Si, facevo l'ipotesi più estrema. Su Iran/Israele è vero, però occhio perché al vertice del potere oggi in Iran c'è ancora una prevalenza verso un qualche accordo con l'occidente e gli USA (per evitare l'isolazionismo) ma sta crescendo sempre di più una seconda generazione più aggressiva, che occupa già molte posizioni di comando e vede nel nucleare l'unica strada per la deterrenza.Floppy Disk ha scritto: ↑20/05/2025, 22:02L'Iran non ha le capacità militari minime per tentare qualcosa del genere contro Israele, come del resto ha dimostrato tutto ciò che è venuto dopo il 7 ottobre. Il terrorismo è un'arma più comoda e alla fine ha avuto comunque l'effetto di congelare - ma non annullare, mi pare - il processo di riavvicinamento tra Ryad e Tel Aviv. Inoltre da troppo tempo il governo israeliano non teneva d'occhio il confine con la Striscia, essendo troppo occupato a coccolare i coloni in Cisgiordania.
[OT] Signore e signori: la guerra.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Oh santa Madonna dell'incoronata.GeishaBalls ha scritto: ↑20/05/2025, 21:10cioè le eventuali influenze - diciamo per la Lega - ci sono solo se poi Salvini prende il 51%? Non possono esserci influenze illegali, pagate da uno Stato estero, che sposta il 5% dei voti, nel tuo pensiero? Questa è talmente bislacca che non me l’aspettavo, ma spiega molte cose.
Ho ironizzato sul fatto che la vittoria di quello giusto ci aveva risparmiato il piagnisteo delle influenze/ingerenze.
Piagnisteo dei politici "democratici" o di utenti di SZ (senza bisogno di fare nomi a caso).
Che cazzo me ne fotte di Salvini. Che cazzo me ne frega della tua ossessione per le ingerenze. (solo altrui).
A forza di calciare il pallone lontano siamo finiti a parlare di quello che vuoi te.
Ti riposto la mia battuta ironica. (chiaramente riferita anche a te e alla tua ossessione per le ingerenze-solo altrui)
Visto, non c'è nulla da sviscerare. Ti prendevo per il culo. Non l'accetti? Amen. Ma non cercare di spiegarmi il tuo pensiero. Ne ho piene le palle di questa nuova moda di giustificare le sconfitte e incassare le vittorie.In Romania deve aver vinto l'europeista visto che nessuno parla di influenze o di voto irregolare.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
vero, hanno la proprietà di replicarsi...alternativeone ha scritto: ↑20/05/2025, 17:52Però su 50.000 morti avranno eliminato almeno 49.654 capi di Hamas
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La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Vedi, caro Sottodinove, tu non pensi che la democrazia occidentale sia sotto attacco dai regimi, che per me è come dubitare che il 50% della popolazione abbia intelligenza sotto la media. La tua opinione, non è scalfibile da inchieste giornalistiche o dei servizi di sicurezza o da inchieste giudiziarie, ed anche questo è già visto e discusso.
Poi se il giorno delle elezioni vince una forza non filorussa o trumpiana o di estrema destra ti consoli facendo polemiche con i tuoi rivali immaginari e dicendogli “visto che le ingerenze non esistono, lo avevo detto io”. Ti segnalo che c’è un qualche bias cognitivo. Però se ti diverte continua pure
(Salvini era un esempio, ormai non si può toccarlo nemmeno per gli esempi?)
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(Salvini era un esempio, ormai non si può toccarlo nemmeno per gli esempi?)
Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Dai puoi sempre cambiare orientamento :rapisci Herma (che è contento) e vivrete una estate bollente in una capanna sugli alberi di Corso Sempioneestdipendente ha scritto: ↑20/05/2025, 8:39ma io non mi auspico proprio niente. solo mi rompe il cazzo farmi prendere per il culo da dei russi. sarebbe come farsi prendere per il culo da dei cechi o degli slovacchi. popoli davvero sfigati. non cattivi come gli slavi o bastardi come gli americani o antipatici come i francesi. proprio sfigati. c’e’ una differenza. eh certo che sono luoghi comuni e non si puo’ fare di ogni erba un fascio ma resta un fatto che gli italiani tendano a mangiare piu’ pasta e i tedeschi piu’ carne di maiale. nei luoghi comuni c’e’ sempre un fondo di verita

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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
No la democrazia occidentale è come certa birra solo per l'esportazioneGeishaBalls ha scritto: ↑21/05/2025, 0:37Vedi, caro Sottodinove, tu non pensi che la democrazia occidentale sia sotto attacco dai regimi, che per me è come dubitare che il 50% della popolazione abbia intelligenza sotto la media. La tua opinione, non è scalfibile da inchieste giornalistiche o dei servizi di sicurezza o da inchieste giudiziarie, ed anche questo è già visto e discusso.
Poi se il giorno delle elezioni vince una forza non filorussa o trumpiana o di estrema destra ti consoli facendo polemiche con i tuoi rivali immaginari e dicendogli “visto che le ingerenze non esistono, lo avevo detto io”. Ti segnalo che c’è un qualche bias cognitivo. Però se ti diverte continua pure
(Salvini era un esempio, ormai non si può toccarlo nemmeno per gli esempi?)
Nel 2006 usciva un pamphlet dal titolo “Breve storia del futuro”. L’autore, Jacques Attali, si cimentava nell’ardua impresa di definire e contestualizzare le direttrici di sviluppo della Storia nei successivi cinquanta anni. A circa dieci anni dalla pubblicazione, appare molto interessante riprendere in mano il testo.
Nella prima parte dell’opera, Attali si sofferma sull’evoluzione dell’Ordine mercantile, la cui Storia si compenetra in profondità con quella del capitalismo.
Sin dagli albori, nel XIV secolo, l’Ordine mercantile ha parlato “la lingua unica della moneta”, si è organizzato in cerchi concentrici intorno a un “cuore”, in cui si riunisce una “classe creativa” caratterizzata dal gusto per il nuovo e la passione per la scoperta, circondato da un “centro”, in cui si svolge la lotta per il potere, e da una “periferia”, in parte legata agli ordini anteriori e costretta a “vendere le proprie materie prime e la propria manodopera al cuore e al centro”.
L’evoluzione dell’Ordine mercantile
Ciascuna delle nove forme (fasi) dell’Ordine mercantile, che Attali identifica ognuna con una città, ha rappresentato un compromesso più funzionale tra cuore, centro e periferia: mentre i meccanismi che regolano i rapporti tra gruppi dirigenti e gruppi subalterni si sono evoluti gradualmente da forme di dominio a forme di egemonia culturale, la “democrazia del mercato” ha trasformato progressivamente la violenza diretta in violenza strutturale, le barriere verticali in barriere orizzontali, i confini in cerniere, livellando lentamente le identità nazionali, sociali, politiche.
La tensione globalista e universalista della forma californiana traghetterà il mondo dall’unipolarismo imperfetto al multipolarismo, plasmato dalla crescente preponderanza del mercato sulle ultime, grandi, potenze continentali.
Con tutta probabilità, però, la nona forma sarà destinata a rappresentare una singolarità nella Storia dell’Ordine mercantile. Un nuovo nomadismo, figlio della globalizzazione e della digitalizzazione, porterà il modello al parossismo. Il cuore si staccherà dalla città diventando liquido, forse digitale, certamente apolide. La democrazia del mercato conquisterà tutti i centri nevralgici del globo, abbattendo gli ultimi argini politici, legali e ideologici al totalitarismo della moneta e ponendo perciò le basi per tre nuovi scenari, che analizzeremo in un successivo articolo: l’iper-impero, l’iper-conflitto e l’iper-democrazia.
Un futuro piuttosto attuale
Nonostante Attali collochi l’avvento dell’iper-impero intorno al 2050 e quello dell’iper-conflitto intorno al 2060, le definizioni che dà dei due scenari riservano numerosi spunti di riflessione sulla realtà attuale.
Nell’immaginario dell’autore l’iper-impero sancirà il sopravvento del mercato sulla democrazia, la progressiva privatizzazione dei servizi pubblici fondamentali e un conseguente trasferimento di sovranità dagli Stati a cartelli multinazionali di stampo corporativo.
L’economia della conoscenza imporrà nuove forme di sorveglianza, gestite da privati e volte al controllo e alla commercializzazione di informazioni e servizi. Il continuo sviluppo degli strumenti di calcolo e il potenziamento delle capacità di previsione trasformerà il ruolo degli assicuratori, che avranno crescente influenza sulle istituzioni pubbliche e sulle altre aziende, alimentando ulteriormente la domanda di sorveglianza e inducendo progressivamente l’auto-sorveglianza.
Il crescente divario tra capacità tecnologiche, logistiche e finanziarie, raggio operativo e orizzonte temporale capovolgerà i rapporti di interdipendenza tra Stati e cartelli corporativi, trasformando le Nazioni in “oasi in competizione tra loro per attirare carovane di passaggio” e gli Stati in “intermediari delle imprese con l’opinione pubblica”.
Tuttavia, in breve tempo gli squilibri e le idiosincrasie del mercato totale metteranno in crisi l’iper-impero, scatenando l’iper-conflitto. Il multipolarismo (quasi) simmetrico fondato su un club ristretto di potenze continentali con gli Stati Uniti nel ruolo di primus inter pares riaprirà le linee di faglia regionali, congelate dall’unipolarismo occidentale. La crescente penuria di risorse e la serrata competizione per drenare gettito fiscale e offerta occupazionale alimenteranno i contrasti tra le Nazioni, rendendo nuovamente possibili conflitti armati tra democrazie di mercato.
Lavoratori e consumatori, contrapposti da priorità divergenti, si troveranno uniti nella contestazione di un modello che tradirà le aspettative che alimenta, mentre il mercato, “col pretesto di aiutare gli uomini a uscire dalla penuria, dovrà creane di nuove”. “Sarà allora facile denunciare anche la democrazia come un’illusione, in cui i più ricchi concentrano nelle proprie mani il potere di informare, di distrarre, di sapere, di sorvegliare, di curare, di insegnare, di orientare, di decidere, di accumulare”. Difficile non cogliere numerosi, e inquietanti, parallelismi con la realtà attuale.
Preveggenza?, o ineluttabilità?
Organizzazioni internazionali come la Fifa o accordi come quelli di Basilea possono essere eloquenti esempi del processo di marginalizzazione degli Stati e di autoregolamentazione dei settori economici. G4S, multinazionale britannica leader nel settore della sicurezza privata, è già oggi uno dei maggiori datori di lavoro privati al mondo, mentre compagnie militari private come la Blackwater presidiano stabilmente tutti i principali teatri bellici globali.
Con un giro d’affari stimato in 400 miliardi di dollari l’anno, il settore della sicurezza privata oramai rivaleggia con il bilancio della Difesa Usa, mettendo esplicitamente in discussione il monopolio statale della violenza organizzata in campo internazionale. Le forze politiche, strette tra la necessità di cavalcare il malcontento popolare per fini elettorali e di contenerlo per preservare la pace sociale, appaiono sempre più inadeguate a fare fronte ai grandi dossier globali.
Il peso degli strumenti assicurativi o di copertura del rischio è oramai preponderante nel comparto finanziario e in molti segmenti del terziario e del quaternario, mentre strumenti come le dashboard cam e gli health scanner portatili lasciano intravedere forme e modalità della transizione dall’iper-sorveglianza all’auto-sorveglianza.
Le crescenti tensioni sociali e la rabbia popolare che monta nei confronti degli “iper-nomadi” globalisti testimoniano la sempre più scarsa efficacia della democrazia del mercato nel comporre i conflitti, ridistribuire benessere e creare opportunità. Perciò, nonostante gli scenari previsti da Attali non appaiano ancora pienamente compiuti, è indiscutibile che le dinamiche preconizzate nell’opera siano in atto, e procedano a una velocità decisamente superiore rispetto a quanto ipotizzato dall’economista.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Ma mettere solo il link? Magari con un breve testo “Recensione di dieci anni fa di un libro di 20 anni fa con argomento non pertinente al messaggio”
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Ma almeno nessun albero è stato abbattuto per dare spazio al messaggio.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
in questo caso dostum si e’ ispirato ai Libri del Sole. fa troppo ridere.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Dostum si è inspirato dalla narice sinistra e si è espirato dalla narice destra
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Questo è il tuo riassunto della mia battuta? Andiamo bene.GeishaBalls ha scritto: ↑21/05/2025, 0:37Vedi, caro Sottodinove, tu non pensi che la democrazia occidentale sia sotto attacco dai regimi, che per me è come dubitare che il 50% della popolazione abbia intelligenza sotto la media. La tua opinione, non è scalfibile da inchieste giornalistiche o dei servizi di sicurezza o da inchieste giudiziarie, ed anche questo è già visto e discusso.
Poi se il giorno delle elezioni vince una forza non filorussa o trumpiana o di estrema destra ti consoli facendo polemiche con i tuoi rivali immaginari e dicendogli “visto che le ingerenze non esistono, lo avevo detto io”. Ti segnalo che c’è un qualche bias cognitivo. Però se ti diverte continua pure
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Il punto non era se esistono o meno le ingerenze. Il punto è che siccome hanno vinto quelli giusti non c'è stato bisogno di scomodare le ingerenze (quelle che per TE sono sempre e solo di una parte).
Insomma non ci vuole un genio per immaginare che se avesse vinto il "trumpiano" "filorusso" "avvocato del diavolo" Simion il Geisha di turno ci avrebbe sfracassato i maroni con le ingerenze che hanno minato le menti semplici degli elettori rumeni. No, per nostra fortuna ha vinto quello "onesto", "filoeuropeo", "unto dal signore" e quindi niente, aspettiamo il prossimo voto in giro per il mondo per far ripartire la giostra "voto democratico o voto influenzato da paesi stranieri".
P.s. Oh, mi sembra abbastanza semplice da capire. Non come le tue tre righe sopra che hanno stravolto il senso della mia battuta iniziale. (cit. “visto che le ingerenze non esistono, lo avevo detto io”). No, la battuta sottolineava il fatto che non ti si è reso necessario ricorrere alla giustificazione delle ingerenze (per te sempre e solo a senso unico, meglio ricordartelo) per commentare il voto. Ha trionfato la democrazia quindi teniamoci la carta delle influenze per la prossima votazione.
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Non c'è gusto ad essere intelligenti qui sul forum ormai
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Donald Trump avrebbe già deciso sulla guerra: Russia e Ucraina trovino una soluzione
Così parlò Ponzio Pilota..o Pilates... o Peyote..
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Re: [OT] Signore e signori: la guerra.
Chi siamo noi per far venire meno la certezza del santo bevitoreestdipendente ha scritto: ↑21/05/2025, 11:25che incredibile esempio di umorismo involontario.
Fantastica. Bravo cicciuzzo you made my day
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