[O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

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Mavco Pizellonio
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#661 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Helmut ha scritto:
Mavco Pizellonio ha scritto:ma posso dirti che a Bologna si fa eccome
Mica per nulla l'Università di Bologna si piazza ben al 192° posto al mondo...!!!
Non per questo però.

Le attività che tu hai descritto vengono svolte dai singoli dipartimenti, in particolare quelli che hanno sede in palazzi storici: io posso parlare solo per il dipartimento di storia.

Ma il corso di laurea in storia a bologna fa letteralmente cacare, come quasi tutta lettere e filosofia (cioè i vari corsi di laurea in storia, filosofia, filologia, lettere, antropologia, dams ecc...).

Cioè, il fatto che il dipartimento di storia sfrutti la sua sede affitandola per gli eventi più disparati si accompagna ad una proposta formativa e ad un'attività di ricerca semplicemente ridicola.

Se qualcosa funziona bene, è solo grazie alla volontà di un gruppo di docenti. Esempio: all'interno della facoltà lettere e filosofia spicca - a mio parere discretamente isolato - il dipartimento di filologia classica e medievale. Fino a qualche anno fa ci insegnavano personaggini come il Traina o Dionigi. Oggi è "gestito" dagli allievi di questi, molti mediamente giovani, tutti ottimi docenti e soprattutto molto attivi nel migliorare l'offerta formativa con iniziative personali e collettive. Ma sta tutto al buon cuore di questo gruppo, nessuno li obbliga a lavorare bene, nessuno li controlla. Costituiscono solo la preziosa eredità di un passato prestigioso.

Per il resto, cosa renda l'Università di Bologna migliore di altre (peraltro, se non ricordo male, proprio nel campo umanistico) è per me un mistero. Bisognerebbe conoscere i parametri di giudizio.
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anxxur
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#662 Messaggio da anxxur »

Recentemente ho letto da qualche parte che l'Alma Mater sarebbe seconda nella classifica degli atenei italiani.
Figuriamoci gli ultimi.
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Helmut
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#663 Messaggio da Helmut »

Mavco Pizellonio ha scritto:Per il resto, cosa renda l'Università di Bologna migliore di altre (peraltro, se non ricordo male, proprio nel campo umanistico) è per me un mistero. Bisognerebbe conoscere i parametri di giudizio.
Caro Pizellonio, probabilmente non hai colto il mio sottile houmor, quando ho scritto: "ben al 192° posto al mondo...!!!"

Sono abituato a confrontarmi su scala internazionale, e converrai che arrivare 192esimi è un piazzamento che fa cagare alla grande.

Detto questo, ben vengano tutte le attività che in qualche modo riescono ad evitare la mangiatoia della spesa pubblica nella quale i baroni hanno prosperato fino ad ora.
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zio
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#664 Messaggio da zio »

http://www.corriere.it/editoriali/10_no ... aabc.shtml

lo ritengo un articolo da applauso.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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belnudo
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#665 Messaggio da belnudo »

zio ha scritto:http://www.corriere.it/editoriali/10_no ... aabc.shtml

lo ritengo un articolo da applauso.
chi non riflette su queste considerazioni, due sono i casi:
o è in MALAFEDE
o è IGNORANTE sulle questioni che hanno ridotto le università italiane a parcheggio per studenti e facile stipendio per gente senza iniziativa.

Riforma che va difesa

UNIVERSITA', IL REALISMO NECESSARIO
Riforma che va difesa
«Del valore dei laureati unico giudice è il cliente; questi sia libero di rivolgersi, se a lui così piaccia, al geometra invece che all'ingegnere, e libero di fare meno di ambedue se i loro servigi non gli paiano di valore uguale alle tariffe scritte in decreti che creano solo monopoli e privilegi». (Luigi Einaudi, La libertà della scuola, 1953).

Il ministro Gelmini non ha il coraggio di Luigi Einaudi, non ha proposto di abolire il valore legale dei titoli di studio. Né la sua legge fa cadere il vincolo che impedisce alle università di determinare liberamente le proprie rette, neppure se le maggiori entrate fossero interamente devolute al finanziamento di borse di studio, cioè ad «avvicinare i punti di partenza» (Einaudi, Lezioni di politica sociale, 1944). Né ha avuto il coraggio di separare medicina dalle altre facoltà, creando istituti simili a ciò che sono i politecnici per la facoltà di ingegneria. Perché a quella separazione si oppongono con forza i medici che grazie al loro numero oggi dominano le università e riescono a trasferire su altre facoltà i loro costi.

Ma chi, nella maggioranza o nell'opposizione, con la sola eccezione del Partito Radicale, oggi appoggerebbe queste tre proposte? La realtà è che la legge Gelmini è il meglio che oggi si possa ottenere data la cultura della nostra classe politica.

Il risultato, nonostante tutto, non è poca cosa. La legge abolisce i concorsi, prima fonte di corruzione delle nostre università. Crea una nuova figura di giovani docenti «in prova per sei anni», e confermati professori solo se in quegli anni raggiungano risultati positivi nell'insegnamento e nella ricerca. Chi grida allo scandalo sostenendo che questo significa accentuare la «precarizzazione» dell'università dimostra di non conoscere come funzionano le università nel resto del mondo. Peggio: pone una pietra tombale sul futuro di molti giovani, il cui posto potrebbe essere occupato per quarant'anni da una persona che si è dimostrata inadatta alla ricerca.

«Non si fanno le nozze con i fichi secchi», è la critica più diffusa. Nel 2007-08 il finanziamento dello Stato alle università era di 7 miliardi l'anno. Il ministro dell'Economia lo aveva ridotto, per il 2011, di un miliardo. Poi, di fronte alla mobilitazione di studenti, ricercatori, opinione pubblica e alle proteste del ministro Gelmini, Tremonti ha dovuto fare un passo indietro: i fondi sono 7,2 miliardi nel 2010, 6,9 nel 2011, gli stessi di tre anni fa. «La legge tradisce i giovani che oggi lavorano nell'università, non dando loro alcuna prospettiva». Purtroppo ne dà fin troppe. Per ogni dieci nuovi posti che si apriranno, solo due sono riservati a giovani ricercatori che nell'università non hanno ancora avuto la fortuna di entrare: gli altri sono destinati a promozioni di chi già c'è.

La legge innova la governance delle università: limita l'autoreferenzialità dei professori prevedendo la presenza di non accademici nei consigli di amministrazione (seppure il ministro non abbia avuto la forza di accentuare la «terzietà» del cda impedendo che il rettore presieda, al tempo stesso, l'ateneo e il suo cda). Per la prima volta prevede che i fondi pubblici alle università siano modulati in funzione dei risultati.

La valutazione è l'unico modo per non sprecare risorse, per consentirci di risalire nelle graduatorie mondiali e fornire agli studenti un'istruzione migliore. Per questo l'Anvur, l'Agenzia per la valutazione degli atenei, è il vero perno della riforma. Purtroppo il ministro Mussi, che nel precedente governo la creò, ne scrisse un regolamento incoerente con la legge. Fu bocciato dal Consiglio di Stato e ha dovuto essere riscritto da zero con il risultato che l'Anvur parte soltanto ora.

La legge però non deve essere approvata ad ogni costo. Agli articoli ancora da discutere sono opposti (dall'opposizione, ma anche dalla Lega) emendamenti che la snaturerebbero. Uno alquanto bizzarro, dell'Udc, abroga il Comitato dei garanti per la ricerca, introdotto su richiesta del Gruppo 2003, i trenta ricercatori italiani i cui lavori hanno ottenuto il maggior numero di citazioni al mondo. La scorsa settimana Fli ha proposto che i 18 milioni che la legge finanziaria destina ad aumenti di stipendio per chi nell'università già c'è non siano riservati ai giovani, ma estesi a tutti. Così quei 18 milioni si sarebbero tradotti in venti euro al mese in più per tutti, anziché quaranta al mese per i giovani. Fortunatamente quell'emendamento non è passato. Ma altri sono in agguato, tra cui alcuni che introducono ope legis di vario tipo. Se passassero, meglio ritirare la legge.

Il Pd ha annunciato che voterà contro. Davvero Bersani pensa che se vincesse le elezioni riuscirebbe a far approvare una legge migliore? Migliore forse per chi nell'università ha avuto la fortuna di riuscire a entrare. Dubito per chi ne è fuori nonostante spesso nella ricerca abbia ottenuto risultati più significativi di chi è dentro.

Francesco Giavazzi
30 novembre 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
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zio
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#666 Messaggio da zio »

belnudo ha scritto:
zio ha scritto:http://www.corriere.it/editoriali/10_no ... aabc.shtml

lo ritengo un articolo da applauso.
chi non riflette su queste considerazioni, due sono i casi:
o è in MALAFEDE
o è IGNORANTE sulle questioni che hanno ridotto le università italiane a parcheggio per studenti e facile stipendio per gente senza iniziativa.

...
o più semplicemente, e legittimamente, sta usando le armi della democrazia per far cadere il governo e sperare di togliere dalla scena politica Berlusconi.
ma per favore almeno che non vadano in giro a dire che in questa situazione di crisi per il bene dell'italia non si deve andare a votare.
xchè per il bene dell'italia non ci sono alternative alle riforme.
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insomnia30
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#667 Messaggio da insomnia30 »

Io di questa riforma non ci ho capito un cazzo. E sinceramente non me ne frega un cazzo. Sono stato studente universitario e ho sempre lavorato. Alla fine ho preferito il lavoro. Ho capito che non ero portato per lo studio e che la mia vera vocazione era l'imprenditoria.
La mia esperienza mi fa' dire che l'unica vera riforma dovrebbe risolvere due cose:
1 - dovrebbe consentire a chi realmente merita di studiare (MERITO quindi) di poterlo fare, anche gratuitamente. Fuori dai coglioni i parcheggiati. Quelli che usano l'università per ritardare il momento dell'ingresso nel mondo del lavoro.
2 - chi insegna all'università dovrebbe fare solo quello. Se ti dedichi all'insegnamento fai solo quello e ti viene riconosciuto uno stipendio adeguato. Fuori dai coglioni quelli che "usano" l'università per arrotondare e per migliorare la loro attività professionale.

Io la penso così. Ma forse quello che penso io non conta un cazzo... in fin dei conti non sono laureato.
La libertà è tutto, è tutto - Assalti Frontali
--
Non so dei vostri buoni propositi perchè non mi riguardano esiste una sconfitta pari al venire corroso che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo - CCCP fedeli alla linea
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#668 Messaggio da pan »

Helmut ha scritto:
Mavco Pizellonio ha scritto:Per il resto, cosa renda l'Università di Bologna migliore di altre (peraltro, se non ricordo male, proprio nel campo umanistico) è per me un mistero. Bisognerebbe conoscere i parametri di giudizio.
Caro Pizellonio, probabilmente non hai colto il mio sottile houmor, quando ho scritto: "ben al 192° posto al mondo...!!!"

Sono abituato a confrontarmi su scala internazionale, e converrai che arrivare 192esimi è un piazzamento che fa cagare alla grande.

Detto questo, ben vengano tutte le attività che in qualche modo riescono ad evitare la mangiatoia della spesa pubblica nella quale i baroni hanno prosperato fino ad ora.

Caro Helmut, tu più di ogni altro qui dentro ci insegni il valore delle cifre.
Dovremmo sapere quante università conta il pianeta prima di dire che 192 è alto, medio o basso. Non ti pare ?
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#669 Messaggio da anxxur »

pan ha scritto:
Helmut ha scritto:
Mavco Pizellonio ha scritto:Per il resto, cosa renda l'Università di Bologna migliore di altre (peraltro, se non ricordo male, proprio nel campo umanistico) è per me un mistero. Bisognerebbe conoscere i parametri di giudizio.
Caro Pizellonio, probabilmente non hai colto il mio sottile houmor, quando ho scritto: "ben al 192° posto al mondo...!!!"

Sono abituato a confrontarmi su scala internazionale, e converrai che arrivare 192esimi è un piazzamento che fa cagare alla grande.

Detto questo, ben vengano tutte le attività che in qualche modo riescono ad evitare la mangiatoia della spesa pubblica nella quale i baroni hanno prosperato fino ad ora.

Caro Helmut, tu più di ogni altro qui dentro ci insegni il valore delle cifre.
Dovremmo sapere quante università conta il pianeta prima di dire che 192 è alto, medio o basso. Non ti pare ?
La classifica delle prime 200 università starebbe ad indicare l'eccellenza nel mondo (The top). Almeno in teoria.
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=71c140e8e784aca2
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tiffany rayne
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#670 Messaggio da tiffany rayne »

Non per spegnere l'entusiasmo di chi parla di riforma da difendere ma...

Il risultato, nonostante tutto, non è poca cosa. La legge abolisce i concorsi, prima fonte di corruzione delle nostre università. Crea una nuova figura di giovani docenti «in prova per sei anni», e confermati professori solo se in quegli anni raggiungano risultati positivi nell'insegnamento e nella ricerca. Chi grida allo scandalo sostenendo che questo significa accentuare la «precarizzazione» dell'università dimostra di non conoscere come funzionano le università nel resto del mondo. Peggio: pone una pietra tombale sul futuro di molti giovani, il cui posto potrebbe essere occupato per quarant'anni da una persona che si è dimostrata inadatta alla ricerca.


Si dice che i concorsi sono la prima fonte di corruzione delle nostre università. Bene mi chiedo chi è che decide di confermare i giovani docenti in prova per sei anni? perchè ci si dovrebbe fidare di questi giudici che potrebbero favorire qualcuno rispetto ad un'altro per ottenere favoritismi e fare fare carriera a qualcuno che magari è di una certa parte politica? parliamo di uomini con tutte le debolezze del caso o di robot che giudicheranno in maniera asettica e obiettiva? cambieranno davvero le cose?

Io ci vedo un modo come un'altro per dare un maggior potere ai baroni, con l'arma del licenziamento verso chi non si uniforma ai loro desiderata. Per uno che magari giudicherà in maniera obiettiva il triplo giudicherà a convenienza come al solito in questo disgraziato paese.

Insomma piu' che di leggi è questione di cultura della legalità che non esiste in Italia e che certo non può portare questo attuale governo. Bisogna riformare le teste degli italiani.

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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#671 Messaggio da dostum »

tiffany rayne ha scritto:Insomma piu' che di leggi è questione di cultura della legalità che non esiste in Italia e che certo non può portare questo attuale governo. Bisogna riformare le teste degli italiani.
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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#672 Messaggio da iltemplare83 »

Mavco Pizellonio ha scritto:
Helmut ha scritto:
Mavco Pizellonio ha scritto:ma posso dirti che a Bologna si fa eccome
Mica per nulla l'Università di Bologna si piazza ben al 192° posto al mondo...!!!
Non per questo però.

Le attività che tu hai descritto vengono svolte dai singoli dipartimenti, in particolare quelli che hanno sede in palazzi storici: io posso parlare solo per il dipartimento di storia.

Ma il corso di laurea in storia a bologna fa letteralmente cacare, come quasi tutta lettere e filosofia (cioè i vari corsi di laurea in storia, filosofia, filologia, lettere, antropologia, dams ecc...).

Cioè, il fatto che il dipartimento di storia sfrutti la sua sede affitandola per gli eventi più disparati si accompagna ad una proposta formativa e ad un'attività di ricerca semplicemente ridicola.

Se qualcosa funziona bene, è solo grazie alla volontà di un gruppo di docenti. Esempio: all'interno della facoltà lettere e filosofia spicca - a mio parere discretamente isolato - il dipartimento di filologia classica e medievale. Fino a qualche anno fa ci insegnavano personaggini come il Traina o Dionigi. Oggi è "gestito" dagli allievi di questi, molti mediamente giovani, tutti ottimi docenti e soprattutto molto attivi nel migliorare l'offerta formativa con iniziative personali e collettive. Ma sta tutto al buon cuore di questo gruppo, nessuno li obbliga a lavorare bene, nessuno li controlla. Costituiscono solo la preziosa eredità di un passato prestigioso.

Per il resto, cosa renda l'Università di Bologna migliore di altre (peraltro, se non ricordo male, proprio nel campo umanistico) è per me un mistero. Bisognerebbe conoscere i parametri di giudizio.
Senza voler sembrare un tecnocrate, ma parlare di ricerca citando le materie umanistiche, quando altrove si progetta internet o si studiano nanomacchine per la cura del cancro, mi mette una tristezza infinita... e mi fa capire molte cose.

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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#673 Messaggio da iltemplare83 »

belnudo ha scritto:
«Non si fanno le nozze con i fichi secchi», è la critica più diffusa. Nel 2007-08 il finanziamento dello Stato alle università era di 7 miliardi l'anno. Il ministro dell'Economia lo aveva ridotto, per il 2011, di un miliardo. Poi, di fronte alla mobilitazione di studenti, ricercatori, opinione pubblica e alle proteste del ministro Gelmini, Tremonti ha dovuto fare un passo indietro: i fondi sono 7,2 miliardi nel 2010, 6,9 nel 2011, gli stessi di tre anni fa.
Domanda di microeconomia.
Se il tuo stipendio è lo stesso di tre anni fa, oggi hai un potere d'acquisto minore o maggiore?
Se la risposta è minore, questo mancato adeguamento all'inflazione è a tutti gli effetti un taglio.

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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#674 Messaggio da iltemplare83 »

insomnia30 ha scritto:Io di questa riforma non ci ho capito un cazzo. E sinceramente non me ne frega un cazzo. Sono stato studente universitario e ho sempre lavorato. Alla fine ho preferito il lavoro. Ho capito che non ero portato per lo studio e che la mia vera vocazione era l'imprenditoria.
La mia esperienza mi fa' dire che l'unica vera riforma dovrebbe risolvere due cose:
1 - dovrebbe consentire a chi realmente merita di studiare (MERITO quindi) di poterlo fare, anche gratuitamente. Fuori dai coglioni i parcheggiati. Quelli che usano l'università per ritardare il momento dell'ingresso nel mondo del lavoro.
2 - chi insegna all'università dovrebbe fare solo quello. Se ti dedichi all'insegnamento fai solo quello e ti viene riconosciuto uno stipendio adeguato. Fuori dai coglioni quelli che "usano" l'università per arrotondare e per migliorare la loro attività professionale.

Io la penso così. Ma forse quello che penso io non conta un cazzo... in fin dei conti non sono laureato.
Altra critica alla riforma.
Si dice che il blocco del turnover serve per ottimizzare.
Balle. Se hai meno docenti i casi sono due: o fornisci un servizio minore (meno corsi) oppure questi dedicano più tempo alla didattica. E quindi meno tempo alla ricerca.
Mi ricordo il dialogo con un mio amico di qualche anno più vecchio di me, che ha nel curriculum nomi come MIT e Oxford... spiega che nelle grandi università più sei bravo, meno tempo ti fanno passare a fare lezione... perchè l'università investe su di te come ricercatore. Qui l'idea non mi pare proprio la stessa... :roll:

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Re: [O.T.] "Enterogelmini", gli studentacci e la SQUOL

#675 Messaggio da Blif »

zio ha scritto:http://www.corriere.it/editoriali/10_no ... aabc.shtml

lo ritengo un articolo da applauso.
L'articolo, che potete leggere tutti nella citazione di belnudo, è vergognoso.

L'autore esordisce citando l'abolizione del valore legale del titolo di studio, l'abolizione dei concorsi
e lo scorporo della medicina dalle altre facoltà.
Purtroppo per l'autore, si tratta di tre proposte che non hanno nulla a che vedere con la legge Gelmini.

L'autore definisce la legge "il meglio che oggi si possa ottenere data la cultura della nostra classe politica",
ma non porta alcun argomento a sostegno di questa tesi.

L'autore dice che la legge abolisce i concorsi e "crea una nuova figura di giovani docenti in prova per sei anni,
che saranno confermati solo se raggiungeranno risultati positivi".
- Dimentica di citare che in nessun paese del mondo e per nessuna professione si rimane in prova per sei anni
- Dimentica che questi sei anni vanno sommati ai tre anni di dottorato e agli anni di assegno di ricerca
(fino a un massimo di otto), per un totale di 17 anni di "prova".
- Dimentica che l'aver raggiunto risultati positivi non è l'unica condizione necessaria:
condizione essenziale è che il ministero dell'economia si ricordi di stanziare i fondi,
dato che le università non hanno autonomia nel gestire le proprie entrate.
- Dimentica che i nuovi ricercatori avranno (giustamente) uno stipendio superiore ai vecchi,
e che dopo sei anni verranno o promossi professori o licenziati.
Quindi ne verranno assunti di meno e usciranno continuamente dal ruolo.
Quindi all'equilibrio saranno molto meno numerosi dei ricercatori attuali.
Quindi la famosa "piramide rovesciata" non tornerà mai dritta, ma si allargherà e avremo più professori che ricercatori

L'autore dice che l'ingresso di non accademici nei consigli di amministrazione "limita l'autoreferenzialità dei professori".
Dimentica di spiegare che cosa impedisca a rettori in cerca di benemerenze presso il ministero
di cooptare nei consigli politici trombati, furbetti del quartierino e soprattutto immobiliaristi corsari
(nei bilanci universitari, a parte quelle bloccate, la voce di spesa principale è l'edilizia).

Riassumendo, l'articolo è sconnesso, avanza tesi senza sostenerle con argomenti e ignora fatti essenziali.
Per queste ragioni, è largamente inferiore allo standard qualitativo richiesto per la pubblicazione.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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