[O.T.] Alitaglia

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Rand Al'Thor
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Re: [O.T.] Alitaglia

#781 Messaggio da Rand Al'Thor »

Giannini mi piace sempre come fa le sue analisi, a prescindere dal risultato che posso condividere o meno.
In questo caso condivido.
A PARIGI si vota per salvare l’Europa. A Roma si vota per uccidere l’Alitalia. La vittoria dei no al referendum sul piano di salvataggio della compagnia aerea più disastrata del continente è il giusto epilogo di un fallimento permanente che dura ormai da trent’anni. L’ultimo capitolo, il più amaro, di un brutto pasticciaccio italiano.

Che tutti, ma proprio tutti, hanno contribuito a scrivere. Lo Stato e il mercato, la politica e il sindacato. Gli azionisti pubblici e i capitalisti privati, i manager cinici e i dipendenti privilegiati. Non c’è un solo attore, su questa quinta in rovina sulla quale sta per calare il sipario, che possa dire “io non c’entro”. Oggi serve a poco gettare la croce addosso ai lavoratori di cielo e di terra che hanno bocciato la proposta ultimativa dell’azienda (1.300 esuberi, 900 in cassa integrazione straordinaria, 8 per cento di stipendio in meno per tutti). È vero che a quella proposta Etihad, Invitalia e le banche avevano subordinato la concessione di altri 2 miliardi di capitali per tenere in piedi la compagnia. Ma è altrettanto vero che affidare ai dipendenti l’ultima parola sulla sopravvivenza di un’impresa (scambiandola con l’ennesimo giro di vite occupazionale e salariale), suona sempre come un vago ricatto. Non possono pagare colpe che non hanno.

Tuttavia, i tanti che hanno scritto il loro “no” sulla scheda hanno compiuto un gesto che racchiude in sé il vizio d’origine, culturale e industriale, che ha da sempre caratterizzato il volo avventuroso di Alitalia. A tutti i livelli. Cioè l’idea che di fronte ai dissesti epocali di questa compagnia ci sia sempre un piano B pronto in un cassetto. E che quel piano B, alla fine, sia sempre lo Stato padrone a dettarlo, tappando i buchi di bilancio con i soldi del contribuente. Questa volta non andrà così. Non c’è più una mammella pubblica, dalla quale succhiare i soldi per pagare gli stipendi, o il gasolio per far volare gli aerei. Questa volta c’è solo l’amministrazione straordinaria e la nomina di un commissario, che salda i creditori che può saldare e poi porta i libri in tribunale. E questo esito, doloroso quanto si vuole, non lo detta solo la solita Europa Matrigna, che vieta gli aiuti di Stato. Lo detta il buon senso. Non c’è più un cielo da solcare, per una compagnia aerea che perde 700 milioni all’anno, 2 milioni al giorno, 80 mila euro l’ora. Luigi Gubitosi è l’ultimo presidente arrivato al capezzale del moribondo, e se non riesce a rianimarlo lui (che ha avuto a che fare con il carrozzone Rai) non ce la può fare nessuno. Non ci sono più rotte da percorrere, per un vettore che ha creduto di giocare la partita dell’eccellenza insieme alle ricchissime compagnie degli Emirati, mentre Ryanair e Easyjet gli rubavano le tratte più battute (le turistiche a corto e medio raggio) e Freccerosse e Italo gli scippavano quelle più pregiate (la Roma-Milano su tutte). Ecco i colpevoli, di questo “delitto”. I politici l’Alitalia l’hanno usata come un taxi, per motivi elettorali e spesso anche personali. È stato così nella Prima Repubblica, quando le cavallette Dc e Psi l’hanno spolpata tra nomine lottizzate e assunzioni clientelari. È stato così nella Seconda, quando Berlusconi nel 2008 se l’è giocata al tavolo della campagna elettorale, facendo saltare l’unica fusione che allora aveva ancora un senso, quella con Air France-Klm. È stato così anche nella Terza, quando hanno finto di difendere a chiacchiere “la compagnia tricolore”, mentre nei fatti cedevano pezzi di mercato alle low cost straniere. I privati l’Alitalia l’hanno usata solo per ingraziarsi il Palazzo, come accadde con i “patrioti” che su ordine del Cavaliere ci misero un obolo solo per garantire la patetica difesa “dell’italianita’”, e non certo una prospettiva strategica credibile.

I manager l’Alitalia l’hanno sfasciata, in un tourbillon di piani industriali buttati al macero e di bonus astronomici ficcati in portafoglio. In cinquant’anni sono cambiati tre all’anno, cinque solo negli ultimi cinque anni. Da Nordio a Cempella, da Mengozzi a Cimoli. E poi Sabelli, Ragnetti, Cassano. Pare una squadra di calcio. Peccato che si sia rivelata di serie C, moltiplicando i passivi anno su anno. Almeno Mengozzi e Cimoli, qualcosa hanno restituito, tra una condanna a 6 e una a otto anni. Ma siamo tutti garantisti, per carità. Restano i sindacalisti, che hanno lucrato prebende previdenziali e bloccato alleanze industriali, sempre convinti che il bengodi degli anni ‘70 non sarebbe mai finito. Siamo all’ultimo volo della Fenice. O sbuca fuori un grande partner (occidentale o asiatico che sia) e si compra la compagnia tutta intera, o siamo al capolinea. Bisogna dirlo, con dolore. Forse è meglio così. È bello, per un Paese, poter schierare nei cieli del mondo globalizzato la sua “compagnia di bandiera”. Da orgoglio, fa “identità”. Ma questo non può più avvenire a qualsiasi prezzo. Se ci sono le condizioni di mercato, bene. Altrimenti, se ne prenda atto, e si compiano le scelte conseguenti. Tra il 1974 e il 2014, per salvarla, abbiamo speso 7,4 miliardi di denaro pubblico: l’equivalente di una “Alitalia tax” da 180 milioni l’anno. Forse può bastare. Dio è morto, Pantalone è morto, e stavolta può morire pure Alitalia.
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walter84
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Re: [O.T.] Alitaglia

#782 Messaggio da walter84 »

complimenti a Giannini....un articolo davvero bellissimo.....da incorniciare......
"Ladies and gentlemen, please stand up for the National Anthem of the German Democratic Republic:

https://youtu.be/3AhIJB9jpWQ"

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Alitaglia

#783 Messaggio da Drogato_ di_porno »

vi invito a leggere questo articolo e relativi commenti

http://sollevazione.blogspot.it/2017/04 ... mpale.html
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Alitaglia

#784 Messaggio da Drogato_ di_porno »

prima dice che gli italiani applaudirebbero, poi che le "conseguenze politiche" del fallimento sarebbero più gravi dei soldi pubblici.
Questa volta però le troppe sigle Alitalia non potranno porre i veti che nella primavera del 2008 fecero scappare da Roma l’allora amministratore delegato di Air France-Klm Jean Cyril Spinetta, disgustato dall’arroganza con cui i leader tentarono di imporgli un piano di salvataggio diverso da quello immaginato. Ammette una fonte di governo sotto la richiesta di stretto anonimato: «Se oggi dicessimo agli italiani che Alitalia deve fallire riceveremmo più applausi che fischi». Se ciò non avverrà, è solo perché in ballo ci sono dodicimila posti di lavoro, un pezzo di traffico aereo italiano e conseguenze politicamente più gravi dei soldi pubblici che in ogni caso lo Stato dovrà sborsare per gestire i nuovi licenziamenti. A Fiumicino c’è già il nome di colui che dovrebbe occuparsi della delicatissima faccenda: si tratta del commercialista romano Enrico Laghi, già commissario all’Ilva.
Anche Repubblica parla di Enrico Laghi come possibile commissario. Scrive Lucio Cillis:
Un percorso segnato che porta dritti alla scomparsa e allo spezzatino della compagnia e non, come forse sperava qualcuno tra i dipendenti pronti a combattere in trincea, ad un piano B che nessuno ha voglia di mettere in scena. L’unico piano possibile sembrerebbe un via libera a compagnie straniere pronte e disposte a farsi carico delle rotte da e per l’Italia che (con fatica) Alitalia ancora copre. Ma non c’è da essere allegri visto che da oggi negli scali su cui opera il vettore potrebbero andare in scena proteste e manifestazioni. Qualcuno però affaccia una soluzione diversa. Vista la delicatezza del momento e del settore che oltre ai dipendenti di Alitalia conta su un indotto che da lavoro ad almeno altre 8mila famiglie, si ipotizza un tentativo in extremis a Palazzo Chigi, con azionisti e sindacati pronti a limare per l’ultima volta il documento che ha fatto imbestialire i dipendenti.
Un tentativo, quest’ultimo, dalle flebili speranze.
«Rammarico e sconcerto per l’esito del referendum Alitalia che mette a rischio il piano di ricapitalizzazione della compagnia», hanno dichiarano stamane in un comunicato congiunto i ministri dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio e del Lavoro Giuliano Poletti. «A questo punto l’obiettivo del Governo, in attesa di capire cosa decideranno gli attuali soci di Alitalia, sarà quello di ridurre al minimo i costi per i cittadini italiani e per i viaggiatori».
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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Alitaglia

#785 Messaggio da Drogato_ di_porno »

questa frase riassume tutto:
"E poi perché il governo non ci dovrebbe aiutare? Ha salvato le banche, ha salvato l' Ilva, perché noi no?».

"Lo Stato non può abbandonarci: ha trovato 20 miliardi per le banche? Bene, adesso si ingegni a trovare il miliardo che occorre per mettere in salvo noi».
i 5 stelle hanno già dato l'appoggio: http://www.dagospia.com/rubrica-4/busin ... 146486.htm

leggo che Alitalia ha 12000 dipendenti,sommati a quelli dell'indotto fanno 50000

se l'azienda fallisce si devono pagare gli ammortizzatori sociali per tutta sta gente e sarebbe un'altra mazzata. ho idea che da questo bubbone non ci libereremo facilmente. qualunque opzione è un salasso, non c'è via d'uscita.

ora si parla di altri 6 mesi di aiuti pubblici per far fronte alle spese (carburante, stipendi) durante il commissariamento, e arriviamo già a fine anno. tra 6 mesi saremo in piena campagna elettorale...
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Mister Dick
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Re: [O.T.] Alitaglia

#786 Messaggio da Mister Dick »

È il 26 aprile, quindi si può fare la battuta.

A questo punto l'unica soluzione "indolore", è la soluzione finale.
Come i nazisti hanno insegnato, questi 50000 li uccidi. 8)


Anyway... la questione Alitalia conferma la "lungimiranza" della politica italiana. Come è scritto nell'articolo di Giannini, l'hanno rimpinzata di amici e amichetti, dandogli lauti stipendi. Non hanno mai fatto investimenti accorti e/o innovazioni.

Morale della favola: fulgido esempio dei carrozzoni italiani.

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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Alitaglia

#787 Messaggio da Capitanvideo »

Drogato_ di_porno ha scritto: se l'azienda fallisce si devono pagare gli ammortizzatori sociali per tutta sta gente e sarebbe un'altra mazzata. ho idea che da questo bubbone non ci libereremo facilmente. qualunque opzione è un salasso, non c'è via d'uscita.
Ecco perché spero fallisca non solo Alitalia, ma il paese intero.

Io l'ammortizzatore sociale non ce l'ho, e come me qualche altro milione di cittadini di serie C

Visto che le cose qui non cambieranno mai (si suona anche se la nave affonda) non resta che tifare fallimenti vari e Monaco.

Al bar sentivo quelli della provincia che commentavano: "Sono 40 anni che li manteniamo!"

Ah, voi mantenete loro?
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Parakarro
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Re: [O.T.] Alitaglia

#788 Messaggio da Parakarro »

Capitanvideo ha scritto: Al bar sentivo quelli della provincia che commentavano: "Sono 40 anni che li manteniamo!"

Ah, voi mantenete loro?
ma ovvi oche sia sempre colpa "degli altri"

siamo un popolo di gente pulita, gli sporchi sono sempre lontani da noi.


il testo di Giannino è condivisibile e ricco di verità
i referendum ai lavoratori sono ridicoli sopratutto perchè vengono fatti quando i giochi sono fatti
quindi è ingiusto incolpare loro della disfatta
ma loro sono uno degli ingranaggi fallaci della macchina Alitalia.


Sul pericolo di avere 50 mila nuovi disoccupati me ne sbatto i coglioni
se devo scegliere preferisco spendere i soldi per avere un servizio che dia benefici alla società e non 50 mila inutili privilegiati

licenziamo 12mila alitalia e assumiamo 12 mila stradini.. così almeno avrò le strade pulite piuttosto che un aereo in più sula tratta Trieste-Luino... fanculo.

Varsek
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Re: [O.T.] Alitaglia

#789 Messaggio da Varsek »

E il personale Alitalia ha adesso anche rifiutato l'unica soluzione prospettata dal Governo...
A questo punto viene da domandarsi: ci sono o ci fanno?
Vogliono davvero che fallisca la società?
Se così vogliono, così sia...li si lasci fallire... :-?

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Re: [O.T.] Alitaglia

#790 Messaggio da Enrico Pallazzo »

se ho ben capito:
quelli che hanno votato Si lo hanno fatto per salvaguardare il posto di lavoro per altri due anni, chi per allungare la sopravvivenza fino alla pensione o quelli del partito "fottesega del taglio ai naviganti...io penso al mio orticello". Tra i NO ci sono quelli del partito della nazionalizzazione (illusi), quelli del "muoia sansone e tutti i filistei" riferendosi al management e quelli che si auspicano l'ingresso di qualche privato più competente e disposto a sobbarcarsi il carrozzone.

Mi spiace vedere come politici, media e sindacati abbiano scaricato il giudizio finale sui lavoratori acuendo così il divario fra "loro" e "noi".

Io auspico che fallisca. L'Italia non è un paese in grado di gestire nulla, figuriamoci una compagnia aerea. Magari succederà quello che è successo in Ungheria con il fallimento MALEV
è sempre amore!

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Re: [O.T.] Alitaglia

#791 Messaggio da GeishaBalls »

Mister Dick ha scritto:È il 26 aprile, quindi si può fare la battuta.

A questo punto l'unica soluzione "indolore", è la soluzione finale.
Come i nazisti hanno insegnato, questi 50000 li uccidi. 8)


Anyway... la questione Alitalia conferma la "lungimiranza" della politica italiana. Come è scritto nell'articolo di Giannini, l'hanno rimpinzata di amici e amichetti, dandogli lauti stipendi. Non hanno mai fatto investimenti accorti e/o innovazioni.

Morale della favola: fulgido esempio dei carrozzoni italiani.
Fare la compagnia aerea non è stato facile, ne sono fallite tante, ma il fulgido esempio di carrozzone lo è stato fino al 2008 quando Prodi l'aveva venduta ai francesi ma Berlusconi annullò tutto per l'orgoglio della patria.

Visione strategica e bene nazionale di Prodi e qualunquismo, affarismo fanfarone di Berlusconi. Nomi e cognomi ci sono sono su questa vicenda, chi dimentica è complice

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Re: [O.T.] Alitaglia

#792 Messaggio da Capitanvideo »

Drogato_ di_porno ha scritto:vi invito a leggere questo articolo e relativi commenti

http://sollevazione.blogspot.it/2017/04 ... mpale.html
Ma leggi sta roba per divertimento? Perché non vedo altre ragioni plausibili.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Re: [O.T.] Alitaglia

#793 Messaggio da Tasman »

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Sembrava impossibile..

Ma per supercazzaro TUTTO è Possibile!

Vai vola superCazzaro verso nuove avventure!!

:imslow:
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
Fabio Concato.

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Re: [O.T.] Alitaglia

#794 Messaggio da E.Max89 »

Nuovi aerei? :DDD
LOL :lol: sono anni che usano ancora i vecchi e "sporchi" B767, A320-321 e B737. Quali nuovi aerei?
I B777? Gli A330? Gia' superati ;)
Altre compagnie hanno già fatto ordini per i nuovi A350 e B787, per sostituire il vecchio B777. Per non parlare del fatto che usano da anni A380 e B747-8 di nuova generazione, per tratte intercontinentali (con grande successo).
L'Alitalia ha forse un A380, un A350 o un 747-8 nel loro "garage"?
Ma dove.....ma quando mai. :roll:

Nessuno può alienare a favore d'altri il proprio diritto naturale, inteso qui come facoltà di pensare liberamente.

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Alitaglia

#795 Messaggio da Drogato_ di_porno »

come previsto si tira a campare per altri 6 mesi

altri 400 mln nel cesso.
Alitalia,Calenda,da Stato prestito ponte

(ANSA) - ROMA, 26 APR - "Il nuovo commissario deve assicurare la continuità dell'azienda e poi trovare un acquirente per Alitalia che sappia gestirla". E' quanto ha spiegato, secondo una nota della trasmissione Mix 24 di Giovanni Minoli su Radio 24, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda precisando che per la continuità: "l'unica cosa sarà avere un prestito ponte dallo Stato, intorno ai 300, 400 milioni per assicurare sei mesi di gestione". Alla domanda su Lufthansa che sembra molto interessata a comprare Alitalia, Calenda risponde: "lo spero" e poi precisa: "sarebbe interessante da esplorare".
mettetevelo in testa Alitalia non fallirà mai.

Alitalia non è una compagnia aerea, è un gigantesco ammortizzatore sociale, una gigantesca indennità di disoccupazione.

se Alitalia fallisse sarebbe una bomba sociale senza precedenti. ci vorrebbe l'esercito per fermare i disordini, bisognerebbe militarizzare l'intero paese, non solo Fiumicino.

E questo accadrebbe anche se a comprarla fosse Lufthansa o Aifrance o vattelapesca. Un acquirente straniero non potrebbe fare tagli al personale perché saremmo daccapo.

Inoltre voglio vedere tra 6 mesi a un passo dalle elezioni (se non in concomitanza delle medesime) chi cazzo fa fallire Alitalia.

L'azienda non è competitiva né su lungo, né sul medio-corto raggio. Ma non può morire.
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