
L' influenza aviaria e' qui.
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- Paperinik
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"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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- Husker_Du
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Primo passaggio dell'influenza aviaria ad un mammifero che non sia un uomo:
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni ... nstir.html
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"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"
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veramente il primo passaggio era di 6 giorni fa:Husker_Du ha scritto:Primo passaggio dell'influenza aviaria ad un mammifero che non sia un uomo:
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni ... nstir.html
La notizia confermata da un laboratorio tedesco
Un gatto con il virus H5N1 in Germania
Il primo caso di mammifero contagiato in Europa trovato su un'isola del Mar Baltico: nella zona decine di uccelli infettato
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... irus.shtml
- Paperinik
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QUACK! GULP! GASP! Un pulcino di anatra viene vaccinato in una fattoria di Buanes, nel sud-ovest della Francia, contro il virus H5N2, che non è il famigerato virus dell'aviaria H5N1, ma è comunque responsabile di epidemie mortali tra gli uccelli (Regis Duvignau/Reuters)
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L'H5N1 era stato identificato su tre animali due di questi si sono liberati della malattia
Aviaria, giallo sui gatti in Austria "Sono guariti dal virus"
VIENNA - E' giallo sui casi di sospetta influenza aviaria su alcuni gatti in Stiria, regione dell'Austria confinante con la Slovenia. Due dei tre felini risultati portatori del virus H5N1 sono guariti. Lo ha detto in serata un portavoce dell'Agenzia federale per la sicurezza alimentare austriaca.
Il resto dell'articolo su Repubblica online
Aviaria, giallo sui gatti in Austria "Sono guariti dal virus"
VIENNA - E' giallo sui casi di sospetta influenza aviaria su alcuni gatti in Stiria, regione dell'Austria confinante con la Slovenia. Due dei tre felini risultati portatori del virus H5N1 sono guariti. Lo ha detto in serata un portavoce dell'Agenzia federale per la sicurezza alimentare austriaca.
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L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perchè provi un senso di benessere quando gli sei vicino - Bukowski
La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre - Einstein
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Re: L' influenza aviaria e' qui.
Comè che di questo NON PARLA NESSUNO ah certo la colpa della SARS era del regime cinese questa invece viene da un paese così tanto democratico che la democrazia la esporta pure.
Si chiama Mers (dall’inglese: Middle East Respiratory Syndrome) o sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus, il contagio che inizia a spaventare il mondo.
Della stessa famiglia virale della Sars, che nel 2003 provocò 775 vittime nel mondo, la nuova sindrome sembra avere un livello di mortalità di quasi il 50 per cento, molto più alto rispetto al virus della Sars (9%) ma una più difficile trasmissione.
Sono già 142 i morti accertati per Mers, la maggior parte in Arabia Saudita; solo dagli inizi del mese di maggio gli ospedali del Regno hanno registrato 26 decessi. Diverse centinaia i contagiati in vari Paesi del mondo, e tutti avevano viaggiato in Paesi della Penisola arabica. Il virus è stato segnalato per la prima volta a Gedda, in Arabia Saudita, il 24 settembre del 2012, dal virologo egiziano Ali Mohamed Zaki. Secondo alcuni ricercatori sarebbe stato trasmesso all’uomo da cammelli infetti.
La patologia iniziale è irriconoscibile. Prima un comune raffreddore; poi i sintomi si trasformano in una grave sindrome respiratoria acuta, con presenza di febbre e tosse. La maggior parte dei pazienti ha poi presentato polmonite. In molti hanno sofferto anche di sintomi gastrointestinali. Dopo il decesso per contagio, nei giorni scorsi a Gedda, degli ultimi cinque pazienti contagiati, la preoccupazione nel Regno Saudita si è estesa anche al personale medico; quattro medici dell’ospedale “King Fahd” di Gedda si sono dimessi dal servizio, rifiutandosi di curare i pazienti per il timore di essere contagiati. Il ministro della Salute del Regno, Abdallah Al-Rabiah, si è dimesso a seguito delle accuse di aver sottovalutato il problema, ed è dovuto scendere in campo lo stesso re Abdullah, che si è recato in visita a Gedda per rassicurare la popolazione, preoccupata dopo che si erano diffuse indiscrezioni su una presunta mutazione del virus che potrebbe renderlo più aggressivo.
Fino ad ora la maggioranza dei casi, oltre che in Arabia Saudita, si sono registrati nei Paesi vicini: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Giordania, Kuwait e Yemen. Sono stati inoltre rilevati casi di contagio in pazienti provenienti dall’area del Golfo persico anche nel Regno Unito, in Francia, in Tunisia, in Malaysia, Libano, Turchia, Grecia, Egitto e Stati Uniti d’America. Il 31 maggio del 2013 è stato segnalato il primo caso italiano. Si trattava di un cittadino giordano di 45 anni, residente in Toscana, che era tornato da un lungo viaggio in Giordania, dove uno dei suoi figli sembrava soffrisse di una forma influenzale non meglio specificata. Il giordano aveva poi contagiato la moglie e la figlioletta di appena 18 mesi.
I tre sono stati a lungo ricoverati in ospedale a Firenze per sintomi di Mers, tenuti in isolamento e sottoposti a trattamento medico. Tutti i soggetti, una sessantina, che erano venuti a contatto con i malati, sono stati sottoposti a stretta sorveglianza medica e sono poi risultati tutti sani e negativi alla prove di laboratorio.
La scorsa settimana un caso di infezione da coronavirus Mers è stato registrato per la prima volta anche in Olanda: il paziente era tornato di recente da un viaggio in Arabia Saudita, dove avrebbe contratto il virus, ed è stato posto in isolamento. Secondo un esperto americano del Centers for Disease Control and Prevention, il famoso Cdc di Atlanta, “il virus può salire in aereo e viaggiare intorno al mondo, deve solo trovare la persona giusta da infettare. A quel punto, atterrando in qualsiasi parte del mondo, la vittima lo trasmette”.
Il Servizio sanitario pubblico statunitense ha approvato un protocollo per contrastare la malattia che prevede l’isolamento dei contagiati in una camera speciale, che deve essere pulita e disinfettata regolarmente. Proprio le strette misure d’igiene sono l’unico modo per bloccare il contagio. Non tutti i Paesi, specie quelli della Penisola arabica, e non tutte le strutture sanitarie, garantiscono però le migliori condizioni igieniche ed è per questo che la diffusione è più veloce in quei Paesi, così come l’aumento del tasso di mortalità. Non esiste al momento un vaccino contro la Mers, che è comunque in fase di sperimentazione su animali nei laboratori del Cdc. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cui comitato per le crisi si è riunito di urgenza la scorsa settimana a Ginevra, ha deciso di non decretare lo stato di allerta per la salute pubblica globale per l’epidemia, data l’assenza di prove certe sul contagio diretto fra esseri umani. Tuttavia, l’Oms ha reso noto che la gravità della situazione è aumentata in termini di effetti sul sistema sanitario pubblico, criticando la scarsa prevenzione e il controllo dell’infezione da parte delle autorità dei Paesi coinvolti, in particolar modo l’Arabia Saudita. L’agenzia Onu chiede una campagna informativa per le strutture sanitarie, ma anche per il pubblico.
In molti aeroporti delle principali città del mondo sono riapparsi i rilevatori di temperatura corporea dei passeggeri in arrivo, che erano divenuti famosi nel 2003 durante l’emergenza della Sars. Anche il Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc), l’agenzia dell’Unione europea con sede a Stoccolma, ha messo in atto la sorveglianza attiva per individuare i possibili casi e approfondire le conoscenze sul virus e ha chiesto ai Paesi membri di fare altrettanto.
In Italia, dopo i casi di Firenze, il ministero della Salute, in stretto raccordo e coordinamento con le Regioni e in contato con Oms e Ecdc, ha attivato una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute e delle sindromi da distress respiratorio acuto, istituendo una Rete nazionale per la gestione della sindrome da Mers e aggiorna tempestivamente il proprio
Si chiama Mers (dall’inglese: Middle East Respiratory Syndrome) o sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus, il contagio che inizia a spaventare il mondo.
Della stessa famiglia virale della Sars, che nel 2003 provocò 775 vittime nel mondo, la nuova sindrome sembra avere un livello di mortalità di quasi il 50 per cento, molto più alto rispetto al virus della Sars (9%) ma una più difficile trasmissione.
Sono già 142 i morti accertati per Mers, la maggior parte in Arabia Saudita; solo dagli inizi del mese di maggio gli ospedali del Regno hanno registrato 26 decessi. Diverse centinaia i contagiati in vari Paesi del mondo, e tutti avevano viaggiato in Paesi della Penisola arabica. Il virus è stato segnalato per la prima volta a Gedda, in Arabia Saudita, il 24 settembre del 2012, dal virologo egiziano Ali Mohamed Zaki. Secondo alcuni ricercatori sarebbe stato trasmesso all’uomo da cammelli infetti.
La patologia iniziale è irriconoscibile. Prima un comune raffreddore; poi i sintomi si trasformano in una grave sindrome respiratoria acuta, con presenza di febbre e tosse. La maggior parte dei pazienti ha poi presentato polmonite. In molti hanno sofferto anche di sintomi gastrointestinali. Dopo il decesso per contagio, nei giorni scorsi a Gedda, degli ultimi cinque pazienti contagiati, la preoccupazione nel Regno Saudita si è estesa anche al personale medico; quattro medici dell’ospedale “King Fahd” di Gedda si sono dimessi dal servizio, rifiutandosi di curare i pazienti per il timore di essere contagiati. Il ministro della Salute del Regno, Abdallah Al-Rabiah, si è dimesso a seguito delle accuse di aver sottovalutato il problema, ed è dovuto scendere in campo lo stesso re Abdullah, che si è recato in visita a Gedda per rassicurare la popolazione, preoccupata dopo che si erano diffuse indiscrezioni su una presunta mutazione del virus che potrebbe renderlo più aggressivo.
Fino ad ora la maggioranza dei casi, oltre che in Arabia Saudita, si sono registrati nei Paesi vicini: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Giordania, Kuwait e Yemen. Sono stati inoltre rilevati casi di contagio in pazienti provenienti dall’area del Golfo persico anche nel Regno Unito, in Francia, in Tunisia, in Malaysia, Libano, Turchia, Grecia, Egitto e Stati Uniti d’America. Il 31 maggio del 2013 è stato segnalato il primo caso italiano. Si trattava di un cittadino giordano di 45 anni, residente in Toscana, che era tornato da un lungo viaggio in Giordania, dove uno dei suoi figli sembrava soffrisse di una forma influenzale non meglio specificata. Il giordano aveva poi contagiato la moglie e la figlioletta di appena 18 mesi.
I tre sono stati a lungo ricoverati in ospedale a Firenze per sintomi di Mers, tenuti in isolamento e sottoposti a trattamento medico. Tutti i soggetti, una sessantina, che erano venuti a contatto con i malati, sono stati sottoposti a stretta sorveglianza medica e sono poi risultati tutti sani e negativi alla prove di laboratorio.
La scorsa settimana un caso di infezione da coronavirus Mers è stato registrato per la prima volta anche in Olanda: il paziente era tornato di recente da un viaggio in Arabia Saudita, dove avrebbe contratto il virus, ed è stato posto in isolamento. Secondo un esperto americano del Centers for Disease Control and Prevention, il famoso Cdc di Atlanta, “il virus può salire in aereo e viaggiare intorno al mondo, deve solo trovare la persona giusta da infettare. A quel punto, atterrando in qualsiasi parte del mondo, la vittima lo trasmette”.
Il Servizio sanitario pubblico statunitense ha approvato un protocollo per contrastare la malattia che prevede l’isolamento dei contagiati in una camera speciale, che deve essere pulita e disinfettata regolarmente. Proprio le strette misure d’igiene sono l’unico modo per bloccare il contagio. Non tutti i Paesi, specie quelli della Penisola arabica, e non tutte le strutture sanitarie, garantiscono però le migliori condizioni igieniche ed è per questo che la diffusione è più veloce in quei Paesi, così come l’aumento del tasso di mortalità. Non esiste al momento un vaccino contro la Mers, che è comunque in fase di sperimentazione su animali nei laboratori del Cdc. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cui comitato per le crisi si è riunito di urgenza la scorsa settimana a Ginevra, ha deciso di non decretare lo stato di allerta per la salute pubblica globale per l’epidemia, data l’assenza di prove certe sul contagio diretto fra esseri umani. Tuttavia, l’Oms ha reso noto che la gravità della situazione è aumentata in termini di effetti sul sistema sanitario pubblico, criticando la scarsa prevenzione e il controllo dell’infezione da parte delle autorità dei Paesi coinvolti, in particolar modo l’Arabia Saudita. L’agenzia Onu chiede una campagna informativa per le strutture sanitarie, ma anche per il pubblico.
In molti aeroporti delle principali città del mondo sono riapparsi i rilevatori di temperatura corporea dei passeggeri in arrivo, che erano divenuti famosi nel 2003 durante l’emergenza della Sars. Anche il Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc), l’agenzia dell’Unione europea con sede a Stoccolma, ha messo in atto la sorveglianza attiva per individuare i possibili casi e approfondire le conoscenze sul virus e ha chiesto ai Paesi membri di fare altrettanto.
In Italia, dopo i casi di Firenze, il ministero della Salute, in stretto raccordo e coordinamento con le Regioni e in contato con Oms e Ecdc, ha attivato una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute e delle sindromi da distress respiratorio acuto, istituendo una Rete nazionale per la gestione della sindrome da Mers e aggiorna tempestivamente il proprio
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: L' influenza aviaria e' qui.
Un comune raffreddore in Arabia Saudita?dostum ha scritto:Prima un comune raffreddore

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: L' influenza aviaria e' qui.
Basta seguire siti seri, non prendere i primi allarmisti e vedrai che le cose non vengono nascoste 
La mortalità è del 30%, non 50%, comunque...
http://www.cdc.gov/coronavirus/MERS/about/index.html
http://www.cdc.gov/media/releases/2014/t0517-mers.html
http://www.cdc.gov/coronavirus/mers/ind ... atsnew_004

La mortalità è del 30%, non 50%, comunque...
http://www.cdc.gov/coronavirus/MERS/about/index.html
http://www.cdc.gov/media/releases/2014/t0517-mers.html
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BIG BOOBS TEEN WEEKS!!
Ogni settimana, in avatar, ci sarà una TEEN diversa appartenente ad una diversa categoria, ma sempre con delle belle tettone!
III Settimana di Giugno: Kendra Sunderland (Classe '95) per la categoria "Blonde White BBT"!
IV Settimana di Giugno: Zoey Nixon (Classe '93) per la categoria "Redhead White BBT"!
I Settimana di Luglio: Noelle Easton (Classe '96) per la categoria "Brunette White BBT"!
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Re: L' influenza aviaria e' qui.
quella notizia è vecchia di un anno almeno...
YANKEE-Crew Official President: per la supremazia dell'erotismo occidentale - contro il pornopiattume delle melanzane, soviet e mangia-sushi!
Re: L' influenza aviaria e' qui.
I primi casi dovrebbero essere del 2012!
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