PORN-TAX

Scatta il fluido erotico...

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beppe
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#1 Messaggio da beppe »

Grandiosa questa proposta di Forza(distruggiamo l')Italia!
Tassare del 25% tutto il materiale pornografico!

Mi sembra un ottimo modo per incentivare l'evasione, e se fino ad oggi certe edicole hanno venduto qualche VHS porno in nero (guadagnandoci miliardi), ora hanno un buon motivo per venderle quasi tutte in nero.

Mi sembra che ci troveremo a ricalcare la storia del proibizionismo, con un maggior impulso al porno via rete... Ah, già , vogliono tassare anche quello... ed Urbani (si lui, quello che fino a poco fa era presidente di una società  immobiliare che gestiva dei fondi non molto chiari, ed ora viene chiamato Ministro dei Beni Culturali) ha sessanta giorni di tempo per preparare un regolamento che indichi cosa è porno, cosa no, e come applicare la tassa...

Ma questo forum "è" porno (perchè vedo qui in alto, nel logo VI, una signorina nuda -le altre potrebbero essere abbastanza vestite-) o qui si parla solo di porno?
Quindi va tassato anche questo forum? E vanno tassate anche le pubblicazioni mediche sulla sessualità ?

E la Bellucci che viene violentata con la testa sbattuta sull'asfalto è porno?

E le varie letterine/veline? A quanti centimetri di stoffa finisce la cultura ed inzia l'erotismo?




Ragazzi, avete voluto Berlusconi...
adesso ce lo teniamo...



(sconsolato)

c3
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#2 Messaggio da c3 »

:evil: :evil: :evil:

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Alec Empire
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#3 Messaggio da Alec Empire »

Mi scuso per aver aperto un altro topic sull'argomento senza prima aver letto questo,la sostanza e'che siamo nella merda.

prova
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#4 Messaggio da prova »

Niente nuove tasse, aveva promesso il Governo in campagna elettorale. Per tutti a quanto pare, meno che per il mondo a luci rosse per il quale è in arrivo una stangata a dir poco storica. Emanuele Falsitta, giovane deputato azzurro di Forza Italia, ha infatti proposto una sorta di tassa a luci rosse straordinaria. Il contenuto, che ha raccolto un larghissimo consenso, è semplicissimo: un prelievo straordinario del 25% su tutti i proventi del settore, dalla produzione alla distribuzione. E non si tratta di spiccioli. Basti pensare che solo il settore dei video hard core riesce a produrre ogni anno 400 "spaghetti-porno" e che in Italia abbiamo registi, attori e case di produzione specializzate apprezzate in tutto il mondo. Il tutto per un giro di affari che si aggira intorno ai 516 milioni di euro, calcolando il mercato delle pay per view, dell'home video, dell'oggettistica e dell'intimo.

La stangata si riverserà  naturalmente sulle tasche degli appassionati del genere che dovranno affrontare rincari del 30-40%. «Non sono un bigotto - afferma il parlamentare azzurro sul Corriere della Sera - peró trovo giusto penalizzare alcune attività  di questo tipo, quella dell'industria pornografica dal guadagno facile, piuttosto che togliere i soldi, per esempio, agli enti che fanno volontariato». Contrastanti le prime reazioni: per Eva Henger ad esempio «è una tassa giusta, ma solo per chi normalmente non paga; per chi lavora nella regolarità  è un danno». Cicciolina è d'accordo: secondo la ex-pornodiva quello dell'hard è un mercato fiorente e l'aumento è giusto, «quasi impercettibile rispetto al giro di miliardi che ruota intorno al mercato a luci rosse».

L'idea di tassare il porno non è nuova. In Francia giusto qualche giorno fa il centrodestra ha votato una legge che aumenta la tassazione sul mercato a luci rosse dal 33% al 60%. La pornografia non ci piace, devono aver pensato, ma se ci fa guadagnare un bel po' di soldi, che male c'è? (News2000)

News2000


da http://www.libero.it

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Super Zeta
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#5 Messaggio da Super Zeta »

Un po' di rassegna stampa

La Repubblica

La proposta del parlamentare di Forza Italia Emanuele Falsitta
Tasse del 25% in più sugli utili, raddoppiano Iva e Irap
Arriva la "porno-tax"
una stangata molto "hard"
L'imposta riguarderebbe non solo videocassette,
film e riviste ma anche opere teatrali e Internet


ROMA - Aria di stangata fiscale per gli amanti del genere a luci rosse. Su videocassette, pay-tv, film, siti Internet, riviste, fumetti, opere teatrali potrebbe pesare dal prossimo anno la neobattezzata 'porno-tax', appunto una tassa che farebbe lievitare il prezzo del materiale 'hard' del 30 o addirittura del 50 per cento.

L'idea è venuta al parlamentare di Forza Italia Vittorio Emanuele Falsitta, avvocato tributarista, che ieri ha proposto - ricevendo consensi da destra e sinistra - tre diversi emendamenti alla Finanziaria per combattere la pornografia su carta e online. Il meccanismo messo a punto dal parlamentare azzuro prevede un prelievo aggiuntivo sugli utili del 25 per cento ma anche un'impennata su Iva e Irap.

Più in dettaglio per quanto riguarda l'Iva sulla stampa pornografica si prevede una vera e propria 'stangata': l'imposta sul valore aggiunto verrà  infatti innalzata al 20 per cento. Anche l'Irap cresce e raddoppia, rispetto all'imposizione normale, fino al 9 per cento.

- Pubblicità  -

Si istituisce infine un prelievo speciale con un'aliquota al 25 per cento sulla produzione, distribuzione e vendita di materiale pornografico. Non solo, è prevista anche una norma antielusiva: "L'elusione del prelievo, oltre al pagamento dell'imposta non assolta, comporta l'applicazione della sanzione pecuniaria in misura fissa pari al doppio di quanto dovuto a titolo di imposta". Questo prelievo speciale riguarderà  poi, dopo apposito regolamento del ministero delle attività  culturali, anche film e spettacoli teatrali, ovviamente se 'X-rated'.

Ma non è tutto: oltre alle nuove imposte Falsitta sta affrontando anche un altro aspetto. La maggior parte del materiale porno gira infatti oggi, gratis, su Internet. Cosa fare per penalizzare questo canale a luci rosse? "Ci sto lavorando" - spiega Falsitta.

L'iniziativa di Falsitta ha trovato ampi consensi in ogni schieramento della Camera. Subito quello dei colleghi di Forza Italia, ma anche di diversi esponenti della Margherita (Gerardo Bianco e Mario Lettieri) e dei Ds (Giorgio Benvenuto) hanno approvato senza esistazioni. Numeri e entusiasmo che fanno prevedere un sì incondizionato del Parlamento in sede di discussione della legge finanziaria.

Come individuare le 'opere' cui applicare la 'porno-tax'? Con il vecchio - e assai discusso - criterio del diritto italiano della 'offesa al buon costume'. Al dicastero di Giulio Urbani il compito di individuare, con tale criterio, i soggetti 'porno-tassabili'.

Se la 'porno-tax' passerà  sarà  un colpo grosso per un mercato dell'hard che in Italia ha dimensioni imponenti: 400 mila le videocassette che si vendono in Italia, circa 300 i film a luci rosse che si girano in un anno, 40 le case di produzione specializzate e diffusione a macchia d'olio di sexy shop che sono ormai più di 2500, 1200 le "hot line" telefoniche, 35 mila i siti "hard" sulla rete, diverse migliaia gli utenti che si abbonano a pay-tv specializzate nel genere. Tutto per un fatturato che si aggira intorno ai 516 milioni di euro, calcolando il mercato delle pay per view, dell'home video, dell'oggettistica e dell'intimo.

Se la 'porno-tax' sembrerebbe mettere d'accordo i politici, paradossalmente divide i protagonisti del settore. Per una 'ex del porno' (ha smesso nel '90) come Ilona Staller, alias Cicciolina, si tratta di un aumento giusto, quasi impercettibile rispetto al giro di miliardi che ruota attorno al mercato del porno. "Come ogni mercato fiorente, è giusto che anche quello del porno venga tassato. Chi ci lavora dentro naviga nei soldi e c'è chi guadagna anche 100 milioni di lire al mese perció penso che sia più giusto colpire queste categoria, invece che i più bisognosi, quelli che vivono con 800 mila lire al mese".

Di parere del tutto opposto il re del porno Riccardo Schicchi secondo il quale a fare le spese della 'porno-tax' "saranno come sempre gli editori e i produttori regolari, quelli che hanno sempre pagato le tasse e che già  negli anni '90 sono stati colpiti da un aumento simile a questo proposto oggi. A tutto vantaggio dei clandestini e dei pirati che non pagano niente, nè il 20, nè il 30, nè il 50 per cento". Schicchi pone anche una questione più complessa: "Perchè poi criminalizzare qualcosa che invece non andrebbe criminalizzata, cioè la rappresentazione del sesso? Sarebbe ora di capire che il sesso non deve essere visto come un lusso, un premio, ma come un bisogno naturale esaltato dalla pornografia".

(17 ottobre 2002)

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Super Zeta
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#6 Messaggio da Super Zeta »

Corriere della Sera

D'accordo governo e opposizione: gli aumenti saranno anche del 50%
Stangata a luci rosse Arriva la «porno-tax»Norma nella Finanziaria colpirà  video, pay-tv e rivisteROMA - E ora arriva anche la «porno-tax», una vera sberla per gli affezionati al genere «hard-core». Videocassette, pay-tv, film, siti Internet, riviste, fumetti, perfino le opere teatrali. Dal prossimo anno tutto questo materiale potrebbe costare il 30 o addirittura il 50% in più. Merito (o colpa, a seconda dei punti di vista), di un emendamento alla Finanziaria presentato ieri dal deputato di Forza Italia Vittorio Emanuele Falsitta. Il giovane parlamentare azzurro, avvocato tributarista, fervido cattolico, finora noto per essere stato il relatore alla Camera della riforma fiscale, anticipa l'obiezione più scontata: «Non sono un bigotto e non voglio fare il moralista. Peró trovo giusto penalizzare alcune attività  tipo quella dell'industria pornografica, dal guadagno facile, piuttosto che togliere i soldi, per esempio, agli enti che fanno volontariato». L'iniziativa di Falsitta ha avuto un successo travolgente. Nel giro di poche ore il foglietto con l'emendamento si è riempito di firme. Alla Camera c'è stato un effetto a catena. All'inizio si sono fatti vivi alcuni parlamentari azzurri, come Fabio Minoli(milanese come Falsitta), Giovanni Mauro, Ivano Leccisi. Poi è arrivato, inatteso, il consenso anche di alcuni esponenti dell'opposizione: Gerardo Bianco e Mario Lettieri (Margherita), l'ex sindacalista Giorgio Benvenuto (ds). Ma il pieno è arrivato in serata. Racconta Falsitta: «L'intero gruppo dei deputati di Forza Italia (176, ndr) condivide questo provvedimento». Ció significa che, con uno schieramento simile, quasi certamente il Parlamento, in sede di esame della Finanziaria, darà  via libera alla «tassa speciale» sul porno. La nuova norma prevede l'istituzione di «un prelievo addizionale», pari al 25%, sui redditi «derivanti dalla produzione, dalla distribuzione, dalla vendita, dalla rappresentazione o da ogni altra forma di sfruttamento a fine commerciali di materiale pornografico». In sostanza verrà  colpito tutto il mondo dell'hard: dalle industrie e le case di assemblaggio dei film, fino ai cinema e alle edicole. Tutti dovranno pagare, oltre alle normali imposte (Irpef o Irpeg,) un'addizionale sugli utili ricavati dalla produzione e dal commercio, compresi i collegamenti via Internet. Al ministero per i Beni e le attività  culturali, guidato da Giuliano Urbani, toccherà  «individuare, con un regolamento da adottare entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge, quali sono gli spettacoli cinematografici e teatrali», cui applicare la super tassa. Il criterio da seguire è una vecchia nozione del diritto italiano, quell'«offesa al buon costume», che rimanda a polemiche e scontri furibondi degli anni passati. L'emendamento Falsitta prevede anche sanzioni severe (il versamento del doppio dell'imposta dovuta) e l'abolizione delle agevolazioni fiscali, per esempio sull'Iva, già  fissate per l'editoria. Facile prevedere, peró, che produttori e distributori scaricheranno il costo della «porno-tax» sui consumatori. Quindi, secondo i primi calcoli, i prezzi dell'edicola, del video-noleggio, dell'abbonamento ai canali tv o dei siti online aumenteranno per lo meno del 30-50%. Il mercato dell'hard è imponente. In Italia si vendono in un anno circa 400 mila videocassette. Si girano circa 300 film a luci rosse. Le «hot line» telefoniche sono più o meno 1.200. I siti «hard» sulla rete italiana hanno superato quota 35 mila. Ogni mese qualche migliaio di utenti sottoscrive un abbonamento alle pay-tv specializzate del settore. Sarà  curioso vedere se una tale massa di interessi economici riuscirà  a trovare in Parlamento qualche deputato disposto ad arginare l'offensiva di Falsitta e compagni. Dal canto suo il deputato azzurro annuncia altri emendamenti, per esempio nel campo della difesa ambientale o degli aiuti al Terzo Mondo. E' tutto scritto nel «Manifesto blu», un libro che Falsitta ha scritto quest'estate, «rinunciando alle vacanze», e che è gia arrivato sul tavolo di Silvio Berlusconi. «Vogliamo creare un'area etica in Forza Italia. Un altro modo di intendere la politica, capace di incidere sulle scelte dei cittadini usando la leva fiscale», conclude il deputato. Una nuova corrente, forse un «movimento» interno agli «azzurri», che per ora nasce all'insegna della «tassa a luci rosse».

Giuseppe Sarcina

Yarni
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#7 Messaggio da Yarni »

E chi l'ha voluto Berluska? Io no di certo. Siamo sicuramente nella merda ma...meglio non dirlo troppo in giro...potrebbero tassarci perchè coinvolti in uno scat-truman-show... :smile:

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Super Zeta
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#8 Messaggio da Super Zeta »

Il Messaggero

EMENDAMENTO BIPARTISAN

E spunta anche la "pornotassa"
Un «prelievo speciale» per chi sfrutta commercialmente la pornografia
di LUCA CIFONI

ROMA " è vasto e fantasioso il campionario di tasse, imposte e balzelli che storicamente hanno popolato il panorama fiscale italiano: ma finora alla pornotassa non aveva pensato nessuno. La novità potrebbe fare il suo debutto con la prossima legge finanziaria: un emendamento presentato da una trentina di deputati di maggioranza e opposizione propone di istituire «un prelievo speciale sugli utili derivanti dalla produzione, dalla vendita, dal noleggio e da altre forme di sfruttamento ai fini commmerciali di materiale pornografico».
Anima dell'iniziativa è Vittorio Emanuele Falsitta, deputato di Forza Italia, tributarista nonché autore del "Manifesto blu": un ambizioso programma tendente ad instaurare una "corrente etica" nel partito del premier (e oltre). A costo di strizzare l'occhio ai no global: nel manifesto c'è anche una valutazione positiva della Tobin tax. E con l'emendamento appena sfornato Falsitta impugna di nuovo l'arma fiscale: il bersaglio non è più la povertà del mondo, da combattere tassando le speculazioni finanziarie, ma la pornografia. Divenuta ormai da molti anni, anche in Italia, una florida attività economica.
Se la nuova tassa sarà approvata, le aziende che operano in questo settore dovranno pagare, oltre alla normale Irpeg, un prelievo aggiuntivo del 25 per cento, non deducibile da nessun'altra imposta. Soldi che lo Stato, anche se l'emendamento non lo prevede esplicitamente, potrebbe dirottare su finalità ritenute più virtuose (il che darebbe al "consumatore" qualche argomento per tacitare eventuali rimorsi di coscienza, o disapproazioni sociali).
Ma chi finirà nel mirino di questa forma un po' particolare di fisco etico? La discussione sui confini della pornografia impegna da decenni artisti e intellettuali, oltre che i censori: ora toccherà affrontarla ai funzionari dell'amministrazione finanziaria. Per non sbagliare, l'emendamento prende il concetto alla larga, definendo materiale pornografico «ogni opera o parte di opera letteraria, artistica, cinematografica, audiovisiva, teatrale, telematica, anche riprodotta su supporto informatico, nonché i giornali quotidiani e periodici, che rechino descrizione o rappresentazione di temi o immagini offensive per il buon costume». Poi sarà il ministero dell'Economia, con un proprio regolamento, a entrare nei dettagli, definendo le modalità di applicazione. Salvo che per film e spettacoli teatrali, per i quali il compito di individuare ciò che è "pornotassabile" spetterebbe al ministro dei Beni culturali, anche sulla base del parere delle attuali commissioni di censura.
Sul tema il governo non si è ancora pronunciato, ma Falsitta ha già incassato il sostegno pieno del gruppo di Forza Italia; e tra i firmatari, oltre ad esponenti degli altri partiti di maggioranza, ci sono autorevoli rappresentanti dell'opposizione, come Gerardo Bianco e Giorgio Benvenuto. Resta da vedere se la lobby del porno riuscirà a trovare proseliti tra i parlamentari.

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bladerunner65it
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#9 Messaggio da bladerunner65it »

non ho ancora capito se devo anche segnarmi ogni volta che scopo con mia moglie e poi metterlo nella dichiarazione dei redditi.

ad ogni modo se gli utenti del porno sono cosi' tanti, ritengo che l'applicazione di una legge simile vorrebbe dire una sconfitta elettorale sicura nelle prossime elezioni, onde per cui non credo passerà .

ciao
blade

sperem

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Scorpio
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#10 Messaggio da Scorpio »

mah.. almeno Bossi proponeva di tassare le prostitute con gli Eros Center !!!
Creiamo una lobby ??
Raccolgiamo firme per considerare pornografico uno qualunque di quei talk-show scosciati??
Bladerunner, proporrei di tassare pure le seghe e i ditalini...

eh .. quando dicevo che il vero problema di questo paese sono i cattolici o pseudotali che sono la maggior parte dei nostri parlamentari... un movimento trasversale che è venuto che ha dato il massimo nella discussione sulla fecondazione assistita !

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MATT HARDCORE
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#11 Messaggio da MATT HARDCORE »

... e il fatturato del nero quindi, crescerà  a dismisura (ancora di più). Per non parlare di tutti quelli che scaricano film interi da internet (me compreso) senza pagare una lira di tasse (voglio vedere come tasseranno anche i programmi di file-sharing... :grin:)

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dostum
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#12 Messaggio da dostum »

FARSA ITALIA

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Inchiostro Simpatico
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#13 Messaggio da Inchiostro Simpatico »

Cito testualmente l'articolo 51 della legge finanziaria 2004 (che deve essere ancora approvata) proveniente dal senato:

Art. 51.

(Interventi nel settore dell'editoria)

1. Alle imprese editrici di quotidiani e pe-riodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione e` riconosciuto un credito d'imposta pari al 10 per cento della spesa per l'acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite sostenuta nell'anno 2004.

2. La spesa per l'acquisto della carta deve risultare dal bilancio certificato delle imprese editrici. Nel caso in cui la carta sia acqui-stata da soggetti diversi dall'editore, essa deve comunque essere ceduta agli editori con fatturazione distinta da quella relativa ad ogni altra vendita o prestazione di servizio.

3. Sono escluse dal beneficio le spese per l'acquisto di carta utilizzata per la stampa dei seguenti prodotti editoriali:

.....

m) i prodotti editoriali pornografici.

Sto leggendo news sulla possibile riproposizione della porn-tax, da inserire nella Finanziaria 2004. Questa volta è il Sen. Valditara (An) eccovi cosa propone:

Roma, 14 ottobre - "Alleanza Nazionale presenterà  tre emendamenti alla Finanziaria per rilanciare l'Università  e la Ricerca". Lo ha affermato il sen. Giuseppe Valditara, responsabile dell'Ufficio di AN per la Scuola e l'Università  dopo l'incontro con il presidente della conferenza dei rettori, prof. Piero Tosi, e il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini. "Gli emendamenti prevedono una riedizione della tassa sul fumo, peraltro di misura più contenuta rispetto all'anno scorso, una tassa sui superalcolici e la cosiddetta porno-tax. Si tratta di consumi voluttuari che con modesti incrementi nella relativa imposizione fiscale potrebbero far pervenire risorse consistenti per l'Università  e la Ricerca". "Tali emendamenti -ha aggiunto il Presidente dei senatori di An, Domenico Nania- saranno sostenuti in modo compatto dal gruppo di AN per finanziare lo sviluppo necessario per il futuro del nostro Paese". (da alleanzanazionale.it)
Non sottovalutate la potenza di questo utente
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vermiglio
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#14 Messaggio da vermiglio »

IDEONA!
Facciamo fare a Berlusconi & Company un bel film porno con delle fighe da paura!
Scommetto che ci penserebbero un pó di più prima di fare delle stronzate abnormi!
Penso di dire una cosa che pensate tutti: CI HA ROTTO LE PALLE il Berluska! :evil: :evil: :evil:
"Arrive....raise hell.....leave" 3:16

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dostum
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#15 Messaggio da dostum »

Credo che si debba dare atto a Fabrizio di aver previsto tutto questo articolo su Impulse del 2001 subito dopo le elezioni cmq persino io pur essendo pessimista non pensavo che si sarebbero ridotti a certe guittate (avete notato che persino il Clown non parla più dell'assurdo Contratto con gli Italiani)

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