[O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Gelosia.
Subroutine dell'algoritmo no. 72672.
Percentuale di dotazione individui sesso maschile: 99%
Percentuale di dotazione individui sesso femminile: 99%
Modalità di attivazione: contesto competitivo
Condizione necessaria: nessuna
Condizione sufficiente: nessuna
Media periodo di attivazione: 2-4 anni
Modalità di disattivzione modulo: automatico
La gelosia è come l'influenza. Chi dice di non essere geloso è come dicesse non ho l'influenza. Certo ora l'influenza non ce l'hai. Ma puoi sempre prenderla. Hai buoni anticorpi e non ti tange? Buon per te. Alla maggior parte degli individui prendersi l'influenza capita. Non è un dramma. Non è una patologia (salvo rari casi). E' un modulo funzionale che ha uno scopo (altrimenti MN l'avrebbe selezionata da un pezzo). Potrei farla lunga ma la pianto qui.
Invece posto una cosa da cazzi dei forumisti. Ho una voglia di una storia passionale con annesso modulo 72672 sempre più forte. Penso sia l'età, il provare sempre meno emozioni e una progressiva insensibilità che porta a cercarle sempre più violente. Come quando ti martelli gli arti che cominciano ad atrofizzarsi. E sai che presto saranno tutti così. Inerti.
Chi non è mai stato geloso penso si sia perso una delle esperienze fondamentali della vita. Auguro a tutti di prendersi una bella influenza. Quanto più siete giovani tanto più rafforzerà i vostri anticorpi. Una volta che avete provato di quali incredibili stronzate siete capaci e di quanto vi sentite vivi ve lo portate per sempre. Se non altro come ricordo.
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La gelosia è come l'influenza. Chi dice di non essere geloso è come dicesse non ho l'influenza. Certo ora l'influenza non ce l'hai. Ma puoi sempre prenderla. Hai buoni anticorpi e non ti tange? Buon per te. Alla maggior parte degli individui prendersi l'influenza capita. Non è un dramma. Non è una patologia (salvo rari casi). E' un modulo funzionale che ha uno scopo (altrimenti MN l'avrebbe selezionata da un pezzo). Potrei farla lunga ma la pianto qui.
Invece posto una cosa da cazzi dei forumisti. Ho una voglia di una storia passionale con annesso modulo 72672 sempre più forte. Penso sia l'età, il provare sempre meno emozioni e una progressiva insensibilità che porta a cercarle sempre più violente. Come quando ti martelli gli arti che cominciano ad atrofizzarsi. E sai che presto saranno tutti così. Inerti.
Chi non è mai stato geloso penso si sia perso una delle esperienze fondamentali della vita. Auguro a tutti di prendersi una bella influenza. Quanto più siete giovani tanto più rafforzerà i vostri anticorpi. Una volta che avete provato di quali incredibili stronzate siete capaci e di quanto vi sentite vivi ve lo portate per sempre. Se non altro come ricordo.
Ich bin ein Berliner. JFK
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Eh, bella domanda...}}Tristan ha scritto:dimenticavo l'interrogativo....
le donne (quindi si spera per definizione che si accetti non siano maschiliste) quando amano sono gelose?
Almeno per me, che ho sempre cercato di sfuggire a rapporti totalizzanti e asfissianti, dovrebbe venir fuori facile la risposta: no.
Amare non è possesso, è volere il bene dell'altro e bla bla.
Cazzate.
Ma, come dice Berlino, l'algoritmo è presente e non puoi sapere se e quando si attiverà, nè verso chi.
Aggiungo: non puoi sapere le modalità con cui si attiverà.
Solo adesso capisco che in me si è manifestato con tripli salti mortali carpiati.
Il mio uomo si infatuava di altre? Io accettavo la sfida. non dicevo: scegli, o me o lei.
Combattevo in silenzio, le vecchie armi femminili della comprensione che tutto accoglie.
Lo stomaco era pieno di farfalle? Per una parola, un sorriso, uno sguardo?
Mandavo giù.
A me è servito. A imparare che l'algoritmo è funzione della variabile che incontri per via.
"Cantare è di chi ama"
Sant'Agostino
"Lo smalto non mi piace, in compenso dovresti curare un po' le mani, iniziano a vedersi troppo i segni del tempo..." (cit.)
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
io adoro quando il mio fidanzato fa il geloso del collega marpione, del commerciante piacione o di un amico troppo espansivo,
io invece sono gelosa, possessiva e asfissiante e totalizzante,
nei confronti di tutti e di tutto
questa non è vita per me che la vivo e lui che la subisce.
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- CianBellano
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Mi sfugge la leggerezza con cui hai scritto questa frase, sei seria nell'analizzarti in questo modo lapidario?Pimpipessa ha scritto:questa non è vita per me che la vivo e lui che la subisce.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
ma a questo punto l'altra domanda è:
la gelosia è carattere innato e naturale o è soltanto frutto culturale ed ambientale?
nel primo caso quale è il modo per non essere gelosi?
(si calcoli che il modo in cui si manifesta dipende moltissimo dalle variabili ambientali)
nel secondo caso,invece, quale tipo di educazione potrebbe eliminare questo inutile e dannoso sentimento (che però sembra anche essere apprezzato)?
la gelosia è carattere innato e naturale o è soltanto frutto culturale ed ambientale?
nel primo caso quale è il modo per non essere gelosi?
(si calcoli che il modo in cui si manifesta dipende moltissimo dalle variabili ambientali)
nel secondo caso,invece, quale tipo di educazione potrebbe eliminare questo inutile e dannoso sentimento (che però sembra anche essere apprezzato)?
"Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno" - Sir Winston Churchill
Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
io ero fondamentalemnte cosìCianBellano ha scritto:Mi sfugge la leggerezza con cui hai scritto questa frase, sei seria nell'analizzarti in questo modo lapidario?Pimpipessa ha scritto:questa non è vita per me che la vivo e lui che la subisce.
senza se e senza ma,
mi sono resa conto con gli anni che questo mio modo di essere era sbaglaito e sopratutto distruttivo.
Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
può essere apprezzato quando non trascende nella psicosi.....}}Tristan ha scritto:ma a questo punto l'altra domanda è:
la gelosia è carattere innato e naturale o è soltanto frutto culturale ed ambientale?
nel primo caso quale è il modo per non essere gelosi?
(si calcoli che il modo in cui si manifesta dipende moltissimo dalle variabili ambientali)
nel secondo caso,invece, quale tipo di educazione potrebbe eliminare questo inutile e dannoso sentimento (che però sembra anche essere apprezzato)?
l'educare un geloso/possessivo/ asfissiante a non esserlo è difficile,
solitamente è una perosna egoista che pensa :
perchè l'altro fa una cosa che a me dà cosi tanto fastidio?
quindi non mi ama abbastanza...
senza pensare minimamente all'altro, che all'inverso potrebbe fare un ragionamento identico...
La presa di coscienza del sentimento distorto è il primo passo per una visione più umana del rapporto di coppia,
secondo me.
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Selfwork in progressPimpipessa ha scritto:io ero fondamentalemnte cosìCianBellano ha scritto:Mi sfugge la leggerezza con cui hai scritto questa frase, sei seria nell'analizzarti in questo modo lapidario?Pimpipessa ha scritto:questa non è vita per me che la vivo e lui che la subisce.
senza se e senza ma,
mi sono resa conto con gli anni che questo mio modo di essere era sbaglaito e sopratutto distruttivo.

Ottimo.
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- Neil McCauley
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Io non sono molto geloso...più o meno come lui.
"Chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una"(Luca 22,36)
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Io non sono geloso nel senso tradizionale del termine, ovvero non sono possessivo e non manderei all'aria un rapporto consolidato, dove magari si condividono moltissime cose, per una scappatella, come ho visto fare diverse volte anche da persone che reputo intelligenti.
Però capisco che sia un qualcosa che sfugge completamente al controllo della sfera razionale e che può essere gestito solo con grande fatica (come, poniamo, chi ha un temperamento violento deve sforzarsi molto per non attaccare briga alla prima provocazione o chi è timido deve sforzarsi molto per socializzare).
E' chiaro che da non geloso mi sento di affermare che la gelosia è una forma di debolezza, ma non me la sento di giudicare un geloso come un debole tout court.
Però capisco che sia un qualcosa che sfugge completamente al controllo della sfera razionale e che può essere gestito solo con grande fatica (come, poniamo, chi ha un temperamento violento deve sforzarsi molto per non attaccare briga alla prima provocazione o chi è timido deve sforzarsi molto per socializzare).
E' chiaro che da non geloso mi sento di affermare che la gelosia è una forma di debolezza, ma non me la sento di giudicare un geloso come un debole tout court.
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Io credo di essere migliorato molto con gli anni. In passato ero di un geloso che sfiorava il patologico,possessivo da far schifo (ma non sempre alla cazzo,perchè quando ti viene rinfacciato...tu hai qualche buon motivo per esserlo). Poi ti capita una storia a cui tieni molto,su cui investi molto e,per ragioni logistiche (storia a distanza),che ti spinge al limite di sopportazione. E' allora che sei costretto a rivedere tutti i tuoi capisaldi,i tuoi principi. In quel caso specifico,la mia gelosia era sull'attuale,sul presente. La sua invece era principalmente rivolta al mio passato e alle mie esperienze fatte. A quel punto non si capiva più chi era il più "malato" dei due. Io che m'infiammavo per ogni cambiamento di programma che la riguardava durante la lontananza,per ogni telefonata o messaggio sospetto ed equivoco,per ogni cazzata. Lei che esplodeva per ogni "traccia" con cui entrava in contatto (una volta mi distrusse mezza casa perchè scoprì foto e un filmino con una mia avventura passata,prima del suo arrivo). Di base,le cause sono tante : differenze di età,insicurezze,senso di competizione e mancanza di fiducia nel partner. Ma anche vero che senza la gelosia,il rapporto è insipido.
Oggi sono più maturo forse o comunque temprato da quella storia e mi rendo conto di essere decisamente meno geloso e assolutamente non possessivo,nonostante stia insieme ad una ragazza molto bella e parecchio più giovane di me. Credo che semplicemente ad un certo punto ci si ritrovi a scendere a compromessi con sè stessi. Tutto qui.
Oggi sono più maturo forse o comunque temprato da quella storia e mi rendo conto di essere decisamente meno geloso e assolutamente non possessivo,nonostante stia insieme ad una ragazza molto bella e parecchio più giovane di me. Credo che semplicemente ad un certo punto ci si ritrovi a scendere a compromessi con sè stessi. Tutto qui.
"La regola d'oro : cazzo in tiro non c'ha coscienza."
(I. Welsh)
" Ti ho appena fatto un pompino, non è che puoi fare tanto il sostenuto." (cit.)
"What did you touch? You made me make a mess all over..." (cit.)
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Berlino ha scritto:Gelosia.
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La gelosia è come l'influenza. Chi dice di non essere geloso è come dicesse non ho l'influenza. Certo ora l'influenza non ce l'hai. Ma puoi sempre prenderla. Hai buoni anticorpi e non ti tange? Buon per te. Alla maggior parte degli individui prendersi l'influenza capita. Non è un dramma. Non è una patologia (salvo rari casi). E' un modulo funzionale che ha uno scopo (altrimenti MN l'avrebbe selezionata da un pezzo). Potrei farla lunga ma la pianto qui.
Invece posto una cosa da cazzi dei forumisti. Ho una voglia di una storia passionale con annesso modulo 72672 sempre più forte. Penso sia l'età, il provare sempre meno emozioni e una progressiva insensibilità che porta a cercarle sempre più violente. Come quando ti martelli gli arti che cominciano ad atrofizzarsi. E sai che presto saranno tutti così. Inerti.
Chi non è mai stato geloso penso si sia perso una delle esperienze fondamentali della vita. Auguro a tutti di prendersi una bella influenza. Quanto più siete giovani tanto più rafforzerà i vostri anticorpi. Una volta che avete provato di quali incredibili stronzate siete capaci e di quanto vi sentite vivi ve lo portate per sempre. Se non altro come ricordo.
Qualcosa così ? [Algoritmo 260186]
Sono passati ventiquattro anni da quando, in un freddissimo pomeriggio di fine gennaio, sulla strada di San Martino, dove sempre passeggiavamo, la mia bella fidanzata mi raccontò di aver conosciuto un tipo in discoteca che le aveva fatto la corte.
Impiegai 4,33265 nanosecondi per capire che la mia sorte era segnata. E poiché ero indubbiamente senza peccato, una grossa pietra volò nella sua direzione, fortunosamente infilandosi in quel vacuum angolare tra collo e la spalla sinistra, altrimenti non sarei qui a raccontare, anzi sì, tra un indulto e la buona condotta…
Si spaventò talmente che continuò a stare con me pensando che non mi accorgessi della compresenza.
Avevo trent'anni e un ritardo dello sviluppo cognitivo, dovuto un po’ agli studi e ai primi anni di lavoro e molto al mio amore per circoli, bar, tennis-tavolo e ombrelloni, ma sotto lo sprone di herpes, più forte in me di Marte e Venere, presi a cercare una via d’uscita dalla compunzione.
Mi rivolsi alla psicanalisi classica, ma i testi consultati emisero un verdetto anche peggiore del male:
-Il geloso è essenzialmente un omosessuale latente che vorrebbe farsi l’amante della sua donna-.
Troppo sbrigativo, e poi neanche l’avevo visto mai, anche se tutte le sue “amiche” mi dicevano che era un bono della madonna con l’intento non disinteressato di sdoganarmi da lei.
Continuai a cercare e a scopare, spesso a ponte bagnato(1), per settimane e settimane fino a imbattermi in Open Pussy - vita e morte di un giornale underground- Per quelle pagine sarò eterno debitore di Bukowsky, specialmente laddove, dopo aver ridicolizzato un figlio dei fiori e del libero amore, nonché direttore di Open Pussy, che un giorno esce con la 44 magnum per sparare al suo redattore che gli fotteva la moglie, se ne esce con una di quelle frasi che sono il fondamento della sua sapienza:
”E poi, dopo i trent’anni si diventa francamente patetici”.
Da allora e per sempre mi emendai da questo handicap tanto che, quando in primavera si aggiunse un secondo amante (o terzo, dipende dai punti di vista), in effetti strafichissimo e mi presi un’uretrite che mi mandava in giro col salva-slip, ero talmente guarito che l’urologo, il primario fiorentino del laboratorio che mi parlava sghignazzando di uno zoo microbiologico nei secreti uretrali, tutti i colleghi della scuola di specializzazione, nonché il venerato maestro e capo prof. G.C. napoletano d.o.c., mi chiedevano dettagliati resoconti della vicenda che per l’occasione chiamammo l’Aggiornacorna con cadenza settimanale.
In realtà sapevo assai poco di quanto stesse veramente accadendo tra noi quattro e soprattutto ero ancora a zero riguardo ai fondamenti teorici di tali simpaticissimi fenomeni combinatori.
Intanto tramontavano definitivamente e irreversibilmente per me le illusioni
delle profondità di misteri
in superficie con te gustati
nella segretezza
d’immaginati cortili
sognate e accarezzate fin dalla preadolescenza e innalzate da questi versi di una poetessa bergamasca fino alla soglia della vero.
La pala della rimozione lavorava indefessa come quella di una ruspa dell’A.N.A.S. in una frana che era mia e forse non solo mia, sbancando anche quanto di buono o riutilizzabile potesse residuare tra i detriti.
Fu solo sul finire degli anni 80, a casini ormai passati, che ebbi l’illuminazione tanto attesa. Stavolta fu la pubblicazione di Amare/Tradire del compianto Maestro Aldo Carotenuto, a convincermi della confusione fatta in passato -probabilmente ad arte- nella accezione del verbo trado e nella successiva sua traduzione tradizionale (ma guarda un po’…) nelle lingue europee che venivano alla luce.
Se è vero, come sembrerebbe, che Gesù fu quindi consegnato e non venduto da Giuda al Sinedrio affinché trionfasse e venisse il suo regno, allora chi ci tradisce non fa altro che consegnarci a noi stessi. Ma qui il Maestro neo-junghiano ed io ci dividemmo (cfr. W.Allen in Zelig) perché per lui questa è una tragedia in ogni caso, abbordabile, elaborabile, superabile, ma esperienza necessariamente tragica, mentre io ritengo, in maniera più ruspante (in senso anassiano da A.N.A.S.), che sia una tragedia mooolto relativa perché il come staremo al momento della riconsegna dipende in definitiva dal come stiamo messi con noi stessi in quel momento.
Non capisco perché se abbiamo accettato di nascere e morire soli, di andare al cinema in 120, ai premi di poesia in 60 (quando va bene), allo stadio in 70.000, facciamo poi tante storie per essere proprio in 2 (DUE) in amore, fissandoci su questo che, statisticamente, è il numero più improbabile che esca fuori. E’ vero che Freud diceva che si scopa minimo in 6 [ 2 + le 2 coppie genitoriali], è vero che tanti lo fanno sempre da soli indipendentemente da tutto, ma vero sopra ogni altra cosa è che il 2 è passato così violentemente nel sentire comune quasi certamente per colpa di quegli sfigati dei poeti, che per millenni ci hanno bushobamianamente bombardato con coppie ancora più sfigate di loro: autentica maledizione !
E se oggi per un Romeo e una Giulietta si troverebbero agevoli mediazioni (si scalano banche a destra e sinistra, figuriamoci se non si trova un accordo per due ragazzi di ottime famiglie), ecco che i Signori del 2 prontamente sfornano sempre nuove e inaddomesticabili diadi, riuscendo a trarne a vagonate dall’orrore della contemporaneità.
Spiegazione della nota
(1) Espressione dei marinai dell’U.S. Navy per indicare la sensazione provata dai peni degli ultimi della fila, specie all’inizio del coito, con prostitute subito dopo lo sbarco.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Parole sante Pimpi....volente o nolente ho dovuto adeguare il mio carattere .... per me e per qualsiasi altra donna che starà al mio fianco.Pimpipessa ha scritto:io ero fondamentalemnte cosìCianBellano ha scritto:Mi sfugge la leggerezza con cui hai scritto questa frase, sei seria nell'analizzarti in questo modo lapidario?Pimpipessa ha scritto:questa non è vita per me che la vivo e lui che la subisce.
senza se e senza ma,
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Se sarò lasciato da una persona che amo non voglio in nessun modo che sia per colpa mia....allo stesso tempo terrò gli occhi bene aperti per quanto possibile verso l'altra parte.
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Re: [O.T.] La gelosia, riflessioni e considerazioni
Lilith ha scritto:Capeaux...
No, quelli erano i collaborazionisti nei campi nazisti.
Hai dimenticato un'acca.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza