marziano ha scritto:comunque guardando la foto di messeri ed riflettendo sul suo volto da contadino e sulla banalità del male (copyright: anna arendt) mi domando: ma noi (me incluso) in che cosa siamo diversi da costui?
per il fatto che finora non abbiamo fatto fuori nessuno, pensiamo davvero di esserlo?
secondo me siamo uguali. abbiamo la stessa radice.
in realtà anche noi facciamo il male, solo in scala diversa.
c'è differenza solo quantitativamente non qualitativamente.
Commentare la tua affermazione può anche essere una risposta a chi si chiedeva il perchè determinati delitti susciti tutto questo interesse (e lo dice uno che quando sente parlare di Cogne o Novi Ligure cambia canale).
Filosoficamente mi sento di sposare la teoria secondo cui tutti noi siamo potenzialmente persone come lo zio in questione (ecco, magari non mi scoperei una morta...): tutti noi a livello conscio o inconscio abbiamo qualcosa che vorremmo rubare, un vicino rompiballe che vorremmo uccidere o un'amica/collega figa che ci vorremmo fare... se non lo facciamo è perchè la morale che ci è stata inculcata (giustamente, aggiungerei) bolla il fatto come "negativo".
Probabilmente seguire queste vicende, vedere con che orrore sono raccontate, serve come un campanello: "quello è sbagliato, ricordalo... se lo fai sei tu il mostro".
Bene, dopo queste psicocazzate da 4 soldi torno ad occuparmi di ingegneria, di cui capisco un po' di più...