la straordinaria prosa di Supersex
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
una disamina dell'incidente si trova qui
THE CRASH OF VICKERS VARSITY G-APAZ
https://glostransporthistory.visit-glou ... 20APAZ.htm
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- pontellino
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Supersex #71 HQ


Un numero in cui sarà difficile scegliere chi è la migliore fra queste regine di cuori esagerate... Dominique, Diane, Carole o Isabelle?
Non scegliete, prendetevele tutte e cinque (assieme alla quasi one-time wonder Nabella) e riceverete in omaggio anche il ritorno del simpatico (e mitico) Alban Ceray!
https://pontellino.blogspot.com/2021/12 ... ex-71.html
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Merci beaucoup.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Questo numero riprende un gesto decisamente e volutamente anti-femmina dal vasto armentario di azioni o frasi, piccoli o grandi, mirate unicamente alla umiliazione della femmina di turno da parte del maschio dominatore. In questo caso si tratta anche di un “commando” diventato uno di tanti tropi nell’immaginario rappresentativo pornografico ma dalla storia “identificabile” abbastanza recente (almeno, secondo alcuni storici dell’eros).
Come “background” il tutto nasce con Louis Pasteur (francese) ma poi elaborato grazie agli infermieri degli ospedali di campo inglesi, nella Grande Guerra. Dal primo, l’elaborazione delle teoria della trasmissione delle malattie tramite “germi” (teoria elaborata negli anni 60 dell’800 ma a lungo derisa e osteggiata dal mondo della medicina istituzionale, per poi essere riconosciuta e condivisa allo svolgere del secolo); in secondo luogo, perché nel frattempo (arrivati agli anni Dieci del Novecento) la medicina era diventata ossessionata non solo dalla sterilizzazione degli arnesi, ma anche dalla ripulitura costante, con candeggina (pavimenti) on con alcool (sedie, tavoli, maniglie) di ogni altra superficie.
L’intersezione dell’uno e dell’altro, da una parte, con dall’altra parte una della tipiche mansioni dei camerieri e le cameriere nelle case signorili o negli alberghi di lusso—quello di passare con straccio inumidito le maniglie delle porte d’ottone allo solo scopo di triarli a lucido
… come commentato ad esempio ‘en passant’ nel romanzo del 1911 “An Old Maid’s Vengeance” (“…. he said, looking down and beginning to polish the door knob with his apron”) — con quell’ossessivo ripulire delle maniglie d’ottone di mobiletti e porte da parte degli infermieri negli ospedali di campo o nelle città lontane all’azione dove accoglievano i feriti per motivi invece d’igiene (come qui da un saggio intitolato “The Wards in War-Time, By A Red-Cross Pro” apparso nella rivista “Blackwoods Magazine” del 1916: “having consumed his breakfast in a bare half-hour, he reappeared to polish the brasses before the patients had time to touch them” = “avendo consumato la prima colazione in meno di mezz’ora, riapparve per ripulire tutti gli ottoni [delle porte] prima che i pazienti avessero il tempo di toccarli” e poi, “the ward-maid and her friend, the ward-maid from the other side, all mopped and wiped and rubbed with dusters and dish-cloths and towels and anything they could lay their hands on” ), ed ecco dunque che “lucidare i pomelli” divenne frase comune. E del tutto innocente, s’intende, senza alcuna ombra di “double entendre” … fino a che non venne usata in uno sketch da Vaudeville del dopoguerra nel quale un soldato, lamentandosi di non avere mai visto azione di battaglia ma dicendo d’aver passato invece tutto il tempo noiosamente “polishing the knobs”, ha generato inaspettatamente una ondata di risate in sala. Il doppio senso della frase era sfuggito all’autore dello sketch ma non ai veterani militari nel pubblico. Perché, nel frattempo, “polish my knob” era diventato gergo per il fellatio, dapprima tra la comunità gay (“Oy, sailor, come polish me knob” = “Uei, marinaio, vieni a lucidarmi il pomello”) poi esteso al mondo “straight”.
Oggigiorno sarebbe impensabile dire, in inglese, “polish a knob” senza che questo venisse inteso in senso sconcio (se uno vuol dirlo invece in modo innocente, aggiunge “door” … “polish a doorknob” … per chiarire che s’intende proprio il lucidare la maniglia di una porta). Un produttore della serie popolare della BBC “Downton Abbey” ha ammesso in una intervista, che le occasionali scene, senza commento, dove le cameriere strofinavano a lucido delle maglie, erano intese come battute private visuali—delle birichine strizzatine d’occhio all’ormai comune intuire del senso di “lucidare i pomelli” da parte di cameriere carine
Ed eccoci dunque al gesto nel mondo porno dove “knob-polishing” viene aggiunto, come si diceva, al cospicuo armentario di gesta / immagini di soggezione e soprattutto di umiliazione della donna. Nel caso del nostro eroe/bastardo Pontello, dapprima come il commando “ripuliscimi la cappella” come qui nel #1 di Erotik dove comanda a Isabelle Brel di pulire con la bocca sia seme sia i succhi della di lei fica,
poi nella scena qui nel #71 dove obbliga alla Duval di ripulire non solo il suo seme ma i succhi di fica altrui.
Il tutto rientra perfettamente nella sequela di gesti da umiliazione delle femmine del mondo Supersexiano.
Con l’andare degli anni nelle sceneggiature porno questo si tramuta in soprusi sempre più umilianti, per arrivare all’“ass to mouth” che divenne (e resta) “di rigore” nel porno più spinto, e dove i casi più estremi includono anche l’incesto, soprattutto se vero, nella vita reale, come qui dove tra madre e figlia vere (nella vita reale), i “Sexxxton”, si ha una scena di “pussy to mouth” dove l’attore toglie il cazzo dalla fica della figlia per infilarlo subito nella bocca della madre
oppure, ancora più spinto, un A2M incestuoso con le gemelle identiche Milton, dove il maschio di turno toglie il cazzo dal culo di una sorella gemella per infilarlo subito nella bocca dell’altra.


Grazie pontellino!!
Come “background” il tutto nasce con Louis Pasteur (francese) ma poi elaborato grazie agli infermieri degli ospedali di campo inglesi, nella Grande Guerra. Dal primo, l’elaborazione delle teoria della trasmissione delle malattie tramite “germi” (teoria elaborata negli anni 60 dell’800 ma a lungo derisa e osteggiata dal mondo della medicina istituzionale, per poi essere riconosciuta e condivisa allo svolgere del secolo); in secondo luogo, perché nel frattempo (arrivati agli anni Dieci del Novecento) la medicina era diventata ossessionata non solo dalla sterilizzazione degli arnesi, ma anche dalla ripulitura costante, con candeggina (pavimenti) on con alcool (sedie, tavoli, maniglie) di ogni altra superficie.
L’intersezione dell’uno e dell’altro, da una parte, con dall’altra parte una della tipiche mansioni dei camerieri e le cameriere nelle case signorili o negli alberghi di lusso—quello di passare con straccio inumidito le maniglie delle porte d’ottone allo solo scopo di triarli a lucido

… come commentato ad esempio ‘en passant’ nel romanzo del 1911 “An Old Maid’s Vengeance” (“…. he said, looking down and beginning to polish the door knob with his apron”) — con quell’ossessivo ripulire delle maniglie d’ottone di mobiletti e porte da parte degli infermieri negli ospedali di campo o nelle città lontane all’azione dove accoglievano i feriti per motivi invece d’igiene (come qui da un saggio intitolato “The Wards in War-Time, By A Red-Cross Pro” apparso nella rivista “Blackwoods Magazine” del 1916: “having consumed his breakfast in a bare half-hour, he reappeared to polish the brasses before the patients had time to touch them” = “avendo consumato la prima colazione in meno di mezz’ora, riapparve per ripulire tutti gli ottoni [delle porte] prima che i pazienti avessero il tempo di toccarli” e poi, “the ward-maid and her friend, the ward-maid from the other side, all mopped and wiped and rubbed with dusters and dish-cloths and towels and anything they could lay their hands on” ), ed ecco dunque che “lucidare i pomelli” divenne frase comune. E del tutto innocente, s’intende, senza alcuna ombra di “double entendre” … fino a che non venne usata in uno sketch da Vaudeville del dopoguerra nel quale un soldato, lamentandosi di non avere mai visto azione di battaglia ma dicendo d’aver passato invece tutto il tempo noiosamente “polishing the knobs”, ha generato inaspettatamente una ondata di risate in sala. Il doppio senso della frase era sfuggito all’autore dello sketch ma non ai veterani militari nel pubblico. Perché, nel frattempo, “polish my knob” era diventato gergo per il fellatio, dapprima tra la comunità gay (“Oy, sailor, come polish me knob” = “Uei, marinaio, vieni a lucidarmi il pomello”) poi esteso al mondo “straight”.
Oggigiorno sarebbe impensabile dire, in inglese, “polish a knob” senza che questo venisse inteso in senso sconcio (se uno vuol dirlo invece in modo innocente, aggiunge “door” … “polish a doorknob” … per chiarire che s’intende proprio il lucidare la maniglia di una porta). Un produttore della serie popolare della BBC “Downton Abbey” ha ammesso in una intervista, che le occasionali scene, senza commento, dove le cameriere strofinavano a lucido delle maglie, erano intese come battute private visuali—delle birichine strizzatine d’occhio all’ormai comune intuire del senso di “lucidare i pomelli” da parte di cameriere carine

Ed eccoci dunque al gesto nel mondo porno dove “knob-polishing” viene aggiunto, come si diceva, al cospicuo armentario di gesta / immagini di soggezione e soprattutto di umiliazione della donna. Nel caso del nostro eroe/bastardo Pontello, dapprima come il commando “ripuliscimi la cappella” come qui nel #1 di Erotik dove comanda a Isabelle Brel di pulire con la bocca sia seme sia i succhi della di lei fica,

poi nella scena qui nel #71 dove obbliga alla Duval di ripulire non solo il suo seme ma i succhi di fica altrui.

Il tutto rientra perfettamente nella sequela di gesti da umiliazione delle femmine del mondo Supersexiano.
Con l’andare degli anni nelle sceneggiature porno questo si tramuta in soprusi sempre più umilianti, per arrivare all’“ass to mouth” che divenne (e resta) “di rigore” nel porno più spinto, e dove i casi più estremi includono anche l’incesto, soprattutto se vero, nella vita reale, come qui dove tra madre e figlia vere (nella vita reale), i “Sexxxton”, si ha una scena di “pussy to mouth” dove l’attore toglie il cazzo dalla fica della figlia per infilarlo subito nella bocca della madre


oppure, ancora più spinto, un A2M incestuoso con le gemelle identiche Milton, dove il maschio di turno toglie il cazzo dal culo di una sorella gemella per infilarlo subito nella bocca dell’altra.





Grazie pontellino!!
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Potete fare una semplice lista dei numeri ancora mancanti?
Grazie mille
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- pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Che bel post, badabing: spero che sia di sprone per stimolare un po' qualche risposta in questo topic sul quale ormai abbiamo parlato in lungo e in largo dei vari numeri di Supersex.
Ma qualche aspetto nuovo si trova sempre
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Tutti i numeri (anche i pochi mancanti) verranno proposti sul blog. Se comunque vuoi vedere quali numeri sono stati postati finora sul web, qua trovi tutte le copertine dei numeri disponibili. Le poche copertine mancanti (saranno forse una decina?) sono i numeri ancora inediti:
https://goo.gl/photos/k1jr4DQepM4YR2ZG7
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Quando leggo post come quello di badabing capisco perchè mi sono appassionato a questo thread.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
interessante articolo Badabing, confesso che rimango stupito di fronte a questi contributi.
un applauso a scena aperta
un applauso a scena aperta
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Questi sono i numeri ancora mancanti esattamente 20:
84
97
111
112
113
135
137
138
139
142
147
156
161
164
165
168
177
178
185
186
Io non trovo sul blog nemmeno i nn.79 e 83...mi date il link?
Grazie mille per tutto quello che fate
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97
111
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177
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186
Io non trovo sul blog nemmeno i nn.79 e 83...mi date il link?
Grazie mille per tutto quello che fate
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Sul blog non li trovi perché siamo arrivati a postare questo weekend fino a Supersex #71...
il #79 è presente in forma incompleta a pag. 20 di questo forum, il #83 a pag. 237, ovviamente non sono scan a 300dpi e vanno salvati immagine per immagine. Tutte queste info le trovate nel link che ho messo prima, semplicemente evidenziando (cliccando) una cover singola e schiacciando sulla "i" di informazioni in alto a destra della foto della copertina.

L'anno prossimo arriveremo anche a postare questi numeri a 300dpi sul blog, andando finalmente a completare l'arcata d'oro dei primi 85 numeri di Supersex.
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Ciao badabing,badabing ha scritto: ↑11/12/2021, 17:03Questo numero riprende un gesto decisamente e volutamente anti-femmina dal vasto armentario di azioni o frasi, piccoli o grandi, mirate unicamente alla umiliazione della femmina di turno da parte del maschio dominatore. In questo caso si tratta anche di un “commando” diventato uno di tanti tropi nell’immaginario rappresentativo pornografico ma dalla storia “identificabile” abbastanza recente (almeno, secondo alcuni storici dell’eros).
Come “background” il tutto nasce con Louis Pasteur (francese) ma poi elaborato grazie agli infermieri degli ospedali di campo inglesi, nella Grande Guerra. Dal primo, l’elaborazione delle teoria della trasmissione delle malattie tramite “germi” (teoria elaborata negli anni 60 dell’800 ma a lungo derisa e osteggiata dal mondo della medicina istituzionale, per poi essere riconosciuta e condivisa allo svolgere del secolo); in secondo luogo, perché nel frattempo (arrivati agli anni Dieci del Novecento) la medicina era diventata ossessionata non solo dalla sterilizzazione degli arnesi, ma anche dalla ripulitura costante, con candeggina (pavimenti) on con alcool (sedie, tavoli, maniglie) di ogni altra superficie.
L’intersezione dell’uno e dell’altro, da una parte, con dall’altra parte una della tipiche mansioni dei camerieri e le cameriere nelle case signorili o negli alberghi di lusso—quello di passare con straccio inumidito le maniglie delle porte d’ottone allo solo scopo di triarli a lucido
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… come commentato ad esempio ‘en passant’ nel romanzo del 1911 “An Old Maid’s Vengeance” (“…. he said, looking down and beginning to polish the door knob with his apron”) — con quell’ossessivo ripulire delle maniglie d’ottone di mobiletti e porte da parte degli infermieri negli ospedali di campo o nelle città lontane all’azione dove accoglievano i feriti per motivi invece d’igiene (come qui da un saggio intitolato “The Wards in War-Time, By A Red-Cross Pro” apparso nella rivista “Blackwoods Magazine” del 1916: “having consumed his breakfast in a bare half-hour, he reappeared to polish the brasses before the patients had time to touch them” = “avendo consumato la prima colazione in meno di mezz’ora, riapparve per ripulire tutti gli ottoni [delle porte] prima che i pazienti avessero il tempo di toccarli” e poi, “the ward-maid and her friend, the ward-maid from the other side, all mopped and wiped and rubbed with dusters and dish-cloths and towels and anything they could lay their hands on” ), ed ecco dunque che “lucidare i pomelli” divenne frase comune. E del tutto innocente, s’intende, senza alcuna ombra di “double entendre” … fino a che non venne usata in uno sketch da Vaudeville del dopoguerra nel quale un soldato, lamentandosi di non avere mai visto azione di battaglia ma dicendo d’aver passato invece tutto il tempo noiosamente “polishing the knobs”, ha generato inaspettatamente una ondata di risate in sala. Il doppio senso della frase era sfuggito all’autore dello sketch ma non ai veterani militari nel pubblico. Perché, nel frattempo, “polish my knob” era diventato gergo per il fellatio, dapprima tra la comunità gay (“Oy, sailor, come polish me knob” = “Uei, marinaio, vieni a lucidarmi il pomello”) poi esteso al mondo “straight”.
Oggigiorno sarebbe impensabile dire, in inglese, “polish a knob” senza che questo venisse inteso in senso sconcio (se uno vuol dirlo invece in modo innocente, aggiunge “door” … “polish a doorknob” … per chiarire che s’intende proprio il lucidare la maniglia di una porta). Un produttore della serie popolare della BBC “Downton Abbey” ha ammesso in una intervista, che le occasionali scene, senza commento, dove le cameriere strofinavano a lucido delle maglie, erano intese come battute private visuali—delle birichine strizzatine d’occhio all’ormai comune intuire del senso di “lucidare i pomelli” da parte di cameriere carine![]()
Ed eccoci dunque al gesto nel mondo porno dove “knob-polishing” viene aggiunto, come si diceva, al cospicuo armentario di gesta / immagini di soggezione e soprattutto di umiliazione della donna. Nel caso del nostro eroe/bastardo Pontello, dapprima come il commando “ripuliscimi la cappella” come qui nel #1 di Erotik dove comanda a Isabelle Brel di pulire con la bocca sia seme sia i succhi della di lei fica,
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poi nella scena qui nel #71 dove obbliga alla Duval di ripulire non solo il suo seme ma i succhi di fica altrui.
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Il tutto rientra perfettamente nella sequela di gesti da umiliazione delle femmine del mondo Supersexiano.
Con l’andare degli anni nelle sceneggiature porno questo si tramuta in soprusi sempre più umilianti, per arrivare all’“ass to mouth” che divenne (e resta) “di rigore” nel porno più spinto, e dove i casi più estremi includono anche l’incesto, soprattutto se vero, nella vita reale, come qui dove tra madre e figlia vere (nella vita reale), i “Sexxxton”, si ha una scena di “pussy to mouth” dove l’attore toglie il cazzo dalla fica della figlia per infilarlo subito nella bocca della madre
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oppure, ancora più spinto, un A2M incestuoso con le gemelle identiche Milton, dove il maschio di turno toglie il cazzo dal culo di una sorella gemella per infilarlo subito nella bocca dell’altra.![]()
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Grazie pontellino!!
a forza di frequentare quei ragazzacci sono "finito" qui anche io


Detto questo ... non sono tanto daccordo con te sul discorso umiliazione, le signore che interagiscono con Supersex o Erotik sono tutte molto participi ai giochi, certo le prime sotto l'influenza erotica del fluido di Supersex e le seconde per l'analogo effetto del Gaser di Erotik ma alla fine entrambi non fanno altro che eliminare le loro inibizioni e scatenare le loro vere nature di gran maiale, non ci dimentichiamo che TUTTE le donne etero ADORANO il cazzo ... non lo ammettono ma è cosi.
Altrimenti come ve lo spiegate l'incredibile numero di tradimenti (fatevi una piccola cultra qui : https://www.deejay.it/topic/alta-infedelta/) e per tradire bisogna essere in due, senza contare poi tutti i siti e le app creati apposta per trovare sesso di cui è piena la rete.
Quindi secondo me quello che sembra umilazione in realtà è condivisione delle proprie perversioni. A lui eccita farglielo fare ma a lei piace farlo ... perché altrimenti col cavolo che lo farebbe. Infatti per esperienza personale le signore fanno solo quello che piace a loro, se nella loro fantasia è eccitante farsi dominare allora si fanno dominare, se le eccita sentirsi soffocare dal birillo in gola allora cercano di farne entrare il più possibile (e tu sei li che passi dalla paura di ammazzarla e l'eccitazione che la situazione ti sta dando), se adorano essere sodomizzate in tutte le posizioni, se le eccita succhiarlo appena uscito dalla patatina della loro amica non ci possiamo fare nulla ... tocca farle contente

Magari mi sbaglio, però preferisco un mondo in cui ci si diverte in due piuttosto che uno dove si diverte solo uno ... sarà per questo che mi piace da morire il 69

Ciao, DD.
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Nell’ansiosa attesa del prossimo post sul blog di pontellino, Gabriel Pontello stesso passa il tempo e scarica la tensione nel modo che gli viene più spontaneo …
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