[O.T.] ARTI MARZIALI

[toaster]

L'esercizio con il coltello si chiama "tueller drill", e si basa sul presupposto che una persona normale percorre 20 secondi in circa 2 secondi, mentre un normale poliziotto estrae una pistola e fa fuoco in circa 2.6 secondi.

Ergo, per essere al sicuro da uno col coltello non addestrato, ti deve stare almeno a 20 metri.

Se è addestrato ed è a minore distanza, non c'è storia.

Se il tizio con la pistola è MOOOLTO addestrato allora sono cazzi.

In giro su youtube ci sono dei miei video dove estraggo una pistola da sotto gli abiti e faccio fuoco due volte in 1.30 secondi...

WARDOG.

- vogliamo sapere i link dei tuoi video se te li ricordi.

- come mai quelle tecniche secondo te sono da farti finire a culo a terra e cosa consigli come alternativa.

grazie mille

[WARDOG]

Toast..sorry ma nei video mi si vede in viso..no sharing..

Per quanto riguarda le sequenze di Bas Rutten, se hai notato sono simili a quelle di tutte le arti marziali, cioè l'attaccante tira un qualcosa e bas concatena le tecniche mentre il tizio sta fermo a prenderle..no no..non funziona cosi'..un aggressore vero RESISTE..e quindi tutto si fa molto caotico..non prevedibile..

Hey, guardati questo video..è di un programma della BBC, in questa sequenza viene mostrato il Pekiti Tirsia, uno stile filippino usato dai Militari per il combattimento.

E' lo stile da cui si è evoluto (o involuto) lo stickfighting dei dogbrothers.

Notare la sequenza dove i due vecchietti dimostrano le sequenze a mani nude...impagabile..

http://www.youtube.com/watch?v=CXfZ9C9vJso

[dostum]

http://www.spetsnaz-gru.com/knife-17s.avi

[toaster]

Toast..sorry ma nei video mi si vede in viso..no sharing..

Per quanto riguarda le sequenze di Bas Rutten, se hai notato sono simili a quelle di tutte le arti marziali, cioè l'attaccante tira un qualcosa e bas concatena le tecniche mentre il tizio sta fermo a prenderle..no no..non funziona cosi'..un aggressore vero RESISTE..e quindi tutto si fa molto caotico..non prevedibile..

Hey, guardati questo video..è di un programma della BBC, in questa sequenza viene mostrato il Pekiti Tirsia, uno stile filippino usato dai Militari per il combattimento.

E' lo stile da cui si è evoluto (o involuto) lo stickfighting dei dogbrothers.

Notare la sequenza dove i due vecchietti dimostrano le sequenze a mani nude...impagabile..

http://www.youtube.com/watch?v=CXfZ9C9vJso

e anche questo è vero...
bisogna verificarle nel momento dell'azione.

ps bel video.

[toaster]

ora aspetto di vedere altri link e video

[WARDOG]

C'è una correlazione squisita e diretta fra il fare male, e la danza..

La danza, il ballo insegna come muoversi fluidamente, lievemente, con economia..tutte cose che ti fanno entrare e uscire dalla zona di fuoco del tuo avversario.

Ecco sonny Unpad, eskrimador eccezionale, e ballerino fantastico..il suo footwork è impareggiabile:

http://www.youtube.com/watch?v=iZC4mW-4TzM

occhio al disegno in terra..l'estrella, la stella dentro il cui universo tutto si muove..e tutti i movimenti hanno inizio..

Guro Crafty dog a Beijing durante una riunione dei fratelli..ecco dei combattimenti di prova..REALI..

http://www.youtube.com/watch?v=aghbUIZO48o

[balkan wolf]

quotissimo per wardog...

e rilancio io vedo una netta correlazione anche tra il combattere e il chiavare... percepisci i pesi e gli equilibri devi fiutare e anticipare le reazioni fisico-emotive devi tenere il tuo corpo in assetto per ottimizzare l'interazione con l'altro corpo ecc... ecc...

ovv. la danza è anche di spostamento mentre il sesso è per sua natura solo di contatto ma non è quello il punto

danza sesso lotta sono la stessa cosa interazioni fisiche di due corpi umani assodata questa verità  le conoscenze di un settore si spostano in un altro con facilità 

[Lemmy]

Nella mia vita di 25enne ho fatto a pugni per strada tante di quelle volte che se cercassi di ricordarmele mi troverei in serio imbarazzo.
Cominciai all'asilo rompendo il naso ad un mio compagno, colpevole, il giorno del suo compleanno per di più alla sua festa, di aver fatto qualcosa che sinceramente col tempo ho dimenticato al mio migliore amico.
Dalle elementari in poi, frequentando quotidianamente l'oratorio, fu un escalation di violenza che farebbe invidia a certi registi "socialemnte impegnati" che vano tanto di moda oggi.
Mi feci anche una certa fama perchè ero uno dei pochissimi (lo dico per modestia, in realtà  credo di essere stato l'unico) che reagiva alle angherie dei più grandi e ogni tanto vinceva pure (sono sempre stato più grosso della media dei ragazzi della mia età ).
Ma la prima vera prova la affrontai a 14 anni: martedì grasso, io con la mia prima fidanzatina (che lasciai ad uan festa perchè non me la dava), mi trovai in mezzo al solito lancio di uova, arance ecc.
Insultai un tizio, di poco più grande di me, e quello coi suoi amici mi pestó.
Mi pestarono come nei film, picchiandomi contemporaneamente in 3-4, sbattendomi a terra e prendendomi a calci in faccia.
All'epoca la trovai una cosa di un "disonorevole" incredibile: anche tra i figli dei tossici o dei carcerati con cui avevo avuto a che dire ai tempi dell'oratorio c'era sempre stato un codice non scritto per cui se uno andava a terra lo si faceva rialzare e si ripartiva, non si attacava mai tanti contro uno e gli amici dovevano solo assistere per poi poterlo raccontare o per dividere quando la cosa prendeva una piega pericolosa.
Ma ancora non capii bene come girava il mondo, pensai che era un'eccezione.
Passano gli anni e vado in inghilterra (scritto minuscolo volutamente) nel solito viaggio studio (in cui tralaltro persi la verginità ).
Una sera dopo essere stati in spiaggia a slinguazzare delle tizie di Roma, fumando e bevendo io e il mio compagno di casa ci incamminiamo traballanti verso casa.
Ad un tratto un gruppetto di stronzi ci aggredisce.
Così, senza preavviso, senza motivo apparente se non quello di essere Italiani.
Il mio collega scappa, io, stonato come una campana sorda, resto lì a prenderle di santa ragione finchè quelli non si stufano.
Il mattin oseguente, passata la sbornia e la stonatura mi faccio raccontare com'è andata e viene fuori che m'hano di nuovo preso a calci a terra.
Lì peró penso che non è concepibile che un inglese di merda faccia questo ad un Italiano, così già  dalla sera dopo comincio a farmi una specie di "piano di battaglia".
Dalla casa dove eravamo ospiti al posto che bazzicavam la sera si passava per un cantiere non recintato, che decido sarà  il mio arsenale.
Comincio a bazzicare la zona del nostro incontro con gli unni e sera dopo sera ci faccio sempre una capatina prima di rincasare.
Una sera finalmente il mio compagno ne identifica un paio, così vado lì e senza preavviso, come fecero loro, li aggredisco.
Solo che a differenza delle altre volte (anche di quelle post aggressione carnevalesca) m'accorgo che qualcosa è cambiato: non picchio più per far male, ma cerco proprio di ammazzarli.
Ne afferrai uno per il collo e strinsi finchè quello non svenne e l'amico non mi staccó a calci.
Al calciatore presi la testa e gliela aprì contro uno spigolo.
Tutto risolto in 2 minuti scarsi in cui avevo sì e no tirato 3 pugni e 2 calci.
Arrivarono gli amici, che poi il mio compagno mi disse che non c'entravano con l'0aggresisone di qualche giorno prima, al che scappai e me li portai dietro fino al cantiere.
Lì li affrontai a mattonate.
Tirai un mattone (dalle mie parti le chiamiamo le "travelle", che sono più piccoli dei foratini ma pieni) in piena faccia ad uno da 2 metri scarsi e colpì un altro con un colpo di mattone da sx verso dx.
L'ultimo rimasto si fermó e cominció a balbettare "calm down please.. peace.." mentre mi avvicinavo a lui con un tondino di un metro in mano.
Più tardi quella sera mi cagai addosso perch pensavo che mi avrebbero come minimo cercato armati di pistola o, nel caso migliore, denunciato agli sbirri.
Non successe ninente di tutto ció per fortuna, ma da quel momento sapevo dentro di me che nelel mie mani c'era la capacità  di uccidere e nella mia testa scattava un meccanismo per cui ammazzare (o rendere pesantemente inabile) l'avversario di strada era una specie di comando fisso, il famoso "vedo rosso" che mi assaliva quando mi sentivo in pericolo.
Prima o poi vi racconteró qualche altra cosa, forse.

[nik978]

pur non essendomi mai picchiato tranne 1 volta sola

pur non avendo nessun tipo di tecnica

ti capisco..alla visita militare mi scartarono proprio a causa dei black out mentali (sono prorpio black out..non ricordo) che possono capitarmi (raramente..) in certe situazioni

non avendo tecnica o altro 9 su 10 le prenderei. ma in quei momenti l'unica cosa che riordo è di colpire qualsiasi cosa si muova 8con qualunque oggetto) fino a che non si muove più o fino a che non sento il duro diventare mollo..

[Lemmy]

Ma guarda, ti diró, io stesso a volte mi spavento per la freddezza che mi esce nei momenti concitati dello scontro.
Mi prendo due o tre cartoni senza problemi, anche perchè in strada non è che si trovino tutti sti gran tiratori di pugni detto tra noi, e nel frattempo ho pensato a come sfruttare l'ambiente per concludere nel minor tempo possibile la faccenda.
A volte anche una bella spinta contro una panchina, o spostarsi su una leggera salita fanno una grande differenza e io ste cose le calcolo automaticamente.
Poi di norma la cosa migliore è bloccare l'avversario (anche a costo di incassare qualche colpo) o di sbatterlo a terra senza lasciargl ial possibilità  di rialzarsi e colpendolo a mitraglia con calci e ginocchiate.
Ha quasi sempre funzionato per quanto mi riguarda.

[WARDOG]

Durante un tamponamento, io avevo ragione, un tizio in auto aveva fatto retromarcia per curvare in un vicolo e mi aveva appena urtato..

Solito battibecco verbale, io ero in auto con due ragazze, a un certo punto un tizio che era in auto col guidatore mi minaccia di morte e fa per prendere qualcosa dal cruscotto:

Non so da voi, da noi significa che sta prendendo un arma.

Io non ricordo come, giuro, ma quello che vidi,senza rendermene conto era il mirino al trizio della mia glock19 e avevo un pensiero calmissimo:

"centralo sotto il lobo dell'orecchio (era di lato con la mano sul cruscotto),se spara e non ti centra fa fuori le ragazze dietro, mira al cervelletto".

I testimoni dissero dopo che non avevano visto materialmente il movimento dell'estrazione dell'arma.

Il tizio lentissimamente alza le mani e dice che si scusa.

Tutto fini' la'.

Le ragazze non vollero piu' rivedermi.

Un altra volta mi pestai dentro il mio posto di lavoro, ruppi il braccio a un tizio, prima lo portai al suolo e stavo applicando una presa carotidea, ma il tizio ebbe le convulsioni, e allora gli ruppi il braccio.

Una dipendente non smetteva di piangere; continuava a dire che mi erano venuti "gli occhi di un pupazzo" e che durante la faccenda il viso aveva completamente perso l'espressione, una scena dell'orrore a sentire lei.

Un altra volta da militare in mensa mi presi una coltellata al braccio (porto la cicatrice ancora oggi), ma sul momento nn lo sentii.

Girai per un sacco di tempo con due segnacci sulla fronte, per via che il setto nasale del tizio s'era rotto contro la mia fronte.

Ricordo che mentre tiravo le testate vedevo il moccio giallo che si mescolava agli schizzi di sangue.

Durante un combattimento di bastone vidi un lampo e sentii uno schiocco, la protezione in kevlar sul ginocchio era saltata, persi la concentrazione e impattai su un colpo tremendo sul lato del viso (una bastonata). Il ferro della maschera da scherma si piego e mi taglio sulla tempia.

Il mondo si rimpiccioli' fino a diventare un punto piccolo.

Stavo bene, stavo in pace c'era silenzio, e calma, volevo stare li'.

Ricordo che pensai: "oh si, si..è ora, e' andata, e' andata..."


Non era male, c'era buio e caldo ed ero al sicuro.

Poi sentii le voci e tornai indietro, a malincuore.

Non riuscii a camminare bene per circa un anno, e quello fu il mio addio ai bastoni.

Durante la mia fase di combattimenti no rules (fra cui due o tre exploit clandestini MOOLTO underground) mi sono:

-rotto lo zigomo
-un molare
-le costole
-le dita
-stirato i tendini del braccio, della spalla

Personalmente, durante una rissa a roma ho perso completamente il controllo e ho causato un danno di cui nn vado fiero, e che mi causa dei rimorsi giacchè implica la visione e la deambulazione.

C'è qualcosa di "storto" in me, e non ne vado orgoglioso, Iddio mi perdoni (o chi per esso), ma il causare il dolore mi ha sempre eccitato in un modo freddo e impersonale, ma comunque potente e inebriante.

Penso di aver causato dei seri dolori, in altre vite.

[Squirto]

ehm, Wardog, tu amico, sì?




(p.s.) gli "occhi di un pupazzo" rende benissimo... sembra di vederti

[nik978]

wardog tu pero' anche nel momento dell'appanamento se tu..con la tua tecnica, la gestione delle tue capacita'..il rischio e' fare male a qualcuno (e ok, non e' una cosa bella..) ma tieni sempre la situazioe in pungo a tuo favore..

nel mio caso non sarebbe cosi'..questa e' la mia paura..

[ricognizione]

Madonna che tristezza, War.

Ma un radicale cambiamento verso la non-violenza di ispirazione gandhiana ?

[WARDOG]

Il rifiuto della violenza è cio' che ha causato i dolori piu' grandi.

La semplice accettazione del fatto che l'uomo è un animale predatore semplificherebbe le cose.

Ma si erge potente il vero cancro dell'uomo: la speranza.

Speranza che le cose si aggiustino, che chi hai di fronte con un fucile non ti uccida, che chi c'è fuori dal filo spinato non ti faccia troppo male..che le cose si aggiustino.

Mi viene da pensare al ghetto di varsavia..un gruppo di studenti presero le armi, si difendettero, diedero filo da torcere ai nazi, si ritirarono sui monti, resistettero, e si risparmiarono l'orrore...

Mi viene da pensare alla svizzera, armata fino ai denti, e circondata da paesi predatori, eppure non fu mai invasa perchè il prezzo sarebbe stato troppo alto da pagare per impantanarsi in una resistenza infinita.

Il pacifismo va bene da un altra parte. Nel mondo NO.

Personalmente sono convinto che le armi rendano l'uomo libero, e indipendente.

Gli orrori si creano quando solo UNA PARTE ha le armi.

Penso che sia un dovere, e sottolineo UN DOVERE per un uomo impratichirsi nella guerra, a tutti i livelli.

Proteggi chi ami:



Proteggi te stesso:



DISCLAIMER:le armi su esposte sono detenute e utilizzate in conformità  alla normativa vigente per quanto concerne utilizzo di fucili semiautomatici, caricatori, munizionamento di tipo non militare.
(non si sa mai marescia'...a fra'..)