale Clodio. A Milano vengono compiuti quattro attentati, tutti senza gravi conseguenze; due contro l'Istituto Autonomo Case Popolari, uno a distanza di un'ora dall'altro. Il terzo in provincia di Cusano Milanino, contro una sede DC, il quarto a Paderno Dugnano, ancora contro una sezione DC.

MARTEDàŒ 5: a Roma un ordigno viene fatto esplodere contro il carcere di Regina Coeli. L'attentato viene rivendicato da un Nucleo di militanti comunisti, per vendicare Mario Salvi. A Roma vengono eseguiti alcuni arresti per Radio Alice e "Zut". A Napoli viene rapito Guido De Martino, figlio dell'ex segretario nazionale del PSI. Verrà rilasciato il 16 maggio, dietro pagamento di un forte riscatto e dopo varie attribuzioni e rivendicazioni del sequestro.

MERCOLEDàŒ 6: a Napoli avvengono incidenti in un corteo di circa duecento disoccupati. A Milano assemblea al teatro Lirico promossa da 70 dirigenti della FIM-CISL per rilanciare "il sindacato dei consigli contro la cogestione della crisi".

GIOVEDàŒ 7: a Roma si svolge un corteo del movimento. A Roma una bomba devasta l'ufficio privato del ministro dell'Interno, che è assente. L'attentato contro Cossiga viene rivendicato da un non meglio identificato Nucleo Comunista. A Bonn viene ucciso il più alto magistrato della città , Siegfried Bubach, accusatore della banda Baader-Meinhof.

VENERDàŒ 8: a Roma vengono tutti liberati gli squadristi di Borgo Pio. Sentenza Boschi a Firenze, mentre Panichi è latitante.

SABATO 9: NAP e BR smentiscono di aver rapito De Martino.

LUNEDàŒ 11: a Roma quattro neofascisti romani vengono arrestati sul monte Subasio in un campo paramilitare. Si addestravano con armi pesanti. A Perugia, dopo un tentativo di evasione dal carcere, da parte di un gruppo di detenuti, tra cui il BR Maraschi, quattro guardie vengono prese in ostaggio. Dopo 24 ore di trattative, i detenuti ottengono un trasferimento.

MERCOI.EDàŒ 13: a Roma i fascisti assaltano la sezione del Pci a via Catanzaro e la sezione del PDUP di via Pomponazzi. Nel primo assalto i fascisti feriscono un giovane, Luigi Brusa, di 24 anni, fratturandogli la mano a colpi di martinetto. Nella seconda aggressione rimane ferito un giovane di destra, nipote dell'ex ministro Mario Scelba.

GIOVEDàŒ 14: a Roma "Contro il lavoro nero" in cinque rapinano una sartoria di via Matteucci, all'Ostiense.

VENERDàŒ 15: a Roma viene approvato dal consiglio dei ministri il progetto di riforma Malfatti. A Reggio Calabria un attentato causa ingenti danni (un miliardo di lire) al reparto di produzione delle bioproteine sintetiche e alla sala del controllo elettronico degli impianti dello stabilimento della Liquichimica Biosintesi di Saline Joniche, dove sono impiegate oltre 500 persone. A Roma, in serata, Radio Città Futura viene occupata "militarmente" da un commando delle Unità Comuniste Combattenti, che, dopo aver rinchiuso tutte le persone presenti in quel momento nei locali, diffondono dai microfoni un comunicato nel quale rivendicano l'attentato alla Liquichimica. A Bologna, per Lorusso, viene chiesto l'arresto di un carabiniere (Massimo Tramontani), con l'imputazione di omicidio volontario aggravato. A Bologna il Rettore Carlo Rizzoli viene accusato da trecento lavoratori dell'Università di essere moralmente e politicamente corresponsabile per l'omicidio di Lorusso.

SABATO 16: a Roma quindicimila studenti delle scuole medie superiori manifestano per le vie del centro contro il progetto di riforma del ministro Malfatti. è la prima iniziativa promossa dal coordinamento cittadino dei delegati delle scuole, una struttura nata e cresciuta durante le autogestioni. Nel corteo non ci sono striscioni di partito e tutti i gruppi di sinistra sono presenti, dagli autonomi ai giovani della Fgci, malgrado che questi ultimi siano usciti sconfitti dalla decisione, a cui si erano opposti all'assemblea cittadina, di inserire la caduta del governo Andreotti tra i contenuti della mobilitazione. A Milano nel pomeriggio si svolge una manifestazione alla quale partecipano diecimila studenti, per il secondo anniversario della morte di Giannino Zibecchi e Claudio Varalli. Quando il corteo rientra in piazza S. Stefano, quelli dell'autonomia proseguono per conto loro, arrivando in piazza del Duomo. Dopo averla attraversata, si coprono la faccia con fazzoletti, quindi percorrono di corsa la galleria Vittorio Emanuele. Numerosi tavoli e seggiole del "Matta", del "Biffi" e del "Bar sì" vengono fracassati. Vengono fracassate a sassate e a colpi di spranga anche le vetrine della "valigeria Prada".

LUNEDàŒ 18: a Roma sei donne a volto scoperto, armate di pistola con il silenziatore, compiono una rapina ai danni di un laboratorio di camicie. Le ragazze, secondo il racconto fatto alla polizia dai proprietari del negozio situato in via Toscani (quartiere Monteverde), si presentano nella camiceria verso le 20,30. I proprietari vengono legati, imbavagliati e rinchiusi in uno stanzino. Il commando, formato da giovanissime, preleva tranquillamente da un cassetto l'incasso della giornata, poi traccia su un muro con una bomboletta di vernice spray la scritta "No al lavoro nero". A Milano un dirigente dell'industria meccanica "Vanossi", Bruno Rucano, viene assalito da due giovani che lo feriscono a colpi di pistola. L'attentato viene rivendicato da un'organizzazione che si definisce Nuclei armati operai. A Treviso inizia il processo per le schedature agli operai e per lo spionaggio in fabbrica. A Padova si sgonfiano le accuse agli studenti. Il giudice di Padova ridimensiona l'inchiesta del PM Calogero, che era cominciata il 21 marzo con un impressionante schieramento di forze di polizia: con 300 agenti armati fino ai denti, fatti affluire in gran segreto da vari comandi del nord Italia, con una raffica di 17 mandati di cattura contro studenti, con 40 ordini di perquisizione e 70 incriminazioni.

MARTEDàŒ 19: a Roma viene incendiato il cinema-teatro Brancaccio. Con ogni probabilità si tratta di una rappresaglia politica, compiuta da neofascisti, contro il locale che nei giorni precedenti ha ospitato un comizio di extraparlamentari di sinistra. A Bologna vengono rioccupate quattro facoltà universitarie. A Firenze. ad Architettura, novanta studenti riescono a sostenere in gruppo l'esame di Analisi matematica, garantendosi la promozione. Il Senato accademico decide di annullarli e respinge le dimissioni di otto docenti che dichiarano di essere stati "sequestrati" per diverse ore e costretti a svolgere gli esami in un clima di "pressioni fisiche e di ingiurie". A Genova le BR incendiano quattro auto, tra cui quella di un dirigente della Italcantieri e quelle di due consiglieri comunali della Dc.

MERCOLEDàŒ 20: a Roma in via Nomentana quattro giovani di opposte tendenze politiche si scontrano duramente sull'autobus 556. Costretti dall'autista a scendere, continuano a picchiarsi fino a quando uno dei giovani spara e ferisce uno degli altri due. A Roma, all'Università ancora presidiata dalla polizia, si svolge una assemblea con i liceali contro la riforma Malfatti, che si prolunga fino alle 22, in modo da mettere in pratica l'obiettivo dell'apertura serale. A Bologna cinque facoltà vengono occupate e rimarranno bloccate per tutta la settimana, malgrado l'ultimatum del Rettore, Carlo Rizzoli, che minaccia di chiedere l'intervento della polizia se entro tre giorni non saranno sgombrate le facoltà occupate. A Torino piccoli cortei interni bloccano la didattica. A Napoli il Politecnico e Veterinaria vengono occupati e i corsi di Scienze, Fisica, Architettura sono bloccati. A Torino viene compiuto un attentato, fallito, contro il cancelliere capo della Procura Generale, Dante Notaristefano, consigliere comunale democristiano. Gli vengono sparati contro otto colpi di pistola, ma nessuno raggiunge il bersaglio. Il 26 1'attentato sarà rivendicato dalle BR.

GIOVEDàŒ 21: a Roma il Rettore Ruberti chiede l'intervento della polizia, che entra nell'Università nel primo pomeriggio, per sgomberare le quattro facoltà occupate dagli studenti nella mattina. L'evacuazione degli edifici avviene senza reazioni, ma poco dopo, nelle vie adiacenti all'Università , cominciano gli scontri. Guerriglia per le strade, molotov, barricate, sparatorie. Verso le 16, a San Lorenzo, un gruppo di studenti, caricati dalla Celere, lancia due molotov e spara diversi colpi di pistola contro un plotone della polizia. L'agente Settimio Passamonti viene mortalmente colpito alla testa, un altro agente rimane gravemente ferito. Viene ferita anche una giornalista americana. Nel luogo dove è rimasto ucciso il giovane poliziotto compare una scritta: Qui c'era un carruba, il compagno Lorusso è stato vendicato. L'Università viene nuovamente chiusa dal Senato accademico. Riaprirà il 2 maggio. A Roma, nella notte polizia e carabinieri, armi alla mano, con giubbotti antiproiettili e mitra, entrano nella sede dei Comitati autonomi operai di via dei Volsci, fermando 25 militanti, poi rilasciati. A Roma, poco dopo le 22, un ordigno di notevole potenza scoppia davanti alla caserma dei carabinieri "Legione Lazio", a piazza del Popolo. A Milano un commando delle Unità Comuniste Combattenti assalta la Bocconi e incendia i calcolatori del centro di calcolo. A Bologna vince la linea dura, con l'occupazione "chiusa" dell'Università .

VENERDàŒ 22: Vengono vietate a Roma le manifestazioni fino al 31 maggio. Cossiga annuncia in parlamento, dopo gli scontri presso l'ateneo: "Reagiremo con tutti i mezzi", "Non sarà più consentito che i figli dei contadini meridionali siano uccisi dai figli della borghesia romana". All'assemblea universitaria che si tiene alla facoltà di Architettura il movimento si divide sui fatti di giovedì e si verificano risse tra l'area autonoma e settori più moderati del movimento. Ancora stato d'assedio a San Lorenzo. A Firenze, dopo il sequestro di alcuni docenti, gli studenti bloccano l'attività didattica in numerose facoltà . A Bologna termina l'occupazione sotto la minaccia di un intervento della polizia che circonda l'Università , mentre a Milano viene occupata la Statale. A Torino, poco dopo le 8,30, durante una manifestazione del movimento, cinque bombe molotov vengono lanciate durante un attacco agli uffici del Provveditorato. Altri ordigni vengono fatti esplodere in un bar di via Po, a qualche centinaio di metri dall'Università ; altre molotov vengono scagliate in un ufficio dell'Arcivescovado. A parte qualche contuso, non ci sono feriti. A Torino, in serata, verso le 22, viene compiuto un altro attentato, contro la redazione della Stampa, in via Marenco: tre giovani entrano nel salone al piano terra e lanciano tre bottiglie molotov, ma solo uno degli ordigni si incendia, ferendo lievemente un impiegato. Poco dopo mezzanotte due molotov vengono lanciate contro il commissariato "Barriera di Milano". L'attentato viene rivendicato con una telefonata all'ANSA dalla Organizzazione comunista Prima Linea. A Torino viene ferito un capo officina della FIAT, Munari, con tre colpi di pistola alle gambe. L'attentato viene rivendicato dalle BR.

SABATO 23: a Roma ai funerali dell'agente ucciso durante gli scontri intorno all'Università due donne anziane cominciano a urlare "assassini, ammazzateli tutti". Dopo un attimo di sbandamento gli agenti le allontanano, ma poco dopo altre due vecchie provocano un tafferuglio. Un giovane alto con capelli lunghi viene prima insultato dalle due, poi viene ripetutamente indicato agli agenti della scuola sottufficiali di Nettuno, dove Passamonti prestava servizio: "è lui, è lui, prendetelo". Una cinquantina di agenti scattano di corsa, circondano il ragazzo e cominciano a pestarlo violentemente. Soltanto l'intervento della questura romana riesce a salvare il giovane dal linciaggio. Si scopre poi che il ragazzo è un militante del Pci che passava di lì per caso. A Roma viene scarcerato Fabrizio Panzieri. La libertà provvisoria gli viene concessa in considerazione della sua "non pericolosità sociale" e del bisogno di cure mediche.

A Napoli decine di migliaia di giovani venuti da tutta l'Italia partecipano alla manifestazione delle leghe dei disoccupati.



A Firenze la polizia si mobilita per la "caccia agli indiani", in occasione di una riunione nazionale degli indiani metropolitani. La polizia carica un gruppo di indiani in piazza della Signoria. La "Festa del proletariato giovanile" viene rinviata. A Novara sette operai vengono arrestati mentre si esercitano sparando nei boschi di Verbania.

DOMENICA 25: a Roma, per celebrare il 25 aprile, nonostante i divieti di Cossiga, si riesce ad organizzare dei piccoli cortei di quartiere e alle Fosse Ardeatine. A Milano e a Bologna sfilano separatamente cortei del movimento e del Pci.

MARTEDI 26: a Roma il Senato accademico richiede la presenza della polizia dentro l'ateneo. Radio Città Futura viene denunciata per istigazione a delinquere.

MERCOLEDàŒ 27: a Roma si tiene una conferenza stampa nella sede del collettivo di via dei Volsci, in cui i Comitati Autonomi Operai rigettano l'accusa di essere i responsabili della morte del l'agente Passamonti. A Torino viene ucciso dalle BR il presidente dell'Ordine degli Avvocati torinesi, l'avvocato Fulvio Croce, che avrebbe dovuto nominare i difensori d'ufficio per il processo alle BR, che così resta bloccato. Alcuni giudici popolari infatti si rifiuteranno di far parte della giuria.

GIOVEDàŒ 28: a Roma si svolge un'assemblea del movimento in preparazione al 1º maggio. A Roma viene rapito Rosario Nicolò, preside della facoltà di Legge. A Roma viene scoperto una base dei NAP, con archivio e arsenale. A Milano le BR incendiano l'auto di un consigliere comunale della Dc.

VENERDàŒ 29: a Roma il governo replica all'uccisione di Croce con uno schema di legge urgente che prolunga indefinitamente la carcerazione preventiva nel caso che i processi vengano ritardati per colpa degli imputati o per cause di forza maggiore. A Roma, in serata, al grido "è una spesa proletaria", una decina di giovani assalta un negozio di fotografia in via S. V. De Paoli, a Monteverde. A Roma le BR rivendicano il rapimento di Nicolò. A Bologna inizia l'assemblea nazionale del movimento. Gli studenti che arrivano a migliaia trovano l'ateneo chiuso e presidiato dalla polizia, secondo la decisione del Rettore. L'assemblea comincia in un piccolo cinema, affollatissimo. L'Unità , che titola "Oggi inizia l'assemblea delle fazioni più facinorose del movimento studentesco", ha un ruolo di primo piano nel mobilitare la città contro i militanti del movimento. A Genova vengono trovati sette opuscoli ciclostilati: le BR pubblicano il "bilancio" del 1977. A Milano i Nuclei comunisti combattenti compiono un attentato al deposito della "Arden", una ditta di cosmetici.

SABATO 30: a Bologna. all'assemblea nazionale del movimento, trasferita al Palazzo dello sport, concesso all'ultimo momento dal Comune, viene decisa, malgrado l'opposizione dell'area autonoma, la divisione in commissioni, che si riuniscono nel pomeriggio, una al Palazzo dello sport, l'altra al cinema Adriano, dove si trasforma di fatto in assemblea. L'area dell'Autonomia, la cui proposta di scendere in piazza il 1º maggio a Bologna con un corteo alternativo a quello sindacale viene scartata, abbandona il convegno. Mentre il 60 per cento vota una mozione appoggiata da Lc e da un'ala dell'Autonomia bolognese e il 40 per cento vota la mozione sostenuta da Dp, MLS e Pdup. A Roma tre studenti universitari della sezione del Pci di via Rosolino Pilo, a Monteverde, vengono aggrediti da una decina di giovani di destra. Nel quartiere di San Paolo, in via Volpato, vengono aggrediti altri due studenti di sinistra. E in corso Trieste due fascisti in motorino sparano contro il segretario della sezione del Pci che sta attaccando manifesti per il primo maggio. In via della Caffarelletta, nel quartiere Appio Nuovo, venti giovani che fanno scritte contro il lavoro nero vengono fermati da agenti in borghese. Durante l'identificazione due dei giovani fermati sparano contro gli agenti. Anche a Milano vigilia tesa per la ricorrenza del primo maggio. Durante la notte la città e il suo hinterland sono sconvolte da quattro attentati nel giro di sei ore, due contro caserme di carabinieri, prese a raffiche di mitra, colpi di pistola e lanci di bombe a mano. Non ci sono feriti. Gli attentati vengono rivendicati da Prima Linea per gli assalti alle caserme e dall'organizzazione di ispirazione ;anarchica Azione Rivoluzionaria per le esplosioni all'ex ufficio di collocamento e ad una concessionaria di automobili Opel .A Torino cinque attentati vengono compiuti nella notte, due dei quali vengono rivendicati da un raggruppamento che si presenta come femminista. Il primo viene compiuto verso le due ai danni dello stabilimento Facis di via Perugia 24, al cui cancello viene sistemato un tubo riempito con stoppe e polvere nera. Accesa la miccia, l'ordigno si trasforma in un razzo e va a conficcarsi nel muro della vicina infermeria provocando parecchi danni. Attorno alle cinque, e quasi contemporaneamente, tre ordigni esplodono presso la sede della Michelin di via Livorno, all'Ufficio del lavoro in via Gioberti, in una centrale della SIP della Crocetta. In strada viene trovato qualche volantino firmato "Lotta proletaria". L'ultimo attentato viene compiuto presso lo stabilimento delle penne Aurora in strada Abbadia di Stura: un ordigno incendiario viene lanciato nei pressi del vano che ospita gli impianti di riscaldamento. Gli attacchi alla Facis e all'Aurora vengono rivendicati da "Lilith per il comunismo", gruppo mai prima conosciuto. A Firenze Prima Linea rivendica l'attentato compiuto nella notte contro la caserma della Celere "Fadini", in via della Fortezza. A Napoli attacchi a catena di un gruppo di fascisti contro sedi dei partiti di sinistra. A Verbania, ai sette operai milanesi arrestati mentre si esercitavano nei boschi della Valgrande, il tribunale di Verbania distribuisce altrettante condanne a due anni più trecentomila lire di multa. Alla lettura della sentenza dal pubblico parte un applauso seguito subito dal canto di "Bandiera rossa".
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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DOMENICA 1: a Roma, con la deroga al divieto della prefettura per le manifestazioni, a San Giovanni sfila un corteo sindacale di ventimila lavoratori. Nel comizio Arrigo Boldrini, medaglia d'oro della Resistenza, avverte che Roma non sarà mai teatro di violenze. Al corteo sindacale aderiscono Lotta continua e Avanguardia operaia che però non entrano nella piazza, fronteggiando a suon di slogan uno sproporzionato servizio d'ordine sindacale, organizzato per filtrare i "gruppettari" e dare la caccia ai "violenti". L'area dell'autonomia organizza un corteo autonomo e dà appuntamento a piazza Vittorio, nonostante l'esplicito divieto del Ministero degli Interni che aveva autorizzato la sola manifestazione sindacale di San Giovanni. Agenti di polizia, carabinieri, furgoni blindati presidiano la piazza. Duecentotrenta giovani vengono fermati e uno viene arrestato. Gli autonomi tentano comunque di fare un corteo partendo dal cinema "Royal". Il gruppo, caricato dalla polizia, tenta di arrivare a piazza San Giovanni, ma il servizio d'ordine sindacale lo respinge verso la polizia, che porta via altri dimostranti nei cellulari. In una conferenza stampa gli autonomi diranno che con il Primo Maggio la polizia ha inaugurato il fermo di polizia e la schedatura fotografica. Tensione a Torino. Si riapre il processo contro le BR. Quattrocento avvocati si dichiarano difensori d'ufficio.

LUNEDàŒ 2: a Roma autonomia operaia espelle PDUP, MLS e AO dal movimento studentesco. La decisione viene presa da oltre 4.500 convenuti in un'assemblea di movimento a Lettere. L'area autonoma distribuisce un volantino all'Università nel quale si criticano le organizzazioni di Lotta continua, Avanguardia operaia e Movimento dei Lavoratori per il Socialismo per non aver mosso un dito contro le cariche della polizia a piazza Vittorio. A Roma vengono arrestati alcuni presunti complici dei NAP. Tra gli arrestati Sergio Bartolini e l'avvocato Saverio Senese, di Soccorso Rosso, a Napoli. A Reggio Emilia vengono arrestati i fascisti uccisori di Alceste Campanile, il militante di Lotta continua ucciso a colpi di pistola nel giugno 1975.

MARTEDàŒ 3: a Roma i tre arrestati la sera del 12 marzo, alla fine degli incidenti che sconvolsero la città , vengono rinviati a giudizio per tentato omicidio plurimo. Fermati ad un posto di blocco cominciarono a sparare. A Roma PDUP, AO, MLS "espulsi" attaccano gli autonomi. A Torino mancano ancora i giudici per il processo alle BR, che viene rinviato. Nuovo vertice sull'ordine pubblico. A Milano evade la banda Vallanzasca. A San Benedetto del Tronto le BR incendiano l'auto di un consigliere comunale della Dc.

MERCOLEDàŒ 4: a Roma vengono decise nuove misure di polizia in un contrastato vertice del governo contro il terrorismo: intercettazioni telefoniche, fermo preventivo e carceri più severe.

VENERDàŒ 6: a Bologna viene arrestato per i fatti dell'11 marzo e per le indagini su "Radio Alice", un esponente del movimento, Diego Benecchi, 25 anni, del collettivo "Jacquerie" (un gruppo di giovani staccatosi da Lc). Un mandato di cattura viene spiccato anche per un altro esponente del movimento, Bruno Giorgini, di 31 anni, docente precario, dirigente di Lc.

SABATO 7: a Roma un gruppo di squadristi assale una corsa ciclistica organizzata dall'ARCI-UISP a Montesacro Alto e al Tuscolano i fascisti di Acca Larentia sparano su alcuni giovani comunisti intenti ad affiggere manifesti. Per i fatti di Bologna vengono ordinati controlli nelle case, in giornali e librerie di cinque città . 40 perquisizioni a Milano, Roma, Verona, Venezia e Bologna. Tra i perquisiti di Milano ci sono Oreste Scalzone, le librerie "Calusca" e "Porto di Mare", le case editrici "L'Erba Voglio" e "AR&A", con le abitazioni di alcuni collaboratori. L'editore Giorgio Bertani viene arrestato perché tiene una pistola lanciarazzi in un cassetto. Stampato pochi giorni dopo la morte di Francesco Lorusso (11 marzo), uscito in libreria all'inizio di aprile, il numero 17/18 di Rosso ha in prima pagina, sotto il titolo: "Avete pagato caro... Non avete pagato tutto!", una grande foto di giovani mascherati e armati di bottiglie molotov, spranghe di ferro, nonché della ormai mitica P38. Per la magistratura bolognese si tratta di "istigazione a delinquere".

MARTEDI 10: a Roma viene aperta un'inchiesta giudiziaria sugli autonomi, sulla base di un rapporto del SID. A Roma. sul campo sportivo dell'Istituto Don Orione, dove la squadra del liceo Azzarita gioca contro una formazione di studenti pariolini, tra cui spiccano alcuni noti fascisti, poco prima della fine della partita, improvvisamente il campo viene invaso da una cinquantina di giovani della sinistra extraparlamentare, che protestano perché poco prima uno di loro è stato malmenato da alcuni spettatori appartenenti all'estrema destra. Dopo un breve scambio di invettive le due parti passano ai pugni e alle sassate. Secondo alcune testimonianze, dai bordi del campo vengono sparati anche alcuni colpi di pistola. Dopo l'intervento di un vigile, che riporta alcune contusioni, arriva la polizia, che arresta 11 giovani, sette di sinistra e quattro di destra. A Milano. nel pomeriggio, sei giovani fanno irruzione in un centro commerciale della Rizzoli Editore, al nono piano di un grattacielo di piazza Duca d'Aosta e dopo aver scritto sui muri dell'ufficio con uno spray frasi contro il lavoro nero, fanno esplodere due bombe carta.

MERCOLEDàŒ 11: a Roma viene arrestato un esponente fiorentino di Autonomia operaia (Antonio Ruta, 24 anni). Ad Alghero viene evitata per un caso una strage, per un attentato con tritolo contro i carabinieri.

GIOVEDàŒ 12: a Roma, dopo il divieto di Cossiga di manifestare il 12 maggio, nella ricorrenza della vittoria referendaria sul divorzio, i radicali avevano indetto una festa a piazza Navona a cui aderiscono anche l'assemblea dell'Università e i gruppi della nuova sinistra. Scoppiano gravi incidenti tra i giovani di sinistra e la polizia, che, rinforzata dalle squadre speciali, attacca la manifestazione a piazza Navona e a Campo de' fiori. Sul lungotevere, a ponte Garibaldi, gli agenti in borghese sparano ancora uccidendo Giorgiana Masi, studentessa di 19 anni. Piazza Navona viene messa in stato d'assedio e durissimi scontri continuano fino a tarda notte. Un carabiniere e almeno quattro manifestanti vengono colpiti da proiettili. Sette ore di scontri e sparatorie. A Roma vengono assolti due studenti neofascisti, arrestati il 5 maggio dopo un'aggressione al liceo Cannizzaro. A Milano nell'ambito delle indagini sui NAP, vengono arrestati altri due avvocati di Soccorso Rosso, Giovanni Cappelli e Sergio Spazzali.

VENERDàŒ 13: a Roma un ordigno ad altissimo potenziale esplode, verso le due del mattino, davanti al cancello dell'autoparco della polizia, in via Giordano Bruno. La bomba distrugge quattro macchine della polizia e ne danneggia altre otto, parcheggiate lungo il marciapiede. Mezz'ora dopo la polizia intercetta un'Alfasud in via Cibele, nella zona di Torpignattara. Vengono arrestati per porto di esplosivo i tre giovani che sono a bordo dell'auto, tra cui Raul Tavani, 30 anni, del collettivo autonomo di via dei Volsci. A Roma nel pomeriggio quattro cortei si snodano in zone periferiche della città : da Don Bosco all'Alberone, da Testaccio alla Garbatella, da Valmelaina a Montesacro, da piazzale degli Eroi per tutta la zona circostante piazza Risorgimento. Durante la manifestazione in Prati, nei pressi di via Ottaviano, un gruppo di autonomi impegna una sparatoria con i fascisti che presidiano la loro sezione vicino a piazza Risorgimento. Delle cariche violente della polizia disperdono il corteo della Garbatella quando alcune bottiglie incendiarie vengono lanciate contro la caserma dei carabinieri. A Roma misure restrittive vengono decise dal governo: ergastolo a chi colpisce parlamentari, giudici e agenti. Cossiga respinge le accuse e dichiara che il 12 maggio la polizia è stata aggredita. "Voler far apparire questo governo", ha detto Cossiga, "come liberticida è ridicolo e grottesco: io sono il ministro dell'ordine democratico e repubblicano, per far rispettare la legge e la Costituzione". Appello di Ingrao in difesa delle istituzioni. Giornalisti e fotografi prendono posizione sugli incidenti di piazza Navona, contro la smentita di Cossiga, nata da una foto de ll Messaggero: "hanno sparato più volte i PS in borghese". A Torino viene scoperto un ‘covo' e cinque persone vengono fermate sotto l'accusa di costituzione di banda armata e aver compiuto attentati. Nella base vengono trovati documenti falsi e manuali sull'uso delle armi.





SABAT0 14: a Roma nel pomeriggio nuovi scontri con cariche e candelotti lacrimogeni lanciati in gran quantità intorno alla zona di ponte Garibaldi, principalmente verso gruppetti di giovani e passanti che sostano nella zona dove qualche ora prima si è svolto, senza incidenti, il sit-in del Movimento. Sul luogo dove è morta Giorgiana Masi, mentre i tre-quattromila partecipanti si allontanano, parte una carica contro un gruppo che si allontana "troppo lentamente". Alla fine anche le femministe che hanno formato un picchetto (autorizzato) intorno ai fiori deposti sul luogo della morte della loro compagna, vengono duramente picchiate dalla polizia. Più tardi, quando ormai il sit-in si è sciolto e gli studenti sono all'Università partono dure cariche della polizia contro gruppetti di curiosi. Un testimone riferisce che da un'auto sono stati sparati colpi di pistola. A Roma un vigile urbano viene ferito da cinque colpi di pistola sparatigli da un giovane. Viene arrestato Raffaele Piccinino, 29 anni, di Napoli e verrà in seguito identificato come nappista. Si trovava con la NAP Maria Pia Vianale, nei pressi di una manifestazione. A Milano mentre si svolge una manifestazione per protestare contro i fatti di Roma e contro Cossiga, nella zona di San Vittore, all'angolo tra via Olona e via De Amicis, poco prima delle 18, arriva il corteo dell'area dell'autonomia, staccatosi dal grosso della manifestazione. Alla vista degli agenti il corteo ha uno sbandamento, mentre Oreste Scalzone invita a proseguire senza suscitare incidenti. "Andiamo avanti, altrimenti succede un casino", grida. L'invito viene raccolto da quasi tutti i manifestanti tranne un gruppo di una ventina di giovani che esce alla spicciolata dal corteo e si dirige verso un filobus della linea 96. Staccando il contatto con la linea elettrica, uno di loro blocca il filobus che diventa una barricata. Parte una molotov, arrivano in risposta candelotti di lacrimogeni e fumogeni. Appena si spegne il botto dei lacrimogeni, il gruppetto, con il volto coperto, armato di pistole e molotov, esce da dietro il filobus e comincia a sparare. Gli agenti rispondono al fuoco. Mentre i passanti si rifugiano terrorizzati nei portoni e le vetrine del vicino supermercato vanno in frantumi, un agente, Antonio Custrà , viene colpito a morte. La violenta battaglia urbana si conclude con altri due poliziotti feriti da sassate. Viene ferita anche una giovane donna, proprietaria di una boutique in via De Amicis, raggiunta di striscio alla testa da un pallettone. In serata vengono fermati cinque giovani: quando arrivano nel cortile della questura, un gruppo di agenti cerca di linciarli. In tutto sono 17 i fermati, 4 gli arrestati (per porto abusivo d'arma impropria), mentre viene eseguita una lunga serie di perquisizioni. A Napoli oltre 1500 sfilano in corteo e ci sono degli incidenti, con dieci arresti. A Firenze più di 5000 giovani sfilano in corteo. A Bolzano studenti in sciopero e cortei con cariche della polizia. A Brescia duecento giovani assalgono la sede provinciale della Dc lanciando sassi e molotov. A Torino vengono arrestati cinque militanti di Prima Linea. A Milano due giovani armati di pistola fanno irruzione negli uffici della fabbrica di aspirapolveri "Worwerk folletto". Rubano 250.0001ire e scrivono con bombolette di vernice spray slogan contro il lavoro nero. A Palermo una bottiglia incendiaria viene lanciata nel cortile dell'autoparco della polizia. A Bologna una bomba molotov viene lanciata all'interno del cortile della caserma dei carabinieri "Mazzini", in via Oretti. A Como un ordigno di natura imprecisata scoppia contro l'edificio in costruzione della nuova caserma dei carabinieri. A Genova tre molotov vengono lanciate contro una sezione della DC, nel quartiere di Marassi. A Roma un commando tenta nella notte di dare alle fiamme l'abitazione di due professori democratici del liceo De Sanctis, che ospita da tempo notissimi fascisti, ed è considerato tra le ultime roccaforti nere: nel liceo insegna il nazista Paolo Signorelli, fondatore di Lotta popolare. A Trastevere viene bruciata la sezione del Pci. La dinamica degli attentati è la stessa: gli attentatori usano del liquido infiammabile facendolo filtrare sotto la porta dell'appartamento e sotto la saracinesca della sezione. Poi appiccano il fuoco. L'attentato alla sezione del Pci viene rivendicato con un bollettino firmato "AAA" (Alleanza Atlantica Anticomunista).

LUNEDàŒ 16: a Roma il ministro degli Interni Cossiga conferma la legittimità dei poliziotti in borghese. Dalle foto sui giornali alle ‘confessioni' del questore: risulta che erano 30 gli agenti in borghese in piazza durante gli scontri di Roma. A Roma, nella mattina, a piazzale Clodio, mentre si celebra il processo per la rissa al Don Orione, due fascisti della sezione di Ottaviano sparano contro un gruppetto di appartenenti a Lotta continua, presenti al processo. La polizia arresta il vicesegretario della sezione dell'Msi di via Ottaviano. Nei giorni seguenti durante le indagini viene scoperto un nuovo nucleo fascista: la sparatoria di fronte al palazzo di giustizia viene rivendicata dall'ECA, Esercito dei Combattenti Anticomunisti.

MARTEDàŒ 17: a Roma nella facoltà di Economia e commercio il movimento discute le iniziative di lotta per giovedì 19 contro il divieto a manifestare. Il movimento si spacca su tre mozioni: Piero Bernocchi invita tutti a un comizio pacifico a Porta San Paolo; il Comitato Politico dell'ENEL, dell'area dell'Autonomia, chiede che il movimento scenda in piazza con un corteo di massa e autodifeso, protesti per la libertà di manifestazione; la terza mozione propone, invece, di dare vita a una serie di mobilitazioni decentrate nei quartieri. Vince la prima mozione anche se l'area autonoma ottiene che si tenga il ballottaggio tra le prime due mozioni. Rivince la prima mozione ma il comizio non sarà autorizzato dalla questura. Vicino Roma, a Nettuno, in una base dei NAP vengono trovate armi rubate il 12 marzo. A Roma viene condannato a 3 anni Delle Chiaie per le bombe del '68.

MERCOLEDàŒ 18: Roma è presidiata dalla polizia. Gli autonomi rinunciano al corteo. Decidono di convergere nel pomeriggio all'Università , dove il grosso del movimento terrà un'assemblea. A Roma vengono annunciate norme più severe per cortei e manifestazioni, come il divieto di usare caschi protettivi o qualunque altro mezzo che può rendere difficoltoso il riconoscimento delle persone, pena l'arresto da 6 a 12 mesi e un'ammenda; lo sgombero e la chiusura dell'immobile che ospita enti, associazioni e gruppi, quando in tale sede siano rinvenute armi da sparo o ordigni esplosivi, ecc. A Milano è sotto interrogatorio un giovane dell'area autonoma fermato dalla polizia. Continua la semi-latitanza di molti esponenti dell'Autonomia operaia milanese. Non si sono ancora presentati dai giudici Oreste Scalzone e Andrea Bellini. A Milano viene assaltata da Prima Linea la sede della società ISEO, società per l'organizzazione e la formazione manageriale.

GIOVEDàŒ 19: a Roma, nella seconda delle sette giornate festive abolite, in alternativa al comizio di Porta San Paolo, in seimila si radunano nuovamente in assemblea nell'aula magna del Rettorato. Il Movimento tiene solo un'affollata assemblea all'Università , mentre vengono presidiate da 5.000 poliziotti le zone attorno al Policlinico e all'ufficio di collocamento, dove gli autonomi hanno annunciato azioni di volantinaggio e propaganda. A Roma il direttore responsabile di Lotta continua, Michele Taverna, viene rinviato a giudizio per istigazione a delinquere e pubblicazione di notizie false per l'articolo "La polizia aveva l'ordine di sparare agli studenti", pubblicato dopo le manifestazioni del 21 aprile. A Milano scoppia una bomba nella metropolitana. Un commando di terroristi fa saltare i binari alle prime luci dell'alba. Non ci sono vittime ma la città resta paralizzata per molte ore. Le 2 esplosioni sono rivendicate da Prima Linea. Obiettivo: "fare festa il 19 maggio". A Padova nel corso di scontri tra autonomi e polizia una quarantina di macchine vengono incendiate, due supermercati "espropriati", due agenzie immobiliari incendiate e un buon numero di colpi di pistola sparati da entrambe le parti. Vengono eseguiti numerosi arresti. A Milano la polizia carica gli ospedalieri autonomi, che scioperano contro l'abolizione della festività del 19. A Firenze quattro giovani armati entrano in un ufficio del "Cirrasca" (organizzazione per l'assistenza e la consulenza aziendale), tolgono il portafogli agli impiegati e scrivono sui muri "Potere comunista contro il lavoro nero". Lasciano un foglio firmato "Ronda operaia" che critica gli accordi tra sindacato e Confindustria. Un'altra incursione viene firmata da Prima Linea. A Torino tre giovani che vengono visti giungere a piedi e ripartire a piedi, lanciano due bottiglie incendiarie negli uffici della casa editrice cattolica "Pia Società San Paolo". A Genova Le streghe son tornate, ma questa volta armate è lo slogan dell'Organizzazione Femminista Armata per la Liberazione Comunista che firma un'attentato, fallito, contro l'utilitaria di un primario di ginecologia dell'ospedale regionale di San Martino.

VENERDàŒ 20: a Roma, in via delle Medaglie d'oro, due giovani in vespa sparano, a braccio teso, due colpi di pistola contro il segretario della sezione missina della Balduina Enrico Tiano, di 25 anni. Gli attentatori riescono a fuggire, il dirigente missino è ridotto in fin di vita. A Roma la polizia perquisisce senza risultati la sede autonoma di via dei Volsci, per l'inchiesta sui fatti di Bologna. A Bologna una bomba carta viene lanciata contro l'auto di un docente.

SABATO 21: a Roma in risposta all'attentato di via delle Medaglie d'Oro, i fascisti assaltano per la quarta volta, dall' inizio dell'anno, la libreria Feltrinelli di via del Babuino. Un commando proveniente dalla sezione della Balduina devasta completamente i locali della nota libreria, abituale ritrovo di molti militanti di sinistra. A Roma nella notte vengono compiute rappresaglie fasciste, dopo il ferimento di Tiano: a Largo Ravizza, a Monteverde, quattro giovani studenti comunisti vengono presi di mira da un gruppetto di neofascisti che sparano colpi di pistola. Una carica di notevole potenza esplode verso le 4,30 davanti alla sezione del PDUP di via Pomponazzi, uno degli obiettivi preferiti degli squadristi della Balduina. Un attentato contro una sezione missina viene invece compiuto a Primavalle, dove due bottiglie incendiarie vengono lanciate contro la sede di via Svampa, l'attentato viene rivendicato da Lotta armata per il comunismo. Le Unità Comuniste Combattenti lanciano diverse molotov e sparano contro la XIX circoscrizione. L'attentato intende colpire i vigili urbani rei, secondo gli attentatori, di coordinare il lavoro dei carabinieri e della polizia durante le manifestazioni. Altre due bottiglie incendiarie vengono lanciate contro la sezione Dc di via Lucio Elio Salano 16. A Sassari battaglia tra autonomi e polizia al concerto degli "Area". In duecento si presentano ai botteghini per entrare senza pagare; la polizia spara in aria ripetutamente e fa cariche lanciando lacrimogeni, gli autonomi rispondono con una fitta sassaiola.

LUNEDàŒ 23: a Reggio Emilia 31 neofascisti vengono arrestati per gli scontri che avvengono dopo un corteo in cui si vedono una quantità di saluti romani e armi improprie.

MARTEDàŒ 24: a Roma resta paralizzata l'Università per la protesta del personale non docente, in assemblea permanente. A R¿irn;i nella notte, viene compiuto un altro attentato incendiario contro i vigili urbani della XIX circoscrizione a Primavalle. All'autoparco, viene dato alle fiamme un pulmino "850" che va completamente distrutto. Inoltre viene trovato, in un box in cui era parcheggiata una "127" della polizia municipale, un rudimentale ordigno che però non esplode. A Milano, sulla base di una foto pubblicata dall'Espresso che lo ritraeva nell'atto di sparare, viene arrestato Maurizio Azzolina, di 17 anni, studente all'Istituto tecnico Cattaneo.

MERCOLEDàŒ 25: a Roma due giovani vengono picchiati da neofascisti davanti la sezione dell'Msi di Monte Mario. A Roma viene condannato a tre anni uno studente arrestato il 21 aprile e accusato del lancio di una molotov (Claudio Errico, 18 anni). A Milanesi vengono arrestati, dopo i riconoscimenti fotografici tre giovani (Azzolina, Sandrini e Grecchi), non particolarmente conosciuti come accesissimi autonomi. A Brescia quattro colpi di pistola vengono sparati contro una caserma dei carabinieri e una molotov contro una sezione della DC.

GIOVEDI 26: a Roma saltano esami e lauree. A Roma il prof. Pecoraro, preside del liceo Paolo Sarpi, che si era schierato contro l'autogestione studentesca, viene picchiato a volto scoperto da suoi scolari a Ostia. Due studenti dell'area dell'Autonomia vengono arrestati. A Milano si cerca il "cervello" della P 38.

VENERDàŒ 27: a Roma vengono perquisite due sedi dell'Msi, indagate per ricostituzione del disciolto partito fascista. Tentato omicidio in serata contro un diciannovenne militante comunista in via Trionfale. A Bari il "Gruppo meridionale NAP" rivendica il rapimento di Enzo Marino, sequestrato la sera del 25. A Milano le "Squadre operaie armate" consegnano una bobina che accusa la cooperativa "Coopega". Il 25 aprile scorso alcuni individui armati avevano fatto irruzione negli uffici della cooperativa e avevano prelevato documenti e lasciato scritte contro il lavoro nero. Dopo un'intervista sull'Unità in cui il titolare della Coopega rivendica la serietà dell'impresa e i suoi scopi filantropici, dei documenti sono stati fatti trovare con un messaggio: "In seguito all'articolo apparso sull'Unità , mandiamo una copia di un nastro sequestrato da noi durante la perquisizione eseguita il 22 aprile scorso. Non crediamo nella giustizia borghese, ma vogliamo documentare lo sfruttamento che questi filantropi perpetrano a danno di migliaia di proletari.".

LUNEDàŒ 30: a Roma i fascisti devastano due scuole, il liceo J. F. Kennedy e la scuola elementare Victor Hugo.

MARTEDàŒ 31: A Roma una falsa bomba blocca 30.000 pendolari, dopo una telefonata rivendicata dai NAP. A Roma 2.500 studenti affollano l'aula magna del Rettorato. Discutono della situazione politica del movimento e convocano per le 22 una manifestazione a piazza Navona, per festeggiare lo scadere del divieto di manifestazione. Verso le 23 nella piazza inizia una battaglia con sacchetti di plastica riempiti di acqua nelle fontane del Bernini: uno centra una volante e l'autista scende e spara in aria con il mitra. A mezzanotte qualche migliaio di giovani manifesta pacificamente da piazza Navona a ponte Garibaldi per ricordare Giorgiana Masi. A Genova condanne pesanti per gli autonomi.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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#35 Messaggio da nik978 »

[b:9173327cb1]GIUGNO[/b:9173327cb1]

MERCOLEDàŒ 1: a Genova viene ferito dalle BR il vicedirettore del Secolo XIX, Vittorio Bruno, che viene colpito alle braccia e alle gambe.

GIOVEDàŒ 2: a Roma nella notte viene compiuto un attentato contro la sede del Pci in via Catanzaro, nel quartiere Nomentano. A Milano, nella mattina, le BR feriscono alle gambe Indro Montanelli, direttore del Giornale Nuovo, colpendolo con tre pallottole, in via Manina. L'attentato viene rivendicato con una telefonata: "Siamo le Brigate Rosse, colonna Walter Alasia. Abbiamo colpito il servo delle multinazionali". Una serie di attentati, incendi ed esplosioni sconvolge Milano e Torino: a Torino Prima Linea prende di mira gli impianti dell'azienda tranviaria comunale. Un altro attentato, rivendicato dalle Unità Comuniste Combattenti, distrugge l'ufficio di riscossione dell'Istituto case popolari. Quattro persone vengono arrestate nella notte. A Firenze vengono date alle fiamme le auto di due giornalisti, redattori della Nazione. L'azione viene rivendicata dalle BR. A Napoli un giovane di 20 anni, simpatizzante della sinistra extraparlamentare, viene ferito a coltellate da estremisti di destra in via del Vomero (e rischia la vita).

VENERDàŒ 3: a Roma, davanti alla sede della RAI, in via Teulada, viene ferito dalle BR il direttore del TG1, Emilio Rossi, con 12 colpi di pistola alle gambe. I due attentatori, un uomo e una donna, scaricano le loro pistole e si dileguano. Il giornalista viene soccorso e operato in ospedale. Ha ambedue i femori e una tibia fratturati. Sul suo corpo vengono trovati 22 fori di proiettile. L'attentato è rivendicato dalle BR con un volantino (in cui viene fra l'altro detto: "... Possiamo sempre alzare il tiro di una spanna..."). A Roma sull'ordine pubblico diventa intanto più vicino l'accordo DC-Pci. A Roma il nappista Ignazio Cabitza, un giovane cagliaritano di 26 anni, è arrestato dopo un conflitto a fuoco con la polizia (nel quale ha forse coperto la fuga di Maria Pia Vianale). A Forlì evade insieme ad altri detenuti il militante delle BR Savino. A Massa Carrara falliscono due attentati alle auto di un corrispondente della Nazione di Firenze e di uno del Telegrafo di Livorno. Un furgone del Corriere della sera viene dato alle fiamme. A Genova gli slogan scanditi dagli autonomi genovesi sono: Giornalista, sbirro maledetto, te lo scriviamo noi l'articolo perfetto, Bruno qui, Montanelli lì, la controinformazione si fa così.

SABATO 4: a Roma viene trovato un nuovo messaggio delle BR: "Colpiremo ancora e presto". Il volantino, firmato dal Nucleo combattente romano Mara Cagol, viene fatto arrivare, con una segnalazione telefonica, alle redazioni romane del Tempo e dell'Unità . Il testo, oltre a promettere nuove azioni violente, è un invito ai militanti dell'Autonomia operaia ad abbandonare "l'ormai inutile scontro di piazza classico perché di facile repressione e perché pericoloso per i compagni che lo attuano". A Roma l'automobile di una professoressa dell'Istituto tecnico XVI, di via Teano a Centocelle, viene distrutta dal fuoco. A Roma quattro fascisti sono in Corte d'Assise per la studentessa bruciata viva nella sua auto, il 15 giugno del 1975 (Iolanda Palladino). Viene incendiata a Milano la sezione del Pci di via Archimede. La polizia insegue tre giovani di destra in motorino, sparando in aria e alle gomme, e ferendo un giovane ad una gamba. Nella mattinata, il titolare della Coopega, Giuseppe Simeone, viene minacciato di morte da un gruppo che si definisce Squadre operaie armate. A Lecce scontri e spari al comizio del missino Rauti. Almeno 10 agenti di polizia feriti, 5 persone (tra cui due dimostranti) anch'esse ferite leggermente, 10 auto distrutte, una trentina di bombe molotov lanciate in due diverse zone della città .

LUNEDàŒ 6: a Milano 2 automobili, appartenenti rispettivamente ad Antonio Massiani, ex consigliere comunale democristiano, e a Marco Noja, dirigente in un'industria di San Donato Milanese, vengono incendiate nella notte da un commando dell'organizzazione clandestina Lotta armata per il comunismo.

MARTEDàŒ 7: a Roma viene bocciata al Senato la legge sull'aborto. Sette franchi tiratori laici regalano la vittoria alla DC. Le femministe scendono subito in piazza per protestare, (con slogan pieni di rabbia: il voto nero non ci fa paura, la lotta delle donne sarà sempre più dura; Con il voto al Senato, l'aborto clandestino è legalizzato; Cucchiai d'oro, sarete contenti, aumenteranno i vostri proventi). A Roma 20 avvisi di reato per le violenze squadristiche dei fascisti. Viene aperta un'inchiesta sui picchiatori della sezione missina di viale Medaglie d'oro. L'accusa è di ricostituzione del disciolto partito fascista. Numerose perquisizioni vengono eseguite nella zona di Monte Mario. A Roma, sotto l'abitazione del Presidente della Corte d'Appello, Augusto De Andreis, compare una scritta minacciosa: "Porco in auto blu: farai la fine di Coco". In piazza Giovenale la polizia arresta tre studenti, tra cui un militante dell'Msi, dopo una rissa tra giovani di opposte vedute. A Torino due nuovi arresti per Prima Linea. A Bologna 23 docenti costituiscono un collegio "a disposizione" della difesa di Diego Benecchi, il leader del Movimento arrestato il 7 maggio per istigazione a delinquere e apologia di reato. A Milano tutti i cinema vengono presidiati da agenti dopo una telefonata che annuncia una catena di attentati delle BR nelle sale cinematografiche, a "scopo dimostrativo". Altre minacce vengono fatte arrivare ai giudici del processo Curcio. A Massa Carrara, in pieno centro, un furgone abbandonato, imbottito di esplosivi e benzina, diffonde messaggi da un altoparlante. Da un registratore esce una voce, amplificata da un megafono, che ricorda il secondo anniversario della morte di Mara Cagol. Il nastro continua a girare per tre quarti d'ora affermando che il furgone salterà in aria al termine della registrazione.

MERCOLEDàŒ 8: a Roma il Commando comunista Ulrike Meinhof rivendica un attentato incendiario compiuto contro il Centro BMW sulla Salaria. A Bologna il tribunale è in stato d'assedio, mentre si processano i giorni della rivolta. Comincia il processo per il saccheggio del "Cantunzein". Il ristorante, al centro della zona universitaria, devastato l'11 marzo, era frequentato, oltre che dalla buona borghesia, dai dirigenti del Pci e da amministratori locali. Già sottoposto ad "esproprio" 5 giorni prima, il 12 marzo il "Cantunzein" fu incendiato, con danni per 300 milioni. Sparirono 15.000 bottiglie di vini d'annata, liquori, due quintali di cafà®e, decine di prosciutti, salami, mortadelle, posate d'argento, piatti e bicchieri, tovaglie, tovaglioli, arredi e ogni altro ben di dio. Gli autori materiali della devastazione sono sconosciuti: l'unica accusata del saccheggio vero e proprio è una donna di 66 anni, Piera Toletti, in carcere da un paio di mesi ed ora processata insieme a 37 giovani imputati di ricettazione. Polizia e carabinieri li bloccarono qualche ora dopo l'assalto al ristorante, mentre se ne andavano con bottiglie di vino. Qualcuno, poi, è stato "incastrato" da padelle, posate o altri oggetti del ristorante che aveva in casa. "Li abbiamo trovati per strada" dicono i giovani. Stessa cosa ripete la Tonelli per le tovaglie e i tovaglioli che erano nell'appartamentino dove abitava insieme ad uno stuolo di gatti (rischia dagli 8 ai 15 anni). Anche gli altri imputati (tre dei quali detenuti) sembrano personaggi che hanno poco a che fare con la rivolta. In seguito, la sentenza, emessa il 10 sarà di 301ievi condanne, 8 assoluzioni e scarcerazione generale dopo tre mesi di galera. La condanna più pesante verrà inflitta alla Tonelli, con un anno e 100 mila lire di multa. A Milano per il processo Curcio la sinistra si mobilita. Anche Magistratura democratica si dichiara disponibile per la difesa d'ufficio. A Trento le "Brigate combattenti per il comunismo" minacciano due avvocati. A Torino un altoparlante BR alla Mirafiori rivendica gli attentati ai giornalisti ("Non avvicinatevi a queste auto che possono esplodere"). Nel comunicato le BR escludono un loro legame con "quelli della P38", definiti provocatori al servizio dello Stato.

GIOVEDàŒ 9: a Roma due uomini e una donna armati devastano una agenzia della "Fabbri editore", in via Topino, ai Parioli. Un impiegato e un cliente vengono legati e imbavagliati, macchine da scrivere e altre suppellettili vengono danneggiate, vengono lasciate scritte sulle pareti: "Abbasso il lavoro nero". A Milano viene ferito dalle BR un caporeparto della Breda siderurgica, Fausto Sillini, simpatizzante della DC. L'attentatore aspetta che scenda dall'autobus e gli spara sei colpi all'altezza delle gambe, di cui due vanno a segno. L'attentato viene rivendicato dal Nucleo Walter Alasia - Brigate Rosse. L'attentato fa crescere la tensione a Milano, dove un altro dei giurati popolari scelti per giudicare Curcio si ritira esibendo un certificato medico.

VENERDàŒ 10: a Roma trentamila donne manifestano per l'aborto (slogan delle radicali: DC e Pci, l'avete fatta grossa, questa volta scavatevi la fossa, slogan delle autonome: Cossiga e Berlinguer, vi spareremo in bocca, la donna proletaria non si tocca). A Roma quindici giovani irrompono e nella sede dell'Msi di via Quinto Pedio, al quartiere Tuscolano, distruggendola. A Roma nel pomeriggio un commando composto da un uomo e tre donne mascherati fa irruzione nel centro interfacoltà dell'Università , che elabora il materiale della ricerca scientifica, colpiscono il cuore del centro elettronico, incendiando un calcolatore del valore di almeno un miliardo. Le "Unità combattenti per il comunismo" hanno rivendicato l'incendio all'ateneo con un volantino fatto trovare in una cabina telefonica precisando che hanno voluto "distruggere materialmente gli strumenti che il sistema capitalista si dà per centralizzare, programmare e pianificare il suo controllo sui processi economici legati alla produzione delle merci, della cultura, del pensiero e dell'intelletto"). A Bologna nuovo attentato contro un giornalista: una bomba incendiaria scoppia nel pomeriggio davanti alla porta dell'abitazione di Alberto Pasolini Zanelli, del Giornale Nuovo. Nello spegnere l'incendio un vigile del fuoco riporta gravi ustioni. A Milano un avvocato rinuncia alla difesa nel processo Curcio.

SABATO 11: a Milano viene arrestato un giovane dirigente autonomo durante le cinque perquisizioni fatte nei giorni scorsi nell'ambito delle indagini per l'attentato a Indro Montanelli. Maurizio Gibertini, 24 anni, ex militante del gruppo Gramsci, attualmente leader dell'Autonomia, abitante in una casa di via Gluck, in cui si sarebbero trovate sostanze anticrittogamiche che mischiate producono effetti esplodenti, polveri metalliche che hanno gli stessi effetti, sveglie, batterie, saldatori elettrici e alcune taniche di benzina. A Bologna viene colpito da mandato di cattura Diego Benecchi, sempre per i fatti di marzo. Viene arrestato anche un vigile urbano, Alberto Armaroli, che avrebbe partecipato agli scontri sulle barricate dell'Università .

DOMENICA 12: a Roma un attentato, contro il lavoro nero, colpisce un istituto di bellezza; un altro la sezione della Dc di Pietralata.

LUNEDàŒ 13: a Milano viene compiuto un attentato contro un circolo cattolico; ferimento dei carabinieri di scorta del giudice Trimarchi.

MARTEDàŒ 14: a Roma decine di giovani assaltano il bar "Ciampini" di piazza Pio XI, ritrovo abituale del neofascismo romano.

MERCOI.EDàŒ 15: a Roma la polizia fa irruzione nei covi fascisti, vengono trovate numerose pistole, due estremisti finiscono in prigione e vengono emessi una ventina di avvisi di reato per violazione della legge Scelba (contro la ricostituzione del disciolto partito fascista). Si scoprirà poi che alcune delle armi trovate in casa del fascista Pierluigi Lilli, uno degli arrestati, provengono dall'armeria di via Paolo Orsi 51, saccheggiata la notte tra il 6 e il 7 maggio. A Milano burrascoso inizio del processo contro il capo delle BR. Curcio minaccia i giudici: "Risponderemo con atti di guerra". Vengono mobilitati mille poliziotti e il tribunale di Milano è sotto assedio per il processo.

GIOVEDàŒ 16: a Roma viene distrutta la macchina di un dirigente dell'ATAC, accusato di essere un "aguzzino" sul posto di lavoro. A Milano, nel secondo anniversario della morte di Margherita Cagol, poco dopo le dieci della mattina una vecchia Fiat 500 viene abbandonata dalle BR in piazza Zavettar, davanti al portone della Sit-Siemens. Dall'auto viene diffuso un comunicato. A Milano il BR Semeria viene condannato a 5 anni per detenzione e porto d'armi, carte d'identità , patenti e altri documenti rubati.

VENERDàŒ 17: a Modena Valerio Minnella, uno degli arrestati di "Radio Alice", viene picchiato da sei guardie di custodia che lo avrebbero scambiato per uno dei quattro detenuti ripresi domenica mentre tentavano di evadere dal carcere di Bologna.

SABATO 18: a Roma nella notte viene compiuto un attentato contro l'avvocato Edoardo Pontecorvo, segretario dell'Ordine degli avvocati di Roma, da ignoti che incendiano l'auto della moglie. A Roma vengono depositate due perizie per i fatti di piazza Indipendenza. Dopo 37 giorni viene scarcerato Giovanni Cappelli, l'avvocato milanese di Soccorso Rosso.

LUNEDàŒ 20: a Roma, nonostante il ‘blocco' degli esami voluto da parte del personale non docente che da più di un mese è in agitazione per rivendicazioni economiche, il Senato accademico si esprime per il ripristino immediato degli esami universitari. Mentre si svolge il corteo dei lavoratori e degli studenti solidali con queste lotte, il prof. Rodotà viene costretto ad abbandonare l'aula degli esami da un gruppo di autonomi. A Roma si verificano scontri tra aderenti dell'Msi di via Assarotti e giovani del Circolo antimperialista e antifascista di via Marchesini. A Roma un messaggio firmato dalle "Squadre della morte caduti carabinieri" viene recapitato alla sede centrale del l'ANSA. Il dattiloscritto annuncia la formazione di squadre della morte simili a quelle brasiliane. A Milano le "Squadre operaie combattenti" sparano contro un capo operaio della Sit-Siemens, Giuseppe D'Ambrosio, ferendolo alle gambe. A Milano danni per 50 miliardi alla Sit e alla Marelli, dove due depositi vengono dati alle fiamme da falsi carabinieri. Gli incendi, rivendicati da Prima Linea, non vengono del tutto domati per un altro paio di giorni. A Venezia polizia e carabinieri continuano le indagini per identificare il militante di Autonomia operaia fuggito da un appartamento del centro storico subito dopo l'esplosione di alcune molotov che lui stesso, in compagnia di altri due giovani già arrestati, stava confezionando. A Prato. verso le due di notte, a poco meno di 12 ore dagli attentati di Milano, un commando di Prima Linea penetra all'interno di un grande autoparcheggio FIAT e colloca numerosi ordigni incendiari. Le fiamme distruggono tredici auto e danneggiano alcuni autocarri poi vengono domate dai vigili del fuoco prima che possano estendersi alle altre 100 vetture parcheggiate. A Torino dieci candelotti di dinamite, non collegati però a congegni per lo scoppio, vengono rinvenuti all'interno dello stabilimento Spa-Centro della FIAT. A Bologna vengono arrestati due autonomi, Franco Ferlini, 39 anni e Paolo Brunetti, 32 anni, entrambe aderenti all'area dell'autonomia, perché accusati del 'sequestro' di Francesco Spisso, 22 anni, collaboratore di "Radio Alice".

MARTEDàŒ 21: a Roma nella mattina due donne sparano ferendo il preside della facoltà di Economia. L'attentato viene rivendicato dalle BR. Il professor Cacciafesta, 66 anni, candidato per la Dc alle ultime elezioni politiche, sindaco della RAI-TV, viene colpito mentre esce dalla sua abitazione ai Parioli. Intanto continua l'agitazione dei lavoratori dell'Università . A Roma nella notte un carro armato uccide tre persone, uscendo di strada all'altezza del chilometro 44 della via Cassia. Il mezzo cingolato investe una Fiat 127 uccidendo le tre persone che vi viaggiano. A Milano vengono chiesti per Curcio 21 anni di carcere. A Legnano due autobus vengono distrutti dalle fiamme, mandando in frantumi le vetrate delle officine circostanti, con danni già accertati per cento milioni. A Milano un falso allarme blocca il metrò.

MERCOLEDàŒ 22: a Roma per la seconda volta nel giro di una settimana viene incendiata l'automobile del prof. Mattu, direttore della Casa dello Studente. A Bologna viene arrestata anche Patrizia Gubellini, l 8 anni, per il sequestro di Francesco Spisso. A Pistoia un impiegato della Breda e vicesegretario della Dc pistoiese, Giancarlo Niccolai, viene ferito alle gambe da Prima linea con quattro colpi di pistola.

GIOVEDàŒ 23: A Milano la Corte condanna Curcio a sette anni di carcere. A Padova gli autonomi vengono condannati per dieci anni complessivi (cinque condanne e un perdono giudiziale). Il PM parla di "adesione psichica" agli scontri da parte di "tutti i circa ottanta partecipanti, perché le trecento molotov usate significano quasi quattro bottiglie a testa". Dopo la sentenza, mentre una parte del pubblico sosta davanti al tribunale e un'altra parte si avvia verso il centro, partono le prime cariche della polizia contro gruppi di giovani. A un certo punto una guardia notturna della Civis spara in aria verso i giovani che scappano. In seguito un gruppo di agenti in borghese piomba davanti al bar "Liviano", frequentato da universitari, sparando altri colpi di pistola.

VENERDàŒ 24: a Roma si conclude, con due assoluzioni e una condanna, il processo per direttissima contro tre aderenti al collettivo di via dei Volsci, accusati di fabbricazione, porto e detenzione illegale di materiale esplosivo. I giudici condannano Raul Tavani e assolvono Ludovico Basile e Patrizia Carrozza. A Roma nel pomeriggio, a largo Boccea, un comizio di trenta missini si trasforma in corteo. Immediata la reazione degli abitanti di Primavalle e Torrevecchia, che attaccano i neofascisti: un centinaio di giovani di sinistra fa improvvisamente irruzione nella piazza scandendo slogan antifascisti e iniziano gli scontri, durante i quali vengono lanciati sassi e biglie d'acciaio. Vanno in frantumi le vetrine di alcuni negozi. La polizia interviene e lancia numerosi lacrimogeni per disperdere i contendenti. Durante la fuga di un gruppo di giovani di destra vengono esplosi colpi di pistola. Un giovane di destra, Umberto lanzi, 18 anni, viene colpito ad una gamba da un proiettile. A Roma vengono emessi due mandati di cattura per la rissa tra estremisti di destra e di sinistra avvenuta il 1º aprile, contro Carlo Cantinieri e Massimo Di Priamo. I due sono accusati di omicidio preterintenzionale, "per avere, in concorso tra loro e con altre persone non identificate, in numero complessivo di circa tredici, cagionato la morte di Bruno Giudici, deceduto per infarto al miocardio in seguito all'aggressione e alle percosse patite da lui e dal proprio figlio Enzo ad opera degli imputati". A Milano in serata, poco dopo le 19, sette colpi di pistola vengono sparati alle gambe del dottor Roberto Anzalone, 49 anni, presidente dell'associazione medici mutualisti. Prima linea rivendica la responsabilità del ferimento del medico, "persecutore dell'assenteismo in fabbrica". A Milano viene emesso un altro mandato di cattura per i sette operai autonomi già arrestati alla fine di aprile nei boschi di Verbania, dopo un'esercitazione con armi da fuoco. Il nuovo provvedimento della magistratura parla di "associazione sovversiva" e "bande armate", cioè di appartenenza alle BR. L'accusa si riferisce a un'irruzione fatta nell'aprile ‘75 nell'ufficio di Matteo Palmieri, capo delle guardie giurate della Magneti Marelli di Sesto San Giovanni. A Milano viene fermata un'operaia della Magneti Marelli, Tiziana Opizzi. In casa sua viene trovata una copia del volantino col quale le BR avevano rivendicato il ferimento di Montanelli. A Bologna vengono scarcerati due redattori di "Radio Alice" (Mario e Valerio Minnella), arrestati il 12 marzo nei locali della radio.

SABATO 25: a Roma le Ronde proletarie rivendicano l'incendio della porta d'ingresso dello studio medico del dott. Elio de Sensi a Montesacro. Il medico aderiva al "Fronte dell'uomo qualunque" e il suo studio era ritenuto dagli attentatori un ritrovo di neofascisti. A Roma si apre nel salone delle conferenze del Civis il convegno nazionale del movimento degli studenti indetto da Lotta continua, con l'intenzione di "fare il punto su quattro mesi di lotte". A Roma resta in carcere l'avvocato napoletano Senese, di Soccorso rosso, arrestato per "partecipazione a banda armata" e sospettato di appartenere ai NAP. A Novara gli operai e i rappresentanti del consiglio di fabbrica presidiano la "CGE" dopo che alla direzione milanese della fabbrica è pervenuto, giovedì sera, un comunicato delle BR in cui si minaccia un attentato contro uno degli stabilimenti del gruppo. "La CGE fa parte", viene detto nel messaggio, "di una società multinazionale americana e quindi è un nostro obiettivo d'assalto".

LUNEDàŒ 27: a Roma sono emersi questi obiettivi dal convegno del movimento degli studenti promosso da LC: iscrizione in massa alle liste del collocamento, formazione di cooperative di lavoro per giovani, creazione di centri sociali nei quartieri, convocazione per settembre di una conferenza internazionale contro la repressione. A Napoli un dirigente dell'Alfasud di Pomigliano d'Arco, Vittorio Flick, viene ferito a colpi d'arma da fuoco alle gambe. L'attentato viene rivendicato da un commando di Operai combattenti per il comunismo. A Milano vengono fermate altre due persone per l'inchiesta sulle BR (Oreste Strano, ex ML e Pietro Villa, operaio della Sit-Siemens).

MARTEDàŒ 28: a Roma riapre l'ateneo. A Roma continua la mobilitazione contro le centrali nucleari, e in serata, nella ex-Pretura di via del Governo Vecchio, occupata da mesi dalle femministe del MLD, si tiene una manifestazione-spettacolo organizzata dal Comitato romano antinucleare. A Roma migliaia di persone scendono in piazza per la manifestazione unitaria promossa dalle associazioni partigiane "in difesa dell'ordine democratico e contro il terrorismo e la violenza". Per il giorno 30 viene annunciato un comizio del missino G. Almirante. A Genova poco dopo le sette di mattina un commando delle BR spara nove colpi alle gambe di un capo officina del reparto caldareria dell'Ansaldo di Sampierdarena, Sergio Prandi, di 39 anni.

MERCOI.EDàŒ 29: A Cassino viene incendiato un deposito della FIAT: numerosi pneumatici sono distrutti dalle fiamme. Dei volantini anonimi definiscono l'attentato "una forma di lotta contro l'abolizione della festività di San Pietro e Paolo". A Napoli baraccati e missini assaltano l'aula comunale. A Torino vengono incendiate tre auto, appartenenti ad un medico e a due capisquadra della FIAT. A Firenze nella notte un potente ordigno scoppia nella chiesa del Sacro Cuore, in via Capodimonte. In un volantino lasciato in una cabina telefonica si accusa la chiesa di essere un centro di propaganda antiabortista. L'attentato, rivendicato da un fantomatico gruppo femminista, però potrebbe essere opera di un commando fascista.

GIOVEDàŒ.30: a Roma i Giovani proletari rivendicano quattro attentati contro macchine e abitazioni di neofascisti. La segreteria del liceo Malpighi viene devastata da ignoti. A Firenze tre fascisti assassinano un agente, Remo Pieroni, dopo essere stati sorpresi mentre preparano un attentato che intendevano firmare con il nome di Prima Linea. I fascisti sono i fratelli Gaetano e Umberto Sinatti, di 21 e 20 anni, e Luca Poggiali, di 20 anni. A Milano le BR sparano sei colpi alle gambe contro Luciano Maraccani, 49 anni, dirigente della FIAT-OM, che viene colpito da un proiettile ad una gamba. A Torino, verso le 14,30, le BR alzano il tiro e feriscono appena sotto lo sterno Franco Visca, 38 anni, responsabile del servizio assistenza e manutenzione delle presse della FIAT di Mirafiori. Esplosioni e molotov in altre città : A Pordenone nella notte 3 vagoni ferroviari della Zanussi, carichi di lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie vengono fatti saltare in aria con cariche di tritolo collegate a congegni ad orologeria. L'azione viene rivendicata dall'organizzazione Fronte combattente. Ad Augusta vengono scoperti quattro chili di gelignite, collegati a detonatori, destinati alla Liquichimica. A Bologna all'esterno dell'ufficio dei vigili urbani nel quartiere Barca viene fatto esplodere un ordigno di tritolo e all'Associazione Industriali un rudimentale ordigno non esplode e viene trovato da una guardia notturna. Le due azioni vengono rivendicate dai Nuclei proletari rivoluzionari. A Spoleto le BR fanno esplodere una bomba contro il muro di cinta del carcere, causando gravi danni. A Catania una sparatoria contro una caserma dei carabinieri viene rivendicata dai NAP. A Bari un ordigno al tritolo viene lanciato contro l'abitazione del segretario della sezione comunista di San Michele di Bari. L'esplosione provoca il crollo parziale dell'ingresso e infrange i vetri di vari edifici circostanti.


[b:9173327cb1]LUGLIO[/b:9173327cb1]

VENERDI 1: a Roma in serata, dopo un conflitto a fuoco nel centro storico, viene ucciso dai carabinieri Antonio Lo Muscio, "Silvio", militante dei NAP. Vengono ferite e catturate Maria Pia Vianale e Franca Salerno. I tre stavano mangiando della frutta sulle scale della chiesa di S.Pietro in Vincoli quando sono arrivati i carabinieri che li riconoscono ed inizia la sparatoria, sul sagrato della chiesa. Lo Muscio scappa, ma viene falciato da una raffica di mitra, e cade colpito da un'altra raffica e da due colpi sparati a pochi metri di distanza. A Palermo una bomba viene lanciata nei locali dell'Intersind (associazione padronale delle industrie a partecipazione statale). L'attentato viene rivendicato dalle Unità comuniste combattenti.

SABATO 2: a Roma si conclude in piazza il convegno antinucleare. Si conclude anche il convegno al Policlinico degli autonomi sul bilancio del "1º semestre ‘77"; il documento conclusivo ribadisce la linea di massa e il terreno della lotta di classe. A Firenze il neofascista Luca Poggiali confessa l'uccisione della guardia giurata.

LUNEDI 4: a Roma i NAP minacciano rappresaglie. A Roma due bottiglie incendiarie vengono lanciate nella notte contro la caserma dei sottufficiali della Guardia di Finanza di Ostia. Al Gianicolense due giovani in vespa sparano colpi di pistola, calibro 38 special, contro neo-fascisti davanti la sezione dell'MSI. A Milano un capannone viene bruciato, con danni per miliardi. Un altro attentato viene compiuto contro un'azienda metallurgica, con 700 milioni di danni. Le azioni vengono rivendicate con una telefonata: "I roghi di Marghera e Corsico illuminano la salma di Antonio Lo Muscio...".

MARTEDI 5: a Roma duecento senza casa, provenienti dalla periferia romana per assistere alla seduta del Consiglio comunale, vengono caricati dalla polizia. I vigili urbani sparano in aria per disperdere i dimostranti. A Roma vengono condannati a nove mesi i giovani che il 26 maggio aggredirono il preside del Sarpi.

MERCOLEDàŒ 6: A Roma fallisce un attentato ad un diplomatico: un ordigno esplosivo, collocato sulla rampa di un garage privato dell'ambasciatore colombiano presso la Santa sede viene disinnescato dagli artificieri dell'esercito, avvertiti dal portiere dello stabile. A Basilea una bomba scoppia nella notte, nella villetta di Rudolf Rupp, vicepresidente del gruppo multinazionale "Hoffmann La Roche". L'attentato viene rivendicato dal Commando 10 luglio. Rupp è l'ingegnere incaricato dalla multinazionale di coordinare l'indennizzo dei danni provocati dalla fuga di diossina nella zona di Seveso e domenica 10 luglio cade il primo anniversario della contaminazione del terreno attorno all'ICMESA.

GIOVEDàŒ 7: a Padova, nella mattina, viene ferito con cinque colpi di pistola alle gambe, dal Fronte comunista combattente, Antonio Garzotto, cronista giudiziario del Gazzettino. A Roma le Unità comuniste combattenti rivendicano l'attentato incendiario contro un deposito dei Vigili urbani in via Scauro. A Bari i NAP rivendicano il sequestro del concessionario FIAT Giuseppe Pedone. A Parigi viene arrestato Franco Berardi, "Bifo", di Radio Alice, sparito dalla circolazione dopo i fatti di marzo. Viene chiesta l'estradizione.

VENERDàŒ 8: a Roma la Corte d'assise assolve la guardia di custodia Domenico Velluto, accusato dell'omicidio di Mario Salvi. Verso le 22, nella trattoria "Sora Assunta", vicino a Campo de' fiori, a poche ore dalla sentenza, tre o quattro colpi di pistola vengono sparati contro l'agente. I proiettili colpiscono però un giovane che siede accanto a Velluto, Mauro Amato, che muore dopo pochi minuti. A Roma il governo decide di stanziare 110 miliardi per modernizzare le forze di polizia, secondo un disegno di legge di Cossiga, intitolato 'Misure urgenti per il potenziamento e l'ammodernamento tecnologico dei servizi per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica". A Reggio Calabria sfilano in trentamila per l'occupazione. A Bari i NAP affermano di aver "giustiziato" Giuseppe Pedone. A Padova viene fermato un giovane di 29 anni per l'attentato a Garzotto.

SABATO 9: a I.ondra viene arrestato Clemente Graziani, il fondatore di Ordine nuovo. A Bologna gli avvocati di parte civile che rappresentano Lorusso chiedono nuovamente l'incriminazione per omicidio volontario del carabiniere Massimo Tramontani, che ammise di aver sparato. A l3ologna 500 grammi di esplosivo e 5 metri di miccia vengono trovate in casa di Dalia Guasco, una studentessa di 21 anni, amica di Bifo.

LUNEDàŒ 11: a Roma due giovani, un ragazzo e una ragazza, sparano quattro colpi alle gambe contro un anziano pensionato, Mauro Perlini, di 61 anni, contabile del movimento cattolico CL. La vittima è grave. Pochi minuti dopo una telefonata rivendica alle BR la paternità dell'attentato contro il "segretario regionale di Comunione e Liberazione". Tornano da Parigi due redattori di Radio onda rossa con l'appello di Sartre, De Beauvoir e altri intellettuali francesi "contro la repressione in Italia", che costituirà la base per la convocazione del Convegno di Bologna del 23-25 settembre. A Genova, in serata, poco dopo le 20,30, il segretario regionale della Dc della Liguria, Angelo Sibilla, viene ferito dalle BR che lo colpiscono alle gambe e ad una mano. Ad Arezzo mezzo miliardo di danni, un edificio semi distrutto e due feriti non gravi sono il bilancio di un'esplosione avvenuta nella notte in un elegante boutique, nella centrale piazza San Francesco. L'attentato sarebbe stato preannunciato da una telefonata a Gianfranco Vagnoli, proprietario del negozio che già l'anno precedente è stato distrutto da un incendio. "Sporco fascista", avrebbe detto la voce al telefono, "ti abbiamo minato il negozio". Il 25 luglio seguente, però, Vagnoli, che risulterà estraneo a movimenti di destra, sarà arrestato per aver simulato l'attentato (che infatti non viene rivendicato), tentando di truffare l'assicurazione. A Parigi Bifo viene messo in libertà provvisoria.

MARTEDI 12: a Roma venti giovani a viso scoperto fanno una ‘spesa proletaria' al supermercato "NOR". Rubano prosciutti, formaggi e bottiglie di "Johnny Walker". A Roma una bottiglia molotov distrugge l'automobile del consigliere circoscrizionale (XVI) della Dc. Armando Sanari. A Torino. in piazza Cardini, alla periferia sud della città , davanti al deposito dell'ATM, alcune bottiglie molotov vengono scagliate contro autobus e tram fermi. Le fiamme avvolgono e distruggono completamente due vetture, danneggiandone altre intorno. A Sassari viene compiuto un attentato, che fallisce, contro lo studio dell'assessore alla Pubblica istruzione e informazione della Regione sarda, il deputato Nino Giagu. A Genova un ordigno (una pentola a pressione carica di esplosivo), viene fatta esplodere verso le sei di mattina di fronte ai caseggiati dove abitano il presidente dell'ITALSIDER Ambrogio Puri, il console degli Stati Uniti a Genova, John Di Sciullo e dove ha sede la SCI, una delle più importanti imprese edili della città .

MERCOLEDàŒ 13: a Roma vengono condannate a 4 anni, per il possesso di armi, le nappiste Vianale e Salerno, che vengono espulse dall'aula dopo i consueti slogan. A Torino, poco dopo le 14, le BR feriscono il consigliere provinciale della Dc, Maurizio Puddu. A Milano un sacerdote viene aggredito da due sconosciuti che gli richiedono i registri degli aderenti a Comunione e liberazione. A Parigi trasmissione "pirata" di Radio Alice.

GIOVEDàŒ 14: in Piemonte, nella centrale nucleare di Trino Vercellese, le BR lasciano scritte sui muri e stelle a cinque punte.

VENERDàŒ 15: a Roma, nella mattina, centinaia di poliziotti in assetto da guerra circondano la Casa dello studente, a Casal Bertone. Obiettivo della colossale operazione è l'arresto di alcuni militanti del movimento degli studenti fuori sede, in esecuzione di un ordine di cattura della magistratura che riguarda episodi dei mesi scorsi, collegati alle lotte per le mense. Nel cortile della Casa della studentessa, gli agenti, più di quattrocento, andati per arrestare sette persone e perquisirne le stanze, trovano una scatola di proiettili calibro 9 (63 in tutto). Scatta così il meccanismo legale per una perquisizione indiscriminata e senza avvocati. L'operazione si conclude con sette arresti e una dozzina di denunce a piede libero. Volantini delle BR vengono trovati in più di una stanza, ma non si tratta di volantini ‘inediti', ma del documento distribuito a Roma, a piazza Navona, all'Università , nelle mense, per rivendicare l'attentato al preside di Economia, Cacciafesta. Secondo le agenzie di stampa la polizia afferma di aver trovato anche 14 bottiglie molotov, mentre gli studenti sostengono che si tratta di bottiglie di birra, vuoto a perdere, trovate in un terrazzino e neanche sequestrate dagli agenti e le mostrano anche ai giornalisti.

SABATO 16: a Roma, in via Jacini, un fascista entra in un bar e spara due colpi di pistola al petto contro un aderente di Lotta continua, che tre giorni prima è stato assunto come garzone. Il ferito, Massimo Mazzoni, di 19 anni, è grave. Due ordigni esplodono davanti alla sede dell'MSI di Aprilia. A Bologna viene scarcerato Angelo Pasquini, redattore di "Zut". A Milano viene trovato svenuto per terra, sanguinante, tutto verniciato di bianco, Giuseppe Petrocca, di 35 anni, maschera al cinema "Astoria", che racconta di essere stato aggredito da un gruppo di giovani. Con una telefonata a Radio popolare il Comitato di Vigilanza Femminista Milano Sud rivendica l'azione definendola "una lezione al maiale". Petrocca infatti avrebbe violentato una ragazza che aveva fatto entrare gratis al cinema, dopo averla rinchiusa in uno sgabuzzino.

DOMENICA 17: nella notte due attentati vengono compiuti contro i cantieri delle nuove carceri, ancora in costruzione, di Firenze e Livorno, con gravi danni. Gli attentati vengono rivendicati dai Nuclei armati d'azione rivoluzionaria.

LUNEDI l8: a Palermo scatta l'operazione "supercarcere" e un primo gruppo di nappisti e di BR viene trasferito nel carcere dell'isola di Favignana. A Firenze vengono rinviati a giudizio i tre neofascisti che il 30 giugno uccisero la guardia giurata Remo Pietroni. I tre si accusano reciprocamente della sparatoria. A Bologna viene arrestato, insieme a un rapinatore, un picchiatore fascista legato alla malavita, Rodolfo Crovace "Rudy Mammarosa".

MARTEDàŒ l9: Cossiga, riferendosi all'appello contro la repressione lanciato dagli intellettuali francesi, attacca Sartre, e afferma: "Il nostro è il paese più libero del mondo".

MERCOLEDàŒ 20: a Roma tre candelotti di tritolo, avvolti in un giornale, vengono trovati in un corridoio del "Palazzo dell'Esercito" di via XX Settembre, ‘dependance' del Ministero della Difesa. A Milano vengono arrestate quattro persone accusate di far parte delle BR, sono Luigi e Marco Bellavita, redattore e direttore della rivista Controinformazione, insieme a Daniela Ferriani e al pittore Gabriele Armadori.

GIOVEDàŒ 21: a Firenze tre attentati vengono compiuti quasi simultaneamente contro le abitazioni e gli studi professionali di tre docenti dell'Università di Firenze. Uno dei professori colpiti, Francesco De Blasi, fa parte di un gruppo di docenti che, nei giorni precedenti, si è fermamente opposto alle richieste di esami con voto politico. In tutti e tre i casi gli ordigni (confezionati con taniche contenenti liquido infiammabile e munite di fiale di acido che funzionavano da micce) non provocano gravi danni. Gli attentati vengono rivendicati con un volantino firmato "Organizzare e armare i bisogni proletari comunisti". A Bologna tre persone vengono arrestate per detenzione di arma da fuoco e per aver partecipato agli scontri di marzo.

VENERDàŒ 22: a Roma quindici giovani al quartiere Collatino fanno irruzione in una drogheria e compiono una ‘spesa proletaria' a base di prosciutti e vini. A Milano il sindacalista della Sit-Siemens Pietro Villa, già arrestato per presunti legami con le BR, viene accusato di aver fatto irruzione, a febbraio, negli uffici di collocamento della "Publilabor" insieme ai "Gruppi contro il lavoro nero".

SABATO 23: a Roma. a Regina Coeli, Paolo Tomassini, accusato del tentato omicidio dell'agente Domenico Arboletti, ferito il 2 febbraio, rischia di perdere una gamba se non riceverà cure adeguate.

LUNEDàŒ 25: a Roma una bomba viene deposta contro il portone principale del Carcere di Regina Coeli. L'ordigno viene scoperto da un agente che lo allontana con un calcio poco prima dello scoppio. La bomba esplode lontano dal portone provocando solo lievi danni e molto panico nella zona.

MARTEDàŒ 26: si conclude il trasferimento di 600 detenuti ritenuti pericolosi nei super carceri di Favignana, dell'Asinara, di Volterra e di Trani.

GIOVEDàŒ 28: a Roma ottiene la libertà provvisoria, dopo 85 giorni di carcere, l'avvocato Senese, difensore di nappisti, accusato di partecipazione a banda armata. A Zurigo non viene ricevuta la delegazione di parlamentari italiani giunta per ottenere la libertà provvisoria di Petra Krause, la donna italo-tedesca detenuta in un carcere svizzero. A Milano, nella notte la sede della "Swissair" viene distrutta da un attentato rivendicato dalle Unità comuniste combattenti. A Milano ottiene la libertà provvisoria per "totale assenza di indizi" Daniela Ferriani.

SABATO 30: A Milano, all'alba, a pochi passi dalla sede della "Swissair", già colpita il giorno prima, viene fatto saltare con tritolo l'ufficio della compagnia sovietica "Aeroflot". A Gela, nella notte, un'esplosione al grande stabilimento petrolchimico provoca la morte di Gaetano Silluzio e Gaetano Bianco, mentre un terzo operaio, Gaetano Accaputo, resta gravemente ustionato e poi morirà il 10 agosto. Oltre due miliardi di danni: un misterioso Fronte di liberazione siciliano rivendica l'attentato.

DOMENICA 31: a Firenze, all'alba, cinquecento tra carabinieri e agenti di polizia, in assetto da guerra, sfondano i portoni e, armi alla mano, fanno irruzione nei tre ex alberghi di proprietà dell'INA, occupati il 24 febbraio dagli studenti fuori sede, nella centralissima via dei Calzaioli, una delle più eleganti della città . I 35 occupanti non oppongono resistenza, vengono portati in questura, identificati e rilasciati. A Francoforte, in un sobborgo residenziale, nella notte, viene ucciso il presidente della Dresdner Bank, Jurgen Ponto, in un attentato rivendicato da Roter Morgen ("11 mattino rosso"), una gruppo della RAF (Rote Armee Fraktion).
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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nik978
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[b:98926ce88f]AGOSTO[/b:98926ce88f]

LUNEDàŒ 1: a Roma gli agenti arrestano due fascisti del FdG, Lillo Garzilli e Daniele Piermattei, per l'aggressione compiuta domenica 31 luglio, poco prima delle 22, da una dozzina di fascisti contro una donna in stato interessante, il marito e il padre, reduci dalla festa dell'Unità allestita nel parco del Colle Oppio. A Torino viene compiuto un attentato contro l'IPCA di Ciriè: due bombe esplodono contro il muro di recinzione della "fabbrica della morte", dove si lavorano coloranti e dove negli anni precedenti sono morte decine di operai colpiti da tumore alla vescica. L'attentato viene rivendicato dai Nuclei armati di azione rivoluzionaria. A Milano Luigi e Marco Bellavita, della rivista Controinformazione, che stanno facendo un lungo sciopero della fame, sono ricoverati nell'infermeria del carcere di San Vittore. A Gioia Tauro, dopo un campeggio paramilitare di tre giorni a Cittanova, una manifestazione missina finisce con otto arresti, due feriti tra i neofascisti e due tra le forze dell'ordine, dopo gli scontri avvenuti presso la stazione, per un'ora, tra i circa duecento neofascisti e polizia e carabinieri.

MARTEDàŒ 2: a Roma alla delegazione di autoriduttori delle bollette ACEA l'assessore comunale Della Seta, promette una rateizzazione anche molto lunga, a condizione che venga iniziato l'integrale versamento degli importi delle nuove bollette emesse. A Bologna viene liberato Stefano Saviotti, presidente della cooperativa che gestiva Radio Alice. A Milano 21 cinema vengono sgomberati dopo una telefonata all'ANSA, in cui Prima Linea ha affermato di aver messo bombe nelle sale di sei cinema di prima visione della città .

MERCOLEDàŒ 3: a Zurigo Petra Krause sta per lasciare il carcere svizzero di Affoltern e partire per Milano, quando viene di nuovo arrestata dalle autorità svizzere. A Torino gli ospiti dell'Istituto di riposo per la vecchiaia, non potendo pagare le rette richieste dall'amministrazione, decidono di compiere una autoriduzione.

GIOVEDàŒ 4: a Bologna si svolge nella mattina, alla stazione, una manifestazione per il terzo anniversario della strage dell'Italicus. A Torino due giovani, Attilio Di Napoli e Aldo Marin Pinones, militanti di Azione rivoluzionaria, muoiono dilaniati da un ordigno che stanno sistemando nel cofano di un'auto. Il fallito attentato, che probabilmente aveva come obiettivo la vicina caserma del Nucleo giudiziario dei carabinieri di viale Umbria, viene rivendicato dalle Brigate comuniste internazionali. Nei giorni seguenti un messaggio dei NAP afferma che i due sarebbero stati ‘giustiziati' perché "avevano da tempo contatti con appartenenti all'arma dei carabinieri". Un altro comunicato, all'ANSA di Firenze, delle Brigate Ulrike Meinhof afferma invece che "i compagni Attilio e Aldo si accingevano a colpire duramente lo Stato fascista". A Torino vengono emessi dal giudice Giancarlo Caselli 17 rinvii a giudizio per una impressionante serie di reati, che vanno dalla partecipazione a banda armata e dall'associazione sovversiva fino a reati come rapina, furto, sequestro, ecc., nei confronti di brigatisti effettivi o presunti, esponenti della rivista Controinformazione e del Collettivo politico La Comune del Lodigiano, appartenenti al gruppo 22 ottobre, nappisti, elementi dell'organizzazione Pantere rosse. VENERDàŒ 5: a Roma un ordigno esplosivo viene lanciato contro la sede del TAR, che il 3 agosto ha annullato l'ordinanza di sospensione dei lavori per la centrale nucleare a Montalto di Castro. Viene inoltre appiccato il fuoco alla porta del consolato francese, dopo i fatti di Malville, in cui la polizia francese ha ucciso con una granata Vital Michelon. Entrambi gli attentati vengono rivendicati con un messaggio che si conclude con "No alle centrali nucleari!". A Roma viene condannato ad un anno e otto mesi il neofascista Giorgio Dilluvio, che il 16 luglio ferì con tre colpi di pistola Massimo Mazzoni, simpatizzante di LC. La condanna viene inflitta per la sola detenzione dell'arma.

SABATO 6: a Torino viene arrestata un'amica di uno dei due terroristi morti, Silvana Fava, di 25 anni, abitante in via Ascoli, nei pressi del luogo del fallito attentato; nella sua abitazione viene trovato un arsenale di armi, esplosivi, timer. A Zurigo viene ancora rinviata, a dopo il processo, l'estradizione in Italia di Petra Krause.

DOMENICA 7: a Roma uno studente di sinistra viene aggredito alla Balduina da militanti dell'MSI che stanno affiggendo manifesti.

LUNEDI 8: a Milano il giudice istruttore Antonio Pizzi decide la scarcerazione, per insufficienza di indizi, dei tre esponenti della rivista Controinformazione. A Torino nella notte esplodono dei candelotti di dinamite accanto alle persiane di una finestra di un Commissariato, causando danni, ma nessun ferito. A Lucca, nella notte, una potente carica di tritolo fa saltare delle attrezzature televisive sul monte Pizzorno, mettendo fuori uso i ripetitori di alcune tv (tra cui Telemontecarlo). L'attentato viene rivendicato da Lotta armata per il comunismo. MERCOLEDàŒ 10: a Roma due bottiglie incendiarie esplodono contro il portone del palazzo in cui abita il giudice Alibrandi. A Zurigo il governo svizzero nega a Petra Krause l'estradizione e anche la libertà provvisoria richiesta per gravissimi problemi di salute.

GIOVEDàŒ 11: a Roma vengono arrestati tre favoreggiatori di Delle Chiaie. Sono Silvio Paulon, picchiatore di "Avanguardia nazionale", sua sorella Antonella e il marito di quest'ultima, Vincenzo Modugno, nella cui abitazione, a Cinecittà , vengono trovati numerosi documenti riguardanti le attività clandestine di "Avanguardia nazionale". A Milano in un'intervista al settimanale Oggi, Carmela Vianale, madre della nappista arrestata a Roma, afferma che il 23 marzo, quando Lo Muscio uccise l'agente Graziosi, era stato questi a sparare per primo, quando aveva riconosciuto la Vianale, mirando al petto, ma colpendola ad un braccio. A Napoli i magistrati negano la libertà a Petra Krause, che sarà arrestata al suo arrivo in Italia per "concorso in incendio doloso": nonostante le sue gravissime condizioni di salute, i magistrati la ritengono persona di "allarmante pericolosità sociale".

VENERDàŒ 12: vicino Roma, in un camping di Terracina, la polizia arresta il neofascista Silvio Paulon, considerato il braccio destro di Delle Chiaie nonché dirigente di primo piano di "Avanguardia Nazionale". A Ostia venti neofascisti inseguono armati di bastoni e catene quattro giovani ritenuti, a torto, militanti di sinistra. I giovani riescono a fuggire agli aggressori. A Milano. alle otto di mattina, viene chiuso uno dei centri sociali più attivi. 150 agenti della Celere e dei carabinieri sgomberano l'edificio di via Santa Marta 25 e sequestrano alcune spranghe, una pistola scacciacani, l'occorrente per fabbricare molotov. A Potenza fallisce un attentato dei NAP alla caserma dei carabinieri della città . Il commando fugge per l'arrivo di un'autopattuglia, lasciando sul posto due taniche di benzina e una Fiat 1100 che risulta rubata.

LUNEDàŒ 15: a Roma, dall'Ospedale militare del Celio evade, aiutato dalla moglie, Herbert Kappler, l'ex colonnello nazista delle SS responsabile della strage delle fosse Ardeatine. Riesce ad uscire dall'Italia e a riparare in Germania, a Soltau, nella Bassa Sassonia. MARTEDàŒ 16: a Roma viene compiuto, per la terza volta in cinque mesi, un attentato alla caserma dei carabinieri di piazza del Popolo. Una saponetta di tritolo esplode davanti il portone principale; l'attentato viene rivendicato dalla "Brigata Vyborg". A Napoli, dopo 28 mesi di cella d'isolamento in Svizzera, Petra Krause arriva in Italia.

MERCOLEDàŒ 17: a Roma iniziano le indagini sulla fuga di Kappler. Vengono arrestati i due carabinieri che lo piantonavano, Luigi Falso e Oronzo Pavone. La bandiera di palazzo Valentini, sede della Provincia, viene messa a mezz'asta, in segno di lutto per l'evasione di Kappler. A Bologna diecimila persone si radunano nel tardo pomeriggio a piazza Nettuno, davanti al sacrario dei caduti. A Napoli viene negata la libertà provvisoria a Petra Krause.

GIOVEDàŒ 18: a Soltau Herbert Kappler è libero e sotto la protezione della polizia federale. A Milano viene indetta dal Comune, in segno di protesta per la fuga di Kappler, una manifestazione antinazista.

SABATO 20: a Roma centinaia di giovani extraparlamentari dei gruppi dell'estrema sinistra

si riuniscono nel pomeriggio davanti all'Ospedale militare del Celio, dove una donna mima Annelise Kappler in fuga con una minuscola valigia. Il corteo attraversa poi via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, piazza Argentina e da lì raggiunge la zona della Sinagoga, davanti alla quale si ferma brevemente. In Germania i neonazisti si stringono attorno a Kappler. Negli ultimi sei mesi nella Germania federale si sono tenuti 140 raduni all'insegna della svastica, tutti regolarmente autorizzati.

DOMENICA 21: a Montalto di Castro, durante la festa dell'Unità , si scatena una rissa tra aderenti dei Comitati autonomi antinucleari e militanti del Pci.

LUNEDI 22: a Milano un muratore che sta eseguendo i consueti lavori di manutenzione, in prossimità della riapertura dell'anno scolastico, trova dieci bottiglie molotov avvolte in una bandiera rossa, dimenticate in un'aula dell'Istituto tecnico Molinari di Lambrate.

MARTEDàŒ 23: a Roma protestano per la fuga di Kappler in circa tremila. Due manifestazioni si svolgono contemporaneamente: una si svolge al portico d'Ottavia, indetta dal Comune di Roma e dalla comunità ebraica, mentre a Largo Arenula manifesta un migliaio di militanti di Autonomia operaia, di aderenti ai collettivi universitari e di membri della Federazione anarchica (slogan: è questa la giustizia dello Stato: Petra in cella, Kappler liberato). I manifestanti tentano di entrare nell'altra manifestazione, ma vengono respinti da sbarramenti di carabinieri e dal servizio d'ordine del Pci. Poco dopo un gruppetto staccatosi dal corteo tenta di assaltare la vicina sezione comunista: lanci di sassi e scritte provocatorie.

MERCOLEDàŒ 24: a Napoli, dopo otto giorni di sciopero della fame, e dopo due anni e mezzo di carcerazione preventiva e torture, Petra Krause lascia il carcere di Pozzuoli.

GIOVEDàŒ 25: a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, vengono sgomberate otto famiglie da due palazzine occupate da un anno: otto arresti per occupazione abusiva. A Napoli in un comizio indetto per Petra Krause si verificano incidenti tra un gruppetto di autonomi e la polizia. 20 giovani vengono fermati, mentre un agente e tre carabinieri restano feriti.

VENERDàŒ 26: a Roma alcune persone mettono a soqquadro gli uffici della "Confederazione Piccola Industria" e lasciano scritto sui muri: "Abbasso i padroni". A Milano, alle sei di mattina, una bomba distrugge l'ufficio commerciale tedesco. Mezzo chilo di esplosivo esplode con un boato davanti alla sede della camera di commercio italo-tedesca, danneggiando anche il vicino hotel "Augustus" e alcune auto in sosta.

DOMENICA 28: a Montalto di Castro, mentre polizia e carabinieri pattugliano in forze i dintorni, sotto una pioggia torrenziale, si svolge una manifestazione, indetta dal "Coordinamento campeggiatori antinucleari", con circa 8.000 persone. Al corteo partecipano anche centinaia di agricoltori maremmani, insieme ai gruppi di autonomi, di indiani metropolitani e di anarchici, affluiti dal Lazio e dalla Toscana.

LUNEDàŒ 29: A Milano viene concessa la libertà provvisoria a Sergio Spazzali, avvocato del Soccorso rosso milanese. A Bologna uno studente-lavoratore, Fausto Bolzoni, viene arrestato per i fatti di marzo, accusato di aver saccheggiato un'armeria.

MARTEDàŒ.30: a Roma va a fuoco il cinema "Ariston" di piazza Colonna. Si proiettava un film sull'incursione israeliana all'aereoporto ugandese di Entebbe.


[b:98926ce88f]SETTEMBRE[/b:98926ce88f]

SABATO 3: a Roma 16 persone vengono rinviate a giudizio per avere bloccato i binari della ferrovia Roma-Grosseto, il 30 gennaio, per protesta contro la costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro. A Milano il padre di una detenuta politica tedesca, Gudrun Ensslin, lancia un appello per protestare contro l'isolamento dei circa 60 detenuti politici tedeschi.

DOMENICA 4: a Colonia il presidente della Confindustria tedesca, Hans Martin Schleyer, viene rapito nel pomeriggio da un commando della RAF. Quattro agenti della scorta vengono uccisi dalle raffiche di mitra. In cambio della vita di Schleyer viene chiesta la liberazione di 11 detenuti della banda Baader-Meinhof, in carcere a Stoccarda.

LUNEDàŒ 5: a Milano un centinaio di giovani entrano nel recinto della festa dell'Unità e arrivano all'entrata dell'arena in cui è in corso il concerto degli Inti Illimani, scontrandosi con il servizio d'ordine del Pci, che, rafforzato dopo gli incidenti di sabato, riesce ad allontanarli.

MARTEDàŒ 6: a Bologna viene arrestato l'ex carabiniere Massimo Tramontani, per l'uccisione di Francesco Lorusso. Per Lc l'arresto servirebbe solo a bilanciare l'arresto dei suoi quattro militanti.

MERCOLEDàŒ 7: a Roma migliaia di autonomi manifestano a Campo de' fiori per ricordare la morte di Mario Salvi, ucciso dalla guardia carceraria Domenico Velluto. La manifestazione si conclude con un assalto alla sezione del Pci di via dei Giubbonari, dove vengono divelte le bacheche dell'Unità . A Roma viene arrestato il proprietario di una clinica geriatrica, Nicolò Berloco, di 61 anni, per aver organizzato una serie di attentati contro medici suoi dipendenti per risolvere vertenze contrattuali, e rivendicati con falsi volantini firmati "Ronda proletaria", scritti a pennarello e sconnessi nella sintassi e nella logica dei testi.

GIOVEDàŒ 8: a Napoli, su mandato di cattura della procura militare, viene arrestato il carabiniere Norberto Capozzella, ex comandante della compagnia Celio, con l'accusa di disobbedienza aggravata per aver soppresso di sua iniziativa la sorveglianza esterna all'alloggio di Kappler. Viene arrestato anche il terzo carabiniere di guardia davanti alla porta. A Bologna, in una conferenza stampa il movimento degli studenti rende note le richieste all'amministrazione cittadina per il convegno nazionale sulla repressione, previsto per il 23, 24 e 25 settembre.

VENERDàŒ 9: a Milano cinque feriti e quattro vetrine prese a sassate in Galleria sono il bilancio degli incidenti tra circa 300 autonomi e il servizio d'ordine sindacale al termine di un comizio di Lama in piazza Duomo. A Padova viene arrestato un ex consigliere comunale dell'Msi, Massimiliano Fachini, di 35 anni, implicato nella morte di Alberto Muraro, portinaio di piazza Insurrezione, assassinato il giorno prima di deporre sull'attività dei neofascisti veneti.

SABATO 10: a Bologna, per la morte di Lorusso, viene imputato per "concorso nel delitto" un capitano dei carabinieri, Pietro Pistoiese, di 36 anni, che era stato sentito gridare "Spara, spara" al carabiniere Tramontani, da alcuni testimoni. Il 13 protesterà , tramite il suo avvocato, appellandosi alla legge Reale.

DOMENICA 12: a Johannesburg muore in carcere il dirigente antirazzista Steven Biko.

MARTEDI 13: a Roma, nella facoltà di Lettere inizia l'assemblea in preparazione del convegno nazionale di Bologna. A Roma per la terza volta i fascisti mettono a soqquadro l'appartamento di Salvatore Franzini, cassiere della sezione del PCI di Monteverde. A Torino, in serata, un centinaio di giovani aderenti ai circoli del proletariato giovanile, respinti dalla polizia dopo un assalto al Palazzetto dello sport, dove si teneva un concerto di Carlos Santana, bloccano un camion e numerosi autobus lanciando bottiglie incendiarie. A Milano, dove il concerto è previsto per il giorno seguente, i circoli giovanili lanciano un ultimatum: o il biglietto verrà ridotto a 1.000 lire oppure non si assumeranno la responsabilità di incidenti.

MERCOLEDàŒ 14: a Milano si verificano incidenti al concerto di Carlos Santana, dove alcuni giovani, dopo aver forzato il cancello d'ingresso, cominciano a scandire slogan contro "i servi della CIA". Una bottiglia incendiaria lanciata contro il palco interrompe il concerto e scatena un principio d'incendio, subito domato. A Roma viene organizzato un picchettaggio femminista al Campidoglio, per ottenere, dopo un anno di occupazione, un contratto d'affitto politico e l'allacciamento della luce alla Vecchia Pretura, un edificio del centro storico trasformato dalle femministe in centro polivalente per le donne.

GIOVEDàŒ 15: a Bologna il sindaco concede al movimento l'Università , le piazze della città e le tre mense. A Roma vengono rimessi in libertà i tre carabinieri arrestati per la fuga di Kappler.

VENERDàŒ 16: a Roma la Dc vara un rimpasto di governo, dopo le richieste per le dimissioni del ministro della Difesa Lattanzio, che però verrà solo trasferito al Ministero dei Trasporti. A Roma salta in aria la sezione Msi di via Quinto Pedio, al quartiere Tuscolano.

SABATO 17: a Roma si tiene una burrascosa assemblea di movimento, nella facoltà di Lettere, con fischi e risse contro MLS (dopo l'intervento del responsabile dell'MLS Enrico Pozzi) e contro il documento uscito il 16 su Lotta continua, firmato da 11 esponenti dell'area ‘anti militarista' (Bernocchi, Compagnoni, Donnhauser, Filleri, Mistretta, Mordenti, Proietti, Rossellini, Scalia e Striano). La tensione aumenta ancora quando Piero Bernocchi, polemizzando con l'area autonoma, ribadisce il carattere puramente politico del convegno di Bologna che avrebbe dovuto mantenere l'obiettivo di analizzare e riflettere sulla strategia repressiva messa in atto dallo Stato, e non, viceversa, costituire un momento di lotta e di mobilitazione. L'assemblea decide una manifestazione per il 21. A Milano un gruppo di anarchici del "Coordinamento libertario contro il carovita" occupa per una quindicina di minuti la stazione della metropolitana di piazzale Loreto e fa salire gratis i passeggeri. A Torino. poco dopo la mezzanotte, una bomba esplode provocando danni agli impianti del quotidiano La Stampa e ferendo in maniera non grave otto operai della società editrice.

DOMENICA 18: a Torino. all'una e un quarto della notte, quasi a 24 ore dall'attentato alla Stampa, viene ferito gravemente alle gambe il giornalista dell' Unità Leone Nino Ferrero. L'attentato viene rivendicato da Azione Rivoluzionaria (nucleo 'Rico e Attilio").

MARTEDI 20: a Roma, mentre centinaia di studenti fuori sede esprimono solidarietà nei confronti dei sette giovani arrestati a luglio durante una perquisizione nella "Casa della Studentessa" a Casal Bertone e ora processati a piazzale Clodio, nella facoltà di Lettere si tiene un'assemblea in preparazione del corteo di mercoledì. Il giornalista dell' Unità Piero Sansonetti viene espulso dall'assemblea per la seconda volta. Alla fine interviene Daniele Pifano, che accusa gli oppositori dell'Autonomia di pensare alla polizia "come a un corpo democratico e non a un apparato repressivo". A Roma, a piazza Risorgimento, un giovane di sinistra viene selvaggiamente picchiato da alcuni fascisti. A Roma, al consiglio dei ministri, viene data la notizia che la repubblica federale tedesca respinge la richiesta italiana di estradizione per Herbert Kappler. Il governo modifica la legge Reale: viene introdotto l'arresto domiciliare; vengono depenalizzati alcuni reati minori; diventano delitto gli attentati a impianti di pubblica utilità e gli atti preparatori di insurrezione, rapine, sequestri.

MERCOLEDàŒ 21: a Roma si svolge senza incidenti un corteo del movimento per la libertà dei compagni arrestati. I detenuti politici del movimento sono 24, tra cui Paolo Tomassini e Daddo Fortuna, quelli arrestati nei mesi più caldi del movimento e quelli arrestati più recentemente, nel corso della lotta contro la centrale nucleare a Montalto di Castro. La manifestazione "pacifica e di massa", con 15.000 partecipanti, va da piazza Esedra a piazza Navona (slogan contro piazza del Gesù: Enrico, Enrico, lo sappiamo che sei lì. Fuori, fuori dalla diccì e contro i poliziotti in tuta antiproiettili e scafandro, su ritmo degli slogan scanditi allo stadio: Paaalombari, Saaaldatori, Aaaastronauti) A piazza Navona, dopo che un gruppetto di indiani ha scandito slogan contro l'autonomia (Oggi più che ieri, Volsci, Volsci corazzieri), l'indiano ‘Beccofino' viene gettato nella fontana. Al termine della manifestazione la polizia effettua alcune perquisizioni personali e arresta un giovane, Maurizio Barberis, di 21 anni, trovato in possesso di una pistola. A Roma viene depositata la sentenza di assoluzione della guardia di custodia Domenico Velluto, per l'omicidio di Mario Salvi. Secondo i giudici della Corte d'assise, a cui non risulta che Salvi stesse per estrarre la pistola, è legittimo sparare contro chi scappa, perché impedisce l'identificazione. A Torino, a mezzanotte e un quarto, una bomba ad alto potenziale distrugge la centralina del metano che serve al riscaldamento del Palasport, dove era in programma una manifestazione organizzata dai partiti democratici e dagli enti locali. L'attentato viene rivendicato da Azione rivoluzionaria. Verso mezzanotte un'altra esplosione, seguita da un incendio, distrugge parzialmente l'officina 72 di Mirafiori. Sempre all'interno di Mirafiori, nella stessa notte, una 131 viene data alle fiamme. A Bologna un operaio militante di Lc, Alberto Magri, di 20 anni, soprannominato "Zero" dagli amici, viene ferito accidentalmente da un compagno, Stefano Leonardi, di 24 anni, che gli sta mostrando una pistola trovata in via Pratello. A Bologna poco prima delle 22 scoppia una bomba al tritolo contro la caserma dei carabinieri in via dei Barbieri 46.

VENERDàŒ 23: a Bologna, presidiata da più di 6.000 poliziotti, inizia il convegno internazionale sulla repressione, a cui partecipano oltre 7.000 giovani. La polizia compie perquisizioni sulle strade e sulle autostrade intorno alla città , controllando 27 000 persone e compiendo 10 arresti per possesso di armi proprie o improprie, oppure di stupefacenti. La prima riunione è quella dell'Autonomia. Al Palasport, nella prima assemblea generale, il gruppo di autonomi di Via dei Volsci impedisce a forza l'ingresso ai militanti del MLS, che solo dopo essere stati perquisiti, vengono infine fatti entrare. Una lettera di Bifo da Parigi viene accolta dai fischi dell'assemblea. A Roma Berlinguer definisce gli autonomi "nuovi fascisti".

SABATO 24: a Bologna applausi ironici e fischi per la maggior parte degli intellettuali intervenuti all'assemblea del movimento; il filosofo francese Félix Guattari viene ascoltato con disinteresse e cortesia. In serata, a Bologna, con la frase "Saluti compagni", pronunciata allegramente da un gruppo di una quindicina di giovani, tornano le autoriduzioni, in una pizzeria del centro e in un ristorante, il "Lamma" (dove una ventina di giovani mangiano abbondantemente e lasciano sul tavolo 5.500 lire delle 60.000 del conto). A Bologna, nella notte, nel quartiere di San Donato, esplode una bomba di polvere nera, dentro un contenitore di rifiuti. A Roma per le vie del centro storico si svolge un corteo di circa 200 femministe che protestano contro lo sfratto, giunto loro il 23, per l'edificio occupato della Vecchia Pretura.

DOMENICA 25: a Bologna si svolge il grande corteo dei 70.000 che pone fine alla manifestazione contro la repressione. Dietro allo striscione con la scritta "Paolo e Daddo liberi" sono circa 7.000 gli autonomi organizzati. Anche Lotta continua sembra uscire rivitalizzata dal convegno di Bologna. Sia Scalzone che Boato si dichiarano soddisfatti.

MARTEDàŒ 27: a Roma. poco dopo le 20, davanti alla stazione della metropolitana dell'EUR, per vendicarsi dei tafferugli avvenuti tre giorni prima al liceo "Cannizzaro" (di cui aveva fatto le spese un giovane di destra), un fascista spara su un gruppo di giovani di sinistra e ferisce due ragazzi, Nazareno Brusca, di 19 anni, colpito a un piede, e Paola Cardigiani, di 17 anni, gravemente ferita all'addome; per l'attentato si parla di un gruppo di estrema destra di recente formazione, Alternativa studentesca, dove sarebbero confluite alcune sezioni del Msi della Balduina e dell'EUR.

MERCOLEDàŒ 28: a Roma una ventina di fascisti con il volto coperto e armati di spranghe fanno irruzione nei locali dell'Associazione culturale di Monteverde Nuovo, in cui un gruppo di quartiere sta organizzando uno spettacolo di animazione per bambini. Dopo aver messo a soqquadro i locali, fuggono all'arrivo della polizia. A Roma un giovane di sinistra viene aggredito a colpi di catena da fascisti in via Stoppani e un altro giovane di sinistra, a poche ore di distanza, viene pestato dai fascisti in via Tre Madonne. A Firenze componenti del "Comitato comunista di combattimento" fanno irruzione in tre agenzie immobiliari, minacciando i presenti con armi e scrivendo sui muri "Chiudiamo i covi della speculazione sulla casa".

GIOVEDI 29: a Roma, in serata, una "Mini" si accosta a un gruppo di giovani di sinistra che conversano a piazza Igea, e sparano alcuni colpi di pistola, ferendo una ragazza, Elena Paccinelli, ad una spalla. A Bologna vengono scarcerati alcuni giovani accusati di aver partecipato agli scontri davanti alla stazione ferroviaria.

VENERDI 30: a Roma si tiene la prima assemblea del movimento dopo il convegno nazionale di Bologna. A Roma Walter Rossi, militante di Lc, viene assassinato con un colpo di pistola alla nuca, dai fascisti della sezione di via delle Medaglie d'Oro. Poco dopo le otto di sera, un gruppetto di una quindicina di fascisti esce dalla sezione Msi-Balduina per fronteggiare un gruppetto di giovani di sinistra, accorsi in aiuto di un compagno aggredito sotto gli occhi della polizia in un bar di via delle Medaglie d'Oro; tra i due gruppi c'è anche un furgone blindato della polizia che comincia ad avanzare verso i giovani di sinistra, servendo da copertura ai fascisti, che lo seguono a passo di carica, correndo. Dal gruppo dei fascisti qualcuno estrae la pistola e spara alcuni colpi, prendendo la mira, ad altezza d'uomo. Mentre Walter Rossi cade il blindato della polizia gira l'angolo e si allontana senza intervenire. Dai colpi di pistola viene ferito anche un benzinaio, Giuseppe Marcelli, di 61 anni. I fascisti risalgono scappando verso la loro sezione. Il gruppo dei giovani di sinistra aveva appena concluso a piazza Igea un volantinaggio di protesta contro la precedente aggressione fascista e contro la polizia che "ha sempre arrestato e minacciato i compagni aggrediti dai fascisti". Intanto in via Catanzaro, nei pressi di piazza Bologna, un gruppo di fascisti armati di sbarre di ferro e catene fracassa le vetrine e le bacheche della sezione del Pci "Italia". All'assemblea del movimento, all'Università , viene decisa una manifestazione nel luogo dove è caduto Walter Rossi. All'appuntamento, rilanciato anche dalle radio libere, giungono a centinaia i militanti del movimento, e formano un corteo. Un bar, abitualmente frequentato dai fascisti, viene danneggiato. Viene bruciata l'auto di un certo Scarano, missino della Balduina. La polizia carica il corteo, lanciando lacrimogeni, ma lo scontro viene evitato. Più tardi, dopo un giro nel quartiere, il gruppo di giovani si dirige verso piazza Risorgimento. In via Ottaviano viene dato alle fiamme un bar frequentato dai missini, proprio davanti alla sezione "Mantakas". Un principio d'incendio scoppia anche nel palazzo in cui è la sede missina.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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nik978
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#37 Messaggio da nik978 »

[b:34af9306f4]OTTOBRE[/b:34af9306f4]
SABATO 1: Cortei in tutta Italia. In tutta Italia si assaltano le sedi dell'Msi. A Roma la polizia chiude le sezioni missine di via Livorno, via Assarotti e via Ottaviano, compie 15 arresti, 30 perquisizioni e numerosi interrogatori tra i fascisti, mentre si accendono le polemiche sul mancato intervento della polizia, presente al momento della morte di Walter Rossi. A Roma nella mattina all'Università si tiene un assemblea all'aperto di diecimila studenti che forma un corteo verso piazza Bologna., mentre un altro corteo, organizzato dalla Fgci, dal Colosseo finisce a piazza SS. Apostoli. Il corteo del movimento svolta da viale Ippocrate verso via Pavia, dove si trova la sezione del FUAN, contro cui vengono lanciate bottiglie incendiarie. La polizia carica il corteo lanciando lacrimogeni, proprio mentre esplode una bomba depositata nella sezione del FUAN. Il corteo prosegue e, all'imbocco di piazza Bologna viene individuato e picchiato un giovane fascista in motorino. Poi, a via Livorno, lo schieramento di giovani fronteggia la polizia che presidia la sede dell'Msi, contro cui vengono lanciati sassi e bottiglie incendiarie. La polizia carica il corteo, ma anche qui, alla seconda carica della polizia, esplode un ordigno piazzato contro la sede fascista. A Roma nel quartiere di Primavalle, in via Assarotti, quattrocento giovani assaltano la sede dell'Msi. Nel pomeriggio la maggioranza del movimento si riunisce a piazza Igea, mentre un altro corteo, organizzato dall'Autonomia, parte da piazza Esedra. A piazza Igea ventimila giovani circa sfilano in corteo.



La sede missina di viale delle Medaglie d'Oro viene forzata, incendiata e fatta saltare. I due cortei si riuniscono a piazza del Popolo, dove la manifestazione si conclude pacificamente. In serata, a piazza Ungheria, vengono sparati alcuni colpi di pistola da un tram, senza conseguenze, contro un gruppo di missini rifugiati in un bar. Una ventina di missini, e tutti i passeggeri del tram, vengono fermati dalla polizia, che trova sul tram due pistole e una decina di bottiglie incendiarie. A Porta San Paolo si tiene una terza manifestazione, indetta dall'ANPI. A Torino verso le dieci un corteo di quattromila giovani si forma davanti all'Università e punta verso la sede dell'Msi e quella della CISNAL, contro cui vengono lanciate bottiglie incendiarie. Alcune auto vengono bruciate e vengono compiute incursioni in alcuni negozi del centro. In via Po una trentina di giovani assalta il bar discoteca "Angelo Azzurro" lanciando molotov e incendiandolo. Un giovane che è all'interno non riesce a mettersi in salvo e resta gravemente ustionato. Morirà il giorno seguente. A Milano più di diecimila studenti protestano per tutto il giorno contro l'assassinio di Walter Rossi. La Statale viene occupata, viene convocata un'assemblea cittadina e si svolge un lungo corteo per il centro. Un bar in piazza Diaz viene dato alle fiamme, un negozio di calzature in via Zebadia viene semidistrutto, cinque giovani ritenuti fascisti vengono aggrediti. Bottiglie incendiarie vengono lanciate contro l'istituto privato "Studium", frequentato da parecchi iscritti al FdG. A Bologna si tengono in mattinata due cortei. Verso le sei del pomeriggio un corteo di tremila giovani sfila in via Murri, in uno dei quartieri a più alta densità di voti missini. Sassi e molotov volano contro il bar "Capo Nord", che si incendia. La polizia carica il corteo spaccandolo in due. A Trieste una bomba a mano, di tipo "Srcm", da addestramento, viene gettata contro la sede del Pci di Ponziana. A Bari manifestazione cittadina e assemblea all'Università . Una carica di tritolo viene fatta esplodere nelle vicinanze di una televisione privata. A Firenze, a conclusione del corteo che sfila in centro, alcuni gruppi devastano una quindicina di negozi. A Mestre, nel corso di una sassaiola contro un negozio, resta ferito un capitano dei carabinieri. A Venezia vengono infrante le vetrine del "Bar Sport" e qualche militante missino viene ferito nel corso di una breve sparatoria. A Monza, durante violenti scontri con i fascisti, vengono arrestati una cinquantina di estremisti di destra. A Cesena da un'auto vengono lanciate molotov contro la sezione missina. A Brescia viene incendiata la boutique "Luisa Spagnoli". A Padova vengono lanciate molotov contro il caffè "Pedrocchi".

LUNEDàŒ 3: a Roma, in mattinata, i fascisti feriscono a colpi di pistola una giovane sindacalista del Pci, Patrizia D'Agostini, di 30 anni, operaia dell'Autovox, sotto la sua abitazione, mentre si sta recando in fabbrica, verso le 7,30, in via Tuscolana, a poca distanza dalla sede missina di via Noto. A Roma dalle tre del pomeriggio almeno centomila persone partecipano ai funerali di Walter Rossi, a San Giovanni. Al termine delle esequie due cortei prendono due direzioni diverse. In circa ventimila si dirigono verso il Colle Oppio, dove c'è una famigerata sede missina. Dopo un breve fronteggiamento con i carabinieri, con sassaiole e lancio di lacrimogeni, il corteo riparte scontrandosi nuovamente con la polizia a largo Brancaccio. A piazza Tuscolo, invece, dove si dirige il resto dei manifestanti, viene incendiato un camion dei carabinieri, viene completamente distrutto un bar frequentato dai fascisti e la sede dell'Msi viene fatta saltare con tritolo e viene incendiata dai dimostranti. Un agente di polizia resta ferito alla schiena da un colpo di pistola. Altri scontri si verificano in via Noto, dove viene assaltata la sede missina. Alcune auto vengono incendiate in via Merulana.

MARTEDàŒ 4: a Roma durante una assemblea studentesca all'Università si ritrova l'unità antifascista e si decidono iniziative dure contro i fascisti. A Roma per l'assassinio di Walter Rossi viene arrestato il neofascista Enrico Lenaz, mentre vengono scarcerati due dei fascisti arrestati nei giorni precedenti.

MERCOLEDàŒ 5: a Napoli i fascisti incendiano una libreria del centro. A Messina 77 neofascisti, accusati di ricostituzione del partito fascista, vengono assolti. A Tokyo sei detenuti politici vengono scarcerati in seguito alle richieste dei dirottatori della "Armata rossa", che hanno ottenuto anche i sei milioni di dollari del riscatto per i 156 passeggeri dell'aereo atterrato in Algeria, paese che ha accolto i dirottatori e rifiutato al Giappone la loro estradizione.

GIOVEDàŒ 6: a Roma il procuratore della repubblica Giovanni De Matteo riapre due delle sezioni missine, quella di via Livorno e quella di via Assarotti, chiuse il 2 dalla questura di Roma. Intanto Cossiga accusa i dirigenti dell'Msi di alimentare e coprire le violenze squadriste.

SABATO 8: a Roma vengono denunciati per ricostituzione del partito fascista un quarantina di militanti missini. A Torino uno studente di 20 anni, Roberto Peteli, viene aggredito da un gruppo di fascisti.

DOMENICA 9: a Roma. nella notte esplode un ordigno che distrugge le vetrine del bar "Ciampini", in piazza Pio XI. Un carica di tritolo esplode davanti alla sezione del Fronte della Gioventù nel quartiere Trieste.

LUNEDàŒ 10: a Roma. in via Roccaraso, alla Camiluccia, viene incendiata l'automobile di un militante di sinistra. A Roma si tiene un convegno del Pci all'istituto Gramsci, sugli "orientamenti delle nuove generazioni". A Roma viene arrestato Mario Appignani, noto fra gli indiani metropolitani come "Cavallo Pazzo", mentre spaccia mezzo grammo di hascish a piazza Navona.

MARTEDàŒ 11: a Roma un attivista del Pci, Giuseppe Faella, di 43 anni, operaio dell'ATAC, invalido, viene avvicinato nei pressi della sezione di via Tigrè, al quartiere Africano, da tre fascisti, che, dopo averlo immobilizzato lo sfregiano tentando di incidergli sul volto una fiamma tricolore. A Roma vengono arrestati otto giovani, della zona di piazza Igea, con l'accusa di fabbricazione, detenzione e porto di materiale esplosivo, dopo che sono stati sorpresi in via Boccea, a poca distanza da una sezione della Dc, con nove bottiglie di plastica piene di benzina e sostanze esplosive in macchina. Tra gli arrestati ci sono anche alcuni giovani che erano sul luogo dell'omicidio di Walter Rossi. A Torino. poco dopo le 8 di mattina, viene ferito alle gambe dalle BR un funzionario della FIAT, Rinaldo Camaioni, addetto alle relazioni sindacali. Avrebbe dovuto trattare con i sindacati una richiesta di 6 turni di lavoro straordinario per 3800 operai della FIAT Mirafiori addetti alla produzione della 127. A Milano la polizia compie 43 perquisizioni domiciliari e altrettante comunicazioni giudiziarie vengono inviate per associazione sovversiva. Vengono spiccate tre denunce a piede libero e un militante radicale di 17 anni viene arrestato.

MERCOLEDàŒ 12: a Roma, il Movimento riunito in assemblea all'Università decide di non aderire al corteo antifascista convocato dal Comune per il giorno 14. Si sceglie di scendere in piazza autonomamente. A Roma alcuni giovani di sinistra assaltano nella mattinata la sezione della Dc a Monte Mario. A Roma viene scoperto un covo di Avanguardia Nazionale in via Panico 27, dove viene arrestato il neofascista Roberto Corbiletto. A Frascati, esplode una bomba davanti la sezione dell'Msi. A Torino 21 denunce vengono spiccate per il giovane morto nel rogo del bar "Angelo Azzurro".

GIOVEDàŒ 13: a Roma in serata una bottiglia incendiaria viene lanciata contro l'ambasciata del Brasile a piazza Navona, ma senza procurare danni. A Napoli cinque giovani fanno irruzione nel "Centro studi aziendali Cenzato" (CESAN) chiudendo nel bagno le cinque persone presenti e disegnando sulle pareti con una bomboletta spray una falce e martello, con la scritta "Chiudere con il fuoco i covi del comando padronale. Prima Linea". Fuggono dopo aver lanciato alcune bottiglie incendiarie. A Nicosia: un aereo della Lufthansa con 86 passeggeri a bordo viene dirottato verso Cipro, dopo aver fatto scalo a Roma. I dirottatori, che dicono di appartenere al "gruppo Tiger" della RAF, affermano di essere intervenuti a favore del "commando Siegfried Haussner", che ha rapito Schleyer, e chiedono la liberazione di tutti i detenuti politici nella Repubblica Federale Tedesca e in Turchia.

VENERDI 14: a Roma si svolgono due cortei antifascisti. A San Giovanni circa 50.000 persone partecipano alla manifestazione dei partiti promossa dal Comune, mentre da piazza Esedra a piazzale Clodio, dalle 17.30 fino a tarda sera, si svolge il corteo del movimento, con almeno 30.000 persone. Una bomba viene messa nei pressi della sede del Comitato romano della Dc a piazza Nicosia mentre un altro ordigno esplode davanti al Tribunale regionale amministrativo. Bottiglie incendiarie vengono lanciate contro una sede della FIAT e un bar viene saccheggiato. Al cinema "Adriano" viene rapinato l'incasso della serata (300.000 lire) e in via della Conciliazione viene lanciata una molotov contro una volante della polizia.

SABATO 15: a Roma. durante l'assemblea all'Università si registrano divisioni sull'uso della violenza. A Roma il commissario di polizia della Balduina viene trasferito in altra zona. A Roma i commercianti chiedono garanzie da parte della polizia. Si studiano forme particolari di assicurazioni generalizzate il cui costo, secondo i commercianti, rimarrebbe però elevato. A Bologna, dopo 5 e 4 mesi, vengono scarcerati i due autonomi accusati del presunto sequestro di Francesco Spisso. A Bonn scade l'ultimatum della RAF mentre l'aereo dirottato atterra a Dubai.

LUNEDàŒ 17: a Mogadiscio. dove è atterrato l'aereo della Lufthansa dirottato dalla RAF, un reparto di truppe speciali, i "Gsg 9", inviato dal governo tedesco, assalta l'aereo uccidendo tutti e quattro i dirottatori e libera gli 86 ostaggi. Dopo l'atterraggio nella capitale somala era stato calato sulla pista il cadavere del comandante. Intanto le autorità tedesche decidono di aprire un procedimento penale contro Herbert Kappler. A Roma il neofascista Enrico Lenaz viene indiziato per l'assalto del 28 settembre a Monteverde.

MARTEDàŒ 18: a Stammheim Andreas Baader, Jan Karl Raspe e Gudrun Ensslin, prigionieri della Rote Armee Fraktion, vengono uccisi nelle loro celle. Un'altra detenuta della RAF, Ingmard Moeller, resta ferita. Secondo la versione del governo federale si sarebbero suicidati. Baader si sarebbe ucciso, si verrà a sapere nei giorni seguenti, con un colpo di pistola alla nuca. Raspe con un colpo di pistola al cuore. Le autorità non tentano neanche di spiegare il possesso delle pistole da parte dei detenuti, che da quando è stato rapito Schleyer si trovavano in isolamento e sotto un controllo costante, anche grazie ad una apposita legge rapidamente approvata dal Parlamento tedesco. L'autopsia avviene in assenza degli avvocati difensori. La Ensslin si sarebbe impiccata con una coperta. La Moeller si sarebbe ferita da sola con un coltello. A Roma, centinaia di giovani si radunano a piazza Fiume per raggiungere l'ambasciata tedesca e la Lufthansa per protestare contro la morte dei tre militanti della Baader-Meinhof. La polizia li disperde usando gas lacrimogeni. A Roma, verso mezzanotte, viene incendiato il magazzino di una società edilizia in via Luca Ghini. All'una, a Primavalle, alcuni giovani tentano di dare alle fiamme l'abitazione di Salvatore Spina, un iscritto all'Msi, ma l'attentato viene sventato da un metronotte. Alle 7,45 nei pressi dell'ospedale "Spallanzani" viene tirata una molotov contro una "500". Il XXII Liceo scientifico di via Lombroso, a Primavalle, viene completamente distrutto da un incendio. Gli studenti ritengono responsabili dell'incendio i fascisti cacciati più volte dalla scuola. A Torino quattro persone, armate e mascherate, fanno irruzione nella sede dei dirigenti industriali della provincia, minacciando i presenti con le armi e scrivendo sui muri "Chiudere i covi dei padroni col fuoco. Prima Linea". Poi tentano di appiccare il fuoco ai locali. Vicino Milano, poco dopo mezzanotte, cinque uomini armati fanno incursione nell'ufficio della polizia ferroviaria della stazione di Rogoredo, disarmano i due poliziotti e li incatenano a un termosifone. Dopo essersi impossessati delle loro armi, dei loro tesserini di riconoscimento, delle manette e di una divisa completa, prendono da un armadio anche due mitra Beretta, una pistola calibro 9 e 150 cartucce. Su un muro lasciano la scritta "G.d.F. [Gruppo di fuoco] Romano Tognini - Prima Linea" [Romano Tognini, militante di Prima Linea, venne ucciso l'anno precedente durante un assalto ad un'armeria di Tradate].

MERCOLEDàŒ 19: in una strada di Mulhouse, una cittadina all'est della Francia, vicino al confine tedesco, viene fatto ritrovare il corpo di Schleyer, nel portabagagli di un'auto. L'annuncio dell'esecuzione del magnate tedesco viene dato al quotidiano francese Libération: "Dopo 43 giorni abbiamo messo fine all'esistenza miserabile e corrotta di Hans Martin Schleyer. Schmidt, che nel suo calcolo di potere ha, fin dall'inizio, speculato sulla morte di Schleyer, può andare a ritirarlo a Rue Charles Peguy, a Mulhouse, in una Audi 100 verde, immatricolata ad Amburgo. La sua morte non si può paragonare al nostro dolore per il massacro di Mogadiscio e di Stammheim. Andreas, Gudrun, Karl, Ingmard e noi stessi non siamo stupiti dalla drammaturgia fascista degli imperialisti per distruggere i movimenti di liberazione. Non dimenticheremo mai il sangue versato da Schmidt e dagli imperialisti che lo sostengono. Il combattimento è appena cominciato. Libertà attraverso la lotta armata antimperialista. Commando Siefried Haussner. Rote Armee Fraktion". A Roma e in altre città , nella notte, vengono compiuti attentati contro obiettivi e simboli tedeschi. Poco prima di mezzanotte esplodono ordigni di notevole potenza contro due concessionari Volkswagen al quartiere Tuscolano e al Lido di Ostia. Verso le due un boato sveglia gli abitanti del quartiere Trieste, mentre in via Antonio Bosio, al Nomentano, una bomba distrugge tre locali degli uffici della "Loyez", un'impresa di articoli ottici. In via Baldo degli Ubaldi, all'Aurelio, 200 grammi di tritolo vengono fatti esplodere contro un deposito di ricambi per auto tedesche Alle 2,20 vengono lanciate alcune bottiglie incendiarie contro l'accademia tedesca di Villa Massimo. Mezz'ora dopo un commando dà fuoco alla porta d'ingresso di un autosalone Porsche, danneggiando alcune auto. Una molotov infine viene lanciata contro un pullman tedesco. A Livorno, in mattinata, viene sventato il rapimento di Tito Neri, di 24 anni, figlio di uno dei più noti imprenditori portuali della città . Tre dei quattro rapitori vengono arrestati dopo un inseguimento e un conflitto a fuoco con un'auto della polizia che passava casualmente sul posto. A Firenze quattro persone armate fanno irruzione negli uffici del sindacato dei dirigenti industriali toscani, in via degli Alfani 48 e, dopo aver preso alcuni documenti, distruggono mobili e suppellettili con una bottiglia incendiaria e tracciano con una bomboletta spray la scritta "Chiudiamo i centri del comando nemico - Prima Linea". A Milano, davanti al Corriere della Sera, un gruppo di dimostranti chiede di parlare con la direzione per protestare contro alcuni titoli del Corriere d'informazione. Nell'ingresso del palazzo alcuni dimostranti prendono copie del giornale e le bruciano. La polizia, visto il fumo e scambiatolo per un lancio di molotov, usa i lacrimogeni per disperdere il gruppo, suscitando anche le proteste dei giornalisti per il suo intervento non richiesto. A Firenze vengono compiuti attentati contro la "Telefunken" e contro un pullman tedesco. A Padova vengono lanciate molotov contro una concessionaria BMW. A Milano viene compiuto un attentato contro la Sit-Siemens. A Torino due ordigni fatti esplodere contro una concessionaria della BMW e contro un autosalone della Volkswagen vengono rivendicati da Gruppi di azione rivoluzionaria. A Bologna, alle 0.15, viene compiuto un attentato contro la "Infotex", un negozio di fotocopiatrici; due ore dopo un altro attentato viene compiuto contro una concessionaria Porsche-Volkswagen. A Saronno vengono lanciate molotov contro una concessionaria BMW-Innocenti, e colpi di pistola vengono sparati sulle vetrine. A Siena vengono compiuti due attentati contro concessionarie di auto tedesche. A Livorno viene compiuto un attentato contro la Mercedes. A Venezia la porta del Consolato tedesco viene bruciata con benzina. A S. Margherita Ligure un'auto di grossa cilindrata, appartenente a un giornalista tedesco, viene spinta in mare.

GIOVEDàŒ 20: a Roma viene vietata dalla questura la manifestazione indetta dal movimento per protestare "contro l'assassinio dei compagni tedeschi". Per impedire la manifestazione intervengono anche il Pci e la giunta di sinistra. Dopo un'assemblea, il movimento rompe l'accerchiamento che la polizia ha disposto intorno alla città universitaria. Mentre cerca di raggiungere l'ambasciata tedesca, una parte del movimento assalta il commissariato di San Lorenzo, dove tenta di fare una barricata dando fuoco ad un pullman. La polizia spara dalle finestre e i manifestanti rispondono al fuoco prima di essere dispersi. Alle 19 circa il quartiere viene completamente circondato da polizia e carabinieri, ma viene dato un secondo assalto al commissariato. Intanto un TIR tedesco viene attaccato allo Scalo San Lorenzo e un camion dei carabinieri viene colpito da una bottiglia incendiaria a piazza Santa Croce in Gerusalemme. Una concessionaria della Volkswagen viene colpita da alcune bottiglie incendiarie. Molotov vengono lanciate anche contro la FIAT di viale Manzoni. In serata la polizia esegue dei rastrellamenti e molti giovani fermati vengono malmenati dalla polizia. Vicino Milano, a Pero, viene arrestato un operaio dell'Alfa di Arese, Sandro Meloni di 20 anni, quarto uomo del gruppo che ha tentato di rapire il figlio di un imprenditore portuale di Livorno. Farebbero tutti parte del gruppo Azione rivoluzionaria. A Bonn si dimette Traugott Bender, il ministro della giustizia del Baden-Wiirttemberg. A Bonn la città è occupata dalle forze dell'ordine che danno la caccia ai 16 rapitori di Schleyer, che il capo dell'antiterrorismo Boeden dichiara di aver identificato. A Berlino vengono lanciate molotov contro la sede del partito socialdemocratico mentre le vetrine di una banca vengono infrante e vengono lanciati volantini per denunciare l'assassinio di Baader, Raspe e Ensslin. Ad Amsterdam la polizia arresta due giovani sorpresi mentre tentano di appiccare il fuoco al consolato della repubblica federale tedesca. Ad Atene Christos Kassimis, un giovane di sinistra ferito in uno scontro a fuoco con la polizia, muore nella notte con altre due persone su un'auto carica di esplosivo, vicino all'industria tedesca "AEG".

VENERDàŒ 21: a Roma i giudici Infelisi e Marrone emettono 63 avvisi di reato contro neofascisti dell'MSI. A Trento poco dopo mezzanotte due molotov vengono lanciate contro la concessionaria Volkswagen di via Piave e due auto vengono distrutte dalle fiamme. Nel pomeriggio un pullman turistico tedesco viene incendiato nel centro della città . A Vicenza una carica di tritolo viene fatta esplodere e provoca un incendio negli uffici della "Mercedes" in viale Trissino, mentre tre bottiglie incendiarie vengono lanciate contro una concessionaria Volkswagen. A San Sebastien due bombe vengono lanciate nella notte contro il consolato della Repubblica federale tedesca. L'attentato viene rivendicato da un "comando anarchico" al giornale locale La Voz de Espana.

SABATO 22: a Roma viene scarcerato il missino Enrico Lenaz, per mancanza di indizi. A Bologna viene liberato Massimo Tramontani, l'ex carabiniere accusato dell'omicidio di Lorusso. A Milano un corteo di duemila giovani, indetto dai Comitati antifascisti per protestare contro l'inaugurazione di una sede dell'Msi in via Cadore, si conclude con alcuni assalti, nei quali vengono tirate giù a sassate le vetrine della TWA, la discoteca "Fitzgerald" di corso Europa e il ritrovo "Safari" vengono incendiati. Quasi contemporaneamente un altro gruppetto arriva davanti al consolato dell'Equador, per protestare contro l'uccisione di oltre 100 operai da parte della polizia, avvenuta a Guayaquil dopo l'occupazione di uno zuccherificio. La mercedes del console viene data alle fiamme, e anche la palazzina del consolato, in via Buenos Aires 23, viene incendiata a colpi di molotov. A Palermo, nel corso di scontri tra polizia e manifestanti, nella zona del mercato della "Vucciria", 22 persone restano ferite, 4 tra i dimostranti e 18 tra gli agenti. Nella notte, sempre a Palermo, una pattuglia di agenti sventa un attentato alle officine Volkswagen, rivendicato da un "Gruppo Baader-Meinhof'. La stessa sigla rivendica un altro attentato, avvenuto nelle due centrali di trasformazione dell'ENEL all'interno delle cementerie siciliane di Isola delle Femmine.

DOMENICA 23: a Milano, verso le 11 di mattina, le BR (colonna Walter Alasia) sparano otto colpi di pistola alle gambe contro un consigliere comunale della DC, Carlo Vincenzo Arienti, di 31 anni.

LUNEDàŒ 24: a Trieste guerriglia con lanci di molotov contro una sede della DC, contro la casa di un consigliere dell'Msi e contro un magazzino di ricambi della casa tedesca "Grundig". Gli attentati vengono rivendicati con scritte a vernice su un muro da Ronda proletaria. A Cagliari i militari tedeschi di stanza in Sardegna nei reparti NATO vengono ripetutamente insultati e le loro auto vengono danneggiate gravemente. A Como viene trovata nella sede della "Audi" una bomba da un chilo di tritolo, inesplosa.

MARTEDàŒ 25: a Roma, vengono compiuti tre attentati contro concessionarie di auto della Germania Federale. Due molotov vengono lanciate contro le vetrine della Volkswagen di piazza dell'Emporio, al quartiere Testaccio. A Torino, nella mattina, il consigliere della Dc Antonio Cocozzello viene colpito da sei colpi di pistola sparati dalle BR. A Trento alla periferia della città vengono fatti esplodere dei candelotti di dinamite contro una concessionaria della Volkswagen, distruggendo un'auto e i vetri del negozio. Contemporaneamente vengono lanciate due molotov nel giardino di Fritz Heinrich, dirigente della società tedesca Brinkmann. A Potenza vengono lanciate bottiglie incendiarie contro l'auto del sindaco e la casa di un consigliere regionale, entrambi della Dc.

MERCOLEDàŒ 26: a Roma. si susseguono attentati contro sedi di società tedesche.

GIOVEDàŒ 27: a Roma le femministe dell'MLD manifestano in alcune piazze per protestare contro l'aggressione subita giorni prima da una quattordicenne, colpita da un giovane con una catena mentre entrava nella ex pretura occupata, e che rischia di perdere un occhio. A Stoccarda si tengono i funerali di Baader, Raspe e Ensslin, nel piccolo cimitero di Dornhalden. Un migliaio di persone, molte con i visi coperti da fazzoletti partecipano alla manifestazione che viene circondata da un triplo schieramento di polizia e si trasforma in un enorme posto di blocco, con perquisizione e schedatura generale. A Milano viene scarcerato l'avvocato Cappelli, arrestato insieme all'avvocato Spazzali per "associazione sovversiva". A Genova le BR incendiano le auto di 5 esponenti della Dc.

VENERDI 28: a Roma, viene dato fuoco al portone dei locali che ospitano il Comitato Mario Salvi.

SABATO 29: a Milano 400 militanti del]'Autonomia manifestano contro l'aumento dei biglietti del tram. A Milano vengono scarcerati due dei militanti di sinistra, tra cui un redattore di Controinformazione, arrestati il 19 ottobre. Gli altri due restano in carcere. A Cagliari un deposito collegato alla "Telefunken" viene colpito da alcune molotov. A Torino, nella notte, un giovane autonomo di 22 anni, Rocco Sardone, muore dilaniato da una bomba mentre si accinge a compiere un attentato contro la concessionaria Audi-Nsu di via Viterbo.

DOMENICA 30: a Roma, due giovani in motorino lanciano un ordigno esplosivo contro la sezione dell'Msi di via Assarotti. Un altro attentato colpisce la sede della Dc di via Ottoboni a Collatina.

LUNEDàŒ 31: a Roma, sul Lungotevere delle Navi, presso il monumento a Matteotti, due neofascisti vengono arrestati e trovati in possesso di ordigni esplosivi.

[b:34af9306f4]NOVEMBRE[/b:34af9306f4]

MARTEDàŒ 1: a Roma una bomba di mezzo chilo di tritolo esplode nel palazzo che ospita il settimanale democristiano La Discussione.

MERCOLEDàŒ 2: a Roma, in via Monte Zebio, alle 9,30 di mattina, le BR feriscono alle gambe e al torace il consigliere regionale della Dc Publio Fiori, che prima di cadere estrae la sua pistola e spara un colpo verso gli attentatori. Nella notte, a Roma, quattro attentati colpiscono la sede del PSI, un'agenzia turistica, un bar e un mobilificio.

GIOVEDI 3: a Cassino giovani di opposte fazioni si scontrano violentemente.

VENERDàŒ 4: a Roma verso le 11 di mattina cinque giovani con il volto coperto fanno irruzione nelle sedi di un'agenzia immobiliare e del Sindacato autonomo lavoratori domestici, in via Porta maggiore. I locali vengono incendiati con bottiglie molotov e sui muri vengono fatte scritte contro il lavoro nero. A Roma viene proiettato un film in super 8 che mostra poliziotti che sparano il 12 maggio, ad altezza d'uomo, smentendo così le affermazioni del questore Migliorini, del sottosegretario Lettieri e del ministro degli interni Cossiga. Lotta continua e i radicali chiedono le dimissioni di Migliorini e la trasmissione in tv del filmato. A Torino, per la terza seduta del processo alle BR, otto difensori nominati d'ufficio si dichiarano non disponibili. A Perugia gli studenti occupano l'Università , costringendo il Rettore a rinviare l'inaugurazione dell'anno accademico, per cui doveva essere restaurata, dopo 10 anni, la cerimonia "in pompa magna", con toghe ed ermellini, e per cui era prevista anche la partecipazione del ministro Malfatti.

LUNEDàŒ 7: a Roma, verso le 7 di mattina, un centinaio di agenti di PS in tenuta antiguerriglia circonda la sede dei Comitati autonomi operai di via dei Volsci, al cui interno non c'è nessuno. Al termine della perquisizione vengono posti i sigilli ai locali (e vengono sequestrati volantini, cartoline di solidarietà per i detenuti, pratiche sindacali su carta intestata dell'ENEL). 96 militanti vengono denunciati con l'accusa di associazione sovversiva. Nel pomeriggio si tiene una conferenza stampa davanti alla sede chiusa di via dei Volsci, poi, dopo neanche un'ora di assemblea, il movimento decide di convocare una manifestazione unitaria per il giorno seguente. In serata, dopo un'assemblea nella facoltà di Giurisprudenza, migliaia di studenti escono in corteo dall'Università . Il corteo viene caricato dalla polizia. In serata una molotov esplode contro il commissariato di piazza Euclide.Vengono chiuse anche le sedi del Comitato di lotta di Donna Olimpia e del Circolo Giovanile "O' Cangaceiro" di Torino, in corso Orbassano, già perquisito senza risultati nei giorni precedenti, che ospita anche i giovani del circolo "Barabba".

MARTEDàŒ 8: a Roma un'affollata assemblea convoca per Sabato 12 un corteo cittadino per protestare contro la chiusura della sede dei Comitati Autonomi Operai di via dei Volsci, del Comitato di lotta di Donna Olimpia e del Circolo Giovanile "O' Cangaceiro" di Torino. Intanto gli avvocati di Soccorso Rosso presentano istanza di dissequestro per la sede di via dei Volsci, a nome di Vincenzo Miliucci e Daniele Pifano, esponenti dell'autonomia operaia romana, affittuari dell'immobile posto sotto sequestro. A Roma viene chiuso dal preside il liceo Azzarita, dopo l'ennesima incursione dei fascisti di piazzale delle Muse. Nella notte i fascisti hanno anche tentato di incendiare la casa di uno studente che abita nei pressi della scuola e hanno lanciato una bottiglia incendiaria contro il commissariato Villa Gori. Milano un dirigente dell'Alfa di Arese, Aldo Grassini, di 53 anni, viene ferito dalle BR con due colpi di pistola alle gambe in piazza Gorini.

MERCOLEDàŒ 9: a Roma fallisce un attentato, preparato con otto candelotti da un chilo di dinamite l'uno, contro la sezione della DC di via dei Quattro Venti. Due molotov esplodono contro l'abitazione del direttore dell'ENPAS (Giulio Cibati) e contro la sezione della DC all'Appio. Nei pressi del Palasport la polizia arresta una sedicenne iscritta all'MSI Garbatella-EUR con quattro bottiglie molotov. A Roma un'altra aggressione fascista contro uno studente dell'Azzarita, in cui vengono trovate scritte fasciste e minacce al commissario della zona, De Miranda. A Torino la professoressa Adriana Garizio, accusata di appartenere alle BR, viene condannata a tre anni di reclusione. A Milano per le indagini sul gruppo Azione Rivoluzionaria vengono spiccati diversi mandati di cattura, per persone già arrestate e per il prof. Gianfranco Faina, di 41 anni, titolare della cattedra di Storia dei partiti politici alla facoltà di Lettere e filosofia di Genova, che intanto fa perdere le sue tracce. Dal supercarcere dell'isola di Favignana fuggono tre detenuti, uno dei quali appartenente ai NAP. In realtà , secondo il loro piano, articolato in due tempi, sono nascosti all'interno del carcere in un cunicolo scavato in una cella, in cui verranno trovati l'11, a quasi 48 ore dalla loro scomparsa, e dopo l'arresto di un agente di custodia sospettato di averli aiutati a fuggire. A Trento viene occupata la facoltà di Sociologia, a dieci anni dal '68. Verrà disoccupata il giorno dopo.

GIOVEDàŒ 10: a Roma la questura vieta il corteo contro la chiusura delle sedi di via dei Volsci che si sarebbe dovuto tenere sabato 12. Nonostante il divieto il movimento mantiene l'appuntamento convocato a piazza Navona. A Torino, in serata, le BR feriscono con due colpi di pistola alle gambe un dirigente della FIAT, Piero Osella, di 40 anni, in via Ventimiglia. A Torino viene scarcerata per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva, dopo 1 8 mesi, la professoressa Adriana Garizio, condannata come BR a tre anni. A Bologna l'arresto di un giovane di Lotta continua, Giancarlo Degli Esposti, detto "Papalla", accusato di essere stato tra gli assalitori dell'assemblea di CL 1'11 marzo, nella zona universitaria, fa risalire la tensione. Le facoltà di Lettere e di Giurisprudenza vengono occupate (simbolicamente perché le lezioni iniziano lunedì). Si tengono assemblee e sit-in, e qualche autobus viene dipinto.

VENERDI 11: a Roma, per protestare contro il modo in cui i giornali riferiscono dei fatti di violenza carnale, migliaia di femministe sfilano in corteo da piazza SS. Apostoli a San Lorenzo. Forti le proteste sotto le sedi giornalistiche de La Repubblica e di Paese Sera. A Roma vengono spiccati 27 mandati di cattura per ricostituzione del partito fascista (7 già in carcere, 2 arrestati, altri 18 irreperibili). A Bologna viene scarcerato uno degli imputati per i fatti di marzo (Maurizio Bignami, redattore di Rosso). Verso le 19 gli studenti escono dall'assemblea a piccoli gruppi partendo per una "guerriglia informativa" in città . Alcune auto in sosta vengono spostate sulle strade mentre telefonate anonime al 113 ingigantiscono l'accaduto. A Milano alcune centinaia di studenti del XIII Liceo scientifico scendono in corteo per protestare contro precedenti provocazioni rivendicate da un Comitato Anticomunista del San Carlo e del Leone XIII (due esclusive scuole private gestite da preti). Il corteo arriva sotto al Leone X I I I, alle cui finestre si affacciano studenti armati di pistole e il corteo reagisce lanciando sassi, ma a questo punto intervengono agenti in borghese, che sparano per disperdere il corteo. Dal corteo parte una bottiglia incendiaria, mentre da due cellulari escono agenti che cominciano ad inseguire gli studenti lanciando lacrimogeni e picchiando a colpi di manganello. L'inseguimento e gli scontri finiscono solo quando il preside del VIII Liceo scientifico permette agli studenti di chiudersi dentro la scuola. Alla periferia di Amsterdam vengono catturati Michael Wackernagel e Gerd Schneider, dopo una violenta sparatoria in cui vengono lanciate anche due bombe a mano e i due militanti della RAF e tre poliziotti restano gravemente feriti. L'Olanda concede alla Germania la loro estradizione rinunciando a perseguirli per il ferimento degli agenti.

SABATO 12: a Roma per l'anniversario di piazza Fontana il movimento dà vita, nonostante i divieti, a mobilitazioni decentrate a Campo de' fiori, a Garbatella, a Monteverde e a Testaccio. Quasi ovunque scoppiano violenti scontri con la polizia, che scioglie ogni assembramento con l'uso massiccio di lacrimogeni. A piazza Sonnino vengono sparate raffiche di mitra a cui i dimostranti rispondono con lanci di bottiglie incendiarie, mentre due giornalisti vengono maltrattati dalla polizia e uno dei due, Gregorio Botta dell'Unità , viene caricato su un cellulare e picchiato dagli agenti. Verso le 17,30 la polizia invade piazza Navona e carica gli assembramenti lanciando lacrimogeni. corso Vittorio viene presidiato da volanti e blindati che fanno su e giù sparando lacrimogeni contro gruppetti di manifestanti che si affacciano scandendo slogan dai vicoli adiacenti. Il centro si svuota e la gente che se ne allontana viene perquisita. Cominciano i rastrellamenti e decine di giovani vengono fermati. A piazza della Cancelleria viene data alle fiamme un'auto e vengono lanciate molotov contro la polizia. La sede dei radicali viene perquisita. Anche molti autobus vengono fermati dalla polizia e i passeggeri perquisiti. Alle 20,10 agenti dell'ufficio politico della questura chìudono Radio onda rossa e Radio città futura. A Torino gruppi di autonomi e polizia si scontrano alla periferia della città . 10 giovani vengono fermati. A Torino viene incendiata l'auto di un operaio della FIAT di Rivalta. A Cagliari circa 200 giovani dell'autonomia bloccano il centro e si scontrano con la polizia. Molti vengono fermati, uno arrestato. A Bologna si svolge un corteo di 700 femministe e una manifestazione degli studenti nel centro della città . Alcune auto vengono danneggiate e alcune vetrine di negozi spaccate. A Milano non ci sono incidenti, anche perché la città è presidiata da agenti in assetto da guerra, tranne una breve sparatoria davanti alla stazione di Porta Genova dove alcune centinaia di giovani avrebbero sparato alcuni colpi di pistola a cui avrebbe risposto un agente della Polfer, poi disarmato dai giovani. 7 giovani vengono fermati. A Lecce scontri tra alcune decine di militanti del FdG e la polizia prima e tra la polizia e un corteo di alcune centinaia di dimostranti di sinistra dopo. Una decina di feriti, tra cui due dimostranti e un poliziotto raggiunti da colpi di arma da fuoco, 11 giovani arrestati (2 missini, uno dei quali consigliere comunale, e 9 di sinistra). A Firenze 3.000 femministe intervengono al convegno "Le donne e la follia". A Roma 89 mandati di cattura contro militanti del PID (Proletari in divisa) vengono firmati dal giudice Antonio Alibrandi, noto per le sue simpatie neofasciste. Il figlio, squadrista noto a Monteverde, venne arrestato il 30 marzo per le sparatorie a Borgo Pio, quando già era in libertà provvisoria, e dopo 8 giorni era di nuovo in circolazione con i suoi camerati. A Monaco di Baviera si "suicida" anche Ingrid Shubert, di 32 anni, militante della Baader-Meinhof, in isolamento totale dall'8 agosto. Viene trovata impiccata con un lenzuolo nella sua cella nel carcere di Munich-Stadelheim.

LUNEDI 14: a Roma una ventina di giovani lanciano bottiglie incendiarie contro una sede dell'Msi al quartiere Appio. A Roma vengono occupati i licei Manara e Fonteiana, a Monteverde, dove sono stati fermati la gran parte dei giovani arrestati sabato. Nel pomeriggio il movimento si riunisce in assemblea a Economia. A Roma con la sigla Lotta Femminista viene rivendicato un attentato incendiario contro un impiegato dell'ENEL, Vito Gemma, coinvolto nello stupro della sedicenne Claudia Caputi. A Civitavecchia sei giovani accusati di aver impedito, il 12 luglio, l'inizio dei lavori della contestata centrale di Montalto di Castro, vengono condannati per 6 anni e 4 mesi complessivi, per un pugno dato a un camionista dell'ENEL. A Genova vengono compiuti tre attentati (con danni per complessivi 10 milioni), uno dei quali rivendicato da Ronda Proletaria. A Bologna una telefonata anonima fa scoprire alla polizia una trentina di bottiglie molotov pronte per l'uso in un'aula della facoltà di Lettere. A Milano gli autonomi, riuniti nella Palazzina Liberty, intervengono sugli incidenti di sabato. A proposito dei sette militanti fermati con l'accusa di aver sottratto le pistole ad un gruppo di agenti della polizia ferroviaria in servizio alla stazione di Porta Genova, dicono: "Siamo venuti a conoscenza del fatto che alla fine della manifestazione alcuni poliziotti della Polfer (uno dei quali aveva estratto la pistola e sparato alcuni colpi) sono stati disarmati. In una città inquinata e intossicata da un capillare e oppressivo controllo poliziesco, disarmare alcuni membri dell'apparato dello Stato appare un fato "civile" ed "ecologico": è come spegnere una sigaretta in una stanza piena di fumo".

MARTEDàŒ 15: a Torino, in piazza S. Carlo, dove confluiscono oltre ventimila lavoratori per il comizio del segretario della FLM, si scontrano con il servizio d'ordine sindacale i giovani dell'autonomia e del Circolo "0 Cangaceiro". Comizi e cortei si svolgono anche a Milano, a Bari, a Padova.

MERCOLEDàŒ 16: a Torino. verso le 14, in corso Re Umberto, nel centro della città , il vicedirettore della Stampa, Carlo Casalegno, di 61 anni, viene colpito alla testa da quattro colpi di pistola sparati dalle BR. Ferito gravemente, morirà il 29 novembre. A Parigi le autorità francesi estradano in Germania l'avvocato Klaus Croissant, uno dei legali della Baader-Meinhof, accusato di complicità con la RAF.

GIOVEDàŒ 17: a Roma un attentato incendiario distrugge la sede della DC in via Silvano a Pietralata. A Genova. nel pomeriggio, in via Corsica, le BR feriscono alle gambe un dirigente dell'ASGE (Ansaldo), Carlo Castellano, docente universitario e membro della commissione regionale per l'economia e il lavoro del Pci.

VENERDàŒ 18: a Roma il giudice missino Antonio Alibrandi fa arrestare il noto matematico Bruno De Finetti, per aver aderito ad una campagna radicale "per la democrazia nelle caserme". A Milano scioperano gli studenti di 35 scuole medie superiori.

SABATO 19: a Milano 20.000 giovani del movimento in corteo. A piazza Duomo un gruppo di autonomi si stacca dal corteo e si dirige verso la circonvallazione. Anche gli anarchici si staccano dal corteo e vanno ad occupare un ex convento in viale Umbria. Dal corteo dell'autonomia, dopo tre espropri proletari (in una salumeria, in un negozio di dischi e in uno di abbigliamento), si stacca un gruppetto che danneggia con esplosivo la porta dell'Ispettorato distrettuale del Ministero di Grazia e Giustizia. Intanto le scuole occupate o in assemblea permanente salgono a 39.

LUNEDàŒ 21: a Roma in una conferenza stampa Vincenzo Miliucci e Daniele Pifano, dei Comitati Autonomi Operai di via dei Volsci, presentano alla Procura una denuncia contro il questore Migliorini e il vice capo dell'Ufficio politico per la chiusura della sede.

MARTEDàŒ 22: a Roma il giudice missino Alibrandi denuncia il ministro della giustizia Bonifacio, che ha richiesto copie dei mandati di cattura e delle ordinanze di rigetto della libertà provvisoria per due imputati dei Proletari in divisa, uno dei quali è il figlio dell'ex ministro degli Interni Taviani. A 3,1ilano in serata vengono compiuti due attentati, rivendicati da Prima Linea: la caserma dei carabinieri in costruzione ad Abbiategrasso salta per aria e due bombe al nitrato di ammonio esplodono nella sede del Comando Vigili urbani di via Filippetti.

MERCOLEDàŒ 23: a Roma secondo la Procura la chiusura delle sedi dei Collettivi autonomi di via dei Volsci e di Donna Olimpia, è illegittima. La Procura non ravvisa il reato di "banda armata" e la "flagranza" previste dalla legge "sui covi" dell'8 agosto '77. Ma il procuratore capo ne impedisce la riapertura imputando gli autonomi di "associazione sovversiva". A Roma 7 condanne per gli scontri del 20 ottobre, 5 assoluzioni e 2 perdoni giudiziali. A Roma per ricordare Pietro Bruno, il giovane ucciso il 22 novembre '75 dai colpi d'arma da fuoco esplosi dalla polizia durante una manifestazione, si tiene un corteo di studenti, molti provenienti dal Liceo Armellini, a cui Bruno era iscritto.

GIOVEDàŒ 24: a Roma 5 condanne per gli scontri del 12 novembre, 2 perdoni e 9 assoluzioni.

SABATO 26: a Roma un incendio doloso distrugge ciò che rimane del liceo scientifico XXII di Primavalle, già incendiato il 17 ottobre. Una bomba esplode davanti la caserma dei carabinieri al Flaminio e tre attentati colpiscono una sezione della DC, un autosalone della Volkswagen e uno della FIAT. A Padova vengono occupate varie facoltà , e vengono devastati gli studi di alcuni docenti simpatizzanti del Pci (in cui vengono fatte scritte anche insolite, come: Sparare ai docenti è un nostro diritto).

DOMENICA 27: a Roma due attentati colpiscono la sezione della DC di Villa Gordiani e la rappresentanza della Mercedes.

LUNEDàŒ 28: a Roma il Movimento riunito in assemblea nell'Università si divide su come aderire al corteo dei metalmeccanici del 2 dicembre. A Legge rimane il grosso del Movimento, tra cui gli autonomi, che vota per un corteo autonomo dall'Università a piazza San Giovanni; a Lettere un centinaio di persone seguono "gli 11", nella decisione di partecipare al corteo sindacale dell'Ostiense. A Bari, in piazza Massari, in serata un commando fascista uccide a coltellate un giovane comunista, Benedetto Petrone.

MARTEDàŒ 29: a Roma dopo l'assassinio di Bari si svolgono due cortei, uno indetto dalla Fgci, come sciopero generale delle scuole superiori, e uno del movimento. A Roma l'assemblea a Lettere per la parte che aderisce direttamente alla manifestazione del 2 dicembre si conclude con la lettura di una mozione, letta da Piero Bernocchi e interrotta spesso da contestazioni. A Bari viene individuato l'uccisore di Petrone, il missino Giuseppe Piccolo, di 23 anni, già condannato a Roma per l'appartenenza ad Ordine Nuovo. Il questore di Bari dispone la chiusura delle sedi provinciali del Msi e del FdG. A Bari 30.000 studenti e operai in corteo convergono nella piazza dove è avvenuto l'assassinio. Durante la manifestazione la famigerata sezione missina "Passaquindici" viene distrutta e la sede della CISNAL viene devastata. Due auto vengono bruciate e alcuni poliziotti feriti durante alcuni scontri con gli autonomi, che fanno la loro prima apparizione. La scoperta delle vetrine spaccate di alcuni negozi terrorizza la città . Un quotidiano locale titola: Fermare i mostri. Cortei e manifestazioni si svolgono in tutta Italia. A Torino muore Carlo Casalegno. A Genova le BR incendiano le auto di due dirigenti dell'ITALSIDER.

[b:34af9306f4]DICEMBRE[/b:34af9306f4]

GIOVEDàŒ 1: a Roma una bottiglia molotov viene lanciata contro la sezione della DC di via Alessandro Macinghi Strozzi, alla Garbatella. Altre bottiglie incendiarie scoppiano contro sedi di ditte straniere.

















































VENERDàŒ 2: a Roma si tiene il corteo nazionale dei metalmeccanici. Mentre le organizzazioni MLS, Lc e Dp e "gli 11" confluiscono a Porta San Paolo, l'area autonoma si concentra invece a piazzale della Minerva dentro l'Università per poi unirsi allo spezzone operaio dell'ITALSIDER di Bagnoli. La polizia vieta al corteo autonomo di uscire dall'Università , chiudendolo all'interno. Più tardi 15000 studenti, soprattutto appartenenti a Lotta continua, che si erano riuniti a Porta San Paolo, raggiungono il resto del movimento bloccato alla Sapienza e inizia una difficile assemblea interrotta spesso da contrasti tra l'area autonoma e quella "degli 11", accusato di aver rotto l'unità . A Torino, nel pomeriggio, quattro giovani fanno irruzione nello studio dello psichiatra Giorgio Coda, già condannato a 5 anni per sevizie ai malati, lo legano ad un termosifone e dopo avergli attaccato un cartello al collo "Le vittime del proletariato non perdonano i loro torturatori'' e gli sparano quattro colpi di pistola, colpendolo alle gambe e al petto. Coda, dopo essere stato volontario nella repubblica di Salò si è dedicato alla psichiatria: conosciuto come "l'elettricista" nell'ospedale psichiatrico di Collegno di cui era primario, secondo alcune testimonianze processuali una volta aveva legato ad un termosifone un piccolo ricoverato che quando fu liberato presentava ustioni alle gambe e alla schiena.

DOMENICA 4: a Rignano Flaminio, nella notte, un gruppetto di fascisti occupa la piazza centrale del paese in risposta al volantinaggio del giorno precedente di un gruppo di iscritti alla Fgci sull'uccisione di Benedetto Petrone. Armati di un fucile, di catene e bastoni, riconoscono alcuni studenti di sinistra e gli sparano contro. Un carabiniere in borghese accorre per fermarli, ma quelli gli chiedono il tesserino e mentre il militare tira fuori il documento gli cade a terra la pistola, che viene raccolta da uno di loro, che la usa sia contro di lui, sia contro il bar in cui si sono rifugiati gli aggrediti. Un militante del PCI, Tonino Cucusi, viene colpito alla testa. Viene trasportato in coma all'ospedale.

MERCOLEDàŒ 7: a Roma, alla vigilia del processo al gruppo di missini per la morte di Walter Rossi, tre neofascisti, a bordo di un'auto, sparano contro un gruppo di giovani di sinistra che stanno affiggendo uno striscione per la libertà dei compagni arrestati all'angolo con piazza Walter Rossi. Altri colpi vengono sparati contro uno dei giovani di sinistra che cerca di inseguirli con una vespa. Poco dopo la loro auto si ribalta e, essendosi fatti medicare in ospedale, per lievi escoriazioni, vengono arrestati e trovati in possesso di una pistola. Nella borgata di Fidene, per le aggressioni di Rignano Flaminio vengono arrestate 11 persone.

GIOVEDàŒ 8: a Roma alcuni neofascisti danno fuoco al teatro Parioli, dove si sarebbe dovuta tenere un'assemblea di genitori di sinistra. Nella notte viene compiuto un attentato incendiario contro l'automobile di una professoressa di Ostia. A Messina, verso le 19, viene incendiato dai fascisti un edificio che ospita varie scuole.

VENERDI 9: a Roma, in preparazione del 12 dicembre, si tengono due distinte assemblee del movimento. A Giurisprudenza si riunisce l'area autonoma e a Lettere il "gruppo degli 11". A Roma un incendio viene appiccato alla sede della DC di via Laurentina.

SABATO 10: a Roma si svolge un corteo di oltre 5.000 femministe, dal Colosseo a piazza S.Maria in Trastevere. Torino viene distrutto da un incendio non rivendicato un grande capannone all'interno degli stabilimenti della FIAT Mirafiori. A Vicenza Prima Linea fa esplodere una carica di tritolo contro la questura. A Milano viene compiuto un esproprio proletario in un negozio di abbigliamento a Sesto San Giovanni.

DOMENICA 11: a Milano, verso le 23,30 una bomba scoppia contro la sede dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, in corso Sempione. A Milano viene compiuto un altro esproprio proletario ai magazzini "Fulmine" di piazzale Loreto.

LUNEDàŒ 12: a Roma la questura vieta il corteo del movimento, che decide concentramenti in decine di piazze. Migliaia di giovani si scontrano con la polizia. Tra Campo de' fiori e piazza della Chiesa Nuova, dopo aver creato improvvisi assembramenti e blocchi del traffico, i giovani e la polizia si inseguono con lanci di lacrimogeni e di bottiglie incendiarie. Vengono incendiate macchine. Al Tuscolano, in via Acca Larentia e in via Cerveteri vengono attaccate a colpi di molotov due sedi missine. Un "bar di fascisti" vicino al San Leone Magno, una scuola privata in via S. Costanza, viene incendiato dai lanci di molotov e una ragazza di 17 anni che era all'interno resta ustionata. Al Tufello e al quartiere Appio vengono assaltate le sezioni della DC. Oltre 328 i fermati e 7 gli arrestati. Nella palestra della caserma di Castro Pretorio, dove vengono portati la maggior parte dei fermati, i giovani vengono picchiati con i manganelli dagli agenti, che tirano anche dei lacrimogeni nel locale, impedendo loro di uscire. A Roma, verso le 14,15, una bomba esplode nella sede di Democrazia nazionale, al secondo piano di via del Corso 75. Due impiegate trovano l'ordigno fumante davanti alla porta e dopo aver rovesciato sopra ad esso un secchio d'acqua, lo spingono in fondo al pianerottolo facendolo esplodere. Viene distrutto un tratto delle scale. A Roma la Procura rinuncia all'appello contro l'assoluzione di Domenico Velluto, l'agente che uccise Mario Salvi con un colpo di pistola.

MARTEDàŒ 13: a Roma viene scoperta una base dei NAP in via Savorelli. A Napoli la NAP Franca Salerno, in avanzato stato di gravidanza, viene ricoverata in una clinica scortata da 10 auto della polizia.

MERCOLEDàŒ 14: a Roma nella notte saltano le sezioni della DC a Centocelle e a Donna Olimpia. Al quartiere Tiburtino un attentato colpisce un concessionario FIAT e un centro commerciale. Gli attentati sono rivendicati dai Nuclei comunisti combattenti. A Milano la polizia carica un centinaio di operai della UNIDAL che bloccano i binari e gli ingressi della stazione Centrale per protestare contro i 5.000 licenziamenti in vista e la chiusura dell'industria dolciaria. A Bologna due studenti della Fgci restano feriti dopo scontri con alcuni autonomi che avevano strappato i loro manifesti.

GIOVEDàŒ I5: a Roma i fascisti incendiano il cinema "Giardino", nel quartiere di Montesacro, in cui si proiettava una rassegna di film sovietici. A Milano viene assaltata con lancio di molotov la sede dell'Unione monarchica (danni per 150 milioni). A Viterbo per protestare contro la costruzione della centrale di Montalto di Castro, dopo una occupazione simbolica del municipio, gli abitanti raggiungono, con un corteo di auto, Pian dei Cangani e bloccano i lavori dell'ENEL. A Milano vengono processati i 5 fascisti sanbabibilini che il 25 maggio '75 uccisero a coltellate uno studente-lavoratore, Alberto Brasili, di 19 anni, e ferirono la fidanzata, Lucia Corna, di 20 anni.

VENERDàŒ 16: a Roma nel tardo pomeriggio, in via Gualdo Tadino, cinque giovani con il volto coperto fanno una spesa proletaria in un negozio di abbigliamento. A Sesto San Giovanni viene saccheggiata, per quasi 6 milioni in generi vari, la UPIM di Cologno Monzese.

SABATO 17: a Roma. a piazza Risorgimento, il fratello dell'onorevole Corvisieri di Dp subisce un'aggressione da parte di neofascisti. A Roma. in una conferenza stampa, i militanti dei Comitati Autonomi Operai denunciano come vergognoso il dossier del PCI sui militanti dell'Autonomia. Nel dossier il PCI tratterebbe i militanti autonomi alla stregua degli assassini fascisti. A Roma, in un negozio del quartiere Gianicolense, un gruppo di giovani fa una spesa proletaria. A Roma si svolge una manifestazione di un migliaio di femministe per protestare contro le violenze nella caserma di Castro Pretorio, "per la compagna massacrata di botte dai celerini e costretta ad abortire, per Liliana arrestata che sarà processata da Alibrandi, per tutte le donne picchiate, insultate e costrette a denudarsi con la scusa delle perquisizioni, il movimento femminista di Roma dice no alla violenza delle istituzioni". A Roma vengono scarcerati 10 degli 11 missini della Balduina arrestati per l'uccisione di Walter Rossi. A Milano nella mattinata, mentre si svolge un corteo delle scuole superiori, viene incendiata ancora la sede dell'Unione Monarchica (UMI), che aveva organizzato una tavola rotonda dal titolo "Quale anticomunismo" che non si è potuta tenere. A Napoli nella notte vengono compiuti due attentati contro caserme della polizia. A Genova viene incendiata una sezione del Pci.

MARTEDàŒ 20: a Roma nell'aula I di Giurisprudenza il movimento esprime con una mozione la solidarietà ai compagni dell'autonomia attaccati dal PCI. A Roma in serata viene incendiata dalle BR l'auto del consigliere comunale Ugo Sodano, della Dc. In Svizzera, sulla frontiera con la Francia vengono arrestati dopo una sparatoria Gabrielle Kroechner e Christian Moeller, due tra i 16 militanti della RAF ricercati per il rapimento di Schleyer. Il giorno seguente saranno estradati in Germania. A Torino nella notte un potente ordigno ad orologeria viene fatto esplodere presso una caserma di carabinieri, in corso Umbria, dopo una fitta sparatoria contro il portone dell'edificio. L'attentato viene rivendicato dalle BR.

MERCOLEDàŒ 21: a Roma viene arrestato un neofascista del FUAN, Giorgio Gerricone, accusato di aver partecipato al raid del 1 febbraio, in cui fu ferito Guido Bellachioma. A Roma un giovane sui venticinque anni entra nella sezione dell'MSI di via Assarotti, punta la pistola contro il segretario della sezione, ma la pistola si inceppa e lui scappa. A Roma le BR incendiano le auto di tre esponenti della Dc e di CL. A Guidonia tre giovani assaltano i locali della ditta "Pulsar", specializzata in apparecchiature radio e elettroniche. I giovani lasciano la scritta: "Abbasso il lavoro nero". A Torino viene compiuto un altro attentato esplosivo contro una caserma di carabinieri, dopo alcuni colpi di pistola contro la porta principale e rivendicato da Prima Linea.

VENERDàŒ 23: a Roma i fascisti che già gli avevano bruciato la porta di casa al Villaggio Olimpico, feriscono gravemente, a revolverate, il sedicenne Massimo Di Pilla. Rivendicato da Nucleo fascista rivoluzionario. A Milano condanne miti per i fascisti di S. Babila che uccisero Brasili (18 anni al principale responsabile, Antonio Bega). A Roma Cossiga trasferisce Migliorini promuovendolo ispettore e nominando questore Emanuele De Francesco. A Roma nella notte due giovani restano ustionati mentre preparano un attentato con una pentola a pressione piena di liquido infiammabile.

SABATO 24: a Roma al quartiere Flaminio, in un attentato contro un giornalista del Secolo d'Italia viene ferita la moglie. A Torino, alle Vallette, verso la periferia nord della città , intorno alle 14, un gruppo di quattro persone (tra cui una in divisa da poliziotto) mina con 400 candelotti le strutture del carcere in costruzione, tentando di farlo saltare, ma solo 6 dei 10 ordigni esplodono. L'attentato viene rivendicato da Prima Linea. A Trento, nella notte di Natale, una bomba ad alto potenziale esplode davanti all'ingresso del quotidiano della Dc L'Adige, devastando i locali dell'ufficio diffusione e mandando in frantumi tutti i vetri dell'edificio.

LUNEDàŒ 26: a Roma un collaboratore di Radio Città Futura, Roberto La Spada, viene ferito da alcuni colpi di pistola sparati da fascisti. Rivendicato da Giustizia Nazionale Rivoluzionaria. A Milano in mattinata muore a S. Vittore uno studente dell'area autonoma, Mauro Larghi, arrestato il 15 dicembre dopo un inseguimento per le vie del centro insieme ad altri due ragazzi, mentre andavano in giro a disarmare le guardie notturne. La polizia li aveva definiti "Ronda proletaria".

MARTEDàŒ 27: a Roma decine di migliaia di studenti scendono in piazza contro il fascismo e per la chiusura delle sedi dell'MSI. Non ci sono incidenti, a parte un tentativo di esproprio in via del Plebiscito e un saccheggio del bar "Pascucci" in via di Torre Argentina. A Roma tre fascisti a bordo di una "Mini minor" sparano contro la porta della sezione del Pci di Pietralata, la "Mario Alicata". A Ostia Lido la polizia scopre una base dei NAP, in cui trova documenti da falsificare, attrezzi per la fabbricazione di targhe e molte armi. A Milano secondo gli avvocati di Mauro Larghi, che accusano la questura, il giovane sarebbe morto in carcere per i colpi ricevuti in questura, dopo il suo arresto, dal maresciallo La Vigna.

MERCOLEDàŒ 28: a Roma, verso le 8 della mattina, al Portuense, viene ucciso il fascista Angelo Pistoiesi, di 30 anni, che aveva partecipato con Saccucci al raid a Sezze Romano, in cui fu ucciso il giovane comunista, Luigi Di Rosa, e un altro giovane, Antonio Spirito, di Lc, fu gravemente ferito. A Roma, in serata, al quartiere Talenti, un gruppo di fascisti, partiti dalla sede di via Martiny, sparano contro alcuni giovani di sinistra davanti a un bar. Due ragazzi, Alessandro Bruno e Felice Scoppoletti, e una ragazza, Silvia Grugliano, vengono feriti. L'attentato viene rivendicato da Giustizia nazionale rivoluzionaria. A Roma, al quartiere Parioli, esplode un ordigno contro la sede dell'MSI. A Napoli, nel centro della città , una decina di fascisti aggrediscono e feriscono alcuni giovani di sinistra.

GIOVEDàŒ 29: a Roma in seguito alla sparatoria del giorno prima, la magistratura ordina la chiusura della sezione MSI di Talenti. A Roma, in serata, da un'auto in corsa vengono sparati dei colpi di pistola contro alcuni giovani di sinistra che stanno uscendo da una trattoria di via della Giuliana. Vengono feriti uno studente del Genovesi, Fernando Di Giacomo, e uno del Fermi, Sebastiano Ciaravel. A Roma i fascisti lanciano una tanica di benzina circondata da stracci di juta, contro l'Accademia di Belle Arti, in piazza Ferro di cavallo, danneggiandone il portone d'ingresso.

VENERDI 30: a Roma i fascisti assaltano con bottiglie incendiarie la sede dell'Espresso e quella del Messaggero. Più tardi rovesciano auto in sosta e aggrediscono i passanti. Due ragazzi vengono feriti da colpi di pistola. La polizia non interviene e in serata fanno anche saltare con cariche esplosive alcune auto in sosta. Intanto alcuni colpi di pistola vengono sparati da una vespa contro un gruppo di giovani davanti alla sezione del Pdup - Manifesto di via Pomponazzi, e una bottiglia incendiaria viene lanciata al deposito ATAC di via della Lega Lombarda. Rivendicata dalla siglia fascista ECA, "Nucleo Mantakas". A Nuoro, a 12 giorni dal parto cesareo, Franca Salerno viene rinchiusa con il figlio in una cella isolata e non riscaldata. A Saronno. presidiata da centinaia di poliziotti, si svolge una manifestazione per protestare contro la morte in carcere di Mauro Larghi. A Bologna tre giovani rapinano e incendiano l'ufficio della cooperativa "Aurora S.r.l. - attività economiche centralizzate", lasciando scritte contro il lavoro nero. L'attentato viene rivendicato dai Nuclei comunisti combattenti.

SABATO 31: a Roma i fascisti dell'ECA compiono un attentato ad una centralina della SIP dell'EUR e contro la sezione del Pci di via Catanzaro.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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#38 Messaggio da nik978 »

TRATTO DA

http://www.complessoperforma.it/77WEB/

UNA SPARATORIA TRANQUILLA...
cronologia del '77

(da "Una sparatoria tranquilla")

a inizio 78 venivo concepito io
gran coraggio di quelle coppie..tutte..che concepirono figli in quel periodo...


ogg blogghiamo su giuliani e placanica..su aldrovandi...e c'e' l'acab..gli ultras..e sandri..e galesi e petri..
c'e' youtube..

ci sono i cinesi in rivolta a chinatown..via anelli a padova..la rumenta a napoli.....

nonostnae tutto..costa meno fatica fare dei figli adesso........

da parecchio volevo postare questa cosa..
(no...non e' la droga..tranquilli..ne alcool e ne droga adesso..)

buonanotte
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#39 Messaggio da brainsex »

sarà  nik

ma nonostante tutto questo l'atmosfera che si respirava era meno cupa di quella
che trasmette questa cronologia e molto meno di quella che si respira adesso

amici appena più grandi di me cominciavano già  a figliare

ma saranno stati i 17 anni e la sensazione di assistere e partecipare a qualcosa di importante e irripetibile ... anche nel vedere l'Angelo Azzuro in fiamme a venti metri ( ovv fu una stronzata colossale e l'immagine del ragazzo bruciato sulla sedia non la dimenticheró mai )

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#40 Messaggio da nik978 »

puo' essere..io ragiono da 30enne di oggi e da 18enne nel 96...

18 nel 78 (ma credo anche 30enne..chissa') sicuramente avrei avuto una impressione differente

e' comunque angosciante per me vedere tutti questi eventi in un solo anno.......
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#41 Messaggio da brainsex »

gli anni dopo furono peggio :DDD

morti ancora più assurde ed inutili ... sparare per sparare

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coaduramaipaura
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#42 Messaggio da coaduramaipaura »

io che negli anni settanta c'ero, anche se piccolino, il clima non era poi rose e fiori, pure un bambinello come coaduramaipaura, era intimorito e tutti gli attentati dei vari "terroristi" terrorizzavano, ma non come ora quelli dei terroristi islamici..... sarà  stato perchè ero bambinello sarà  per questo o quello......

una cosa la sento mi sembra di scivolare ancora verso quegli anni le stelle a cinque punte ed altre cose del genere..... il brutto è che non credo sia una sensazione ma un dato di fatto, e la cosa mi sta facendo ritornare la paura che provavo in quegli anni......... spero di tutto cuore di sbagliarmi e che i miei siano i vaneggiamneti di un, quasi, quarantenne.

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#43 Messaggio da coaduramaipaura »

dimenticavo.... Aldo Moro quando lo rapirono prima e uccisero poi con le varie traversie nel mezzo..... beh quando si parla di PAM prova aldo moro con tanta leggerezza, mi viene un gruppo allo stomaco, mi ricordo ancora il giorno che si seppe del ritrovamento del cadavere, la notizia mi colpi cosi tanto che ricordo ancora dove ero e cosa stavo facendo..... da non dimenticare che ero un dolce pargoletto.

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#44 Messaggio da nik978 »

Scontri davanti alla Sapienza tra giovani
di destra e di sinistra: feriti

I disordini scoppiati in via Cesare de Lollis. La rissa è durata circa un'ora

ROMA - Scontri all'esterno dell'Università  "La Sapienza" di Roma tra giovani militanti di estrema destra e di sinistra. I disordini si sono verificati in via Cesare de Lollis. A fronteggiarsi sarebbero stati giovani del "Movimento per la casa" e altri di Forza Nuova. Ci sono anche alcuni feriti. Polizia e carabinieri stanno cercando di ricostruire l'accaduto.

FERITI - Alcuni giovani dei centri sociali raccontano che uno di loro è stato accoltellato. Secondo i primi accertamenti, ci sarebbe anche un ragazzo di destra ferito (forse due). Secondo una prima ricostruzione dei fatti, raccontata da alcuni testimoni, il gruppo di giovani di sinistra (più numeroso) stava attacchinando manifesti contro la presenza di Forza Nuova alla Sapienza (mercoledì era previsto un convegno sulle Foibe poi annullato dal rettore) proprio di fronte ai cancelli dell'Università , quando un'auto con a bordo 4 ragazzi si è fermata in mezzo alla strada provocando gli altri giovani. àˆ partita così la rissa: i giovani nella vettura erano armati di coltelli, mentre gli altri hanno potuto contare sulla superiorità  numerica. Il risultato, visibile ancora in via De Lollis, è l'auto completamente sfasciata e, riferiscono ancora i testimoni, almeno 2 o 3 feriti, di cui uno portato in ospedale. Gli altri, a quanto sembra, sono riusciti a fuggire. Sul posto Polizia e Carabinieri stanno provvedendo ai primi rilievi.

«DIMISSIONI» - Dopo gli scontri, i ragazzi dei collettivi sono ora riuniti nella Facoltà  di Lettere: chiedono «le dimissioni di Guido Pescosolido che - dicono - si deve dimettere dopo aver autorizzato il convegno sulle foibe organizzato da Forza Nuova». I ragazzi denunciano che «il preside non ha neanche il coraggio di farsi vedere in facoltà  in questo momento, ma noi lo attendiamo, deve dimettersi».


:P
revival??
da un po le fonti del viminale parlavno di un grosso aumento di episodi di questo tipo

me lo aspettavo
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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#45 Messaggio da CanellaBruneri »

nik978 ha scritto:Scontri davanti alla Sapienza tra giovani
di destra e di sinistra: feriti

I disordini scoppiati in via Cesare de Lollis. La rissa è durata circa un'ora

ROMA - Scontri all'esterno dell'Università  "La Sapienza" di Roma tra giovani militanti di estrema destra e di sinistra. I disordini si sono verificati in via Cesare de Lollis. A fronteggiarsi sarebbero stati giovani del "Movimento per la casa" e altri di Forza Nuova. Ci sono anche alcuni feriti. Polizia e carabinieri stanno cercando di ricostruire l'accaduto.

FERITI - Alcuni giovani dei centri sociali raccontano che uno di loro è stato accoltellato. Secondo i primi accertamenti, ci sarebbe anche un ragazzo di destra ferito (forse due). Secondo una prima ricostruzione dei fatti, raccontata da alcuni testimoni, il gruppo di giovani di sinistra (più numeroso) stava attacchinando manifesti contro la presenza di Forza Nuova alla Sapienza (mercoledì era previsto un convegno sulle Foibe poi annullato dal rettore) proprio di fronte ai cancelli dell'Università , quando un'auto con a bordo 4 ragazzi si è fermata in mezzo alla strada provocando gli altri giovani. àˆ partita così la rissa: i giovani nella vettura erano armati di coltelli, mentre gli altri hanno potuto contare sulla superiorità  numerica. Il risultato, visibile ancora in via De Lollis, è l'auto completamente sfasciata e, riferiscono ancora i testimoni, almeno 2 o 3 feriti, di cui uno portato in ospedale. Gli altri, a quanto sembra, sono riusciti a fuggire. Sul posto Polizia e Carabinieri stanno provvedendo ai primi rilievi.

«DIMISSIONI» - Dopo gli scontri, i ragazzi dei collettivi sono ora riuniti nella Facoltà  di Lettere: chiedono «le dimissioni di Guido Pescosolido che - dicono - si deve dimettere dopo aver autorizzato il convegno sulle foibe organizzato da Forza Nuova». I ragazzi denunciano che «il preside non ha neanche il coraggio di farsi vedere in facoltà  in questo momento, ma noi lo attendiamo, deve dimettersi».


:P
revival??
da un po le fonti del viminale parlavno di un grosso aumento di episodi di questo tipo

me lo aspettavo

Carissimo Cinese,

qui, nella patria di Marco Polo, ho proprio paura che ci sia il rischio che si torni a respirare una certa ariaccia
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)

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