SoTTO di nove ha scritto:Termo sei come Geisha. Lo fanno anche gli italiani! Ovvio, chi dice il contrario. Dalle statistiche sappiamo che la percentuale (in base alla presenza) di chi delinque è maggiore tra gli immigrati che tra gli italiani. Ma non vuol dire niente, gli italiani che delinquono ci sono e te li tieni, magari fai in modo di fargli scontare pene adeguate.
Non per questo devi avallare o nella migliore delle ipotesi subire un'immigrazione incontrollata che porta di conseguenza un aumento di delinquenza. Ed è inutile continuare a paragonarla a quella autoctona, sono due cose diverse. Con una ci devi convivere l'altra te la vai a cercare.
è lo stesso discorso che si fa quando si parla di violenza sulle donne. Tutti ci ricordano che la maggior parte sono violenze in famiglia. Come dire se c'è in giro qualche violentatore in più si può chiudere un occhio, tanto i pericoli maggiori sono in casa.
Non è vero, a me non interessa la statistica sulle violenze dometiche a me interessa di come aumentino i possibili violentaori sulla strada se lo stato smette di vigilare.
Così le statistiche di chi ruba, non mi interessa se sono 50 e 50, io so che se aumentano gli stranieri (soprattutto quelli senza soldi) aumentìeranno di conseguenza anche i furti.
Che discorso del cazzo è fanno così anche i Napoletani, non è che aggiungere un problema in più aiuti a risolvere quello che già abbiamo.
Io in realtà nel mio posto precedente ho detto altre cose. Sono partito dal video che hai postato (e da i commenti che hai aggiunto) per estendere il discorso al tema omnicomprensivo dell'immigrazione. Mi stupiva il tuo "dove siamo arrivati?" come se te ne fossi accorto ora. Lo Stato è debole e non da stamattina. Mi stupisce che qualcuno se ne renda conto solo quando pensa agli immigrati.
Comunque sia...
Penso sia stato già detto. Ma in linea di massima: marginalità + esclusione sociale = maggior rischio di devianza
Non è solo questo (ci sono sempre altri fattori) ma in gran parte tutto nasce da lì. Più sei ai margini della società più è facile che tu delinqua. Ai marigini della società molti ci finiscono perché il sistema di accoglienza non funziona (sotto tanti aspetti). E attenzione che il sistema di cui parlo ha contribuito a crearlo qualche anno fa (il PD ha colpe ma non ci dimentichiamo quelle del sig. Maroni). Il discorso è lungo e magari avrò modo di riaffrontarlo. E guarda che si può criticare il sistema di accoglienza senza per forza di cose essere buonista (come diresti tu).
Comunque si conferma quello che pensavo. La doppia morale. Un criminale italiano ti da meno fastidio (o provoca meno astio/rancore) di un criminale straniero. A me danno fastidio entrambe le tipologie e mi fanno incazzare tutte e due. Se subisco un reato mi arrabbio in entrambi i casi. Entrambi sono problemi da risolvere. L'immigrazione incontrollata è un male? Si.
La criminalità in Italia l'hanno portata gli immigrati? No.
SoTTO di nove ha scritto:
Questione cattiveria. Io mi sono rotto il cazzo di veder spacciare questi migranti come morti di fame. C'è gente che parte dal Pakistan per arrivare in Libia, comprare il canotto su Ebay e poi farsi mantenere da me.
I veri morti di fame sono altri. Sono carogna se spero che qualcuno ne blocchi l'ingresso? Allora sono una carogna.
Però voi lavatevi l'ipocrisia di dosso.
Questione cattiveria. Ho letto diversi tuoi interventi da duro dell'ultima ora e così come tu etichetti qualsiasi pensiero anche solo vagamente "pro-immigrazione" (o non del tutto accomodante verso il tuo modo di pensare) come "Buonista" direi che l'appellativo di "Cattivista" ti calza a pennello. Non ti offendi mica, anzi mi pare ti piaccia anche.
Ci sta di citare una strofa dei "The Zen Circus" della canzone "Terza guerra mondiale":
"Una guerra mondiale ora
per vedere cosa fareste ora
voi che parlate di fucili
calci in culo ed esplosivi"
Mi associo all'auspicio dei TZC. Sarei proprio curioso di vedere le reazioni di taluni superuomini.
Comunque sia, parlando di cose più serie. Tu sei libero di pensare che il 99,9% di chi sbarca sia un finto povero o diversamente ricco. E' una tua idea, ma non è certamente detto che ciò corrisponda a verità.
Vale però la pena ribadire che chi sbarca e prova a restare in Italia lo fa dichiarandosi "richiedente asilo" e seguendo una particolare procedura per ottenere o meno questo riconoscimento. Se sei maggiorenne (i minori stranieri non accompagnati sono un altra cosa) e non ti dichiari richiedente non hai titolo a restare e dovresti essere espulso, in teoria ma in molti casi anche in pratica. Con questo meccanismo (e il passaparola la fa da padrone, ovviamente) tutti si dichiarano richiedenti asilo e cercando di sfangarla in vari modi (temporeggiando, ad esempio). E il sistema gli permette di trovare scappatoie.
Se poi la procedura va per le lunghe appunto la colpa è del sistema e non del singolo immigrato e tanto meno del soggetto che davvero fugge da qualcosa di brutto (e fidati che ce ne sono).
Il richiedente asilo fasullo o "forzato" penalizza in primis il richiedente asilo reale, chi davvero fugge da guerre o persecuzioni di vario tipo. La prima distorsione che porta quelli come te a fare un calderone dove buttarci di tutto.
E mai che avessi sentito dai molti che la pensano come te il dovuto distinguo, in pratica siccome molti pakistani piuttosto che nigeriani non fuggono da guerre o persecuzioni allora anche un afghano che vive in un paese disastrato ed insaguinato dalla follia dei talebani non merita asilo politico o rifiugio umanitario (chiamalo come ti pare). Io da quelli come te sti distinguo non li ho mai letti e molto probabilmente neanche lo pensi che ci sia una differenza. Per te probabilmente è tutto uguale e semplice.
SoTTO di nove ha scritto:
P.s. L'incidenza che ha l'immigrazione sulla mia vita quotidiana è infinitesimale, al momento si limita nel resistere all'insistenza di chi vuol appiopparti una scopa per 5/10 euro. Non per questo devo farmi i cazzi miei. è qualcosa che nel tempo non può funzionare, meglio farlo notare per tempo.
Nella mia vita l'immigrazione ha una incidenza un pochino più alta rispetto a quanto accada a te. Nel bene e nel male.
Nel bene perché come già dicevo tempo fa ospito a casa mia un ragazzo afghano che nel tempo è diventato per me un fratello minore e che (anche grazie al mio supporto, senza modestia) nel prossimo anno scolastico si diplomerà e che da tre anni si fa la stagione estiva (e il culo, in senso metaforico ovviamente altrimenti fraintendi) in Sardegna come cameriere (e per inciso, ogni stagione almeno 3/4 ragazzi italiani durano una settimana e scappano a gambe levate).
Nel male perché sono stato vittima di alcuni reati predatori che hanno visto come protagonista un immigrato o di altre situazioni spiacevoli sempre con protagonisti (negativi) immigrati. Eppure ti confesso che non ho provato mai rancore per quella razza/etnia del protagonista o per questo o quel politico che (citando Salvini) si è reso protagonista di alto tradimento allo Stato per aver avallato l'invasione. Nella mia ristrettezza mentale me la sono sempre presa con il singolo soggetto, senza buonismi o giustificazionismi di sorta (la crimonologia marxista non fa per me). Banale ribadire come la responsabilità penale sia personale, ma tant'è.
L'immigrazione incontrollata non funziona, non l'ho mai negato. Ma secondo me non funziona neanche il cattivismo a piene mani di cui troppa gente si fa portavoce. Così come non funziona il mega "sticazzi" che molti pronunciano verso chi fugge da guerre e persecuzioni. Esisterà un equilibrio?