[O.T.] pedalate superZetiani, pedalate...

[Gerda]

Io da allenato ho fatto al massimo 134 km scalando l’Amiata e altre colline in zona per arrivarci, diciamo che il ritorno è stato abbastanza traumatico con le ultime salite prima di casa.

Sennò i giri variavano sempre da 70 a 110 km su percorsi misti, qualche salita cercavo di inserircela sempre salvo quando ero poco allenato in cui preferivo mettere km nelle gambe senza rischiare di farmi venire a prendere.

In mbk variavo dai 25 (giretto tranquillo serale) ai 50 max 60 su percorsi abbastanza duri.

Ho sempre odiato i gruppi, spesso andavo da solo o con uno max due amici fidati, solitamente più allenati di me, ma niente competizione di sorta o fenomeni sparsi.

Nell’ultima uscita in primavera ho fatto una 15ina di km risalendo il fiume con seggiolino e passeggero dietro che mi insultava per le buche e le frasche che gli finivano addosso.

[Galibier]

Da me in inverno fa veramente freddo... di solito carico la bici e inizio a pedalare a fondo valle e vado verso la langa. Faccio circa 10/12k km anno e il freddo lo sopporto bene, cmq è una questione molto soggettiva

[Gerda]

Ganna monumentale anche oggi.

Almeida gran prestazione in maglia rosa, bene Kelderman, benissimo il giovane americano McNulty.

Si difende Pozzovivo, malino Nibali e Bilbao, male Fulgsang.

Domani cominciano le prime (e speriamo non uniche) vere salite.

Secondo me Nibali ce la può ancora fare, ha dalla sua l’esperienza che manca ai tanti giovani rampanti di questo Giro ma è senza grandi gregari, dovrà fare quasi tutto da solo.

Nel 2016 riuscì a ribaltare una corsa che sembrava segnata, grazie anche al grande lavoro di Michele Scarponi.

Ora ha 4 anni e molta concorrenza in più, però le tappe a lui più congeniali cominciano ora.

Meteo permettendo.

[apache]

Sara difficile recupero in classifica per nibali. Se non fa miracoli come padre pioli con il milan

[MauroG]

ieri debacle di nibali sotto il lavoro della sunweb, penso per lui il giro si sia chiuso li. bravo kelderman a sfruttare il lavoro dei gregari, e bravo il corridore della ineos a vincere la tappa. i primi 4 in classifica, forse hanno ancora tutti la possibilità di vincere il giro

[Magath]

Secondo me se riesce a crescere di condizione può ancora farcela, ma senza una squadra alle spalle la vedo molto dura. L'ultima volta che ha ribaltato il Giro aveva Scarponi come gregario che fece un lavoro straordinario.

[Gerda]

Nibali ribaltò nelle ultime due tappe di montagna un Giro 2016 che sembrava perso, aveva oltre 4 minuti da recuperare su Kruijswijk e quasi 2 da Chaves.
Le differenze con allora sono evidenti: 4 anni in meno e una squadra molto più forte, Scarponi su tutti ma anche Fuglsang e Kangert.
Certo è che dopo la debacle della cronoscalata dell'Alpe di Siusi e della tappa di Andalo, prima dell'arrivo di Risoul era dato per spacciato.

Al momento sembra una sfida tra Almeida e Kelderman, con l'incognita Geoghegan Hart.
I tre capitani delle tre squadre più forti e attrezzate.

Ma, meteo permettendo, ci sono ancora tre tappe di alta montagna.

Se supportato dalla squadra (la Trek finora è stata pressoché inesistente), ci si può ancora inventare qualcosa, come un paio di compagni in fuga da raggiungere al termine della penultima salita a scortarlo fino all'ultima ascesa.
La tappa dello Stelvio sarebbe perfetta, penultima salita interminabile e molto dura, discesa tecnica e ascesa finale più dolce.

Non credo che Nibali correrà per un piazzamento, o prova a far saltare il banco o salta lui.
Spero la prima, ma temo la seconda.

[SoTTO di nove]

Che tristezza che metteva ieri quel gruppetto di mezze calzette a giocarsi il Giro d'Italia.

[Gerda]

Dal 2014 ad oggi, tolto Froome, tutti i grandi giri sono stati vinti da corridori diversi.

A me questo cambio generazionale non dispiace affatto.

[SoTTO di nove]

Dal 2014 ad oggi, tolto Froome, tutti i grandi giri sono stati vinti da corridori diversi.

A me questo cambio generazionale non dispiace affatto.

Ok ma non è quello che intendevo io.
Al tour alcune squadre mettevano a tirare come primo uomo (non l'ultimo scudiero) uno che avrebbe vinto sto giretto.
Qua sono venuti solo 2-3 in crisi esistenziale e nomi che al tour non arriverebbero tra i primi 20.

è un po' di anni che va sempre peggiorando, e questa concomitanza con le classiche del nord non ha aiutato ma certo fa un po' tristezza.
Almeno fino a 10 anni fa c'era qualche italiano che meritava, (preferendo la corsa di casa al Tour) oggi non ci sono più nemmeno loro.

[MauroG]

concordo completamente con sotto.
Bisogna capire perchè la federazione non riesce più a sfornare con costanza ciclisti forti per corse a tappe nonostante il movimento sia in crescita esponenziale.

[Gerda]

concordo completamente con sotto.
Bisogna capire perchè la federazione non riesce più a sfornare con costanza ciclisti forti per corse a tappe nonostante il movimento sia in crescita esponenziale.

La mia idea era questa.

Il problema è che, come ha detto Cassani, per molti anni in Italia non si è organizzato, o comunque si è dato molto poco peso, alle corse a tappe dedicate agli under 23.
Lo stesso giro d’italia non è stato organizzato per molti anni.
Su pista, invece, è stato fatto un grosso lavoro sui giovani grazie a Villa.
Ed ecco che negli ultimi anni escono fenomeni come Ganna mentre su strada siamo rimasti a Nibali (massimo rispetto per il corridore italiano più forte e completo dai tempi di Bugno), con la piccola parentesi Aru.
Tra le nuove leve di questo giro sta correndo molto bene Fabbro, in una squadra senza compiti da gregario potrebbe emergere.

Ci aggiungo Masnada che, da gregario di Almeida, sta facendo un ottimo lavoro e finora è praticamente rimasto sempre coi migliori in tutte le salite.

[Gerda]

Al tour alcune squadre mettevano a tirare come primo uomo (non l'ultimo scudiero) uno che avrebbe vinto sto giretto.
Qua sono venuti solo 2-3 in crisi esistenziale e nomi che al tour non arriverebbero tra i primi 20.

Capisco quello che dici, ma il calendario e la stagione rivoluzionata di quest'anno non aiutano.
Molti hanno preferito il Tour anche solo per prepararsi il mondiale.
C'è anche da dire che due tra i favoriti del Giro hanno abbandonato la corsa, Thomas (Tour 2018) e Yates (Vuelta 2019).


Una riflessione più ampia.

Per parecchi anni le grandi corse a tappe sono state caratterizzate da squadroni come la Sky che, sulla scia della US Postal di Armstrong, poteva contare su 9 corridori che avrebbero potuto fare da capitano in qualunque altra squadra.
In alcune tappe ho visto Wout Poels tirare i propri capitani di turno (Froome, Thomas, Bernal) per decine di chilometri di salita, selezionando il gruppo a 5/6 corridori, a volte anche meno. Kwiatkowski da campione del mondo faceva il gregario.
Anche la Astana con Nibali, Scarponi, Fuglsang e Kangert era di questo livello.
Ora assistiamo ad un livellamento generale delle squadre.
Il tour di quest'anno a livello di squadra è stato dominato dalla Jumbo-Visma con Bennet, Dumoulin e Van Haert a servizio di Roglic, per poi subire la beffa finale da un Pogacar senza squadra.
Al giro la Sunweb sembra quella più attrezzata, ma anche la Deceuninck sta facendo bene, anche se la squadra più forte mi è sempre sembrata la Ineos, vedremo ora se farà corsa per vincere con Geoghegan Hart, come è probabile che sia.
Non c'è una squadra che domina, ma tante buone squadre, e la corsa ha uno svolgimento diverso da quello a cui eravamo abituati.
La Trek di Nibali è veramente messa male, pure Pozzovivo ha una squadra migliore al suo fianco. Al siciliano ha anche detto male che gli sono venuti a mancare Bernard e Brambilla, oltre a Ciccone. In salita quelli accanto a lui erano Jacopo Mosca e suo fratello Antonio, non proprio due fulmini di guerra.

[Salieri D'Amato]

Azz., ne welter e neppure gallo, addirittura mosca!

[Gerda]

Azz., ne welter e neppure gallo, addirittura mosca!

Teoricamente è più leggero e dovrebbe andare più forte in salita.