[O.T.] la Storia del Cinema

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Bugo
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#181 Messaggio da Bugo »

Salieri D'Amato ha scritto:
28/11/2015, 0:45
Mai riuscito a vedere interamente 2001..., l'avrò iniziato 10 volte, e regolarmente, complice anche la digestione postcena e l'abbraccio suadente del divano, mi sono appisolato, riaprendo gli occhi e vedendolo a pezzi, confondendo immagini oniriche mie con le luci e le immagini del film.
E a distanza di anni, mi sembrava sempre più datato, quello che era un film all'avanguardia, complice il rapido progresso degli effetti speciali e della tecnologia reale, che ha ampiamente superato quella ipotizzata nel film, mi è sembrato un film seminale più che il capolavoro immortale che credo sia.
Ormai saranno una dozzina d'anni che non cerco più di vederlo, mi rimane in mente del film la scena delle scimmie che si evolvono (che a me sembra una metafora di come l'uomo evolvendosi si sia pure incattivito) e che il cattivo protagonista del film si chiama Hal. Anche in questo noto una mancanza di attualità: nei film una volta si ipotizzava la rivolta delle macchine, nel caso specifico del computer grande e grosso, mentre oggi, che sappiamo essere piccoli e fragili, si crede che il male venga da dentro i computer, vi abiti ... il mostro internet, che racchiude in se tutti i mostri che lo utilizzano
Ma prima o poi riuscirò a vederlo tutto intero, oh si, ci riuscirò!

Sempre in tema Kubrick, Arancia Meccanica lo potrei guardare all'infinito, trovando sempre spunti interessanti. film geniale e sempre attuale, mentre Shining, pur piacendomi molto ed essendo un amante dell'horror, mi sembra un tantinello sopravvalutato.
Provo un sincero e profondo rammarico per tutti coloro a cui questa opera d'arte non dice nulla.
O per chi lo trova "noioso".
O per chi sostiene che sia "invecchiato male".

Mi spiace, davvero.

https://www.cinefacts.it/cinefacts-arti ... MLMM7zC7AM
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Satana in autobus
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#182 Messaggio da Satana in autobus »

2001 lo ritengo un capolavoro né piú né meno. Shining é una perla in un genere difficilissimo come l'horror. Kubrick era un grande narratore visuale.
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gaston
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#183 Messaggio da gaston »

2001 è il mio film feticcio, ho un rapporto particolare con lui , è il primo film che ricordo di aver visto ,la potenza di quelle immagini mi è rimasta dentro, credo sia il film definitivo , dietro la famosa scena della scimmia che lancia il bastone e
poi la dissolvenza preannuncia la stazione spaziale vi è la storia dell'uomo e il suo destino , è cosmico

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Salieri D'Amato
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#184 Messaggio da Salieri D'Amato »

Cazzo Bugo, per fare il simpatico e mettermi alla berlina sei andato a ripescare un post di 5 anni fa. :-D

Tra l'altro avevo un tantino esagerato ironizzando, come spiegato in un post poco sotto.


Visto che ormai sono quì, di Odissea dirò che rimane una pietra miliare del cinema di fantascienza e concordo che la scena delle scimmie ed il finale entrano di diritto tra quanto di più potente e spiazzante abbia partorito l'intera storia del cinema.

Detto questo, confermo che, con gli occhi di oggi, il ritmo mi appare lento e ridondande per larghi tratti. Per cui lo ritengo si un capolavoro che va visto, ma non sento nessuna spinta a rivederlo più volte, come ho per altri film di Kubrik, che ritengo forse il miglior regista in assoluto, o perlomeno il mio preferito, in particolare Arancia meccanica, a mio modesto avviso più godibile e attuale di Odissea.


Per fortuna non siamo tutti uguali, non amiamo allo stesso modo tutti i film e tutti i generi, ed anche sui capolavori il gradimento non ha la stessa intensità per tutti. E se pure un film è tecnicamente perfetto, impegnato, tratta importanti tematiche e ben recitato non è detto che la sua visione provochi indubbiamente più piacere di un film di livello inferiore, ma che ha una peculiarità che riesce ad appassionarti maggiormente.
Pensate che per me un gran film è quello che riesce a intrattenermi e suscitare emozioni, a prescindere dal suo valore intrinseco; in teoria potrebbe essere pure sgangherato, mal fatto e mal recitato, ma avere anche un semplice plot, un'anima che ti conquista. E magari mi annoia quello che ha vinto 49 oscar e L'Orso d'oro, incenso e mirra.


E mi piacerebbe, sia pure da semplice appassionato e non certo da intenditore ferrato nella materia, discutere direttamente con te Bugo, non con i link che posti, dove espertoni o presunti tali dicono la propria, elevandola a verità assoluta.
Perchè altrimenti mi viene quasi il dubbio che poi nella realtà vai al cinema a guardare i supereoi, amandoli pure. :wink:
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#185 Messaggio da Bugo »

Salieri D'Amato ha scritto:
13/12/2020, 0:52
Cazzo Bugo, per fare il simpatico e mettermi alla berlina sei andato a ripescare un post di 5 anni fa. :-D

Tra l'altro avevo un tantino esagerato ironizzando, come spiegato in un post poco sotto.


Visto che ormai sono quì, di Odissea dirò che rimane una pietra miliare del cinema di fantascienza e concordo che la scena delle scimmie ed il finale entrano di diritto tra quanto di più potente e spiazzante abbia partorito l'intera storia del cinema.

Detto questo, confermo che, con gli occhi di oggi, il ritmo mi appare lento e ridondande per larghi tratti. Per cui lo ritengo si un capolavoro che va visto, ma non sento nessuna spinta a rivederlo più volte, come ho per altri film di Kubrik, che ritengo forse il miglior regista in assoluto, o perlomeno il mio preferito, in particolare Arancia meccanica, a mio modesto avviso più godibile e attuale di Odissea.


Per fortuna non siamo tutti uguali, non amiamo allo stesso modo tutti i film e tutti i generi, ed anche sui capolavori il gradimento non ha la stessa intensità per tutti. E se pure un film è tecnicamente perfetto, impegnato, tratta importanti tematiche e ben recitato non è detto che la sua visione provochi indubbiamente più piacere di un film di livello inferiore, ma che ha una peculiarità che riesce ad appassionarti maggiormente.
Pensate che per me un gran film è quello che riesce a intrattenermi e suscitare emozioni, a prescindere dal suo valore intrinseco; in teoria potrebbe essere pure sgangherato, mal fatto e mal recitato, ma avere anche un semplice plot, un'anima che ti conquista. E magari mi annoia quello che ha vinto 49 oscar e L'Orso d'oro, incenso e mirra.


E mi piacerebbe, sia pure da semplice appassionato e non certo da intenditore ferrato nella materia, discutere direttamente con te Bugo, non con i link che posti, dove espertoni o presunti tali dicono la propria, elevandola a verità assoluta.
Perchè altrimenti mi viene quasi il dubbio che poi nella realtà vai al cinema a guardare i supereoi, amandoli pure. :wink:
Salieri io concordo con ciò che scrivi, non sopporto quelli per cui Odissea nello Spazio è un film incriticabile, poiché pietra miliare nel cinema o se non addirittura Il Cinema
Per questo ho ripescato il tuo post, che ben descrive il mio punto di vista
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#186 Messaggio da Floppy Disk »

Satana in autobus ha scritto:
12/12/2020, 22:07
2001 lo ritengo un capolavoro né piú né meno. Shining é una perla in un genere difficilissimo come l'horror. Kubrick era un grande narratore visuale.
Concordo totalmente. Kubrick da giovane si era dedicato alla fotografia, e la cura maniacale delle immagini è una costante del regista inglese. 2001 ha ancora molto da insegnare su effetti speciali, musiche e riflessioni filosofiche, è proprio la Settima Arte all'ennesima potenza.
Shining è uno dei pochi film horror che ho visto, ma è troppo anomalo per essere considerato un vero horror: di certo instilla veramente paura solo con le musiche e la recitazione di NIcholson.
Di Kubrick ho anche molto apprezzato Dottor Stranamore (purtroppo ancora attuale), dove il regista analizza in tono satirico le pulsioni di morte della società umana, Arancia Meccanica (riflessione sul libero arbitrio) e Full Metal Jacket, quest'ultimo il mio film di guerra preferito insieme ad Apocalypse Now. Non sono mai riuscito invece a finire di vedere Barry Lyndon, che è pure un film importante della cinematografia del regista in questione.
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#187 Messaggio da Alec Empire »

Floppy Disk ha scritto:
13/12/2020, 14:39
Non sono mai riuscito invece a finire di vedere Barry Lyndon, che è pure un film importante della cinematografia del regista in questione.
Il mio Kubrick preferito per via della cura estetica dedicata alle singole inquadrature, molte delle quali autentici tableau vivants. Senza dimenticare le riprese in interni ad illuminazioni eslcusivamente diegetiche (ad esempio, le sole candele incluse nelle scene). Saggio di cinema pittorico di altissimo livello.
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#188 Messaggio da Blif »

A noi sette-ottocenteschi Barry Lyndon piace molto.

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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#189 Messaggio da CianBellano »

A me in Barry Lyndon la cosa che mi va sempre di traverso e' l'interpretazione del protagonista, un po' per quell'accento irlandese che non ho autorevolezza per dire se fatto bene ma a me e' suonato un po' zoppicante, un po' per il poco carisma/doti recitative a mio avviso sub-par. Il che a pensarci e' abbastanza congruo con la maldestra e inesorabile condotta di vita del personaggio stesso, pero' deve pur sempre reggere parte del film sulle sue spalle e secondo me non ci riesce. Ho pero' il sospetto che Kubrick non volesse di proposito un attore che gli "rubasse" il film.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#190 Messaggio da Blif »

Sull'accento irlandese, non saprei pronunciarmi: vidi Barry Lyndon doppiato, dovrei colmare la pecca.
Forse un nuovo caso Dick Van Dyke? :)

Hai però ragione, credo, sulla recitazione: in un film molto più pittorico che recitato, dove non ricordo in generale grandi prove d'attore,
il protagonista più di tutti gli altri interpreti sembra sempre che stia passando di lì per caso, e questo forse è un po' eccessivo.

Ed è anche vero che la cosa è in tono con le vicende del personaggio, che è sballottato qua e là per l'Europa,
e spesso crede di controllare la propria vita, ma in realtà non ci riesce mai.
In fondo, un cialtrone, anche se meno nel film che nel romanzo.

Non trovi che nello stralunato Ryan O'Neal di Barry Lyndon ci sia molto dello stralunato Tom Cruise di Eyes Wide Shut?

ImmagineImmagine

Questo mi ricorda che nel 2012 avevamo cominciato a parlare della Certosa di Parma, senza mai arrivare a un punto fermo.
Ora provo a cercare il topic dei libri.
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#191 Messaggio da CanellaBruneri »

Ultimamente, complice l'età che avanza inesorabile ed una serie di coincidenze, mi sono (re)innamorato del Western con devota passione.


Bliffone, che ormai abbiamo scoperto essere Paolo Mieli, ha perfettamente azzeccato la "traslazione" da O'neil a Cruise: "Eyes wide shut" (a mio avviso sottovalutato) richiedeva un coglione totale, perso e smarrito, del tutto inadatto all'avventura onirica che attraversa: mission possible. Come gli Amleto pasticcioni di Carmelo Bene

Kubrick ha sempre cercato e trovato interpreti funzionali al film che aveva in mente (non sono un Kubrikiano spanato, anzi...).

D'altronde l'unico personaggio realmente positivo del suo cinema della maturità è proprio Jake Torrance che, pur in tutte le sue ambiguità, ha un che di epico nel ribellarsi malamente, ad una moglie isterica ed a un figlio schizoide.

P.S. ancora non capisco come full metal jacket sia così venerato, problema mio evidentemente
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie

Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#192 Messaggio da Floppy Disk »

CanellaBruneri ha scritto:
13/12/2020, 20:16
P.S. ancora non capisco come full metal jacket sia così venerato, problema mio evidentemente
Il merito del film è sottolineare la dualità dell'animo umano: il protagonista Joker è un soldato che dovrà rendersi responsabili di innumerevoli uccisioni in guerra ma porta sulla giacca uno stemma raffigurante il simbolo della pace. Oltre a questo, lo stile freddo e asettico con cui è girato il film rinforzano la sensazione di trovarsi di fronte ad un'opera che cerca di smascherare in modo più oggettivo possibile l'essenza della guerra.
Va anche detto che la prima parte del film, quella con il sergente Hartman, è diventata di culto per gli innumerevoli insulti sputati fuori dal soggetto in questione (il doppiatore è Eros Pagni, bravissimo). YT è pieno di video spezzoni dei momenti migliori del sergente Hartman.
All'opposto invece troviamo Apocalypse Now, con una fotografia calda (di Vittorio Storaro, non a caso) e uno stile roboante ed energico, dove il protagonista/spettatore scende sempre di più negli abissi della follia umana, tipo Inferno dantesco. Proprio due modi diversi di intendere il cinema di guerra, e forse il cinema in generale.

(Giuro solennemente che per scrivere quello che ho scritto non ho sbirciato sui manuali dei critici cinematografici)
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#193 Messaggio da CanellaBruneri »

Floppy Disk ha scritto:
13/12/2020, 20:34
CanellaBruneri ha scritto:
13/12/2020, 20:16
P.S. ancora non capisco come full metal jacket sia così venerato, problema mio evidentemente
Il merito del film è sottolineare la dualità dell'animo umano: il protagonista Joker è un soldato che dovrà rendersi responsabili di innumerevoli uccisioni in guerra ma porta sulla giacca uno stemma raffigurante il simbolo della pace. Oltre a questo, lo stile freddo e asettico con cui è girato il film rinforzano la sensazione di trovarsi di fronte ad un'opera che cerca di smascherare in modo più oggettivo possibile l'essenza della guerra.
Va anche detto che la prima parte del film, quella con il sergente Hartman, è diventata di culto per gli innumerevoli insulti sputati fuori dal soggetto in questione (il doppiatore è Eros Pagni, bravissimo). YT è pieno di video spezzoni dei momenti migliori del sergente Hartman.
All'opposto invece troviamo Apocalypse Now, con una fotografia calda (di Vittorio Storaro, non a caso) e uno stile roboante ed energico, dove il protagonista/spettatore scende sempre di più negli abissi della follia umana, tipo Inferno dantesco. Proprio due modi diversi di intendere il cinema di guerra, e forse il cinema in generale.

(Giuro solennemente che per scrivere quello che ho scritto non ho sbirciato sui manuali dei critici cinematografici)
Ti credo, ma no:

1) la prima parte è "ufficiale e gentiluomo" fatta meglio (anche le stesse battute)

2) il taglio netto tra prima e seconda parte è pari pari a "Il cacciatore"

Personalmente mi pare una summa dei film sul Vietnam, una bibliografia. bellissimo, per carità, ma, personalmente, non ha la intensità di Apoclaypse e de "il cacciatore", nè quella dell'ormai misconosciuto "giardini di pietra", in cui la guerra è differita. FMJ è un grande Bignami del "genere" (e Kubrick ha sempre, genilamente fatto cinema di"genere")

Non ritengo quel film l'apice di Kubrik, tutto qui. Spero di non dover specificare sempre che Kubrik è nell'Olimpo del cinema, in otima e numerosa compagnia (per fortuna)
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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#194 Messaggio da cirillosomma »

Ma Orizzonti di Gloria no?

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Re: [O.T.] la Storia del Cinema

#195 Messaggio da CianBellano »

Floppy Disk ha scritto:
13/12/2020, 20:34
CanellaBruneri ha scritto:
13/12/2020, 20:16
P.S. ancora non capisco come full metal jacket sia così venerato, problema mio evidentemente
Il merito del film è sottolineare la dualità dell'animo umano: il protagonista Joker è un soldato che dovrà rendersi responsabili di innumerevoli uccisioni in guerra ma porta sulla giacca uno stemma raffigurante il simbolo della pace. Oltre a questo, lo stile freddo e asettico con cui è girato il film rinforzano la sensazione di trovarsi di fronte ad un'opera che cerca di smascherare in modo più oggettivo possibile l'essenza della guerra.
Va anche detto che la prima parte del film, quella con il sergente Hartman, è diventata di culto per gli innumerevoli insulti sputati fuori dal soggetto in questione (il doppiatore è Eros Pagni, bravissimo). YT è pieno di video spezzoni dei momenti migliori del sergente Hartman.
All'opposto invece troviamo Apocalypse Now, con una fotografia calda (di Vittorio Storaro, non a caso) e uno stile roboante ed energico, dove il protagonista/spettatore scende sempre di più negli abissi della follia umana, tipo Inferno dantesco. Proprio due modi diversi di intendere il cinema di guerra, e forse il cinema in generale.

(Giuro solennemente che per scrivere quello che ho scritto non ho sbirciato sui manuali dei critici cinematografici)
(non c'era bisogno di specificarlo)
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