Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il mondo
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
Partecipo anche io a questo tributo ad uno dei più grandi geni dell'epoca.
Che bello vedere le mie nipotine ( di 3 e 5 anni) usare con naturalezza un touch screen.
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
penso che sia stato davvero un grande e che sarà ricordato molto molto a lungo e lo dice uno non ha mai comprato nulla della apple
rip
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
sei un provocatore? prima studia e poi parla...Blif ha scritto:...........SimonePeach ha scritto:senza Jobs
con Jobs
Grazie Steve...
mac-os-x-lion
semplicemente non esisterebbe senza BSD che non è stato creato da Jobs o da qualche suo dipendente.
L'architettura del sistema operativo è di derivazione UNIX, famiglia BSD.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mac_OS_X
Jobs al massimo è un bravissimo marketer fatto da se, l'innovazione tecnologica abita altrove.
Ad Apple puoi attribuire solo la
GUI Aqua = interfaccia grafica
e
le applicazioni come Safari, ecc...

http://www.vitadastudente.it/2011/02/10 ... -mac-os-x/
STATO LADRO & RAPINATORE
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
bello BSD bello tutto ma senza la GUI (interfaccia grafica) in quanti lo userebbero? senza la GUI questo forum non esisterebbe.belnudo ha scritto:sei un provocatore? prima studia e poi parla...
mac-os-x-lion
semplicemente non esisterebbe senza BSD che non è stato creato da Jobs o da qualche suo dipendente.
L'architettura del sistema operativo è di derivazione UNIX, famiglia BSD.
http://it.wikipedia.org/wiki/Mac_OS_X
Jobs al massimo è un bravissimo marketer fatto da se, l'innovazione tecnologica abita altrove.
Ad Apple puoi attribuire solo la
GUI Aqua = interfaccia grafica
e
le applicazioni come Safari, ecc...
http://www.vitadastudente.it/2011/02/10 ... -mac-os-x/
l'hai detto tu stesso
e ti pare poco??? se ti pare poco prova a vedere youporn senza interfaccia graficabelnudo ha scritto:Ad Apple puoi attribuire solo la
GUI Aqua = interfaccia grafica





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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
@SimonePeach
devo ripetermi, prima studia e poi parla.
youporn posso vederlo anche senza alcuna interfaccia grafica che serve solo agli utonti per dare comandi al sistema operativo, dai questo comando da terminale e FIREFOX si avvia senza la GUI:
/usr/bin/firefox &
e lo puoi fare anche su mac dal terminale, essendo mac basato su UNIX.
devo ripetermi, prima studia e poi parla.
youporn posso vederlo anche senza alcuna interfaccia grafica che serve solo agli utonti per dare comandi al sistema operativo, dai questo comando da terminale e FIREFOX si avvia senza la GUI:
/usr/bin/firefox &

e lo puoi fare anche su mac dal terminale, essendo mac basato su UNIX.
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
a me risulta che il Macintosh con interfaccia grafica venne presentato il 24 gennaio 1984
il server grafico X è del giugno 1984
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
Steve Jobs lo apprezzo e sempre lo apprezzerò perchè era un creativo PURO.
Si è sempre rialzato dopo le sconfitte.
Si è, ed ha, sempre reinventato tutto.
E con la sua creatività ha vinto molte sfide.
E il messaggio (uno dei tanti), che mi è sempre rimasto impresso quando vedevo e vedo un prodotto apple è: inventa, crea e vinci. Questo aprezzo.
Per il resto... ovvio che se vuoi realizzare le tue idee, se vuoi rendere concreto un progetto, insomma, se vuoi portare avanti un azienda con i controcazzi (quale è apple adesso) bisogna VENDERE le proprie idee, essere il MIGLIORE tra tanti nel tuo campo e avere tantissimi CLIENTI. Certo, io non ho mai acquistato un prodotto apple semplicemente perchè non mi faccio influenzare dalle mode ma valuto prima di spendere dei soldi. A me un prodotto apple non serve. Ma risconosco anche che ognuno realizza quello che più gli piace. Steve Jobs è così che ha realizzato i suoi prodotti, e a livello mondiale è stato un successo. Se altri hanno realizzato prodotti molto migliori ma non sono in grado di venderli, la loro azienda chiuderà. Così funziona in un mercato dove si compete alla pari. Il resto sono solo seghe mentali.
Si è sempre rialzato dopo le sconfitte.
Si è, ed ha, sempre reinventato tutto.
E con la sua creatività ha vinto molte sfide.
E il messaggio (uno dei tanti), che mi è sempre rimasto impresso quando vedevo e vedo un prodotto apple è: inventa, crea e vinci. Questo aprezzo.
Per il resto... ovvio che se vuoi realizzare le tue idee, se vuoi rendere concreto un progetto, insomma, se vuoi portare avanti un azienda con i controcazzi (quale è apple adesso) bisogna VENDERE le proprie idee, essere il MIGLIORE tra tanti nel tuo campo e avere tantissimi CLIENTI. Certo, io non ho mai acquistato un prodotto apple semplicemente perchè non mi faccio influenzare dalle mode ma valuto prima di spendere dei soldi. A me un prodotto apple non serve. Ma risconosco anche che ognuno realizza quello che più gli piace. Steve Jobs è così che ha realizzato i suoi prodotti, e a livello mondiale è stato un successo. Se altri hanno realizzato prodotti molto migliori ma non sono in grado di venderli, la loro azienda chiuderà. Così funziona in un mercato dove si compete alla pari. Il resto sono solo seghe mentali.
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
Tablet e smarthphone boom
nelle vendite superano i pc
Secondo la Merryl Linch, nel 2011 per la prima volta verranno acquistati più strumenti mobili che personal computer. Cambia il rapporto che l'utente ha con il mezzo, ma anche il modo di operare di chi lavora a nuove scoperte
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
(reuters)
LONDRA - Steve Jobs lo pronosticava da tempo, e sta accadendo proprio ora che il papà dell'iPhone e dell'iPad è scomparso: telefonini e tablet superano i computer. Secondo una previsione della banca d'investimenti americana Merryl Linch, infatti, nel 2011 si venderanno per la prima volta più "smartphone" (i telefonini "intelligenti" come l'iPhone) e tablet (come l'iPad), messi insieme, che personal computer. Lo annuncia il settimanale britannico The Economist, affermando che lo storico sorpasso segna una svolta tecnologica e sociale: il momento in cui i gadget digitali mobili prendono il sopravvento sui computer.
I pc non stanno per scomparire, ovviamente. L'Economist scrive che quest'anno se ne venderanno nel mondo 350 milioni. Ma se negli ultimi trent'anni i personal computer sono stati in varie forme il principale (e per lungo tempo unico) mezzo di comunicazione digitale, il futuro appartiene e apparterrà sempre più a congegni elettronici più piccoli, più maneggevoli e soprattutto mobili, che gli utenti potranno portare sempre con sé, dovunque, senza fili.
Il pc, come dice la parola stessa, era un gadget "personale"; ma con uno smartphone o un tablet, tenuti in mano o in tasca piuttosto che sulla scrivania, abbiamo e avremo un rapporto quasi intimo, sostiene l'Economist, rivoluzionando il nostro modo di agire e interagire con essi. Passiamo e passeremo più tempo a dialogare con loro, e attraverso di loro, che faccia a faccia con altri esseri umani. Dipendiamo e dipenderemo da loro più di quanto ci sia mai capitato in passato con la radio, la televisione e il computer. Nel 1993 c'erano nel mondo cento milioni di personal computer; nel 2008 ce n'erano un miliardo; ma nel 2020 si prevede che ci saranno dieci miliardi di gadget mobili, ossia di telefonini intelligenti e tablet.
E il sorpasso di smartphone e tablet sui computer, conclude il settimanale britannico, riflette un altro grande cambiamento nel mondo della tecnologia digitale. Per molti anni i maggiori progressi nel campo dei personal computer sono venuti dalle forze armate e dal big business: le invenzioni e le scoperte fatte in questi campi venivano poi talvolta tradotte e modificate in congegni di consumo di massa. Nei prossimi dieci anni, tuttavia, ci si aspetta che il terreno di coltura di nuove scoperte nel campo della tecnologia digitale sarà il mercato del consumo di massa, e solo dopo che saranno sbocciate lì verranno eventualmente applicate e trasferite in altre arene più sofisticate e complesse, come la difesa e il corporate business. La visione futuristica di Steve Jobs, sempre avanti rispetto ai suoi tempi, sta per diventare realtà. Peccato che non ci sarà più lui a guidarla.
....se non c'era jobs....e BASTA CHE PALLE!!!!!
nelle vendite superano i pc
Secondo la Merryl Linch, nel 2011 per la prima volta verranno acquistati più strumenti mobili che personal computer. Cambia il rapporto che l'utente ha con il mezzo, ma anche il modo di operare di chi lavora a nuove scoperte
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
(reuters)
LONDRA - Steve Jobs lo pronosticava da tempo, e sta accadendo proprio ora che il papà dell'iPhone e dell'iPad è scomparso: telefonini e tablet superano i computer. Secondo una previsione della banca d'investimenti americana Merryl Linch, infatti, nel 2011 si venderanno per la prima volta più "smartphone" (i telefonini "intelligenti" come l'iPhone) e tablet (come l'iPad), messi insieme, che personal computer. Lo annuncia il settimanale britannico The Economist, affermando che lo storico sorpasso segna una svolta tecnologica e sociale: il momento in cui i gadget digitali mobili prendono il sopravvento sui computer.
I pc non stanno per scomparire, ovviamente. L'Economist scrive che quest'anno se ne venderanno nel mondo 350 milioni. Ma se negli ultimi trent'anni i personal computer sono stati in varie forme il principale (e per lungo tempo unico) mezzo di comunicazione digitale, il futuro appartiene e apparterrà sempre più a congegni elettronici più piccoli, più maneggevoli e soprattutto mobili, che gli utenti potranno portare sempre con sé, dovunque, senza fili.
Il pc, come dice la parola stessa, era un gadget "personale"; ma con uno smartphone o un tablet, tenuti in mano o in tasca piuttosto che sulla scrivania, abbiamo e avremo un rapporto quasi intimo, sostiene l'Economist, rivoluzionando il nostro modo di agire e interagire con essi. Passiamo e passeremo più tempo a dialogare con loro, e attraverso di loro, che faccia a faccia con altri esseri umani. Dipendiamo e dipenderemo da loro più di quanto ci sia mai capitato in passato con la radio, la televisione e il computer. Nel 1993 c'erano nel mondo cento milioni di personal computer; nel 2008 ce n'erano un miliardo; ma nel 2020 si prevede che ci saranno dieci miliardi di gadget mobili, ossia di telefonini intelligenti e tablet.
E il sorpasso di smartphone e tablet sui computer, conclude il settimanale britannico, riflette un altro grande cambiamento nel mondo della tecnologia digitale. Per molti anni i maggiori progressi nel campo dei personal computer sono venuti dalle forze armate e dal big business: le invenzioni e le scoperte fatte in questi campi venivano poi talvolta tradotte e modificate in congegni di consumo di massa. Nei prossimi dieci anni, tuttavia, ci si aspetta che il terreno di coltura di nuove scoperte nel campo della tecnologia digitale sarà il mercato del consumo di massa, e solo dopo che saranno sbocciate lì verranno eventualmente applicate e trasferite in altre arene più sofisticate e complesse, come la difesa e il corporate business. La visione futuristica di Steve Jobs, sempre avanti rispetto ai suoi tempi, sta per diventare realtà. Peccato che non ci sarà più lui a guidarla.
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il passato non può essere cambiato,il presente offre solo rimpianti e perdite,solo nei giorni a venire un'uomo può trovare conforto quando i ricordi svaniscono.CRASSO!
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
UN PELLEGRINAGGIO SENZA SOSTA A PALO ALTO, LA MOGLIE E I SUOI FIGLI ACCANTO. GLI ULTIMI MESI DI VITA DI STEVE JOBS SONO STATI UNA LENTA PREPARAZIONE ALLA MORTE - 2- I MEDICI GLI AVEVANO DETTO GIÀ NEL FEBBRAIO SCORSO CHE I GIORNI ERANO CONTATI. E LUI, DA ALLORA, AVEVA COMINCIATO A SPARGERE LA VOCE TRA I SUOI AMICI. SELEZIONANDO IN MANIERA RIGOROSA CHI AVEVA PIÙ BISOGNO DI VEDERE PRIMA DI MORIRE - 3- MA PIÙ CHE A OGNI ALTRO, JOBS HA RISERVATO I SUOI ULTIMI GIORNI A SUA MOGLIE E AI SUOI QUATTRO FIGLI CHE ORA DOVRANNO GESTIRE UN PATRIMONIO DA 6.5 MILIARDI DI DOLLARI - 4- IL BIOGRAFO ISAACSON HA CHIESTO A JOBS PERCHÉ MAI UNA PERSONA RISERVATA COME LUI AVESSE ACCONSENTITO ALLA SCRITTURA DELLA BIOGRAFIA (IN LIBRERIA TRA DUE SETTIMANE). “VOLEVO CHE I MIEI FIGLI POTESSERO CONOSCERMI. NON SONO SEMPRE STATO PRESENTE E VOLEVO FARE IN MODO CHE SAPESSERO PERCHÉ E CHE COSA HO FATTO” -
Un pellegrinaggio senza sosta, le telefonate, la moglie Laurene e i suoi figli accanto. Gli ultimi mesi di vita di Steve Jobs sono stati una lenta preparazione alla morte. Il fondatore della Apple sapeva che sarebbe arrivata presto, i medici glielo avevano detto già nel febbraio scorso. E lui, da allora, aveva cominciato a spargere la voce tra i suoi amici. Le persone hanno cominciato a chiamarlo, ad andarlo a trovare. Il passaparola tra i conoscenti e i colleghi di una vita ha fatto sì che negli ultimi suoi 60 giorni Palo Alto diventasse la meta di un flusso continuo visitatori.
NYT Per Jobs, indebolito al punto da non riuscire neanche più a salire e scendere le scale di casa (lo ha confidato lui stesso a un conoscente che gli ha telefonato), riceverli tutti è diventato presto impossibile. Molti venivano intercettati dalla moglie, che si scusava e spiegava che Steve era troppo stanco per vedere così tanta gente.
STEVE JOBS CON LA MOGLIE LAURENE

Qualcuno chiedeva di tornare il giorno dopo, ma anche negli ultimi giorni della sua vita Jobs ha fatto delle scelte, selezionando in maniera rigorosa chi aveva più bisogno di vedere prima di morire. Se un conoscente insisteva più del dovuto nel cercare di incontrarlo o di mandargli un regalo, o anche solo di ringraziarlo per la sua amicizia, gli veniva chiesto di non chiamare più.
Prima di andarsene Jobs ha invitato il fisico Dean Ornish, un suo caro amico, per un sushi in uno dei suoi ristoranti preferiti, il Jin Sho di Palo Alto. Ha voluto salutare i colleghi storici, incluso John Doerr, il membro del board di Apple Bill Campbell e il Ceo della Disney Robert A. Iger.
Ha dato consigli ai dirigenti di Cupertino per il lancio dell'iPhone 4S (avvenuto martedì scorso) e ha parlato con il suo biografo, Walter Isaacson. Ha cominciato un nuovo ciclo di farmaci e ha detto ad alcuni amici che c'era motivo per sperare.
Ma più che a ogni altro, Jobs ha riservato i suoi ultimi giorni alla famiglia, a sua moglie e ai suoi quattro figli che ora dovranno gestire un patrimonio da 6.5 miliardi di dollari e portare avanti l'eredità di un uomo che per il mondo è ormai un simbolo. "Steve sceglieva - racconta Ornish - Una volta gli chiesi se era felice di aver avuto figli e lui disse: ‘È 10mila volte meglio di qualsiasi cosa abbia mai fatto'.
Ma Steve voleva vivere la vita alle sue condizioni e non sprecare un solo momento con cose che non riteneva importanti. Era consapevole che il suo tempo stava per scadere. Voleva sempre il controllo di ciò che faceva, rispetto alle scelte che aveva scartato."
Negli ultimi mesi la casa di Jobs, una grande ma relativamente modesta costruzione di mattoni in un quartiere residenziale - era circondata da agenti di sicurezza. Il cancello era presidiato da due grossi suv neri. Ieri sono stati spostati e allora il marciapiede si è riempito in poco tempo di fiori, candele e mele opportunamente morsicate.
"Tutti volevano conservare qualcosa di Steve - si sfoga uno dei conoscenti che non è riuscito a incontrarlo - Ha creato tutti questi filtri per proteggere se stesso dalle aspettative dei fan e dalle distrazioni che hanno distrutto molte altre aziende. Ma una volta che te ne vai, appartieni al mondo."
Il biografo Isaacson ha chiesto a Jobs perché mai una persona riservata come lui avesse acconsentito alla scrittura della biografia (in libreria tra due settimane). "Volevo che i miei figli potessero conoscermi - ha risposto lui - Non sono sempre stato presente e volevo fare in modo che sapessero perché e che cosa ho fatto."
Di cosa i suoi eredi faranno della sua immensa eredità non è dato sapere. A differenza di molti altri Jobs non ha mai rivelato piani per devolvere grosse somme in beneficienza e ha declinato un'offerta avanzata da Bill Gates per entrare nella cerchia dei grandi benefattori insieme a Warren Buffet.
La sua quota nella Disney, acquisita quando la compagnia comprò la sua società di animazione Pixar (nata dalla Next, che Jobs fondò dopo essere stato licenziato dalla Apple nel 1985), è valutata circa 4,4 miliardi di dollari. Il doppio dei 2,1 miliardi di azioni Apple possedute dal guru. Ora sono in molti a chiedersi cosa verrà fatto di questa fortuna e gli occhi sono puntati sulla finora schiva Lauren Powell Jobs.
Un pellegrinaggio senza sosta, le telefonate, la moglie Laurene e i suoi figli accanto. Gli ultimi mesi di vita di Steve Jobs sono stati una lenta preparazione alla morte. Il fondatore della Apple sapeva che sarebbe arrivata presto, i medici glielo avevano detto già nel febbraio scorso. E lui, da allora, aveva cominciato a spargere la voce tra i suoi amici. Le persone hanno cominciato a chiamarlo, ad andarlo a trovare. Il passaparola tra i conoscenti e i colleghi di una vita ha fatto sì che negli ultimi suoi 60 giorni Palo Alto diventasse la meta di un flusso continuo visitatori.
NYT Per Jobs, indebolito al punto da non riuscire neanche più a salire e scendere le scale di casa (lo ha confidato lui stesso a un conoscente che gli ha telefonato), riceverli tutti è diventato presto impossibile. Molti venivano intercettati dalla moglie, che si scusava e spiegava che Steve era troppo stanco per vedere così tanta gente.
STEVE JOBS CON LA MOGLIE LAURENE

Qualcuno chiedeva di tornare il giorno dopo, ma anche negli ultimi giorni della sua vita Jobs ha fatto delle scelte, selezionando in maniera rigorosa chi aveva più bisogno di vedere prima di morire. Se un conoscente insisteva più del dovuto nel cercare di incontrarlo o di mandargli un regalo, o anche solo di ringraziarlo per la sua amicizia, gli veniva chiesto di non chiamare più.
Prima di andarsene Jobs ha invitato il fisico Dean Ornish, un suo caro amico, per un sushi in uno dei suoi ristoranti preferiti, il Jin Sho di Palo Alto. Ha voluto salutare i colleghi storici, incluso John Doerr, il membro del board di Apple Bill Campbell e il Ceo della Disney Robert A. Iger.
Ha dato consigli ai dirigenti di Cupertino per il lancio dell'iPhone 4S (avvenuto martedì scorso) e ha parlato con il suo biografo, Walter Isaacson. Ha cominciato un nuovo ciclo di farmaci e ha detto ad alcuni amici che c'era motivo per sperare.
Ma più che a ogni altro, Jobs ha riservato i suoi ultimi giorni alla famiglia, a sua moglie e ai suoi quattro figli che ora dovranno gestire un patrimonio da 6.5 miliardi di dollari e portare avanti l'eredità di un uomo che per il mondo è ormai un simbolo. "Steve sceglieva - racconta Ornish - Una volta gli chiesi se era felice di aver avuto figli e lui disse: ‘È 10mila volte meglio di qualsiasi cosa abbia mai fatto'.
Ma Steve voleva vivere la vita alle sue condizioni e non sprecare un solo momento con cose che non riteneva importanti. Era consapevole che il suo tempo stava per scadere. Voleva sempre il controllo di ciò che faceva, rispetto alle scelte che aveva scartato."
Negli ultimi mesi la casa di Jobs, una grande ma relativamente modesta costruzione di mattoni in un quartiere residenziale - era circondata da agenti di sicurezza. Il cancello era presidiato da due grossi suv neri. Ieri sono stati spostati e allora il marciapiede si è riempito in poco tempo di fiori, candele e mele opportunamente morsicate.
"Tutti volevano conservare qualcosa di Steve - si sfoga uno dei conoscenti che non è riuscito a incontrarlo - Ha creato tutti questi filtri per proteggere se stesso dalle aspettative dei fan e dalle distrazioni che hanno distrutto molte altre aziende. Ma una volta che te ne vai, appartieni al mondo."
Il biografo Isaacson ha chiesto a Jobs perché mai una persona riservata come lui avesse acconsentito alla scrittura della biografia (in libreria tra due settimane). "Volevo che i miei figli potessero conoscermi - ha risposto lui - Non sono sempre stato presente e volevo fare in modo che sapessero perché e che cosa ho fatto."
Di cosa i suoi eredi faranno della sua immensa eredità non è dato sapere. A differenza di molti altri Jobs non ha mai rivelato piani per devolvere grosse somme in beneficienza e ha declinato un'offerta avanzata da Bill Gates per entrare nella cerchia dei grandi benefattori insieme a Warren Buffet.
La sua quota nella Disney, acquisita quando la compagnia comprò la sua società di animazione Pixar (nata dalla Next, che Jobs fondò dopo essere stato licenziato dalla Apple nel 1985), è valutata circa 4,4 miliardi di dollari. Il doppio dei 2,1 miliardi di azioni Apple possedute dal guru. Ora sono in molti a chiedersi cosa verrà fatto di questa fortuna e gli occhi sono puntati sulla finora schiva Lauren Powell Jobs.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
appunto, appunto, però "conoscere per deliberare" è sempre una massima da tener presente.SimonePeach ha scritto:a me risulta che il Macintosh con interfaccia grafica venne presentato il 24 gennaio 1984
il server grafico X è del giugno 1984
L'innovazione (copiatura) di Apple è l'interfaccia grafica per utonti dotati di PC casalingo, tanto è vero che i comandi da GUI (Graphical User Interface) sono molto più limitati rispetto a quelli che puoi dare da terminale.
La prima vera interfaccia grafica utente fu sviluppata da Xerox Corporation al Palo Alto Research Center (PARC) negli anni 1970.
Steve Jobs, visitò PARC nel 1979 (dopo l'acquisto di azioni Xerox) e fu colpito e influenzato dal progetto Alto di Xerox.
Il primo computer al mondo con un'interfaccia utente grafica fu commercializzato per la prima volta nel 1981 dalla Xerox con il costoso Xerox Star.
Il primo computer da casa con una interfaccia grafica GUI o è stato l'Apple Lisa.
Jobs "progettò" nel 1983 il nuovo Apple Lisa basandosi sulla tecnologia grafica che vide presso Xerox.
Il progetto Macintosh iniziò alla fine degli anni 1970 col capo-progetto Jef Raskin, un dipendente di Apple membro del BAYCHI (the Bay-Area Computer-Human Interface group).
Il Macintosh, uscito nel 1984, è stato il primo prodotto di successo commerciale ad utilizzare una GUI.
La prima versione di GUI WIMP a colori venne introdotta nel 1985 da Atari con l'Atari 520ST.
Attualmente tutti i sistemi operativi diffusi nel settore dei personal computer sono dotati di una GUI che opera secondo gli stessi principi di quella originariamente studiata da Xerox.
Ciò ha causato una evoluzione significativa nell'interazione tra computer e utente: grazie all'interfaccia grafica è possibile compiere molti compiti comuni e complessi senza il bisogno di un'approfondita conoscenza del funzionamento del computer.
Questo per giustizia ai veri innovatori e competenti di tecnologia, il marketing di JOBS è altra cosa

Parlare di genio dell'informatica è veramente troppo, oltre tutto la vera mente tecnologica è stata quella del suo amico e socio Stephen Gary Wozniak e del suo dipendete Jef Raskin per la GUI, perché Jobs non ci capiva una beata minchia di elettronica ed informatica, come del resto il suo amico Bill Gates.
L'attuale attività di Wozniak è finanziare un corpo di ballo e partecipare alla versione statunitense di Ballando con le stelle

A Raskin fu diagnosticato un cancro al pancreas (come per Jobs) nel dicembre 2004 e morì a Pacifica, California, il 26 febbraio 2005, all'età di 61 anni, e nessuno ha fatto tutto il can-can a cui stiamo assistendo per Jobs, ma si sa, il marketing è più visibile della VERA innovazione.
Ultima modifica di belnudo il 08/10/2011, 12:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
QUEI DUE RAGAZZI DEL '55 CHE CI HANNO CAMBIATO - IL LUNGO DERBY MAC-MICROSOFT LOTTA TRA VISIONI DEL MONDO
SE BILL HA SEMPRE PUNTATO ALLE STRATEGIE DI MERCATO, STEVE HA SEMPRE MIRATO AL PRODOTTO - SE BILL HA CREDUTO CHE FOSSE IL SOFTWARE LA CARTA VINCENTE, STEVE INVECE HA SCOMMESSO SULL’HARDWARE - INTERNET FU CONCEPITO DALL’INGLESE BERNERS-LEE SUL MAC MA JOBS E BERNERS-LEE NON AVEVANO LA STESSA VISIONE DEL WEB: UN GIARDINO DORATO E CHIUSO PER IL PRIMO, UNA CITTÀ APERTA PER IL SECONDO
Due grandi fatti hanno determinato il successo della rivoluzione digitale che da trent´anni ci sta cambiando la vita: i prodotti della Apple di Steve Jobs e l´invenzione del world wide web da parte di Tim Berners-Lee. Come i primi hanno reso l´elettronica di consumo una cosa facile, sexy e per tutti, così l´invenzione del web ha trasformato Internet da rete per far comunicare università e militari nella più grande piattaforma di comunicazione dell´umanità. Jobs e Berners-Lee non avevano la stessa visione del web: un giardino dorato e chiuso per il primo, una città aperta per il secondo.
Ma c´è stato un momento decisivo in cui le loro strade si sono involontariamente incrociate. Nel maggio del 1990 il giovane fisico inglese del Cern di Ginevra sognava di trovare un modo per rendere tutti i documenti del mondo accessibili a tutti. Comprò un NeXT: era un avveniristico personal computer che Jobs aveva realizzato dopo essere stato licenziato dalla sua Apple. «L´interfaccia del NeXT era bella, elegante, efficace - ricorderà Berners-Lee - aveva una grande flessibilità e alcuni strumenti così innovativi che gli altri pc li avrebbero adottati in seguito». Qualche mese dopo il web fu concepito su un pc di Jobs.
Nella foto che vedete qui a fianco c'è molto del derby di una vita tra Steve e Bill, i due ragazzi del '55 che hanno cambiato il mondo. Steve, miliardario in jeans, scarpe da tennis e dolcevita nero, ha stile, lo stile di chi pensa che gli occhi siano il motore del mondo. Bill ha il consueto aspetto di chi si veste senza accendere la luce, perché per lui la vita avviene dentro il cervello, biologico o elettronico che sia.
Steve ha origini modeste, e per lui la vita è battaglia. Bill è nato ricco, è per lui le guerre industriali sono un rompicapo, un videogioco, una prova d'intelligenza. Scherzano, Steve è più spiritoso e sfotte il rivale, Bill ride perché la regola americana è che ci si arrabbia solo a telecamere spente. Trentacinque anni fa Bill ha scritto il software per il primo grande successo di Steve, l'Apple II. "Allora eravamo sempre i più giovani in ogni riunione, oggi mi sembra che siamo i più vecchi", dice Steve ammiccando al pubblico di giovani fan.
Quasi quarant'anni di storie parallele che saranno a lungo studiate nei corsi di economia, perché questi due visionari hanno cambiato il mondo con filosofie e modi di agire diversissimi eppure convergenti. Per molti anni è stata la Microsoft di Bill Gates il cavallo vincente, mentre alla Apple di Steve Jobs toccava il ruolo del perdente di successo. Oggi la morte sconfigge Steve nel momento culminante del suo trionfo strategico.
La prima differenza fondamentale tra i due è che Bill Gates ha sempre puntato al dominio del mercato attraverso le strategie di mercato, mentre Steve Jobs ha sempre seguito la sua stella polare, il prodotto. La seconda differenza è che Bill ha creduto che fosse il software la carta vincente, Steve invece ha scommesso sull'hardware anche quando tutti gli dicevano che era una strada a fondo cieco.
Negli anni Settanta Bill Gates ha avuto l'intuizione vincente che il software era il motore di tutto e i suoi sistemi operativi e i suoi programmi avrebbero definito lo standard del mercato, consentendogli di dominarlo: come se un fabbricante di auto avesse potuto brevettare il numero di ruote, quattro.
Dando gratuitamente alla Ibm il suo Ms-Dos, che faceva funzionare il primo personal computer nel 1981, Bill prima ha propiziato la diffusione del suo standard, poi ha costretto tutti i produttori di computer a pagargli a caro prezzo l'Ms-Dos, che consentiva loro di offrire computer "compatibili", cioè in grado di dialogare e passarsi documenti l'uno con l'altro (attraverso i dischetti, fino a che non è arrivato Internet).
Steve intanto seguiva il suo sogno di vendere i computer più belli e avanzati. Con il Macintosh (1984) introduce le icone e il mouse. Ma il mondo Apple rimane un mondo chiuso, macchine potentissime che dialogano solo con se stesse, e costano di più. Le vendite arrancano, Jobs viene cacciato dalla sua azienda e sostituito con un mago del marketing, John Sculley, proveniente dalla Pepsi-Cola. Non si arrende. Riparte da zero e progetta un computer ancora più avveniristico e curato, il Next, un cubo nero bellissimo che comprano in pochissimi.
Poi cambia tutto. La fede di Steve nella forza del prodotto, nella forza innovativa della macchina, viene premiata. Arrivano l'i-Pod, che rivoluziona il modo di ascoltare la musica. Arriva l'iPhone, che mette insieme il telefono con le funzioni di un computer. Arriva l'iPad, che trasforma il modo di stare nella rete. Il mondo immobile di Bill, dove stupidi pezzi di ferro fabbricati dagli asiatici a prezzo stracciato erano come l'asfalto su cui far correre i suoi programmi, si è sfasciato. L'hardware di Jobs è diventato il motore del mercato, ha trasformato i modelli di consumo. I produttori di software come la Microsoft, dopo decenni in cui menavano la danza, si sono trovati improvvisamente a inseguire.
Nel frattempo, grazie a Internet, è avvenuto un altro grande cambiamento. I nuovi leoni del mercato sono Google, Twitter, Facebook. Nè hardware, nè software. Vendono servizi sulla rete, un mercato nuovo e dirompente nel quale la Microsoft cerca di entrare da 15 anni inanellando una sconfitta dopo l'altra. Jobs alla fine si è trovato al posto giusto nel momento giusto, dando le macchine giuste per i nuovi servizi e addirittura prefigurando l'innovazione con le prestazioni dei suoi oggetti di design. Il derby dei due ragazzi del '55 si chiude prima del tempo con un esito drammatico: Steve è morto nel momento del trionfo, Bill è vivo ma in declino.

SE BILL HA SEMPRE PUNTATO ALLE STRATEGIE DI MERCATO, STEVE HA SEMPRE MIRATO AL PRODOTTO - SE BILL HA CREDUTO CHE FOSSE IL SOFTWARE LA CARTA VINCENTE, STEVE INVECE HA SCOMMESSO SULL’HARDWARE - INTERNET FU CONCEPITO DALL’INGLESE BERNERS-LEE SUL MAC MA JOBS E BERNERS-LEE NON AVEVANO LA STESSA VISIONE DEL WEB: UN GIARDINO DORATO E CHIUSO PER IL PRIMO, UNA CITTÀ APERTA PER IL SECONDO
Due grandi fatti hanno determinato il successo della rivoluzione digitale che da trent´anni ci sta cambiando la vita: i prodotti della Apple di Steve Jobs e l´invenzione del world wide web da parte di Tim Berners-Lee. Come i primi hanno reso l´elettronica di consumo una cosa facile, sexy e per tutti, così l´invenzione del web ha trasformato Internet da rete per far comunicare università e militari nella più grande piattaforma di comunicazione dell´umanità. Jobs e Berners-Lee non avevano la stessa visione del web: un giardino dorato e chiuso per il primo, una città aperta per il secondo.
Ma c´è stato un momento decisivo in cui le loro strade si sono involontariamente incrociate. Nel maggio del 1990 il giovane fisico inglese del Cern di Ginevra sognava di trovare un modo per rendere tutti i documenti del mondo accessibili a tutti. Comprò un NeXT: era un avveniristico personal computer che Jobs aveva realizzato dopo essere stato licenziato dalla sua Apple. «L´interfaccia del NeXT era bella, elegante, efficace - ricorderà Berners-Lee - aveva una grande flessibilità e alcuni strumenti così innovativi che gli altri pc li avrebbero adottati in seguito». Qualche mese dopo il web fu concepito su un pc di Jobs.
Nella foto che vedete qui a fianco c'è molto del derby di una vita tra Steve e Bill, i due ragazzi del '55 che hanno cambiato il mondo. Steve, miliardario in jeans, scarpe da tennis e dolcevita nero, ha stile, lo stile di chi pensa che gli occhi siano il motore del mondo. Bill ha il consueto aspetto di chi si veste senza accendere la luce, perché per lui la vita avviene dentro il cervello, biologico o elettronico che sia.
Steve ha origini modeste, e per lui la vita è battaglia. Bill è nato ricco, è per lui le guerre industriali sono un rompicapo, un videogioco, una prova d'intelligenza. Scherzano, Steve è più spiritoso e sfotte il rivale, Bill ride perché la regola americana è che ci si arrabbia solo a telecamere spente. Trentacinque anni fa Bill ha scritto il software per il primo grande successo di Steve, l'Apple II. "Allora eravamo sempre i più giovani in ogni riunione, oggi mi sembra che siamo i più vecchi", dice Steve ammiccando al pubblico di giovani fan.
Quasi quarant'anni di storie parallele che saranno a lungo studiate nei corsi di economia, perché questi due visionari hanno cambiato il mondo con filosofie e modi di agire diversissimi eppure convergenti. Per molti anni è stata la Microsoft di Bill Gates il cavallo vincente, mentre alla Apple di Steve Jobs toccava il ruolo del perdente di successo. Oggi la morte sconfigge Steve nel momento culminante del suo trionfo strategico.
La prima differenza fondamentale tra i due è che Bill Gates ha sempre puntato al dominio del mercato attraverso le strategie di mercato, mentre Steve Jobs ha sempre seguito la sua stella polare, il prodotto. La seconda differenza è che Bill ha creduto che fosse il software la carta vincente, Steve invece ha scommesso sull'hardware anche quando tutti gli dicevano che era una strada a fondo cieco.
Negli anni Settanta Bill Gates ha avuto l'intuizione vincente che il software era il motore di tutto e i suoi sistemi operativi e i suoi programmi avrebbero definito lo standard del mercato, consentendogli di dominarlo: come se un fabbricante di auto avesse potuto brevettare il numero di ruote, quattro.
Dando gratuitamente alla Ibm il suo Ms-Dos, che faceva funzionare il primo personal computer nel 1981, Bill prima ha propiziato la diffusione del suo standard, poi ha costretto tutti i produttori di computer a pagargli a caro prezzo l'Ms-Dos, che consentiva loro di offrire computer "compatibili", cioè in grado di dialogare e passarsi documenti l'uno con l'altro (attraverso i dischetti, fino a che non è arrivato Internet).
Steve intanto seguiva il suo sogno di vendere i computer più belli e avanzati. Con il Macintosh (1984) introduce le icone e il mouse. Ma il mondo Apple rimane un mondo chiuso, macchine potentissime che dialogano solo con se stesse, e costano di più. Le vendite arrancano, Jobs viene cacciato dalla sua azienda e sostituito con un mago del marketing, John Sculley, proveniente dalla Pepsi-Cola. Non si arrende. Riparte da zero e progetta un computer ancora più avveniristico e curato, il Next, un cubo nero bellissimo che comprano in pochissimi.
Poi cambia tutto. La fede di Steve nella forza del prodotto, nella forza innovativa della macchina, viene premiata. Arrivano l'i-Pod, che rivoluziona il modo di ascoltare la musica. Arriva l'iPhone, che mette insieme il telefono con le funzioni di un computer. Arriva l'iPad, che trasforma il modo di stare nella rete. Il mondo immobile di Bill, dove stupidi pezzi di ferro fabbricati dagli asiatici a prezzo stracciato erano come l'asfalto su cui far correre i suoi programmi, si è sfasciato. L'hardware di Jobs è diventato il motore del mercato, ha trasformato i modelli di consumo. I produttori di software come la Microsoft, dopo decenni in cui menavano la danza, si sono trovati improvvisamente a inseguire.
Nel frattempo, grazie a Internet, è avvenuto un altro grande cambiamento. I nuovi leoni del mercato sono Google, Twitter, Facebook. Nè hardware, nè software. Vendono servizi sulla rete, un mercato nuovo e dirompente nel quale la Microsoft cerca di entrare da 15 anni inanellando una sconfitta dopo l'altra. Jobs alla fine si è trovato al posto giusto nel momento giusto, dando le macchine giuste per i nuovi servizi e addirittura prefigurando l'innovazione con le prestazioni dei suoi oggetti di design. Il derby dei due ragazzi del '55 si chiude prima del tempo con un esito drammatico: Steve è morto nel momento del trionfo, Bill è vivo ma in declino.

"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
R.I.P. (Reset In Peace)
Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
da profano, anzi da ignorante totale della materia, provo a dire la mia.
A livello di "mito", di "sensazione", la dicotomia microsoft-apple si riassume tutta nel diverso physique du role dei due contendenti, quasi a voler confermare che, sin dai tempi di Omero, la storia di un personaggio è tutta scritta nelle sue fattezze.
Stefano Lavori: in gioventù bel ragazzo, faccia da intellettuale engagèe, elegante nel suo minimalismo.
Guglielmo Cancelli: il classico nerdone, completamente senza alcun gusto nel vestire e sopratuttto negli occhiali, intelligente ma che ti dà sempre l'impressione di avere un fondo di triste perfidia e di freddezza nei confonti dell'uomo della strada.
A livello di "mito", di "sensazione", la dicotomia microsoft-apple si riassume tutta nel diverso physique du role dei due contendenti, quasi a voler confermare che, sin dai tempi di Omero, la storia di un personaggio è tutta scritta nelle sue fattezze.
Stefano Lavori: in gioventù bel ragazzo, faccia da intellettuale engagèe, elegante nel suo minimalismo.
Guglielmo Cancelli: il classico nerdone, completamente senza alcun gusto nel vestire e sopratuttto negli occhiali, intelligente ma che ti dà sempre l'impressione di avere un fondo di triste perfidia e di freddezza nei confonti dell'uomo della strada.
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
- Drogato_ di_porno
- Storico dell'impulso
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- Iscritto il: 20/06/2002, 2:00
Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
Sottoscrivo ogni parola di scb
Gates in particolare ha proprio i lineamenti da nerd 100%

Gates in particolare ha proprio i lineamenti da nerd 100%

"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: Tributo a Steve Jobs: il visionario che ha cambiato il m
steve jobs stato piu geniale di Gates fatto cose piu diverse
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna