Mio caro amico, vi mando un'operetta di cui solo ingiustamente si potrebbe dire che non ha nè capo nè coda, poichè, al contrario, tutto in essa è, nello stesso tempo, e testa e coda, alternativamente e reciprocamente. Considerate, vi prego, quali mirabili comodità questa combinazione offre a noi tutti, a voi, a me e al lettore. Possiamo tagliare dove vogliamo: io la mia fantasticheria, voi il manoscritto, il lettore la sua lettura; infatti, la riluttante volontà di quest'ultimo non la sospendo all'interminabile filo di un intreccio superfluo. Staccate pure una vertebra, e i due pezzi di questa tortuosa fantasia si ricongiungeranno senza sforzo. Spezzatela in numerosi frammenti, e vedrete che ognuno di essi puó esistere separatamente. Nella speranza che alcuni di questi tronconi resteranno vivi abbastanza da piacervi e divertirvi, oso dedicarvi l'intero serpente.Fengari ha scritto:Piovoso,irato contro l'intera città ,
rovescia a fiotti dall'urna un freddo tenebroso
sui pallidi abitanti del vicino cimitero
e la mortalità sui sobborghi avvolti nella nebbia.
Il mio gatto,cercando un giaciglio sopra il pavimento,
agita senza posa il corpo scabbioso e magro;
l'anima d'un vecchio poeta vaga per la grondaia
con la triste voce di un fantasma freddoloso.
La campana si lamenta e il ceppo affumicato
accompagna in falsetto la pendola infreddata,
mentre in un mazzo di carte dai lerci profumi,
fatale eredità d'una vecchia idropica,
il bel fante di cuori e la donna di picche
chiaccherano sinistri di defunti amori.
un grande