(OT) L'AGGHIACCIANTE FUTURO DELL'INFORMATICA

Scatta il fluido erotico...

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barcode
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#16 Messaggio da barcode »

Certo che sono impazziti a studiare e poi hanno partorito il Pra (Pubblico registro Anacronistico)?
Una specie di catasto inaggiornabile
Qualcuno di voi ha la vaga idea di che sistema si deve mettere in piedi per far funzionare una cosa del genere con tutti i programmi ec... che esistono?????
E di che macchine abbisognano per far girare un registro di sistema che contiene anche tutte le autorizzazioni e che controlla l'hardware?
E che, per finire, controlla anche l'hardware preinstallato (come schede acquisizione video con programmi correlati) exx. ??
E che, per dare il colpo di grazia, deve discriminare tra programmi nuovi e soprattutto programmi vecchi?
Ma secondo voi Windows con l'apertura che l'ha sempre contraddistinto e di conseguenza la sua vulnerabilità , potrebbe sopportare questo?
Ma vi ricordate la presentazione dell'USB con lo schermo blu e Gates che diventava più blu ancora?

Io non sarei così tragico sulla situazione
Ma non necessariamente per inganni

Se Windows diventa il paladino dell'antipirateria ...
E Linux rimane libero gratuito e poco controllato ...
Potremmo assistere veramente al Boom di questo sistema operativo
Windows (come hanno dimostrato alcune sentenze) è diffusissimo (lungi da me cricarlo dal punto di vista tecnico, critico solo il metodo di diffusione) perchè è già  installato sul pc
Ma se ti crea un sacco di problemi sui file piratati ...
Non so chi lo utilizzerebbe
Una curiosità  personale?
Inoltre, se io fossi un amatore che si produce i suoi video e i suoi mp3 dovrei pagare i miliardi di iscrizione al Pra della Microsoft?
Se copio da cd ad MP3 senza inserire il codice di blocco?
Trova il sillogismo della vita

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Kronos
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Re: (OT) L'AGGHIACCIANTE FUTURO DELL'INFORMATICA

#17 Messaggio da Kronos »

barcode ha scritto:Sarebbe a dire che se utilizzo un'algoritmo che assomiglia ad un altro devo pagargli il diritto d'autore??????
negli usa la ibm ha brevettato la fila per andare al cesso (che e' un algoritmo)
adesso hai capito perche' ci sono quei poveracci della eff europa che si sgolano da pazzi mentre la gente minchioneggia ignorando la gravita' della questione? :)

Perche' come tutte le cose serie col cazzo che informano correttamente la popolazione :)
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

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barcode
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Re: (OT) L'AGGHIACCIANTE FUTURO DELL'INFORMATICA

#18 Messaggio da barcode »

Kronos ha scritto:
barcode ha scritto:Sarebbe a dire che se utilizzo un'algoritmo che assomiglia ad un altro devo pagargli il diritto d'autore??????
negli usa la ibm ha brevettato la fila per andare al cesso (che e' un algoritmo)
adesso hai capito perche' ci sono quei poveracci della eff europa che si sgolano da pazzi mentre la gente minchioneggia ignorando la gravita' della questione? :)

Perche' come tutte le cose serie col cazzo che informano correttamente la popolazione :)
Qualcuno ha già  brevettato "If ... then ... else" ?
Qualcuno ha brevettato il RoundRobin o altre cose del genere?
Il Case?
Il simbolo "=" ?

Adesso lo brevetto e faccio i soldi

Siamo a livelli di idiozia pura, sarebbe come a dire che per tutta la Logica dovremmo pagare una tassa alla grecia ecc....

Un'algoritmo è un ragionamento e tale rimane
Fonda le sue basi sulla logica pura ed è una pura traduzione in termini di essa
E' indimostrabile che un ragionamento non possa essere fatto anche da un'altra persona allo stesso modo
Sarebbe come brevettare la soluzione di un'indovinello e far pagare chi lo risolve
Trova il sillogismo della vita

lovexxx
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#19 Messaggio da lovexxx »

modificato
Ultima modifica di lovexxx il 30/07/2004, 5:06, modificato 1 volta in totale.

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#20 Messaggio da lovexxx »

modificato troppe volte invia
Ultima modifica di lovexxx il 30/07/2004, 5:07, modificato 1 volta in totale.

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#21 Messaggio da lovexxx »

however ho conosciuto centinaia di hacker chi mi hanno fatto vedere quanto e' semplice creare problemi a un server.io e l'identificazione
i forum del delta funzionano su sistemi linux perchè affidabili da un punto di vista difensivo.dato che abbiamo ricevuto notevoli attacchi negli ultimi mesi abbiamo pensato di buttare via windows e di usare un sistema piu' affidabile.ovviamente ci sono gli hacker di linus.e' sempre quello il discorso e non esiste un sistema di computer perfetto.senza contare che nella maggioranza dei casi i piu' bravi HACKER sono quelli che lavorano o lavoravano per le case che poi vanno ad attaccare!
vorrei inoltre precisare che i sistemi vanno a funzionare nei NUOVI computer,quindi un utente con un sistema vecchio non ha problemi di sorta
sottinteso che il file che vediamo sia fatto PRIMA della cazzatina di bill cancelli e sottinteso che il computer sia costruito prima della cazzatina di bill cancelli
phleeeeazeeee bill gates=cancelli inteso come struttura che si apre e chiude e non come verbo cancellare eheheheheheheeeeehehe

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Squirto
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#22 Messaggio da Squirto »

Applintel: un matrimonio d'interessi
di Ennio Martignago

Mentre Apple confida in Centrino per vendere più PowerBook, la mano del gigante dei microchip potrebbe voler staccare la mela dal suo tronco

Lascia soprattutto disorientato il popolo-Mac la notizia diffusa dallo stesso Jobs durante la Worldwide Developer Conference, secondo la quale nei computer Apple che usciranno dall'estate 2006 in poi pulserà  un cuore Intel al posto dello storico PowerPC.

Apple, quindi, sceglie per sè l'acerrimo nemico, a suo tempo raffigurato come una lumaca, sposando proprio quell'enfasi sulla velocità  della clock che marchiava come ingannevole.
A spingere in questa direzione sono state le difficoltà  incontrate dapprima con Motorola e in ultimo con IBM stessa, cui Apple si era affidata per la nuova generazione G5 di macchine.

I computer G5 avevano lasciato soddisfatti i clienti Apple, ma non altrettanto il marketing aziendale. In questo momento, infatti, il mercato informatico in generale spinge tutto sul comparto dei notebook, che si attestano su regimi di crescita decisamente lusinghieri, al contrario dei desktop la cui china discendente è in costante aumento.

Come, ma molto più del G4, il processore di Generazione 5 è afflitto dal problema del surriscaldamento che ha costretto Apple a metterlo con i piedi a bagno per poterlo raffreddare. Due anni fa Jobs aveva promesso di lì a un anno dei processori a 3 GHz che non sono mai usciti dalle fabbriche di IBM. Così, non solo i notebook entry level - gli iBook - sono rimasti fermi ai G4 a poco più di 1 GHz ma, peggio ancora, lo stesso è capitato alla gamma alta dei PowerBook, che per compensare il ritardo sono stati abbassati di prezzo senza che questo abbia avuto effetto sulle vendite. Un notebook G5 sarebbe impensabile dal momento che chi oggi ha un PowerBook G4 sa di non poterlo tenere sulle ginocchia per ore senza cuocersele.

Tutto questo mentre da un po' di anni Intel sta entusiasmando il mondo concorrente con i suoi Centrino a basso consumo ed alta integrazione. Nel frattempo, sul fronte PPC, da casa IBM non ci sono segnali di interesse per l'hardware dopo le vendite a Lenovo, mentre Motorola non dà  segno di volere reinvestire nei computer.

Ma come fa Apple a far girare il MacOS su Intel in meno di un anno, quando il passaggio dai vecchi 6800 ai PowerPC era risultato un infinito bagno di sangue per azienda e clienti?
E qui Jobs svela il segreto di Pulcinella, ovvero sia che MacOS X da sempre viaggiava sui PC. Non ci voleva una grande fantasia, visto che il suo progenitore NeXtStep, dopo un poco felice periodo su macchine proprietarie si era rivolto proprio alla piattaforma 486. Addirittura in Apple, laddove negano che verranno autorizzati PC MacOS compatibili, affermano che nessuno impedirà  un poco interessante adattamento di altri sistemi (leggi Windows e poi Linux) nei futuri Applintel.

L'entusiasmo di Jobs non si ritrova certo fra il Mac-People, che dà  invece evidenti segni di stanchezza. Gli utilizzatori storici ricordano le fatiche e gli sprechi che costó una dozzina d'anni fa il passaggio dall'architettura 68k a quella PPC, che non si consolidó prima di un lustro per poi cedere il passo alla transizione ai figli del G3, gli unici a potere funzionare con il nuovo sistema operativo, l'ultimo grande fattore di instabilità  non ancora del tutto ammortizzato.

La prima importante conseguenza della transizione sarà  il definitivo abbandono del sistema Classic (Mac OS 9). Nonostante il vecchio OS non possa più essere avviato dai computer Apple da un paio d'anni a questa parte e, a dispetto delle affermazioni del vicepresidente Phil Schiller secondo il quale "quasi nessuno usa più Classic", almeno nel settore del publishing, come rivela l'autorevole rivista "Publish", si attesterebbero sugli 1,5 - 2 milioni gli utenti che adoperano versioni di software come Quark XPress o Adobe Photoshop e relativi plug-ins dedicati alla piattaforma Classic.

Ed eccoci al punto dolente che, seppure non tocca i non pochi utenti domestici che fanno uso di scarsi programmi, magari shareware o "in prestito", fa rizzare i capelli alle aziende e agli utenti che comprano i programmi che usano. Finchè si tratta di cambiare un sistema operativo nessuno trema, ma quando si comincia a parlare di dovere convertire le suite di Adobe, di Macromedia o anche solo lo stesso Office e il software Apple i nervi cominciano a saltare. Perchè è inutile fare finta di niente: il software in emulazione PPC in ambiente Intel darà  problemi, sarà  lento e non motiverà  di certo a cambiare macchine.

D'altronde chi oggi possiede un G5, magari un PowerMac multiprocessore, è conscio di avere una fantastica macchina a 64 bit che potrà  durare per molto più di un lustro in maniera del tutto soddisfacente. Al contrario, ci vorranno almeno tre anni prima che gli Applintel funzionino veramente. Come se non bastasse, qui si parla di architettura x86, ovvero 32 bit, e non si puó certo dire che i 64 bit di Intel, ovvero il Pentium D Dual Core (un "Pentium 4 de luxe"), e l'Itanium, lascino ben sperare (e meno che mai sul versante del rapporto fra velocità  e surriscaldamento), almeno allo stato attuale. Forse la road map così interessante mostrata a Jobs conteneva invece segreti e colpi di scena in questo senso, anche se personalmente prevale un certo scetticismo, soprattutto in considerazione di quanto finora mostrato nella competizione con AMD.

Perplessità  lascia infine la disponibilità  degli sviluppatori a convertire i propri applicativi per le nuove architetture. Sebbene a Cupertino abbiano preparato un Developer Transition Kit che comprende un "traduttore binario dinamico" chiamato "Rosetta" (un emulatore software basato su QuickTransit della Transitive), in grado di rendere molte applicazioni per PowerPC eseguibili in ambiente Intel, il supporto offerto vale solo per i programmatori che usano il software Apple XCode, mentre la maggioranza che usa Metrowerks CodeWarrior andrà  incontro alla riscrittura o alle tante difficoltà  del trasferimento. Certo, le software house intravedono la possibilità  di un ulteriore rinnovamento del catalogo e di corrispettive possibilità  di vendita, ma qui si prospettano addirittura linee di sviluppo parallele per i pochi nuovi utenti e i tanti conservatori.

Chi potrebbe trarre vantaggio dal cambiamento saranno quelli che, di qui a uno o due anni, hanno messo in conto di comprare un PowerBook, che finalmente potranno alloggiare il loro sistema operativo preferito in un notebook definitivamente all'altezza dei concorrenti. Ma sono davvero così importanti queste migliorie, soprattutto a fronte dell'impossibilità  di ereditare il software precedente?

àˆ così che, mentre Apple sta rendendo Open Source il suo navigatore Safari per il battesimo (dopo QuickTime e iTunes) sui sistemi operativi concorrenti (leggi Windows), c'è chi, ricordando i tanti corteggiamenti rivolti a Jobs dalle major dell'hardware per la realizzazione di PC basati su MacOS X, sottolinea che la prima a desiderare la separazione, almeno part-time, da Windows sarebbe proprio Intel.

Secondo Robert X. Cringely, columnist di InfoWorld e del canale televisivo PBS, dietro il matrimonio fra Apple e Intel si celerebbe un progetto del gigante dei microchip per rilevare la casa di Cupertino allo scopo di spingere verso nuove macchine dal robusto cuore UNIX e dall'efficace interfaccia Macintosh. L'ipotesi non è balzana come sembra, dopo che tentativi in questo senso si erano mormorati da parte di Sony e addirittura di Disney, ma soprattutto alla luce dei tanti finanziamenti di Intel verso sistemi alternativi a Windows, come proprio il caso del diretto concorrente di Jobs, Jean Louis Gassèe con il suo BeOS. Oggi i tempi potrebbero essere maturi e proprio un certo stallo negli investimenti hardware di Intel, a fronte di uno dei maggiori volumi finanziari del campo dell'informatica, potrebbe spingere un gigante parsimoniosamente specialistico come quello all'arrembaggio per un'OPA in fondo meno incerta di altre simili, come HP-Compaq, Adobe-Macromedia, Time Warner-AOL, IBM-Lenovo e così via.

D'altronde per Intel il piatto offerto dai computer di una piccola Apple è molto meno interessante di quanto potrebbe essere lo scenario di un mercato con tutta l'informatica di marca, e forse solo quella, basata su Applintel.

Di certo dalla mela del culto-Apple è spuntato un verme decisamente antiestetico e il suo gusto, almeno per i fedelissimi privi di alternative, non sarà  più lo stesso.
You are what you is (Frank Zappa)
"Cosa c'entra il Papa con l'apertura dell'anno accademico? E' come se a un concistoro si decidesse di invitare Belladonna" (Sacre Scuole)
"Che ci posso fare? Le banalità  non mi emozionano" (Breglia)

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manuel_b77
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#23 Messaggio da manuel_b77 »

extreme ha scritto:io dico solo una cosa "fatta la legge fatto l'inganno" come è sempre stato e sempre sarà .....
Sacrosanta affermazione. Non è così semplice imbrigliare lo sviluppo di tecnologie quali internet, ma nemmeno l'apertura verso programmi freeware o open source.

Il protezionismo, come il proibizionismo, non portano a nulla e anche MS dovrà  andare nella direzione dell'integrazione con tutti i sistemi possibili, soprattutto web e non verso una chiusura. Non puó essere diversamente.

Linux e Windows non potranno che convergere ...

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